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Autore: roxrox    12/03/2009    6 recensioni
"Aveva proposto a Ginevra di raggiungerlo dopo aver concluso gli esami estivi, “vacanze separate” le aveva però specificato. Ci mancava solo sopportare la sorella maggiore in una delle sue interminabili prediche! Chissà poi perché le aveva detto di venire..."
Quando si è fratelli spesso ci si scontra e si battibecca... Ma questi due sanno anche proteggersi a vicenda, e sono in grado di essere particolarmente complici. Chissà cosa combineranno al Grande Tempio... E soprattutto, chissà perché sono lì...
Genere: Azione, Song-fic, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fabrizio si lanciò giù dalla discesa con soddisfazione, godendo nel sentire il vento che gli schiaffeggiava la faccia. L’idea di portarsi dietro la bici era stata una trovata esagerata, almeno avrebbe pedalato un po’, sarebbe rimasto in forma per quando fosse tornato a casa e avesse ripreso gli allenamenti. Si rifiutò di frenare quando una signora anziana accennò ad attraversare la strada, si limitò ad urlare:
- Levatiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!! –
La vecchietta fece un salto indietro e alzò il pugno gridando qualcosa, ma lui la ignorò. Frenò mettendo la bici di traverso una decina di metri più avanti, guardandola con un ghigno e cacciando fuori la lingua, in un gesto decisamente poco maturo.
Si voltò e spinse il pedale per ripartire, ma la sua corsa venne fermata immediatamente da un braccio che gli si piantò davanti e lo colpì al petto, mozzandogli il respiro. Cadde, e guardò il ragazzo con gli occhi fuori dalla testa:
- Ma sei scemo? – imprecò in italiano – Quasi mi ammazzi! –
- Una signora va trattata con più rispetto – esclamò l’altro, sempre in italiano, lasciando Fabrizio di stucco – Essere un turista non ti dà il diritto di essere maleducato – sorrise al suo sguardo stupefatto – Che c’è? Ti stupisce che qualcuno capisca quello che dici e sia in grado di risponderti? –
- Che succede? – un altro ragazzo, perfetta copia del primo, si avvicinò ai due – Tutto a posto? –
- Lo sarà quando questo insolente avrà chiesto scusa –
- Fottiti, Greco del cazzo! – Fabrizio non riuscì a finire la frase che si trovò boccheggiante inchiodato al muro, una mano del tipo a stringergli il collo.
- Ripetilo -
- Lascialo stare, Kanon – il secondo gemello pose una mano sul braccio del primo – Non ne vale la pena –
- Uhm… Hai ragione Saga - ringhiò quello, e lo lasciò, poi si voltò e si avviò.
- Bravo, vattene! – Fabrizio lo guardò in cagnesco – E non farti più vedere, perché ti spezzo tutte le ossa! –
Quello che era stato chiamato Saga si girò con un sorriso divertito:
- Stai buono, perché tu non saresti in grado di fare quello che hai detto, ma mio fratello sì –
Fabrizio rimase interdetto dal tono sicuro che aveva usato, come se ciò che aveva detto fosse vero. Rimase imbambolato a guardarli allontanarsi, poi, riscossosi, riprese la bicicletta e se ne andò.

