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Autore: Seekerofdreams_    04/02/2016    1 recensioni
Louis e Liam vengono selezionati per entrare in una prestigiosa scuola d'arte. Non tutto è semplice come immaginano e fin dal primo giorno entrambi troveranno una distrazione.
O semplicemente AU dove Harry è l'insegnante di danza classica di Louis e Louis non è portato affatto per questa disciplina e dove Liam dovrebbe imparare a non disturbare i pianisti eccentrici.
Mini - long Larry/Ziam
Dancer!Louis Dancer!Liam Teacher!Harry Pianist!Zayn
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le persone giudicano sempre gli altri avendo come modello i propri limiti –
e a volte l’opinione della comunità è piena di preconcetti e timori.”

(Paulo Coelho)

 

 

*

 

Liam tiene ferma la porta della caffetteria mentre un assonnato Louis lo sorpassa sbadigliando. Indossa una tuta nera e sul capo ha un cappello di lana grigia che gli lascia scoperta la fronte facendogli ricadere però due ciocche sul lato destro. Si dirige verso il bancone e con un balzo si siede in uno degli sgabelli più appartati e “Due caffè” ordina prima che Liam lo raggiunga.

“Oggi non è giornata” protesta appoggiando la testa sul marmo freddo del bancone e guardando Liam di sottecchi “Come fai ad essere sempre perennemente attivo?” sbuffa “Ti odio” aggiunge quando l'amico in risposta scrolla le spalle e butta giù il suo caffè rigorosamente zuccherato. Si guardano accigliati, è lunedì mattina e devono iniziare una nuova settimana di corsi senza la minima voglia o almeno Louis non ne ha affatto. Liam è costretto a trascinarselo dietro mentre il più basso tra i due gli punzecchia un fianco per dispetto ma che in realtà vuol dire “Grazie per essere qui” perché Louis è così, dietro i suoi scherzi ci nasconde l'amore.

Il cielo è nuvoloso ma per il momento non minaccia pioggia così camminano tranquilli verso l'ingresso della scuola e si fermano accanto al grande vaso in pietra che riempie lo spazio dinnanzi all'entrata. Louis pensa che sarà bello a primavera quando lo riempiranno di fiori, per ora è solo terra bagnata.

“Dove si sarà cacciato Niall?” sbuffa sistemando la tracolla sulla spalla destra.

“Non ne ho la più pallida idea, ha detto che sarebbe arrivato con una sorpresa” ribatte Liam guardandosi attorno. Indossa una misera felpa nera e sta congelando, non può credere di essersi dimenticato il giaccone a casa perché troppo impegnato a chiamare Louis, dovrebbe pensare a se stesso qualche volta. Saltella sui piedi per tenersi in movimento e riscaldarsi e sta per mollare tutto ed entrare quando “Ehi ragazzi!” sente dire. Si volta scorgendo l'amico biondo avanzare verso di loro seguito da una ragazza castana che si guarda attorno stralunata.

“Eccomi, scusate il ritardo” si giustifica fermandosi accanto a loro.

“Tranquillo Nì, possiamo andare ora?” chiede scorbutico Louis alzandosi.

“Non ci far caso, si è svegliato dal lato sbagliato del letto” borbotta Liam e “Idiota mi alzo sempre dallo stesso lato!” ribatte Louis e “E' un modo di dire, sei insopportabile quando non dormi abbastanza!”

“Ragazzi, basta ok? Vi devo presentare una persona” li distrae Niall sfiorando poi delicatamente un braccio della ragazze e “Lei è Daisy” la presenta. I due ragazzi si guardano confusi prima di tendere la mano per presentarsi “Piacere” dicono all'unisono.

“E' tutto mio, Niall mi ha parlato tanto di voi” risponde pacata e Louis sta per dirle che no, a loro Niall non ha parlato affatto di lei ma Liam gli tira una gomitata sul fianco e preferisce rimanere in silenzio. Si guardano per qualche secondo in imbarazzo poi semplicemente entrano a scuola, Niall ride e Liam osserva il sorriso tirato sul viso di Daisy e conferma il suo pensiero, il biondo è un tipo strano.

“In che classe sei?” chiede Liam alla ragazza cercando di essere amichevole.

