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Autore: roxrox    18/03/2009    5 recensioni
"Aveva proposto a Ginevra di raggiungerlo dopo aver concluso gli esami estivi, “vacanze separate” le aveva però specificato. Ci mancava solo sopportare la sorella maggiore in una delle sue interminabili prediche! Chissà poi perché le aveva detto di venire..."
Quando si è fratelli spesso ci si scontra e si battibecca... Ma questi due sanno anche proteggersi a vicenda, e sono in grado di essere particolarmente complici. Chissà cosa combineranno al Grande Tempio... E soprattutto, chissà perché sono lì...
Genere: Azione, Song-fic, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ti ho già detto che io vengo con te! Piantala di insistere! –
- E le vacanze separate? Te le sei già dimenticate? –
- Dopo quello che è successo ieri le vacanze separate te le scordi, non ti mando in giro da sola! –
- Ma tu hai già visto il Partenone! –
- Ci tornerò. Non sei appassionata di arte e architettura? Vorrà dire che mi farò una cultura sulla Grecia antica –
- E poi dopo cosa farai, mi accompagnerai dentro i musei? Tu, che i musei li odi? –
- Vedrò di sopportarli, per una volta… -
- Non ho bisogno della balia! –
- Non me ne frega un accidente di quello di cui hai bisogno o non hai bisogno, di quello che vuoi o non vuoi, io vengo con te. Atene è una città troppo pericolosa per una ragazza che va in giro da sola! –
Ginevra sospirò, alzando gli occhi al cielo. Non ne avrebbero cavato un ragno dal buco. La sua libertà era appena finita.
- Grazie –


Fabrizio sbuffò. Stavano girando in quella maledetta Acropoli dalla mattina, e Ginevra non sembrava nemmeno avvicinarsi alla fine. Se pensava che lui ci aveva messo sì e no un paio d’ore… Erano ormai a metà pomeriggio, e stava iniziando a meditare un ginevricidio.
Per fortuna che almeno era riuscito a fermarla un po’ per mangiare!
- Secondo te – le aveva chiesto tra un boccone e l’altro – di cosa parlava il tizio di ieri? – Ginevra lo aveva guardato con aria interrogativa – Ma sì, quello che ci ha aiutato in quel vicolo! –
- Ah, il marpione… -
- Vedilo come vuoi, ma hai sentito che parole strane ha usato? Ha parlato di soldati, di Santuario, di Grande Sacerdote… Secondo te a cosa si riferiva? –
- Ma, così a occhio e croce direi che fanno parte di una qualche setta, sai, tipo quelle di arti marziali simil-religiose, che vedono nel maestro una sorta di guru, di papa, di guida spirituale… Che so, magari quelli che ci hanno attaccato erano allievi e l’altro uno di un grado superiore… -
- Uhm… già, sì è possibile –
- Eppure… - aveva mormorato lei improvvisamente meditabonda – Sono parole che a me dicono qualcosa… Come se una volta sapessi esattamente come fossero legate tra di loro, e cosa volessero dire –
- Non ho capito… -
- Non so, ho l’impressione di aver già sentito parlare di Grande Tempio, di Santuario o di Grande Sacerdote, ma non so quando… -
- Ah, ora ho capito! Tu hai radiografato il marpione e non hai più connesso niente! Smettila di guardare i bei ragazzi, perché tanto lui non ti ha nemmeno calcolato, era quasi più interessato ai miei lividi che a te! –
- Idiota! –
Ora la guardava aggirarsi per quel posto, fermarsi sotto ogni capitello, ogni fregio, ogni modanatura, lanciando ogni tanto gridolini di giubilo e commenti estatici. Sembrava una bambina scema, e Fabrizio ringraziò che fossero in un posto dove nessuno li conosceva. Era incredibile che quella ragazza avesse 25 anni, in quel momento si comportava davvero come una di 8. Talvolta lo chiamava per mostrargli qualcosa o spiegargli perché quella particolare figura fosse così importante, e allora lui si alzava con aria annoiata dal masso su cui era seduto e si avvicinava a lei.
- Hai finito di stare seduto sulla storia? – gli disse ad un certo punto.
- Cosa? Sei impazzita? –
- Forse, ma tu sei certamente cieco. Hai messo il culo su un pezzo di colonna! –
- E’ solo un altro sasso in terra, comodo perché è proprio dell’altezza giusta per le mie gambe… -
- E’ un rocco per una colonna, cretino! –
- E vabbè, tanto ormai è rotto, si è persino bucato! –
- Ma sei scemo? Quel buco è fatto apposta, serviva per allineare i rocchi quando si costruivano le colonne… - ecco che ripartiva con un’altra dissertazione artistico-architettonica… Che palle!


