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Autore: telesette    31/12/2015    4 recensioni
Mosso a pietà per lo stato miserabile di Lucius Malfoy, ormai neppure l'ombra dell'uomo infido ed arrogante di un tempo, Arthur Weasley decide di invitare quel povero disgraziato e la sua famiglia a trascorrere la sera della Vigilia di Natale in compagnia di sua moglie e dei suoi figli. Sfortunatamente però, sia Ron che George non prendono bene l'idea del genitore, incapaci di buttarsi il passato alle spalle, ma forse lo Spirito Natalizio riuscirà a fare il miracolo...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Buon Natale, fratellino - fece George, battendo scherzosamente la mano sulla spalla di Ron, nel prender posto accanto a lui a tavola.

Ron rispose con un sorrisetto beffardo, guardando l'occhio nero di George, e non poté fare a meno di punzecchiarlo.

- Che vergogna - mormorò. - Se basta un pugno di Percy, non mi ci metto nemmeno d'impegno per buttarti giù...
- E mi ha pure retto il sacco per non doverlo dire a papà - osservò George. - L'avresti detto? Il nostro Percy è diventato "quasi" normale!

George si avvide dunque dei Malfoy seduti tra i commensali.

- Ne dobbiamo già prendere a schiaffi qualcuno?
- Sembra di no - rispose Ron. - Stranamente non hanno ancora dato aria alla bocca, se non per ringraziare, hanno perfino fatto un regalo alla mamma!
- Allarme rosso - fischiò George. - Bisognerebbe assicurarsi che non esplod... Ahia!

Mamma Weasley colse appena l'allusione del figlio e, senza perdere troppo tempo, assestò sulla zucca di questi un leggero sberlotto.

- Invece di dire sciocchezze, mettetevi a tavola come si deve!

Lucius Malfoy era seduto al posto d'onore a capotavola, con il figlio Draco alla sua destra e Arthur Weasley alla sua sinistra, ma era così pallido e assente in volto che quasi sembrava essere con la testa da un'altra parte. Harry lo scrutò attentamente, cercando invano di scorgere anche la più piccola traccia di quell'uomo odioso e detestabile che aveva conosciuto in passato: l'uomo che aveva schiavizzato brutalmente l'elfo Dobby, che detestava i babbani e chiunque avesse a che fare con loro, che aveva giurato eterna fedeltà a Voldemort e si era macchiato di reati verso tutto il mondo magico...
Ma osservando adesso quell'uomo canuto, con l'espressione sconfitta e rassegnata negli occhi spenti, perfino Harry riusciva a comprendere perché il signor Weasley ne avesse avuto pietà.
Lucius Malfoy aveva perso tutta la sicurezza e la fiducia in sé stesso, compreso il rispetto e la considerazione di sua moglie e suo figlio, e presumibilmente anche la sua posizione sociale era stata gravemente compromessa a seguito degli eventi. Colui che sedeva a tavola con loro era forse il più miserabile degli individui, tanto da suscitare solo grande commiserazione, e il ragazzo proprio non riusciva a guardarlo con la stessa rabbia e lo stesso disprezzo di un tempo.
Quando poi spostò gli occhi su Draco, non più di un attimo in realtà, anche questi non gli trasmise addosso lo stesso insostenibile fastidio che gli faceva venire sin dai tempi di Hogwarts. Draco parve ricambiare l'occhiata di Harry con un cenno quasi impercettibile, il mento inclinato verso il petto, quasi non fosse capace di sostenere il suo sguardo. Harry lo vide armeggiare con la brocca dell'acqua, appena oltre la portata delle sue dita, e d'istinto gliela avvicinò perché potesse afferrarla comodamente.
Draco rimase di stucco, con la mandibola semiaperta per lo stupore, e tuttavia non riuscì ad emettere alcun suono.
Non che Harry si aspettasse qualcosa come un "grazie" proprio da lui, troppo assurdo in effetti, eppure il giovane Malfoy pareva davvero combattuto tra gli antichi dissapori e una sincera goffàggine nel comportarsi senza la solita arroganza.

- Harry, tutto bene? - domandò Ginny.

L'altro annuì.
In realtà, era impossibile stabilire con certezza l'andamento della serata, in quell'atmosfera piatta e rigida. Non solo i Malfoy non sembravano avere interesse alcuno nel generale chiacchiericcio dei commensali, salvo rispondere alle generiche domande da parte di Arthur, ma non parlavano nemmeno fra di loro. Era come vedere tre pesci fuor d'acqua, senza mezzi, incapaci di qualsiasi interazione con l'esterno. Narcissa allungò una mano verso il vassoio degli antipasti ma, quando vide suo marito attingere dallo stesso, subito la ritirò nauseata fingendo perfino che non esistesse.
Arthur ebbe modo di accorgersi di tutto, notando la sofferenza negli occhi di Lucius, e subito scambiò qualche parola sottovoce all'orecchio della moglie.
Molly si disse d'accordo con lui, prendendo da parte Ginny, e scongiurò la figlia di delegare al padre il consueto discorso natalizio dei Weasley. In quanto membro più giovane della famiglia, Ginny era solita celebrare la cena di Natale con un componimento o una poesia. Questa volta però, trattandosi di un'opera buona verso l'ospite, la ragazza sorrise comprensiva ad entrambi i genitori ed anzi incoraggiò il padre a richiamare l'attenzione dei presenti.
Subito Arthur si alzò in piedi, battendo leggermente il coltello contro il calice dello spumante, e tutti, compreso l'assente Lucius, si voltarono a guardarlo.