“Ora ho lezione di pianoforte, sono nella classe di musica non in quella di danza” ribatte lei allegra e stanno per prendere ognuno la propria strada quando “Daisy, pronta per la lezione?” sentono dire e Liam quella voce la riconoscerebbe in mezzo a mille ormai. Si volta seguito dalla ragazza e guarda quell'uomo che ormai ha stuzzicato la sua mente, farsi spazio tra gli studenti. Indossa un jeans, una maglietta blu notte e un cappotto un po' lungo lasciato aperto sul davanti. Liam vorrebbe avvicinarsi e passare le mani sotto la stoffa della giacca, stringere i suoi fianchi e portarselo contro per sentire la consistenza della sua pelle, il suo profumo e il calore dei loro corpi a contatto ma non fa niente di tutto questo, non ha la facoltà per farlo e così rimane in silenzio insieme a Louis e Niall che lo guardano curiosi.

“Professor Malik!” sentono dire da Daisy ma con un sorriso sulle labbra e un leggero negare della testa l'uomo la sorpassa “Ti ho già detto di chiamarmi Zayn e che non sono un professore! Forza andiamo, prima iniziamo prima finiamo, no?” sorride iniziando a salire le scale e Liam quasi sente il fumo uscire dalle orecchie perché diamine, lo ha ignorato completamente!

Sta per incassare il colpo e andare via quando “Ah” lo vede voltarsi a metà gradinata “Ciao Liam”. Ha un rapporto strano Liam con i suoi saluti, ne è ormai praticamente certo, continua a fissarlo e solo quando Louis lo punzecchia da dietro si riprende. Lo vede sorridere e sa di star facendo la figura dell'idiota ma non è colpa sua se Zayn Malik è l'essere più bello della terra. C'è qualcosa di pericoloso nei suoi tratti, il suo viso ha lineamenti che Liam ricorda di aver riscontrato studiando storia dell'arte a sedici anni, allora non capiva perché i pittori, gli scultori o meglio gli artisti in generale, ricercassero il bello, ricercassero quel tipo di mascella ben delineata, quegli occhi assottigliati e quella forma del viso particolare per poter realizzare un'opera d'arte, ora lo capisce perché ha visto qualcosa che è bello oggettivamente. Zayn gli fa venire voglia di dipingere e lui non ha mai preso in mano nemmeno un pennello perché è sempre stato negato in quell'arte ma in questo momento vorrebbe tanto sapere disegnare per rendere giustizia ad un bellezza come la sua, per poter mettere su carta la bellezza di un paio d'occhi dello stesso colore della sabbia in una giornata soleggiata ma forse una persona bella come Zayn non può essere relegata ad un foglio di carta.

“Ciao Zayn” si sforza di parlare. Vede il sorriso sul viso dell'altro e poi si volta poggiando una mano sulla schiena di Louis spingendolo via.

“Andiamo Niall” sussurra e si incammina verso l'aula di danza moderna senza voltarsi ma con uno sguardo puntato addosso a bruciare fin sotto la pelle. Chiude gli occhi quando la confusione dello spogliatoio lo colpisce e scuote la testa pregando Louis e Niall di non commentare, si aspetta di sentire qualcosa ma stranamente rimangono in silenzio entrambi. Si cambiano velocemente mentre i loro colleghi iniziano a lasciare la stanza, infilano la tuta e Liam ha proprio voglia di ballare per scaricare la tensione e liberare la mente.

“Stai bene?” chiede piano Louis avvicinandosi.

“Si, voglio solo ballare ad essere sincero” ribatte Liam e lo fa, diamine se lo fa. Osserva i passi della nuova coreografia attentamente, si ripete il motivetto musicale in testa per prendere il ritmo e quando è il loro turno inizia a muoversi concentrato. Ci mette un po' di tempo per entrare del tutto nel ballo ma quando lo fa si lascia andare completamente. C'è un momento in cui si fermano tutti a guardarlo, insegnante compresa, c'è così tanta frustrazione, quasi dolore nei suoi modi di muoversi che sembrano essere entrati tutti in quello stato d'animo. Quando la musica volge al termine e riapre gli occhi, Liam si rende conto di essere l'unico al centro della stanza ad aver terminato la coreografia, si sente esposto, batte più volte le ciglia sorpreso e “Puoi andare a cambiarti Liam, per oggi hai finito” si sente dire dalla sua insegnante. Non aspetta altro e fugge via, cercando di non incrociare nemmeno lo sguardo di Niall e Louis che a pochi passi da lui lo guardano sorpresi.

