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Autore: La_Birba    19/01/2016    1 recensioni
“Il magico mondo di Cremson”, era l'unica giocheria nella piccola cittadina di Armen. Era gestita dal signor Cremson, un uomo sulla sessantina con grossi baffi grigi. Non era mai stato sposato e non aveva neppure dei figli al quale poter lasciare il suo piccolo negozietto...
...Venivano persone un po' da tutta la provincia solo per i suoi giocattoli. Si dicevano fossero i migliori del mondo. Avevano una gran fama, soprattutto per un piccolo dettaglio. Ogni singolo giocattolo, a partire dai semplici soldatini fino ad arrivare alle bambole più complesse, erano completamente fatti a mano.
Quel vecchietto un po' ingobbito trascorreva giornate e nottate a creare giocattoli. C'erano delle piccole leggende sui suoi giocattoli, si diceva fossero magici. O meglio i bambini lo dicevano, gli adulti ovviamente pensavano fossero solo sciocchezze.
Tratto dal primo capitolo... è una storia particolare parlerà di un ragazzo, uno studente come tanti e..di una bambolina..non ci sarà alcuna storia d'amore tra loro due semplice amicizia..ma entrambi si innamoreranno di qualcuno simile a loro. è storia d'amore e di amicizia, un'amicizia un po' surreale :)
spero di avervi incuriosito se vi va' passate e magari lasciate un piccolo commento ;)
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 4

 



 

Arrivarono all'università e si separarono decidendo di ritrovarsi alle 13.20 dalla fermata dell'autobus. Avrebbero preso la navetta direttamente da lì. La mattina per Mattwe fu lenta e inesorabile, cercò di stare più attento possibile prendendo appunti vari in vista degli esami imminenti. Eppure spesso, senza volerlo si soffermava a guardare due treccine bionde dinanzi a sé. Non era riuscita a prendere tutti i capelli, alcuni facevano a modo loro. Si tirò indietro i capelli in un gesto ormai meccanico. Quel giorno avrebbe cercato di divertirsi senza pensare a nulla. Avrebbe passato una bella giornata con un'amica, niente di più. Non aveva troppe pretese. Ritornò poi ad ascoltare la lezione. Una ragazza poco più avanti stava andando in paranoia, le cose che stavano spiegando lei le aveva già fatte da sola, dunque poteva permettersi di distrarsi per un giorno. Anziché prendere appunti provò a fare uno schema della giornata. Non era mai andata al luna-park, non sapeva cosa aspettarsi e soprattutto non sapeva come comportarsi con Mattwe. Aveva sempre sentito parlare della casa degli specchi o dell'orrore, i giochi nella quale si sparava a delle lattine. Ripensò al suo sogno poi, il bacio..il fatidico bacio. Arrossì solo al pensiero, si sentì avvampare. Era convinta che lui la considerasse un'amica e nulla di più. Non sarebbe mai potuto accadere niente nella realtà, certe cose le avrebbe solo potute sognare.

 

Alle 13.15 Josephine era dalla fermata che si torturava le mani dal nervoso. Mattwe arrivò e poco dopo anche l'autobus. Si sedettero vicino, era praticamente vuoto.

“Chissà cosa staranno combinando Laily e Rich..”

“Spero solo che non ti facciano troppo caos, Laily è un po' come me non sa stare molto nell'ordine!”

La ragazza sorrise, la prima volta che era andata da Mattwe aveva pensato che gli fossero entrati i ladri in casa, solo poi notando la sua tranquillità aveva capito come stavano le cose. Il viaggio sarebbe durato quaranta minuti circa, l'autobus faceva dei giri immensi per passare in ogni fermata. Una dolce e flebile suoneria interruppe la chiacchierata tra i due. Il ragazzo tirò fuori dalla tasca il suo cellulare, sul display vi era la scritta “MAMMA”.

“Scusami” sussurro alla bionda mimando il gesto di spararsi .

“Pronto mamma dimmi..sì d'accordo..sì tranquilla..non preoccuparti..ok..a domani allora!”

La classica visita settimanale della signora Ringer era organizzata.

Finalmente arrivarono, scesero proprio dinanzi all'entrata. Mattwe da galantuomo pagò i biglietti e si fece tenere i libri di scuola alla cassa grazie ad un piccolo extra.

Josephine era entusiasta, non che le fosse mai interessato andare al luna park, ma il fatto di essere lì con Mattwe rendeva ogni cosa superba! I colori erano più vivi ed accesi che mai. Quando poi si accorse di essersi fermata all'entrata con un sorriso a trentadue denti ritornò seria. Mattwe rise vedendola così, le diede un pizzicotto su una guancia. La trovava davvero buffa, ma allo stesso tempo molto carina.

