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Autore: sihu    17/03/2009    7 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO 37
CERCANDO HARRY

Nella testa di Harry rimbombavano mille voci. Le parole di Remus, il viso deluso di suo padre, gli occhi spenti di sua madre e la stanchezza di Sirius. Li aveva delusi tutti, dal primo all‘ultimo. Si era comportato come un bambino viziato e non era stato all‘altezza di meritarsi il loro amore e la loro amicizia. Harry si sentiva perso. Non sapeva dove andare né che fare. Chi avrebbe potuto ascoltare i suoi deliri e suggergli come uscire da quel pasticcio? Harry sospirò. Era completamente solo, come mai prima d’ora. Il peso di tutto quello che aveva passato nella sua vita gli gravava sul cuore. Si sentiva infinitamente vecchio perché aveva passato troppe brutte esperienze e troppi dolori.
Troppo preso dai suoi pensieri non aveva badato a dove andava e si era ritrovato di fronte alla porta di Silente. Si fermò qualche istante a riflettere se entrare o meno. Se tornare o no nel suo tempo. Ormai tutto era perduto nel mondo in cui si trovava. Alla fine si decise e bussò.
[sala comune dei grifondoro]
Erano ormai ore che Hermione, Ron e Ginny cercavano Harry. I ragazzi alla fine erano tornati nella sala comune, a fare il punto della situazione.
“Dannazione è sparito!” esclamò Hermione delusa e preoccupata. Le loro ricerche si erano rivelate del tutto inutili. Harry non era in nessuno dei posti dove loro avevano guardato.
“La mappa del malandrino?” propose Ginny cullando Teddy che non voleva saperne di dormire. Il piccolo sembrava percepire la tensione e continuava ad agitarsi.
“L’aveva lui!“ ricordò Ron con voce tetra. Era distrutto anche lui, ormai era tutto perduto. Conosceva bene Harry ed era quasi sicuro che se non lo trovavano al più presto avrebbe fatto qualche sciocchezza, sempre che non fosse già troppo tardi.
“Su quella dei malandrini? Potremmo chiedere a loro..” propose ancora Ginny con una punta di speranze nella voce. Sapeva bene che non sarebbe stato semplice chiedere loro aiuto ma in fondo potevano sempre prenderla senza il loro permesso. Era disposta a tutto pur di ritrovare il suo ragazzo.
“Non compare Harry su quella.” mormorò Ron smorzando l’ottimismo della sorella.
“Cosa? Accidenti non me ne ero mai accorto.” esclamò sorpreso Sirius, comparendo alle spalle dei ragazzi. Insieme a lui c’erano anche gli altri. James appariva un po’ meno pallido di prima. Teneva stretta a sé Lily, ed entrambi avevano gli occhi velati di lacrime. Remus invece teneva la testa bassa e si sedette lontano da tutti. Quasi volesse stare solo e riflettere su quello che era successo. Sentiva che in gran parte era tutta colpa sua. D’accordo, i ragazzi avevano mentito ma lui avrebbe dovuto parlare loro con calma. Aveva passato anni a dire a James e Sirius di stare calmi e affrontare i problemi in modo razionale e poi aveva fatto l’esatto opposto. Accusandoli ed alzando la voce in quel modo aveva creato quella situazione. Se tutti stavano soffrendo era solamente colpa sua. Doveva fare qualcosa per rimediare. Ci pensò su per qualche secondo poi si alzò e lasciò la sala senza che gli altri se ne accorgessero.
“Che ci fate voi qui? Non abbiamo tempo per darvi spiegazioni.” ribatté Ginny in tono acido. I malandrini, quelle stesse persone che l’avevano messa in soggezione la prima volta che le aveva visto ora la ripugnavano. Il loro comportamento era stato vergognoso.
“Beh, se ci darete spiegazioni solo dopo che avrete trovato il vostro amico vi daremo una mano. Voglio proprio sentire la vostra storia e quello che avete da dire.” rispose James sorprendendo tutti i presenti. Nessuno si aspettava che fosse in grado di parlare con tanta calma. In quelle ore si era calmato ed era giunto alla conclusione che prima di giudicare doveva sapere quello che era successo. Voleva che fosse Harry a spiegare quanto fosse successo. In quei mesi che lo avevano creduto Stev era stato leale e comprensivo con tutti loro. Si meritava la possibilità di spiegarsi.
