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Autore: Mizar    16/03/2009    1 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts per i Malandrini & co. tra coppie scoppiate, nuovi amori, vendette tramende, e matrimoni lampo....La Rowling non ci ha proprio raccontato le cose come stavano...ci scommetterei! Voi cosa ne pensate?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lucius/Narcissa, Remus/Sirius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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goccia dopo goccia....


Risposte alle recensioni

Per Sklupin : Grazie per i complimenti....Martino piace un sacco anche a me, così lo troverai ancora in questa storia.... Remi vestito da sposina era molto carino, specialmente con il velo di traverso e le scarpe col tacco(ma hai visto che razza di piedoni ha l'attore David Tewlish, il mio Remus %). Piaceva tanto anche alla cara Wally....ehhhh (sospiro)
Ora veniamo al nuovo capitolo...Tutto per te Sklupin, ma con un pensierino anche a chi mi ha messo nei preferiti...
  • Christy 94
  • DoraJake
  • terzo elemento
  • gilduzzina
  • kati07
  • LMP
  • MEISSA_S
  • Thaleron

Siete in 9, con Sklupin...cavolo che onore!!!!!!

*************************************


Quell’autunno fu un periodo veramente nero per Lily.
Era sciupata, nervosa, aveva una nausea tremenda e, nonostante la decisione presa di sposare Potter, non era affatto sicura che fosse una buona idea.
In cuor suo sapeva di amare il ragazzo, ma pensava che fosse troppo presto per una cosa importante come il matrimonio.
In fondo si frequentavano solo da qualche mese e James era tremendamente immaturo.
A scuola ne combinava di tutti i colori, insieme a quella testa vuota di Sirius, e non c’era verso di fargli capire che ormai era grande per certi comportamenti.
Vederlo così infantile la spaventava moltissimo.
Che padre sarebbe stato per il bambino che aspettava?
Già si sentiva così inadeguata lei.
Queste paure si tramutavano, quasi sempre, in violenti litigi che li allontanavano giorno per giorno.
Anche James, in quel periodo, si sentiva molto provato.
Tutta la tensione per l’imminente matrimonio, il bambino in arrivo, i suoi genitori, preoccupati, che gli stavano sempre addosso e i mille dubbi che gli affollavano la mente e lo spaventavano a morte.
Lily, poi, era insopportabile.
Invece di aiutarlo e rassicurarlo scaricava su di lui tutta la sua frustrazione.
Da quando aveva saputo del bambino aveva deciso, all'improvviso, che il vecchio James non le andava più bene e che, invece dell’adolescente che era, doveva trasformarsi in un irreprensibile padre di famiglia.
Ok, capiva le sue preoccupazioni, avere un figlio era una grossa responsabilità, ma lui aveva solo 17 anni e non riusciva ancora a ragionare con la maturità di un uomo adulto.
Che gli desse il tempo di crescere, magari senza urlargli dietro di continuo, o schiantarlo tre volte al giorno.
Anche Remus aveva lo stesso suo problema, Paddy era la parola ‘INFANTE’ fatta persona, ma lui la prendeva con molta più calma e il suo amico non aveva manco un graffio!
Invece lui....Meglio sorvolare!
Non erano ancora marito e moglie che già pensava al divorzio!
Chi, sano di mente, avrebbe voluto un matrimonio del genere? Già sembrava la guerra dei Roses, ed erano solo fidanzati!
L'amava, era vero, ma a tutto c'era un limite!
Così, dopo l’ultima furiosa litigata, avvenuta quando lei lo aveva sorpreso negli spogliatoi della palestra a mettere il superattack dentro le scarpe dei Serpeverde e lo aveva colpito con una maledizione orcovolante, avevano deciso, di comune accordo, che forse non valeva più la pena di congiungersi in matrimonio.
Avrebbero comunicato la notizia ai loro genitori, quel fine settimana stesso e James, si sentiva distrutto.
I suoi tre amici del cuore cercavano di consolarlo, ascoltando i suoi sfoghi e i suoi lamenti, ma il povero ragazzo rimaneva irrimediabilmente avvilito.
In quel frangente, strano a dirsi, chi gli venne in aiuto fu Peter.
Un mese prima, nell’apprendere della situazione in cui versavano i suoi amici, il piccolo Minus era caduto a terra svenuto e poi, una volta riavutosi, si era messo a piangere disperato, facendo una piazzata tremenda.
“Come farò da solo senza di voi?” singhiozzava disperato tra le braccia di Remus.
“ Di chi sarò ancora amico? Chi mi vorrà ancora bene?”
