Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: VanillaMilk95    26/12/2015    3 recensioni
Cosa succederebbe se i personaggi di Frozen vivessero ai nostri giorni?
Se Anna da sola dovesse prendersi cura di Elsa in quei anni bui della sua infanzia?
Se la storia che conoscevate alla fine fosse stravolta?
Anna continuerebbe nel nostro mondo reale a trovare il modo di salvare sua sorella?
Mi chiamo Anna e come ogni storia tutto iniziò quando nacqui. I miei genitori furono meravigliosi fino a quando scomparirono dalla mia vita, senza un come né un perché. Dovetti arrangiarmi con le mie proprie forze, e la mia vita stava andando come avevo programmato, fino a quando una parte importante della mia vita non ricomparve, stravolgendo ogni cosa. Ma quel qualcosa, alla fine, mi accorsi di rivolerlo ad ogni costo, insieme a mia sorella.
Ma prima di riaverla dovetti spalancare l'ultima porta; Con la frase di mio padre " Anche un fiore dopo una tempesta può tornare a sbocciare"
PS: spero vi piaccia, un saluto da "Luna the night_light"
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 spero che la fan art che o creato vi piaccia ;)
vi auguro una buona lettura

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Ecco cosa penso, quando ritorno a quella notte,
riesco ancora a sentire quella sensazione di angoscia verso le ombre che ci avvolgevano, la confusione che mi si trovava in testa, dicevo di essere pronta per qualsiasi ostacolo, ma non era vero … 
Eppure era così, cosa dovevo fare?
Nessuna di noi riuscì a riprendere sonno né tanto meno a parlare.
Ma più le ore passavano più mi rendevo conto che  primo o poi sarebbe arrivato il momento di discutere su quello che era accaduto , ma tentai di prendere tempo, risistemando l’appartamento la quale vi era un caos: vetri rotti, argenteria, roba a terra e il  pavimento e mobili ricoperti da di chiazze d’acqua rimaste a causa del ghiaccio sciolto.
Non riuscivo ancora a capacitarmi che fosse colpa di mia sorella.
Eppure nella lettera dei miei, vi era scritto che Elsa era in una situazione unica nel suo genere, “una meravigliosa dote” che loro avevano tenuto nascosto per il loro terrore.
“meravigliosa”… e “terrore” queste due parole mi rimbombavano in testa.
Era questo di cui parlavano, loro avevano paura di Elsa?  Oh … di quegli uomini?

Proprio mentre ero immersa nei miei pensieriImage and video hosting by TinyPictrovai chiuso dentro a un’anta dell’armadio Marshmallow, che sbucò fuori arruffato pronto a graffiarmi, ma appena mi ebbe riconosciuto, iniziò a calmarsi.
Lo presi in braccio coccolandolo, anche lui aveva avuto la sua giornata piena di sorprese ed era solo il suo primo giorno insieme a noi.
Quelle persone, non avevano rubato nulla, nè gioielli nè soldi, erano venuti per qualcosa di più prezioso, il gioiello più prezioso che i miei genitori avevano tentato di proteggere: la mia piccola sorellina.
 Ero tentata di chiamare la polizia, ma non potevo raccontare ciò che Elsa sapeva fare, non mi avrebbero creduto e tanto meno, non sapendo chi erano quegli uomini, non potevo fidarmi degli sconosciuti, tutto ciò doveva rimanere un segreto.
Dovevo contare su me stessa e cercare di aprire quelle porte che mi sono sempre state chiuse perciò
l’unica che mi poteva dare la chiave era Elsa, che nel frattempo si era di nuovo rinchiusa in camera sua.
-Elsa?- la porta era rimasta semi aperta da me per rimettere apposto la sua camera - posso entrare?
Intravidi lo sguardo di Elsa illuminato dai primi raggi di sole dell’alba.
Vi entrai con due tazze di cioccolata calda fumante tra le mani per poi mettermi accanto a lei . - tieni - dissi ponendole davanti la tazza.
Elsa alzò lo sguardo ma scosse la testa.
-neanche la colazione vuoi fare? - chiesi con tono pacato e il più possibile tranquillo. 
- se … toccassi la tazza ora, non credo che rimarrebbe ancora calda - ironizzò con voce torva e fredda.
Guardai e le sue mani coperte di nuovo da due paia di guanti, quasi percependo il freddo che veniva rilasciato dalle sue mani.
- posso? - chiesi, prendendo un bel respiro -  posso chiederti da quanto tempo, tu riesci …?
- non lo so … - disse ancor prima che finissi la frase. - penso che ne sono capace da quando sono nata. -
- mamma e papà, non ti hanno detto nulla? -provai a chiedere. Elsa aggrotto le sopracciglia stringendo i pugni - loro … mamma e papà, non mi hanno detto quasi nulla a riguardo … a quello che so fare, dicevano sempre che il mio potere deve essere sempre celato e domato. 
- celare? Per via di queste persone? Cosa vogliono?
Elsa scosse la testa - non lo so … penso queste persone  in qualche maniera mi devono avere scoperto.
Forse vogliono farmi degli esperimenti … o vogliono controllarmi per i loro scopi; Mamma e papà non mi hanno mai detto nulla sui loro intenti.
- hai detto che l’incidente di mamma e papà è stato causato da loro, giusto?
Elsa si volse verso di me con sguardo quasi pieno d’odio. - sicuramente … io … non riesco a trovare un’altra spiegazione … sbarazzandosi di loro … io sarei rimasta sola, e … - si morse il labbro sempre più forte. - e ora si vogliono sbarazzare anche di te! Solo per colpa mia!
Posai le due tazze davanti al tavolino, e mi avvicinai  di più cercando il suo sguardo - tutto questo non è successo per colpa tua, ma di quelle persone … anche papà e mamma lo sapevano.
- ma quelle persone non hanno colpa, se io sono nata così!-
A quelle parole  rimasi in silenzio, per svariati secondi - ci deve essere una spiegazione a tutto questo non credi?-
Lei non rispose, chiuse gli occhi e si voltò dall’altra parte verso la finestra mentre un leggero venticello scompigliava i suoi capelli slegati.
Sospirai amareggiata, Elsa stava male per quella dote che i nostri genitori dicevano fosse ‘‘speciale’’. Ripensai intensamente a quella notte, cercavo di tranquillizzarmi riguardo Elsa e tentai di trovare un modo per tranquillizzare anche lei; mentre pensavo, però qualcosa catturò la mia attenzione, era qualcosa che svolazzava, candido e bianco, non fu l’unico che vidi … altri si formarono prendendo forme diverse volteggiando eleganti intorno ad Elsa mentre era immersa ancora tra i suoi pensieri tristi che non ostentavano a perseguitarla.


