Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Writer_son of Hades    15/02/2016    0 recensioni
Bianca ha 22 anni, è originaria dell'Italia, ma vive da quattro anni a New York, dove è potuta scappare da un passato che la tormentava. Lavora al McLaren's Pub, un bar in centro e abita in un attico con altri quattro ragazzi, ormai diventati la sua famiglia.
Al bar arriva una sorpresa che cambierà lentamente la sua vita, facendole affrontare le sue paure e soprattutto il suo passato.
*
Una sdolcinata storia d'amore per tutti coloro che desiderano morire di diabete. Oppure per chi, come me, cerca ancora l'amore è che per ora può solo immaginare.
*
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo Secondo











<< Lui è Theodore, il mio fratellastro. >> annunciò Lydia a Bob e a Will.





Io sgranai gli occhi.
Conobbi Lydia circa quattro anni fa’ quando andai a vivere nel college femminile. Era una ragazza bellissima già allora con quelle labbra piene, la pelle candida e i capelli ramati, e rimase in stanza con me per tutta la mia permanenza in quell’orribile posto.
Diventammo amiche in poco tempo: lei mi copriva quando dovevo fare un turno di notte al pub e io l’aiutavo con le lingue. Sognava di viaggiare, ma soprattutto di diventare una modella.
 Sua mamma era scappata con un uomo quando era piccola e, quando suo padre si era risposato, la sua matrigna l’aveva spedita in quel college per “cercare di formarle il carattere”. La donna aveva un figlio di un anno in più di Lydia e io lo vidi solo una volta a Natale quando lui e suo padre vennero a trovare Lydia.
Poi le cose cambiarono: io andai a vivere con i ragazzi e lei finalmente riuscì a diventare una modella. Adesso lavora per le più importanti riviste di New York, ma non riesce ancora a lasciarmi, per questo non accetta lavori all’estero.
Ci siamo aiutate nei momenti più difficili ed il nostro legame è molto più forte di una semplice amicizia.
                Ma, è vero, qui non stiamo parlando di lei, ma del suo fratellastro.
Il ragazzo si fece avanti, sorpassandomi e avvicinandosi al bancone dove Bob lo stava aspettando.
Si strinsero la mano e poi Bob si rivolse a me: << Bianca, ecco la tua sorpresa. >>
Io continuavo a non capire.
                << Theo vuole iniziare a lavorare qui e a Bob sta bene. >> mi spiegò Lydia mettendomi un braccio attorno alle spalle.
                << E allora io cosa centro? >> chiesi.
                << Tu sei la migliore qui… >> cominciò Bob. E io temetti il peggio. << per questo gli farai da tutor fino a quando non sarà bravo almeno quanto te. >> concluse con un sorriso.
Lo sapevo. Mi aveva rifilato il novellino.
Io sbuffai. Forse troppo rumorosamente perché Theo alzò un sopracciglio e Bob mi fissò inquisitore. Io tossicchiai e mi drizzai le spalle.
                << Va bene. >> dissi solamente andando dietro al bancone. << Seguimi. >> gli ordinai senza guardarlo.
Sperai che obbedisse, perché non avevo voglia di portarmi dietro uno che non eseguiva gli ordini. Mi diressi nel magazzino dove afferrai un grembiule nero. Mi voltai e me lo trovai a qualche metro di distanza. Almeno ascoltava, mi rassicurai. Gli lanciai il grembiule.
                << Legalo in vita e preparati a lavorare. >> dissi. << Il venerdì è la serata peggiore. >>
                << Rassicurante. >> commentò lui mentre si eseguiva quanto avevo richiesto.
Mi morsi un labbro. Ero stata leggermente scortese con lui.
Quando arrivai al pub, le prime sere Will mi faceva da tutor e lo facevo diventare matto con i conti. Dovevo iniziare ad avere pazienza.
                << Scusami. >> mormorai. << Non sono molto brava in queste cose. >> cercai di scusarmi.
                << Intendi socializzare oppure… >> sorrise.
E sorrisi pure io.
                << No, cretino. >> gli mollai un leggero pugno sul braccio. << Dai vieni che ti mostro dove stanno le cose. >>
Tornai dunque in bar e cominciai a mostrargli dove si trovavano i bicchieri, gli alcolici, la lavastoviglie ecc.
