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Autore: Jeo 95    24/01/2016    5 recensioni
Storia ad OC scritta a quattro mani di Jeo 95 e Lord_Ainz_Ooal_Gown [ISCRIZIONI CHIUSE]
***
In un universo alternativo, dodici casate vivono in equilibrio tra loro sotto la guida di un re saggio e giusto.
Non sempre però la pace ha regnato sovrana, ed ora forze antiche e oscure stanno facendo ritorno per sconvolgere la tranquillità delle dodici casate.
Toccherà ai più valorosi guerrieri entrare in azione per fermare l'oscurità che rischia di sconvolgere i mondi. Ci riusciranno?
***
Ok, non sono il massimo nelle introduzioni, ma lascerò a voi il giudizio.
Storia scritta per contrastare/spezzare la monotonia letta ultimamente nelle fic OC che vengono pubblicate sul fandom.
Non prendetela male, ma sul serio ragazzi, un po' di fantasia!
Bacioni a tutti da
Lord_Ainz_Ooal_Gown & Jeo 95
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8


 

~ ~ ~

Faticosamente, Nikki riaprì gli occhi, ancora in preda alla confusione. La vista era appannata, ma riuscì distintamente a sentire il freddo delle catene che le avvolgevano i polsi.

“Ma cosa...”

Quando la vista tornò completamente, la guardiana sgranò gli occhi alla vista delle catene che le ammanettavano i polsi, legate a loro volta alle sbarre di una gabbia in cui era saldamente rinchiusa. Come ci fosse arrivata era ancora un ricordo annebbiato e confuso, ma una cosa era certa: era di nuovo nelle mani del nemico.

Sospirò rassegnata, chiedendosi perché inevitabilmente finisse ogni santa volta a fare il ruolo da “principessina da salvare”, che per quanto la riguardava, non le si addiceva per nulla.

Strattonò un paio di volte le catene, capendo subito che qualsiasi tentativo di liberarsi con la forza le avrebbe causato più lividi ai polsi che altro, quindi lasciò perdere, la penna speciale con cui esercitava la sua magia era sparita, quindi anche liberarsi con l'ausilio dei poteri era fuori discussione. Sospirò, alla fine avrebbe dovuto farsi salvare, già poteva sentire le urla di Ashuros e Ginevra mentre la rimproveravano per la sua avventatezza.

-Come riesci sempre a metterti nei guai? Sei proprio un disastro- ecco, il guardiano della Bilancia avrebbe detto più o meno questo.

Alzò la testa di scatto, sorpresa, trovandosi davanti la figura di Ashuros che probabilmente la fissava, non riusciva a vederlo in volto con quella stupida maschera, ma lo conosceva abbastanza da sapere che tra poco l'avrebbe rimproverata.

-Ashuros?! Cos- Come ci sei arrivato qui?!- nonostante tutto però, era davvero felice di vederlo.

-Non è ovvio? Ti salvo la pelle, come al solito.- rispose con ovvietà, schioccando le dita e riducendo la porta della gabbia ad una poltiglia schiacciata al suolo.

Le porse la mano per aiutarla ad uscire, e inizialmente la ragazza sembrò accettare con piacere l'aiuto offertole dall'amico. Qualcosa cambiò nel momento in cui Nikki si sentì strattonare, finendo inevitabilmente tra le braccia di Ashuros, con le mani ancora incatenate, ed i visi ad un centimetro l'uno dall'altro.

La guardiana della Vergine, seppur il viso dell'amico fosse coperto dalla maschera, non potè evitare di arrossire vistosamente. Non era da Ashuros avvicinarsi a lei così tanto, l'aveva davvero spiazzata.

-G-Grazie...- sussurrò, distogliendo lo sguardo.

Il ragazzo però, sembrò non voler perdere quel contatto visivo, così le prese il mento e la girò verso di se, alzando lentamente la maschera in modo da lasciare scoperta almeno la bocca.

-E-Ehi Ashuros, che s-stai facendo?-

-Non è ovvio? Sto per baciarti, perché infondo io ti ho sempre trovata molto carina, Nikki...-

Lentamente, il ragazzo si avvicinò sempre di più a lei, fino a che, ormai ad un soffio dalle sue labbra, Nikki non si tirò velocemente indietro, sfuggendo alla presa delle braccia del ragazzo che ancora le cingevano la vita.

Lo fissò truce, come se volesse ucciderlo con il solo sguardo.

-Chi diavolo sei tu?- il ragazzo sembrò non capire quel che stava dicendo -Tutti sanno che Ashuros non farebbe mai una cosa del genere, è troppo... stupido per capire certe cose, quindi te lo richiedo: chi diavolo sei tu?-

Da prima stupito, il finto Ashuros scoppiò in una fragorosa risata, che assumeva sempre di più un tono femminile e acuto. Si piegò in due dal ridere, e quando si rialzò il vero aspetto dell'impostore fu presto rivelato.

-Envy...- sussurrò a denti stretti la guardiana della Vergine.

-Delusa mocciosa? Speravi di poter strappare finalmente un bacio al tuo amato?-

Arrossì a quelle parole, iniziando a balbettare per il nervosismo.

-G-Guarda che non è il mio amato! T-Ti sei fatta un idea assolutamente sbagliata!-

Envy assottigliò lo sguardo, si passò la lingua tra i denti e sorrise ferina.

-Ma davvero?- le si avvicinò pericolosamente, afferrandola per i capelli e sollevandola quanto bastava per poterla guardare dritta negli occhi.

-Allora non ti dispiacerà se me lo prendo io, vero?- la scagliò a terra con violenza, voltandosi poi verso la porta con un ghigno -Vieni qui forza.-

Quello che Nikki vide probabilmente la sconvolse più di ogni altra cosa avesse mai visto prima di allora.

Verso di lei camminava qualcuno di terribilmente simile ad Ashuros, senza però la maschera a nascondergli il viso, un espressione impassibile e vuota, ed il marchio del serpente che gli segnava il volto.

Portava con se uno spadone enorme a due lame, con tre impugnature sul lato, completamente nero e all'apparenza così pesante che nessuno avrebbe potuto maneggiarlo con la facilità con cui stava facendo Ashuros, probabilmente anche grazie al suo potere.

Era lui, ma allo stesso tempo non lo era.

Quando fu abbastanza vicino, Nikki non riusciva davvero a credere che quello fosse il ragazzo che per tanto tempo era stato il suo unico amico.

-A-Ashuros... che ti è successo?-

L'invidia gli si avvinghiò al collo, senza mancare di lanciare occhiatine maliziose verso la sconvolta guardiana della Vergine -Diciamo che Ophiucus-sama ha riportato Ashuros al suo vero io, e ti dirò, la cosa non mi dispiace affatto- detto questo lo baciò con passione, mentre il cuore della guardiana si riduceva sempre più in frantumi.

Eppure, uno strano senso di consapevolezza le impediva di crollare del tutto, di inchinarsi alle torture psicologiche di Envy che non sembrò gradire.

Lo vedeva, quello sguardo spento, eppure non era ancora abbastanza. E quando la mente non era sufficiente per distruggere una persona, allora l'avrebbe logorata anche nel corpo.

-Che ne dici di divertirci un po'?- propose all'ex guardiano, e ovviamente non ricevette risposta, ma prese il suo silenzio come un assenso. In ogni caso avrebbe obbedito a lei comunque.

Prima che avessero la possibilità di fare alcunché, una leggera scossa li mise sull'attenti, che si dissolse in uno sbuffo quando videro avanzare Gluttony, accompagnato da un sacchetto di patatine ormai vuoto.

-Non dovreste essere qui, piantatela ed andatevene.- sussurrò il peccato di gola, senza scomporsi minimamente davanti ai due compagni.

-Sei davvero noioso ultimamente.- sbuffò Envy, allontanandosi dalla sala in compagnia di Ashuros -Andiamo Ash, ci sono altri modi per divertirsi.- e quelle parole, furono per Nikki un colpo di grazia. 

~ ~ ~

Una piacevole melodia risuonava nell'aria di quella fredda mattina d'inverno, mentre il sole riscaldava al meglio la rudimentale costruzione di roccia creata in pochi minuti da Akane per riparare lei e i suoi compagni dal freddo.

Dopo gli scontri avuti con i loro avversari, i vari guardiani avevano cercato di recuperare le forze ma non avevano resistito troppo ed erano crollati uno ad uno cercando di dormire. La guardiana dello Scorpione era stata l'ultima a crollare, riuscendo così ad usare i suoi poteri per costruire quel riparo, mentre Natsu aveva usato le sue fiamme per tenere tutti quanti al caldo.

In quel momento, grazie alla grande quantità di potere magico che le veniva trasmesso dalla principessa Lucy, Ayumi era intenta a curare tutti i suoi compagni, usando al meglio i suoi poteri musicali. Ormai solo Yato, che aveva deciso di essere l'ultimo, Ginevra e Akane restavano da curare, mentre gli altri se n'erano già andati, probabilmente per mettere in ordine i pensieri prima di decidere il da farsi.

-Principessa, se vuole può anche smettere di concedermi il suo potere. Loro tre posso curarli con le mie sole forze.- esordì Ayumi dopo svariati minuti di silenzio ma, dietro di lei, avvertì Lucy scuotere la testa, mantenendo le mani sulla schiena della bambina -Non preoccuparti, anche se siamo sulla Terra e i miei poteri sono limitati, ho comunque una grande scorta di potere magico-.

La piccola guardiana annuì timidamente, spostando poi lo sguardo sui suoi compagni: Natsu, ovviamente, era in piedi di fianco a lei, così da poter controllare la condizione della principessa. Dopo il suo ritorno alla normalità, nessuno gli aveva chiesto qualcosa riguardo E.N.D. e si erano fatti bastare le poche informazioni di Renne e Neren.

Dalla parte opposta della sala, Akane era seduta a terra con le braccia strette intorno alle ginocchia tenute contro il petto. Di certo era una di quelle che aveva preso 'meglio' la morte di Alexis. Di certo le dispiaceva per la dipartita della sua compagna ma non era il tipo da farsi abbattere, anzi, probabilmente stava solo pensando a qualche modo per vendicarsi e fare a pezzi Ashuros e i vari peccati.

-Akane, vuoi venire tu?- domandò Ayumi e la ragazza annuì in silenzio, andando a sedersi davanti a lei. La guardiana dell'Ariete generò nuovamente la melodia dalle note curative e la compagna dello Scorpione tornò come nuova nel giro di qualche minuto. Dopo aver ringraziato la piccola, uscì senza dir niente, ma nessuno diede troppo peso alla cosa.

“Ora i due più problematici...” pensò Ayumi volgendo lo sguardo verso Yato e Ginevra. Da quando, presa dall'irruenza, li aveva interrotti in riva al lago, quei due non si erano più visti di buon occhio o così le sembrava, e dall'attacco dei peccati non si erano proprio più parlati. La piccola guardiana poté solo immaginare che cosa frullasse nelle loro teste. Yato era in un certo senso il loro capo e di certo l'aver lasciato morire una compagna non gli stava dando vita facile. Ginevra, d'altro canto, era una grande amica di Ashuros e l'esserselo visto diventare un essere crudele e spietato nel giro di pochi istanti doveva averla scossa profondamente, malgrado continuasse a difenderlo.

Sospirando, la guardiana fece cenno a Natsu di avvicinarsi e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio, sotto lo sguardo confuso di Lucy. Il rosato alzò un sopracciglio ma alla fine si portò alle spalle della principessa e le tappò le orecchie, sorprendendola leggermente.

-Natsu?-

Il ragazzo si fece forza per ignorarla, mentre Ayumi tornò a concentrarsi sui suoi due compagni -Potreste per favore smettere di fare gli asociali?-

Yato e Ginevra si girarono verso di lei e la bambina indicò la guardiana del Toro, chiedendole di avvicinarsi per farsi curare -E' un momento estremamente difficile per tutti noi e me ne rendo conto anche se sono una bambina ma ciò non giustifica il fatto che voi due dobbiate restare in perfetto silenzio senza parlarvi.- Ayumi volse poi lo sguardo verso Ginevra -Mi dispiace di avervi interrotto in quel momento privato. Quello che ho detto io probabilmente non è quello che voleva dirti Yato ma sono stata fin troppo avventata a causa di... un brutto momento vissuto poco prima di trovarvi...-

Ginevra si voltò a sua volta verso Yato con sguardo sorpreso. Il ragazzo sostenne il suo sguardo e, con una scrollata di spalle, commentò -Dice il vero. Non avevo intenzione di dirti quelle parole ma ora come ora non me la sento di dirti ciò che avevo in mente in quel momento-.

La guardiana del Toro annuì leggermente abbassando lo sguardo quando Yato le posò una mano sulla spalla, sorprendendola nuovamente -Perciò di chiedo di aspettare fino a quando non avremo riportato la pace nel nostro mondo, ok?-

Ginevra arrossì di colpo e annuì nuovamente, questa volta molto più velocemente -S... sì! Aspetterò!-

Ayumi sorrise ai due e, dando una pacca sulla spalla alla compagna, le disse -Ho finito, vai a riposarti mentre curo il tuo micetto!-

Ginevra avvampò ancora di più mentre Yato trucidò la bambina con un'occhiataccia ma Ayumi fece finta di nulla con un sorrisetto vittorioso sulle labbra. In tutto questo, Natsu si era limitato ad ascoltare in silenzio e Lucy non ci aveva capito assolutamente nulla.

~ ~ ~

-Maestra?-

Hitomi si voltò verso la sua allieva, attendendo che andasse avanti.

-Mi... mi dispiace di essermi lasciata trasportare così durante il nostro scontro con Greed. Non ero in me in quel momento.- spiegò Nami con sguardo affranto, senza il coraggio di guardare la sua maestra in volto.

La guardiana dei Pesci rimase in silenzio ma alla fine sorrise all'allieva e le mise una mano sulla testa, accarezzandole delicatamente i capelli -Non preoccuparti, credo che la tua sia stata una reazione più che comprensiva. Alla fine neanche io ho mantenuto appieno la calma e ho usato il vero potere della mia Arma Celeste, malgrado avessi deciso di non sfruttarlo più. Nessuno può completamente sottrarsi alla rabbia o alle altre emozioni in questo mondo, forse neanche quelli del Capricorno-.

Nami sussultò leggermente, ricordandosi di Alexis -Come credete che la stia prendendo Lance-san?-

Hitomi alzò lo sguardo verso il cielo -Non bene credo, è pur sempre morta la sua allieva ma con lui ora dovrebbero esserci Emmalin, Neren e Renne. Noi dobbiamo occuparci di qualcuno che ha perso il suo maestro...-

Nami annuì e, tornando a guardare in avanti, vide Daisy seduta su una grossa roccia in mezzo alla desolazione più totale creata dall'attacco di Wrath. Lei era probabilmente una di quelle che avevano preso peggio l'accaduto. Non solo una sua amica era morta davanti ai suoi occhi ed era riuscita solo ad avvertirla inutilmente, ma era stato il suo stesso maestro ad ucciderla, rivelandosi poi essere un sottoposto di Ophiucus.

Aggiungendo al tutto il fatto che avessero vinto solo grazie all'intervento di E.N.D. e che Nikki fosse ancora prigioniera non aiutava di certo ad alzarle il morale.

-Ehi Daisy, stai meglio?- domandò Hitomi avvicinandosi all'amica che annuì silenziosamente, stringendo Arnold contro il proprio petto. Le due ragazze dei Pesci si scambiarono un'occhiata preoccupata ma solo la guardiana si andò a sedere di fianco a Daisy.

Nami notò che l'allieva di Ashuros stava leggermente tremando ma non ebbe modo di capire se quel tremore fosse dovuto al freddo o a qualcos'altro. La sua maestra, nel mentre, le cinse le spalle con un braccio, cercando di rincuorarla con la sua presenza -Daisy, non abbatterti per qualcosa che non potevi evitare. Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare che sarebbe successo qualcosa di simile-.

Daisy alzò leggermente lo sguardo -Ma io sapevo... sapevo della maschera di Ashuros-san... e non ho detto niente...-

“Non ha neanche usato Arnold...” notò Nami con sguardo triste, intuendo quanto fosse pentita la loro amica.

-Perché te lo aveva detto Libra-sama probabilmente e noi non ti diremo mai nulla di male per non avercelo detto. Forse neanche lei avrebbe potuto immaginare un simile corso degli eventi.- la rassicurò Hitomi sorridendole -Ora tutti i noi dobbiamo essere forti. Presto torneremo nel nostro mondo per riconquistarlo e sono sicura che tu voglia salvare Nikki con tutta te stessa!-

Daisy accennò un sorriso -Certo! Voglio salvarla da quei peccati e voglio anche salvare Ashuros e la principessa Yukino!-

-Questo è lo spirito giusto.- le sorrise ancora Hitomi abbracciandola delicatamente -Su, torniamo dagli altri. Presto la principessa aprirà il portale e allora sarà il momento della verità-.

