Crossover
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Autore: Crybaby    17/12/2015    2 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima di continuare con la Tripla Battaglia, un "piccolo" intermezzo.
Ci eravamo lasciati con Vegeta nel lontanissimo capitolo 49: oggi scopriremo che cos'ha fatto finora nel frattempo. Buon divertimento ^^

La Riscossa Del Principe

Una grande ed estesa catena montuosa innevata, immersa nella nebbia notturna e battuta da una violenta bufera: questo era il paesaggio che, di lì a poco, avrebbe funto da teatro per una durissima guerra.
"Se non vado errato... l'ho fatto precipitare in questo punto."
Lentamente, ma al contempo fremente di menare le mani, il principe dei saiyan Vegeta atterrò accanto ad una grossa infossatura nella neve, che fece evaporare sprigionando un poco la sua aura. Purtroppo, una volta spazzata la piccola area per far apparire la superficie erbosa sottostante, del mostruoso nemico a cui stava dando la caccia non trovò neanche l'ombra.
"A quanto pare si è dileguato scavando come una talpa... e io ho appena cancellato le tracce della direzione che ha preso, magnifico."
A corto di alternative, il saiyan si concentrò per rilevare qualche aura sospetta.
"Non può essere andato lontano, comunque. E dubito sia in grado di azzerare l'aura come me… Ma guarda, da queste parti c'è parecchia più gente di quel che pensavo."
Vegeta percepì diverse aure immobili, con molta probabilità escursionisti accampati, sparpagliate su quel versante della montagna.
Avvertendo una di quelle aure, separata dalle altre, muoversi impercettibilmente, il saiyan si diresse deciso verso la sua direzione, inoltrandosi in una fitta pineta.
-Ti avverto amico, è inutile sperare di sfuggirmi giocando a nascondino! Lo sento, sei... qui?!
Aggirato un albero, Vegeta venne colto di sorpresa da un aggressivo orso famelico.
Orso che mise subito a nanna con un pugno sotto la mandibola.
-Mph, falso allarme.
Il saiyan si voltò, deluso, e fece per andarsene.
Proprio in quel momento però, il mostruoso Oratanah zompò da dietro l'orso e lo assalì... ma Vegeta lo accolse senza nemmeno guardarlo con una gomitata alla gola, per poi sollevarlo sopra la testa e schiantarlo sul ginocchio, con l'intento di spezzargli la schiena.
-Ah! Pensavi di sconfiggermi con un trucco che insegnano ai bambini? ...!
Purtroppo il corpo di Oratanah si rivelò flessibile come gomma, e dunque impossibile da spezzare in quel modo. Approfittando dell'attimo di smarrimento dell'avversario, il daimon umano allungò la sua disgustosa bocca a proboscide verso quella di Vegeta per estrarre il suo cristallo. Il saiyan però glielo impedì stringendogli l'appendice con entrambe le mani, roteò su sé stesso sempre più velocemente e scagliò Oratanah attraverso la pineta, facendogli abbattere parecchi alberi; quindi lo raggiunse volando e con un doppio pestone lo schiantò a faccia in giù nella neve.
-E adesso restituiscimi il maltolto!!!
Vegeta caricò un pugno verso la sfera trasparente che costituiva lo stomaco di Oratanah, per distruggerla e liberare il cristallo del cuore di Bulma, ma fu sorpreso ancora: roteando il busto di centottanta gradi per guardarlo in faccia, il daimon piantò le sue unghie affilate nel petto del saiyan, lacerandogli i vestiti e facendo schizzare del sangue.
Oratanah riprovò quindi ad estrarre il cristallo del cuore di Vegeta, ma questi resistendo al dolore afferrò i polsi dell'avversario, lo sollevò e gli sparò in faccia un devastante Galic Cannon, per spingerlo fuori dalla pineta e schiacciarlo contro una ripida parete rocciosa.
All'impatto la montagna tremò violentemente, e la neve accumulata sulla cima iniziò a crollare sul daimon.
-Eh no, amico! Non ti permetterò di sfuggirmi una seconda volta!
Uscito a sua volta dalla pineta, Vegeta attraversò in volo la slavina per non perdere di vista il suo avversario, ma appena prima di raggiungerlo avvertì la sua aura spostarsi in maniera rapida e incontrollabile intorno a lui.
"Come... come ha fatto a recuperare le forze così in fretta?"
Vegeta tentò comunque di colpire il daimon, ma in mezzo a quella bufera concentrarsi sulla sua energia e tenere d'occhio i suoi spostamenti era quasi impossibile.