Lui annuì tutto il tempo e non disse una parola. Intanto il pub cominciava a riempirsi e la musica si stava già alzando. Io cominciai il mio lavoro e mandai per il momento Theo a lavare.
                << Quando ho bisogno di te ti chiamo, per adesso resta pure qui tranquillo. Fidati che fra un’ora qui ci sarà il finimondo. >> gli dissi. Lui rispose che andava bene e si sistemò all’angolo dove si trovava la lavastoviglie.
Io mi piazzai al bancone con Will che continuava a lanciare occhiatine dietro di me. Arrivarono i ragazzi, che mi salutarono per poi andarsi a sedere al bancone davanti a noi.
                << Ehilà, chi è quel bel ragazzo nuovo che lava? >> chiese Ethan tutto pimpante mentre sorseggiava la sua birra.
                << Theo, il fratellastro di Lydia. >> risposi sovrappensiero.
                << Dio, se solo fosse gay. >> mormorò Will mordendosi un labbro.
Io gli tirai un pugno.
                << Cerca di tenere a freno gli ormoni! >> lo sgridai.
                << Will che tiene a freno gli ormoni? Questa è nuova. >> ridacchiò Daniel mescolando lentamente il suo cocktail.
                << Tranquilla, lo lascio tutto per te. >> rispose mimando un bacio con la bocca. Io gli misi una mano in faccia e lo allontanai.
                << Perché non ce lo presenti? >> chiese Gregory.
                << Finalmente Gregory che dice qualcosa di sensato! >> esclamò Ethan sempre a volume troppo alto. << Chiama qui il tuo stagista e presentacelo! >>
                << Dio, Ethan! È appena arrivato! Lasciagli almeno il tempo di ambientarsi un attimo. >> lo zittii io.
                << In verità si vergogna di noi. >> concluse Daniel. << O meglio, di te. >> disse guardando Ethan che era seduto al suo fianco.
                << Per carità! Come potrebbe mai vergognarsi di uno come… ehi! Dove stai andando?!>> mi chiese.
                << Io sono qui per lavorare. >> gli risposi.
Presi il vassoio pieno di birre e andai a servire i tavoli mentre i ragazzi al bancone ridevano.
                << Ciao ragazzi! >> salutai un gruppo solito nel bar.
                << Ehi Bianca! >> risposero tutti in coro.
                << Il solito per noi. >> ordinò Andrew, un ragazzo dai capelli rossi.
                << Arriva! >> poi mi spostai di un tavolo per servire le birre ad un gruppetto di signori.
Tornai al bancone e chiamai Theo: << Fammi due birre bionde e due bicchieri di scotch con ghiaccio per il tavolo due. >> gli chiesi mentre io aprivo la tequila.
Lo vidi parecchio indeciso, ma alla fine mi sono trovata le due birre e gli scotch sul vassoio. Allora sorrisi e glielo posai tra le mani.
                << Portalo al due, il tavolo dove vedi quel gruppo di ragazzi. >> glielo indicai.
Lui annuì e insieme a Will ammirai il suo primo servizio. Per poco non rovesciò tutto addosso ad una ragazza, ma per il resto tutto bene.
Tornò da noi con un sorriso sbilenco.
                << A momenti rovesciavo tutto. >> mormorò.
                << La mia prima volta pestai il piede ad un signore, feci cadere il caffè sulla sua camicia e gli tirai una testata mentre cercavo di raccogliere la tazzina. >> cercai di rassicurarlo io.
                << La mia prima volta ero nel bagno degli uomini. E il servizio è stato eccellente. >> aggiunse Will alzando un sopracciglio.
Theo lo fissò con gli occhi spalancati e io lo spinsi via insultandolo mentalmente.
                << Smettila di fargli paura! >> gli sibilai mentre lui se ne andava dagli altri. Poi guardai Theo: << Non preoccuparti per Will. È un bravo ragazzo. >> spiegai con un sorrisetto imbarazzato. << Solo… se senti rumori strani venire dal bagno degli uomini… vedi di non entrare, capito? >>
                << Okay. >> rispose solamente.
                << Vieni, che abbiamo molto lavoro da fare. >> lo incitai.