“Allora cosa preferisci fare per prima?”

 

Josh Bencket era il classico ragazzo sportivo. Fin da bambino era stato un piccolo campione nell'hockey e nel tempo libero andava in palestra. Faceva il barista in un piccolo locale, non era mai stato molto portato per lo studio, fortunatamente si era trovato un lavoro vicino casa. Molte ragazze andavano in quel bar solo per vederlo, spesso gli lasciavano grosse mance, che non disdegnava, in cambio di un appuntamento o anche solo di qualche complimento. Sapeva di piacere e lo sfruttava alla grande. Cambiava donna con una sola schioccata di dita. Si voleva divertire, non aveva avuto neppure una storia seria, quasi tutte di una notte. Alcuni lo definivano superficiale eppure lui non si sentiva tale. Lui credeva nel colpo di fulmine e finchè non fosse arrivato avrebbe fatto ciò che più gli aggradava. Suo padre aveva anche cercato più volte di dargli un freno, ma non era servito a niente.

Stava beatamente sorseggiando un tè freddo e sgranocchiando dei salatini aspettando Symon, il suo migliore amico, quando per poco non morì soffocato. Al di là della vetrata del bar in cui era vide sua sorella con un tizio. Lei non era mai stata una persona, come dire, molto socievole. Preferiva i libri e i luoghi silenziosi e solitari. Non si sarebbe mai aspettato di vederla in un luna park. Era qualche mese che non la vedeva, i suoi capelli era sempre più lunghi. Loro due erano un po' i due lati della medaglia, lei era completamente l'opposto di lui. Si somigliavano solo nel colore dei capelli e in quello degli occhi. Con i suoi capelli biondi incarnava il principe di diverse ragazze, anche se i suoi occhi non erano azzurri ma marrone chiaro. Erano anche molto alti, lei era quasi un metro e settanta e lui raggiungeva il metro e ottantasei.

“Ehi amico, scusa il ritardo non puoi capire cosa mi è successo!”

Si voltò verso Symon che finalmente era arrivato, come sempre in perfetto ritardo, ormai ci aveva fatto l'abitudine. Lui era una persona caotica e confusionaria. Si conoscevano dai tempi dell'asilo e avevano iniziato hockey insieme. Aveva i capelli scuri e gli occhi ancor di più. I capelli erano abbastanza lunghi tantochè riusciva a farsi il codino. Anche lui lavorava nel bar insieme a Josh. Era un cameriere mentre l'amico era il barman. La loro amicizia era inossidabile, ogni tanto c'era stato qualche battibecco ma niente di più. Qualche anno prima si era diffusa la voce di una loro possibile storia d'amore e quindi del fatto che fossero omosessuali. Ci avevano bevuto su e riso a crepa pelle! Lui non era come Josh, aveva avuto poche storie, alcune più brevi altre più lunghe ma tutte importanti allo stesso modo. Un paio di anni addietro aveva avuto anche una mezza storia con la sorella del suo migliore amico. Era stato proprio lui a presentargliela. All'inizio non gli sembrava vero che avesse frequentato per anni una casa e un ragazzo senza sapere che avesse una sorella più piccola. Si era dato dello stordito, una persona normale si sarebbe sicuramente accorta di un'altra ragazza in una casa in cui c'era un giorno sì e l'altro no. Appena poi l'aveva conosciuta meglio, si era riuscito a dare una spiegazione. Era una persona così tranquilla e solitaria che anche la sua presenza passava inosservata.

“Pianeta terra chiama Symon, rispondete! Pianeta terra chiama Symon!” fece finta di bussare sulla fronte, poi si risedette con la faccia rassegnata “Inutile non c'è nessuno”.

“Cosa stai mangiando noccioline e simpatia?” disse il moro sarcastico.

“Indovina chi c'è che gira per il luna park?”.

“Qualche tua ex? Ti sei fatto mezzo mondo!” disse sedendosi e addentando un'arachide.

“Sbagliato!” fece il simbolo della pistola con le dita, “Una tua ex, per l'esattezza mia sorella!”

Anche Symon per poco non si strozzò, “Che?”

Il biondo annuì e girò la sua finta pistola fuori dalla finestra indicando una bionda con un paio di lunghe trecce in fila per entrare nella casa degli specchi. Spostò poi le dita un po' più a destra e “Bang” fece finta di sparare, “E' insieme ad un ragazzo!”