Rientrò in hotel giusto in tempo per l’ora di pranzo, e osservò con sguardo critico i graffi sulla canna:
- Quello stronzo! Mi si è rigata la bici! –
Una risata cristallina lo fece voltare di scatto.
- Mi sembrava di aver sentito la dolce voce del mio fratellino pronunciare parole fini e delicate… -
Alzò gli occhi al cielo, esasperato:
- Eccola… E’ arrivata la scassapalle… -
Dietro di lui sua sorella Ginevra sembrava divertirsi un mondo. Era bassa, non molto magra anche se non grassa, aveva gli occhi azzurri e i lunghi capelli neri erano raccolti in una alta coda di cavallo. Era appoggiata alla struttura del cancello, una mano su un fianco, l’altro braccio rilassato lungo il corpo, e lo osservava con occhi vivaci. Gli si avvicinò, chinandosi e appoggiando la mani sulle ginocchia osservando i danni:
- E’ tutto qui? Tutto ‘sto casino per questi due graffietti millimetrici? Che hai fatto, sei caduto dalla bici? –
- Guarda che io non sono impedito come te! Io so andare in bicicletta, a differenza di qualcuno che conosco… -
- Beh, fino a prova contraria quella rigata è la tua, non la mia! –
- Mi hanno fatto cadere! –
- Certo… Sicuro… -
- E’ la verità! Un idiota mi ha bloccato con un braccio mentre stavo per ripartire dopo essermi fermato, così mi sono sbilanciato e sono caduto! –
- Sì sì… E se il nonno aveva le ruote era una carriola… Senti un po’, vista l’ora non è che mi porti a mangiare qualcosa? Ho fame! –
- Vacanze separate, dimentichi? –
- No no, tranquillo, non ho dimenticato, ma sono appena arrivata, un po’ di accoglienza non sarebbe male! Dai, facciamo così, per stavolta offro io! –
- Se paghi tu allora va bene –
- Ma non farci l’abitudine! –
Andarono in un ristorantino tipico poco distante, che Ginevra apprezzò moltissimo.
- Accidenti, questo posto è fantastico! –
- Vedi di stare calma, non facciamoci già riconoscere –
- Uffa, quanto sei stressante! Allora, qui cosa fanno di buono? Ordina tu per me, per oggi mi fido –
- Allora – chiese Fabrizio quando il cameriere si fu allontanato – Cosa ci fai qui adesso? Non dovevi arrivare tra tre giorni? –
- Oh beh, diciamo che il mio ultimo esame è andato peggio del previsto e dopo lo scritto non è stato necessario che mi presentassi all’orale –
- Ahia… Bocciata, eh? Del resto, quando non si è in grado… –
- Ehi, pischello, vedi di portare rispetto, era il terzo esame in dieci giorni, non mi aspettavo molto! E poi è l’ultimo, e sono già abbastanza preparata, lo faccio fuori a settembre. Vediamo quando a dicembre arriveranno i tuoi primi esami come sarai bravo, poi ci penserò io a ricordarti queste bellissime parole! –
- Guarda che io passerò tutti gli esami al primo colpo! –
- Eccola qui, l’arroganza delle quasi-matricole… Non credevo di avere in casa un genio… L’hai tenuto nascosto molto bene in questi anni… -
- Vai un po’ a quel paese! –
Si interruppero giusto per ringraziare il cameriere che portava le bevande, poi ripresero immediatamente a battibeccare.
A qualche tavolo di distanza sedevano tre ragazzi, che avevano smesso di chiacchierare tra loro per ascoltare quello che dicevano.
- Certo – disse uno, evidentemente scocciato – che gli Italiani non hanno nemmeno idea di cosa sia la discrezione –
- Andiamo, come sei acido! – lo riprese un altro – Che fastidio ti danno? –
- Hai sentito il volume delle loro voci? Quasi non sento quello che dite voi! –
- Sei sempre il solito, Shaka. Ammorbidisciti, sono solo due turisti in vacanza –
- Che litigano – si intromise il terzo – come due vecchie galline –
- Io non credo che sia un litigio molto serio… -
- Dici di no? –
- Ma guardali, secondo me si vogliono un bene dell’anima, hanno solo due caratteri troppo simili per andare d’accordo –
- Se sono troppo simili per andare d’accordo non avrebbero dovuto fidanzarsi –
- Ma quale fidanzarsi, Shura! Sono fratello e sorella, non vedi come si somigliano? –
- Se lo dici tu, Micene… -
- Ne sono sicuro –

