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Autore: Mel_mel98    10/02/2016    6 recensioni
Dalla storia:
[C'è stata una vita, in cui le tue certezze erano davvero poche, ma non ci facevi troppo caso. Una vita in cui non sapevi chi sarebbe rimasto al tuo fianco, e se tu stesso saresti potuto rimanere. Una vita in cui scappavi, come fanno tutti i bambini, cercando un modo per difenderti dalla paura.
E alla fine, lo hai trovato.]
-Un idolo delle folle come non lo avete mai visto. E come non vedrete mai più.-
|Partecipa al contest The dark side of the moon di SherylHolmes|
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Memories don't



 C'è stata una vita, qualche tempo fa, in cui le tue uniche preoccupazioni erano l'altezza delle onde e la temperatura dell'acqua. Una vita in cui passavi pomeriggi interi in riva al mare, gli occhi rossi per il sale e il cuore gonfio di orgoglio. Ti piaceva quel tipo di esistenza, tra sabbia, pesci e sole cocente a schiarirti i capelli. Ti piacevano le persone con cui dividevi le ore di spensieratezza, e quelle con cui facevi discorsi più seri. Amavi tutto, ti entusiasmavi per qualsiasi cosa, come fanno i bambini.

 

People change.

 

Piacere. Se ci pensi adesso, questa parola ha un suono strano. Se pensi che prima sapeva di salsedine ed aveva il rumore della risacca, ti viene da ridere. Quasi non sai più cosa sia ora, la risacca.

Piacere ora è qualcosa di estremamente preciso e definito. Qualcosa che conosci, che hai sperimentato, e che non ti stancherai mai di provare. È insita nella natura umana stessa, la ricerca del piacere. Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. E tu, lo hai trovato.

 

Just like seasons, people change.

 

C'è stata una vita, in cui le tue certezze erano davvero poche, ma non ci facevi troppo caso. Una vita in cui non sapevi chi sarebbe rimasto al tuo fianco, e se tu stesso saresti potuto rimanere. Una vita in cui scappavi, come fanno tutti i bambini, cercando un modo per difenderti dalla paura.

E alla fine, lo hai trovato.

 

Lo hai trovato la prima volta in una camera d'albergo, con il viso immerso in una nuvola di capelli verdi. È stato strano, in un primo momento ti sei sentito sporco, sbagliato.
Poi la seconda volta, su un divanetto bianco vecchio stile, contro un petto flaccido ed esperto, hai smesso di sentirti nel torto. Stavi solo proteggendo ciò che di caro ti era rimasto. Stavi solo cercando di sopravvivere. E ciò che sentivi non era altro che la giusta ricompensa per tutto quello che avevi passato prima.

Piano piano ti sei arreso, perché solo in quel modo sapevi di poter continuare a vivere. Ti sei arreso al sistema che Snow aveva messo in piedi, e hai cercato di prenderne l'unica cosa positiva.

Hai continuato a rincorrere il piacere, alle feste più chic di Capitol City, finché non è stato il piacere a rincorre te. La cosa forse ti è un po' sfuggita di mano, qualcuno te lo ha detto. Ma loro non sanno. Non sanno cosa sia stato sopportare il tuo dolore. E farebbero meglio a tacere.

Il piacere ti ha preso e messo in catene. E tu non hai la minima intenzione di liberarti. Perché sentire quei respiri caldi sul tuo collo, quelle mani sul tuo giovane corpo, quelle lingue che premono contro il tuo palato ti piace. E sei certo del fatto che tutti quelli che affermano di amare il mare sopra ogni altra cosa, non sono mai stati svegli nella capitale nelle ore piccole.

 

People change. Memories don't.

 

Eppure certe volte, quando sei completamente immerso nel godimento, così carnale e terreno, tangibile, la tua mente si distacca e ricorda quella vita in cui bastava la vista di un Paguro a renderti spropositatamente felice. Ma tu scuoti la testa, non vuoi tornare al distretto quattro. Non vuoi tornare indietro, non puoi, in realtà.