~ ~ ~

Isaiah camminava all'apparenza senza meta lungo quella landa desolata, dirigendosi verso la zona più vicina dov'era rimasto un avanzo di bosco. Il motivo che l'aveva spinto ad avviarsi in quel punto era che riusciva a percepire la presenza di Hazumi.

L'allievo di Akane, vista la sua giovane età, era stato il primo ad essere curato da Ayumi ma poi era svanito nel nulla e, dato che il guardiano dell'Acquario era stato messo a nuovo poco dopo, aveva deciso di andare a cercarlo giusto per sicurezza.

Vicino ai primi alberi, Isaiah si sentì subito meglio. Gli mancavano molto le piante delle sue serre subacquee e di certo gli mancava il suo mondo così come la sua insegnante. Scuotendo leggermente la testa, il ragazzo si addentrò in quel piccolo bosco e trovò il suo bersaglio comodamente seduto all'ombra di una grossa quercia.

Il giovane membro dello Scorpione lo sentì avvicinarsi e si voltò verso di lui -Che cosa c'è?-

-Wow! Quanta freddezza!- esclamò Isaiah alzando le braccia con fare divertito.

-Mi scusi, non volevo...- si scusò subito Hazumi tornando a fissare degli alberi. Il guardiano dell'Acquario si andò a sedere di fianco a lui e gli scompigliò amichevolmente i capelli -Nah, non preoccuparti. Siamo tutti un po' tesi infondo-.

-Lei non mi sembra teso.- osservò Hazumi continuando a guardare in avanti.

-E' solo una tua impressione e smettila col darmi del 'lei', dammi pure del tu.- ribatté Isaiah volgendo lo sguardo verso il cielo -Tra poco partiremo alla volta del nostro mondo ed è possibile che non tutti sopravvivano. Non vuoi andare a stare un po' con la tua maestra?-

-Quanto ottimismo.- commentò Hazumi alzando un sopracciglio -Non credo di poter far qualcosa restando vicino a lei ma, Isaiah-san, vorrei chiederle una cosa...-

-Sarebbe?-

-Potrebbe proteggerla per me? Io tengo molto a lei e mi ha sempre aiutato quando ne avevo bisogno.- chiese Hazumi guardandolo dritto negli occhi. Il ragazzo gli sorrise e, dopo avergli scompigliato di nuovo i capelli, gli rispose -Hai la mia parola, la proteggerò al meglio delle mie forze!-

-La ringrazio.- sussurrò Hazumi alzandosi in piedi per poi creare una galleria nel terreno -La precedo dagli altri, la principessa dovrebbe dirci qualcosa prima di partire.- e si tuffò dentro, svanendo alla vista del compagno che, dopo diversi secondi di silenzio, si alzò in piedi a sua volta, voltandosi verso il loro riparo e ritrovandosi di fronte ad Akane.

I due si osservarono nel più completo silenzio. Dopo la breve sfuriate della guardiana, nessuno dei due si era rivolto più la parola ma per motivi diversi: Akane in un certo senso era dispiaciuta di quello che gli aveva detto anche se non voleva ammetterlo, mentre Isaiah, malgrado il suo lato altruista, credeva che una come lei volesse usare i fatti per risolvere certe questioni e che quindi le parole non sarebbero servite a molto.

-S... se stai cercando Hazumi, si è appena diretto dagli altri. Dovremmo tornare anche noi.- disse Isaiah avviandosi poi verso il loro rifugio ma, quando ebbe passato Akane, la ragazza urlò -Aspetta!-

Sussultando, il giovane si voltò verso di lei e lo stesso fece Akane che torturandosi leggermente le mani sussurrò -Mi dispiace di essermela presa con te poco fa, tu non avevi colpe...-

-In realtà avevo tante colpe.- ribatté Isaiah sorprendendola -Non ho saputo salvare Alexis, non ho saputo fermare Ashuros, non ho saputo conoscerlo appieno da poter evitare subito questa tragedia... ci sono tante cose per cui mi sento in colpa-.

Akane lo fissò per qualche secondo -Perché dici così? Neanche Daisy avrebbe potuto prevedere una cosa simile. Nessuno di noi può essere definito responsabile ma io vi ho comunque urlato contro...-

Stavolta toccò ad Isaiah fissarla ma a differenza della ragazza, lui si limitò a posarle una mano sulla testa -Allora facciamo in modo che non accadano altre tragedie, ok?-

Dopo essersi reso conto delle sue azioni, Isaiah arrossì leggermente e tolse la mano, facendo sorridere Akane che annuì prendendolo poi per un braccio e trascinandolo verso la casa creata da lei. Mancavano pochi minuti ormai alla partenza e voleva scusarsi anche con Daisy.

 

~ ~ ~

 

-Sei sicura di averlo visto andare in questa direzione?- domandò Neren e la gemella annuì. Le due guardiane dei Gemelli, dopo essere state curate da Ayumi, avevano deciso di andare a parlare con Lance per sincerarsi delle sue condizioni.

Il guardiano del Capricorno era svanito subito dopo le cure della loro compagna e Renne giurava di averlo visto incamminarsi verso il lago poco lontano, rimasto lì malgrado il devastante attacco di Wrath. Neren si era quindi diretta verso lo stesso punto con la sorella al seguito ma non riuscivano ancora a percepirne la presenza.

-Forse ha poi cambiato direzione.- ipotizzò Renne ma all'ultimo le due si arrestarono avvertendo una presenza in riva al lago ma non si trattava di Lance. Accelerando il passo, le due raggiunsero la riva in pochi minuti e videro Emmalin in piedi intenta a fissare l'acqua con l'arco del suo maestro poggiato contro il petto.

-Emmalin? Cosa ci fai qui?- domandò Neren avvicinandosi e l'amica, voltandosi appena, le fece cenno di non parlare indicando poi il centro del lago. Le due gemelle affiancarono la guardiana del Sagittario e, dopo pochi istanti, individuarono Lance seduto a pochi centimetri dal lago.

Il ragazzo era avvolto da un tenue bagliore viola e teneva le gambe incrociate con le mani poggiate sulle caviglie. Gli abiti così come i capelli fluttuavano delicatamente nell'aria allo stesso modo di una spada che gli levitava davanti al volto.

-L'Arma Celeste di Alexis...- sussurrò Renne ed Emmalin annuì lentamente mentre l'arma della sua defunta amica iniziò pian piano a risplendere di un forte bagliore dorato, fin quando una sottospecie di proiezione di Alexis non apparve di fronte al ragazzo, sorprendendo le ragazze a riva.

-Maestro.- salutò la ragazza facendo un inchino per osservarlo nel più assoluto silenzio.

-Ciao Alex.- la salutò Lance accennando un sorriso per poi rabbuiarsi subito dopo -Mi dispiace di non averti salvata. Un maestro non dovrebbe mai veder morire i propri allievi-.

-Ma è anche vero che un allievo non vorrebbe mai veder morire il suo maestro.- aggiunse Alexis sorridendo -Inoltre vorrei chiederle una cosa, maestro. Per favore, non cerchi la vendetta, non sarebbe da lei...-

Lance la osservò nel più completo silenzio ma alla fine sospirò -Mi limiterò a colpirlo una volta se tornerà in sé.- e l'allieva gli sorrise di nuovo, iniziando poi a dissolversi in polvere dorata partendo dalle gambe.

-Grazie di tutto maestro. Non sono potuta diventare una guardiana ma per me è stato un onore poter imparare da te... grazie Lance.- sussurrò Alexis per dissolversi del tutto.

Il ragazzo osservò i granelli di sabbia venir spazzati via dal vento -E' stato un onore avere un'allieva come te, Alexis-.

Pochi istanti dopo, la spada di Alexis venne attraversata da delle brutte crepe e alla fine andò in frantumi con un rumore secco, sorprendendo Emmalin -P... perché la sua spada è andata in frantumi?-

-Solo le Armi Celesti dei guardiani sono così resistenti da poter essere consegnate ai successori. Le armi degli allievi non possono essere ereditate né dai loro maestri né da altri allievi perciò, una volta che uno di loro muore, l'arma fa la stessa fine.- spiegò Neren con sguardo triste.

Lance sollevò tutti i frammenti a mezz'aria facendoli confluire dentro ad un piccolo sacchetto di cuoio che aveva appena tirato fuori dalla giacca e, dopo averlo chiuso, lo rimise al sicuro, posandoci una mano sopra. Dopo alcuni minuti di silenzio, il ragazzo levitò fino alla riva e salutò le ragazze con un cenno del capo e un sorriso quasi invisibile.

-Lance ascolta... noi...- iniziò Neren ma il ragazzo la fermò subito -Non preoccuparti. Se l'avete vista anche voi, meglio così. Su andiamo, la principessa deve dirci qualcosa.- e si incamminò verso il loro rifugio. Le tre ragazze si scambiarono un'occhiata preoccupata ma alla fine lo seguirono senza immaginare che cosa stessa passando per la testa del loro compagno.

“Non cercherò la vendetta Alexis, te lo prometto.” pensò Lance guardando distrattamente le stelle “Ma se dovessi trovarmi di fronte ad Ashuros... lo ucciderò come un qualunque altro dei sottoposti di Ophiucus”.

 

~ ~ ~
 

Quando tutti furono tornati, Akane creò un piccolo piedistallo di roccia e Lucy ci salì sopra, osservando per qualche secondo tutti i suoi compagni, compreso Natsu. Dopo un profondo respiro, la principessa iniziò a parlare.

-Miei sudditi... no, miei compagni, in questo momento ci troviamo di fronte ad una prova, forse la prova più difficile che ci sia capitata dall'ultima guerra. Il nostro mondo è caduto in mano ad Ophiucus e ai suoi alleati, mia sorella è finita sotto il suo controllo e mio padre, il vostro re, è malato e debole. Non sono quali siano siano i piani del nostro nemico né so a che cosa stia mirando ma ciò che so è che non gli lascerò fare quello che vuole.- dopo una breve pausa, riprese -Durante questa nuova guerra, sono accadute diverse disgrazie. Gli Spiriti Maggiori, vostri maestri, sono caduti uno ad uno ma ora sappiamo che sono tenuti prigionieri nel profondo del regno. I vostri compagni guardiani, così come i loro allievi, invece sono periti in combattimento per difendere il nostro mondo. Io ora vi chiedo il vostro aiuto per poter rivendicare ciò che è nostro e per poter far sì che il loro nome e il loro sacrificio non vengano dimenticati!-

Dopo qualche secondo di silenzio, Natsu si fece avanti e l'affiancò -Principessa, vostro padre mi affidò l'incarico di proteggervi e manterrò la parola data fino alla mia morte!-

La principessa gli sorrise candidamente mentre Akane, con poca grazia, diede una gomitata a Yato che, schiarendosi leggermente la voce, fece qualche passo in avanti -Principessa Lucy...- e si inginocchiò, venendo imitato da tutti gli altri -Siamo stati addestrati dai nostri maestri per combattere e per difendere il nostro regno. Malgrado le divergenze tra alcune Casate, noi la accompagneremo fino alla fine e non la tradiremo mai. Al suo ordine, noi attaccheremo-.

Lucy li guardò uno a uno, ringraziandoli di cuore e alla fine, mostrando uno sguardo incredibilmente serio, creò un portale dorato alle loro spalle -Avanti, amici miei, è tempo di ritornare a casa!-
 

~ ~ ~

 

Nikki fissava a terra, lo sguardo spento, vuoto, mentre Envy e quello che una volta era il guardiano della Bilancia lasciavano la stanza insieme, stretti l'uno all'altro. Strinse i pugni, rifiutandosi di piangere per quel che era appena accaduto. La parte più dolorosa? Lei l'aveva sempre saputo, era a conoscenza del segreto che la maschera nascondeva, eppure non era mai riuscita a pensare ad Ashuros come ad un nemico, una persona malvagia, e nemmeno in quel momento ci riusciva. Se l'avesse fatto, probabilmente ne sarebbe morta, e accettando l'idea che lui fosse cattivo avrebbe rinnegato quei sentimenti che per lei erano così importanti.

Sho la guardava in rigoroso silenzio. Non provava particolari sentimenti nel vederla in quelle condizioni, lui non provava mai sentimenti, eppure in qualche modo sentiva una sgradevole sensazione alla bocca dello stomaco. Forse era il momento di dirle tutto, almeno avrebbe smesso di fare quella faccia frustrata.

-Ohi, devo rimetterti in gabbia- la sollevò per un braccio, e lei non oppose resistenza, anzi semplicemente si lasciò sollevare e condurre di nuovo in gabbia, come se fosse un guscio vuoto e inespressivo.

Aveva già visto quell'espressione Sho, ne era più che certo.- Anche quella volta hai fatto questa faccia.-

Nikki allora alzò lo sguardo su di lui, ed una piccola luce sembrò riaccendere il suo sguardo -C-Che vuoi dire?-

-Quando al Guscio ci hanno separato, avevi le lacrime che ti rigavano il viso, e poi hai fatto quell'espressione.-

Nikki sgranò leggermente gli occhi, tentando di ricordare il periodo che aveva passato nel luogo in cui nascono tutti i nuovi spiriti stellari. Poi un flashback le tornò alla mente, e lì comprese finalmente dove aveva già visto quel ragazzo.

 

-Cosa sono quelle?- una Nikki di tre anni guardava incuriosita il sacchetto tenuto fra le mani del bambino, una sottile linea di bava le scivolava fuori dalla bocca.

-Caramelle, vengono dal mondo umano.- le rispose il bambino dai capelli biondi, infilandosi le caramelle in bocca una dietro l'altra.

-Sembrano buone... fammele assaggiare!-

-Nemmeno per sogno.- e a nulla valsero i tentativi della piccola per afferrare il sacchetto, il bambino non glielo fece nemmeno toccare.

-Uffa! Sei cattivo Onii-chan!- sbuffò, gonfiando le guance offesa.

E a quello sguardo, il ragazzo non potè trattenere un sorriso divertito. Le scompigliò i capelli affettuosamente, passandole il sacchetto in cui c'erano rimaste alcune caramelle.

-Solo per stavolta, forse posso anche dividere con te il mio cibo.- ed il largo sorriso che ricevette, fu più che soddisfacente.

 

Gli occhi di Nikki erano sgranati, sorpresi, forse felici, e anche incredibilmente spaventati.

-Non è possibile...-

Sho stava per dire qualcosa, quando un messaggio del suo signore lo colpì dritto alla mente, come un milione di aghi dritti nel cervello. Era ora di andare.

Le lasciò qualcosa tra le mani, le sussurrò un “parliamo più tardi” e richiuse la gabbia, andandosene a passo lento e regolare.

Nikki rimase immobile, stavolta non potè trattenere che le lacrime le bagnassero le guance.

-Onii-chan...- sussurrò, stringendo al petto il sacchetto di caramelle ancora pieno che Sho le aveva lasciato prima di andarsene.
 

~ ~ ~
 

Intanto, nella sala delle riunioni, Ashuros se ne stava seduto al proprio posto, accanto ad Ophiucus ed Envy, picchiettando nervosamente sul tavolo in attesa che Gluttony si decidesse ad arrivare.

Quando finalmente il ragazzo fece la sua comparsa, accomodandosi vicino a Lust, finalmente il signore della casata del Serpente prese a parlare.

-Miei sottoposti, la battaglia finale si avvicina. I nostri nemici staranno certamente per arrivare, ma noi saremo pronti ad accoglierli come solo dei rinnegati come noi possono fare.- ghignò, ricevendo la medesima espressione da parte dei sottoposti.

-Ed ora...- prima che potesse continuare la spiegazione, un brivido lo percosse lungo la schiena. Un portale era stato aperto.

Un ennesimo ghigno gli deformò il volto, mentre si sedeva ed incrociava le mani sotto il mento.

-Sembra che il nostro piano dovrà attendere, abbiamo degli ospiti inaspettati.- una risatina maligna riempì la sala, ancor prima che potesse dire qualcosa, i suoi sottoposti erano già in piedi e pronti a partire- Andate ad accoglierli come si deve.- ed in un battito di ciglia, nella sala rimase soltanto lui.
 

~ ~ ~
 

Lucy e Natsu attraversarono per ultimi il portale, ritrovandosi in un'enorme sala illuminata da parecchie torce attaccate alle pareti. Intorno a loro, i vari guardiani e i loro allievi si erano già messi in posizione di combattimento.

-Sembra che non ci sia nessuno.- osservò Yato e Lance, concentrandosi, non avvertì alcuna presenza ostile nelle vicinanze.

-Quindi dobbiamo cercarli e farli a pezzi? Sembra divertente!- esclamò Ginevra scrocchiandosi le nocche ma in quel momento, l'enorme portone a due battenti della stanza si aprì lentamente e un serpente fece il suo ingresso, lasciando tutti leggermente interdetti.

