Capitolo 6 Richiesta

Quel fatidico giorno rimasi del tutto scioccata…

Dopo quel gesto da parte di Tsurugi non riuscii più a parlare, mi estraniai da tutto quello che mi circondava, ero in conflitto con me stessa, cos’era quello che avevo appena provato? Come potevo provare un simile sentimento per qualcuno a me sconosciuto e per di più nemico? Ma Tsurugi è davvero mio nemico? Cos’è lui per me?

Avevo così tante domande da farmi e da porre al ragazzo che non mi accorsi di essere stata trascinata all’interno dell’edificio, fissai Tsurugi e nonostante in quel momento potessi probabilmente essere in pericolo non riuscivo a smettere di pensare a quanto accaduto poco prima, le immagini del suo volto vicino al mio sono impresse nella mia testa e continuano a ripresentarsi con insistenza, più guardavo i suoi occhi, più il mio cuore palpitava sperando che lui contraccambiasse il mio sguardo.

Si fermò improvvisamente davanti ad una porta più grande delle altre, notai l’esitazione nel lasciarmi il braccio, mi intimò d’entrare dentro.

“Ti aspetto qui fuori.” Disse lui estremamente serio.

Mi feci forza, non sapendo a cosa stavo andando in contro, aprii la porta e con grande velocità la richiusi alle mie spalle.

“C’è qualcuno?” Domandai impaurita.

La stanza era buia, non del tutto ma quasi, l’unica luce presente era il pavimento di un blu fosforescente.

“Così sei tu Matsukaze Tenma?” Chiese una voce ferma maschile, per la precisone una voce adulta.

“S-Si…” Risposi deglutendo.

La luce del pavimento si illuminò un po’ di più, permettendomi almeno di vedere chi avevo di fronte, un uomo dagli occhi affilati di un castano talmente scuro che si potrebbe facilmente scambiare con il nero, lunghi biondi chiari capelli con alcune ciocche tinte di azzurro e dalla carnagione abbronzata. Il suo sguardo mi ricordò in un primo momento quello di Tsurugi per via della tensione che trasmetteva, stranamente quest’uomo non mi dava l’impressione di essere pericoloso, ma avevo anche la strana sensazione che mi avrebbe messo alle strette facilmente.

“Perdonami se ti ho fatto venire qui, ho bisogno di parlarti, però prima credo tu voglia sapere chi sia io, ebbene sono il Grande Imperatore, colui che dirige il calcio.”
Disse decisamente autoritario.

Deglutii di nuovo, il cuore non batteva più dall’agitazione, cosa mai vorrà volere uno come lui da me?!

“Senta, non vorrei sembrarle scortese… ma andrò dritta al punto, c-cosa vuole da me?” Chiesi spaventata della risposta che avrei avuto.

“Vorrei che tu entrassi a far parte del Quinto Settore.” Disse semplicemente.

Stavo riformulando ciò che mi aveva appena detto e il mio sguardo parlava chiaro, ero scioccata e confusa, cosa significava tutto questo!!??

“Scusi, credo di non aver capito.” Dissi con occhi spalancati.

Lui sospirò e rispose:

“Ti ho detto che vorrei averti nel Quinto Settore.” Disse nuovamente.

Okay, non ero pazza almeno.
 
 
 
 
 
Angolo Debby

Ehilà Gente!!

Probabilmente con questo cappy avrò sconvolto qualcuno (XD), pubblico questo breve capitolo ora perché durante questa settimana non avrò neanche un momento libero, in ogni caso spero vi sia piaciuto, ditemi la vostra e sperate riesca a pubblicare al più presto di nuovo :,)
Alla prossima !!

Ciao Ciao da Debby.

Continua nel prossimo capitolo.
Alla prossima Settimana.