Ginevra si pulì la bocca con aria soddisfatta:
- Questo pranzo mi è proprio piaciuto. Bravo Fabri, hai scelto bene! –
- Lo so, sono un grande –
- A scegliere i posti dove si mangia bene, di sicuro. Adesso mi manca solo un caffè –
- Brutta idea… -
- Perché? –
- Non ti aspetterai davvero quello che beviamo in Italia? –
- Quello no, ma non sarà poi così orrido… -
- Prova –
La ragazza fece un cenno al cameriere, poi aspettò che si allontanasse prima di ricominciare a parlare:
- Non mi hai ancora detto come sta andando questa vacanza –
- Oh benissimo! – il tono era smaccatamente ironico, e Ginevra si morse la lingua. Maledizione a lei e alla sua boccaccia!
- Non sarà così male… -
- Allora, capiamoci: ho visto il Partenone il primo giorno, e poi non ho più trovato niente di interessante. Però almeno si gira bene in bicicletta, quando non si incontrano greci rompiballe…  -
- E la sera? Non mi dire che ti tappi in camera come un vecchietto! –
- No, i pub sono carini, ma non si cucca –
- Non si cucca perché non ci sono donne, perché non sono interessate a te o perché non sei nemmeno in grado di capirlo non riuscendo a comunicare con loro? –
- Ehi! Guarda che io comunico benissimo! –
- Sì, immagino… Con il tuo favoloso greco, di cui non conosci nemmeno una parola, o con il tuo meraviglioso inglese, che martirizzi ogni volta che apri bocca? –
- Qui le ragazze sono troppo fighette, non ti calcolano a meno che tu non sia… - si interruppe, un’aria strana sul viso.
- Che c’è? – chiese Ginevra, accennando a voltarsi per vedere cosa stesse guardando.
- Non girarti! – le disse immediatamente lui.
- Insomma, che c’è? Mi stai preoccupando –
- Al bar qui di fronte. Ci sono alcuni seduti ad un tavolo che non ti levano gli occhi di dosso da almeno mezz’ora. Solo che adesso stanno anche facendo gesti strani intanto che parlano… Non mi piace –
- Ma guarda, sono qui da tre ore e già ho fatto più conquiste di te in quattro giorni! Invidioso, eh? –
- Piantala! Non sto scherzando, quelli non mi piacciono davvero. E’ meglio pagare il conto e andarcene, il caffè lo berrai da un’altra parte –
- Va bene… - Ginevra era decisamente stupita dal comportamento del fratello, così decise di assecondarlo. Si alzarono e, dopo aver pagato uscirono dal ristorante, incamminandosi velocemente. Fabrizio occhieggiava ogni poco dietro le loro schiene, e non ci mise molto ad accorgersi che li stavano seguendo. Ne contò sei. Se avessero deciso di fare qualcosa non sarebbe mai riuscito a tener loro testa. Aumentò ancora di più il passo, strattonando Ginevra, che iniziava a sentirsi impaurita, anche se decisa a vendere cara la pelle.
Ancora quel vicoletto, pochi metri, e poi sarebbero arrivati su una via trafficata…
- Hey, guys! – ecco, appunto…
- Non fermarti! – sibilò Fabrizio, ma non c’era bisogno certo di dirlo. All’improvviso uno di loro uscì da una viuzza laterale e si parò davanti a loro.
- Bene bene… - disse, incrociando le braccia, guardando la ragazza con occhio critico. Ma che strano posto era, in cui tutti parlavano italiano? – A quanto pare facciamo finta di non sentire… -
- Già – rispose uno degli altri, che si stavano avvicinando minacciosamente – E’ ora che questi turisti imparino un po’ di educazione –
Ginevra e Fabrizio erano indietreggiati fino al muro, e il ragazzo stava coraggiosamente davanti alla sorella, facendole scudo.
- Ehi, guardate come questo ragazzino protegge la sua amichetta! Sarà ancora più divertente insegnargli qualcosa… -
- Fabri, ti prego – sussurrò lei – è me che vogliono, vai via –
- Scordatelo! Non permetterò che questi quattro stronzi mettano le mani su mia sorella! –
- Come ci hai chiamato, microbo? –
- Cos’è, sei pure sordo? O forse “stronzi” è una parola italiana che vi sfugge? E sì che di solito gli insulti sono le prime cose che si imparano di una lingua… -
- Sottospecie di moscerino, prima ti riempiremo di pugni, e poi ti faremo guardare mentre ci divertiremo con la tua sorellina! Sotto, ragazzi! –
Erano davvero forti, e Fabrizio venne sopraffatto velocemente da quattro di loro, mentre gli altri due si occupavano di Ginevra.
- Coraggio ragazzina, se fai la brava non ti faremo troppo male –
- Provate solo ad avvicinarvi… -
- Perché? Cosa ci fai? – si piegò su se stesso, colpito all’inguine da un calcio ben diretto.
- Piccola stupida puttanella… - l’altro le si avventò addosso e riuscì ad immobilizzarla, mentre due compagni tenevano fermo Fabrizio, dolorante ma ancora combattivo.
- Bene bene, adesso tu resti ferma e ci lasci giocare, altrimenti il tuo caro fratellino non se la caverà con così poco –
- E tu – disse un’altro – te ne stai buono buono, o le faremo molto male… -
- Ehi voi! – una voce allo sbocco del vicolo li fece voltare tutti, e Ginevra vide alcuni impallidire.
- Nobile Milo di Scorpio… - lasciarono improvvisamente i due prigionieri, inchinandosi. Ginevra si lanciò verso suo fratello, controllando i suoi lividi, guardando diffidente il nuovo arrivato. Era un ragazzo alto e muscoloso ma snello, con lunghi capelli scuri. Avanzava verso di loro con cipiglio battagliero, ma aveva occhi solo per gli assalitori:
- Voi… Non vi vergognate? Dei soldati del Grande Tempio che si comportano come teppisti e delinquenti… Vi farò rapporto non appena tornerò al Santuario, e state certi che il Grande Sacerdote non la prenderà molto bene! Andate, ora. Via! –
Fuggirono tutti, e il ragazzo si chinò sui due fratelli, un mezzo sorriso sulle labbra, mentre Ginevra lo guardava con astio.
- Tutto bene? – chiese – Devo scusarmi con voi per loro, non so se vi consola ma verranno severamente puniti –
- Ah sì? – ripose Ginevra, ironica – E da chi, dato che sono fuggiti e la polizia non è ancora arrivata? E poi, tu cosa vuoi? –
- Come? –
- Perché sei venuto in nostro aiuto? Cosa vuoi in cambio? –
- Nulla… - negli occhi del ragazzo passò un lampo divertito – Mi creda, signorina, non voglio niente da lei… -
- Sicuro, ed io dovrei crederti! A questo mondo nessuno fa nulla per nulla! E tu non fai certo eccezione! –
- Senti, dolcezza… - ecco, aveva detto la parola sbagliata. La ragazza si sollevò di scatto e lo prese per il bavero della candida camicia che portava:
- Non-ti-azzardare-mai-più-a-chiamarmi-dolcezza! Sono stata chiara? Io non sono la tua dolcezza –
- Ehi, calmati! – la prese delicatamente per i polsi per levarsela di dosso, ma lei si staccò da sola, come se si fosse scottata:
- Non mi toccare! Tieni giù le mani! –
- Va bene, va bene… - sollevò le braccia, tenendo le mani aperte bene in vista – Vi chiedo scusa se vi ho spaventato, non era mia intenzione. E davvero non voglio nulla da voi, davvero volevo solo aiutarvi; purtroppo conosco quei soggetti, sono delle teste calde, ma mi temono e ho potuto risolvere la cosa facilmente. Ma se non mi credete non è un problema, l’importante è che stiate bene e non sia successo nulla di irreparabile. Le ferite non sono gravi, basta metterci del ghiaccio e domani mattina saranno già molto migliorate. Ora scusatemi, ma devo andare – con un sorriso si voltò e se ne andò, raggiungendo un altro ragazzo moro, che Ginevra non aveva ancora notato e che osservava la scena da lontano. Si avviarono insieme, sparendo velocemente dalla sua vista.