“Pet, guarda che noi non andiamo mica via”, gli aveva sussurrato dolcemente il licantropo, carezzandogli i capelli.
“Per te ci saremo sempre, anzi sarai tu lo zietto dei nostri piccini.”
Quest’ultima affermazione aveva un po’ rincuorato il povero Peter che, sgranando gli occhioni azzurro triglia e tirando su con il naso aveva chiesto:
”Davvero Remi?”
“Certamente, anzi io e Sirius volevamo proprio chiederti di fare da padrino alla nostra bambina”, lo aveva rassicurato, mentre Sirius, assai contrariato, lo guardava con fiero cipiglio.
Un radioso sorriso era spuntato tra le sue lacrime e adesso Peter non viveva che per i suoi futuri nipotini.
Perciò, quando venne a conoscenza del litigio tra James e Lily entrò subito in agitazione.
Non riusciva a pensare che la famigliola ancora in embrione del suo amico, si stesse già sfaldando.
Voleva che anche loro fossero felici come Sirius e Remus e desiderava ardentemente che il suo futuro nipotino nascesse in una casa dove regnava amore ed armonia.
Così, nonostante la sua incapacità cronica di prendere decisioni da solo, fece l’unica cosa che, secondo lui, poteva aiutare il suo migliore amico.
Una notte, rubato a Potter il mantello dell’invisibilità, si recò nei sotterranei di Hogwarts e, senza che nessuno lo vedesse, entrò nelle camere del professor Lumacorno.
Sapeva che il docente era assente, perché era la serata che lui dedicava al Lumaclub , perciò non aveva paura di essere scoperto.
Per farla in barba ai sistemi di allarme magici, che di sicuro erano a protezione delle stanze, Peter si trasformò in topolino, non appena varcata la soglia, e poi cominciò a perquisire ogni angolo del piccolo appartamento.
Sapeva che nascosta da qualche parte doveva esserci la pozione che lui cercava.
Non era possibile, altrimenti, che madame Anastasia, la bellissima docente di latino, potesse avere una relazione col prof di pozioni.
Finalmente, nascosta sotto un mattone sbeccato del focolare, aveva trovato la fialetta che conteneva il prezioso filtro verdino.
Velocemente l’aveva afferrata con le zampine e, con cautela, l’aveva trascinata fino alla porta.
Lì, si era ritrasformato in ragazzo ed era fuggito, protetto dal mantello di James.
Senza confidarsi con nessuno, la mattina dopo, aveva messo una generosa dose d’infuso in una brioche della colazione che poi aveva posato nel piatto di James.
Il ragazzo, ignaro di tutta la macchinazione, aveva trangugiato il dolce in due bocconi e poi si era recato a lezione di corsa, perché come al solito era in ritardo.
Nonostante fosse abituato ad essere ammirato, poiché era veramente un bellissimo ragazzo, nulla lo aveva preparato alla folla acclamante di ragazzine che gli si gettavano letteralmente ai piedi, implorandolo di baciarle.
James, sconvolto, scappava a gambe levate per i corridoi, cercando di distanziare quelle assatanate, ma qualsiasi donna che incontrava, comprese le prof, si univano all’inseguimento.
Disperato, pensò che l’unica maniera per salvarsi era nascondersi nei dormitori e chiudere la pesante porta in noce a tripla mandata.
“Paddy, soccorrimi! Non so che sta succedendo, ma sono tutte impazzite oggi”, gridò entrando trafelato nella camerata e barricandosi dentro.
Sirius, che era ancora a letto con Remus, aprì un occhio assonnato.
”Mmmmmm?” chiese arricciando il naso.
“Stamattina….puf pant…Tutte le donne che mi vedono mi vogliono baciare, oppure si dichiarano….sbuf sbuf…Sono disperato.”
“Tu? Dovrebbero esserlo loro, se sono cadute così in basso”, rispose Black stiracchiandosi.
“SIS!!! Aiutami!!! Non sto scherzando!!!”
“Pozione affascinante”, decretò dal groviglio di lenzuola Remus.
“Probabilmente ne hai usata troppa!”
“Remi! Io non ho mai usato quella pozione, non ne ho bisogno!” s’indignò il grifone,arrossendo furiosamente.
“Beh, allora direi che c’è in giro un’epidemia di cattivo gusto”, ridacchiò Sirius, “immagino che tra poco anche il povero Pet diverrà un sex simbol” sentenziò, mettendosi più comodo, nell'abbraccio di Remi.
A quelle parole James ripensò allo strano comportamento che Minus aveva tenuto quella mattina.
Era stato silenzioso a colazione, proprio lui che non taceva mai, e si guardava intorno con sospetto e diffidenza, quasi fosse spiato.
Un ricordo in particolare lo folgorò: il suo sorriso soddisfatto, quando le prime ragazze lo avevano preso d’assalto.