-D'accordo, a mali estremi...
Il principe dei saiyan si fermò per sprigionare un altro po' la propria aura e spazzar via la valanga in un colpo solo, ma appena un attimo prima di cominciare Oratanah gli fu addosso: dopo averlo bloccato cingendogli la vita con le gambe, gli infilzò di nuovo le unghie nel petto e gli applicò la sua proboscide alla bocca, per iniziare ad aspirare il cristallo.
"No... Se sprigionassi la mia aura adesso, corro il rischio che questo essere disgustoso si cibi anche della mia energia! Devo liberarmi in un altro modo! Come... Com'è che si dice in questi casi?"
E Vegeta si staccò di dosso il mostro con una sonora testata, quindi assestò allo stordito avversario un pugno in mezzo agli occhi, che lo spedì all'interno della montagna alle proprie spalle.
-Molto bene, ora sì che posso fare sul serio.
Dopo essersi trasformato in super saiyan e aver fatto evaporare la slavina, Vegeta si inoltrò nel tunnel che aveva accidentalmente scavato nella montagna. Grazie alla luce prodotta dalla sua aura riuscì ben presto a rintracciare Oratanah, in piedi al centro di una piccola grotta naturale piena di cristalli.
-Eccolo laggiù! ...ma... ma che diavolo?...
Il daimon si era infilzato le unghie ancora intrise del sangue di Vegeta in una spalla. Invece di sanguinare a sua volta, però, il corpo di Oratanah si risanò di tutte le ferite precedenti, tornando in pochi secondi come nuovo.
"Certo, adesso è chiaro come fa a riprendere le forze in fretta. Ma non gli servirà a molto!"
Vegeta chiamò un pugno, ma all'ultimo istante l'avversario allungò le unghie di entrambe le mani con le quali si fece scudo e respinse l'assalto.
-Sono... sono infrangibili! Di che materiale sono fatt...
Il daimon balzò sul saiyan, che per un soffio riuscì a schivare quella e le successive unghiate, senza però aver modo di uscire dalla posizione difensiva.
"Odio ammetterlo, ma nello scontro ravvicinato ha senz'altro la meglio lui. E stando in questo spazio angusto non posso certo combattere come voglio io. Non mi rimane che una cosa da fare..."
Dopo aver espanso l'aura, Vegeta bucò il soffitto della grotta e compì un volo verticale.
"Il principe dei saiyan costretto a fare da talpa umana, chi mai l'avrebbe detto..."
Vegeta serrò le palpebre e le labbra. Dopo una salita di circa un minuto, nell'istante in cui sentì sul viso non più terra e rocce ma aria fredda il saiyan si fermò immediatamente e riaprì gli occhi: era sbucato poco al di sotto della cima della montagna, e proprio di fronte ad una piccola baita coperta di neve.
"Non ho che da aspettare il mio disgustoso amico. Beh, non ditemi che è rimasto indiet..."
Oratanah spuntò in quel momento dalla baita, forandone il tetto, e si gettò in picchiata ma Vegeta si scansò all'ultimo con la sua supervelocità e spedì in cielo il daimon con un calcio.
-Ti è andata male, bastardo!
Il duello si spostò dunque in cielo aperto. Favorito dalla maggiore possibilità di movimento, con dei raggi e delle bombe d'energia Vegeta poté disorientare il nemico abbastanza da riuscire a mettere a segno qualche fugace colpo ravvicinato: la strategia portò via diversi minuti ma alla fine mostrò i suoi frutti, quando Oratanah fu costretto ad incrociare le braccia davanti al viso come per implorare pietà.
"L'ho messo alle strette, perfetto! Ora, devo solo stare attento a non colpire il cristallo... Dal petto in su, sì, direi che può bastare per farlo fuori!"
Raggiunto il secondo livello di super saiyan, Vegeta alzò le braccia e raccolse le energie per caricare il suo colpo migliore.
-BIG...
In quella, Oratanah spalancò le braccia. Le sue unghie si trasformarono in lunghissimi filamenti di luce azzurrina che frustarono l'aria e raggiunsero Vegeta, sfiorandolo però di pochissimo.
"Ma che diavolo..." -BANG...
Il daimon sollevò le braccia, e uno dei filamenti colpì la spalla destra del saiyan.
-ATTACK...
A scoppio ritardato, la pelle, i muscoli e i nervi della spalla si lacerarono di colpo, lasciando il guerriero ammutolito.
Non pago, come un folle direttore d'orchestra Oratanah abbassò bruscamente le braccia, per colpire Vegeta di nuovo nello stesso punto e farlo schiantare sulla montagna sottostante.

