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Autore: EcateC    28/12/2015    5 recensioni
Tom Riddle è il classico uomo che piace alle donne. È bello, è carismatico e sa di potere, all'apparenza non potrebbe essere più perfetto. Ma attenzione però, il serpente più velenoso si nasconde proprio tra i fiori più belli. L'hanno imparato a loro spese sette protagoniste, alcune innocenti e altre colpevoli, rappresentanti ognuna una qualità importante per lo stesso Tom.
Se volete scoprire chi sono, e soprattutto se volete sapere chi è la sua preferita, questa storia fa al caso vostro.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Note: Ciao ragazzi, per chi non lo sapesse/ ricordasse, Druella Rosier è la madre di Bellatrix, di Narcissa e di Andromeda, nonché la moglie di Cygnus Black. A dopo! 

 

                                                                                                     ***

 

 

Druella Rosier amava credersi perfetta e agli occhi dei più superficiali lo sembrava.

Fu una ragazza particolarmente bella, dotata di gambe lunghe e forme prosperose che amava celare come tesori sotto la divisa. I capelli lisci erano sempre sciolti e fluenti sulla schiena, le spalle dritte accompagnavano come un'armatura di gesso il suo portamento algido e sinuoso.

Gli abiti che soleva indossare erano tutti cuciti su misura e impreziositi con drappi di pizzo e orli di pelliccia, e se c'era una cosa che la giovane odiava, o meglio, disprezzava, quella era la divisa scolastica. Quei banali tentativi egualitari di mettere tutti gli studenti sullo stesso piano la facevano stizzire e arricciare il naso per il disgusto. 
È evidente, per Salazar, che non tutti gli studenti sono uguali, che non si può paragonare la lana con la seta.

Lei, Cygnus e Abraxas erano almeno un gradino... che dico! Una torre più in alto: Erano Purosangue.

I cosiddetti Mezzosangue e, peggio ancora, i loro cugini Sanguesporco, costituivano per lei la feccia della società, creature immonde e immeritevoli perfino di venire al mondo. Era colpa loro se la magia si sarebbe estinta, era colpa loro se il gene babbano era diventato dominante a quello magico.

Colpa loro e di quei farabutti che li sostenevano.

Quei fattucchieri che reputavano tutti i maghi sullo stesso piano erano per Druella poco meno che dei delinquenti, e come tali non meritavano neanche il suo saluto.

Lei, dal canto suo, si definiva una guerriera che aveva smesso di lottare.

Cosa poteva fare una delicata fanciulla dell'alta società per evitare questo imminente cataclisma? Nulla, si rispondeva con ovvietà.

Gli esseri inquinanti la magia ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre, oramai bisognava imparare a conviverci. Bastava guardare Hogwarts, che più che una scuola le sembrava uno Zoo.

Comunque, Druella avevo uno scopo nella vita, che non era quello ambizioso di cancellare gli ibridi e i babbani dalla terra (che ci pensino gli uomini...), ma, più semplicemente, quello di diventare la nuova signora Black.

I Black... Al solo sentire quel cognome le venivano le ali ai piedi. Esisteva famiglia migliore dei Black? No, ne era sicura. I Black sono il ceppo più nobile, antico e Puro di tutto il Regno Unito di Gran Bretagna, e forse di tutta Europa.

Nessun'altra famiglia era paragonabile alla loro, il cui stemma, Toujours Pur, le sembrava il titolo di una meravigliosa poesia.

Druella Black, perfino il suono le piaceva.

E di Black papabili ne conosceva eccome. C'erano Orion, Cygnus e Alphard, tre giovanotti che non aspettavano altro che essere sposati, e a tal proposito la madre di Druella aveva già discretamente iniziato le 'trattative' con i rispettivi genitori.

La ragazza lo sapeva, i suoi non mancavano a nessuna festa o ballo organizzato dalla famiglia Black, sua madre non faceva altro che invitare Irma Black a bere il tè delle cinque e suo padre regalava talmente tante casse di vino elfico e di Ogden Stravecchio a Pollux Black da riempirne una cantina.

Insomma, il loro intento era chiaro, e i coniugi Black si eran dimostrati fin da subito meravigliosamente accondiscendenti e bendisposti.

Anche i due rampolli parevano gradire Druella, in special modo Cygnus, i cui occhietti finivano sempre per cadere nel décolleté della giovane.

 

-È bella, non è vero ragazzo?- gli chiese Pollux, dandogli una pacca sulla spalla tornita.

