Film > Le 5 Leggende
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Autore: Neverland98    17/01/2016    2 recensioni
-Ho sentito molto parlare di te- il ragazzo assottigliò gli occhi, rendendoli due fessure del color del ghiaccio. -So che sei in grado di fare quello che faccio io- saltò giù dal cornicione e le si avvicinò, sul suo viso vedeva dipinta la stessa meraviglia, la stessa curiosità e, soprattutto, la stessa gioia che provava lei. Era come guardarsi allo specchio. -Sei reale?- le domandò infine, e nel suo tono di voce traspariva tutta la vulnerabilità e la solitudine che accomunava due esseri come loro.
Elsa annuì decisa, il ragazzo le porse la mano.-Molto piacere- disse -Mi chiamo Jack Frost-
-
Salve ^^
E' il mio primo crossover, quindi vi prego di essere buoni e di farmi sapere che ne pensate! Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa, Jack Frost, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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​XIV

 
Fluttuare.
Era quella l'impressione. Di fluttuare.
Anche se in realtà non stavano fluttuando. Era abbastanza sicura che stiano gallegiando. Beh, più che sicura considerato che sono su una nave.
Almeno su questo non aveva dubbi.
Non aveva dubbi perchè non ci si dimentica di essere trascinati al porto da un paio di gorilla e da quel vigliacco di Jan e gettati in una stiva puzzolente.
Se non altro, come al solito, Kristoff era con lei.
Anna non sapeva esattamente quanto tempo fosse passato, ma sicuramente più di un giorno. Anche questa volta aveva imparato a scandire le giornate con i pasti che lei e suo marito ricevevano. Come al solito, poco più di acqua e un tozzo di pane raffermo.
Kristoff aveva parlato pochissimo - beh, diciamo pure che non aveva parlato proprio - da quel terribile momento. Quando aveva saputo cosa quel... quel... di Jan aveva fatto al povero Sven.
Le sembrava ancora irreale. Possibile che nessuno se ne fosse accorto? I cuochi del Castello erano affezionati ad Elsa e Anna, e Sven godeva di una certa popolarità (aveva una stalla tutta sua, camerieri che si occupavano della sua pelliccia e ottimo cibo ogni giorno). Era davvero difficile che scomparisse da un giorno all'altro. Certo, Jan poteva aver raccontato che lei e Kristoff l'avevano portato con loro durante la "fuga disperata". E questo avrebbe spiegato il perchè camerieri e compagnia bella non avessero notato la sua assenza. Ma i cuochi? Loro dovevano pur rendersi conto di stare cucinando una renna, santo cielo. E ad Arrendelle nessuno mangiava una renna! Erano considerati come i cani.
Perciò, a meno che Jan non avesse convocato uno stuolo di cuochi personali dalle Isole del Sud... No, nemmeno questo poteva essere. Come aveva giustificato la loro presenza? E chi gli dava il diritto di cacciare i cuochi di corte per lasciare i suoi? Comportandosi così da despota si sarebbe smascherato subito, avrebbe mostrato la sua vera natura.
Persino suo fratello Hans aveva capito che prima di tutto doveva guadagnarsi la fiducia di nobili e sudditi. E, insomma, Hans non è che fosse molto sveglio.
Perciò no, più ci pensava, più Anna si convinceva che era impossibile, che l'aveva detto solo per far loro del male. Per far del male a Kristoff. E aveva funzionato, eccome.
Ogni volta che lo guardava, sentiva una fitta al cuore.
I suoi grandi occhi allegri sembravano aver perso la loro scintilla, la loro vivacita che l'aveva fatta innamorare. Erano spenti, bui. All'ombra delle folte sopracciglia e dei capelli spettinati.
Anna voleva parlargliene. Voleva spiegargli perchè era impossibile che Jan si fosse sul serio ... beh ... insomma ... Caspita, non riusciva nemmeno a pensarci. Ad ogni modo, era impossibile.
Ma anche solo l'idea di dover aprire l'argomento con Kristoff le faceva salire le lacrime agli occhi. Non ce la faceva.
Anche adesso, seduti l'uno accanto all'altro, lo sentiva lontano mille miglia.