- …dovevo stare più attento…
Lunghi istanti più tardi, il principe dei saiyan riprese conoscenza.
Dopo aver sputato una manciata di neve macchiata del suo stesso sangue, con l'unico braccio funzionante strisciò fino ad un masso con cui si aiutò a rimettersi in piedi. Vegeta alzò quindi lo sguardo al suo avversario ancora in cielo, e al contempo si mise una mano in tasca.
"Ma guardalo, come si bea del mio sangue. Se solo sapesse che anch'io posso curarmi come lui, non farebbe tanto il gradasso."
Le dita di Vegeta trovarono un piccolo oggetto bitorzoluto.
"Certo, a differenza sua, io mi posso curare una volta sola… Ma me la farò bastare."
Vegeta spiccò il volo. Come prima, Oratanah incrociò le braccia e poi le spalancò per frustare il saiyan con dei filamenti questa volta rossastri. Vegeta si lasciò colpire in pieno, ma non prima di aver ingerito un fagiolo senzu: grazie alle sue proprietà curative, ogni ferita sul suo corpo fu rimarginata all'istante, e grazie a quel secondo di invulnerabilità i danni causati dalle unghiate del daimon furono annullati.
Superato l'ostacolo Vegeta raggiunse il nemico e gli stritolò i polsi. Nonostante non avesse voce, dai suoi occhi sbarrati era chiaro che Oratanah stesse seriamente temendo per la sua vita.
-È un po' troppo tardi per farmi gli occhioni dolci, non ti pare? YAAAAAAAAH!!!
Superato il limite del secondo livello di super saiyan il principe stritolò le braccia del nemico fino a strappargliele, per poi gettarle da una parte e disintegrarle con una semplice saetta.
Non avendo voce, Oratanah espresse tutto il panico che provava in quel momento nell'unico modo che poteva: scappando. Ma Vegeta gli sbarrò la strada in meno di un secondo.
-Eddai, resta a farmi compagnia un altro po'. Ho una voglia matta di ricambiare le tue gentilezze.
Afferratigli i capelli, Vegeta deformò i connotati del daimon con una scarica di sonoro ganci destri seguiti da calci, gomitate, ginocchiate e testate, tutti rivolti alla sua testa. Terminata la tortura, il saiyan spinse il nemico lontano da sé e per la seconda volta caricò il suo colpo preferito.
-Addio per sempre! BIG… BANG… ATTACK…

-Aaaaaah!… Aiuto!… AIUTO!!!