-Molto, padre- rispondeva Cygnus, ammaliato dal sorriso pudico della Rosier.

-Eccellente! Signori, Habemus nuptam!-

 

Bisogna dire che Cygnus e Orion Black non erano proprio il massimo dell'eleganza, sghignazzavano come dei cani ed erano terribilmente maschilisti, ma Druella sapeva che nella vita bisognava anche accontentarsi.

Dopotutto erano ricchi sfondati e possedevano più ville loro che la regina babbana, del loro scarso decoro se ne sarebbe fatta una ragione.

Druella Rosier era, quindi, una ragazza cinica e materialista, più attenta alla forma che alla sostanza. Era talmente superba e sicura di meritare il meglio, che attirò su di sé gli occhi di un altro giovane, ancora più arrogante e arrivista di lei.

'Ignoralo' si diceva fra sé, imponendosi rigidamente di non guardarlo.

Ma quegli occhi scuri e dal taglio appuntito erano come una trappola, un buco nero che attrae e che non risparmia. Lo vedeva mentre si aggirava per la scuola, aveva le spalle dritte come le sue ma un portamento ben più morbido e spontaneo, i capelli neri sempre pettinati e la 'P' di prefetto sempre in bella mostra sulla divisa pulita.

Tom Marvolo Riddle, per quanto fosse elegante, restava un Mezzosangue, e come tale andava disprezzato.

Ma Druella, per qualche inspiegabile motivo, faceva molta fatica a farlo, anzi, di fatto non lo faceva proprio. Si limitava a mantenere davanti a lui un atteggiamento freddo e distaccato, un contegno superbo e altezzoso, ma nient'altro.

Non gli rivolgeva mai la parola ma, quando lo faceva lui, si sentiva segretamente contenta.

 

-Dio, cosa gli farei!- smaniava Walburga Black, la sorella minore di Cygnus.

-Andiamo, Wal, è un Mezzosangue-

-Sì, ma mica te lo devi sposare!-

-È un Mezzosangue- ribadiva Druella, paziente.

-È un gran figo, e non sembra affatto un Mezzosangue-

-Però lo è-

-Non ha genitori, per quello che ne sappiamo, potrebbe anche non esserlo... Che ne so, magari è figlio dei Lestrange, il nasino francese ce l'ha-

-Scema...-

 

A Walburga è sempre piaciuto Tom, e anche Cygnus e Abraxas lo rispettavano e lo trattavano come un loro pari, ma lei, che si sentiva un baluardo della purezza magica, doveva almeno mantenere le distanze. Ciò voleva dire non rivolgergli la parola, non guardarlo, e se proprio capitava di guardarlo, farlo con superbia.

Però è noto che tra dire e il fare c'è di mezzo il mare e Druella sempre più difficilmente riusciva a ignorare il Prefetto della sua casa, che con lei si dimostrava più amabile che con qualsiasi altro.

Quando, la mattina prima delle vacanze di Natale, Druella lo incontrò per caso in biblioteca, accadde una cosa che proprio non aveva previsto.

-Druella-

-Riddle-

-Niente lezioni questa mattina?- le chiese garbatamente, fermandosi al tavolo dove era seduta lei.

-No. Devo studiare-

Quindi vattene, avrebbe voluto aggiungere.

-Capisco- le rispose, aggirando come un felino la sua postazione -Io invece sto cercando un libro che a quanto pare è un'araba fenice, praticamente introvabile-

Druella annuì freddamente, cercando di manifestare più disinteresse che poteva.

-Forse tu lo conosci, si chiama De Tenebrosis Artibus, solo che a me serve il terzo volume e nel reparto proibito c'è solo una ridicola censura del primo-

La strega, che stava fingendo di leggere la sua pergamena, alzò subito gli occhi su di lui, sbigottita.

-Finalmente ho catturato la tua attenzione...-

-Cosa ci devi fare con un trattato di Arti Oscure?- gli domandò incredula, iniziando a percepire una strana inquietudine.

-Dunque lo conosci-

-Solo per fama- si affrettò a rispondergli, in imbarazzo -E certo non mi metterei mai a sfogliarlo-

Tom abbassò gli occhi e stese le labbra in un sorriso misterioso, appoggiandosi con un fianco al lato del tavolo.

-Non fraintendere, la mia è innocente curiosità, vorrei solo approfondire un argomento- le disse candidamente -E credo proprio che tu mi possa aiutare-

-Io?-

-Sì, tu-

Druella deglutì a vuoto, il senso di paura che le pungeva lo stomaco si era fatto più pressante, tangibile.

