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Autore: Aliaaara    25/12/2015    0 recensioni
Nessuno si sarebbe mai aspettato quello che successe quel giorno.
Ricordo perfettamente l’odore di bruciato nell’aria, le grida delle persone, quel fischio incessante nelle orecchie, la terra che tremava sotto i piedi, i pianti disperati, le parole mai concluse e quelle lacrime che continuavano cadere senza controllo.
E la speranza.
Dicono sia l’ultima a morire.
Ma io là c’ero. L’ho vissuto sulla mia pelle.
Quando il mondo intorno a te inizia a cadere in pezzi, la speranza è la prima che vedi morire non appena ti rendi conto di non avere più alcun futuro.
 -Lucy Heartphilia    7/7/X791 - 4/7/X791
[Partecipa al WhitePaper "The End Of The World"]
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Save The Future
 

Capitolo 2












11:27   7/7/X791



Un'altra esplosione.
Il raggio di fuoco colpì l’ennesima casa che crollò su se stessa.
Mi stavo dirigendo verso l’Arena, sperando che da quelle parti riuscissi a trovare qualcuno dei giochi magici. Cercavo aiuto. Però, più mi avvicinavo e più i morti aumentavano.
Solo qualche volta incrociai qualche persona viva a cui provai a chiedere aiuto ma tutte tiravano avanti correndo e scappando da quel posto, come se potesse esserci davvero un rifugio lontano da tutto quello. Non so neppure io cosa avrei potuto dirgli o esattamente che aiuto avrei potuto chiedere, ma avevo bisogno di parlare con qualcuno di vivo, di venire rassicurata che tutto sarebbe andato per il meglio, e che i miei amici erano vivi lì da qualche parte.
Ad un tratto sentii un boato e la terra tremare e mi bloccai -…Cosa… Cosa è stato?- mi chiesi impaurita guardandomi attorno.
La terra tramava sempre di più man mano che il tempo passava, come se qualcuno o qualcosa di grosso si stesse avvicinando. Poi un ruggito.
Rabbrividii mentre mi voltavo verso dove era provenuto il boato e con sgomento vedevo la testa di un drago comparire da dietro una fila di case.
Trattenni un grido e rimasi immobile finché non lo vidi andare avanti e allontanarsi dal di lì, tirando un sospiro di sollievo. Per un attimo avevo creduto che sarei morta dalla paura ancora prima di venire uccisa da una drago.
Mi avvicinai ad un a casa, le gambe ancora mi tremavano dalla paura. Di solito starei stata lontana dalle abitazioni perché erano le prime a venir colpite e abbattute ma qualcosa mi diceva che se volevo trovare qualcuno avrei dovuto addentrarmi più all’interno della città.
Infatti fu così che li trovai.
-Gray…sama…- mi sembrò di udire nell’aria mentre ancora il drago si allontanava.
Mi voltai verso dove avevo sentito quella voce, chiedendomi se me la fossi solo immaginata –Possibile che…?- mi domandai speranzosa attendendo nel silenzio di riudirla.
Rimasi  immobile per ormai chissà quanti minuti prima da udire delle flebili parole -…ti prego, ti prego!- dicevano queste -..Gray-sama… no!-
-Juvia!- urlai ed iniziai a correre verso la voce della mia amica.
Sentii una fitta su un fianco per lo scatto e un dolore incredibile mentre correvo spingendomi ad andare più veloce ma lo ignorai e continuai. Ad un tratto vidi una testa blu in basso tra le macerie ancora fumanti di un edificio e sussultai sgranando gli occhi riconoscendola.
-..Juvia…- ripetei a me stessa sperando con tutta me stessa che fosse ancora viva.
Un leggero silenzio, riempito solo dalle esplosioni lontane, dai passi che si allontanavano del drago e dai singhiozzi della ragazza –..Gray-sama…- diceva questa.
Era viva.
Ripresi a correre verso di lei sollevata –Juvia! Juvia!- gridai avvicinandomi –Stai bene, Juvia…- mi mancò il fiato quando la raggiunsi e vidi in che condizioni era.
Juvia se ne stava a terra sulle proprie ginocchia, la testa china a terra a piangere a dirotto, i vestiti bruciati su vari punti e perdeva molto sangue da una ferita al braccio sinistro che pareva non importarle.
