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Autore: Tramonto_Scarlatto    07/03/2009    1 recensioni
Questa storia non ha come protagonisti persone speciali o incredibilmente fortunate. è una storia che mi è stata raccontata e che mi ha talmente commossa che ho deciso di scriverla. Un'amica di Viola
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il gruppo finì di suonare. Era il loro turno.
Viola tremava quando salirono sul palco. Il tecnico del suono si ricordava tutto del precedente soundcheck: volumi, effetti. Fantastico, era servito a qualcosa. Fecero per prima Valium, sembrava piacere: la gente non si muoveva da sotto il palco, applaudiva.
C'era anche, però, il solito gruppo di coglioni: quelli che avrebbero fatto tutto quello che veniva loro chiesto, pur di vedere una ragazza nuda.
Ovviamente i 5 che lo componevano erano già ubriachi da un pezzo.
"Fuori le tette!"
Viola era assai perplessa...e anche un po' disgustata direi, ma non in imbarazzo.
Johnny in quel momento staccò il jack da basso, si avvicinò  al microfono di Viola e la spostò:
"O avete un po' di rispetto per chi sta facendo il proprio lavoro, o ve la vedete con me"
Johnny era piuttosto muscoloso, senza esagerare, ma più che altro aveva precedenti poco piacevoli che erano a tutti ben noti.
"Caro, difende la sua ragazza" Scherno da parte del solito gruppo.
"Esattamente" Segue occhiata glaciale. Gli occhi di Johnny erano veramente in grado di pietrificare. Quel grigio così freddo, così minaccioso a volte, era ora puntato sui quei ragazzi, zittendoli.
Viola era stranita: aveva detto in pubblico una cosa che non era riuscito a chiarire con lei?
Intervenne Giovanni:
"La prossima canzone si chiama Lola and her demons"
Suonarono tutte le canzoni previste.
Al pubblico erano piaciuti, ma non sembravano aver fatto più successo degli altri gruppi.
Non erano stati i ragazzi nel bar ad essere meravigliati, ma un uomo piuttosto alto e molto magro, i cui capelli impomatati erano tirati all'indietro. Era un uomo piuttosto ricco e un sacco di band emergenti avrebbero pagato oro pur di baciargli il culo: Richard Smithson era diventato, all'età di 30 anni, il talent scout della sede italiana della Alien Records (Nome falso nda).
Di certo non aveva scordato i tempi in cui era un impacciato diciassettenne che cercava di ottenere interviste da inserire nelle proprie critiche musicali.
Ma ora che poteva vantarsi di essere schifosamente ricco e della sua posizione non capiva che bisogno ci fosse di non approfittarne.
Giovanni si sedette proprio vicino a lui
"Oh ragazzi abbiamo spaccato"
"Se"
Johnny era realista: effettivamente avevano sbagliato alcune cose.
"4 Terens, offro io"
"Terens? Ma vuoi sbronzarti subito?"
Michele era il più prudente e non approvava del tutto il gusto che Giovanni provava nel bere.
"Ma dai! Dobbiamo festeggiare! E' il primo concerto!"
Viola si sentiva piuttosto elettrica, ma non vedeva l'ora di stare da sola con Johnny per chiarire quella più che strana dichiarazione.
"Dai beviamoci sta birra"
Richard portava degli occhiali con lenti fotosensibili, in quel momento li tolse:
"Posso offrirvi io la birra?"
Il barista posò le 4 bottiglie di Terens davanti ai ragazzi.
Viola pensò che fosse il solito vecchio pedofilo.
Johnny lo riconobbe, invece.
"R...Richard Smithson?"
"In persona ragazzino"
Michele dissimulava l'ignoranza in merito.
Giovanni guardava interrogativo Johnny e Viola si chiedeva chi cazzo fosse il vecchio gay con le lenti fotosensibili arancioni e i pantaloni bianchi. Forse un parente di Johnny?
"Talent scout della Alien Records"
"Oh santissima merda"
Raffinato come sempre, Giovanni si lasciò cadere la bottiglia.
Michele e Viola avevano un'espressione piuttosto stupita.
Johnny mantenne la calma, o così sembrò.
Tese cordialmente la mano
"Sono Johnny e suono il basso nei Rotten People"
Il nome era nato da un sarcastico commento di Johnny sul marciume che li circondava.
"Si vi ho sentiti, i miei complimenti"
 Smithson sorrise mostrando il premolare placcato d'oro.
"Tu come ti chiami, ragazzina?"
"Viola. Loro sono Giovanni e Michele."
"Chi scrive i pezzi?"
"Bhè i testi sono di Viola, la parte musicale è scritta da me e Giovanni"
Johnny sembrava l'unico in grado di parlare normalmente.
"Sembrano belli. Vorrei che mi lasciaste i vostri numeri...non si sa mai."
Johnny dettò il suo numero, poi si salutarono e Richard si spostò dall'altra parte del locale, più vicino alle casse.
"Cazzo faremo un disco"
"No, Giovanni. Abbiamo solo dei contatti"
"Che balle dai era interessatissimo! Michele la finisci la birra?"
"No. Ma forse non dovresti..."
Era già nello stomaco del chitarrista.
Dieci minuti dopo era fuori dal locale insieme a qualche succo gastrico.
"Vieni a casa con me?"
Johnny sembrava volerle parlare.
"Certo".
Per Michele e Giovanni quella strana serata si era conclusa.
  
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