“Non è così semplice.” mormorò Hermione. Sapeva bene che Harry conosceva il castello e tutti i passaggi per abbandonarlo come le sue tasche.
“Suvvia siamo sette. Vi vorrà poco a perquisire il castello.” fece notare Sirius cercando di abbozzare un sorriso per smorzare la tensione. Se volevano arrivare a qualcosa era necessario che collaborassero. Anche lui la pensava come James.
“Abbiamo già dato un’occhiata in giro ma non si trova.” spiegò Ron freddamente. Capiva che senza l’aiuto dei malandrini avrebbero concluso ben poco ma lo stesso non riusciva a perdonarli del tutto per il loro atteggiamento di poco prima.
“Anche Remus è sparito.” notò improvvisamente Lily. James e Sirius si girarono e perquisirono la stanza con lo sguardo in pochi secondi. Del loro amico non c’era traccia. Hermione, Ginny e Ron si guardarono tra loro restando tutta via impassibili.
“Quello non è un nostro problema.“ commentò Ron alzando le spalle.
“Ron..”
“Avete visto come ha trattato Harry? Avrebbe solo dovuto chiedere una spiegazione. È imperdonabile trattare così Harry.” si sfogò Ron. Potevano anche essere i genitori, il padrino e una caro amico di Harry ma questo non dava loro l’autorità per trattarlo in quel modo a dire poco abominevole. Lo avevano giudicato e condannato senza sapere nulla di lui.
“Resta comunque il fatto che non si trova.” disse James sospirando, rivolto a Sirius e Lily. Sapeva bene che gli altri ragazzi non avrebbero dato loro una mano a trovare Remus. Non dopo quello che lui aveva detto. Era stato strano sentire quelle cose uscire dalla bocca di Remus. Normalmente quello che parlava senza pensare era Sirius. A volte anche James quando perdeva la calma, a Remus non era mai successo. Tuttavia James sapeva che aveva detto quelle cose per proteggere i suoi amici e per questo i malandrini non potevano abbandonarlo. Era uno di loro. James era sicuro che Remus avesse agito così per proteggere lui da una sofferenza troppo grande.
“Penso di sapere dove è andato..” mormorò Lily all’improvviso.
“Non capisco Lily..” disse Sirius confuso guardando la rossa.
“Da Silente.” rispose lei semplicemente. I ragazzi si guardarono tra loro spaventati. Era l’unico posto in cui non avevano ancora pensato di andare a controllare.
[nell‘ufficio del preside]
“Signore, posso entrare?” chiese Harry con tono incerto dopo aver bussato nervosamente alla porta dell’ufficio del preside. In passato il vecchio preside era stato capace di dargli consigli per superare momenti difficili. Certo, questo Silente non era lo stesso ma Harry era sicuro che non lo avrebbe lasciato solo con i suoi problemi.
“Certo caro ragazzo. In questa scuola c’è sempre qualcuno pronto a dare una mano e qualche buon consiglio.” rispose sorridendo il vecchio preside. Harry rimase sorpreso, sembrava quasi che Silente lo stesse aspettando. Sulla sua scrivania c’erano delle gelatine tuttigusti+1 e anche delle cioccorane.
“Come fa a sapere che ho bisogno di consigli?” chiese Harry stupido, prendendo la gelatina che il preside gli stava offrendo.
“Se non ne avessi bisogno non saresti venuto da me. Avanti, dimmi di che si tratta.” lo incoraggiò Silente. Il suo tono era comprensivo e calmo. Nonostante tutti i problemi che stava affrontando era lì pronto ad aiutare lui. Harry sprofondo sulla poltrona pieno di gratitudine per quell’uomo che gli aveva sempre fatto un po’ da nonno.
“Hanno scoperto che non sono Stev.“ spiegò lui sospirando. Non riuscì ad aggiungere altro, era troppo difficile ripensare a quello che era accaduto nella stanza dei ragazzi.