“Peter”, sospirò, capendo di chi fosse la colpa per questa sua straordinaria popolarità.
“Era preoccupato per me e Lily….”
“Già, ha chiesto consiglio anche a noi”, affermò Sirius.
“E tu gli hai suggerito quest’idea?” gridò James paonazzo.
“Io? ma cosa dici? Manco sapevo esistesse quel tipo di pozione.”
“Come non lo sapevi? l’abbiamo studiata per il compito in classe della scorsa settimana!” sbuffò James irritato, pensando che l’amico lo stesse prendendo in giro.
“Hai preso Distinto se non sbaglio.”
“Lo so, ma io avevo copiato tutto da Remi e manco sapevo di cosa parlava quell’esercizio.”
“Anche Peter ha copiato da me”, affermò sicuro il licantropo, “forse è lì che gli è venuta l’idea”.
“Vuoi dire che lui, mentre copia, legge anche ciò che scrive?” chiese tutto stupito Sirius, sgranando i grandissimi e bellissimi occhioni chiari.
“Oh, Pads!” fu il commento corale degli altri due, mentre alzavano disperati gli occhi al cielo.
Peter, intanto, non aveva perso tempo.
Era corso subito dalla Evans e l’aveva trascinata in corridoio, per essere ben certo che notasse la travolgente popolarità del suo ex fidanzato.
Lily s’era arrabbiata oltre ogni previsione.
Il suo futuro marito e padre del suo bambino che ‘GIGIONEGGIAVA’ per la scuola inseguito da un esercito di fanciulle innamorate… Inammissibile!!!!. Aveva sopportato per qualche minuto, cercando d'ignorare la situazione, ma, quando la prof di disegno, aveva proposto di usarlo nudo come modello per il ritratto di Narciso, non ci aveva più visto.
Così, mentre lui scappava dalla classe a gambe levate, lei si fermata a riflettere.
Se veramente non era più innamorata di James, perchè stava così male?
Era solo orgoglio ferito, il suo, o c'era qualcosa d’altro?
Perchè la decisione di non sposarsi più adesso le pareva così sbagliata?
Eppure era stata lei ad insistere perché le nozze fossero annullate.
Mmmmm, forse la perfetta/prefetta Lily Evans, questa volta aveva preso un granchio, o un gambero, come si ostinava a dire James, che con i detti babbani era un disastro.
La verità era che lei VOLEVA James.
Lo AMAVA e, col cavolo, che se lo sarebbe fatta soffiare da sotto il naso.
Armata di bacchetta, pensò che doveva intervenire di persona per ridimensionare un po' quelle squinzie e per far mettere giudizio al suo futuro sposo, perchè era chiaro come il sole che SI SAREBBERO SPOSATI!
GARANTITO AL LIMONE!
Così, con sguardo feroce, si fece largo a colpi di schiantesimi fino alla stanza del SUO uomo.
Era ormai ora di pranzo, ma il povero James Potter stava ancora barricato in camera, mentre fuori un assembramento di ragazze lo chiamava a gran voce.
Con lui c'erano Sirius e Remus, che dal loro letto cercavano di confortarlo.
"Beh, Jam, prendila così, la popolarità potrà solo far del bene al tuo ego un po’ acciaccato”, affermò pragmatico il licantropo, sorridendogli con indulgenza.
“Già, se prima ti sentivi tanto disperato perchè con Lily non aveva funzionato, adesso puoi consolarti alla grande", s’intromise Sirius, fregandosi le mani.
"Cosa dici, disgraziato!”, era insorto Remus, guardandolo malissimo, “James ama Lily e aspettano anche un bimbo, il nostro futuro nipotino."
"Caro Paddy, credo che Remi abbia centrato il problema. Nonostante tutto io amo quella pazza isterica e delle altre non mi frega un tubo!"
"Devi essere squilibrato, oltre che masochista!"
sentenziò Sirius, mettendosi le mani nei capelli e ricevendo un buffetto sulla nuca dal suo ragazzo.
Intanto, una serie di schianti e gridolini aveva invaso la stanza, segno che nel corridoio stava succedendo qualcosa.
"Oh, finalmente! Era ora che i prof intervenissero!" sospirò Sirius, mentre James e Remus si guardavano perplessi.
A loro non pareva fossero le voci dei prof, quella specie di ruggito che faceva tremare l'uscio.
Quando i tre ragazzi videro la porta esplodere, si spaventarono tantissimo.
James, per evitare un pezzo di legno, si lanciò sotto il letto di Peter, mentre Sirius, che aveva fatto scudo a Remi con il suo corpo, s’era preso in testa una maniglia volante e, nonostante la testa dura dei Black era svenuto.
“TU TRADITORE….COME OSI FARTI TROVARE IN SIMILI SITUAZIONI!”
aveva tuonato con voce glaciale una Lily, che sembrava la reincarnazione del demonio, apparsa nel vano scardinato e fumante.
“Lily…I-io v-veramente…”