Piangeva a dirotto e singhiozzava parole confuse davanti al corpo a terra davanti a lei –Ti prego… non andartene… rimani qui c..con..me …Gray-sama… t..ti supplico...- diceva.
-Juvia…- dissi e solo allora, confusa, abbassai lo sguardo a terra.
Quello che mi si presentò davanti mi fece mettere la mani davanti alla bocca per soffocare un urlo.
Davanti a me, steso a terra, c’era Gray. Non aveva la maglietta come al suo solito, solo i pantaloni ormai strappati. Gli mancava una scarpa e da uno dei ginocchi scoperti si intravedeva un osso fuori uscito. Ciò che balzava agli occhi però era il petto che, sotto gli innumerevoli graffi e sangue, c’era una voragine che lo aveva trapassato da parte a parte e da cui perdeva così tanto sangue che mi sembrava non reale quella scena, se non assurda.
Il viso era scorticato, teneva un occhio chiuso ma non mancò di fare il suo sorrisetto provocatorio quando con l’unico occhio aperto mi vide –E..ehi…Lucy… Stai b..ene… sono cont..contento…- affermò a fatica con il tono di voce di chi non era per niente preoccupato.
-Gray…- sussurrai lasciandomi cadere a terra davanti al corpo e lasciando che le lacrime iniziassero a scendere dal mio viso –Come è…- ma non terminai la frase, trovandola inutile –No, ti prego… non anche tu… non puoi…- più dicevo qualcosa più mi pareva non necessaria.
Lui se ne stava lì a sorridere a terra mentre pian piano la vita se ne se andava da lui, mentre moriva. Non sapevo che fare, come aiutarlo, per un certo momento mi chiesi se ci fosse qualsiasi cosa per poterlo salvare ma più vedevo quella voragine che gli aveva distrutto e squarciato gli organi interni e più capivo che era solo questione di minuti che Gray se ne andasse.
Juvia accanto a me era caduta in un pianto disperato e farfugliava cose sconnesse tra loro che assomigliavano a suppliche. Non potevo neppure immaginale lontanamente il dolore che provava in quel momento mentre assisteva alla morte della persona che più amava al mondo.
Singhiozzai –Gray…- sussurrai piangendo provai ad avvicinare una mano ma la tirai indietro poco dopo –Mi dispiace… mi dispiace tanto…- iniziai col dire tra una lacrima e l’altra.
Lui provò a ridere ma sputò solo sangue iniziando a tossire –Gray-sama no!- gridò Juvia mentre teneva stretto il braccio del ragazzo e guardandolo con la paura di poterlo perdere da un momento all’altro –Non affaticarti, Gray-sama!- aggiunse lei.
Lui spostò lo sguardo verso i suoi piedi, cercando di alzare la testa per vedere qualcosa -…lui… sono m..morti…- affermò con fatica e io non capii all’inizio finché voltandomi non capii che si riferiva al drago di poco prima -…non doveva ucc..iderli… quel… bastardo…- affermò.
Distolsi lo sguardo dal corpo di Gray e dal drago, osservai invece attorno a me per capire chi fosse morto in mezzo a tutte quelle macerie e li vidi. I membri di Lamia Scale erano a terra, uno riverso sull’altro. Tra di loro c’era Lyon che aveva perso una gamba, nel suo volto un espressione di sorpresa e del sangue gli fuoriusciva dalla bocca.
-No…- affermai spaventata e piena di sgomento di fronte a quella scena -..deve essere un incubo…- affermai tra me e me incredula.
Erano sempre stati tutti maghi eccezionali, anche più forti di me, ed erano morti. All’appello mancavano solo Sherry e Jura ma tutti gli altri erano lì a terra e ormai un ricordo.
Sentii altri colpi di tosse e ritornai a guardare il ragazzo a terra –Gray-sama!- esclamò Juvia impaurita.
Cercai di trovare qualcosa da dire ma non mi venne in mente nulla di sensato.
-V..va..tutt..to… bene…- faticò a dire lui cercando di respirare a fondo –Va…be..bene… cos..ì, davvero…- aggiunse.
Non andava affatto bene.
A quelle parole Juvia sembrò esplodere.
-No!- affermò piangendo –Andrà tutto bene, Gray-sama! Juvia salverà Gray-sama!- disse sicura – Gray-sama si salverà e tutto tornerà come prima! Gray-sama non lascerà da sola Juvia, non può! Si aggiusterà tutto e Gray-sama tornerà ad allenarsi e Juvia continuerà a stargli vicino, anche se Gray-sama non vuole che lei gli stia affianco, Juvia cercherà di non essere d’intralcio a Gray-sama perché non vuole farlo arrabbiare o essere un peso per lui…- disse cercando di sorridere contenta mentre continuava a singhiozzare e versare lacrime.