“È stato Remus, vero? Quel ragazzo è davvero molto intelligente..” ammise Silente pensieroso. Era certo che il giorno in cui i malandrini avrebbero scoperto tutto sarebbe arrivato.
“Mi odiano. Li ho delusi.” sbottò Harry con un tono di voce tetro.
“Non esagerare, dopo tutto non possono odiarti. Tu sei Harry Potter. Sei il figlio di Lily e James.” gli ricordò Silente con un sorriso. Non sapeva perché ma qualcosa dentro di lui gli diceva che il ragazzo depresso che aveva di fronte era davvero speciale. Che aveva dentro di sé una forza incredibile.
“Questo loro non lo sanno..” sospirò Harry.
“Come sarebbe a dire che non lo sanno? Perché non hai detto loro nulla? Dopo tutto se avevano già scoperto che non eri Stev non aveva senso mantenere il segreto sulla tua identità.” chiese Silente stupito.
“Erano così delusi e arrabbiati. Non ne ho avuto la forza.” mormorò Harry fissando intensamente il pavimento. Non era riuscito a dire loro chi era davvero perché aveva troppa paura dei loro sguardi. Non sarebbe riuscito a sopportare le loro espressioni, la loro rabbia e la loro delusione ed essere conscio del fatto che loro sapessero che era il figlio di Lily e James.
“Capisco, e ora che intendi fare?” chiese Silente, cercando di essere comprensivo. Riusciva a percepire la lotta interiore nella testa di quel ragazzo. Doveva stare davvero malissimo.
“Io non lo so. Vorrei un consiglio da lei.” chiese Harry, fissando intensamente gli occhi azzurri del vecchio preside. Silente si sentì turbato da quello sguardo ma allo stesso tempo percepì che c’era qualcosa di sbagliato in quegli occhi tanto tristi.
“Caro ragazzo, solo tu puoi prendere decisioni sulla tua vita. Ad ogni modo ti suggerisco di pensarci per bene su. Hai due vie. Tornare nel tuo tempo o decidere di restare. Capisco che non sia una scelta semplice.” spiegò pazientemente Silente.
“Se decido di tornare nel mio tempo sarò solo. Qui invece avrei la mia famiglia che al momento mi odia.” mormorò Harry riflettendoci sopra. Nessuna delle due soluzioni gli sembrava la migliore. Entrambe le vie lo avrebbero fatto soffrire.
“Puoi sempre rimediare spiegando le tue ragioni. È difficile ma capirebbero. Sei sicuro che non ci sia altro che ti vuole portare lontano da qui?” chiese il preside, cercando di scavare più a fondo nei sentimenti del ragazzo.
“Qui dovrei mentire per tutta la mia vita. Fare finta di essere un’altra persona..” rivelò Harry, mettendo a nudo la sua anima e rivelando quel pensiero che tanto martellava nella sua testa. Silente rimase per un po’ in silenzio, incerto su cosa dire. Non voleva correre il rischio di sbagliare e farsi fraintendere dal ragazzo.
“Sai, quando ti ho visto nel mio ufficio per la prima volta mi sei sembrato un ragazzo intelligente e fuori dal comune. Ho avuto la sensazione che in te ci fosse molto più di quel che appare. Ci ho pensato parecchio su e penso di essere arrivato alla conclusione che tu puoi salvare molte vite.“ disse alla fine il vecchio preside. Harry lo ascoltò senza dire nulla sorridendo tra sé. Silente non si smentiva mai e soprattutto riusciva sempre a capire tutto prima degli altri.
“Ho passato tutta la mia vita a combattere per salvare vite e alla fine ho perso lo stesso. Volevo solo un po’ di pace, potermi godere la mia vita.” rispose Harry tristemente. Era stanco di combattere. Non faceva che combattere per guadagnarsi un po’ di felicità e ancora non c’è l’aveva fatta. Silente gli stava per caso chiedendo di ricominciare a capo? Combattere nuovamente una battaglia che aveva già affrontato e che gli aveva portato via ogni cosa?