Il più grande sente il bisogno di seguire il suo migliore amico ma non può farlo, deve rimanere a lezione per altri venti minuti se non vuole guadagnarsi una nota disciplinare. Sospira chiudendo gli occhi e si concentra sperando che per una volta il tempo passi in fretta e che Liam non sia fuggito troppo lontano.

“Starà bene?” sussurra Niall cercando di non farsi sentire.

“Si” ribatte Louis e spera di aver ragione.

 

*

 

Sente delle risate distorte, una musica fluida e rilassante, una pausa e la stessa musica ripartire questa volta imprecisa e non uniforme, storce la bocca mentre stringe le mani sulla panca di legno al centro del corridoio del terzo piano, l'ha capito anche lui che l'errore è nel modo in cui si accavallano la mano destra e quella sinistra, Zayn l'ha ripetuto cinque volte “Non così Daisy, devi lasciare che sia un movimento sciolto, naturale”. Mancano dieci minuti alla fine delle lezioni e dopo essersi lavato e cambiato Liam ha sentito la necessità di raggiungere l'altro ragazzo, sente proprio questo bisogno nascergli dall'interno e non riesce minimamente a spiegarsi il perché, non ha intenzione di incontrarlo, semplicemente vuole sentirlo suonare ma quella ragazza, l'amica di Niall, sta rovinando tutto e invece di farlo rilassare lo sta facendo impazzire. Batte il piede a terra nervoso e “Incapace” borbotta, forse troppo ad alta voce perché la musica si interrompe di colpo. Si alza di scatto e sta per avviarsi verso le scale quando “Liam?” si sente chiamare. Sospira abbassando le spalle, nemmeno da bambino era bravo a nascondersi durante i giochi così stringe le mani intorno alla stoffa della giacca prima di voltarsi e incontrare gli occhi curiosi dell'altro.

“Hai bisogno di qualcosa?” chiede ancora Zayn avanzando verso di lui.

“No, io... stavo andando via” prova a dire con tono fermo Liam ma i suoi occhi lo tradiscono, supplicano quasi Zayn di aiutarlo e allora “Daisy?” urla quest'ultimo “Per oggi abbiamo finito” aggiunge. Non sposta lo sguardo da quello di Liam e la ragazza si sente di troppo quando con un colpo di tosse, uscendo dall'aula, cerca di richiamare la loro attenzione.

“A domani allora e ciao Liam” sussurra piano, quasi mortificata. Un po' le viene da piangere per il commento che ha sentito fuoriuscire dalle labbra del ragazzo perché lei ci mette veramente il cuore in quello che fa e non sempre le cose le riescono bene ma sperava di poter fare una buona impressione sugli amici di Niall.

“A domani Daisy, oggi pomeriggio l'aula è libera puoi venire ad esercitarti” le dice Zayn e Liam chiude gli occhi perché sa di essere stato maleducato così “Ehm, ci vediamo a mensa? Mangi con noi?” le chiede gentile cercando di riparare, non si scusa ma dal sorriso che nasce sulle labbra di lei sa di aver riacquistato punti “Si, certo... a dopo allora!” la sente dire e sorridendo, un po' forzatamente lo deve ammettere, la guarda andare via.

Sospira quando improvvisamente si rende conto di essere da solo con Zayn e sta per inventarsi una scusa per sparire quando “Vieni” sente dire. Osserva il ragazzo per qualche minuto, ha il busto più scolpito rispetto alle gambe esili ma l'insieme dà vita ad una perfetta armonia e Liam vorrebbe chiedergli di poterlo guardare, di poter stare in silenzio solo ad osservarlo ma potrebbe sembrare pazzo così si limita a seguirlo in aula.

“Siediti” gli sorride Zayn indicando il pianoforte nella stanza.

“Non ho mai suonato e tra cinque minuti devo essere a lezione di tessuti” si giustifica.

“Tessuti eh? Perché non sono sorpreso?” dice sorridendo Zayn sistemandosi i capelli con una mano per poi passare un dito sui tasti bianchi del piano, sembra pensieroso ma quando alza lo sguardo verso Liam ha sul viso un'espressione di sfida “Mi farò bastare cinque minuti” dice invitandolo a sedersi ancora una volta. Il castano in realtà non sa perché lo ascolta ma lo fa, si accomoda davanti a quello strumento che ha sempre sognato di suonare e accarezza i tasti quasi spaventato.