-E ora che problema c'è… Oh. Merda.
Vegeta abbassò lo sguardo, per scoprire con sgomento che l'ultimo colpo di Oratanah non era andato per niente a vuoto.
Una delle unghiate del daimon si era abbattuta sulla cima della montagna sottostante e l'aveva spaccata in due: la metà su cui era stata costruita la baita si stava rapidamente piegando in avanti, e a giudicare dalle grida di aiuto non era solo l'edificio di legno ad essere in pericolo.
Vegeta aveva solo un secondo per decidere cosa fare.
-Io… Io… Dannazione!
Sparato contro Oratanah un Big Bang Attack a potenza ridotta, Vegeta si gettò in picchiata nella baita, trovò i due scalatori che vi avevano trovato alloggio, li prese per i cappucci dei loro giacconi e li tirò fuori appena in tempo.
-Gra… Grazie, chiunque tu sia- disse con voce strozzata uno dei due uomini -ci hai salvati…
-Sì, sì, ci ho impiegato pochissimo- rispose Vegeta distrattamente, già impegnato a dare la caccia con lo sguardo a Oratanah.
-Noi siamo salvi- continuò lo scalatore, quasi piangendo -ma i nostri amici sono spacciati!
-Già già, mi dispiace per loro. Dunque, se non sbaglio quel mostro si è schiantatoCHE COSA?!?
Solo allora Vegeta si ricordò che altri escursionisti si erano accampati in quella zona, e più precisamente nella pineta, che per disgrazia si trovava proprio sulla traiettoria del crollo della montagna.
Maledicendo il suo lato buono, il saiyan si caricò i due malcapitati sulla schiena e a volo radente sorpassò la valanga e s'inoltrò nella macchia d'alberi. Localizzate le aure, incurante del giramento di testa che stava provocando ai suoi due "passeggeri" Vegeta usò la sua supervelocità per zigzagare tra gli ostacoli e raggiungere i vari campeggiatori.
-Sveglia, incapaci! SVEGLIA!
Per portarseli dietro tutti senza fare soste, il saiyan ordinò a quattro di loro di aggrapparsi alle sue braccia e gambe, e a tutti gli altri di tenersi stretti ai loro compagni.
-E guai a chi molla la presa, è chiaro?- gridò, mentre si dirigeva verso l'ultima persona da soccorrere -ancora uno ed è fatta… Eh?!
Vegeta scoprì che l'ultima aura che aveva sentito apparteneva non ad un essere umano, ma all'orso che aveva messo KO poco prima.
-…ringrazia il fatto che mi stai simpatico, ammasso di peli!
Così, con due persone in groppa, quattro catene umane aggrappate a mani e piedi, e un orso tenuto coi denti per la collottola, Vegeta si sollevò in cielo appena prima che la pineta fosse distrutta e sepolta completamente dalla gigantesca valanga.
"E adesso? Anche se ho fretta, non posso certo rimettere questi smidollati dove li ho presi! Vediamo… Sì, laggiù può andare."
Vegeta si diresse spedito verso un complesso alberghiero situato a fondo valle; raggiuntolo, lasciò cadere senza tanti complimenti tutti gli escursionisti e anche l'orso in una grande piscina.
-E buon proseguimento di vacanza!
Finalmente libero da quel multiplo impaccio, il principe tornò il più rapidamente possibile al campo di battaglia, ritrovandolo completamente stravolto.
“Ammetto di essere stato fortunato. Se non avessi conservato un Senzu, ci sarebbe voluto più di un miracolo per ricostruire il mio corpo dopo quell’attacco micidiale. A proposito di gente mutilata… guarda un po’ chi abbiamo qui.”
Grazie anche alla traccia lasciata dalla sua aura, Vegeta localizzò il suo avversario in pochissimi secondi: incastrato fra rocce, terra e neve, Oratanah era visibile solo per la testa. Cautamente, Vegeta scese a terra e gli atterrò di fronte.
-Ciao, amico. Mi dispiace, ma questo gioco è durato anche troppo. Lascia che ti aiuti ad uscire da lì: sarà il primo e l’ultimo favore da parte mia prima di ucciderti, quindi abbi la decenza di apprezzarlo…
A tradimento, Oratanah alzò la gamba destra per eseguire un calcio.
Anche con i piedi, era perfettamente in grado di creare e schioccare letali fruste d’energia.
Vegeta cadde all’indietro, a peso morto.
Un attimo dopo, il fiero saiyan afferrò la gamba destra del daimon e la strappò, per poi fare lo stesso con la sinistra e disintegrare entrambe.
-Dopo averti visto compiere azioni al di là di ogni umana comprensione, una contromossa del genere era facile da immaginare. Hai sprecato la tua ultima cartuccia, amico.
Col terrore dipinto negli occhi Oratanah indietreggiò levitando, ma un tronco d’albero alle sue spalle gli bloccò anche quel blando tentativo di fuga. Pensando che un Big Bang Attack fosse anche troppo per una creatura indifesa come quella, Vegeta sollevò una mano per caricare un semplice Galic Cannon.
“Questa volta, non mi lascerò distrarre da nulla. Questo… cosa c’era scritto sul suo biglietto da visita? Non me lo ricordo neanche più… Questo essere disgustoso morirà qui e ora, e mi restituirà ciò che ha rubato alla mia Bulma. Ciò… che… No… No, no NO!” -NO!

