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Autore: Vanel    11/01/2016    2 recensioni
"Ero all'ottavo mese di gravidanza, avvertivo delle forti contrazioni così andai dal ginecologo.
Mi disse che c'erano dei problemi e che erano molto seri: di due gemelle ne potevo salvare solo una, e io avevo già preparato la cameretta di voi due, avevate già un nome, Carmela e Anastasia.
Carmela, nome che proveniva dall'ebraico e significava Giardino di Dio, e Anastasia che significava Resurrezione.
Il dottore mi disse che dovevo fare un parto d'urgenza, e mi chiese di scegliere quale delle due salvare.
Fu terribile, perché la scelta dipendeva da me.
Tra le due era Carmela quella più sana e in forma, e scelsi lei.
Ma il dottore sbagliò, non salvò Carmela, bensì te, una bambina piena di problemi, troppo piccola e magra, rifiutavi il latte, avevi sempre qualche problema, e non smettevi mai di piangere.
Ti odiai per questo, perché se tu non ci fossi stata, sarebbe stata Carmela quella a nascere, una bambina sana e in forma, non una malaticcia lagnosa.
Anastasia, tu sei nata per sbaglio."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Nata per sbaglio'
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Basilea, 4 Febbraio 2015

Cara Anastasia

Potrai mai perdonarmi per averti lasciato senza un saluto?
Voglio raccontarti tutto, dirti tutta la verità, la meriti da non so quanto tempo.
Io sono sempre stato innamorato di te, sin dal nostro primo incontro burrascoso.
Pensavo che fosse tutto merito del fato e, forse, lo era.
Era difficile da spiegare, ma con te il mio mondo era completamente diverso.
Prima per me esisteva soltanto la musica, era il mio sfogo alle delusioni, mi aiutava a non pensare a ciò che mio padre voleva.
Ma poi sei arrivata tu.
Una ragazza che veniva da una storia difficile e complicata ma che, nonostante tutto, avesse uno dei sorrisi più belli mai visti.
Ho iniziato a studiarti, il tuo volto, i tuoi occhi, non c'era minimo dettaglio che non conoscessi.
Non prendermi da maniaco, per favore, è l'ultima nominata che vorrei sentirti dire, è solo che per la prima volta, mi importava di qualcosa, di qualcuno.
Parlare con te mi faceva bene, e ripensavo sempre ai tuoi modi acuti di rispondere alle mie insolite domande.
Alcune volte mi chiedevo se tu fossi solo frutto della mia immaginazione, perchè tu eri ciò di cui io avevo più bisogno.
Ho iniziato ad apprezzare mio padre per averti presa con noi, perchè ero veramente fortunato ad averti accanto.
Sei così riflessiva.
Quando ti ho vista nell'albero, pensierosa e illuminata dalle luci blu, mi sono sentito attratto da una strana energia.
In quel momento mi sono sentito leggero e semplicemente felice.
E' così che ci si sente ad essere felici? Potrei abituarmi!
Ho pensato proprio testuali parole.
Poi sono scappato, non me lo perdonerò mai.
Mi sono sentito un egoista, tu avevi già affrontato una storia difficile, ed io non facevo che complicarti le cose.
Papà ti aveva offerto di diventare legalmente una di noi, di diventare mia sorella.
Il che ti apre una serie di prospettive che nemmeno immagini, ed io mi sentivo d'intralcio complicandoti anche questo.
In Italia lo considerano incesto, anche se non condividiamo un gene.
Non potevo farti questo, non a te.
Così mi sono ricordato di quell'istituto avanzato per medici in Svizzera, l'ho seguito nonostante io odi medicina, ho abbandonato la musica e anche Mick Bigs.
Non per starti lontano.
Ma per renderti le cose più semplici.
E quel giorno sono partito subito, mio padre era sconcertato e, puoi immaginare, soddisfatto della mia scelta, io ero solo confuso.
Uno stupido ragazzo confuso e innamorato che andava via.
Non ti ho salutata perchè credo che se avessi visto di nuovo i tuoi occhi, non ci sarei riuscito.
Adesso sono 2 mesi che lotto invano cercando di non pensarti, ma non ci riesco.
Ho pensato più volte di scrivere questa lettera, ma più ci provavo e più non trovavo le parole giuste per non farmi odiare.
Oggi è 3 Febbraio, tornerò tra un mese, abbandonerò l'istituto.
Non so cosa farò poi, ma non fuggirò, non di nuovo.
Non ti ho chiamato nè scritto email o SMS perchè penso che tu meriti molto di più, una lettera scritta a mano, come minimo.
E' complicato, o forse non più.
Anastasia, io ti amo.

Michele Grandi 



  
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