Non puoi tornare a chiuderti nella tua fortezza di coperte per difenderti dalla paura, a pregare il cielo perché tutto vada bene. Preferisci rimanere in quel letto caldo, accanto ad un corpo che probabilmente non rivedrai mai più, dove sai che tutto andrà bene. Dove basta la tua sola presenza a far andare tutto bene.

Quando sei al tuo distretto niente va bene. C'è solo la nostalgia di un passato che non sei capace di far tornare. Solo occhi tristi e spesso rossi di pianto. Occhi che hai amato, e che ami ancora. Ma che chiedono di più, del tuo solo corpo. Vogliono la tua mente, vogliono i tuoi pensieri. E tu non hai più voglia di pensare.

Sei cambiato, quei ricordi stampati nella tua mente te lo dimostrano ogni giorno. Sei cresciuto, dentro e fuori. Hai fatto le tue scelte, le migliori possibili. Hai scelto il piacere al dolore, la sicurezza al terrore. Hai rifiutato ogni compenso monetario, perché ciò che senti è più che sufficiente. Chi oserebbe biasimarti?

 

C'è stata una vita in cui hai pianto più volte, mentre le persone che amavi ti salutavano per l'ultima volta. Era una vita, quella, in cui eri forte solo in apparenza, mentre dentro eri un cuore di vetro spaccato a metà.
Buffo pensare che tu sia ancora la stessa persona, gli stessi occhi, la stessa bocca, nonostante quella vita non ci sia più. Le lacrime si sono asciugate, tu non sei più capace di piangere. Sei un cuore scolpito nella pietra che batte solo ogni tanto. Che batte quando il Piacere ti bacia, e si ferma quando il Ricordo ti sfiora.

 



Angolo dell'autrice
Che dire? Non so neppure io come sia potuta arrivare a pensare una cosa del genere. Devono essere i logaritmi ad avermi dato alla testa, altrimenti questa cosa non si spiega. Penso di essere sprofondata in quella fase di disagio che mi fa vedere tutto un po' più grigio di quel che effettivamente è.
Quindi, amanti del canon, calmi: lo so perfettamente che il Finnick della Collins, beniamino di tutti noi, non si è divertito nelle sue serate sfrenate a Capitol City. Ma in questo momento mi sono ritrovata a pensare a cosa sarebbe successo, se il Vincitore del distretto Quattro si fosse arreso, in qualche modo. Se avesse iniziato a preferire la vita nella capitale, apparentemente più semplice e sicura di quella che affrontava a casa. Dopotutto, questo voleva il contest di SherylHolmes: il lato oscuro di un personaggio.

Qualunque cosa pensiate in proposito, che troviate la mia “versione dei fatti” totalmente inverosimile o meno -io dal mio canto ho tentato di giustificare il cambiamento interiore di Finnick al meglio delle mie possibilità di scrittrice- spero vivamente che me lo facciate sapere in un commento qua sotto, perché sono davvero curiosa di sapere la vostra opinione.
Detto questo, mi sembra doveroso lasciarvi il link alla pagina del contest al quale questa fic ha partecipato, così se vi fosse venuta voglia di scoprire il lato oscuro di qualche altro personaggio potrete farlo in un attimo -> http://freeforumzone.leonardo.it/d/11230278/The-dark-side-of-the-moon/discussione.aspx/1

Prima di lasciarvi voglio sottolineare che quel paguro non è scritto maiuscolo perché sono totalmente impazzita e mette le maiuscole a caso. È un riferimento ad una storia che mi ha letteralmente sciolto il cuore, della cara ninety nine, che linkerò qua per i più curiosi ;)
-> http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=3365647
Vi ringrazio di essere arrivati fin qui, vi mando un bacetto e... alla prossima pubblicazione!
Mel

   
 
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