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Autore: ImmaEFP    28/12/2015    1 recensioni
E' Natale.
Uno di quelli diversi,dove non fa abbastanza freddo perchè sia davvero Natale.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera ragazze,direi che non potevo farvi aspettare troppo tempo per un'altra parte,almeno in questo sono stata buona no? Ma non vi svelo niente sul seguito,non posso dirvi se andrà come vi aspettate,se il freddo farà miracoli o se vi tocca un finale da mazzata,come siamo abituati poi. Bene,scaldatevi le mani che vi serve e godetevelo tutto. 

-Te l'avevo detto che non faceva abbastanza freddo.-

Camilla si perde in quelle parole, lo guarda in faccia come per studiare quel suo atteggiamento ma non riesce a capire ancora dove voglia arrivare.
-Ma direi che sei abbastanza gelida.- Continua sbifonchiando una risata come se gli mettesse allegria lo stato in cui è ridotta. Sono a una decina di passi di distanza ma ciò non tollera che riescono a guardarsi negli occhi. Solo che Camilla sembra perplessa.
-Che cosa significa questo stupido scherzo Gaetano?- chiede dopo un attimo di esitazione. Incrocia le braccia al petto e attende una risposta.
-Non è uno scherzo. - ma non le basta per vederci meglio in quella situazione.
-Non capisco cosa c'entro io con le finestre spalancate, un disordine inconcepibile e quest'irruzione improvvisa che quasi mi fai venire un infarto.- sospira intimandolo a darle spiegazioni.
 -È il freddo che c'entra con te.- ma sembra vivere in un' altra realtà, appartenere a un altro pianeta.
-Ma per caso hai bevuto!? Sembra che ti sei fumato il cervello.. - Gaetano scuote il capo ridendo, si avvicina maliziosamente ma in modo lento verso di lei, assumendo un sorrisetto da prendere a schiaffi.
Camilla indietreggia quando vede che la situazione comincia a farsi pericolosa.
-Sono perfettamente lucido Camilla.- pronuncia le parole respirandole in modo pesante in viso.  Gaetano le prende i polsi delicatamente e la fa finire contro la parete.
-Aspetta tu ora mi devi spiegare cosa sta succedendo,perché tu sai benissimo cosa sta succedendo. -
Camilla si stacca dalla presa con forza e lo costringe a guardarla negli occhi.
Lui si allontana di qualche passo e annuisce.
-Volevo farti sentire un minimo del freddo che ho sentito io quando mi hai mollato.- a quelle parole Camilla sente una pugnalata nel cuore, non sa se sentirsi in colpa e chiedergli scusa o se sentirsi umiliata di fronte a un comportamento infantile.
-Tu vuoi dirmi che hai architettato tutto questo per vendicarti? Tutto programmato per bene, la porta spalancata,il frastuono, tutto per attirare la mia attenzione. Stavo per prendermi una broncopolmonite e finire in ospedale in coma profondo per colpa tua. - è decisamente isterico il tono di voce che utilizza eppure dall' altra parte sembra arrivare una risata fastidiosa. Vorrebbe prenderlo a schiaffi.
Gaetano scuote lentamente il capo.
-Che hai da ridere?- diventa un attimo più seria ma non riesce proprio a mantenere il controllo,nonostante sia presa dalla situazione e per quanto si senta in colpa, ce l'ha con lui in modo pesante per averla cacciata alle quattro del mattino in quel casino.
-È questo quello che amo di te. Anche in una situazione di confusione come questa sai sdrammatizzare le cose,dovrei avercela con te per tutto quello che hai combinato eppure non ci riesco.-
Gaetano diventa più determinato, utilizza un tono acuto e chiaro ma lei Inarca il sopracciglio per contestare quanto dice.
-Bene. Se il tuo scopo era farmi provare quello che hai provato tu, ci sei riuscito.- esita prima di rispondere cambiando ovviamente argomento e si dirige verso di lui per superarlo e raggiungere la porta. -Ora posso andare?-chiede ironicamente sapendo benissimo che non ha bisogno del suo permesso. Avanza ma viene bloccata dalla sua mano.
-Aspetta.- Lei si volta, sbuffa e incrocia le braccia al petto indicandogli con il capo di parlare e di far presto.
-Ora devi dirmi come ti sei sentita,cosa hai provato mentre ti si gelavano le ossa.- lei resta con un espressione strana, perplessa e di chi vorrebbe scavare fino in fondo per difendersi da quella storia e farsi la proprio ragione.  Camilla resta in silenzio.
-Non costringermi a usare la forza per farti rispondere.-
Gaetano le si avvicina nuovamente ma lei sembra voler levarselo di dosso, lo scosta con forza facendo pressione sulle sue braccia ma viene fermata dalle stesse braccia che sembrano metterci più energia.
-Mi ci hai costretta tu.-
La trascina sbattendola con le spalle alla parete, lei si dimena,gli lascia dei colpetti sulle spalle ma non riesce a liberarsi della stretta. Gaetano la guarda negli occhi, si lascia guardare, occhi nocciola e occhi azzurri, un tempo indefinito che non riescono a contare.
 -Voglio una risposta Camilla, come ti sei sentita? - usa un tono pacato ma serio allo stesso tempo.
Camilla si ostina a restare in silenzio ma dentro di lei sa benissimo cosa ha sentito.
Tutto il dolore che quel vento le ha provocato, quel senso di sconfitta, di vuoto.
 -Se non volessi risponderti? - la sua testardaggine prevale, così come il suo orgoglio.
-Potrei costringerti.- inarca il sopracciglio e sorrise in modo provocante.
Camilla prova ancora a liberarsi di lui ma non fa che peggiorare le cose.
-Lasciami. - le sue mani finiscono attaccate al muro sopra la sua testa.
-Finché non mi rispondi non ti lascio libera.- fa pressione e si avvicina ancora di più al suo corpo, sentendo una forza di eccitazione superiore al senso di soddisfazione.
-Vuoi sapere come mi sono sentita!?- Gaetano annuisce. -Male. Ma per il freddo che sento dentro, quello che mi ha accompagnata per queste due settimane. Ho trascorso dei giorni terribili. Ero sola, mi tormentava in continuazione il pensiero di te. Ho sentito freddo per la prima volta, lontana da te.- si arrende Camilla che confessa sinceramente, sfogando sia la rabbia che il rimpianto.
-E quindi? - insiste lui sapendo che ha altro da dire. Quei due con un solo sguardo si parlano, si capiscono.
-Quindi ho sentito tutto il male che ti avevo fatto, quanto hai sofferto. Una cosa non la si può comprende finché non la si prova.- continua sotto sforzo, sentendo i polsi andare a fuoco. Stringe i denti e chiude i pugni.
-E?- sa che c'è dell altro, quelle parole che potrebbero dargli la certezza finale,quella che cerca da quando ha potuto averla.
-E ho capito che ho sbagliato, che non meriti di sentire così freddo e che.. Che ti amo.- Camilla si sente libera, quel peso sul cuore svanisce in un attimo,ma non sorride, perché non sa lo scopo del commissario qual'è. Gaetano la guarda. Non dice nulla, non sorride, la guarda solo dritto negli occhi.
-Quanto ti ci vuole per fartelo confessare professoressa.- Si avvicina lentamente alle sue labbra, le lascia un piccolo e leggero bacio all'angolo della bocca. Lei rimane inerme, non reagisce anche se sente una scossa.
 -Non dirmi che non hai sentito niente..-la guarda negli occhi in attesa di una sua risposta.