- Guarda quel sentierino… Chissà dove porta! –
- Eh no! L’Acropoli va bene, ti sto sopportando da ore, ma adesso basta! Sono riuscito a trascinarti fuori da lì, adesso voglio andarmene! Ho bisogno di una doccia! –
- Come sei stressante! E’ solo un sentiero, non ho detto che dobbiamo farlo a piedi, abbiamo le bici apposta! Su dai, vienimi dietro, vediamo dove sbuchiamo! – e senza aspettare la sua risposta Ginevra inforcò i pedali e si infilò nel boschetto. Fabrizio sospirò affranto, ma la seguì.
Ci mancava solo la scampagnata nei boschi… Beh, almeno stava finendo, là in fondo vedeva gli alberi diradarsi…
Ginevra inchiodò improvvisamente, e Fabrizio rischiò di rovinarle addosso.
- Ma sei scema? Cosa ti salta in mente di… - lasciò al frase a metà, aprendo la bocca stupefatto, in una espressione di stupore quasi identica a quella della sorella. Davanti a loro si snodava una lunghissima scalinata, interrotta qua e là da splendidi templi greci, perfettamente integri a differenza delle rovine che si trovavano nell’Acropoli. Le conoscenze del ragazzo in materia di arte e architettura greca erano scarse, ma era certo di non aver mai letto in nessun libro che così poco distante dal Partenone ci fosse un sito archeologico così grande con così tanti templi perfettamente conservati. Ma quanti erano? Uno, due, tre, quattro…
- Sono tredici – disse Ginevra, che si era accora del movimento del suo dito lungo la scalinata.
- Ma che posto è questo? – chiese lui.
- Non lo so, non avevo mai sentito parlare di un luogo simile –
- Per fortuna che sei tu l’esperta di architettura che voleva venire ad Atene per visitare le rovine dell’antica Grecia! –
- Per prima cosa, casomai non te ne fossi accorto, queste non sono rovine; se non fosse impossibile direi quasi che questi templi sono ancora utilizzati. Inoltre non ho mai saputo di un posto del genere, di sicuro non è nemmeno nominato da nessuna parte. Se credessi nell’esistenza di universi paralleli direi che ci siamo appena finiti dentro… -
- Smettila di bere la sera! Lo sai che fa male, e poi si hanno le allucinazioni! –
- Eppure questo paesaggio in qualche modo mi è familiare… -
- Dove hai trovato la droga che ti sei fumata stamattina? E soprattutto, perché non hai condiviso? –
- Cretino! Dalla tu allora una spiegazione! –
- Per quanto ne so io, potrebbe essere benissimo un famosissimo sito archeologico e turistico –
- Non lo è –
- Credi di sapere sempre tutto? Guarda che non sei onnisciente! –
- So abbastanza da sapere che questa cosa non ci dovrebbe essere! –
- E quindi? –
- Andiamo a vedere! –
- Cosa? – le afferrò il braccio – Sei impazzita, vero? Ci saranno almeno mille gradini tra un tempio e l’altro! –
- Come sei esagerato! –
- Scordatelo! Io lì non ci vengo! –
- Beh, allora resta qui. Io vado a vedere e poi torno –
- Non se ne parla neanche! Non ti lascio andare da sola! –
- Come ti ho già fatto notare stamattina, non ho bisogno della balia! Se vuoi venire con me, bene, altrimenti resta qui, io voglio vedere! –
Si avviò, accompagnando la bici a mano, dirigendosi verso l’inizio della scalinata. Fabrizio la seguì, borbottando irritato.
- Senti – sbottò Ginevra quando giunsero ai primi gradini, appoggiando le biciclette al muro e legandole con la catena – Se hai intenzione di fare la pentola di fagioli per tutto il tempo puoi anche tornare all’hotel, perché altrimenti fra un po’ ti lancio giù dalle scale! –
- Vorrei proprio vedere come farai a spostarmi! –
- Non ti preoccupare, quelli saranno problemi miei! E ora andiamo! – iniziò a salire, ma fece solo pochi passi quando una voce imperiosa li fermò:
- Fermi lì! – sollevarono gli occhi, e videro uno strano personaggio che li guardava dall’alto. Un… ragazzo? Non avrebbero saputo dirlo, l’elmo che aveva in testa gli metteva in ombra il viso, e quelle due enormi corna metalliche che aveva attorno al collo non aiutavano di certo.
- Ehi, un momento! – esclamò sottovoce Fabrizio – Questo tizio ha indosso una armatura? D’oro? Chi cazzo è? Un qualche personaggio di un carosello storico? –
- Con una armatura di metallo? Nell’antica Grecia? – rispose Ginevra – Hai mai studiato storia quando eri a scuola? –
- E allora chi diavolo sarebbe? Dimmelo tu, sapientona! –
- Chi siete? – chiese ancora lo strano ragazzo – Che cosa volete? Come siete entrati? –