“A volte la vita ci mette davanti a delle scelte anche se non vogliamo. Si tratta di decidere tra ciò che è giusto e ciò che è facile.” mormorò Silente con fare pensieroso. Quella frase rimbombò nella testa di Harry come un eco. Non era la prima volta che la sentiva ma faceva comunque un certo effetto. Invece che aiutarlo a schiarirsi le idee quella frase gliele aveva complicate. Harry non sapeva più cosa dire, ne cosa fosse giusto fare.
“Perché non ti prendi qualche giorno per decidere che fare? Forse vedere questo mondo un po’ meglio ti sarà d’aiuto.” consigliò Silente in modo affettuoso. Più che un preside a Harry sembrava di avere davanti un amico, quasi un nonno. Forse la cosa migliore da fare era ascoltarlo. Vedere il mondo in cui si trovava poteva aiutarlo a decidere se combattere per liberarlo o No anche se lo preoccupava dover continuare a fingere di essere qualcuno che non era.
“Forse ha ragione. Avrei un favore da chiederle, se posso..” iniziò Harry. La decisione era presa e non sarebbe tornato indietro.
“Dimmi pure.”
“Vorrei cancellasse Steven Potter da questa scuola.“ disse Harry tutto d’un fiato. Aveva capito che fingere di essere stato Steven Potter era stato l’errore più grosso che aveva fatto da quando era lì. Non avrebbe mai dovuto mentire in quel modo.
“Sei sicuro?” chiese Silente fissandolo a lungo dritto negli occhi. Harry non abbassò lo sguardo.
“Se deciderò di tornare qui sarà con il mio nome, non con quello di mio zio.” ribatté Harry deciso.
“Saggia decisione ragazzo, vedo che cominci a capire.” rispose Silente sorridendo guardando il ragazzo varcare la porta. Il vecchio preside si ritrovò nuovamente solo con i suoi pensieri. Quel ragazzino poteva essere forse la risposta che cercava da tempo. Con il suo aiuto forse avrebbe potuto fare si che quella assurda guerra finisse. Silente sospirò. Chissà se sarebbe tornato nel suo mondo o avrebbe dato loro una mano.
Poco dopo la porta dell’ufficio di Silente si spalancò di nuovo. Silente si era aspettato altre visite. Sicuramente gli amici di Harry sarebbero venuti a cercarlo. Quando però il vecchio preside alzò gli occhi dalle pergamene che aveva sulla scrivania si trovò di fronte un Remus Lupin decisamente scosso.
“Signore! Harry.. Voglio dire Steven Potter!” balbettò visibilmente agitato. Si era precipitato lì per impedire che lasciasse quella dimensione. Se fosse partito non ci sarebbe stato modo di rintracciarlo. Non si sarebbe mai perdonato se James non avesse avuto tutte le risposte che voleva per colpa sua.
“Se lo stai cercando devo darti una delusione. Non è qui.” rispose Silente offrendo anche a lui una gelatina tuttigusti+1. Remus era troppo scosso per riuscire a mangiare qualcosa e rifiutò gentilmente.
“È successo un pasticcio. Deve impedirli di tornare da qualunque posto lui sia venuto. Dobbiamo trovarlo e farci spiegare tutto quello che è successo. Prometta che lo manderà da noi se verrà qui nel suo ufficio..” lo pregò Remus. I suoi occhi rispecchiavano la sua infinita disperazione. Si sentiva colpevole per quanto era successo. Avrebbe dovuto controllarsi e parlarne in privato con Harry, Steven o chiunque fosse quel ragazzo misterioso.
“Mi spiace Remus ma Harry non si trova più in questa scuola.” spiegò Silente con calma mentre scartava una cioccorana. Remus sentì il mondo crollargli addosso. Tutto era perduto.
“Cosa? Non è possibile. Dannazione ho combinato un disastro.” esclamò Remus sbiancando improvvisamente. Come avrebbe fatto a dire a James e agli altri che Harry se n’era andata e che non avrebbero potuto avere le spiegazioni che volevano?
“Non ti abbattere così. Ho detto che non si trova più qui ma non che sia tornato nel suo mondo.” spiegò meglio Silente dopo aver notato la disperazione sul volto di Remus.
