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Autore: tylersanchor    31/01/2016    2 recensioni
Su come Stiles Stilinski rimise insieme i pezzi del suo cuore spezzato da Lydia Martin, diventò occasionale vittima della sfiga e scoprì che in fin dei conti dieci anni di friendzone possono portare fra le braccia di chi non ci si sarebbe mai immaginato.
|STHEO|
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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2. Per questo punto ci vuole coraggio. Perché o ci si chiude in casa facendo gli eremiti oppure il momento in cui si dovrà fare i conti con l'amore della propria vita - per giunta in una seria relazione con Jordan Parrish - arriverà. Non si deve piangere. Non si deve disperarsi. Non si deve correrei in macchina ad ascoltare Taylor Swift. Bisogna camminare a testa alta, o almeno provarci.




 

*

 


 

“If you want crappy things to stop happening to you,
then stop accepting crap and demand something more.”
(Cristina Yang)

 

 

Theo aveva accompagnato Stiles a scuola. Era abbastanza divertente andare a scuola senza libri o compiti fatti ma sicuramente Stiles preferiva quello a farsi beccare da suo padre dopo essersi ubriacato e aver passato la notte a fare il barbone su divani di gente dalla dubbia moralità. Gli aveva detto che si era fermato da Scott e sperava tantissimo che quel cretino del suo migliore amico non avesse qualche uscita infelice che lo facesse scoprire.
«Grazie del passaggio» borbottò a Theo e fece per andarsene ma Theo lo bloccò.
«Ti ricordi che avevo detto eri in debito con me?»
Stiles iniziò a sudare, immaginandosi legato a un tavolo a farsi asportare organi da Theo versione scienziato pazzo. Perché non aveva potuto spiaccicarsi al suolo e morire anziché sentirsi male e collassare addosso a Theo?
«Mi serve aiuto con geometria. Non riesco a fare i problemi.»
«Pensi davvero di riuscire a ingannarmi? So benissimo che è una tua tattica per tirarmi dalla tua parte ...»
«... ma io ti odio e odierò sempre, Theo, perché io sono coerente e preferisco amare chi mi dà due di picche da quando so come si scrive arancia che aiutare qualcuno a cui ho rovinato un paio converse nuove?»
Stiles rimase in doloroso silenzio.
«Ci vediamo dopo la scuola in biblioteca?»
Stiles lo avrebbe mandato a quel paese ma esattamente in quel momento Lydia Martin, splendida nel suo vestito rosa chiaro, scese dall'auto di Jordan Parrish, baciò quest'ultimo sulle labbra e si diresse a scuola come se nulla fosse. Stiles stritolò con ambedue le mani la cosa più vicina lui e iniziò a bestemmiare internamente. Le bestemmie raggiunsero il loro apice quando Lydia si girò verso di lui e lo salutò.
Se Theo in quel momento non avesse rivolto un saluto a Lydia, distraendolo, probabilmente si sarebbe messo a piangere o a urlare o a fare entrambe le cose, ma in qualche modo si aggrappò al suo nuovo anti stress e riuscì a buttare fuori un «buongiorno Lydia» abbastanza credibile. Lei lo guardò un po' stranita ma poi proseguì senza dirgli nulla.
Quando la vide sparire finalmente si rilassò, solo per notare che la cosa che aveva usato per sfogare la rabbia era la maglietta di Theo, che adesso penzolava stropicciata addosso a lui.
«Odi proprio i miei vestiti, vedo.» disse quest'ultimo, cercando di sistemare il disastro che Stiles aveva fatto con le dita.
«Odio cosa contengono.» replicò Stiles, cercando di darsi una parvenza di decenza, anche se ormai la sua dignità nei pressi di Theo rasentava lo zero assoluto, grazie tante Miss Martin.
Theo roteò gli occhi e gli passò uno zaino. Il suo zaino.
«Sono passato a prendertelo mentre facevi la doccia. Ci sono tutti i libri che ti serviranno per oggi. Ci vediamo in biblioteca finite le lezioni.»
«Neanche morto.»
«Vedremo.»