-E come, scusa?-

-Tu sei molto amica dei Black, non è vero? Sono sicuro che non ti costerebbe nulla andare nella loro biblioteca a prendere in prestito il manuale per me, durante queste vacanze-

La ragazza rimase basita, arrivò perfino a chiedersi se il Prefetto fosse serio o stesse solo scherzando. Ma, dal modo in cui la fissava, guardandola come se tra i due quella povera e disprezzabile fosse lei, il suo intento pareva inequivocabile.

-Perché non lo chiedi a Walburga?- gli rispose con un filo di voce, sentendosi improvvisamente a disagio -Non aspetta altro che farti un favore-

-Nah, Walburga è troppo distratta, finirebbe per farsi beccare. Preferisco che sia tu a farlo, Druella-

La voce di Tom era carezzevole, non sembrava che le stesse impartendo un ordine.

-Beh, no. Non lo faccio-

-Io dico che lo fai-

-Io dico di no- gli rispose Druella con tono sfida, al limite della sopportazione.

-Scommettiamo?-

Al diavolo la paura.

La strega chiuse con un tonfo secco e spazientito il grosso manuale di pozioni, alzandosi in piedi colma di sdegno e arroganza. Malgrado fosse più alta delle sue coetanee, non riusciva comunque a fronteggiare Tom, che la superava di diversi centimetri.

-Chi ti credi di essere tu per dare ordini a me, Druella Rosier?- sbottò iraconda, dandogli una ridicola spintarella sul petto -Tu sei un Mezzosangue, e io a mala pena tollero la tua presenza. Anche se fingi di essere uno di noi e ti comporti come tale, resti e sarai sempre un lurido ibrido Mezzosangue e non potrai fare niente per cambiarlo!-

Come gridò quelle parole, Tom, che aveva in volto un sorrisetto inspiegabile e a dir poco inquietante, le afferrò i fianchi e si impose su di lei.

La baciò con violenza, spingendola talmente forte contro lo scaffale della biblioteca che molti libri riposti caddero a terra con un tonfo. Druella gemette forte, lo graffiò nel collo e cercò di divincolarsi, ma era come se le sue gambe e le sue braccia fossero improvvisamente diventate di mattone, non riusciva più a muoverle.

Scosse la testa e strinse forte le palpebre, le veniva da piangere, ormai la lingua del ragazzo aveva già fatto irruzione tra le sue labbra e le stava invadendo la bocca, e non poteva fare niente per evitarlo. Tutto il suo corpo era come bloccato.

-È ora che impari un po' di educazione, Druella- la minacciò dolcemente, staccandosi finalmente dalle sue labbra -Ora inchinati davanti a Lord Voldemort-

Lord chi?”

Non fece neanche in tempo a finire di pensare la frase che una forza tanto incredibile quanto improvvisa le fece pressione sulla schiena, costringendola a piegarsi in due.

Cercò di resistere, ma il punto della pressione bruciava, le faceva un gran male.

Sentì Tom ridere.

-Brava Druella, così- le disse -Potrei importi qualsiasi cosa, lo sai? Potrei anche farti spogliare nuda, se solo lo volessi-

La strega sentì la propria mano animarsi e dirigersi sul seno, le dita comandate dall'esterno slacciarono un bottone della camicia, e poi un altro ancora.

-No, ti prego, non voglio!- gridò, disperata -Ti prego, basta! Basta!-

-Supplicami in ginocchio- le ordinò Tom, placido.

Lei lo guardò stravolta, ma subito le sue mani guizzarono plasticamente e slacciarono altri due bottoni, scoprendo in parte petto sorretto da un sobrio bustino nero. Un brivido di gelo le percorse la schiena e le fece venire la pelle d'oca, non stava succedendo davvero...

-Carine, peccato solo per questo brutto affare. Ti dispiace se lo tolgo?-

-No, no!- Druella scosse la testa, terrorizzata -Non voglio, sei un mostro!-

La ragazza cercò di resistergli, di scalciare o quanto meno di coprirsi, ma i fili che la trattenevano sembravano infrangibili. Perfino la gola le faceva male, come se avesse dei chiodi al posto delle corde vocali. Riddle le scoccò un altro bacio sulla bocca, e lei questa volta lo ricambiò con remissività, preferiva mille volte baciarlo che essere denudata nella biblioteca della scuola... O, peggio, essere vista mentre implorava un Mezzosangue.

-Per piacere...- gli sussurrò sulle labbra, baciandogliele generosamente. 