“Non capisco cosa intende signore.” chiese Remus confuso. Le parole del vecchio preside come al solito avevano il potere di confonderlo.
“Ho dato il permesso a Harry di uscire dal castello e fare un giro nel mondo reale prima di decidere se tornare o meno nel suo mondo.“ spiegò meglio Silente. Remus a quelle parole riprese un poco di colore.
“Quindi non possiamo fare nulla per trovarlo e per parlare con lui..” mormorò Remus abbattuto. Harry non era andato nel suo mondo ma era comunque introvabile, almeno per loro.
“Se è così importante per te e per i tuoi amici, e immagino che lo sia, parlare con lui allora darò anche a voi la possibilità di lasciare il castello per andarlo a cercare.” disse Silente. Era certo che i ragazzi non si sarebbero dati pace fino a che non fossero riusciti a parlare con Harry.
“Grazie signore.” disse Remus prima di scappare verso la sala comune. Doveva assolutamente dire agli altri che c’era ancora speranza.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
scusate ancora per il ritardo nel postare! spero di farmi perdonare con il capitolo nuovo. questo capitolo è una specie di intermezzo, nei prossimi vi anticipo che vi farò fare un tour nel mondo magico e non degli anni '70. nel frattempo grazie mille a chi ha commentato e hai 94 che hanno la mia storia tra i preferiti. spero che la mia storia nonostante sia lunga vi piaccia e vi appassioni almeno quanto piace e appassiona me scriverla.
FINLEYNA 4 EVER: beh diciamo che anche Harry un po' se l'è cercata. era ovvio che se la prendessero i malandrini. è anche vero che Remus avrebbe potuto usare un po' più di tatto e di calma. ora però si è pentito e sta cercando di rimediare. grazie mille per il commento! xD
TONKS17: grazie mille per il commento e per la franchezza. non me la prendo, anzi. mi hanno insegnato che è con le critiche che si migliora. xD
al momento Harry se n'è andato anche se non dove temevi tu. non ti anticipo nulla.. xD
SHIHO93: grazie per il commento! buttarsi dalla torre di astronomia? bello, mi hai dato un'idea (ovviamente sto scherzando!) . diciamo che i malandrini si sono già pentiti delle loro reazioni e che ora daranno una mano a cercare Harry (io ovviamente so dove si trova ma non te lo dico XP!) xD
MIKELINA: grazie mille per il commento, mi piace sempre leggere i commenti di persone nuove. xD
KIA88OC: grazie millissime anche a te! è un piacere accogliere lettori nuovi. mi spiace averti fatto penare un po' per l'aggiornamento ma ti assicuro che cercherò di procedere più spedita visto che ho un po' di tempo libero ultimamente! xD
LYRAPOTTER: ma ciao bella, grazie per il commento! è sempre un piacere leggerti xD! eddai è bello vedere ogni tanto Remus che agisce d'istinto. sai che noia sennò. diciamo che alla fine di quest'altro capitolo la situazione è nettamente migliorata. xD per quanto riguarda l'ipotetica fidanzata di Sirius ti comunico ufficialmente che ho trovato una soluzione meno contorta di fare risorgere Luna. non ti anticipo nulla che senno ti rovino la sorpresa. al momento però devo trovare il punto migliore per farla entrare nella storia.. xD
SMEMO92: grazie mille del commento! chi meglio di Silente poteva fare ragionare Harry e proporgli una soluzione meno distruttiva possibile? xD
FUNNYPINK: grazie mille per il commento! è bello vedere facce nuove! xD
PRINCESSMARAUDERS: grazie per il commento e non ti preoccupare.. prenditela con calma che la scuola è molto più importante! xD grazie per i complimenti.. mi fai arrossire!!! diciamo che la sfuriata di James l'ho evitata perchè sentirsi dare dell'impostore, traditore e chi più ne ha più ne metta dal proprio padre sarebbe stato decisamente più distruttivo per il povero Harry. già così con Remus si è preso male.. vedrai che tutto andrà a posto! nei prossimi capitoli ci sarà un bel tour. xD
  
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