- Ci dispiace – disse Ginevra salendo ancora qualche gradino per raggiungerlo, ma fermandosi quando lo vide mettersi in una strana posizione, come un pugile che si prepara a combattere – Ma stavamo visitando l’Acropoli, ci siamo infilati in una stradina e siamo sbucati laggiù – indicò col dito la direzione dalla quale erano venuti – Questo posto ci ha un po’ incuriosito e siamo venuti a vedere –
- Non è possibile che sia così. Da lì non può arrivare nessuno. Nessuno che non sappia esattamente che cosa sta cercando –
- Perché? Cosa avremmo dovuto cercare? –
Sembrava diffidente:
- Andatevene! Immediatamente! –
- Va bene, va bene… - Fabrizio alzò le mani in atteggiamento difensivo e si girò per tornare sui propri passi.
- No! – esclamò invece Ginevra, facendo alzare gli occhi al cielo al fratello:
- Eccola che ricomincia… -
- Io di qui non me ne vado. Per prima cosa non ne vedo il motivo, mi sembra che lo spazio sia ancora pubblico, non ho visto cartelli di proprietà privata, e poi voglio visitare questo posto. Se c’è qualche spettacolo voglio vederlo anch’io, e voglio vedere questi templi! –
- Non voglio essere costretto ad attaccarvi –
- E chi ti dice che non ci difenderemo? –
- Allora mostratevi! Chi è il vostro padrone? –
- Padrone? – si illuminò – Ah no, è sbagliata la traduzione! Non è un padrone, ma un capogruppo! E noi non siamo un gruppo, siamo solo in due! – si batté la mano sulla fronte – Ma certo! E’ questo il problema, non abbiamo i biglietti! Ci può dire dov’è la biglietteria? –
- Se non volete dirmi chi servite dovrete affrontarmi! Indossate le vostre armature e combattete! –
Ginevra si voltò verso il fratello:
- Ma questo è scemo o cosa? Che armatura dovremmo indossare? –
- Te l’ho già detto, andiamo via prima che si incazzi, quello non promette nulla di buono –
- E cosa vuoi che faccia con tutta quella ferraglia addosso? Io e te corriamo più veloci! –
- Già, ma se tira fuori una pistola i proiettili corrono più veloci di noi. Non mi sembra molto normale, non vorrei mai… -
- Avete finito di confabulare? Andatevene, o combattete! –
- Senti cocco – la pazienza di Ginevra si stava velocemente esaurendo – si può sapere che cacchio vuoi? Come dovrei combattere? E poi, perché? O ci lasci passare senza rompere le palle o ci spieghi perché non possiamo salire! –
- Se volete arrivare ad Atena dovrete prima vedervela con i dodici custodi delle Case dello Zodiaco! –
- Questo qui – mormorò Fabrizio alla sorella – ha fumato più di te stamattina… Perché poi dovremmo voler raggiungere Atena? -
- E chi se ne frega di Atena! Io voglio vedere i templi! Le statue non mi interessano! –
- E allora cosa ci fate qui, se non volete Atena? –
- Sei sordo? Sono una turista e voglio vedere i templi! –
- Ehi, un momento! – lo strano ragazzo si raddrizzò, e parve guardarli con sommo stupore – Siete davvero turisti? –
- Alla buon’ora! Ci sei arrivato! Ora ci lasci passare? O ci dici dov’è la biglietteria? –
- Ma… ma… - era veramente spiazzato – I turisti non possono entrare qui… -
- Perché? Cos’è? Una nuova scoperta archeologica? Ecco perché non ne ho mai sentito parlare! – si voltò verso il fratello – Visto? Questa cosa non è riportata sui libri perché ancora non c’è scritto! Ma – si rivolse ancora allo strano personaggio – perché una scoperta così grandiosa viene tenuta segreta? E tu perché sei conciato così? Non hai caldo sotto questo sole? –
Ma lui non la ascoltava più. Sembrava concentrato, aveva gli occhi chiusi. Poi, quando li riaprì, fece un solo movimento e Ginevra se lo ritrovò al fianco.
- Ehi! Come diavolo hai fatto a… -
- Adesso basta parlare! Venite con me! –
- Cosa? – Fabrizio si avvicinò e si mise tra lui e la sorella – Scordatelo, noi non andiamo da nessuna parte! –
- Mi dispiace deluderti, ragazzino, ma qui non sei tu a decidere! –
- Ragazzino a chi? –
- Scusa, non ti volevo offendere, ma la sostanza non cambia. Non potete opporvi –
Posò una mano sulla spalla di entrambi e i due fratelli nel giro di un battito di ciglia si ritrovarono in un luogo completamente diverso, una sorta di portico in penombra. Oltre le colonne si vedeva tutta la zona circostante, probabilmente erano finiti in uno dei templi.
- Toglimi le mani di dosso! – esplose Fabrizio, scostandosi da lui e riavvicinandosi alla sorella – Ma… che diavolo è successo? –
Si avvide che Ginevra guardava qualcosa dietro di lui, quindi si voltò. Rimase per l’ennesima volta a bocca aperta. Davanti a loro stavano non pochi individui, tutti ricoperti di armature d’oro simili a quelle dello strano personaggio, che gli stava ancora al fianco, che li guardavano con occhi diffidenti.