- Ogni anno, a Natale, noi Weasley ringraziamo di trovarci a tavola tutti assieme con la gioia di una famiglia e l'affetto di tutti i nostri cari - esclamò Arthur, tossendo leggermente per schiarirsi la voce. - Quest'anno però, come vuole la tradizione, lasceremo che sia l'ospite a fare il discorso!

Tutti cominciarono a mormorare, salvo Molly e Ginny che applaudirono più forte possibile, ma un attimo dopo dalla tavola si levò un grosso applauso generale.
Sulle prime, Lucius Malfoy non riuscì a credere alle proprie orecchie. Tutta quella bontà e la generosità di Arthur, della sua famiglia, e ora questa richiesta così inaspettata...
L'uomo parve smarrito, confuso, non sapeva assolutamente cosa dire e, per giunta, le gambe gli tremavano al punto che temeva di non riuscire nemmeno a reggersi in piedi. Anche Draco e Narcissa erano perplessi, più o meno quanto Harry e amici, e quanto accadde era davvero qualcosa di straordinario.
Da circa un anno, Narcissa Malfoy e Draco non rivolgevano a Lucius neppure la più piccola parola, vergognandosi di lui a tal punto che preferivano escluderlo dalla loro vita. Sconfitto ed amareggiato, Lucius era caduto preda di una fortissima depressione, logorando sé stesso sia a livello mentale che fisico. Ormai il poveretto disperava anche solo nella possibilità di un riavvicinamento con la moglie e il figlio, l'unica cosa che desiderava e che non poteva avere, e non riusciva a vedere nulla dinanzi a sé all'infuori di un'esistenza grigia e piena di solitudine.
Ora invece, per la prima volta in un anno, sua moglie e suo figlio lo stavano "guardando"...
Appoggiandosi saldo al bastone per non cadere, Lucius si fece forza e si alzò in piedi. Le labbra gli tremavano, incapaci di formulare parole adeguate alla circostanza, e Arthur scorse in lui una gran paura che gli impediva di aprire bocca.

- Va tutto bene, Lucius?

Silenzio.

- Lucius... C'è qualcosa che non va?

Malfoy si morse le labbra con disappunto, scusandosi sinceramente con Weasley.

- Ti prego... di scusarmi, Weasley - mormorò Lucius, quasi piangendo. - Il fatto è che... Io non ho... mai... Non so bene cosa bisogna dire, in queste circostanze...

Arthur scosse la testa comprensivo.

- Vedi, Lucius - spiegò. - Non c'è una frase specifica o qualcosa di predefinito: devi dire quello che senti, una cosa che ti viene dal cuore, tutto il resto viene da sé!

Malfoy tornò dunque a guardare il volto bonario e sorridente di Arthur Weasley, l'espressione allegra e gioiosa di ciascuno dei suoi familiari, e la luce di attesa sul volto della sua Narcissa e del loro adorato figlio.
Tirando dunque un respiro profondo, assaporando appieno una sensazione del tutto nuova e piacevole per la prima volta in vita, sollevò piano il proprio calice e si strinse di fianco a Weasley come ulteriore supporto.

- Questo è veramente un Natale particolare - disse. - L'ultima cosa cui avrei pensato, sinceramente, è di trovarmi qui...
- Eh, vorrei vedere - si lasciò sfuggire Ron, subito redarguito da Hermione con una tirata d'orecchi.
- Sono molte le cose di cui dovrei ringraziare: innanzitutto Arthur e la sua famiglia, la loro ospitalità, il loro affetto, e tutte quelle cose bellissime che vedo qui stasera...

Arthur rientrò le labbra con una smorfia piacevolmente compiaciuta, battendo amichevolmente sulla spalla di Lucius per incoraggiarlo.

- Non... Non credo che riuscirò a dirlo bene, cioé... Vorrei dirlo bene, quello che sento, la gioia enorme di questa famiglia e ciò che essa riesce a trasmettere anche... in un vecchio rottame, come me!
- Un dottoreee, si sente maleee!
- George, falla finita - scattò subito Arthur, rimproverando l'ilarità del figlio.