L'amico strabuzzò gli occhi vedendo che effettivamente Josephine stava parlando con il tipo vicino a lei. Sembrava felice, serena e anche innamorata. Li aveva già visti quegli occhi, nonostante fossero nascosti da due grosse lenti non si sarebbe mai sbagliato, quello sguardo un tempo era per lui.

 

Intanto i due ragazzi, ignari di essere osservati da distante stavano parlando come una normale coppia di amici. Lui guardava in giro la gente assurda intorno a loro e ne faceva l'imitazione perfetta, lei rideva come una pazza. Finalmente riuscirono ad entrare provarono lo specchio che li rendeva alti e magri come grissini e poi quello che li faceva sembrare dei bomboloni alla crema. La biondina si stava divertendo incredibilmente, stava passando una giornata da sogno insieme al suo Mattwe. Non riusciva mai a crearsi un'atmosfera un po' meno amichevole e più romantica, così propose di andare sulla ruota panoramica. Sapeva con certezza che era un luogo tranquillo, si ricordò che papà le aveva raccontato di aver chiesto in sposa la mamma proprio sul punto più alto della ruota panoramica della capitale. Arrossì a tal pensiero. Quando salirono si sedettero l'uno dinanzi all'altra. Lei non sapeva con che discorso iniziare e neppure lui. Mattwe aveva sentito dire da Laily che la ruota panoramica è un luogo in cui ci si deve scambiare un bacio, o qualche assurdità così. L'aveva trovato in internet, insieme a chissà quali altre assurdità pensò il ragazzo. Si tirò indietro i capelli in un gesto nervoso. Si concentrò a guardare il panorama.

“Ehi, guarda si vede il mare dietro di te!”

Armen era un paese in collina, il mare distava una mezz'ora, quindi non era poi così distante ma lui amava quando si confondeva con il cielo. Lo aveva sempre trovato un paesaggio fantastico. Lui ritrovò poi il suo lato burlone e iniziò a prendere in giro i poveretti sotto di loro, dandogli delle stupide formiche. Fecero ancora qualche giostra piuttosto tranquilla fino a che girando completamente il luna park, Mattwe trovò quello che faceva per lui, il Blus Vertical. Era una giostra che andava a 100 Km orari ed ad un'altezza di un palazzo di 5 piani. Girava intorno e inoltre anche la cabina in cui ci si doveva sedere girava su se stessa. Era quello che gli ci voleva, una botta di adrenalina. Josephine sbiancò.

“Dai su, non fare la fifona. Sarà un divertimento assicurato!”

La bionda si fece coraggio e accettò la sfida. Appena le misero le cinture di sicurezza e la chiusero in una specie di cupola, la sua sicurezza vacillò. Mattwe gridò di pura gioia e divertimento, lei di disperazione. Sperò che finisse tutto molto presto, ma appena iniziò a rallentare e quindi pensò “Ce l'ho fatta” la giostra ripartì nel verso opposto.

Durò circa cinque minuti quella tortura per lei, lui avrebbe voluto che durasse ancora un po'. Quando scesero ciondolavano come se fossero ubriachi, lui riprese facilmente il controllo su di sé, lei vacillava ancora così la prese sotto braccio e la portò a sedere su una panchina poco distante. Si mise indietro i capelli.

“Scusami, pensavo ti saresti divertita. Ma guarda il lato positivo hai vissuto una nuova esperienza!”

“Che non ripeterò mai più!” disse lei sorridendo.

“D'accordo, per farmi perdonare ti vado a prendere qualcosa da bere se gradisci. Ti va' un te al limone?”

Lei annuì, lui in un piccolo sbalzo di coraggio le diede un bacio sulla guancia e le sussurrò “Non scappare che arrivo”. Si alzò poi. Mentre andava verso il chiosco si diede dell'idiota. Josephine era divenuta completamente bordeaux.

 

“Sai non avrei mai immaginato di trovarti qui..”

Quella voce l'avrebbe riconosciuta tra mille, si voltò ed incontrò proprio suo fratello. Era felice di vederlo, per quanto fossero diversi si volevano davvero bene. Era un rapporto un po' strano il loro. Spesso non si consideravano eppure se uno si trovava nei guai l'altro accorreva in suo aiuto, sempre! Si alzò e lo abbracciò senza pensarci due volte.

“Josh! Che ci fai qui?”

“E' il mio giorno libero.”