La osservai, piangendo anche per lei che le toccava assistere a tutto quello, credendo ancora che potesse salvarsi il ragazzo –Juvia…- cercai di dirle ma lei mi interruppe.
- Gray-sama si salverà!- gridò quasi –Non lascerà sola Juvia, non lo farebbe mai!- affermò.
Vidi Gray girare lo sguardo verso di lei ed osservarla –Juvia…- affermò.
-Gray-sama??- chiese lei pronta per qualsiasi cosa gli avesse detto.
Lui però non disse nulla, provò a muovere il braccio a cui lei era aggrappata, alzandolo facendola staccare da lui per poi avvicinare la sua mano a quella di lei e con fatica prenderla tra le sue ed stringerla appena.
-Gray-sama…- affermò la ragazza dai capelli azzurri stupita.
Gray le sorrise e sta volta non era uno dei suoi soliti ghigni provocatori ma era dolce, tranquillo, sereno –Gr..azie, Juvia…- affermò –Sei…- ma si fermò prima di continuare, il sorriso sparì dalle sue labbra pian piano e i suoi occhi si fecero vacui mentre la testa aderiva perfettamente all’asfalto sotto di lui.
-Gray…- sussurrai sbarrando gli occhi mentre soffocavo un grido e piangendo di più.
Juvia rimase in silenzio un attimo mentre la presa di Gray nella sua pian piano si allentava fino a scomparire fino a lasciarle tenere in mano solo un arto di un cadavere –Gray-sama?- domandò incredula mentre lo fissava senza reagire in alcun modo, come se non avesse metabolizzato ancora.
Ma poi lo fece, capii cosa fosse successo e iniziò a piangere come non l’avevo mai vista fare – GRAY-SAMA!- gridò tra le lacrime.
Lo provò a scossare più volte, a chiamarlo a gran voce, fino a strillare dal dolore e macchiarsi del sangue della persona a cui teneva di più al mondo che se n’era andata. Piansi in silenzio mentre la osservavo sfogarsi e pian piano zittirsi, piegandosi poi sopra a quel copro che aveva tanto amato e protetto.
Il cielo della nostra zona della città in cui eravamo si scurì e ben presto iniziò a cadere la pioggia. Ma anche quando iniziò a diluviare Juvia non si fermò dal singhiozzare.
Alzai il viso al cielo e lasciai che la pioggia mi lavasse il viso, la polvere dai vestiti, il sangue dalle mani. Sembrava che l’acqua che cadeva dal cielo sapesse di dolore. Ma io sapevo che era così. Mi sembrava di ricordare ancora di tempo fa, quando conobbi Juvia. Lei aveva sempre vissuto sotto la pioggia, la seguiva ovunque lei andasse, poi però aveva conosciuto Gray, il sole che aveva illuminato la sua vita e ravvivato le sue giornate. In quel momento però il sole di Juvia si era spento e la pioggia aveva ricominciato a cadere su di lei.
Ad un tratto sentii la terra tremare, sempre più forte e sempre più vicino. Sentii un ruggito e alzando lo sguardo vidi in lontananza il drago avvicinarsi impavido sotto la pioggia, come se fosse stato richiamato dalle urla di Juvia.
Mi spaventai e mi voltai verso la ragazza –Juvia…- dissi allungando un braccio per prenderle una spalla e scossarla –Juvia dobbiamo andare subito.- provai a dirle –Dobbiamo andarcene o moriremo anche noi, sta arrivando un…-
Non finii mai la frase, Juvia mi staccò la mano dalla sua spalla e si alzò in piedi senza dire nulla. Aveva smesso di piangere, ma il suo viso era oscurato e non riuscii a capire cosa stesse pensando.
-Juvia...?- provai a domandare, leggermente spaventata da quel cambiamento.
Lei non disse nulla. La ragazza si voltò e iniziò ad incamminarsi verso il drago.
Sbarrai gli occhi –Ferma Juvia!- urlai –Torna indietro, presto!- ma lei non mi ascoltava, continuava ad andare verso il drago con lentezza, dondolando appena per via delle ferite –Juvia ti farai uccidere se continui così!- gridai.
Non mi ascoltò e io mi alzai in piedi continuando ad urlare –Juvia!- ma fu tutto inutile, il drago era a qualche passo da lei e non appena vide la ragazza ruggii contro di lei pronto a caricare ed attaccarla.
