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Autore: stefaniaodair    01/01/2016    1 recensioni
Sappiamo tutti benissimo cos'è successo il giorno della mietitura nel Distretto 12. Ma se le cose fossero andate diversamente? E se Katniss non avesse potuto sostituire Prim come tributo femminile del Distretto 12?
Cosa sarebbe successo? E, soprattutto, Prim se la sarebbe cavata contro i Favoriti e gli altri tributi?
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ci ritroviamo in un vagone spazioso e illuminato da lampadari d'oro, con un tavolo lungo e stretto, contenente pietanze di ogni tipo, colore e forma. “Sedetevi, ragazzi... Prendete posto!” dice Effie con un altro dei suoi soliti acuti carichi di un'allegria ipocrita. Quanto ci divertivamo Katniss ed io ad imitarla prima delle mietiture! E ora che ci penso forse serviva ad allontanare la tensione, a tranquillizzarci come per dire: “Non ci andremo ai Giochi, e dobbiamo essere talmente calme che possiamo addirittura scherzare!”. Ma mia sorella non è qui. Non credo che la rivedrò ancora. Non ha funzionato, il nostro metodo. Scaccio il pensiero con rapidità, non posso permettermi di piangere adesso, sembrerei una debole. Ma lo sono. E so che se voglio tornare a casa devo cambiare... Mi siedo vicino a Peeta, di fronte a Effie e Haymitch. Credo che sia la prima volta che li vedo seduti vicini, senza litigare, soprattutto. “Prendete ciò che volete, io mi accontenterò del whisky.” biascica Haymitch, visibilmente ubriaco. Come sempre, del resto. Improvvisamente una bella ragazza con i capelli rossi e ricci mi posa un davanti un piatto fumante di stufato d'agnello. “Grazie.” le dico. Ma lei non risponde. “Oh, non credo che tu possa conversare con lei, cara. Quella cameriera è una senza-voce!” mi sussurra Effie. “Che cos'è un senza-voce?” le chiedo. “Una persona a cui, per punizione, è stata tagliata la lingua.” interviene Peeta, con la bocca piena di stufato. Devo aver fatto una faccia strana, perché Effie mi dice, con voce così mielosa da essere nauseante: “Non preoccuparti, tesoro, non succederà anche a te...”. Ma io non ho paura che mi accada una cosa simile, probabilmente perché morirò nell'arena, quindi non ci sarà il tempo di asportarmi la lingua. La cosa mi ha soltanto impressionato un po', tutto qui. Ci lasciano il tempo di mangiare ancora per qualche minuto, poi Haymitch, mangiandosi pezzi di parole, dice quello che dovrebbe essere un: “Allora, tributi, qual è la vostra specialità in termini di combattimento?” Peeta parla dei pesi che è in grado di sollevare, mentre io penso a come riesco a combattere meglio. Mmm... Io non so lottare, non sono forte, e non ho la mira di Katniss. Ma quando il nostro mentore ce lo chiede, io dico che sono brava a curare le ferite. “Allora, dolcezza, chi dovresti curare nell'arena? A parte te, ovviamente, a chi riserveresti le tue attenzioni? Cureresti a morte i Favoriti?” dice lui. A quel punto tutti esplodono in una risata fragorosa, tranne me, finché Haymitch non vomita per terra, sporcando il tappeto, oltre che i suoi vestiti. Effie comincia a emettere i suoi gridolini isterici, e sembra chiamare qualcuno. Peeta si alza per dargli una mano, ma arrivano dei senza-voce e portano via quello che fino a un momento fa era il nostro mentore. Vale a dire la nostra ancora di salvezza. Dopo cinque minuti passati a sentire le lamentele di Effie sull'inadeguatezza di Haymitch e sul fatto che non vedeva l'ora di tornare a Capitol domani, veniamo incitati a mangiare. Sia io che Peeta decliniamo l'offerta, dopotutto i nostri stomaci sono pieni e, se continuo così, riuscirò ad aumentare di qualche chilo prima dei Giochi. Questa è la cosa migliore che possa fare per prepararmi. Ma Effie, che è pur sempre Effie e non può non dire qualcosa di malvagio, ci congeda con voce gentile: “D'accordo, andate pure a letto, se volete. Mi stupisco della vostra educazione, di solito nel Distretto 12 la gente non sa nemmeno mangiare con le posate, come i tributi dell'anno scorso! Erano soltanto dei luridi e ignoranti animali da...” Sopraffatta da una violenza improvvisa e accecante, prendo la forchetta e la conficco nel tavolo, tra le dita di Effie, che lancia un urlo. “CHE NON TI VENGA MAI PIU' IN MENTE DI INSULTARE IL MIO DISTRETTO!” le grido mentre me ne vado di corsa dal vagone. Lungo la strada incontro una senza-voce, a cui chiedo dove si trova la mia stanza. Lei me la indica, e io prendo la direzione giusta, ma una voce mi fa sobbalzare. “Prim! Aspetta!” urla Peeta. Prim? Come ha osato chiamarmi così? A maggior ragione accelero e raggiungo la porta, ma il mio inseguitore mi ferma, sgridandomi: “Ma cosa ti è saltato in mente? Hai aggredito Effie Trinket!” “Già, peccato che lei abbia insultato il nostro distretto! Che c'è, a te andava bene così?” “No, anzi...ma io al posto tuo mi sarei controllato un po' di più!” “Controllarmi? Come faccio a controllarmi quando una donna tutta fronzoli che non ha mai patito la fame classifica il Distretto 12 come un posto per rozzi e ignoranti? Tu non sai quanto Katniss ha fatto per me, perché mangiassi ogni giorno! E quella mi viene a dire che siamo animali! No, non è giusto, questo.”. Le lacrime mi salgono agli occhi rievocando quei ricordi, ma stavolta non posso nasconderle. Non devo. Entro nella mia stanza ignorando bellamente le parole di conforto di Peeta, e mi accorgo che sono cambiata. Che i Giochi mi hanno cambiata. Comincio a non essere più Prim la Debole. Ora sono quello che devo diventare. Prim la Forte, che non ha più paura di affrontare gli incubi mentre si avvolge nelle coperte.
   
 
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