“Poggia le mani sulla tastiera” lo incita e Liam appoggia le mani sorreggendosi quasi allo strumento “No” sorride allora Zayn per poi avvicinarsi “Fai finta che sotto i palmi ci sia un uovo” dice mostrandogli la posizione corretta. Liam lo imita osservando quelle dita ossute e un po' rovinate.

“Così, bravo” lo elogia l'altro sorridendo.

“Le note sul pianoforte le conosci?” chiede poco dopo e Liam annuisce perché l'ha imparato a scuola quando era piccolo e così poggia il pollice sul tasto che rispecchia il Do suonando poi una piccola scala, pollice, indice, medio suona le prime tre note e sta per continuare a suonare il Fa con l'anulare quando si rende conto che per finire la scala mancano ancora cinque note e così sposta le dita fluidamente e continua pollice, indice, medio, anulare, mignolo. Sorride soddisfatto alzando lo sguardo verso Zayn e “Sei pieno di sorprese Liam” si sente dire.

“Sono stato bravo?” gli chiede con un'ingenuità negli occhi che Zayn si sente quasi mancare “Sei stato bravo ma quando suoni composizioni più impegnative non sempre ti viene naturale fare quello che hai fatto tu” spiega il maggiore osservando il sorriso luminoso di Liam svanire.

“Beh non dovrebbe essere così però, queste sono le basi no? E' come in matematica, non puoi pretendere di saper risolvere un'integrale se non sai fare un'addizione” risponde alzandosi un po' piccato e “Calma, calma. Hai ragione ma Daisy ha solo bisogno di esercitarsi tanto e non è un'incompetente.”

“Non è un'incompetente” lo scimmiotta Liam e Zayn lo guarda divertito, un sopracciglio alzato e le braccia incrociate “Non mi sembri uno di quei ragazzi che prendono in giro le debolezze degli altri ma forse mi sbaglio” lo rimprovera e Liam lo guarda con gli occhi confusi e “Non sono così e non ce l'ho con lei” dice ovvio.

“E allora cos'è? Non sembra starti simpatica! E' forse perché frequenta il tuo amico biondo?” continua Zayn, lo stesso tono di voce accusatorio e allo stesso tempo divertito di prima.

Liam lo guarda confuso, cosa c'entra Niall? Scuote la testa e “Devo andare ora, ci vediamo in giro Zayn” lo saluta prima di uscire dalla stanza senza voltarsi indietro “Forse è perché frequenta te” si ritrova a sussurrare e vorrebbe darsi dell'idiota anche solo per averci pensato. Scuote la testa e si infila nello spogliatoio sfilandosi la maglietta e indossando i pantaloncini prima di entrare in aula e non gli importa di essere ancora solo, inizia a riscaldarsi con qualche esercizio incurante della porta aperta e di un paio di occhi ambra che lo osservano da lontano.

 

*

 

Le lezioni di danza classica sono ormai diventate per Louis una routine, si svolge tutto allo stesso identico modo, possono cambiare gli esercizi, le persone a cui il suo insegnante si rivolge in tono severo ma le sensazioni, quello che lui prova, non cambia mai. Entra sempre in aula per ultimo e spera che il tempo gli sia favorevole e che passi in fretta. Harry sembra essere tornato stronzo e lui è un po' stanco, pensava che dopo la loro ultima chiacchierata le cose sarebbero migliorate e invece non è cambiato proprio niente. Lo fanno sentire inadatto comunque e per questo ora si ritrova ad aspettare che tutti escano dallo spogliatoio per cambiarsi. Non ha mai odiato nessuno Louis, non è il tipo eppure sente di provare qualcosa di molto negativo per i suoi compagni di corso, soprattutto per due ragazze in particolare, che sorridono come gallinelle e che pensano di essere qualcuno solo perché Harry non le ha mai richiamate. Ogni volta entra in aula chiedendosi perché si trova lì poi incontra gli occhi del suo maestro e nonostante tutto sa che ha un motivo per continuare a provare.