Vegeta si accorse solo in quel momento che il cristallo del cuore di Bulma era sparito nel nulla. La bolla che fungeva da stomaco per Oratanah… era vuota.

-Dov’è… DOV’È?!?
Il saiyan si avventò sul daimon, stritolandogli le spalle fra le dita.
-Dove lo hai nascosto? DOVE LO HAI NASCOSTO? PARLA!!… Il busto di Oratanah tremò con violenza, e la sua proboscide iniziò ad accorciarsi, sempre di più, fino a diventare un buco informe nel suo viso. Da quella bocca, la pelle bianco gesso del daimon si ritirò come una specie di placenta: sotto quello strato, ormai ridotto ad un cappuccio informe, apparve un'altra testa ed un altro volto.

Il volto di Bulma.

-Ve… Vegeta?- disse la testa, aprendo gli occhi come se si fosse appena svegliata da un lungo sonno -che… che cosa è successo? Dove mi tro…
-STAI ZITTO!- gridò il saiyan, dopo il comprensibile attimo di shock -conosco questo genere di trucchi, quindi ti ordino di lasciar perdere subito! Oltretutto la vera Bulma è qui con me, mentre tu non sei altro che un mostro! Guardati!
-Io un mostro? Ma-ma hai le fette di salame sugli occhi? Sei tu che dovresti guardarti, caro mio!
-Sì, certo, chiacchiera pure, io non ti…
Cercando nelle tasche la capsula Oplà in cui aveva rinchiuso il corpo esanime della moglie, Vegeta aveva brevemente distorto lo sguardo. Quando lo riposò sul nemico, fece appena in tempo a vedere la pelle di Oratanah ritirarsi del tutto e rivoltarsi come un guanto, per scoprire per intero il corpo di Bulma, uguale a quello dell'originale, con tanto di vestiti.
-Allora, mi vuoi spiegare cosa sta succedendo?- sbottò la donna esasperata allargando le braccia.
Per tutta risposta, Vegeta schiacciò il tasto in cima alla capsula e liberò l'automobile all'interno, nella quale il corpo della vera Bulma giaceva immobile.
-E-ehi, ma quella sono io! Com'è possibi… !!!
Bastò darci un'occhiata, per dare al saiyan il permesso di atterrare e strangolare la falsa Bulma senza preoccupazioni.
-Ve… ge… ta…
-Smettila di usare la sua voce! Smettila di usare le sue sembianze! So che non ti piace soffrire, quindi se vuoi che io ti lasci morire in pace ridammi il suo cristallo! ORA!

"Il mio cristallo? …ma certo, ora ricordo! Quel mostro vestito da clown me l'ha sottratto, e ora…"

-Vegeta, ascoltami! Credo di aver capito… AAH!
Il saiyan aumentò la stretta sulla gola, mozzando il fiato alla donna ma non fino al punto di ucciderla.
-Ti ho già strappato tutti gli arti, ma posso sempre trovare altri modi per farti soffrire, sai? Posso mutilarti la faccia, per esempio!
Vegeta avvicinò minacciosamente la mano libera sul volto dell'avversario.

Attraverso gli spazi fra le dita, Bulma poté vedere lo sguardo e il sorriso del marito. Un sorriso da folle omicida, molto simile a quelli che esibiva quando era ancora uno sgherro al soldo di Freezer. Pur comprendendone il motivo, Bulma ne fu terrorizzata.
"Quel mostro sta usando il mio cristallo per cercare di confondere Vegeta… Il suo piano sta fallendo… Ma ora sono io a soffrire al suo posto… Devo… fermare… Vegeta…"

Gli occhi di Bulma cominciarono a lacrimare, ma Vegeta non se ne accorse. Stringendole di più il volto, le levò l'altra mano dalla gola per permetterle di parlare.
-È la tua ultima occasione! Sputa fuori il cristallo, o ti strappo la faccia! Obbedisci!