 
 
***

 
Era una sensazione bellissima. Desiderava che non finisse mai. Voleva sentire le sue braccia attorno a sè, il calore gelido che sprigionavano i loro corpi così vicini.
Ma quel momento meraviglioso, quel momento straordinario di quiete e di tenerezza, doveva pur finire prima o poi.
E fu Jack a interromperlo.
La allontanò da sè delicatamente, con riluttanza, continuando a tenerle le mani.
La brezza fredda gli scompigliava i capelli dai riflessi argentati e alcuni fiocchi di neve rimanevano intrappolati tra le ciocche. Gli occhi cristallini le ricordavano due zaffiri purissimi che si stagliavano sulla carnagione nivea.
Era bellissimo.
Non affascinante come Jan, o gradevole come Hans o persino carino come Kristoff.
No, Jack era proprio bellissimo.
-Elsa, ci sono tante cose di cui dobbiamo parlare.-
Elsa deglutì, il cuore le batteva all'impazzata. Anna. Per un momento l'aveva accantonata, per un momento il suo egoismo aveva avuto la meglio. Si era concentrata solo su se stessa. Avrebbe dovuto sentirsi tremendamente in colpa, ma non era così. La presenza di Jack lì  con lei, il turbinio di sentimenti che la avvolgevano non lasciava spazio ad altro. La sua mente, il suo cuore erano interamente monopolizzati da Jack.
Annuì.
-A parte... noi due, insomma. Voglio dire, avremo tempo per confrontarci, ma ora c'è una cosa più importante.- Jack distolse lo sguardo.-Dobbiamo assolutamente trovare un modo per rimandarti indietro.-
Esatto. Proprio così. Era quello che voleva. Era la cosa che desiderava di più al mondo... Vero?
Allora perchè si sentiva ferita da quelle parole?
Non riusciva a credere al proprio egoismo.
Eppure, aveva notato che Jack non era riuscito a guardarla negli occhi mentre diceva quelle parole. Una parte di lei ne fu contenta. Significava che anche a lui dispiaceva, giusto?
-Elsa, hai parlato di un portale. Hai detto che sei arrivata qui grazie ad un portale. Ti ricordi... ti ricordi come era fatto, come funzionava?-
Elsa ci pensò. I ricordi di quel giorno terribile erano impressi a fuoco nella sua mente. Non avrebbe mai potuto dimenticarsene. Il terrore, la delusione, la rabbia. Verso Jan e verso se stessa, per essere stata tanto sciocca.
-Sì, credo di sì.  C'erano degli oggetti appesi alle pareti.- si concentrò.- Un pugnale... No, tre pugnali. E una sciabola. - istintivamente si portò le mani al petto, sfilandole da quelle grandi e accoglienti di Jack. La sciabola se la ricoradava bene.- E un'anfora antica... greca. Ah, e poi, attaccato a una parete, c'era una specie di cerchio. Era suddiviso in quattro archi, uno d'oro, uno d'argento, uno di bronzo e uno di ferro. Sì, proprio così.-
Lui la osservava in silenzio, non sembrava offeso. La capiva.
Elsa sentì un moto di gratitudine. Gli diede le spalle.-La sciabola... non era un'arma comune. Non mi ha uccisa, ma mi ha tolto i poteri. Finchè era dentro di me, ero impotente.- pronunciare quelle parole ad alta voce le faceva venire voglia di urlare. Sentiva l'odio montarle dentro e sobbalzò quando una raffica di dardi di ghiaccio partì dalle sue mani. Anche stavolta, Jack non si scompose. Anzi, osservava i suoi poteri con un misto di ammirazione e curiosità. Proprio quello che provava lei quando lo guardava all'opera.
- E aveva bisogno di sangue. Del mio e di quello di un troll, ma...- Elsa sgranò gli occhi.- No, non per forza di un troll. Di una creatura magica in generale. E' per questo che mi faceva tante domande sulla magia ad Arrendelle.- si voltò verso Jack, adesso leggeva nei suoi occhi solo confusione.
- Jan... la persona che mi ha fatto questo.- spiegò. - Voleva il mio regno.-
Jack si irrigidì. Ancora non si era abituato all'idea che la bellissima giovane donna davanti a lui fosse una potente sovrana.
- Va tutto bene?-
-Sì, certo. E sai... Per caso sai come si possono procurare gli oggetti di cui hai parlato?-
Elsa scosse la testa.- No, ma suppongo che non sia così importante. Anche se lo sapessi, probabilmente in questo universo sarebbero da tutt'altra parte.- sospirò con amarezza.- Ammesso che ci siano.-
Jack le si avvicinò e le posò una mano sulla spalla. Elsa fu come folgorata da quel contatto.
-Li troveremo. Fidati di me.-
Elsa gli sorrise. Un sorriso dolce, sincero. Eppure era visibile una punta di amarezza. Jack lo capiva. Voleva fidarsi, ma non ci riusciva. Però ci stava provando davvero, e la cosa lo colpì. Sorrise anche lui.
- Ora andrò a parlare con Babbo Natale. Lui ne sa molto più di me.- fece per entrare, ma si accorse che Elsa era rimasta immobile a fissare il panorama dal balcone.-Tu non vieni?-
- Tra poco. Ho bisogno di stare un po' da sola.-
- Certo.-
Jack scomparve all'interno.
 