Rimasi in silenzio ipnotizzata, contemplando uno di questi … era così … meravigliosamente bello,  senza accorgermene ne sfiorai uno, questo roteò, posandosi sul viso di lei.
Elsa come svegliata da un incubo trasalì, e i fiocchi di neve sparirono appena gli occhi lucidi di lei si aprirono. 
- scusa … l-l’ho fatto di nuovo, non volevo spaventarti - disse alzandosi dal letto per allontanarsi da me.
- no … - scrollai la testa sorridendo - tranquilla tutt’altro , sono stupendi! strepitosi! - risposi piena di stupore proprio come una bambina scopriva per la prima volta la neve o qualcosa di speciale-. La mia piccola sorellina mi guardò confusa e perplessa. - ma stavo perdendo di nuovo il controllo.-
- bhe … si ma è stato lo stesso forte. I fiocchi di neve non hanno mai fatto del male. - sorrisi dolcemente quasi cercando di calmarla. 
Ma Elsa sempre con voce torva ripose - ma quando questo diventa tempesta, non è più bello-.
A quella stessa frase mi ritornò un quesito ancora irrisolto a cui solo Elsa poteva rispondere
- dimmi la verità - dissi con tono un po’ più seria -non sei scappata per quegli uomini cattivi, sei fuggita perché senza volere hai congelato la casa, vero?-
Elsa non disse nulla, mi guardò quasi facendomi percepire che ciò che avevo detto era vero.
- non sei riuscita a far sparire il tutto, avevi pensato che quando mi sarei svegliata, ti avrei guardata con occhi diversi-. continuai alzandomi e stando dinnanzi a lei.
La stanza calò nel silenzio ed Elsa non ebbe la forza di sollevare il capo per rispondere- si, riconosco che è una cosa errata scappare di casa, ma ho avuto paura … come nella maggior parte delle volte, so di essere una bambina spregevole.
- bhe, allora lo sono anche io allora. 
Elsa alzò lo sguardo non capendo ciò che avevo appena detto.
- nel passato ho fatto molti errori, che forse se non li avessi commessi non saremo arrivate a questo punto. Dovevo ricercare la verità, quando ne potevo avere la possibilità invece sono stata nella mia presunzione e nella rabbia che avevo per mamma e papà, scappando e allontanandomi da loro e così senza volerlo mi sono allontanata perfino da te. - dissi amareggiata - ognuno di noi ha dei ripianti o segreti e vorremo scappare da essi; ma facendo questo, i problemi non faranno altro che raggiungerci, per poi accumularne altri; ho deciso di non scappare ma più da segreti e da chi amiamo-.
Elsa continuò ad osservarmi in silenzio. 
Sorridendo mi inchinai verso di lei -Facciamo una promessa, d’ora in avanti ci fideremo l’una dell’altra, ci diremmo sempre la verità, non ci nasconderemo più nulla, che sia per emotività o per qualche disastro combinato, ma specialmente promettimi che ci aiuteremo l’un l’altra a far fronte ad ogni prova che ci verrà posta dinnanzi . 
E io ti posso assicurare che i tuoi poteri e le persone che ti perseguitano non ti faranno più del male così come quelle che ti circondano. Me lo prometti Elsa? - dissi porgendo la mia mano, Elsa sgranò gli occhi . - ma … ! - prima che potesse parlare la fermai - me lo prometti Elsa Frozen, sei mia sorella, so che non mi faresti mai del male come io non lo farei a te - dissi spronandola a stringere quel patto - fidati di me -. 
Elsa posò leggermente la sua mano tremante sulla mia.
Sorrisi, e forse insieme a me anche Elsa per qualche istante, ma penso per il fatto che non avesse congelato la mia mano. 
- ora prima di decidere cosa fare - dissi mettendo le mani ai fianchi con voce giocosa - direi di bere la cioccolata calda che e ancora fumante sul tavolo! 
Elsa esitò in un primo momento, guardando la tazza, Per poi volgersi verso di me timidamente - se la congelo?-
- bhe … ho altre tazze e inoltre una fornitura a vita di cioccolato, per cui non ti preoccupare -. ridacchiai tra me e me -. se ti fa sentire meglio però possiamo sederci in cucina.
Ella annui, e senza dire altro ci incamminammo, come se la sera prima non fosse mai accaduto nulla.
La mia piccola sorellina bevve quasi tutto d’un sorso la cioccolata calda. Le sue guance si tinsero di rosso e la sua faccia parve meno tesa, così come la mia, che nonostante le preoccupazioni riguardanti gli avvenimenti con quegli strani individui avevo ritrovato una sorta di serenità per far tranquillizzare anche Elsa, poiché riconoscevo che se quelle persone sapevano dove eravamo potevano ritornare, come avremmo potuto nasconderci da loro … non ci era possibile trasferirci in così poco tempo, presto io sarei dovuta tornare a lavoro, e finite le feste, Elsa sarebbe dovuta andare a scuola.
Il tempo era agli sgoccioli, e come ben ho potuto costatare il tempo non aspetta nessuno.
La sera seguente, mi assicurai che tutto fosse blindato .
La mia piccola sorellina venne a dormire da me, per la mia sicurezza e anche per la sua.
Elsa non era di grandi parole ma rimaneva ad ascoltare le mie storie, fino a quando il suo sguardo si offuscava e chiudeva gli occhi.
Io rimanevo a sorvegliarla insieme a Marshmallow che rimaneva appostato sopra al comodino, come un piccolo soldatino, mentre speravo che nessuno sarebbe venuto a cercarci.
Il pensiero che Tyholmen non fosse più un luogo sicuro per Elsa, mi tormentava nei giorni seguenti.
Dovevo proteggerla, ma senza nessun aiuto mi risultava difficile. Quale luogo era sicuro per lei e per noi? 