"È la mia occasione… ma cosa posso dirgli per fermarlo?"

-Tempo scaduto!

Vegeta premette i polpastrelli. Stava per mettere a compimento il suo proposito, quando Bulma aprì la bocca.

-Ta… ta ta taaa…

-C-come?

-Ta ta ta taaa…- ripetè Bulma con un filo di voce.

-Mi… Mi prendi in giro?! Io ti…

-TA TA TA TAAA! Ora sarai al mio servizio, Vegeta!

La formula magica pronunciata dal piccolo ma insidioso mago Babidi, colui che lo aveva soggiogato e costretto a tornare ad essere uno spietato guerriero affamato solo di violenza.
Pian piano, nella mente di Vegeta, il sapere di star massacrando un mostro fece posto alla paura che stesse tornando ad essere proprio lui un mostro, e che a farne le spese fosse l'unica donna della sua vita.
Come ustionato, Vegeta tolse la mano dal suo avversario ed arretrò, disgustato di sé stesso.
Nello stesso istante, massaggiandosi la gola Bulma si alzò in piedi.
-Hai capito… il mio messaggio…
-Per favore, non mi parlare… !
Con sua sorpresa, Bulma lo abbracciò e lo strinse affettuosamente.
-Non è stata colpa tua, Vegeta.! Non so come, ma la creatura sta usando il mio cristallo per costringerti a farmi del male! E… mi dispiace, non avrei mai voluto ricordarti di Babidi, ma ero spaventata! Perdonami!
Vegeta sentì un improvviso nodo alla gola. Una sensazione che non aveva mai provato prima, ma era certo si trattasse di quella che i terrestri chiamavano commozione.
"LEI mi chiede di perdonarla… Dopo che stavo quasi per ucciderla…"
Senza sciogliere l'abbraccio il principe dei saiyan prese con delicatezza il viso di Bulma tra le mani, per far sì che si guardassero negli occhi.
-No, no, Bulma, perdonami tu, io… Ti amo.

"Attacca! ORA!"

-…! Vegeta, scappa…
L'avvertimento di Bulma arrivò troppo, troppo tardi. Contro la propria volontà, la donna posò le sue labbra su quelle del marito, obbedendo al comando mentale di Oratanah. per risucchiargli il cristallo del cuore dall'anima.
Pur capendo perfettamente cosa stesse accadendo, Vegeta fu incapace di far ancora del male alla donna che amava, e non oppose alcuna resistenza.
Al termine del bacio, il corpo della falsa Bulma si rivoltò una seconda volta come un guanto, per tornare ad essere Oratanah: il suo aspetto era ancora mutilato, ma in compenso nel suo stomaco brillavano ben due cristalli del cuore puro.
"Missione compiuta. Magus Kaolite sarà soddisfatta."
Il daimon si voltò e, lentamente perché esausto per la battaglia, si librò in volo.

Incurante del fatto che, alle sue spalle, Vegeta era ancora in piedi. E ancora trasformato in super saiyan.

Udito un verso animalesco, Oratanah si girò.
La mano di una bestia nera dagli occhi rossi come il sangue fu l’ultima cosa che vide, prima di ritrovarsi la testa spappolata.