Solo dopo la ragazza si rese conto che non era da solo, dietro di lui c'era Symon, il suo primo amore. Sbiancò per un momento e poi lo salutò educatamente. Josh mise una mano sulla testa di Josephine per darle buffetto.

“Abbiamo visto che sei in dolce compagnia, chi è quel tipo? Non mi pare che tu mi abbia mai accennato nessuno di importante” disse facendole l'occhiolino.

“Lui è Mattwe, è un mio compagno dell'università” si affrettò a dire lei. Guardava in basso rossa in viso, si sentiva quasi in colpa per avere Symon lì davanti a lei mentre Mattwe era a prenderle da bere. In realtà non ne avrebbe avuto motivo, non stava facendo niente di male eppure era lì a torturarsi le mani.

“Scusami, c'era una coda incredibile al chiosco!” La persona dei suoi pensieri arrivò proprio in quel momento. Notò solo più tardi quegli altri che non aveva mai visto. Il tipo biondo era più alto di lui di almeno un palmo o forse anche di più. Porse la bevanda alla ragazza e poi disse un semplice “Salve”.

Quello biondo, gli allungò la mano sorridente. Lui la strinse. “Piacere, io sono Josh, suo fratello” disse indicando Josephine. “Lui è un nostro amico d'infanzia, Symon”. Mattwe salutò educatamente anche l'altro che non aveva spiccicato parola. Gli parve strano, lo guardava quasi torvo come se gli avesse fatto qualcosa eppure era sicuro di non averlo mai visto.

 

Purtroppo era quasi ora di andare a casa, l'ultima navetta sarebbe passata a momenti. Lo ricordò alla ragazza, così tutti e quattro si avviarono all'uscita. I due nuovi arrivati insistettero per accompagnarli fino all'uscita. Mattwe e Josh erano davanti, parlavano come se si conoscessero da una vita. Quest'ultimo ci teneva a conoscere il tipo che interessava a Josephine, non avrebbe mai dato il permesso di frequentare un poco di buono. Quel ragazzo gli stava facendo un'ottima impressione, sotto certi punti di vista gli ricordava il suo caro amico Symon. Lui era dietro, insieme a lei. Non parlavano lui guardava dritto davanti a sé con le mani in tasca e lei guardava in basso. Non sapeva di cosa mai avrebbe potuto parlare con lui. Era molto tempo che non lo vedeva, e non si erano lasciati in modo molto amichevole. Ripresero i libri dall'entrata e poi si misero ad aspettare la navetta. Ci impiegò breve tempo per arrivare. Mattwe salutò Josh con una stretta di mano che poi si trasformò in un abbracciò con pacca sulla schiena. Abbracciò sua sorella dicendole di chiamarlo ogni tanto. Poco prima di salire, la ragazza venne fermata e presa per un braccio. Symon la trasse a sé e l'abbracciò. Gli dava i nervi vederla insieme a quell'altro tipo, appena l'aveva rivista qualcosa si era attivato dentro di lui.

Lei si staccò imbarazzata, “Ma che...” non le diede il tempo di finire le frase, le alzò il mento con due dita e la baciò. Josephine non corrispose a quel bacio rubato, si staccò quasi subito. Corse poi sull'autobus, Mattwe la seguì. I due ragazzi rimasero lì senza fiatare per diversi minuti mentre ormai la navetta non c'era più.

“Che diavolo ti è preso?” Josh non era arrabbiato, era solo confuso. Non era la prima volta che vedeva sua sorella e lui baciarsi, ma quello era stato diverso. Il suo migliore amico era più confuso di lui.

La biondina era rossa in viso e non fiatò per tutto il viaggio, il moro accanto a lei non sapeva che dire. Quel bacio l'aveva scosso, non ci capiva nulla e quello lo rendeva nervoso. Si tirò indietro i capelli in un gesto meccanico. Scesero dalla fermata sotto casa di lei, lui salì prese al volo la bambolina, salutò e si chiuse dietro di sé la porta.  







Tadannnn :) ok finalmente è arrivato un nuovo capitolo :) ci ho messo un po' scusatemi :) mi sto divertendo un casino in questa storia xD ed ho creato anche due nuovi personaggi :) sarà ma Josh lo amo già xD spero possa piacere anche a voi ;) fatemi sapere ;) 
faccio un po' di spam(?) o pubblicità, insieme ad agothetrain abbiamo creato una raccolta di drabble sul signore degli anelli che si chiama "Momenti & Pensieri" è solo il primo capitolo per ora :D forse anche quello mi ha rubato tempo da questa storia :D chissà :)
vabbè un grazie a tutti e un bacio ;)

  
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