Vidi Juvia alzare lo sguardo, sul viso un dolore indescrivibile e una rabbia che non potevo credere che potesse mai possedere -…colpa tua.- diceva –Solo e soltanto colpa tua. È colpa tua se Juvia non potrà mai più stare con Gray-sama!- gridò mentre caricava un colpo e lo scagliava addosso al drago.
Questo non si fece nulla e colpì la ragazza in pieno petto scagliandola lontano –JUVIA!- gridai.
Con sollievo la vidi rialzarsi traballante, gli occhi sgranati, la rabbia in corpo, per poi scagliarsi contro il drago a più non posso, usando un colpo dopo l’altro ma senza riuscire a fargli del male.
Un altro colpo. La vidi a terra tirarsi su a forza per poi rifondarsi verso il drago e ricominciare da capo.
Più di cinque volte la vidi rialzarsi e contrattaccare senza sosta, più e più volte urlare contro il drago e sfogare la sua rabbia contro di lui. E io la guardavo senza riuscire a fare nulla, osservando la sua frustrazione quando lo colpiva più volte senza neppure fargli un graffio, sentendo le sue urla venire soffocate ogni volta che veniva lanciata o scagliata lontano e la sua vita spegnersi quando una zampata del drago la scagliò contro ciò che rimaneva di una parete.
-JUVIA!- gridai inutilmente.
Lei era là stesa sopra un masso, a pancia in alto con gli occhi riversi in cielo e la bocca aperta in un ultimo sussurro mentre richiamava per l’ultima volta il ragazzo che aveva tanto amato.
-No… Juvia…- sussurrai mentre il drago ruggiva per poi voltarsi e puntare lo sguardo su di me –Oddio…- affermai facendo un passo indietro.
Il drago ruggì ancora e avanzò verso di me.
-No…- affermai pensando che sarei stata spacciata.
Non avevo la mia frusta, le mie chiavi e nessuna dote speciale per salvarmi. Quindi feci l’unica cosa che ero in grado di fare: scappare.
Iniziai a correre sotto la pioggia a più non posso con alle spalle un drago che mi seguiva ruggendo e sputando fuoco colpendo vicino a me gli edifici e facendoli crollare. Urlai e caddi a terra graffiandomi i gomiti ma mi tirai su e ricominciai a correre.
Imbucai un vicolo tra due case, che poi una delle due venne distrutta dal drago con un raggio di fuoco. Approfittai della confusione per rintanarmi dietro una parete mezza distrutta, accovacciandomi e rannicchiarmi contro il muro sperando di non venir notata. Stavo piangendo ma tenevo le mani davanti al viso per non farmi udire dal drago in mezzo al silenzio che si era creato interrotto solo dalla caduta di alcune rocce e della pioggia.
Sentii il drago avvicinarsi e trattenni il respiro per la paura. Passò qualche secondo in cui il mostro fiutò l’aria per sentire se ci fossi ancora ma le ceneri e la pioggia dovevano aver coperto il mio odore perché poco dopo lo sentii allontanarsi e andare via alla ricerca di qualcun altro da uccidere.
Solo quando fui certa che era lontano ricominciai a respirare davvero e scoppiai a piangere, sfogando il mio dolore per la scena che avevo appena vissuto e per gli amici che avevo appena perso. Mi chiesi più di una volta se quell’incubo sarebbe mai finito ma ne dubitavo fortemente. Sembrava che io fossi destinata a soffrire ancora e ancora finché non sarebbe giunta anche la mia fine.
Diversi minuti dopo la pioggia aveva smesso di cadere improvvisamente, proprio come era arrivata. Ma io rimasi lì a piangere ancora, finché non ebbi più lacrime da far cadere.



11:52  7/7/X791












Note dell'Autrice:

Ciao a tutti e Buon Natale! Spero stiate avendo delle magnifiche feste, e come capirete dall'allegria di questo capitolo il mio umore non è al massimo dato i problemi che ho in casa ma mi tiro su scrivendo e sperando che almeno voi vi godiate il Natale!
Per il resto non ho molto da dire. Se avete domande non esitate a chiedere.
Buone Feste e Felice Anno nuovo!

Grazie tante per aver letto,
Bye-bye
Aliaaara





 
  
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