Vegeta sussultò, provando per pochi secondi uno strano senso di vertigine. Non poteva saperlo, ma a risvegliarlo era stato il suo cristallo appena rientratogli nel petto.
In una mano, il saiyan stringeva anche il cristallo del cuore di Bulma, mentre l'altra era sporca di sangue. Intorno a lui, la devastazione. E di Oratanah nessuna traccia.
"Che… diavolo… Che diavolo è successo?! A quanto pare ho sconfitto il mio avversario, ma… L'ultima cosa che ricordo è che gli ho strappato le gambe, poi…"
Un violento giramento di testa fece desistere Vegeta dallo sforzare ancora di più la memoria.
"Ahi ahi ahi… Meglio… Meglio lasciar perdere. Ho vinto, è questo che conta. Questo, e il fatto che ora posso risvegliare… Bulma!"
Nel cercare la capsula nelle sue tasche, il saiyan si accorse dell'automobile volante ferma poco lontano, rovesciata e vuota: forse a causa di uno sbalzo, Bulma era stata spinta fuori dall'abitacolo e si trovava ora distesa in maniera scomposta sulla neve.
"Cosa diamine ci fa lì?! Dannazione, se è rimasta ferita…"
Fortunatamente, giunto al suo capezzale il principe trovò la sua sposa ancora indenne. Sollevato, le posò sul ventre il cristallo, che in pochi secondi si ricongiunse a lei.
-V… Vegeta, sei tu? Do-dove ci troviamo? Io… Non mi ricordo nulla…
-Benvenuta nel club, allora. Geograficamente parlando, non ti saprei rispondere. So solo che i nemici di cui ci hanno parlato Haruka e Michiru hanno tentato di colpire anche noi, ma- dicendo questo, Vegeta accennò alla sua mano macchiata di sangue -hanno fatto i conti con la persona sbagliata. Ho appena distrutto il culo a uno di loro, e mi sono ripreso il cristallo che ti aveva rubato.
-C-capisco… Almeno, credo… Ehi, aspetta! A dire il vero, comincio a ricordare qualcosa! Ricordo di aver fatto… uno stranissimo sogno.
-Un sogno?
-Sì! Nel sogno, ti ho visto combattere contro un essere schifoso dalla lunga proboscide: a un certo punto intervenivo anch’io, e…
Bulma ebbe un improvviso sussulto. Di colpo si era ricordata ogni cosa.
-E? Tu sai che cosa ne è stato di quel mostro? Hai visto come ho fatto a sconfiggerlo?
La donna titubò per qualche istante; poi, sorridendo, fece segno di no con un dito. Non aveva alcun desiderio di far rivivere una seconda volta a Vegeta quei momenti.
E inoltre, non se la sentiva di metterlo in imbarazzo.
-No, certo che no! Ero addormentata, come avrei potuto? I miei ricordi si fermano a quando mi ero congedata dalla piccola Hotaru e da suo padre, giù al lungomare, poco dopo che ti ho visto far esplodere in aria il premio vinto al tiro ai barattoli.
-I tuoi ricordi sono ancora confusi, Bulma: quello è successo prima, quando ho visto la foto di Trunks sulla prima pagina di un foglio di giornale e un articolo che lo accusava di… Ops.
Vegeta si tappò la bocca, ma ormai era troppo tardi. Con finta calma, la moglie gli levò la mano dalla bocca e gli strinse le dita sempre più forte.
-Di cosa è accusato il mio bambino, scusa?
-Di… tentatomicidiurimo…
-Puoi scandire bene, per favore?
-Trunks è accusato… di tentato… omicidio… plurimo… Non so altro, però… OUFFF!!!
Tempo due secondi, e Vegeta fu bersagliato al viso da una mitragliata di fredde palle di neve lanciate da una Bulma inferocita.
-Calma, ragioniamo, ahio!, c’era un sasso in quella palla!…
-Il mio bambino si trova nei guai e tu non mi dici niente!?!
-Non è più un bambino! E poi avevi detto di essere preoccupata, non volevo peggiorare la situazione!
-Ah, così per te Trunks non è un bambino, ma io lo sono? Due pesi e due misure?
-Davvero, non capisco per quale motivo ti arrabbi con me quando Trunks… MA BASTA!
Colpito dell’ennesima sassata Vegeta si alzò in volo, ma Bulma si caricò in grembo altre munizioni e balzò all’interno della macchina volante per continuare la lapidazione via aria.
-Vuoi inseguirmi per tutto il pianeta? La benzina non ti durerà in eterno!
-Non temere, ci penserà la mia rabbia a portarmi ovunque!…

“…nonostante tutto, Vegeta, ti amo anch’io.”

Fece appena in tempo a riemergere dalla neve e vedere Vegeta e Bulma allontanarsi, il povero Hanataro Yamada, prima di accorgersi di essere nudo come un verme e cominciare a battere i denti per il freddo. E non solo per quello.
-C-c-c-c-c-chi lo s-s-s-s-s-sente ad-d-d-d-desso il c-c-c-c-capit-t-t-t-tano…

  
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