-In ginocchio, ho detto- 

La strega si arrese. Percepì le ginocchia rispondere ai suoi comandi e di sua volontà si inginocchiò davanti al coetaneo, con il viso rosso per la vergogna e il corpo che sussultava per i singhiozzi.

-Non ti sento, Druella-

-Per piacere- sussurrò appena, con le mani ancora bloccate e intorpidite -Non farlo, per piacere-

Tom fece finta di pensarci su, godendosi esultante quella scena.

-Va bene, ti perdono- le disse con finta indulgenza, accarezzandole dolcemente la testa -Ma solo perché mi piaci parecchio. Di solito quelli che sono cattivi con me fanno tutti una brutta fine, considerati fortunata-

Druella lo guardava dal basso, a bocca aperta. Tom torreggiava su di lei con la maestosità di una statua di marmo, e per un momento, uno strano momento, la ragazza avvertì una languida e calda sensazione attraversarle il basso ventre.

Si alzò in piedi lentamente, allacciandosi con premura la camicia.

Si sentiva oltremodo imbarazzata, cosa avrebbero fatto se non si fosse inchinata? Il solo pensiero la fece arrossire.

-Niente che non ti sarebbe piaciuto-

-Cosa?-

-Cosa?- la scimmiottò Tom con un sorriso irrisorio -Druella cara... Mi piace come ragioni, hai idee chiare e condivisibili, peccato che tu sia così mediocre e priva di talento. Non varresti nulla senza il tuo bel nome, sei un contenitore vuoto di sangue puro sprecato. Senza offesa, naturalmente- le fece un sorriso perlaceo e l'aggirò con un movimento fluido -Buon Natale, miss Rosier-

 

Se mai fossero esistite parole capaci di uccidere, per Druella Rosier sarebbero state quelle. Tom Riddle le pronunciò in modo disinvolto e discorsivo, senza alcuna traccia di invidia o rancore.

Quando se ne andò, lasciandola completamente svuotata e priva di ogni difesa, lei scoppiò in lacrime. Forse per sfogare la tensione accumulata, forse perché le labbra arrossate le bruciavano, forse perché... Forse perché sentiva che Tom, in fondo, aveva ragione.

Tutto l'orgoglio che provava per se stessa svanì in una nuvola di fumo e lacrime, e ben difficilmente riusci a solidificarsi di nuovo, nel futuro.

Lei si nascondeva dietro a un dito, si imbellettava con abiti d'alta sartoria per ostentare il nulla e apparire quella strega perfetta che non sarebbe mai stata.

Di una cosa però era sicura, cioè che suo figlio, o magari sua figlia, non avrebbe mai patito un disonore del genere... Né si sarebbe piegato a un simile affronto.

Perché Druella, alla fine, prese il libro. Lo rubò dalle collezioni di villa Black la notte di Natale, senza sapere bene il perché.

Inoltre non disse niente ai suoi conoscenti, né denunciò il fatto ai professori.

Portò il manuale di Magia Nera a Tom Riddle di ritorno dalle vacanze, mettendoglielo sul banco in una busta sigillata. Rimase in piedi, in attesa almeno di un 'grazie', ma l'erede di Serpeverde non la degnò nemmeno di uno sguardo: Afferrò la busta e se ne andò via, con un sorriso che aleggiava nelle labbra sottili.

Lei rimase attonita e rigidamente immobile, con le labbra dischiuse e i primi due bottoni della camicetta slacciati.

Ma, questa volta, non li aveva slacciati lui.

 

 

 

 

 

Note

Ciao a tutti ragazzi! :)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che sia stato all'altezza del primo, ho cercato di immedesimarmi in una 'estremista magica' come poteva essere la madre di Bellatrix, perché secondo me a quei tempi, prima delle due guerre magiche, la situazione per i Mezzosangue-Sanguesporco era ancora più tragica che hai tempi di Harry, quindi con Druella sono andata giù pesante.
L'argomento che Tom voleva approfondire nel libro di arti oscure era quello degli Horcrux, ho immaginato infatti che un tale argomento non potesse trovarsi nella biblioteca della scuola, nemmeno nel reparto 'proibito'. Grazie mille a tutte voi che avete recensito nel primo capitolo e grazie a chi ha aggiunto la storia tra le liste, spero mi dedicherete qualche parola anche questa volta!
A presto,
Ecate
Ps Habemus nuptam è naturalmente una storpiatura di Habemus Papam, significherebbe 'abbiamo una sposa' e me lo sono inventato ;)

 

   
 
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