La serata passò abbastanza bene. Theo rimase per la maggior parte dietro al bancone e io e Will correvamo per il pub a prendere ordinazioni e a portare pinte di birre. I ragazzi restavano al bancone e cercavano di convincermi a presentare Theo a loro, cosa che ovviamente non feci. Lydia era in un tavolo infondo con delle sue amiche modelle e ovviamente Ethan ci provò con almeno tre di loro. Will adocchiò un ragazzo carino, ma gli proibii un'altra notte come quella del sabato precedente.
A mezzanotte, come di rito, presi Theo e lo condussi nel magazzino dove Will ci stava già aspettando. Arrivati, Will alzò la mano destra e mise l’altra sul cuore invitando il nuovo arrivato ad imitarlo.
               << Ripeti dopo di me… >> cominciò il biondo con voce solenne.
               << Dio, Will. È davvero necessario?... >> mormorai con una mano davanti alla faccia.
               << Certo che lo è. >> mi zittì lui per poi continuare. << Dicevo… ripeti dopo di me. Io, dì il tuo nome. >>
               << Io, Theodore. >> ripeté lui cercando di non scoppiare a ridere.
               << Giuro solennemente che non dirò ad anima viva di questo rituale, compreso Bob il capo. >>
               << Aspetta ma che? >>
               << Ripeti! >>
               << Giuro solennemente che non dirò ad anima viva di questo rituale, compreso Bob il capo. >>
               << Se questo accadrà. >>
               << Se questo accadrà. >>
               << Che Zeus in persona mi fulmini e che la mia morte sia così dolorosa che la mia anima non possa trovare sollievo nemmeno nelle oscure profondità del Tartaro. >>
               << Okay, questo è un po’ esagerato. >> constatai io.
               << Che Zeus in persona mi fulmini e che la mia morte sia così dolorosa che la mia anima non possa trovare sollievo nemmeno nelle oscure profondità del Tartaro. >>
Will sorrise e tirò fuori lo Jägermeister, lo versò in tre bicchierini appoggiati su di una cassa di birra e lo passò ad ognuno di noi. Poi alzò il bicchierino, noi lo imitammo e dopo averlo prima battuto fra noi e poi sulla cassa lo scolammo in un secondo.
                << Aaaaah…. >> sospirai come se avessi preso una boccata di aria fresca. << Ci vuole sempre il venerdì, sennò non si riesce a reggere fino alle tre. >> spiegai a Theo.
                << Certo che il giuramento iniziale non era così necessario. >> mormorò lui.
                << Invece lo era! >> si difese Will tornando al bar, seguito poi da noi.
Le ore successive furono in un certo senso le peggiori. Le persone cominciavano ad essere un po’ troppo brille e Bob doveva mandare fuori alcune di loro.
Alle tre finalmente il locale chiuse.
                << Ragazzi io vado. >> ci disse Bob. << Chiudete voi che domani ho il compleanno di mia figlia. >>
                << Dai un bacio a Melissa da parte mia! >> lo salutai io mentre finivo di pulire i tavoli dallo strato di alcool che si era creato.
Will uscì in quel momento dal bagno allacciandosi i pantaloni e infilandosi la camicia dentro ad essi noncurante. Dietro di lui un ragazzo dai capelli castani si stava rimettendo la maglietta.
Io mi fermai con le braccia incrociate al petto, fissandolo male.
                << Cosa? >> chiese Will con fare innocente. Poi si guardò dietro. << Ah! Lui? >> biascicò mezzo ubriaco. << Giuro non lo porto a casa. >>
Il ragazzo diede un bacio veloce a Will e uscì dalla porta salutando me e Theo semplicemente alzando una mano.
Daniel e Gregory entrarono al posto suo e fissarono Will che cercò di andare dietro al bancone, ma mancò lo scalino e cadde a peso morto. Io corsi da lui e mi assicurai che non si fosse rotto niente.
                << Tu vai a casa adesso. >> decisi alzandolo.
                << mmmm…peccché? >> mormorò.
Daniel lo prese di peso: << Lo porto io, poi torno a prenderti. >>
                << Sicuro? Guarda che posso tornare a piedi. Ci metto un attimo. >> lo rassicurai.
                << Non ti preoccupare, non mi costa niente. >>
Gregory mi salutò e aiutò Daniel con Will.
                << Ehi! >> li chiamò Theo prima che uscissero. << Posso portarla io a casa, ho la macchina qui. >>
Loro lo squadrarono dalla testa i piedi.
                << Hai bevuto? >> chiese Daniel.