Sente la porta chiudersi e le voci dei suoi compagni affievolirsi piano piano così si alza in piedi e fa scorrere lungo le gambe i pantaloni, si osserva allo specchio mettendosi di profilo, poi di schiena voltandosi per osservare il riflesso e no, il sedere è ancora lì “Perché non sparisci?” sussurra. Scuote la testa rassegnato e prende la sua tuta, infilandola velocemente. Si sciacqua il torace e le ascelle perché di fare una doccia ora non ne vede l'utilità dato che ha intenzione di ballare per un po' da solo. Si asciuga ed è mentre infila la maglietta che sente delle voci provenire dall'interno dell'aula.

“Mamma, per favore, devo lavorare!” sente dire e non ha bisogno di avvicinarsi molto per riconoscere la voce di Harry ma comunque cammina piano verso la porta semichiusa e prova a guardare all'interno senza fare troppo rumore. Non riesce a vedere molto ma rimane ad ascoltare e forse farebbe meglio a seguire i consigli di sua madre e non origliare.

“Lavorare? Harry non ti ho insegnato questo! Stai insegnando ad un branco di... non so nemmeno come chiamarli. Come ti è saltato in mente? La danza classica è eleganza per definizione e tu scegli alunni con quelle conformazioni fisiche?”

La donna sta urlando quasi e Louis vorrebbe veramente andare via da lì, perché sa che tutto quello lo ferirà ma rimane perché è un po' masochista, Liam glielo dice spesso.

Fa qualche passo in avanti cercando di non far scricchiolare nulla e resta in attesa.

“Mamma...” prova a dire sconfitto ma “Quel ragazzo poi, basso e formoso, come ti viene in mente? Non potrà mai fare niente e non passerà l'esame mai con quel collo del piede e quel sedere enorme” continua la donna e Louis si sente morire per qualche secondo. Sente la bile risalirgli in gola e non riesce a sentire la risposta di Harry perché deve correre in bagno per rigettare anche l'anima e non gli importa di essere rumoroso non può fermarsi, sente la gola bruciare e il petto in fiamme.

Gli viene da piangere e vorrebbe avere Liam accanto per sentirsi meno solo ma poi due mani grandi si appoggiano sulla sua fronte liscia e allora si rilassa perché c'è qualcuno e lui sente meno freddo.

“Oh perfetto, sarà anche bulimico” sente la voce della donna e “Smettila mamma, vai fuori” sente Harry parlare ma lo sta facendo troppo piano per farsi sentire anche da lei così “Per l'amor del cielo Harold, esci da questo bagno e manda qualcun altro a prendersi cura di questo qui” continua.

Louis si sente uno schifo e incrocia gli occhi stanchi di Harry per qualche secondo prima che quest'ultimo si alzi. Chiude gli occhi per non piangere, sentendosi umiliato ma “Esci fuori da qui, non sei un'insegnante e nemmeno un'alunna, non puoi stare qui. Esci o sarò costretto a chiamare qualcuno della sicurezza!” sente dire da Harry e forse il suo cuore torna a battere un po' più veloce.

Non sente cosa si dicono, Harry fa uscire sua madre dal bagno dandogli così il tempo di rimettersi in piedi e darsi una sistemata. Tira lo sciacquone per poi lavarsi le mani e il viso, la sensazione di bruciore ancora in gola. Si sente un po' spossato ma riesce ad uscire e raggiungere il suo armadietto ma nel borsone non trova lo spazzolino e si maledice per non essere paranoico in tutto come Liam.

Scuote la testa e si lascia cadere sulla panca di legno, chiude gli occhi e respira piano, godendosi il silenzio almeno fino a quando la porta viene riaperta. Dei passi, poi qualcuno che si siede accanto a lui “Bevi un po' di acqua” sussurra Harry.

Apre un occhio per controllare ed è sorpreso di trovarlo lì ma non lo dà a vedere e recupera il bicchiere per rinfrescarsi la gola. E' in imbarazzo ma di certo non è l'unico, Harry è seduto scomposto e sente il bisogno di prendere a pugni qualcosa dopo le parole di sua madre ma non può fare quello che vorrebbe e deve prima scusarsi con Louis per tutto.

Si schiarisce la gola e “Mi dispia...” inizia a dire ma la mano dell'altro ragazzo lo blocca, lo vede chiudere gli occhi ancora una volta e “Non scusarti per favore, passerà, non preoccuparti” lo sente dire.