L'animale si fermò a qualche metro da loro e, dopo aver alzato la testa, aprì le fauci. Una voce sinistra uscì dalla sua bocca e Lucy riconobbe subito la voce di Ophiucus -Ben venuti, ben venuti nel mio Regno!-

-Maledetto bastardo perché non ti mostri subito a noi?- sbottò Akane ben propensa a spappolare quell'animaletto ma Isaiah la fermò tenendola per una spalla. Il serpente non si mosse di un millimetro e Ophiucus riprese a parlare -Vedo che siete pimpanti come sempre, questo mi fa piacere. Devo tuttavia declinare il vostro invito. Tra poco attuerò un'importante fase del mio piano così da potermi liberare degli Spiriti Maggiori e del vostro re. Spero comunque che i miei sottoposti vi accolgano calorosamente e a braccia aperte!-

-C... cosa?! Vorresti eliminare il re e gli Spiriti maggiori?!- domandò Lucy in preda al panico e la risata di Ophiucus fece innervosire i vari guardiani -Coraggio, cara principessa, perché non provi a fermarmi? Ma ti avviso, finché i miei peccati saranno vivi e pronti a combattere, tu non riuscirai mai a raggiungermi!- e, dette quelle ultime parole, il serpente chiuse la bocca venendo poi avvolto e consumato da delle potenti fiamme viola.

-Quindi... dobbiamo per forza sconfiggere i peccati prima.- ipotizzò Neren e la sorella le diede ragione.

-Molto bene, allora se dovessimo trovare degli ostacoli, qualcuno si fermerà per affrontarli e gli altri andranno avanti. Non abbiamo tempo da perdere.- spiegò Yato e gli altri annuirono, dopodiché si misero tutti a correre lungo l'enorme corridoio oltre il portone.

Dopo svariati minuti, la principessa riconobbe il posto: il cuore del palazzo del re. L'enorme palazzo dove si riunivano i vari Spiriti Maggiori era un vero e proprio labirinto ed era composto da quattordici sezioni: dodici per la Casate che circondavano quella centrale del re mentre l'ultima era quella che comprendeva i sotterranei sotto al palazzo.

“Ora dovremmo essere ancora nella sezione centrale ma se Ophiucus vuole sacrificare mio padre e gli altri probabilmente cercherà di farlo nei sotterranei. Dobbiamo muoverci a scendere!” pensò Lucy quando all'improvviso Yato fece fermare tutti davanti ad un bivio a T.

In modo distinto, tutti riuscirono a percepire due enormi poteri nel corridoio di sinistra, mentre a destra il nulla più totale.

-Questo potere... è quello di Wrath.- disse Ayumi stringendo la sua bacchetta -Ed è insieme a...!-

-Aaron.- concluse Yato fissando il corridoio per incamminarsi lungo esso.

-D... dove stai andando?- domandò Ginevra fissandolo incredula e il guardiano del Leone, senza voltarsi, le rispose -Da Aaron. E' ora di concludere la questione con lui, inoltre fermando due peccati riusciremo ad indebolire di sicuro le forze del nemico-.

Ginevra e gli altri si guardarono per qualche secondo e alla fine, lei e Ayumi si lanciarono dietro a Yato, sorprendendolo leggermente. Lucy osservò i tre allontanarsi ma, prima che potesse dirgli qualcosa, Natsu l'afferrò per un braccio e si lanciò nel corridoio di destra insieme a tutti gli altri.

Non passò molto tempo che il gruppo troppo delle grosse scale che scendevano nell'oscurità così iniziarono a scendere senza neanche pensarci, fino a quando non si trovarono di fronte a tre possibili vie.

-Se non ricordo male, davanti a noi ci dovrebbero essere delle altre scale, ma questo posto mi sembra come diverso. Forse Ophiucus lo ha modificato...- notò Lucy guardando tutti e tre i corridoi.

-Inoltre c'è qualcosa che non va, non riesco a percepire alcuna energia qui attorno. Forse qualcosa ci impedisce di farlo.- aggiunse Isaiah fissando il corridoio di destra.

-Non ci resta che dividerci.- esordì Hitomi -Dividiamoci in tre gruppi e cerchiamo la via migliore. Se troviamo dei peccati, fermiamoli!-

Tutti annuirono e, senza neanche dirsi qualcosa, si lanciarono lungo tutti e tre i corridoi. Lucy prese quello centrale seguita da Renne, Neren, Natsu, Hitomi e Nami; Daisy, Lance e Isaiah presero quello di destra, ed infine Akane, Emmalin e Hazumi imboccarono quello di sinistra, augurando a tutti i loro compagni buona fortuna.

 

~ ~ ~

 

Hitomi si era fermata di colpo, all'improvviso, giusto il tempo che le era servito per evocare una serpide velenosa che proteggesse Nami da un getto violaceo che l'aveva presa di mira.

Subito, le gemelle si misero schiena contro schiena, pronte a difendersi a vicenda, Natsu portò Lucy tra se e il muro, in modo da poterla proteggere da qualunque angolo li avessero attaccati, mentre Nami, dopo aver ringraziato Hitomi per averla salvata, affiancò la maestra e si guardò furtiva intorno.

-Grrr, si può sapere perché sono dovuto venire con te?! Io volevo stare con Gluttony!-

Le gemelle riconobbero immediatamente la vece di Greed, avvolta nelle tenebre più nere, e infatti pochi secondi dopo la figura del ragazzino dai capelli viola fece la sua comparsa, affiancato dalla figura della donna che Lucy avrebbe sperato di non vedere più.

-M-Minerva-san...- sussurrò la principessa, pietrificata.

-Perchè sono interessata alla principessa, è stato un caso che lei fosse nello stesso gruppo in cui si trovava anche il tuo obbiettivo. Ora smettila di lamentarti, e vedi di fare il tuo dovere.-

Greed sbuffò contrariato, sbottò un “non darmi ordini, zitella” e subito dopo, caricò un poderoso pugno diretto verso le due gemelle.

Concentrando le proprie energie, Neren e Renne balzarono verso l'alto, alleggerendo il loro corpo come fosse aria, ed appesantendolo nel momento in cui Greed si trovò esattamente sotto di loro.

L'impattò generò una forte onda d'urto, e anche se probabilmente il peccato era stato colpito, tutti i giovani spiriti sapevano che quell'attacco non sarebbe bastato.

-Natsu-san, Lucy-sama.- li chiamò Hitomi, mentre lei e Nami si preparavano ad evocare le loro migliori creature- Voi dovete proseguire, andate a cercare Yukino-sama, a questi ci pensiamo noi.-

-Non possiamo abbandonarvi!- protestò immediatamente la principessa, rifiutandosi di abbandonare ancora altri suoi compagni, non sopportando l'idea di perdere altri preziosi amici.

Nami le afferrò le mani, sorridendole gioiosamente, ed incitandola a non fermarsi.- Non deve preoccuparsi Lucy-sama, torneremo sicuramente da lei sani e salvi!-

Hitomi annuì.- Nami-chan ha ragione, ora lei deve pensare solo a sua sorella, lasci a noi queste seccature.-

Controvoglia e tirata dalla salda presa di Natsu sul suo polso, alla fine Lucy non potè che andarsene, pregando le stelle affinché proteggessero ognuno dei suoi compagni.

-Non andrete da nessuna parte.- sussurrò Minerva, caricando anche lei con un calcio, diretto alla principessa e al giovane cavaliere, ma fu bloccata ed intercettata da una lucertola su due zampe, dalla cresta affilata e con due lunghe lame che nascevano dai gomiti della creatura.

Hitomi sorrise gentile, un sorriso che nascondeva tutta la rabbia che provava verso quella donna.

-Non andrai da nessuna parte mia cara, la tua avversaria sono io!-

Minerva sorrise compiaciuta, estrasse dalla prominente scollatura il suo fido ventaglio ed iniziò a sventolarlo con eleganza, senza mai distogliere lo sguardo dalla guardiana dei Pesci.

-Interessante, vediamo che sai fare, ragazzina.-
 

~ ~ ~
 

Daisy e Lance correvano per i corridoi del palazzo in cerca di Nikki. La giovane dai capelli rosa però si sentiva a disagio con il guardiano, percependo nel suo cuore un forte squilibrio, come se d'improvviso qualcosa in lui fosse cambiato.

-Ehm... Lance-san...- sussurrò Arnold, volendo provare a capire cosa succedesse al guardiano, quando un lungo brivido percosse la schiena della giovane, che si fermò di colpo.

-Attenta Daisy!- un attimo prima che un'enorme voragine le si aprisse sotto i piedi e la inghiottisse, Lance le si lanciò contro e la spostò, salvandola da una brutta caduta.

Spaventata e confusa, la ragazza passò lo sguardo dalla voragine al guardiano che la stringeva tra le braccia, infine lo ringraziò per il salvataggio ed iniziò a guardarsi intorno, cercando di capire chi o cosa li avesse attaccati.

-Uff, che seccatura, non potevate semplicemente cadere nella voragine e basta? Se non vi elimino, Lust se la prenderà con me...-

Gluttony comparve dietro di loro pochi secondi dopo, grattandosi annoiato la testa e sbadigliando sonoramente. Estrasse da una tasca un voluminoso sacchetto di patatine ed iniziò a mangiarle, fissando annoiato i due avversari.

-Non è che vi dispiacerebbe morire e basta? Ho altro da fare.-

Lance strinse i pugni e si mise in posizione di attacco, pronto a lanciarsi contro l'avversario. Negli occhi, un chiaro intento omicida.

Daisy invece non si muoveva, continuava a fissare Sho e a cercare di capire cosa volesse da Nikki-san tanto da andare a cercarla per parlare. E più di ogni altra cosa, perché quando lo guardava non riusciva a vederlo come un nemico.

Avrebbe voluto fermare Lance e parlare con Sho per cercare di schiarire ogni dubbio, ma prima che potesse farlo, quei due avevano già iniziato a lottare.

 

~ ~ ~
 

Yato, Ginevra ed Ayumi raggiunsero un grosso portone di ferro sporco di sangue che fece correre un brivido freddo lungo la schiena della guardiana dell'Ariete. Lungo i corridoi per arrivare a quell'ingresso avevano trovato diversi cadaveri di servitori e soldati vari e alle volte avevano visto delle frecce disegnate col sangue sulle pareti.

-Siete pronte?- domandò Yato e le due annuirono. Il ragazzo allora mise entrambe le mani sul portone ma, anziché spingerlo, si limitò a fonderlo con il calore del suo potere, aprendo velocemente la via per il loro ingresso.

Come previsto, si ritrovarono in un enorme salone addobbato di arazzi e candelabri ma completamente sprovvisto di mobili. Dall'altra parte vi erano Wrath, seduto a terra a gambe incrociate intento a battersi un dito sul braccio, e Aaron in piedi con gli occhi fissati su di loro.

-Ce ne avete messo di tempo!- esordì il ragazzo generando una beve fiammata di fuoco nero.

-Fottutissimi insetti! Mi avete fatto incazzare con il vostro ritardo!!!- sbottò invece Wrath alzandosi in piedi. Yato si mise subito in posizione di combattimento, mentre Ginevra e Ayumi si scambiarono un'occhiata complice per poi spostare lo sguardo su Wrath.

-Non è colpa nostra se ti nascondi come un topo!- esclamò Ayumi indicando il peccato della rabbia che la fissò con sguardo assatanato.

-Un piccolo topolino spaventato!- aggiunse Ginevra mentre la compagna le salì sulla schiena -Perché al posto di startene lì fermo come un idiota non provi a prenderci o forse sei solo lento come una tartaruga?-

Innumerevoli vene iniziarono a pulsare sulla fronte di Wrath che si ricoprì all'istante della sua elettricità. Yato, nel mentre, si voltò leggermente verso le due guardiane e Ginevra, sorridendogli, gli disse -Quel bastardo di Aaron è tutto tuo, fagli vedere chi è il migliore!-

Nello stesso momento in cui Wrath si lanciò verso di loro, Ginevra potenziò i muscoli delle gambe e si precipitò fuori dalla stanza, correndo nella direzione opposta rispetto a quella dalla quale erano arrivati.

Wrath passò di fianco a Yato senza neanche guardarlo e il guardiano del Leone tornò allora a concentrarsi sul suo avversario che, ghignando, creò una sfera di fiamme nere nella mano destra -Davvero gentile quella perdente! Finalmente voi inetti vi rendete utili per qualcosa!- e gliela scagliò addosso ma, senza batter ciglio, Yato la dissolse con una semplice onda d'urto, sorprendendolo leggermente.

Il guardiano creò a sua volta una sfera di fuoco più piccola di quella di Aaron e la scagliò con incredibile velocità, costringendolo a gettarsi di lato per schivarla. Quando il peccato si fu rimesso in posizione di combattimento, Yato gli domandò -Ti sei già spostato. Temi così tanto i miei attacchi?-

Una grossa vena iniziò a pulsare sulla tempia di Aaron -N... non montarti la... testa... lurido insetto!- e un'enorme colonna di fiamme nere lo avvolse completamente lasciando visibili solo i bagliori dei suoi occhi -Ti ridurrò in cenere, una volta per tutte!-

-Lo stesso vale per me.- commentò Yato avvolgendosi nelle sue potenti fiamme -E' ora di finire questa storia una volta per tutte!-

 

~ ~ ~

 

-Sicura della tua idea?- domandò Ayumi e Ginevra le rispose -Credevo fosse una tua idea!- scoppiando poi a ridere ed evitando al pelo un fulmine scagliato da Wrath.

Dopo essersi allontanate da Yato ed Aaron, le due guardiane avevano trovano una grossa stanza, poco più piccola della precedente, dove potersi fermare ad affrontare una volta per tutte Wrath che, non appena le aveva raggiunte, si era alzato in volo e aveva iniziato a scagliare addosso a loro decine di fulmini.

Ayumi si era subito allontanata il più possibile e, grazie ad un melodia dai suono molto forti, aveva creato delle grosse note blu che si erano disposte davanti a lei, creando innumerevoli scudi. Ginevra, d'altro canto, si era limitata ad evitarli, schernendo di tanto in tanto il loro avversario.

-Ora basta! Vi eliminerò in questo momento!- urlò Wrath scagliandosi addosso a Ginevra per colpirla con un potente pugno ma, con sua somma sorpresa, la ragazza rispose al colpo con un pugno ancora più potente, generando un piccolo cratere nel pavimento e scagliando all'indietro il suo avversario.

-Coraggio bestione, non ho tempo da perdere con una misera scintilla come te!- lo derise Ginevra scrocchiandosi le nocche, mentre un'aura oscura avvolse Wrath insieme alla sua elettricità -E sia, lurida mocciosa! Per avermi fatto incazzare così tanto, la tua morte sarà lenta e dolorosa!-

 

~ ~ ~

 

Akane, Hazumi ed Emmalin si fermarono un attimo per riprendere fiato, guardandosi nel mentre attorno. Da quando si erano separati dai loro compagni avevano avuto come l'impressione di girare sempre in tondo vista la completa mancanza di altre scale o di qualsivoglia via alternativa.

-Questo posto è un vero labirinto. Non mi sorprende che Scorpio-sama mi rammentasse sempre di non andarmene in giro da sola.- commentò Akane. All'improvviso, una strana sensazione li fece sussultare, costringendoli a voltarsi dietro di loro.

-L'avete sentito?- domandò Emmalin e gli altri due annuirono.

-Proveniva dalle nostre spalle... eppure quando siamo passati non abbiamo avvertito niente.- ricordò Akane con sguardo serio.

-Forse stava cercando di prepararci una trappola?- domandò allora la guardiana del Sagittario ma Akane non seppe darle una risposta precisa -Non lo so... so solo che quel potere che abbiamo percepito era quello di un peccato, ma non riesco a capire quale...-

-Dovremmo tornare indietro a controllare?- domandò timidamente Hazumi guardando le due compagne che cercarono di prendere una decisione.

-Facciamo così, voi due andrete a controllare. Se non c'è niente, tornate da me. Io intanto andrò avanti.- ordinò Akane e l'allievo la fissò sorpreso -Da sola?-

Akane gli sorrise accarezzandogli la testa ed annuì -Non possiamo fermarci tutti quanti e poi io sono molto più pericolosa di qualsiasi altra cosa che si aggiri per questi corridoi!- e, dopo essersi data una botta sul petto, si lanciò lungo il corridoio, mentre i suoi due compagni tornarono indietro, finché non si fermarono di fronte ad una porta di legno nero all'apparenza innocua.

-E' qua dentro.- commentò Hazumi e Emmalin annuì stringendo l'arco del suo maestro. Ad una prima 'occhiata' quella stanza sembrava non nascondere nulla, ma una volta concentrati, entrambi percepirono una presenza oltre quella porta.

Lentamente, il bambino la aprì e le diede un colpo per non lasciarla socchiusa. Senza esitare, i due si lanciarono nella stanza e si sorpresero nel trovarla quasi del tutto vuota, fatta eccezione per svariati cuscini sparpagliatati sul pavimento e un enorme divano dall'altro lato della stanza dove vi era seduto in maniera stravaccata un uomo.