                << Poco. >> rispose. Poi vide che loro continuavano a fissarlo con gli occhi sottili ed aggiunse: << Ma fidatevi sto bene. >> li rassicurò.
Daniel fece una smorfia e guardò me: << A te va bene? >>
Io fissai prima lui, poi guardai Theo che aveva un sorriso molto dolce e che con gli occhi cercava di convincermi. Diedi un bacio sulla guancia a Daniel: << Tranquilli, mi porta a casa Theo quando abbiamo finito di pulire qui. >>
Lui annuì e dopo aver dato un bacio a Gregory e aver scompigliato i capelli di Will, se ne andarono. Mi sorpresi a sorridere verso la porta chiusa, immaginando la scena di Will che, arrivati a casa, vomiterà sicuramente per il salotto, se non vomita prima, in macchina.
                << Sono simpatici. >> disse Theo, distogliendomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui senza smettere di sorridere.
                << Un po’ iperprotettivi, ma simpatici. >> aggiunse poi.
                << Sì, cercano di non farmi finire nei guai. >> dissi prendendo la scopa per spezzare.
Dopo qualche minuto di silenzio, mentre finivamo di asciugare i bicchieri dalla lavastoviglie, lui chiese: << Sei insieme a Daniel? >>
Io smisi di muovermi e lo fissai sgranando gli occhi.
                << No no. >> risposi ridendo. << Scusa, ma vivo così tanto con loro che mi sembrerebbe difficile pensare a loro in quel modo. >> continuai. << Certo, credo di aver baciato almeno la metà di loro per una scommessa o per aver bevuto un po’ troppo, ma no, niente oltre all’amicizia.>>
                << Ah, Lydia non me l’aveva detto. >>
                << Lydia ti ha parlato di me? >> chiesi curiosa.
                << Sì, bé.. credo tu sia la sua unica vera amica qui. Le altre sono solo di passaggio. >>
                << Non ti piacciono le modelle che si porta a casa ogni giorno? >> domandai ridacchiando. Diciamo che ero abituata ad Ethan.
                << Non vivo con lei, ma in ogni caso sono delle cretine. >> mormorò scuotendo la testa.
                << Wow, questa sì che è una novità… ragazze belle ma stupide. >> ironizzai io.
Lui rise e mi spinse di lato. Io ho guardai malissimo e gli mollai lo straccio sul sedere. Così lui mi schizzò con l’acqua nel lavello, bagnandomi completamente la camicia bianca.
                << Oh bé, un altro stereotipo: maglietta bianca bagnata. >> ridacchiai guardandomi il reggiseno nero ormai evidente.
                << E chi te lo dice che prima Will non mi abbia detto di farlo bere, così sarebbe andato a casa, di offrirmi come tuo accompagnatore e di lavarti casualmente la camicia bianca solo perché Will voleva che io ti vedessi le tette? >> mi domandò tutto d’un fiato.
Io lo fissai con un sopracciglio alzato per tutto il tempo e per i minuti successivi, senza capire se stesse scherzando o se fosse serio. Sì, perché Will sarebbe capace di arrivare a tanto per trovarmi un ragazzo.
Quando lui scoppiò a ridere, mi tranquillizzai un po’.
                << No okay, scusa. >> disse fra una risata e l’altra. << Will è arrivato da me completamente ubriaco prima di andare in bagno con il tipo e mi ha detto, letteralmente, che “Bianca ha le tette migliori di tutto il creato”. >> io non potei non scoppiare a ridere. << Il resto è venuto solo per caso, te lo posso giurare. >>
                << Va bene, ti credo. >> risposi riprendendo in mano il mio straccio.
Ridemmo ancora per un bel po’ mentre finimmo di pulire. Quando anche l’ultimo bicchiere era al suo posto
erano quasi le cinque di mattina.
Uscimmo dal retro che le prime luci dell’alba illuminavano il cielo e i rumori di New York erano lievi in sottofondo.
La macchina di Theo era nera, piccolina e di una forma classica. Dentro era profumava di crisantemo. Ecco da dove veniva quel suo dolce profumo. Adoravo il crisantemo.
                << Sono quasi le cinque…  >> cominciò lui. << A questo punto, posso offrirti una colazione? >>
Io abbozzai un leggero sorriso.
                << Perché no. >>







Nota dell'autrice: Scusate ma devo scappare a dormire! Domani ho compito di matematica!
 
 
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Writer_son of Hades