 
***
 
 
- Quindi ricapitoliamo - esordì Babbo Natale con il  suo forte accento nordeuropeo.- A noi serve una sciabola magica che toglie poteri ma non uccide,  tre pugnali, un cerchio di oro, argento, ferro e bronzo, un'anfora e il sangue di una creatura magica.-
Jack sospirò. Detto così sembrava davvero impossibile.
-Bene.- sorrise Babbo Natale.- Pensavo peggio. Dov'è problema? Diamoci da fare e troviamo questi oggetti.-
-Certo, che ci vuole.- proruppe Calmoniglio, sarcastico. - Ho la casa piena di anfore greche e sciabole. Ditemi quante ve ne servono e corro subito a prenderle! Vi rendete conto? E' impossibile. Stiamo correndo contro il tempo. Non ce la faremo mai, accidenti.-
- Almeno è un inizio - si intromise Dentolina, ottimista. - Sappiamo da dove iniziare.-
Jack la guardò a bocca aperta. Non se l'aspettava. Le sorrise con gratitudine.
Dentolina ricambiò.
E ringraziò che un cuore quando si spezza non fa alcun rumore.
- E' vero.- confermò Babbo Natale.- Sangue di creatura magica - si guardò intorno, allegro.- Ne abbiamo a volontà! Così come sangue di lei. Oro, argento... li possiamo trovare. Un pugnale e un'anfora non sono rari. Vero problema è sciabola.-
- Ma siamo sicuri che vada bene qualunque pugnale? Qualunque anfora? Qualunque coltello? Andiamo! Non si apre un portale così facilmente.- protestò Calmoniglio.
Nessuno - Jack incluso - seppe replicare.
Alla fine parlò Babbo Natale, perentorio. - Sappiamo da dove partire. Questo è dato di fatto. Ora cerchiamo.-
 




 
ANGOLO AUTRICE:
rieccomi qui ^^! Iniziamo ad entrare nel vivo della faccenda, nell'avventura vera e propria. Che ve ne pare? :D
Colgo l'occasione per ringraziare Giorgiacorradetti e Maka_baka per aver recensito lo scorso capitolo; non ho avuto tempo di rispondere - sob! - ma ho letto le vostre recensioni e vi ringrazio di cuore <3 <3 <3
Ringrazio anche tutti coloro che hanno questa storia tra le preferite/seguite/ricordate - siete sempre di piùù! *blush*
Beh, insomma, vi auguro una buona domenica e una buona settimana!
Alla prossima ;)
 
   
 
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