Avvicinandosi lentamente, i due riuscirono ad identificarlo meglio. Si trattava di un uomo giovane, alto sui due metri con un fisico scolpito nel marmo, dai lunghissimi capelli castani che gli arrivavano almeno fino ai polpacci e, malgrado, la luce non proprio intensa della sala, Emmalin riuscì a notare gli spenti occhi neri di quella persona. Occhi del medesimo colore del tatuaggio del serpente posto sul pettorale destro, lasciato in bella vista malgrado il lungo cappotto grigio chiaro abbinato a dei jeans blu e a degli stivali neri, tutti abiti decisamente logorati dal tempo.

-Chi diavolo è?- domandò Emmalin ma Hazumi non le rispose, iniziando ad accumulare potere magico. Da quando erano entrati non si era ancora mosso ma ciò non gli avrebbe fatto abbassare la guardia -Lei chi sarebbe?-

L'uomo non diede alcuna risposta, continuando a tenere gli occhi fissi sul pavimento.

-Magari è morto...?- azzardò Emmalin ma non appena l'uomo sbadigliò, quella strana sensazione di disagio li fece nuovamente sussultare ed indietreggiare. Emmalin incoccò all'istante una freccia e la scagliò contro il bersaglio, trapassandogli il petto. I due si scambiarono un'occhiata sorpresa.

-L... l'ho colpito? Non si è neanche mosso!- esclamò Emmalin incoccando per sicurezza un'altra freccia. In quel momento, l'uomo alzò lo sguardo su di loro -E voi... chi siete...?-

-Ma che diavolo gli prende?- domandò Hazumi accumulando altro potere magico -Sei per caso uno dei peccati al servizio di Ophiucus?-

L'uomo lo fissò in silenzio, spostando poi lo sguardo sulla freccia nel petto e, con una lentezza immane, se la tolse dal corpo, facendo schizzare sangue tutt'attorno. Dopo essersela rigirata sulle dita, la scagliò addosso ad Emmalin, lisciandole la guancia destra. Quando la freccia ebbe colpito il muro, lo fece letteralmente esplodere, scagliando detriti in tutte le direzioni.

Hazumi e Emmalin si girarono lentamente verso il loro avversario che, incurante della ferita, si presentò -Io sono... Tarkus... ma potete chiamarmi... Sloth...-

-Il peccato della Pigrizia.- commentò Emmalin scagliandogli un'altra freccia e beccandolo di nuovo nel petto ma neanche questa volta l'uomo batté ciglio, limitandosi a fissarli con sguardo spento. Hazumi deglutì sonoramente -Che cosa diavolo è quell'uomo...?-

-Io... non ho voglia di combattere... perciò potreste... morire per conto vostro?-
 

~ ~ ~

 

Akane si arrestò di colpo, voltandosi immediatamente verso il corridoio alle sue spalle. Erano passati solo pochi minuti da quando si era separata da Emmalin e Hazumi ma solo in quel momento aveva percepito un potere immenso.

-Proveniva dalla stessa zona dove percepisco il potere di Hazumi... che sia un peccato?-

La guardiana tornò a girarsi verso il corridoio che aveva deciso di seguire, individuando delle scale che scendevano. Guardò un'ultima volta dietro di sé ma alla fine tornò a correre -Per favore non morite! Non potrei mai perdonarmelo!-

Scendendo le scale, Akane trovò molte più torce ad illuminarle la via, fino a quando non sbucò in una sala dalle decorazioni alquanto macabre visti i diversi teschi appesi al soffitto e i candelabri fatti di ossa umane.

Scrutando attentamente la sala, Akane individuò infine un piccolo corpo schiantato in un cratere nella parete di fronte a lei e il suo cuore perse un battito nello scoprire che si trattava del suo allievo.

-Hazumi!- urlò la ragazza correndo dal bambino per poi aiutarlo a scendere, distendendolo sul pavimento -Hazumi cos'è successo? Come sei arrivato qui?-

Il piccolo membro dello Scorpione aprì lentamente gli occhi -Il nostro... nemico... ci ha... spazzati via...-

Akane imprecò sottovoce e, posando una mano a terra, fece crescere una grossa radice con degli strani frutti dorati appesi ad essa. Dopo averne staccato uno, lo aprì a metà e lo diede all'allievo, dicendogli di mangiarlo -E' un frutto speciale, ti fermerà eventuali emorragie e ti allevierà il dolore!-

Il bambino lo afferrò e ne strappò via un pezzo coi denti, masticando lentamente il boccone, mentre Akane si rialzò in piedi guardandosi attorno. Iniziando ad avanzare senza neanche pensarci, la guardiana dello Scorpione si concentrò sull'esterno di quella sala, cercando di percepire delle presenza ostili, mentre Hazumi si rialzò barcollando e tenendosi una mano sulla fronte dove spiccava un brutto taglio in via di guarigione grazie al frutto.

-Grazie maestra.- sussurrò il bambino -Ora che riesco a muovermi potrò crearmene degli altri-.

Akane rimase ferma immobile e, all'ultimo, ruotò su sé stessa con incredibile velocità, colpendo Hazumi, che le era appena balzato addosso, in pieno volto con un potentissimo pugno, schiantandolo nuovamente nella parete che venne danneggiata ancora di più dall'attacco.

Dopo aver sputato un po' di sangue, il bambino si mise a ridere, iniziando pian piano a trasformarsi fino a quando non diventò una bella ragazza che mostrò un ghigno inquietante alla guardiana.

-Eh eh eh... come l'hai capito?- domandò Envy scendendo a terra, scrocchiandosi poi il collo.

-Le tue parole ti hanno tradita. Hazumi non può ancora creare quel genere di frutti e lo sa bene.- spiegò Akane assumendo una posizione da combattimento ed iniziando ad accumulare potere magico.

-Oh? Davvero? Allora si vede che è inutile come giocattolo, credo che Sloth lo ucciderà all'istante.- commentò Envy beccandosi un secondo cazzotto in pieno volto che le conficcò il cranio nella parete rocciosa mentre Akane le riservò un'occhiata di fuoco -Non ti azzardare mai più a parlare così di Hazumi, lurida oca!-

Di colpo, Envy le afferrò il polso con entrambe le mani e, dopo aver allontanato la mano dal proprio viso, ruotò il busto schiantando Akane nel muro subito di fianco a lei -E tu vedi di non sottovalutarmi, mocciosa!-

 

~ ~ ~

 

Isaiah continuò a correre senza fermarsi. Poteva distintamente sentire le auree dei suoi compagni vicini a quelle dei vari peccati e sapeva di poter contare su di loro, nessuno escluso. Da quando si era separato da Lance e Daisy, aveva avvertito parecchie scosse sismiche lungo le pareti, probabilmente dovute al loro scontro contro Shoichi, ma nessuna di esse lo aveva fatto rallentare.

“Sono vicino all'ala dell'Acquario. Posso percepire l'acqua.” pensò Isaiah continuando a correre fino a quando, come previsto, non trovò una grossa porta di legno azzurro con sopra inciso il simbolo della sua Casata. Senza esitare, la aprì di slancio e si beò per qualche secondo nel vedere quel lungo corridoio dal soffitto a volta fatto di vetro così come le pareti, per poter ammirare l'enorme massa d'acqua che circondava quel passaggio.

Contrariamente a molte altre ali, quella dell'Acquario era in un'altra zona del Regno così da permettere alle creature acquatiche di sentirsi a casa, consentendo comunque ai visitatori di muoversi a proprio piacimento stando all'asciutto.

Il guardiano dell'Acquario fece rapidamente qualche passo in avanti ma non appena la porta si chiuse alle sue spalle, si arrestò di colpo. Qualcosa non andava. Quella porta non aveva alcuna magia imposta su di essa e non impediva in alcun modo di percepire le presenze nel resto del palazzo.

Senza voltarsi, Isaiah si concentrò. Poteva avvertire tutti i suoi compagni, uno ad uno, e tutti stavano affrontando qualcuno, per un totale di sette scontri disseminati in tutto il palazzo. Ma, dopo gli ultimi eventi, molti di loro avevano iniziato a pensare che i peccati non fossero più sette, ma otto.

Mostrando uno strano sorriso, il rosso si girò verso la porta -E' da un po' che non ci vediamo, eh Ashuros?-

L'albino non batté ciglio né mostrò alcuna emozione, limitandosi ad alzare il braccio destro, mostrando l'enorme lama di acciaio nero. Isaiah fischiò divertito alla vista di quella grossa arma e non fece neanche troppo caso agli abiti interamente neri del suo ex-compagno.

-Scommetto che non sei qua per una rimpatriata, vero?- domandò allora Isaiah nascondendo le mani dietro la schiena. Ashuros non diede alcuna risposta ed iniziò ad avanzare con passo pesante verso il rosso che, all'ultimo, distese in avanti le mani creando una sfera d'acqua che esplose all'impatto con l'albino, scagliandolo contro la parete alle sue spalle, poco sopra la porta.

-Perdonami Ash, ma sono di fretta!- si scusò Isaiah voltandosi verso il corridoio per poi mettersi a correre ma, all'ultimo si arrestò di colpo creando un muro d'acqua alle sue spalle che riuscì a malapena a rallentare la lama di Ashuros, permettendogli così di gettarsi di lato per evitarla del tutto.

Isaiah si rialzò subito voltandosi verso Ashuros che, in quei pochi istanti, aveva già azzerato la distanza tra di loro. L'albino lo colpì con un violento calcio all'addome e lo scagliò fino in fondo al corridoio, facendogli distruggere un portone a due battenti di ferro che collassò al suolo gemendo.

Il guardiano dell'Acquario si rialzò tossendo un po' di sangue ma ciò non gli impedì di richiamare a sé l'acqua presente nelle innumerevoli piscine di quella vastissima sala sommersa. A svariati metri da lui, Ashuros riprese la sua lama e si incamminò verso il suo bersaglio, fissandolo con sguardo gelido.

-Keh, mi sembra di capire che non mi lascerai andare perciò...- iniziò Isaiah prendendo in mano il suo ciondolo d'oro che si ingrandì all'istante -... non ti dispiace se faccio sul serio, vero?-
 

~ ~ ~

 

Lucy non sapeva dire per quanto avessero corso lei e Natsu, forse per due minuti, forse per molto di più, eppure già si sentiva esausta ed affaticata. E dire che lei non stava nemmeno facendo nulla rispetto agli altri.

-Ci siamo principessa!- con il suo infallibile fiuto, Natsu era riuscito a trovare il luogo in cui Yukino si stava nascondendo, ed ora erano più vicini che mai.

Una sgradevole sensazione colpì Natsu alla bocca dello stomaco, e riuscì giusto in tempo a scansare Lucy, prima che un potente pugno d'ombra si abbattesse su di lui.

-Natsu!- Lucy si coprì la bocca con le mani, preoccupata per quello che poteva essere successo al suo cavaliere.

Il sollievo fu tanto quando lo vide riemergere dal polverone creato dal colpo, ammaccato, ma comunque integro. Era riuscito a parare il potente pugno di Rogue infiammando il braccio e contrapponendolo a quello d'ombra dell'altro cavaliere.

Lo respinse con forza, costringendolo ad indietreggiare svariati metri più in là.

Rogue non sembrò sorpreso, anzi sorrise divertito dall'espressione infuocata che aveva assunto il suo avversario.

-Sei sempre il migliore Natsu-san.-

Natsu ghignò, ricambiando il complimento.-Anche tu sei davvero forte Rogue.-

Si voltò verso la principessa, e le sorrise rassicurante, pregandole di stare indietro e di mettersi al sicuro.

Per non essergli d'intralcio, anche se temeva per la sua sicurezza, decise di farsi da parte, restando ad osservare lo scontro fra i sue cavalieri che si prospettava davvero devastante.

- È davvero un piacere rivederti Onee-sama.-

Lucy si voltò di scatto, presa alla sprovvista, incontrando dopo molto tempo gli occhi color cioccolato della sua adorata sorella. Yukino era lì, di fronte a lei, ed era il momento di regolare i conti anche tra loro.
 

~ ~ ~

 

Una nuova potente scossa sismica fece tremare le fondamenta del castello del re. Nella sala dove si stavano affrontando la guardiana dello Scorpione e il peccato dell'Invidia i candelabri oscillarono pericolosamente, facendo cadere a terra alcune ossa, ma nessuna delle due combattenti ci fece caso.

Akane raccolse le braccia contro il petto e, distendendole di colpo verso l'esterno, creò una serie di spuntoni dal terreno tutt'attorno ad Envy che li evitò con incredibile agilità saltando su di essi senza alcun problema, atterrando poi davanti all'avversaria. Prima che il peccato potesse colpirla, Akane sgranò gli occhi e in un istante, uno spesso muro di roccia si formò dal terreno, dividendole.

Envy non si fece intimorire affatto dalla cosa e, dopo aver caricato il pugno destro, menò un potentissimo colpo contro il muro, mandandolo in frantumi ma di Akane non c'era più alcuna traccia. La ragazza, tuttavia, ghignò beffarda e, senza neanche pensarci, alzò lo sguardo verso il soffitto, incrociando nel mentre le braccia sopra la testa.

Un istante dopo, Akane calò un velocissimo calcio dall'alto con la gamba avvolta da appuntite rocce nere che, all'impatto con il corpo di Envy, lacerarono la sua carne, crepando pesantemente il terreno sottostante. L'avversaria non si lasciò sfuggire neanche un verso di dolore e, distendendo le braccia, scagliò all'indietro Akane che, dopo due capriole a mezz'aria, atterrò elegantemente a qualche metro di distanza.

La guardiana dello Scorpione si scrocchiò il collo con dei movimenti secchi mentre Envy si limitò ad osservarsi le ferite sulle braccia, ghignando divertita.

-Non ci vedo nulla di divertente.- commentò freddamente Akane -Credevo che avrei avuto più problemi con te ma vedo che sei solo una nuvola di fumo. Ti eliminerò in fretta e poi andrò ad aiutare gli altri!-

Nel sentire quelle parole, Envy non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, tenendosi la pancia con entrambe le mani -Tu vorresti aiutarli?! Scommetto che ti piacerebbe andare dal tuo caro allievo ma devo darti una brutta notizia! Lui sarà uno dei primi a morire, insieme a quella mocciosa del Sagittario! Se non sbaglio era l'allieva del ragazzo che Pride ha ucciso il giorno del torneo, vero? Meglio così, almeno rivedrà il suo caro maestro nell'aldilà!- e scoppiò nuovamente a ridere, mentre lo sguardo di Akane si indurì ancora di più.

Con un movimento secco del braccio, fece fuoriuscire una lama di roccia dal terreno dirigendola verso Envy ma l'avversaria la copiò all'istante e, usando lo stesso attacco, annullò quello della guardiana.

-Sembra proprio che tu sia una testa calda. Vedrò di calmarti io.- sibilò Envy muovendo lentamente le gambe e le braccia, assumendo una strana posizione -Devi sapere che, oltre al poter copiare i poteri, io possiedo un'ottima memoria e gli umani sulla Terra hanno creato svariati metodi per combattere a mani nude, un po' di arti marziali mi torneranno utili.- ed iniziò a far ondeggiare il braccio destro, tenendolo leggermente piegato in avanti con le punte delle dita unite in un solo punto.

Akane assottigliò lo sguardo e si fece avanti di qualche passo ma, solo per qualche istante, le sembrò di vedere un serpente nero al posto del braccio dell'avversaria e ciò la mise in guardia, facendole rivestire il corpo con una corazza di roccia.

-Non ti servirà a nulla.- la avvertì Envy chiudendo gli occhi e arrestando del tutto il movimento del braccio. Quello fu il momento in cui Akane scattò in avanti a piena potenza caricando il pugno destro ma, quando scagliò il colpo, Envy piegò impercettibilmente la testa verso sinistra e l'assalto dell'avversaria la sfiorò appena.

Prima che Akane potesse indietreggiare, il peccato dell'Invidia aprì di scatto gli occhi e colpì l'avversaria con il palmo della mano destra sullo sterno, distruggendo la corazza sia sul torso che sulla schiena e scagliandola senza alcuna difficoltà dall'altra parte della stanza. Impattando contro il muro, Akane vomitò una grossa quantità di sangue e cercò in tutti i modi di riprendere fiato, cadendo nel mentre in ginocchio.

Envy la osservò divertita, iniziando ad avvicinarsi a lei, ma Akane riuscì a rialzarsi prima che fosse troppo vicina e si scagliò nuovamente all'assalto tuttavia questa volta fece crescere delle spesse radici intorno alle gambe dell'avversaria che, presa alla sprovvista, non riuscì a proteggersi in tempo ed Akane la colpì in pieno ventre con un ginocchiata, rincarando poi la dose con una rapida serie di pugni al volto.