“Devo invece, mia madre è fatta così, non capisce dove fermarsi per non ferire i sentimenti delle persone e non ce l'aveva con te, voleva ferire me e...” dice ma ancora una volta viene interrotto. Louis scoppia a ridere puntando gli occhi blu nei suoi e “Non voleva ferire me? Certo, come no...” dice sarcastico prima di scuotere la testa ed alzarsi.

“Dove vai? Devi riposarti, non hai mangiato nulla e quello che avevi in corpo lo hai rigettato, non puoi affrontare le altre lezioni, ti firmo un permesso” protesta Harry alzandosi ma Louis scuote la testa anche se sa benissimo che non è lui ad aver ragione ma il suo professore.

“Non ho bisogno di aiuto, posso farcela” ribatte cercando di usare un tono convincente ma non deve essere stato bravo perché Harry fa qualche passo verso di lui e alza una mano quasi volesse accarezzarlo ma poco dopo la lascia cadere al suo fianco e “Io ho lezione ma posso farti accompagnare a casa da un mio amico, per favore Louis, devi riposare” gli dice sinceramente preoccupato e il ragazzo non può far altro che arrendersi perché ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui, abbassa lo sguardo e annuisce semplicemente ritrovandosi poco dopo a sistemare tutto nel borsone e a scendere le scale verso il piano terra al suo fianco “Devo avvertire Liam e gli altri” dice e “Certo, saranno a mensa, io intanto firmo il permesso” risponde Harry tranquillo allontanandosi verso la sala professori.

Louis sospira e a grandi passi si dirige verso la mensa, l'odore di cibo lo disgusta all'istante e cerca di non guardare i vari pass pieni di ogni pietanza per non rischiare di dover correre ancora in bagno.

“Lou!” si sente richiamare e finalmente trova tra la folla il volto amico di Liam e aumenta il passo fino a scontrarsi con il suo petto “Lee” sussurra lasciandosi circondare il busto con le braccia. Si sente al sicuro accanto a lui e quasi lo stomaco non brucia più.

“Che succede?” gli chiede Liam preoccupandosi subito per lui.

“Una lunga storia, non sono stato bene e ora vado a casa” dice sbrigativo cercando di sorridere.

“Sei stato male? Cos'hai avuto?” chiede Niall alzandosi dal suo posto.

Louis si volta a guardarlo e gli sorride, salutando poi anche la sua nuova amica “Niente di che, devo aver mangiato qualcosa che non dovevo mangiare ieri sera” mente e loro due sembrano accontentarsi della risposta perché tornano a chiacchierare tranquilli. Louis sa però che Liam non si è bevuto la sua scusa e infatti si sente spingere dolcemente verso l'uscita “Torno subito” lo sente dire per poi aumentare il passo fino al corridoio nell'ingresso principale.

“Hai mangiato della carne con dei pomodori cucinati da me ieri sera e sono sicuro che erano ottimi sia di gusto che di qualità quindi dimmi cos'hai!” dice Liam, il tono preoccupato e severo. Osserva il suo amico mordersi le labbra per poi seguire il suo discorso confuso fatto di “E' arrivata sua madre”, “Grasso”, “Sedere enorme” e “Bulimico”.

Parla veloce Louis nonostante sia solito parlare con calma ma Liam gli sta dietro comunque perché lui è il re del parlare a velocità innaturale, così capisce bene cosa gli sta dicendo e chiude gli occhi tirandoselo contro in un abbraccio rassicurante e carico di amore “Ci sono io Lou” gli sussurra all'orecchio, cullandolo tra le sue braccia. Gli accarezza i capelli castani sentendo le sue mani piccole chiudersi sulla schiena e stringere fino a quando un colpo di tosse li fa sobbalzare.

“Scusate” dice Harry annunciando la sua presenza. Si staccano immediatamente e a Liam quasi manca il fiato quando nota Zayn accanto al professore di danza classica.

“Ecco il permesso e lui è Zayn, il mio amico che ti riaccompagnerà a casa” lo introduce formalmente a Louis anche se quest'ultimo ha ben presente chi è.

“Ti porta a casa lui?” non può fermarsi dal chiedere Liam e “Si, Har...” risponde Louis mordendosi il labbro “...Il professor Styles ha insistito” continua correggendosi.

Liam guarda il viso di Louis arrossire e “Ok” risponde anche se non va bene niente nel suo petto ma sorride lo stesso e guarda con sfida il viso di Zayn.