“BRUTTO SVERGOGNATO, FEDIFRAGO, LIBERTINO...”
La ragazza avanzava verso James con la bacchetta sguainata, ma qualcosa, a pochi passi da lui, la fermò.
Lo guardò negli occhi e gli si gettò addosso baciandolo con passione.
Forse la pozione aveva fatto effetto anche su di lei, oppure era stato qualcos'altro ,fatto sta che James si ritrovò stretto tra le sue braccia, finalmente felice.
“Lily, amore”,sussurrò roco, carezzandole il viso.
“Cerbiattino mio”, miagolò lei, ricominciando a baciarlo.
A quel punto, Remus e Sirius, che sfoggiava sulla fronte un bernoccolo da primato, si erano defilati, aggiustando con un colpo di bacchetta la porta, che chiusero per bene.

****
Era la sesta ora, (la prima del pomeriggio) quando i grifoni ed i serpenti si ritrovarono nell’aula di trasfigurazione.
Severus, dentro di se, tremava.
Oggi sarebbe stato il suo D-DAY, la prova del nove che era perfettamente guarito dal suo amore per Lily.
Appena entrato nell’aula, con Sissy che non lo lasciava mai solo, si era seduto al solito posto, in prima fila, ed aveva atteso.
Ormai erano entrati tutti, compresi quelle due zecche di Lupin e Black, che come al solito stavano appiccicati come due sanguisughe, ma della Evans e di Potter neppure l’ombra.
La MC Grannit aveva preso in mano il registro per fare l’appello, quando la porta si era spalancata ed erano letteralmente piombati dentro i due innamoratini.
Rossi in viso, scarmigliati, ansanti, lui con segni vistosi sul collo e lei con la camicia mezza sbottonata.
“Signor Potter, si vergogni”, era trasalita la prof, “e lei signorina Evans… un po’ di contegno pofferbacco!!!” aveva gridato scandalizzata.
“Scusi prof” dissero in coro i due, mentre tutta la classe ridacchiava.
Narcissa guardò preoccupata Severus, che era impallidito di colpo.
Il ragazzo, infatti, non era certo di sentirsi troppo bene.
Un nodo allo stomaco gli impediva di deglutire, mentre uno strano tremore lo aveva preso alle gambe.
Di colpo i suoi tic nervosi si erano riacutizzati e le orecchie avevano preso a vibrare, come quelle di una lepre che sente il pericolo, mentre gli occhi gli si strizzavano alternatamente.
Narcissa, che non aveva mai assistito a tutto ciò, fu presa dal panico.
“Sevvie, stai bene?” alitò spaurita.
“N-n-n-non s-s-s-o” balbettò il ragazzo, battendo i denti.
“Coraggio caro, coraggio”, lo sostenne, carezzandogli una mano gelida e rattrappita.
In quel momento un nuovo tic nervoso colpì il viso di Severus, facendogli muovere in su e giù il naso, tipo proboscide di elefante.
Lo spettacolo era veramente bizzarro e i compagni, vicino a loro, si erano messi ad osservare questi strani fenomeni, con molto interesse.
“A mali estremi, estremi rimedi”, pensò Sissy, mentre faceva scivolare su un cioccolatino altre tre gocce di prozaccone.