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SALVE HA TUTTI!!!

non ci credevate eppure è sucesso! 
sono in orariooooooo!!!!
*applausi epici* *pianti* *miagolii*
miagolii? .... 
....
- *miao* non credi di esagerare! - una palletta di pelo bianca adorabile si avvicino-
-Marshmellow!!!! sei tu!!- disse la scrittrice già pronta ad abbracciarlo e strappazarlo

- non ti avvicinare ! mostro! ti rendi conto che da un gigante di ghiaccio che tutti temevano! ora mi ritrovo con un aspetto
coccoloso e pafuttello! 

- bhe ... sai  ... e proprio per questo che ti ho voluto cambiare , così sei più carino e meno spaventoso
-
ma era il mio lavoro!!! almeno potevi farmi una lince! o un lupo! nooo ... un gattino che sa solo mordicchiare e graffiare!!
- ma poi diventi grande, il carattere non te lo mica cambiato ... è sempre quello. - dissi incrociando le mani fischiettando
- ti rendi conto che quelle persone, mi hanno rinchiuso dentro ad un mobile? o per lo meno tu hai scritto di farmi rinchiudere!! 
- guarda il lato positivo, ora hai un lessico più forbito.
- solo nell'angolo autori, nella storia ne ho ancora meno di prima!!*miao*
-  emm ... senti ne discuteremmo nel prossimo capitolo delle tue problematiche da pupazzone di neve ad gattino coccoloso!
- ritornerò, è vedrai la mia vendetta atroce!!! - disse con vocina quillante, mentre la scrittrice non potè che cercare di non ridere.

Benee scusate il momento time di Marshmellow! 
cmq tornaniamo a noi.
Elsa ha finalmente confidato certe sfaccetatture di lei e del passato, ma questo non risolve il vero pericolo
che si annida in lei e nelle persone che la cercano.
Come potrà Anna risolvere tutto questo e far crescere Elsa senza il timore di se stessa e degli altri.
Elsa sarà la tenibile regina delle nevi? o potrà essere una persona come tutti noi?
Chi sono questi individui ? cosa voglio realmente? quali altri personaggi faranno la loro apparizione!?
Marshmellow, farà la sua vendetta? io sopravviverò ? 

scopritelo nel prossimo capitolo

in "the last door"

un ringrazziamento a tutti 
                                               
fatemi sapere se vi è piaciuto o meno il capitolo;)

ps: spero che l'immaggine vi piaccia :)


                                                                                 Luna the Night_Light  



 
 
  
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