“Andiamo?” chiede quest'ultimo dopo aver ricambiato lo sguardo del castano.

“Certo” risponde Louis e “Grazie ancora professore” aggiunge rivolto ad Harry.

“Non devi ringraziarmi di nulla, riposati” dice quest'ultimo cercando di mantenersi distaccato e professionale senza però riuscirci fino in fondo. Fa qualche passo verso Liam mentre vede Louis recuperare il borsone da terra e avviarsi verso l'uscita con Zayn.

“Lou?” dice Liam bloccandolo per un braccio.

“Mh?” gli sorride Louis voltandosi e si aspetta qualcosa di diverso dal “Ci vediamo a casa” sussurrato dal suo amico, lo guarda attento soffermandosi sul suo spostare lo sguardo per qualche secondo su Zayn e allora gli sorride “Ci vediamo a casa Lee, non fare tardi.”

 

 

Il campus non è molto distante dalla scuola, sarebbe potuto arrivare in quindici minuti di cammino ma quando inizia a piovere ringrazia di essere chiuso in auto e potersi riparare.

“Allora abiti con Liam” dice titubante Zayn uscendo dal parcheggio della scuola.

Louis lo guardia incuriosito e “Si” risponde. Lo vede annuire, il suo sguardo è fisso sulla strada e le sue dita tamburellano sul volante segno della sua agitazione. E' un ragazzo attraente, i capelli lunghi abbastanza da stringerli tra le dita, i tatuaggi sulle braccia e un naso perfetto, non deve sforzarsi molto Louis per capire perché il suo miglior amico si sia preso una cotta per un tipo così.

“E abitate da soli?” si sente chiedere ancora.

“Si e perché ti interessa?” ribatte Louis sorridendo.

Zayn alza le spalle e “Volevo fare conversazione” si giustifica.

“Ovviamente” lo prende in giro Louis e “Fermati qui” aggiunge poco dopo. Zayn fa come dice e accosta sotto il palazzo rosso del campus. Si guarda attorno e sorride osservando gli altri palazzi, tutti di un colore diverso e ricorda di quando lui ed Harry condividevano l'appartamento in quello blu. Gli mancano un po' quei giorni, la spensieratezza di essere uno studente nonostante lo studio esagerato, le ore di lezione e le mani doloranti ogni sera. Pagherebbe per poter tornare indietro, spesso si chiede come sarebbe la sua vita se si fosse dedicato alla sua felicità senza preoccuparsi troppo di quella del suo miglior amico ma in fondo rifarebbe tutto ancora una volta.

“Grazie per il passaggio” lo richiama alla realtà Louis e lui si gira a guardarlo annuendo “Di niente, ci vediamo a scuola e riposati” dice accennando un sorriso mentre le dita continuano a picchiettare sul volante.

“No” dice Louis prima di slacciare la cintura di sicurezza.

“No?” ripete confuso Zayn alzando un sopracciglio.

Louis sorride mentre osserva l'acqua scendere copiosamente sui vetri “La risposta alla domanda che volevi farmi prima è no” continua girandosi a guardarlo. Si sporge verso i sedili posteriori recuperando il borsone mentre “E quale domanda volevo farti, sentiamo!” gli chiede Zayn piccato.

Lo guarda attentamente, sorridendo giocoso, recupera l'ombrello dal borsone e si prepara ad uscire dall'auto. La pioggia batte forte quando mette piede sull'asfalto e lo costringe a coprirsi bene ma prima di richiudere la porta dell'auto si piega verso l'interno e “Se vado a letto con Liam” dice sorridendo. Uno a zero per Louis.

 

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Nda.

Dopo un tempo infinito eccomi qui con la terza parte di Yes, you can! Mi dispiace sul serio, non ho scuse ma spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo.

Ancora una volta ho voluto dare spazio alle amicizie perché sono una parte fondamentale della nostra vita ma ovviamente gli Ziam e i Larry sono il centro della storia. Le prime gelosie di Liam e Zayn mi fanno sorridere tantissimo e in questo capitolo c'è anche l'arrivo di Daisy che beh, farà la sua parte ;)

Fatemi sapere cosa ne pensate e ho deciso di usare #yucan come hashtag “ufficiale” su twitter quindi fatevi sentire e scrivetemi pure quanto non sopportate la mamma di Harry!

Un abbraccio,

Serena.

   
 
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