Quando si era girata, per dare al Piton la pralina corretta, aveva visto che ai vari tic se ne era aggiunto uno nuovo.
Ora il ragazzo pestava un piede a terra, tipo coniglietto di Bamby, e la MC cominciava a guardarli inquieta.
“Mamma mia! Questo è una ricaduta molto grave! Non vorrei che tre gocce fossero troppo poche! In certi casi meglio abbondare che deficere!” pensò spaventata e così aggiunse altro medicamento al dolce e, senza proferir verbo, lo infilò in bocca al povero Sevvie.
Il mutamento nel ragazzo fu repentino e, in men che non si dica, passò dalla smania nervosa ad una eccitazione incontrollabile.
Sembrava avesse l’elettricità addosso, mentre cominciava uno strano balletto sulla sedia, come avesse le convulsioni al sedere.
Sissy lo guardava angosciata, aspettandosi di vederlo rotolare sul pavimento con la bava alla bocca, come in quel film babbano che Lucius l’aveva portata a vedere, ma poi capì cosa causava il problema. Una mostruosa montagnola si era formata sul davanti dei pantaloni di Severus.
“Oh caspiterina”, pensò pudicamente a quella vista.
“Temo che la medicina abbia generato qualche effetto collaterale...e che effetto!”
Il grido Tarzanesco di Severus interruppe quei pensieri.
“Viulenza e Sterminio!!! Dagli al rovina fidanzamenti”, gridò con un aria da fare paura e, così dicendo, si fiondò addosso al povero Potter e lo pestò a sangue.
Nonostante fossero in tre a trattenerlo, nessuno riusciva a fermare la sua furia e, dopo pochi minuti, James era ridotto ad un fagotto sanguinante.
Dopo aver fatto gli occhi neri anche a Sirius, intervenuto per salvare l’amico, cominciò a guardarsi intorno con aria allupata, mentre tutte le signorine presenti arrossivano alla vista del suo… beh, chiamiamolo cavallo dei pantaloni.
Leccandosi le labbra lascivamente, si diresse contro Valeria, la fidanzata di Kingsley .
Naturalmente il gigante nero, non poteva permettere che pazzo sanguinario, arrapato come uno scimpanzè, insidiasse la sua ragazza, e in tre secondi netti Severus si ritrovò appeso per i piedi fuori dalla finestra del settimo piano.(contro Kingsley non c’è molto da fare….)
A causa del prozaccone, che inibiva tutte le sue paure, Piton, ridendo sguaiatamente, irrigidì gli addominali e si rigirò di scatto, fino ad arrivare con i denti ad una delle mani che lo tenevano.
Con un urlo lancinante Shacklebolt si portò un dito sanguinante alla bocca, mentre Severus, precipitava ghignando da oltre 14 metri.
La MC Grannit, svelta come un lampo, si affacciò alla finestre e, bacchetta sguainata alla mano, recitò un incantesimo di Levicorpus.
Piton si fermò a mezz’aria, come se qualcuno avesse tirato il freno a mano, poi cominciò a fluttuare verso il finestrone del sesto piano, nell’aula di Antiche Rune.

   
 
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