Dopo l'ennesimo colpo, Envy fece spuntare delle radici a sua volta che, dopo aver afferrato Akane per il ventre la schiantarono contro il soffitto e poi nel pavimento. La guardiana, tuttavia, le fece appassire con un tocco della mano e si rialzò all'istante sputando un po' di sangue allo stesso modo della nemica che la colpì con un pugno al mento, stordendola. In quei pochi istanti di vulnerabilità, Akane venne colpita subito con un calcio in pieno ventre ma dietro di lei si formò un muro di roccia che le impedì di venir scagliata via e, copiando i suoi poteri della terra, Envy fece spuntare degli spuntoni sul muro che ferirono la guardiana in varie parti del corpo.

Non soddisfatta, Envy la tempestò di pugni avvolti da una strana aura oscura e, dopo averla afferrata per la testa, le tirò una forte ginocchiata sul naso, ripetendo l'attacco un paio di volte. Dopo l'ultima ginocchiata, la trascinò verso di sé e le saltò addosso, chiudendole il collo in mezzo alle gambe.

Ora Envy era in una posizione molto più vantaggiosa e, prima che Akane potesse liberarsi, la colpì in faccia con svariati pugni passando poi ad una serie di gomitate di cui una le aprì un ampio taglio verticale passante per l'occhio sinistro. La guardiana urlò per il dolore cercando di togliersela di dosso e la cosa non fece altro che divertire l'avversaria -Beh? Tutta qui la resistenza di una guardiana dello Scorpione?- ma, prima che l'ennesima gomitata andasse a segno, Akane rivestì le dita di roccia e, dopo averle conficcate nei fianchi di Envy, si lasciò cadere in avanti, schiantando l'avversaria nel pavimento che si crepò pesantemente.

Il peccato dell'Invidia sputò un po' di sangue a causa della potenza dell'impatto e fu costretta a lasciare andare Akane che si rialzò seppur in modo barcollante, tenendosi una mano sull'occhio chiuso.

“Riesco ancora a sentirlo. Bene, non ho perso completamente la vista ma questo sangue mi darà parecchio fastidio!” pensò la guardiana fissando la sua avversaria intenta a rialzarsi a sua volta. Le due si scambiarono un'occhiata di fuoco ed Envy scattò in avanti in un battito di ciglia, colpendo nuovamente Akane col palmo della mano sullo sterno ma la guardiana strinse i denti e, dopo aver afferrato la nemica per il polso, la scagliò in alto creando poi un'enorme radice che, con una violenta sferzata, centrò in pieno l'avversaria, scagliandola dall'altra parte della stanza. Nel momento stesso in cui Envy cascò al suolo, Akane cadde in ginocchio con il fiatone.

“Maledizione... ho perso troppo sangue. Se lo scontro andrà avanti ancora per molto sarò davvero in seria difficoltà.” si disse Akane cercando di riprendere fiato ma evidentemente Envy non era dello stesso avviso e si avvolse interamente in una densa aura oscura -Vedo che le energie non ti mancano... allora perché non aumentiamo il ritmo? Mi sono stufata del riscaldamento!-

-Riscaldamento...?- ripeté confusa Akane “Quei colpi avrebbero messo in seria difficoltà alcuni degli altri guardiani e lei si stava solo riscaldando?!”

Envy le mostrò un sorriso inquietante e, chiudendo gli occhi, iniziò a far vorticare l'aura oscura attorno a sé, mentre Akane avvertì come un disturbo nelle stelle, alzando inconsciamente lo sguardo verso il soffitto.

-Antica costellazione del Serpente. Ascolta le mie parole e accogli il mio desiderio! A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori il cui giudizio è stato annebbiato dall'Invidia, mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra!-

Akane ascoltò quelle parole senza capirne il significato ma, nello stesso istante, tutte le stelle della costellazione del Serpente brillarono di un forte bagliore viola e, da ognuna di esse, scaturì un forte raggio di energia. Ciascun raggio si diresse verso il palazzo del re, attraversando le pareti senza danneggiarne neanche una e, come una cosa sola, tutti quanti confluirono nel corpo di Envy che, dopo alcuni spasmi, venne circondata da un'aura di pura malvagità grossa dieci volte tanto rispetto a quella precedente.

Envy mostrò lo stesso sorriso di poco prima e, con uno schiocco delle dita fece fuoriuscire una spessa radice nera rivestita di spine che, con una sola sferzata, aprì un lungo taglio sul ventre di Akane la quale indietreggiò di scatto per la sorpresa ma venne subito raggiunta da altre radici che iniziarono a tempestarla con velocità sempre maggiore.

L'ultimo colpo spazzò via la difesa di Akane e, spuntando fuori dal nulla, Envy le trapassò il ventre con la mano destra avvolta da una densa aura oscura che trasmise alla guardiana una sensazione di paura ed impotenza.

-Se può consolarti, la tua morte sarà molto più lenta di quella del tuo patetico allievo.- sibilò Envy affondando ancora di più l'arto nel corpo dell'avversaria per poi estrarlo con malagrazia, facendo riversare a terra litri di sangue. Senza neanche degnarla di uno sguardo, le tirò un violento calcio e la spedì contro la parete, facendola cadere al suolo insieme ad alcuni pezzi di muro -Beh, è stato più facile del previsto. Non sei neanche riuscita a rilasciare i tuoi poteri stellari.- commentò poi Envy per poi girarsi ed andarsene.

Mentre le forze le venivano meno e la vista iniziava ad annebbiarsi, Akane socchiuse lentamente gli occhi cercando di forzarsi a rimettersi in piedi ma non ci fu verso di muovere il suo corpo. Prima che l'oscurità calasse completamente su di lei, Akane ripensò alle parole pronunciate da Envy, due in particolare: poteri stellari.


-Poteri stellari? E cosa sarebbero? Noi siamo spiriti stellari, non li usiamo già tutti i giorni?- domandò Akane facendo crescere una montagnola davanti a lei, mentre il suo maestro la osservava da qualche metro di distanza.

-Non proprio.- la corresse subito Scorpio -Io sono uno spirito stellare. Aquarius è uno spirito stellare. Tutti gli altri sono spiriti stellari, ma voi guardiani e i vostri discepoli, così come tutti quelli che servono le varie casate, siete... degli umani speciali per così dire. Durante la vostra precedente vita è successo qualcosa che vi ha permesso di ascendere al nostro mondo oppure di rinascere, diventando così degli esseri superiori ai semplici umani; tuttavia non siete diventati veri e propri spiriti stellari perché non potete essere evocati come noi ma avete la possibilità di accedere al vero potere delle stelle-.

Akane fissò il suo maestro alzando un sopracciglio e il ragazzo, dopo essersi messo a ridere, si affrettò a spiegare -Devi sapere che le stelle possiedono un potere incredibile ma voi non potete usarlo liberamente quando volete. Quello che stai facendo ora è allenare il tuo potere ma senza il supporto delle stelle. Per quello è richiesta una sorta di... preghiera o filastrocca, se vogliamo definirla così!-

Akane mostrò uno sguardo inorridito -E io dovrei mettermi a pregare o a recitare una filastrocca anziché pestare il nemico? Mi sembra una cretinata... ma comunque sia... come sarebbe questa 'preghiera'?-

Scorpio rise ancora divertito -Quello, cara la mia allieva, lo capirai nel momento del bisogno, puoi starne certa!-

 

Envy sbadigliò annoiata avvicinandosi all'uscita della sala -Mi chiedo se gli altri abbiano già finito...- ma un improvviso brivido lungo la schiena le fece alzare lo sguardo verso l'alto “Energia stellare? Qualcuno sta cercando di richiamare il potere delle stelle?”

-Antica costellazione dello Scorpione!-

Envy sgranò gli occhi per la sorpresa, girandosi di scatto verso Akane e restando scioccata nel vederla in piedi avvolta da una densa aura bronzea con i capelli fluttuanti nel vento come se dotati di vita propria.

La guardiana dello Scorpione, malgrado il dolore e le ferite, riaprì l'occhio sinistro e fissò intensamente la sua avversaria, portando lentamente le braccia contro il petto -Ti prego, lascia che la mia voce giunga a te ed accogli il mio desiderio! Fa che il mio corpo sia duro come la roccia, che il mio spirito non vacilli mai e che la mia volontà sia indistruttibile come una montagna! Concedimi il potere per salvare il mio maestro e proteggere i miei amici! Permettimi di servirti ancora una volta come guardiana dello Scorpione!!!-

In risonanza con le sue parole, tutte le stesse della costellazione dello Scorpione brillarono più intensamente che mai e, come con Envy, da ogni stella scaturì un raggio di luce che andò velocemente a confluire nel corpo di Akane, alimentando la sua aura e rendendola intensa quanto enorme. I fluenti capelli della ragazza si unirono in una treccia e la punta assunse la forma di un pungiglione, venendo rivestita da un leggero strato di roccia bianca.

-Secondo round maledetta bastarda.- sibilò Akane scrocchiandosi le nocche -Stavolta ti prenderò a calci in culo!- e scattò senza alcuna difficoltà contro Envy che, tornata in sé, fece per evocare dei muri di roccia ma non accadde nulla, lasciandola basita.

-La terra è il mio elemento e non lascerò che un'insulsa oca come te possa governarlo a suo piacimento!- urlò Akane mentre l'intera stanza venne avvolta da un tenue velo bronzeo che sembrava reagire all'avanzata della guardiana verso la sua avversaria. Envy accumulò nuovamente la sua energia oscura e caricò un potente pugno allo stesso modo di Akane ma, quando i due colpi si scontrarono generando una forte scossa sismica, Envy venne scagliata all'indietro, distruggendo completamente una parete.

Non soddisfatta, la guardiana dello Scorpione caricò un'altra volta in avanti. Dall'altra parte, Envy rimbalzò alcune volte sul pavimento, riuscendo tuttavia a rimettersi in piedi e a vedere l'avanzata della sua avversaria.

“Idiota, venirmi addosso in questo modo non fa altro che avvantaggiarmi!” pensò il peccato dell'Invidia ma un improvviso dolore alle gambe le fece abbassare lo sguardo e, nel vedere delle macchie viola sulle caviglie, sgranò gli occhi per la sorpresa “Quell'attacco con le radici di prima... erano piante velenose! Mi hanno indebolito le gambe!”

Avvertendo il terreno tremare, riportò mestamente lo sguardo su Akane, giusto in tempo per vederla abbassarsi e colpirla con un violentissimo colpo al mento. Dopo un istante di immobilità, una potente onda d'urto dorata scaturì dalla mano della guardiana ed Envy venne scagliata verso il soffitto con incredibile potenza.

La forza del colpo fu tale da farle distruggere il soffitto e tutti i livelli superiori, scaraventandola nel cielo stellato sopra al castello. Quando la sua ascesa finì, Envy vomitò una grossa quantità di sangue, iniziando poi a precipitare nel buco da lei appena creato, solo che ad attenderla trovò un enorme bloccò di roccia creato da Akane che la colpì in pieno, scagliandola contro una parete, creando un grosso cratere in essa.

Il peccato dell'Invidia vomitò altro sangue, cadendo malamente al suolo, mentre Akane rimase in piedi osservandola con sguardo vittorioso. Dopo qualche secondo, tuttavia, Envy si rialzò dolorante, avvolgendosi nuovamente nella sua aura oscura -Eh eh eh... niente male... mi hai quasi fatto consumare tutto il mio potere magico.- commentò poi, facendo confluire l'aura nel suo braccio destro -Peccato che ora sarai tu a darmene dell'altro!-

Akane sgranò gli occhi per la sorpresa e, nello stesso istante, Envy scattò verso di lei. La guardiana dello Scorpione, con dei rapidi movimenti delle mani, fece fuoriuscire diversi spuntoni di roccia dal terreno ma Envy era ancora più veloce di prima e non ebbe difficoltà ad evitarli tutti quanti, arrivando in pochi secondi davanti all'avversaria -Il tuo peccato sarà la tua rovina! Envy's Deadly Spear!!!-

In una frazione di secondo, Envy distese il braccio destro in avanti e trapassò Akane con le dita poco sotto lo sterno, facendole sputare parecchio sangue. Il peccato dell'Invidia ghignò nel sentire il caldo liquido scivolarle sulla mano ma spostò comunque lo sguardo sul proprio corpo, attendendo qualcosa.

Nel giro di pochi secondi, però, l'aura oscura intorno al suo braccio svanì del tutto, lasciandola senza parole.

Benché Envy fosse più alta di Akane di ben venti centimetri, la guardiana dello Scorpione non ebbe alcuna difficoltà ad afferrarle la faccia con la mano destra per poi trascinarla sul pavimento, schiantandole la testa nelle mattonelle.

-Perché?! Perché il mio colpo non mi ha ridato i poteri?!- urlò Envy cercando di liberarsi senza tuttavia riuscirci.

-Hai fatto male i tuoi calcoli, brutta oca...- sibilò Akane accumulando tutto il suo potere magico nella mano destra -Immagino che il tuo colpo ti permetta di ricaricarti sfruttando l'invidia presente nell'animo delle tue vittime ma, purtroppo per te, invidia e gelosia non riusciranno mai ad insinuarsi nel mio cuore!-

-Impossibile! Tu sei solo una misera umana! I peccati fanno parte di tutti gli umani di questo mondo!- ribatté Envy colpendola al volto con un pugno. Akane sopportò senza alcun problema il colpo, accumulando ancora più potere magico fin quando i suoi occhi non diventarono dorati -Io sono la guardiana della Casata dello Scorpione! In questa vita non c'è nulla che potrebbe appagarmi di più e nulla che potrebbe rendermi invidiosa! Ora l'unico peccato che percepisco dentro di me è un'irrefrenabile ira nei tuoi confronti!- e, lentamente, iniziò a stringere la presa sulla faccia di Envy.

-Tu maledetta! Ti ucciderò! Ti ucciderò! Ucciderò anche quei miseri umani che sono venuti con te!!!- urlò Envy in preda al terrore più puro e, nel momento stesso in cui un forte bagliore bronzeo si sprigionò dalle mani di Akane, essa urlò -Scorpio's Earthly Rage!!!-

Per qualche istante, l'intera sala venne completamente invasa dalla luce ma poi una gigantesca esplosione la spazzò via completamente insieme a tutta l'area del palazzo sovrastando, facendo tremare l'intero edificio fino nelle fondamenta.

Quando l'enorme colonna di fumo si diradata, fu visibile l'enorme cratere che ora aveva preso il posto della sala e Akane intenta a barcollare verso quella che sembrava l'uscita.

Diversi rivoli di sangue le colavano lungo tutto il corpo ma la ragazza sembrava non accorgersi di tutti i danni che il suo corpo aveva subito. Prima di imboccare un corridoio semi distrutto, guardò indietro un'ultima volta, notando il corpo di Envy al centro del cratere con il volto ormai ridotto ad una maschera di sangue.

Dopo un breve ghigno, Akane tornò a voltarsi verso il corridoio -Devo trovare... la principessa... devo aiutare... gli altri...- e si incamminò verso l'oscurità.
 

~ ~ ~
 

Lance concentrò la sua energia mentale in modo da poter sollevare Sho da terra e scagliarlo più volte contro il muro, con una violenza tale che quasi Daisy non lo riconobbe.

-F-Fermati Lance-san!- lo gridò d'istinto, agendo ancor prima che la sua mente potesse analizzare quel che stesse facendo.

Con una potente sferzata d'aria fece si che il guardiano perdesse il controllo e lasciasse cadere a terra uno Sho sanguinante, che manteneva però quell'espressione impassibile di sempre.

Lance si voltò furente verso la ragazza, che però sostenne il suo sguardo in barba alla sua stessa timidezza.

-Che diavolo fai Daisy?!-

-No, che diavolo fai TU Lance-san! Io davvero non ti riconosco!-

Era sempre stato un ragazzo di buon cuore, sempre disposto a perdonare e ad aiutare chiunque ne avesse bisogno, uno dei pochi a credere nelle seconde possibilità. C'era sempre stato equilibrio dentro il suo animo, ma ora poteva percepire soltanto un grande odio corrodergli l'anima. Evidentemente, aver perso Alexis aveva lasciato cicatrici ben più profonde di quanto non volesse dimostrare.

-Tu non sei così Lance-san, credi davvero che Alexis avrebbe voluto vederti uccidere delle persone per vendicarla?!-

Quelle parole colpirono profondamente il guardiano del Capricorno, che distolse lo sguardo, mortificato.

-Hai ragione Daisy... mi dispiace, credo di essermi lasciato dominare dall'odio...-

La ragazza gli si avvicinò sorridendo, rassicurandolo e facendogli capire che non era importante, che c'era sempre tempo per rimediare e per tornare sui propri passi, non avendo ancora fatto nulla d'irreparabile.

Finalmente si concentrò su Shoichi, che la fissava come se non provasse nulla, ma che in realtà era rimasto sorpreso dal gesto compiuto da lei. Gli aveva salvato la vita anche se erano nemici, era davvero un gesto che non riusciva a capire.

Daisy gli si avvicinò cauta, senza mai distogliere lo sguardo da quello rosso come il sangue di lui.