Camilla si zittisce per qualche minuto. Alterna lo sguardo tra occhi e labbra dell'uomo che ha di fronte e si spinge contro di lui in un attimo, si avventa sulle sue labbra e lo travolge in un bacio appassionante, dal sapore piccante, un bacio possente e maniaco.
Gli prende il capo tra le mani, lo manipola a modo suo e poi impugna le mani dietro la schiena stringendolo forte. Lui si stacca. Studia attentamente i contorni del suo viso, li sfiora con le punta delle dita, sorride e si incanta a guardarla. -Non ti avrei mai lasciata andare così facilmente,non potevo,mai... - le sposta i capelli sulle orecchie.
Lei chiude gli occhi e si lascia trasportare da quella sensazione magica, delicata e sensuale che per troppo tempo desiderava sentire.
-Mi sei mancato da morire. - confessa lei attaccandosi alle sue labbra e schiudendole in modo profondo e erotico. Lega le braccia intorno al suo collo mentre Gaetano la solleva di peso allacciando le gambe di Camilla al suo bacino.
La spinge con forza contro il muro, le lascia una profonda e chilometrica scia di baci, dal viso al collo e al petto dove sente l' istinto di infilarci le mani.
Lei reagisce portando il capo all indietro e tormenta i capelli di Gaetano per riprendere il controllo dei suo ormoni. Un altro bacio intenso e afrodisiaco, famelico, affamato.
-Ti voglio Gaetano.- sussurra ansimando con gli occhi chiusi e le mani infilate nella sua carne.
Lui non resiste
. La sposta dalla parete e facendo attenzione la trascina verso la camera da letto senza interrompere quel bacio irruente e tempestoso.
La poggia sul letto con delicatezza, le sfila il maglione e facendola restare ancora seduta di fronte a lui le sfiora la pelle nuda con le dita facendola irrigidire.
Riesce a sentire i muscoli tesi e la scarica elettrica che l'attraversa.
Si sfila la camicia, rimuove i pantaloni e delicatamente, tenendo cura di quel momento la fa distendere delicatamente.
Camilla prima di quel momento era ignara del fatto che Gaetano era rimasto chiuso in camera a rivivere proprio i momenti trascorsi su quel letto e ora stava accadendo la stessa cosa, in modo più appagante, dopo aver represso qualcosa di così forte e immancabile.
Camilla si spinge contro di lui, intrecciando le gambe attorno al suo bacino e invitandolo a farla sua. Labbra che si cercano, che si trovano, che si amano,mani nelle mani, nel silenzio delle loro voci, corpo contro corpo.
Gaetano la guarda negli occhi in cerca della sua certezza,le chiede di poterla amare e lei, con assoluta determinazione, si concede. Si lasciano trasportare dalla passione, tornano a sentirsi una sola cosa, a volersi, a desiderarsi.
-Mi mancava fare l'amore con te. - gli fa la dichiarazione più importante, come se non gli avesse detto abbastanza. Le labbra di Gaetano finiscono sul suo collo.
 -Shhhhh. - sussurra raggiungendo l'amplesso e sentendola contrarre sotto di lui.
 Appagati finiscono l'uno nelle braccia dell'altro, si sfiorano la pelle nuda, si baciano ancora e ancora, per sentire chi sono, per realizzare che è quello che vogliono entrambi, che da questo momento dipendono l'uno dall'altro.
Che nessuno ha via di scampo. Intrappolati dalla stessa sorte. Quella di amarsi.
-E ora che hai sentito abbastanza freddo non ti lascio più scappare.- sussurra lui tra i capelli tenendo la sua testa stretta sul petto.
-Veramente credo di essermi riscaldata abbastanza.- sospira sollevata Camilla mentre le sue mani continuano a percorrere le curve del suo uomo.
-Allora posso anche andare via.- sorride maliziosamente prevedendo la risposta della sua donna.
-Non ti azzardare.- gli raccomanda.
