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Autore: Lottie Pepper Sanders    18/01/2016    1 recensioni
Non è ancora chiaro cosa vedesse in quel liquido riflesso,
cosa si aspettasse dal vento,
meglio ancora da sé stessa.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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                               C’ ERA UNA VOLTA….

 

Trascorsero lunghi anni alla ricerca di un luogo dove l’anima potesse trovare quiete:

se nei fiumi ribelli o nei mari in tempesta,

non aveva più alcuna importanza.

Fu così

che lei si accorse,

prima in silenzio su un vecchio ponte

poi in cammino fra le luci di un porto immenso,

con quanto spontaneo fare

scivolose lacrime

provassero a raggiungere casa,

 in quelle sconosciute,

ma tanto familiari acque.

Pianse.

Provando a buttar fuori quanto di più cattivo le invadeva ogni angolo del corpo, peggio ancora del cervello,

le vene, il sangue.

Pianse.

E portò la mano alle labbra provando a zittirsi.

A soffocare.

Ancora.

Stesse urla, che ormai, invecchiavano con lei ad ogni battito.

Un cancro che,

non potendo divorare il corpo

le aggrediva la forza e lacerava il cuore

con perenne malattia.

Soffiò un vento gelido: si sentì al sicuro fra le sue braccia,

mentre le sfiorava il viso con la stessa intensità di una carezza.

Lo stesso fiato che da piccolina la spaventava,

ora le stava rivelando che i veri mostri erano al di là del vetro…

nel suo letto, e ora, nel suo cuore:

lui invece,

lui non tradiva.

Non andava via.

Era sempre lì,

ogni volta che il mondo le era ostile,

che le stelle si nascondevano al suo sguardo e nuovi amori lasciavano a desiderare.

Lei che,

da sempre,

cercava di salvare il Piccolo Principe dal serpente,

e se stessa da quel bambino immaginario con i capelli color del grano:

lei che,

quasi donna ormai,

era ancora vittima allo stesso brutale modo,

di una bambina senza tempo e carica di sogni infranti.

 

Non è ancora chiaro cosa vedesse in quel liquido riflesso,

cosa si aspettasse dal vento,

meglio ancora da sé stessa.

 

Ma fu la corrente a salvarla, e il vento a proteggerla.

 

Quel giorno.

 

Di cui resta,

forse…a voi cari lettori, triste ricordo.

 

Mentre IO la sento ridere…

 

ogni volta che le onde si infrangono a riva e i fiumi esplorano gli argini,

 

e a ruotar delle stagioni, ogni volta che il vento prende in custodia da vecchi alberi stanchi,

le vite di giovani foglie che lascia dormire, lontano, dalle tanto amate radici:

cantando sempre la stessa, spigolosa e rude quanto amorevole, ninna nanna.

 

                                           

                                          Lottie

  
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