-Perchè l'hai fatto?-

-Perchè non volevo che Lance-san facesse qualcosa di cui poi si sarebbe pentito, e anche perché...- esitò un attimo, lasciando che il viso le andasse in fiamme per la vergogna.- N-Non credo che tu sia un cattivo ragazzo dopotutto.-

Era la prima volta che qualcuno gli parlava così. Era sempre stato considerato un pericolo, una minaccia, qualcuno di cui era meglio sbarazzarsi e con cui non avere a che fare, prima di Lust nessuno aveva mai pensato a lui come a qualcosa di buono, come a qualcuno di buono.

-Ti prego, aiutaci a salvare Nikki-san!- fu la disperata richiesta di Daisy, mentre Lance semplicemente era rimasto in ascolto, ad osservare le mosse di quella ragazza così timida ma determinata.

Shoichi la fissò per istanti infiniti senza dire o fare nulla, si pulì il sangue dal labbro e raccolse da terra il sacchetto che Lance gli aveva fatto cadere.

-Seguitemi.- disse soltanto, stupendo il guardiano del Capricorno e strappando un sorrido alla ragazza della Bilancia.

Dopotutto non aveva sbagliato a giudicarlo, non era una persona poi così cattiva.
 

~ ~ ~

 

Nikki sentì l'ennesima scossa scuotere il castello, e poteva soltanto immaginare chi o cosa le stesse procurando. Certo era che rimanere bloccata in quella stramaledetta gabbia mentre, con grande probabilità, i suoi compagni si trovavano all'interno del palazzo a combattere per il futuro del loro regno, era veramente seccante.

-Maledizione... fatemi uscire da qui!- sbraitò all'improvviso, colpendo con una spallata alcune sbarre della gabbia. Il risultato fu soltanto dolore per lei, la gabbia non si mosse di un centimetro.

Un rumore improvviso di passi la mise in allerta, e quasi non gridò quando Envy le comparve davanti, sanguinante e ferita in diverse parti del corpo, visibilmente infuriata e frustrata.

Non potè evitare di ghignare -Chi è che ti ha fatto il culo? Dovrò ricordarmi di costruirgli una statua.-

Quel commento così arrogante frustrò ancor di più la seguace del serpente, che con violenza aprì la gabbia e saltò alla gola della prigioniera, troppo sorpresa da quel gesto per poter reagire.

-MALEDETTI MARMOCCHI! VI UCCIDERÒ TUTTI!!! A PARTIRE DA TE, NESSUNO SOPRAVVIVERÀ!!!-

L'aria si faceva sempre più rarefatta, e se in casi normali Nikki era certa di potersela cavare, con le braccia legate a quel modo e senza la sua penna era sicura che non avrebbe resistito molto.

Iniziò ad annaspare, credette addirittura che la sua ora fosse arrivata prima di quanto non avesse previsto, ed involontariamente la sua mente volò alle persone che amava, ai suoi amici, alla sua maestra, ad Ashuros, che anche se si era schierato dalla parte del nemico non poteva fare a meno di amare, perché infondo l'aveva sempre saputo.

“L'avevo dimenticato... io avevo già visto il suo viso... senza maschera...” e se allora aveva voltato gli occhi e fatto finta di non vedere, ora che si trovava davanti all'innegabile verità, Nikki era solo ancor più sicura di amare Ashuros più di quanto non credesse.

“Buono o cattivo... è l'uomo di cui sono innamorata... avrei tanto voluto salvarlo dalle tenebre che si annidano nel suo cuore, che fine patetica la mia...” furono i suoi ultimi pensieri, mentre la vista si annebbiava e l'aria smetteva di arrivarle ai polmoni.”Mi dispiace... addio amici... addio Ashuros...”

Quando le sembrò di esalare il suo ultimo respiro, una nuova boccata d'aria le invase i polmoni con prepotenza, riportando alle normali funzioni il suo corpo.

Vide i visi di Lance e Daisy, preoccupati ma in un certo senso sollevati, chini su di lei mentre cercavano di dirle qualcosa che non riusciva ancora a sentire.

Una lacrima di sollievo le sfuggì lungo la guancia, e tutto ciò che seppe sussurrare fu un rauco “grazie.”

-Nikki-san, sono così felice di vederti salva.- sussurrò Daisy fra le lacrime.

-Sei stata un'incosciente a venire da sola, ma sono felice tu stia bene.- sospirò Lance, sollevato di averla trovata in tempo.

-CHE DIAVOLO STAI FACENDO GLUTTONY?! CI STAI FORSE TRADENDO?!-

-No, sto semplicemente proteggendo ciò che Ophiucus-sama mi ha affidato.-

Con fatica, Nikki si tirò a sedere quanto bastava per riuscire a scorgere la schiena di Shoichi, che fronteggiava spavaldo una Envy ferita ed infuriata.

Rivedendo la donna, alla guardiana della Vergine tornò in mente un'altra persona, quella che fino all'ultimo era stata nei suoi pensieri.-Ashuros!- esclamò all'improvviso, alzandosi e barcollando pericolosamente subito dopo.

-Fai piano, sei ancora debole!- le disse Lance sorreggendola, preferendo evitare di iniziare un discorso su colui che li aveva traditi.

-Nikki-san, devi sapere che Ashuros-san ci ha...-

-Traditi, si lo so bene!- li stupì, ma anche se sembrava consapevole del pericolo non voleva fermarsi -Ma forse so come aiutarlo! Se solo avessi la mia penna...-

-Intendi forse questa?- prese giusto in tempo l'oggetto che Shoichi le aveva lanciato, e sgranò gli occhi quando si accorse che quella era la sua penna magica.

-Vai e fa quello che devi, poi parleremo con calma.- e seppur sorpresa, Nikki non potè trattenere un sorriso compiaciuto.

Ci mise più tempo a convincere Daisy e Lance, che rimasero ad aiutare Shoichi contro Envy, che seppur ferita era ancora molto potente, ma alla fine poté correre fuori dalla sala per andare a cercare l'amico.

“Aspettami Ashuros, sto arrivando!”
 

~ ~ ~
 

Bloccate in uno stretto corridoio assieme a Greed, le guardiane dei Gemelli tentavano di trovare una soluzione su come sbarazzarsi di quel bambino fastidioso una volta per tutte.

Erano state separate da Hitomi e Nami, che probabilmente ora stavano combattendo da qualche parte con Lust, il che era un grosso vantaggio, poiché potevano agire senza aver paura di coinvolgere le compagne in possibili attacchi.

L'unico problema, era che Greed poteva trasformare il proprio corpo in acido ed in veleno, il che rendeva impossibile per loro toccarlo senza restare contaminate da quelle sostanza pericolose. Erano veramente nei guai.

-Sapete, non mi piace ripetermi, per cui ve lo dirò solo un'altra volta: arrendetevi, e forse non vi farò soffrire poi così tanto.-

Come se avessero mai potuto fare una cosa del genere, quello era completamente pazzo se pensava di convincere le guardiane più testarde a tirarsi indietro da una sfida.

-Maledetto marmocchio, ora ti faccio vedere io!-

Neren concentrò la propria magia nelle gambe, rendendole elastiche e in grado di darle uno slancio tale da poter caricare Greed a piena velocità, e quando fu ad un palmo da lui lo colpì con un pugno reso di metallo, talmente potente da scagliarlo a terra e di fargli sanguinare il naso.

Con gli occhi brillanti, Renne ammirava il meraviglioso operato della sorella, volendo assolutamente provare anche lei una mossa del genere contro quel marmocchio che, probabilmente colto alla sprovvista da tale velocità, non aveva saputo come reagire.

-Sei grande sorella!-

Neren ghignò. Greed si alzò in piedi e sputò del sangue a terra, fissando furioso la guardiana dei Gemelli.

-Maledetta stronza, questa la pagher...- da dietro, stavolta fu Renne ad attaccare con la tecnica della sorella, e ben presto, Greed si ritrovò intrappolato in un vortice di colpi in successione che sembrava non riuscire a prevenire e quindi a fermare.

Quando il viso del bambino fu completamente ricoperto dal sangue, le due gemelle si fermarono, lanciandosi un'occhiata d'intesa. Ormai era sfinito, ma meglio non abbassare la guardia.

-Chi è che volevi far soffrire? Arrenditi tu piuttosto, e forse la smetteremo di pestarti!-

-Diglielo Neren! Fatti valere!-

Le due gemelle già pregustavano la vitoria, ma inaspettatamente Greed scoppiò a ridere. Da prima sommessa e appena udibile, la risata si espanse per tutto il corridoio, mentre un'aura oscura iniziava a vorticare attorno al peccato dell'Avidità.

-Davvero divertente... chissà cosa succederebbe se decidessi di usare il mio vero potere?-

Renne e Neren non capirono, ma quando un oscuro potere le investì in pieno sentirono il fiato mancare, e non potevano credere che quel ragazzino nascondesse ancora un tale potere.

-Antica costellazione del Serpente. Ascolta le mie parole e accogli il mio desiderio! A lungo il mio peccato ti ha servito e fino alla fine dei tempi ti servirà. Concedimi il potere per sconfiggere questi esseri inferiori il cui giudizio è stato annebbiato dall'Avidità, mio peccato capitale. Fa che io possa servire al meglio il mio padrone e dammi il potere per spazzare via i nemici che tanto intensamente bramano di perire per mano nostra!-

Le parole di quella filastrocca invasero la mente delle gemelle che in un breve lasso di tempo furono sopraffatte dal potere oscuro di Greed. Come successo ad Envy, le stelle della costellazione del Serpente brillarono, convergendo poi la loro luce magica nel corpo del giovane peccato, donandogli così un tale potere da costringere le guardiane ad arretrare.

-Ma che razza di potere possiede?!- commentò Renne, sconvolta e, forse, spaventata.

-Poteri stellari...- sussurrò a denti stretti Neren, incredula delle sue stesse parole.

Prese alla sprovvista, non si accorsero che Greed aveva battuto le mani, trasformando le pareti attorno a se in puro veleno liquido, il più mortale che avesse mai creato.

-Renne non respirare!- appena in tempo riuscirono a levitare e a staccarsi dal terreno, coprendosi anche la bocca per non respirare il miasma nocivo prodotto dal veleno.

I muri iniziarono a corrodersi, sciogliersi, trasformarsi pietra dopo pietra in pericoloso liquida letale. Se erano nei guai prima, ora erano decisamente spacciate.

-Come lo combattiamo un potere del genere?!-

-Non potete combatterlo, ORA ASSAGGERETE IL LETALE POTERE DEL VELENO!!!-

Neren davvero iniziava a perdere ogni speranza di riuscita. E se solitamente si buttava a capofitto nelle sfide, quella volta si fermò a riflettere, a riflettere sugli allenamenti fatti con Gemi e Mini per affinare quel potere misterioso chiamato “potere stellare”.

Non sapeva se avrebbe funzionato, ma era la loro unica opzione.

-Renne, dobbiamo provare con quello!-

La gemella spirituale sgranò gli occhi, cominciando a credere che i fumi velenosi avessero mandato in pappa il cervello della sua povera sorella. Bastò guardarla negli occhi per capire che non scherzava.

-Ma, non abbiamo nemmeno finito l'allenamento!-

-Hai idee migliori?- il silenzio dell'altra bastò come risposta.

A mezz'aria si avvicinarono l'una all'altra, si presero per mano mentre l'altra la passarono l'una sul fianco dell'altra, le fronti unite, gli occhi chiusi, ed un intenso alone dorato che le avvolgeva entrambe.

-Antica costellazione dei Gemelli!- gridarono in coro -Concedici il potere di unire le nostre anime e i nostri cuori, noi ti preghiamo, dai a noi nati nello stesso istante il potere di tornare uno, rendici l'essere unico che tra la sua forza da chi è come lui! Con la forza del doppio spazzeremo via i nemici e salveremo ciò che ci è più caro, una volta e per sempre, sotto il segno degli affidabili Gemelli!-

I corpi delle due ragazze si unirono in uno unico, brillante e avvolto da un'aura dorata, in cui vi era rinchiuso tutto il potere che la costellazione dei gemelli poteva donare.

Se Greed poteva corrodere ed avvelenare il muro, il potere delle gemelle permetteva loro di trasformare anche ciò che le circondava in qualsiasi cosa volessero.

Alzarono una mano, e all'improvviso il bambino iniziò inspiegabilmente a sprofondare, come se al posto del terreno ci fossero...

-Sabbie mobili?!-

-Esatto- proferì la creatura di luce, con entrambe le voci delle gemelle- Questa forma ha lo svantaggio di consumare un sacco di potere magico, tuttavia ci permette di cambiare la consistenza anche degli oggetti che ci circondano- e mentre parlava, il corpo del peccato scivolava sempre più a fondo.

-Non crediate di potermi battere così, maledette!-

Con uno scatto, il bambino trasformò in veleno il pavimento sotto di lui, quel tanto che bastava per riuscire a liberarsi da quella trappola infernale e partire al contrattacco, che purtroppo non partì nemmeno.

Sentì mille aghi pungergli la testa, gli arti, il busto, e ad ogni passo questi si facevano sempre più fastidiosi e dolorosi.

-Ma che diavolo?!-

-Polvere- disse la creatura dorata- I granelli di polvere hanno assunto il peso di un'incudine, e ad ogni passo tu li senti cadere su di te come tante piccole incudini che ti lacerano il corpo.-

Greed digrignò i denti ma non per questo si arrese, anzi tentò un contrattacco. Lanciò sfere velenose contro l'essere dorato, senza però sortire alcun effetto apparente, al contrario queste caddero a terra come se pesassero delle tonnellate.

-È arrivato il momento di salutarci, addio per sempre, Greed.- con un solo gesto della mano, la creatura alleggerì il peso di alcune rocce del soffitto, che levitando si staccarono dalle altre ed iniziarono a galleggiare per aria, sopra il corpo martoriato del ragazzino che intanto non riusciva a muovere un passo a causa della polvere che lo circondava.

-B-BASTARDEEEEEE!!!!!- e gridando questo, il peccato capitale dell'Avidità fu sepolto dalle rocce del soffitto.

Pochi secondi dopo, una luce avvolse la creatura, che lasciò nuovamente il posto alle due gemelle, sfinite e incapaci anche solo di reggersi in piedi.

-C-Ce l'abbiamo f-fatta...- sussurrò Neren, con un sorriso stanco e soddisfatto in volto.

Renne stava per risponderle, quando si accorse che una delle sfere velenose di Greed ancora levitava, e che si stava scagliando proprio contro la sua gemella.

-Neren attenta!- la scansò alla svelta, subendo il colpo al posto della sorella e venendo avvolta da del potente veleno corrosivo.

-R-Renne!!!- tentò di avvicinarsi, ma Renne la bloccò e le disse di stare indietro, non voleva per nessun motivo che anche Neren venisse a contatto con quella sostanza velenosa.

Tuttavia, Renne era felice, anche se stava sparendo lentamente era riuscita a salvare la vita alla sua gemella, e niente poteva renderla più soddisfatta.

-Non piangere sorella, dopotutto io sono solo un'emanazione spirituale di te, non sparirò mai davvero.-

-C-Come puoi dirmi di non piangere?! Spirituale o no... tu sei sempre mia sorella!- Neren non piangeva mai, odiava farsi vedere in quello stato, eppure in quel momento nulla era più importante.

-Sono stata davvero felice... grazie Neren, sono fortunata ad essere nata come tua gemella.- furono le ultime parole di Renne, prima che sparisse in un fascio di luce, per tornare nel posto in cui dormono tutti i gemelli spirituali, e dal quale probabilmente non sarebbe mai più tornata.

-R-Renne...- Neren fissava il punto in cui la gemella era sparita, bocca spalancata, occhi sgranati e bagnati di lacrime, troppe emozione ad affollarle un cuore troppo turbato per poterle sostenere. -RENNEEEEEE!!!!- ed il suo urlo disperato, riecheggiò per tutto il palazzo.
 

~ ~ ~
 

Malgrado le varie scosse sismiche che avevano fatto tremare l'intero palazzo, le spesse pareti di vetro che dividevano Ashuros e Isaiah dall'intero oceano non erano minimamente crepate ma il guardiano dell'Acquario aveva qualche dubbio sulla loro affidabilità.

Da diversi minuti ormai, i due avversari erano impegnati in un impegnante combattimento ma, mentre Isaiah sfruttava i suoi poteri per cercare di bloccare o di mettere fuori combattimento Ashuros, questi non faceva caso a ciò che lo circondava e fin da subito aveva combattuto a piena potenza, creando svariati crateri e crepe nel pavimento con il suo grosso spadone.

In quel preciso momento, il guardiano dell'Acquario fu costretto ad evitare un violento fendente laterale, indietreggiando velocemente con una serie di balzi per poi far uscire da due fontane lì vicine una grossa quantità d'acqua che sfruttò per cercare di bloccare i movimenti di Ashuros.