Ciaoooooooooooooooooooo!!!
Rieccomi qui!

Adesso vi racconto l'ultimo parto della mia mente malata. Quelli che come me si divertono con i film dei Gem Boy sicuramente se ne saranno già accorti (e quelli che non hanno mai visto certi capolavori, ragazzi, non sapete cosa vi siete persi...).
Questo capitolo mi ha dato un solo, piccolissimo, insignificante problema: la scena "Vienimi dietro, vediamo dove sbuchiamo!". Quando l'ho scritto non mi sono accorta di nulla, quando l'ho riletto mi è venuta in mente la scena di Star Whores dei Gem Boy, in cui il capitano Ian (il cui cognome non è scrivibile con rating al di sotto del rosso...) si rivolge al suo amico Ciuccia: "Ciuccia, vienimi dietro, e non capire male!". Mi ha scatenato attacchi di risolini incontrollati (uhm, forse un po' di stress ha fatto la sua parte...), e ho avuto l'impressione che anche nel capitolo avesse un significato ambiguo che scadesse un po' troppo nel volgare. Ho tentato di cambiarlo, ma, onestamente, non sono riuscita a fare di meglio, anche perchè togliendolo o sostituendolo avevo l'impressione che mancasse qualcosa...

Vabbbbbbbbbbbbbbbbbbeeeeeeeeeeeeeeeene, basta dire idiozie, lanciamoci nei ringraziamenti:

Gufo_Tave: Bentornato! Sì, lo so, Death sarebbe stato più naturale sentirlo parlare Italiano, ma non sono sicura che sarebbe stato tanto facile trattenerlo, e poi più avanti ci sarà la spiegazione sulla perfetta conoscenza dell'Italiano da parte di tutti i Gold... Un pochino per volta scopro tutte le mie carte... ;-) Grazie di esserci ancora, a presto, ciao!

Martyx1988: Ginevra è una vera forza della natura, vero? Temo che tra lei e Fabrizio ci sarà non poco scompiglio... ;-) Vedremo... Grazie dei complimenti, alla prossima, un bacio!!!

anzy: Eh, per gli intrighi un po' ci vuole... Non pretenderete mica di sapere tutto subito! E poi dove sta il mio divertimento? ;-)) Grazie di esserci sempre, a presto, bacio!

HOPE87: Ma sì, un pochino di vita sociale facciamola avere anche a Shaka... Ma non era un ristorante italiano: l'unica cosa che ho imparato è che mai, mai bisogna cercare un ristorante italiano all'estero. Ho visto certe cose... ne ricordo uno in Francia (dove per fortuna mi sono limitata a bere un caffè, sperando di trovare qualcosa di vagamente simile al nostro) dove servivano di quella pasta... bleah! No no, era semplicemente un ristorantino greco, nulla di particolare... Vorrei rincuorarti su quella storia dei problemi al Grande Tempio, raccontarti che sono solo sei cretini un po' ribelli, ma se poi te lo dico tu ti rilassi e io ti tolgo la suspance e non mi diverto più... ;-P Grazie, alla prossima, un bacio!!!

Ai91: Grazie! Uhm, magari si riesce a calmare un po' questa sfrenata ragazza... Magari trova qualcuno che ci riesce... Vedremo... ;-) Grazie ancora, ciao!!!

Nemeryal: Carissima, bentornata! Non ti preoccupare per il ritardo, l'importante è che tu ora sia qui e continui a seguirmi! Grazie, a presto, bacio!

Come sempre, grazie anche a tutti quelli che leggono in silenzio.
Baci baci a tutti!
roxrox
  
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