 

*




Stiles non aveva assolutamente intenzione di assecondare Theo. Stiles, appena suonata la campanella, decise che sarebbe andato a casa senza guardarsi indietro, ma non fece tempo a fare due passi che vide Theo appoggiato all'armadietto di Lydia che parlava amabilmente con lei.
"Brutto viscido bastardo" pensò e corse subito da loro, sfoggiando il suo migliore sguardo omicida e dicendo angelicamente a Theo:«Ma io e te non dovevamo andare a studiare in biblioteca?»
Theo gli rivolse un sorriso gigantesco e vittorioso che fece venire a Stiles voglia di prenderlo a pugni in faccia.
«Ma certo. Scusami Lydia, parleremo dopo.»
Stiles non diede a Lydia neanche il tempo di replicare che trascinò via Theo e non appena furono abbastanza lontani lo aggredì:«Cosa stavi facendo!? Tieni le tue luride zampe lontane da lei!»
«Stavamo solo parlando di fisica.»
«Come no! Se solo osi ...»
«Non sono interessato a Lydia. Volevo solo capire cosa diavolo ci trovi, ma è un bel faccino come tanti.»
«Lydia è anche intelligente e ...»
«Lydia è tante cose ma tu non sei uno stupido, Stiles. Lei non è il sole del tuo universo.»
Stiles non aveva alcuna intenzione di stare a sentire le baggianate da Cristina Yang di Theo, quindi lo bloccò sul nascere:«Lei è una sognatrice ma non è il sole, io sono il sole. Okay, grazie della paternale. Non volevi studiare?»




 

*




Studiare con Theo non era così male. Certo, era davvero una capra, ma man mano che gli si spiegavano i concetti arrivava alle cose ed era molto più sveglio di Scott o Malia. Avevano finito in davvero poco tempo e poi avevano deciso di fare ognuno i propri compiti. Peccato che dopo aver risposto alla prima domanda di storia Stiles si fosse ricordato di Lydia e avesse iniziato a deprimersi. Era finalmente un bel periodo, dopo tutto lo schifo che lui e gli altri avevano passato: erano tornati uniti, avevano sconfitto i Dread Doctors e messo a cuccia Theo e si erano leccati le ferite a vicenda. Era tornato tutto normale e quasi il tempo sembrava non essere passato, era tornato ad avere come problema più grande con chi usciva Lydia e le interrogazioni di chimica. Poi era bastato un giorno ed eccolo lì a questionare tutte le sue scelte perché l'amore della sua vita usciva con Parrish e lui era scapolo e per giunta faceva da babysitter a Theo. Che vita orrenda.
«Non ti merita.» disse Theo di punto in bianco, facendo cadere la matita a Stiles dalla sorpresa.
«Eh?»
«Lydia non ti merita e tu meriti di meglio.»
Stiles lo guardò male:«Io voglio Lydia e non sono fatti tuoi. Lydia è il meglio.»
«Il meglio dovrebbe farti stare bene. Il meglio dovrebbe pensare che il sole sorge e tramonta con Stiles Stilinski, non a farsi chiunque tranne te. Lydia non ti ha mai guardato come meriti.»
Stiles cercò di ignorare quanto le parole di Theo avessero un senso. Aveva sempre sperato che Lydia riuscisse a vederlo in modo almeno leggermente positivo ma sembrava quasi impossibile. Come se lei fosse stata geneticamente programmata per non vederlo e lui fosse stato programmato per farle da alza autostima quotidiano. Certo, se solo Lydia non fosse stata così meravigliosa, sarebbe stato tutto più semplice, dimenticarla, andare avanti ...
«Stiles, dico sul serio.»
«Stai dicendo cavolate.» borbottò lui, chiudendo il libro di scatto.
«Sto dicendo che potresti anche considerare l'idea che Lydia Martin non è l'unico essere sulla terra e darti una svegliata.»
«So benissimo che non è l'unico essere umano sulla terra per il semplice fatto che tu sei qui a seccarmi.» sibilò Stiles.
«Non riesci neanche a fare le domande di storia perché pensi a lei. Ti sembra normale? Ho visto come cincischiavi con la biro. È da idiota.»
Stiles cercò davvero di ignorarlo, ma Theo continuò: «Pensi che stare qui a deprimerti servirà a qualcosa? Per lei, poi. Santo cielo, Stiles, amor proprio! Meriti di meglio e sei il primo a negartelo. Lydia non ti vuole? È lei che ci perde! Non devi mandare a puttane la tua vita per lei, devi anzi concentrarti su di te, falle vedere cosa si perde. Metti te stesso come priorità, per una volta.»
Theo aveva ragione. Come sempre, era la voce della verità, Cristina Yang con i pettorali più fighi del mondo. Stiles sapeva di essere messo veramente male, sapeva che Lydia ormai gli era più dannosa che altro, dato che grazie a lei si era solo trovato in situazioni o pericolose o imbarazzanti negli ultimi due giorni e per la prima volta dalla terza elementare si trovò a pensare che, effettivamente, se non fosse stato innamorato di lei, la vita sarebbe stata più semplice. Forse starle dietro non era esattamente rispettoso di se stesso.
«Puoi avere molto di più, Stiles.» disse Theo quasi indovinando i suoi pensieri, riprendendo a sottolineare il suo libro con l'evidenziatore giallo.

 


 

  
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