L'albino, tuttavia, attivò all'istante il suo potere della gravità e l'acqua venne schiacciata contro il suolo, impedendo così ad Isaiah di controllarla al meglio. Subito dopo, Ashuros scattò in avanti e tentò di trafiggere il suo avversario con un velocissimo affondo ma una sfera d'acqua circondò Isaiah, riducendo la potenza e la velocità del colpo di Ashuros. Ciò permise al guardiano dell'Acquario di allontanarsi senza subire danni ma, dopo essersi messo a distanza di sicurezza, cercò di recuperare fiato.

“Maledizione a lui e alla sua gravità, sto sprecando troppo potere magico per tentare di fermarlo. Devo cercare un modo sicuro per metterlo in difficoltà.” pensò il rosso scrutando attentamente il suo avversario.

Da quando avevano iniziato a combattere, Ashuros aveva attaccato sfruttando solo la sua arma, mentre il potere della gravità l'aveva impiegato solo per difendersi dai vari assalti di Isaiah che invece, non avendo una vera e propria arma, era stato costretto ad usare i suoi poteri fin dai primi secondi, indebolendosi sempre di più.

Dopo un respiro profondo, Isaiah prese il suo vaso d'oro e se lo posizionò sulla spalla destra, puntandolo verso Ashuros che assunse all'istante una posizione da combattimento, accumulando lentamente il suo potere magico. Il guardiano dell'Aquario venne avvolto da una densa aura azzurra che però, all'ultimo, entrò dentro al vaso, confondendo l'avversario.

-Vediamo come te la cavi con questo.- disse Isaiah accennando un sorriso -Depths' Cannon!-

Dal vaso, dopo un breve flash azzurro, scaturì un potentissimo getto d'acqua a spirale che si diresse in un battito di ciglia contro Ashuros. L'albino attivò nuovamente il suo potere della gravità per schiacciare l'acqua ma, con sua somma sorpresa, il colpo non venne affatto deviato dal suo potere e riuscì a colpirlo in pieno petto, schiantandolo contro una scalinata alle sue spalle che venne distrutta quasi interamente, facendo tremare le pareti di vetro.

Isaiah trasformò il suo vaso in un ciondolo e cadde in ginocchio, cercando di recuperare le forze, mentre Ashuros vomitò un po' di sangue a causa del colpo, iniziando poi a rialzarsi lentamente. Il guardiano dell'Acquario si trovava più in basso rispetto all'avversario dato che quell'enorme sala era 'divisa' in due sezioni, una in alto ed una in basso, collegate da quell'enorme scalinata di marmo bianco simile a quella dei castelli.

Dopo essersi guardato alle spalle, il ragazzo tornò a fissare Ashuros “Con quel colpo l'ho di sicuro ferito ma non so dire quanto male sia messo. L'uscita da quest'ala è alle mie spalle ma se dovessi lasciarlo da solo potrebbe andare ad attaccare gli altri...” a quel pensiero iniziò a scuotere la testa “Non posso permetterglielo, devo aiutare gli altri in ogni modo possibile!”

Quando Ashuros si fu rimesso in piedi, Isaiah lanciò il suo ciondolo dietro di sé e quello si ingigantì all'istante, tornando ad essere un vaso, cadendo perfettamente in piedi. In pochi istanti, venne avvolto dalla stessa aura azzurra che aveva avvolto il suo padrone poco prima e il simbolo dell'Acquario iniziò a risplendere al centro di esso, sopra alla parola 'ISAIAH' incisa in una targhetta.

Isaiah alzò poi il braccio destro e schioccò le dita, facendo fuoriuscire una decina di tentacoli d'acqua dal vaso che iniziarono ad allungarsi nella stanza in tutte le direzioni, dirigendosi però verso Ashuros che li osservò uno ad uno, riportando poi lo sguardo sul suo avversario.

Dopo qualche attimo di immobilità, Isaiah scagliò due sfere d'acqua contro il nemico mentre sei tentacoli si abbatterono su di lui dall'alto. Sfruttando il suo spadone, Ashuros neutralizzò i due colpi dell'avversario e saltò all'indietro per evitare i primi due tentacoli, mentre gli altri quattro li schiacciò al suolo con la sua gravità.

Prima che potesse pensare ad un contrattacco, però, dal pavimento fuoriuscirono i quattro tentacoli rimasti che lo afferrarono per le caviglie, trascinandolo poi di sotto. Nella pavimentazione si formarono diverse crepe arrivando al fondo della scalinata dove Ashuros venne sbalzato fuori salvo poi essere schiantato in cima ai primi gradini e trascinato verso il fondo, distruggendo completamente la parte centrale di quella scala.

Con dei rapidi movimenti delle braccia, Isaiah controllò i tentacoli e gli fece sollevare nuovamente Ashuros, restando sorpreso nel vedere che, malgrado tutte le ferite al volto e al corpo, lo sguardo dell'albino era ancora rivolto a lui.

L'ex-guardiano della Bilancia, con dei movimenti talmente rapidi da non essere visti da Isaiah, tagliò i tentacoli che lo tenevano per le gambe con la sua arma e, senza alcuna difficoltà, generò svariate lame di vento che fecero a pezzi i restanti.

Isaiah però non si scoraggiò e, usando una buona parte del suo potere magico, fece ricrescere i tentacoli facendo ghiacciare le loro punte. Ashuros atterrò a pochi metri da lui, osservando il cambiamento senza batter ciglio.

-Io ho il completo controllo sull'acqua.- lo informò Isaiah -Riuscire a farla evaporare o ghiacciare è solo una delle mie tante abilità ma presto te ne accorgerai.- e, con uno schiocco delle dita, fece muovere all'unisono tutti i tentacoli che iniziarono a muoversi attorno ad Ashuros, senza tuttavia attaccarlo.

L'albino, deciso a non perdere altro tempo, sfruttò nuovamente il suo potere della gravità ma questa volta, anziché aumentarla di colpo, l'annullò completamente, iniziando a far levitare a mezz'aria tutta l'acqua presente nella sala e anche Isaiah che si guardò attorno con sguardo sia confuso che divertito.

-Credi davvero che l'assenza di gravità mi creerà qualche problema?- domandò il guardiano dell'Acquario richiamando a sé l'acqua delle varie fontane per poi creare svariate sfere d'acqua che mandò a levitare in tutta la stanza, riuscendo a controllare ancora i suoi tentacoli, facendogli mantenere la loro forma.

Ashuros passò ad un secondo attacco, generando delle forti folate di vento in tutta la stanza che fecero sbattere Isaiah contro il soffitto di vetro ma quella botta non gli provocò quasi nessun danno. Il rosso si preparò allora a scagliare il suo assalto ma, un sinistro bagliore negli occhi di Ashuros gli fece capire all'istante la tattica dell'avversario e, sfruttando al massimo il suo potere, richiamò l'acqua sotto di sé.

Nello stesso istante, Ashuros aumentò di colpo la gravità in tutta la stanza e Isaiah si schiantò nel terreno creando un piccolo cratere grazie anche all'acqua che aveva attutito il grosso dell'impatto ma, tutto il resto dell'acqua presente nella stanza, perse qualsiasi controllo, bagnando entrambi gli avversari ed iniziando a colare lungo le crepe nel pavimento.

L'albino osservò impassibile il suo avversario riverso a terra ma, quando fece un passo verso di lui, l'improvvisa risata di Isaiah lo mise in allerta. Il guardiano dell'Acquario alzò la testa in quel momento, mostrando un brutto taglio sulla fronte da cui stava fuoriuscendo parecchio sangue, e sussurrò -Ti ho preso...-

Prima che Ashuros potesse anche solo pensare ad una qualche tattica dell'avversario, l'acqua sul pavimento così come quella che aveva addosso iniziò a ghiacciarsi ad una velocità incredibile, bloccandogli in pochi istanti l'intero corpo, trasformandolo in una sorta di statua.

Tossicchiando un po' di sangue, Isaiah si rimise in piedi tenendosi la spalla destra sporca di sangue e si avvicinò lentamente all'albino, osservandolo attentamente.

“Ho i miei seri dubbi che sia finita qui...” e, come ad averlo sentito, una strana aura oscura circondò completamente Ashuros, creando svariate crepe nel ghiaccio.

Il guardiano dell'Acquario balzò all'indietro all'ultimo secondo coprendosi il volto con entrambe le braccia prima che una violenta onda d'urto oscura scaturisse dal corpo dell'albino, mandando in frantumi il ghiaccio e liberandolo del tutto.

Isaiah riuscì ad atterrare in piedi, richiamando a sé il suo vaso che tornò ad essere un ciondolo e, un istante dopo, Ashuros ruotò su sé stesso generando un vero e proprio tornado che si scagliò contro l'avversario, risucchiandolo dentro di sé senza troppa fatica.

Al suo interno, Isaiah venne martoriato da svariate lame di vento che aprirono diversi tagli su tutto il suo corpo, spargendo sangue ovunque ma, malgrado il dolore, il ragazzo cercò di pensare ad una possibile tattica per liberarsi da quella tecnica e contrattaccare. Nel vedere il suo stesso sangue vorticare insieme a lui ebbe l'illuminazione e, senza esitare, richiamò a sé tutta l'acqua presente in quella sala. L'enorme massa liquida venne ben presto assorbita dal tornado e Ashuros sgranò gli occhi nel percepire che quell'attacco non era più sotto il suo controllo.

-Te l'ho detto no?- urlò Isaiah da dentro al tornado d'acqua -Io ho il completo controllo sull'acqua!- e, riuscendo a fermarsi malgrado il vorticare dell'acqua, scagliò l'attacco addosso ad Ashuros che non fece in tempo ad evitarlo, venendo colpito in pieno ed assorbito subito dopo. All'interno di quel mulinello, l'albino fu costretto a trattenere il respiro per non rischiare di annegare e Isaiah, sfruttando la sua velocità in acqua lo colpì con un violento calcio al volto, seguito a ruota da una ginocchiata alla bocca dello stomaco che gli fece perdere parecchia aria.

Con un ultimo sforzo, Isaiah richiamò a sé tutto il suo potere e, sfruttando il fatto che entrambi fossero a mezz'aria, si mise in una posizione superiore rispetto ad Ashuros. Dopo aver unito le mani a mo' di coppa, le puntò verso l'avversario e, nel giro di un istante, tutto il mulinello confluì in una piccola sfera d'acqua vorticante in mezzo alle sue dita.

-Game over, amico mio.- commentò Isaiah per poi scagliare la sfera contro Ashuros. All'impatto, la sfera esplose in un'enorme quantità d'acqua che investì in pieno l'albino schiantandolo nella pavimentazione con una forza tale da far tremare l'intero complesso.

Poco lontano da lui precipitò Isaiah che, seppur a fatica, si mise a pancia in su, facendo una serie di respiri profondi e cercando di non svenire per il dolore e per la fatica. Ashuros, d'altra parte, aveva subito svariati danni dall'ultimo attacco ed era a terra scosso da leggeri spasmi con un rivolo di sangue che gli colava dalla bocca.

I due ragazzi rimasero a terra per svariati minuti, ma alla fine si rialzarono più o meno nello stesso istante e, seppur non sicuro di restare in piedi, Ashuros si scagliò subito all'attacco menando un affondo con la sua arma. Isaiah provò ad evitarlo ma le gambe non gli risposero così, senza pensarci, usò la mano sinistra per colpire la lama, deviandone la traiettoria.

L'attacco di Ashuros, anziché trafiggere il cuore di Isaiah, gli procurò un brutto taglio sul fianco destro. Il guardiano dell'Acquario, malgrado il dolore, colpì Ashuros al ventre con una ginocchiata ma l'albino non indietreggiò e, dopo aver avvolto il pugno destro con dell'energia oscura, colpì l'avversario in pieno sul naso, distruggendo un tavolo di legno pregiato fino a farlo schiantare contro la porta al fondo della stanza.

Dopo i primi attimi di stordimento, Isaiah mise a fuoco i resti del tavolo e poi Ashuros camminargli incontro, seppur lentamente. Cercando di rialzarsi, il giovane dell'Acquario si lasciò scappare una leggera risata -Sai... questo era il posto preferito di Aquarius-sama, adorava venire qua per delle cenette romantiche con Scorpio-sama. Ora che hai distrutto quel tavolo... non so se avere più paura di lei o della morte!-

Ashuros non lo ascoltò neanche, continuando semplicemente ad avanzare verso di lui e Isaiah ringraziò mentalmente la sua buona sorte per averlo reso così lento. Il suo sguardo cadde poi su un pianoforte bianco posto più in là, su un piccolo palco. Indicandolo, domandò -Non ti ricordi neanche quello? Più volte mi sono messo a suonarlo mentre tu e Hitomi mi ascoltavate in silenzio per rilassarvi.- ma neanche quelle parole raggiunsero il suo ex-compagno.

-Quindi... è ora di fare sul serio?- si domandò Isaiah mostrando un leggero sorriso per chiudere gli occhi e concentrarsi. Poco lontano da lui, Ashuros si arrestò di colpo, avvertendo qualcosa di diverso nell'avversario.

Il corpo del guardiano dell'Acquario venne lentamente avvolto da una densa aura azzurra e i suoi capelli, così come i suoi vestiti, iniziarono a fluttuare nell'aria come se si trovasse sott'acqua. Quando riaprì gli occhi, questi diventarono per un secondo azzurri come il ghiaccio, dopodiché accumulò ancora più potere magico.

-Antica costellazione dell'Acquario.- recitò Isaiah fissando un punto indefinito davanti a sé -Il mio destino ti appartiene e il mio cuore è dedito al dovere di servirti. Nubi tempestose però oscurano il mio animo e la mia volontà vacilla. Accogli le mie parole e lascia che l'energia degli oceani affluisca in me. Donami la calma e la risolutezza per poter dissipare l'oscurità e per far sì che le tue stelle splendano in eterno!-

Come già avvenuto nei momenti precedenti, diverse stelle in cielo, in questo caso quelle dell'Acquario, brillarono ancora più intensamente e dei fasci di luce azzurra attraversarono il cielo per andare ad unirsi all'aura di Isaiah che crebbe all'istante, generando una forte pressione nella stanza.

Il ragazzo chiuse per qualche secondo gli occhi mentre Ashuros sgranò i suoi, avvertendo qualcosa di molto strano. I suoi capelli, infatti, iniziarono a levitare nell'aria come quelli di Isaiah e, in pochi secondi, l'aria nella stanza si trasformò, diventando quasi acqua, ma restando sempre trasparente, con dei riflessi occasionali uguali a quelli creati dal solo sulle superfici d'acqua.

I due ragazzi vennero sollevati di diversi centimetri e Ashuros, muovendo un braccio, lo avvertì come più pesante, generando varie bollicine d'aria che galleggiarono verso l'alto.

-Benvenuto nel mio mondo...- disse Isaiah catturando la sua attenzione, mentre la stanza intorno a loro svaniva lentamente, lasciando posto ad un fondale marino con diverse rovine antiche ormai ricoperte di alghe sparse tutt'attorno ed un enorme tempio sommerso alle spalle del guardiano dell'Acquario. Il rosso riaprì gli occhi lentamente, mostrando uno strano sorriso al suo avversario -Benvenuto ad Atlantide-.

L'albino lo fissò interdetto, continuando poi a guardarsi attorno. Isaiah parve divertito dal suo comportamento e, incrociando le braccia, iniziò a spiegare cos'era appena successo -Per quanto sia Lance il maestro delle illusioni e di tutta la roba annessa, anche io conosco qualche trucchetto ma questa non è una semplice illusione. Quando rilascio i miei poteri stellari, posso trasportare me e il mio avversario in questo luogo, restando tuttavia nel luogo dalla quale siamo partiti. In poche parole, possiamo combattere al massimo della nostra forza senza intaccare le pareti di vetro dato che non mi stuzzica l'idea di vederti morire affogato-.

Ashuros assottigliò lo sguardo e, alzando un braccio verso l'avversario, aumentò di colpo la gravità su di lui. Isaiah, tuttavia, schioccò le dita e non accadde nulla al suo corpo. Il guerriero di Ophiucus notò allora uno strano cerchio sopra ad Isaiah dove l'aria e l'acqua venivano distorte. Dopo pochi secondi, il cerchio si dissolse, smuovendo appena l'acqua.

-Mi dispiace Ashuros, ma questo è il mio terreno di scontro e, benché tu possa respirare tranquillamente, siamo pur sempre sott'acqua.- commentò Isaiah per alzare un braccio a sua volta verso l'albino -Depths's Pressure-.

Dopo pochi istanti, Ashuros sgranò gli occhi all'inverosimile avvertendo una fortissima pressione schiacciargli il corpo da tutte le direzioni, spezzandogli all'istante il respiro. Il ragazzo cercò di resistere a quella forza ma vomitò parecchio sangue, lasciando andare la sua arma, fin quando non attivò il suo potere dell'aria, creando una sfera di vento tutt'attorno al suo corpo, tornando a respirare in modo normale, seppur a fatica.