- Accidenti Milo, che le hai fatto per farla reagire così? –
- Vorrei proprio saperlo, Camus… Volevo solo aiutarli, toglierli dalle mani di quegli idioti, ma lei ha reagito malissimo… Oh beh, l’importante è che se ne siano andati –
- Chissà che le hai detto… Avrai fatto certamente una delle tue uscite… -
- Te lo giuro, sono stato un gentiluomo! -
- Sì, posso solo immaginare, conoscendoti… -
- Hai visto chi erano? –
- Sì, purtroppo sì –
- Quei sei ci stanno dando troppi problemi, chissà cosa avrebbero combinato se non fossimo arrivati noi. Stasera ne parlerò ancora con Dohko, bisognerà per forza prendere dei provvedimenti –





Ciao a tutti!!!!!!!!!

Eccoci qui, mentre la primavera finalmente occhieggia dalla fredda oscurità dell'inverno che sta terminando... (va bene, adesso smetto di fumare canne a tutto spiano...)

Entra in scena un nuovo personaggio... Peperina tale e quale al fratello! ;-)

Veloce veloce passo subitissimo ai ringraziamenti:

anzy: Grazie! Anch'io sono contenta di essere tornata, devo ammettere che mi mancavate tutti! :-) Quanto al fusto colpito dalla lattina... Io ho preso lezioni da Deathy, quindi non so niente, non ho visto niente, non dirò niente... Tanto prima o poi le carte si sveleranno tutte... hi hi hi... Grazie ancora, a presto, un bacio!

bellissima90: Grazie grazie! (inchino) Che ne dici del nuovo arrivo? Non ho ancora deciso esattamente quale dei due mi darà più filo da torcere, ma temo che sarà una bella lotta... :-) Alla prossima, bacio!

HOPE87: Ciao carissima! Vedo che ci sei anche tu! Grazie! Sono contentissima che hai deciso di continuare a seguirmi! Spero che la storia continui a piacerti, anche se cambierà parecchio rispetto alla precedente, credo che il tenore narrativo sarà decisamente diverso... ;-) Fammi sapere che ne pensi, grazie ancora, un bacio!

Martyx1988: Grazie! Anche voi mi siete mancati tantissimo, ormai ci ho preso gusto e non mi fermerà più nessuno! (devo smetterla di montarmi la testa...) Che te ne pare del nuovo personaggio? Ti piace? A presto, bacio!

Un ringraziamento particolare a hinayuki e Martyx1988 per aver già inserito "Tra i petali del tempo" tra i preferiti dopo un solo capitolo. Mi inchino davanti a tanta fiducia. Grazie!

Grazie, come sempre, anche a tutti quelli che leggono in silenzio!
Alla prossima!
Ciao ciao a tutti!!!
roxrox
  
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