Tutti presero a ridere sommessamente.
Avendo rotto finalmente il ghiaccio, con quella risatina corale, Lucius fu più sollevato e proseguì serenamente.

- E infine vorrei ringraziare per le uniche due gioie che la vita mi ha dato, le più importanti, senza dubbio... Mia moglie e mio figlio!

Tutti applaudirono commossi.
Narcissa guardò al marito, con un lieve sorriso di approvazione, e anche Draco parve illuminarsi in volto nel rivolgere al genitore più o meno lo stesso sguardo.
Il discorso di Lucius Malfoy ebbe l'effetto sperato: l'aria era pregna di "vero" spirito natalizio, tutti si scambiarono strette di mano, abbracci, e gli auguri reciproci andavano da un capo all'altro della lunga tavola apparecchiata.
La signora Weasley cominciò dunque a portare a tavola le cibarie, arrossendo imbarazzata ai commenti e alle lusinghe sulla cucina, mentre il vischio veniva fatto passare da coppia a coppia per il bacio tradizionale. Arthur baciò Molly con trasporto, Fleur e Bill a seguire, Harry provò invano a nascondersi con la mano nel baciare Ginny, Hermione dovette praticamente torcere il collo a Ron per stampargli appena un bacetto sulla punta delle labbra...
Anche Lucius e Narcissa, benché in modo molto più composto, seguirono di buon grado la tradizione sotto il verde beneagurale di quella pianta.
Più tardi, quando tutti ebbero fatto il pieno di vino e spumante, Arthur cinse le spalle di Lucius con un braccio e costrinse questi ad intonare assieme il canto di rito.

Clicca qui, per ascoltare il canto di Arthur Weasley e Lucius Malfoy:
https://www.youtube.com/watch?v=X0oFJXa26vY

Malgrado le comprensibili stonature, tutti si unirono al coro gioioso dimodoché le parole sgorgassero dritte dal cuore, e mezzanotte annunciò la nascita di Gesù Bambino. I bicchieri vennero nuovamente riempiti e svuotati, per il grande brindisi finale. Harry, Ron e Hermione fecero per scontrare i bicchieri, quando un quarto bicchiere si unì inaspettatamente ai loro...

- Buon Natale, Potter!

Harry e gli altri ammutolirono, allorché Draco ripeté il suo sincero augurio per ciascuno di loro.

- Auguri, Weasley!
- A... A te...
- Granger!
- Buo... Buon Natale, Malfoy!

In quella, Fleur cacciò un urlo inorridito: una fetta di dolce era caduta sul suo vestito, lasciando una grossa macchia di crema.

- Le spiasce resgermi la bambina, un momento? - domandò a Lucius Malfoy, cercando di rimediare al danno col tovagliolo.

Malfoy rimase interdetto, reggendo tra le mani tremanti quel morbido fagottino addormentato.
Mai aveva avuto memoria di ciò, neppure quando Draco era piccolo ( anche perché, di solito, era compito della servitù! ), cosicché un misto di gioia e rimpianto gli scaldò il cuore come un'onda bollente in un mare ghiacciato.
Di nuovo Arthur Weasley sollevò il calice, invitando tutti a fare altrettanto, e l'augurio che seguì fu il più grande e coinvolgente di tutti.

- E che Dio benedica...
- Tutti quanti - concluse Lucius.
- BUON NATALE !!! 

FINE

 

Angolo Autore:

Volendo innanzitutto rinnovare il mio personale augurio di Buone Feste a voi - haters compresi/e! - colgo quivi l'occasione per scusarmi della mia lunga assenza, peraltro dovuta a cause di lavoro e alle mie condizioni di salute generale, e per ringraziare tutti/e coloro che non mancano di scrivermi suggerimenti, idee e spunti per storie sempre nuove, simpatiche e divertenti.
Sfortunatamente non posso stabilire con puntualità e certezza "quando" le storie in corso e quelle ancora da scrivere verranno aggiornate.
Oltrepassare la soglia dei trenta, se non nella mente già folle di suo, sta cominciando ad incidere pesantemente su tutte le altre funzioni del mio fisico: vuoi per la lunga inattività, vuoi per la sedentarietà forzata, vuoi per questo o per quell'altro motivo...
Insomma, per dirla breve, attualmente mi sento un vero e proprio "rottame ambulante" con esigenze di lavoro e orari ai limiti dell'impossibile!
Sarebbe bello poter tornare indietro di tre o quattro anni - senza lavoro, tanto tempo libero, e la possibilità di scrivere innumerevoli cazzate ogni giorno - ma se il tempo libero si riduce, comportando certe privazioni da un lato, bisogna comunque accettare quel poco che ci resta e metterlo a frutto per quanto possibile.
Che dire?
Auguri, naturalmente, per un felice 2016 e che voi e le vostre famiglie possiate vivere quanta più pace e serenità possibile.
BUON ANNO A TUTTI/E !!!

Dado 

   
 
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