-Nelle profondità degli abissi, la pressione esercitata sul nostro corpo è nettamente superiore a quella a cui siamo abituati sulla terraferma.- spiegò Isaiah con uno sguardo stranamente freddo -La tua gravità o la mia pressione, quale delle due è più potente? Aiutami a scoprirlo, Ash-.

Ashuros si rimise in piedi guardando Isaiah con uno sguardo tremendamente serio e, aprendo la mano destra, richiamò a sé la sua arma, dopodiché convogliando il potere dell'aria nelle sue gambe, scattò in avanti a piena velocità, cercando di menare un fendente.

“Sfruttare l'aria per muoverti più velocemente... ottima mossa Ash.” si complimentò mentalmente Isaiah evitando con facilità il colpo nemico “Purtroppo per te, però, non è sufficiente!” e lo colpì dall'alto con una gomitata nella schiena, scagliandolo sul fondale di sabbia. Senza dargli tempo per riprendersi, Aumentò notevolmente la pressione intorno al suo corpo e Ashuros, questa volta, sfruttò il suo potere della gravità per contrastare quello dell'avversario.

Non deciso a restare sulla difensiva, Ashuros aumentò all'istante la gravità intorno ad Isaiah, costringendo quest'ultimo a creare una sorta di pressione al contrario per poter resistere all'aumento della gravità.

I due si fissarono per qualche secondo e i loro poteri si annullarono nello stesso istante così Ashuros scattò nuovamente verso di lui e ricoprì al sua arma con dell'aria che ampliò la grandezza della lama, riuscendo così a colpire Isaiah sul petto, creandogli un ampio taglio.

Il sangue iniziò a disperdersi nell'acqua ma il guardiano dell'Acquario non si lasciò intimorire e, sfruttando il suo vaso, fece spuntare altri tentacoli d'acqua che, trovandosi in mezzo ad altra acqua, furono più veloci dei precedenti e scagliarono Ashuros contro delle rovine, schiacciandolo con violenza contro la pietra, facendogli vomitare altro sangue.

Prima che Isaiah potesse rincarare la dose, un'improvvisa gravità lo schiacciò all'istante nella sabbia e lui, senza pensarci, aumentò la pressione sul corpo di Ashuros, costringendo anche lui a terra. I due avversari sputarono altro sangue, dovendo annullare i loro poteri per potersi riprendere.

Ormai esausti, si fissarono per qualche secondo in silenzio e fu poi Isaiah il primo ad alzarsi, avvolgendosi nuovamente nella sua aura azzurra che sembrava quasi fondersi con l'acqua -Andiamo Ash, concludiamo la faccenda... non voglio affrontarti ancora... non costringermi ad ucciderti-.

L'albino si rialzò a sua volta e, dopo essersi sistemato lo spadone sulla schiena, afferrò con la mano sinistra il polso destro, convogliando tutto il suo potere magico nel palmo della mano. Isaiah parve intuire le sue intenzione e, dopo essersi rimesso il ciondolo a forma di vaso, imitò i movimenti dell'avversario. In pochi istanti, il terreno sotto ai loro piedi iniziò a tremare mentre alcune rovine crollarono sollevando una grossa quantità di sabbia.

In un istante, i due ragazzi scattarono l'uno verso l'altro distendendo in avanti il braccio destro. I due colpi si fermarono a pochi centimetri di distanza e una violentissima onda d'urto si generò in mezzo a loro, spazzando via acqua, sabbia e rovine. La scossa di terremoto si fece ancora più intensa e Isaiah strinse i denti mentre il suo braccio iniziava a cedere, riempiendosi di tagli.

Con un ultimo sforzò, aumentò ancora di più il potere magico nella sua mano e quello scontro di gravità e pressione generò una potentissima esplosione di energia che scaraventò i due sfidanti all'indietro, dissipando quel mondo tanto misterioso.

Isaiah impattò con una violenza assurda contro la porta alle sue spalle, danneggiandola gravemente e vomitando una grossa quantità di sangue, mentre Ashuros disintegrò ciò che restava della gradinata, rotolando poi allo stesso livello di Isaiah, senza riuscire a fermarsi.

Il silenzio calò sui due mentre i detriti delle scale rotolavano velocemente vicino al corpo inerme di Ashuros che però venne scosso da leggeri spasmi, iniziando lentamente a rialzarsi malgrado le orribili ferite su tutto il corpo.

Isaiah, ancora a terra a causa dell'impatto con la porta, lo fissò senza alcuna particolare emozione ma provò comunque a rialzarsi, senza tuttavia riuscirci. Ashuros si avvicinò lentamente, trascinando lo spadone sul pavimento e infine si fermò di fronte a lui.

Dopo averlo fissato per qualche secondo, alzò con fatica l'arma sopra la sua testa, pronto per dargli il colpo di grazia, ma una voce echeggiò attraverso le pareti di vetro -Solid Scripture: Explosion!- e, nell'istante successivo, un'esplosione si generò alla sinistra di Ashuros, scagliandolo sopra il pianoforte, che venne distrutto dal peso del ragazzo.

Isaiah spostò allora lo sguardo verso la cima della scalinata ormai distrutta e si sorprese non poco nel vedere Nikki in piedi con il fiatone e la sua penna stretta nella mano destra.

-Nikki?- domandò lui e la ragazza, correndo verso di lui, annuì sorridendo -Stai bene?-

Il ragazzo annuì ma le ferite sul suo corpo non convinsero Nikki, la quale cercò di rialzarlo -Su, andiamo a cercare un posto sicuro per curarti!-

-Cosa ci fai qui?- domandò Isaiah senza opporre troppa resistenza.

-Gli altri mi hanno liberata e sono corsa in questa direzione perché ho avvertito il cambiamento nell'aura di Ash.- spiegò Nikki avvertendo poi un brivido lungo la schiena. Lentamente, si voltò verso sinistra e vide l'albino intento a rialzarsi dai resti del pianoforte, avvolto da una densa aura oscura.

-Non possiamo andarcene Nikki, dobbiamo fermarlo ora.- protestò Isaiah restando in piedi da solo -Forse è sotto il controllo di Ophiucus... pensi di riuscire a liberarlo?-

-Io...- iniziò Nikki quasi insicura delle sue capacità, osservando il corpo ridotto ad uno straccio di Ashuros. Dopo pochi secondi però, uno sguardo determinato si formò sul suo volto -Lascia fare a me! Dammi solo l'occasione per avvicinarmi a lui!-

Isaiah annuì sorridendo e, per l'ennesima volta, ingigantì il suo ciondolo, creando da esso altri tentacoli che iniziarono a muoversi velocemente verso Ashuros, circondandolo in pochi istanti. Nikki ne approfittò per scattare verso di lui saltando in mezzo ai vari tentacoli che vennero fatti a pezzi dall'arma di Ashuros.

Con la coda dell'occhio, l'albino notò all'ultimo Nikki e, caricando il braccio destro, ruotò su sé stesso per colpirla con un affondo ma la ragazza, distendendo il braccio destro, toccò la fronte del ragazzo con la punta della sua penna -Ancient Scripture: Connection!-

Un abbagliante flash costrinse tutti e tre i ragazzi a chiudere gli occhi.

Quando Nikki li riaprì, sgranò gli occhi per la sorpresa. Davanti a lei vi era il nulla più totale. Era in un enorme spazio bianco e non le sembrava neanche di essere in piedi su qualcosa.

-Nikki?- domandò una voce alle sue spalle e, riconoscendola, la bionda si girò di scatto, individuando all'istante un ragazzo albino seduto a terra davanti ad una bilancia dorata.

-Ashuros...- sussurrò Nikki lasciandolo confuso per poi correre in avanti e abbracciarlo di slanciò sorprendendolo enormemente -Sei vivo! Sei ancora vivo!-

Il ragazzo non parve capire ma alla fine intuì il significato di quelle parole -Hai visto l'altro me, non è vero?-

Nikki si staccò leggermente da lui e annuì, notando come i suoi abiti fossero completamente bianchi e che non avesse nessun tatuaggio sul volto -Cosa vorresti dire con... altro te?-

Il ragazzo le mostrò un sorriso mesto e, alzando il braccio destro, indicò col pollice un punto alle sue spalle. La ragazza seguì la direzione con lo sguardo, spalancando la bocca per lo stupore nel vedere che, dopo svariati metri, il bianco finiva e il mondo diventava completamente nero.

Come aveva fatto a non notarlo prima?

Prima di poter fare qualsiasi domanda, Nikki notò altre due cose: la prima era uno spadone, uguale a quello impugnato da Ashuros, conficcato nel 'pavimento' bianco dalla quale fuoriuscivano diverse vene nere che si disperdevano tutt'attorno; la seconda era che, nella zona nera, vi era un ragazzo sdraiato su di un fianco, dai capelli neri con la testa poggiata sul palmo di una mano.

-Lui... sarebbe l'altro te?- domandò Nikki vagamente confusa e Ashuros le rispose -In un certo senso... ma cosa più importante, cosa ci fai qui?-

-Cosa ci faccio qui? Cerco di salvarti ovviamente!- esclamò Nikki -Dobbiamo far sì che il controllo di Ophiucus su di te si spezzi e scommetto che quella spada è la causa del tuo comportamento, non è vero?-

Ashuros annuì -Purtroppo non posso toglierla, non mi è concesso...-

-In che senso?- domandò Nikki guardando prima il compagno e poi l'arma.

-Non posso girarmi verso il lato oscuro, me lo ha ordinato tempo fa Libra-sama e tutt'oggi questo è l'unico ordine che devo rispettare anche a costo di morire.- spiegò Ashuros sorprendendola. Dopo pochi secondi, però, Nikki si avvicinò con passo deciso allo spadone e strinse con forza l'impugnatura con entrambe le mani, cercando con tutta sé stessa di tirarla fuori.

-Nikki fermati, potresti farti del male.- protestò Ashuros senza tuttavia girarsi verso di lei -Potrebbe ferirti o corromperti a tua volta...!-

-ZITTO!- urlò Nikki facendolo sussultare -Mi stai dicendo che dovrei lasciar perdere ed andarmene, lasciandoti in balia di questa cosa?! Come puoi dirmi questo... per tutti questi anni sono rimasta chiusa in quella stanza, senza poter uscire, senza poter fare quello che volevo. Non ho potuto salvare Flavia... e neanche Zenas e Vanres... così come tutti gli altri!- Ashuros rimase in silenzio, ascoltando le sue parole -Sono stata addirittura catturata come un'idiota... e ora tutti gli altri stanno combattendo quindi non puoi chiedermi di lasciarti in queste condizioni! Tu conti molto per me Ash... e non lascerò che Ophiucus faccia quello che vuole con te come lo ha fatto me! Se devo spezzarmi le braccia per farti tornare il solito musone di sempre non ho problemi a farlo!!!-

Piegando le gambe, Nikki mise tutta la sua forza nelle braccia e, con un ultimo sforzo, riuscì a sfilare la lama dal terreno, distruggendo le venature nere per poi gettare l'arma poco dietro ad Ashuros, che alzò la testa nell'udire quel suono.

Ansimando per la fatica, Nikki tornò a posizionarsi davanti al compagno e gli mostrò un ampio sorriso -Visto? Posso fare questo ed altro!-

Il ragazzo la fissò interdetto per qualche secondo ma alla fine ricambiò il sorriso -Grazie Nikki io...- ma si zittì all'istante, notando un rivolo di sangue scendere dalla bocca della bionda che lo fissò confusa -Stai sanguinando...-

Nikki si sorprese, sentendosi incredibilmente debole -N... non preoccuparti, questa magia è antica e consuma molte energie, probabilmente... sto finendo il tempo limite per restare nella tua mente...- lo tranquillo poi ma le sue forze svanirono sempre più velocemente e alla fine il suo corpo brillò di un intenso bagliore dorato che costrinse Ashuros a coprirsi il volto con le mani.

Quando avvertì la luce diminuire, riaprì gli occhi ritrovandosi nella sala sommersa dove, poco prima, aveva affrontato Isaiah e Nikki.

-Ma che diavolo...- sussurrò avvertendo un peso contro il suo corpo. Abbassando lo sguardo, notò una chioma bionda appoggiata contro la sua spalla e non gli ci volle molto a riconoscere Nikki completamente abbandonata contro di lui.

Successivamente, però, avvertì qualcosa sulla mano destra, un liquido alquanto denso e caldo. Prima che potesse capire, i suoi occhi si fermarono su una grossa lama sporca di sangue.

La lama della sua arma fuoriusciva dalla schiena di Nikki, facendo gocciolare parecchio sangue sul pavimento, dove ormai si era formata una grossa pozzanghera. Scuotendo la testa in preda alla confusione più totale, il ragazzo scostò leggermente la ragazza e sgranò gli occhi con orrore nel vedere che la sua mano era ancora stretta intorno all'impugnatura della sua arma e che il calore che sentiva era quello del sangue di Nikki.

Con un movimento secco, tolse l'arma dalle sue carni e la gettò lontana, adagiando delicatamente il corpo della ragazza a terra. Dopo aver dato una breve occhiata all'orribile ferita nel torace di Nikki, le scostò una ciocca di capelli dal viso -Ehi Nikki... riesci a sentirmi... non è vero?-

Lentamente, la ragazza riaprì a fatica gli occhi, spostandoli sul volto del ragazzo -Ciao... Ash...- sussurrò poi mentre un rivolo di sangue le colava lungo la guancia macchiandole i capelli. Il ragazzo si guardò subito attorno, notando Isaiah a terra con un'espressione sconvolta sul volto.

-Non preoccuparti, ora ti porto da Ayumi e lei ti...- iniziò il ragazzo, avvertendo poi qualcosa sul volto. Riportando lo sguardo su di Nikki, notò che la ragazza aveva alzato un braccio, dandogli una carezza sulla guancia.

La bionda gli mostrò un sorriso tirato -Bentornato...-

I suoi occhi si spensero in pochi secondi, mentre il braccio cadde sul suo corpo, ormai privo di vita.

-Ehi Nikki... niente scherzi... non è il momento!- Ashuros iniziò a scuoterla leggermente senza però ricevere alcuna risposta. Dopo svariati tentativi, la lasciò andare, guardandosi le mani sporche di sangue.

Non ci era riuscito. Non era riuscito a fermare la sua lama. Non era riuscito a salvarla.

Lentamente, la dura verità si formò nella sua mente.

Nikki era morta. Per mano sua.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Angolo degli autori:

 

Jeo: *piange come una fontana*

Ainz: *apre una busta* E l'oscar come migliore attore protagonista va a... *rullo di tamburi*... Leonardo di Caprio! Congratulazioni, un premio meritatissimo! * applausi * ora, invece, per la categoria 'Miglior scena drammatica', l'oscar va alla scena 'La morte di Nikki'! Congratulazioni!!! *applausi*

Jeo: *gli tira un pacco di fazzoletti* Ma non lo vedi che sto piangendo?


Ainz: Sì, quindi? E' stata una scena spettacolare!

Jeo: *si soffia il naso disperata* Beh ragazzi... è andata così... Nikki è morta... *torna a piangere*

Ainz: Dai dai che c'è di peggio! Ora, cari amici lettori, se non vi siete già andati a suicidare in allegria, eccovi alcuni avvisi! Per prima cosa, vorrei far notare il mio cambio di nick u.u ora dovrete rivolgervi a me come 'Lord Ainz Ooal Gown'!

Jeo: *si riprende un po'* Secondo avviso. Noi siamo davvero delusi, da tutti voi u.u ben due mesi sono quasi passati dall'ultimo capitolo. Un capitolo su cui abbiamo puntato tanto e come ricompensa sono arrivate solo due recensioni!

Ainz: Ci avete deluso tutti tranne Ronnie e pink che ci hanno comunque lasciato due lunghissime recensioni dove scleravano malamente a causa di quanto successo nel cap e per questo... avranno diritto ad un regalo! Via mp faremo sapere le nostre idee alle due utenti e lo decideranno il regalo perché se lo meritano!

Jeo: Tutti gli altri, invece, non avranno nulla u.u com'è giusto che sia. Terzo ed ultimo avviso: vogliamo dedicare questo capitolo a FairyLumberjack_ (aka mary) per festeggiare il suo compleanno! Tanti auguri!!!

Ainz: Tanti auguri alla nostra ritardataria preferita che, seppur lentamente, recupererà tutti i cap ma intanto una dedica è d'obbligo! Ancora tanti auguri!!!

Jeo: Anche se il compleanno era ieri...

Ainz: E di chi è la colpa? (come al solito?)

Jeo: Chiedo infinitamente perdono T.T MARY SCUSAMIIII!!!!

Ainz: Tze -.-”

Jeo: Questo chiude il capitolo e vorremmo avvisarvi che mancano solo tre capitoli alla fine della fic! Ormai siamo alle battute finali!

Ainz: Detto ciò vi salutiamo! Have a good night!!!

.

.

.

Jeo: dici che dovremmo dirglielo che moriranno diversi oc nel prossimo capitolo?

Ainz: *guarda i lettori* Naaaaaaah!

   
 
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