 -Ma quella scatola? Posso capire il senso? - Gaetano la guarda negli occhi per la medesima volta con la stessa intensità. Preleva dal comodino qualcosa e gliela porge.
-C'era questa, è una chiave.. Se l'accetti vuol dire se abbiamo fatto l'amore è perché mi ami davvero e perché sono io l'uomo della tua vita, che dipendi da me, che non riesci a stare da sola, che non riesci a vivere... Se non la prendi vuol dire che quello a crederci in questa storia sono solo io, che per te sono solo una scappatella, un desiderio sessuale,che non mi hai mai amato,e mi dimenticherò di te, o almeno ci provo. La chiave l'ho tenuta io,a te ho lasciato la scatola. Te l'avrei data soltanto se saresti venuta da me,altrimenti l'avrei lasciata nel cassetto.-
A sentire quelle parole le si gela il sangue, ed è allora che si rende conto dell'uomo meraviglioso e fedele che ha accanto, di quanto sia importante per lui costruire insieme a lei mattone dopo mattone la storia della loro vita, di quanto sia rassicurante il fatto di averlo accanto come protezione, come sicurezza di vita, come fonte di ricchezza, una certezza del futuro.
Quanto si senta libera e sicura di un rapporto costruito su delle basi solide e sicure, di quanto sia più vero rispetto a un matrimonio che l'ha vista legata oltre vent'anni. Camilla scoppia in lacrime.
-Ho sbagliato!? Scusa.. Forse ti sto prestando troppo.. Sembra un' ossessione- ma Camilla gli posa un dito sulle labbra.
Lui la guarda,incrocia i suoi occhi, ne ispira il profumo della sua pelle.
-Questa chiave l'accetto.. E non solo per dirti che ti amo, che sei l'uomo della mia vita.. Ma l'accetto per chiederti scusa per non averla accettata prima, di tutti i miei errori commessi come quello di non averti voluto amare molto tempi prima, quando sei entrato nella mia vita. E l'accetto perché ho voglia di vivere con te.- un bacio famelico, assetato.
Il sapore delle loro labbra sulla pelle, le mani che si uniscono, che si promettono di tenersi unite ancora, di non staccarsi più.
-Se resti con me non sentirai più freddo.- le sussurra spostandosi la ciocca di capelli che le copre l'orecchio. Lei sorride, accenna con il capo come per dirgli che ne ha la certezza e lo bacia.
-Buon Natale amore mio.-
Il solo pensiero che lei era rimasta da sola al freddo, senza un abbraccio, senza nessuno che potesse augurarle buon Natale l'aveva tormentato a lungo, l'aveva spinto a cedere, anche se si ostinava a fargliela pagare, a vederla soffrire come era successo a lui.
A farla vivere con la speranza, con l'aspettativa, con l'illusione di poterlo avere, un po' come era successo a lui.
Ma ora sanno entrambi di non poter vivere l'uno senza l'altro,ogni volta che si guarderanno negli occhi si innamoreranno ancora, si desidereranno, si prenderanno.
-Buon Natale anche a te amore mio.- Gaetano chiude gli occhi e ha la certezza assoluta che non può più liberarsi di lei.


Evvivaa il freddooooo,vedete? Mi ha messo prima in testa un'idea pazzesca,quello di farle attirare l'attenzione con una cosa insolita,di costringerla a parlare,a confessare i suoi sentimenti una volta per tutte e di farle per l'ultima volta la proposta di vivere assieme. Quando ha sentito quel ti amo e quando l'ha vista disperata ha capito che non poteva farla più sentire freddo per quanto lui abbia sofferto. Insomma ha ottenuto quello che voleva in poco tempo.
E direi che ce lo meritiamo un po no? Almeno possiamo continuare a sognare di tanto in tanto.
Grazie a tutte per aver letto fino a qui nonostante vi abbia messo ansiaaa!
Vi voglio bene. 
   
 
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