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Autore: zaynseyes_    21/02/2016    1 recensioni
Alexander Sullivan è ricco, ha un bell'aspetto, ha carisma, è astuto ed ha sempre un costante senso di noia. Quando l'aggressivo Neo Bartosz cattura la sua attenzione, decide di farlo diventare la sua principale fonte di divertimento. Ma Alexander non sa quanto Neo sia complicato, testardo e perspicace. Inoltre Neo trova l'occasione perfetta per vendicare un suo amico, che Alexander in passato aveva ferito, quando Alexander incomincia ad avvicinarsi sempre di più a lui.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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***Alexander's POV***

Mi girai su un fianco e grugnì frustrato mentre i numeri sul mio orologio cambiavano. Link si era addormentato ai piedi del letto, sdraiato sulle mie gambe. Vesper era accanto a me, rannicchiato sul cuscino, leccandosi le zampe e guardandomi di tanto in tanto.

"Dannazione" dissi alla fine, mettendomi seduto e liberandomi le gambe dal cane.

Accessi la luce della lampada sul comodino accanto a me e misi un pò di musica per spezzare il silenzio. Scrollai il telefono, mormorando nel frattempo le parole della canzone che stava suonando.

"Se bruciamo, non è affar tuo. Credo che non imparerò mai. Credo che non impareremo mai. E posso a malapena respirare quando le luci si spengono, e posso vedere le scintille dove abbiamo fatto tremare il terreno, e tu puoi sentire urlare i miei pensieri, la mia anima mi lascia mentre cadiamo sul pavimento dove le navi affondano" Cantai e premetti il contatto di Scott, ascoltando il telefono suonare.

"Così presto?" la voce mezza addormentata di Scott borbottò dall'altra parte della cornetta.

"Così presto" confermai.

"Amico, non so nemmeno dove siano i miei pantaloni"

"Meglio che li trovi in fretta, allora, perchè sto per uscire di casa"

"Fai schifo" rispose e riattaccò.

Mi alzai dal letto e mi vestì, sistemandomi poi lo zaino. Uscì di casa e, una volta entrato in macchina, sparai la musica a tutto volume. Guidai verso casa di Scott, parcheggiando nel vialetto.

Lui si alzò e scese gli scalini del portico, entrando nel sedile del passeggero. Si rilassò e poggiò i piedi sul cruscotto.

Uscì dal vialetto, diretto a scuola "Puoi cambiare musica se vuoi" dissi.

Scott scosse la testa, i suoi capelli disordinati gli caddero di fronte al viso "No. Lasciamo che la tua sofferenza interiore si sfoghi nella musica o qualsiasi cosa voi ragazzi facciate oggigiorno"

"Metterò la musica più sofferente che ho sulla playlist" risposi.

"Riempimi dell'odio dei ragazzini di dodici anni"

"Metterò tutte le vecchie canzoni di Bring Me The Horizon" risposi.

Scott ridacchiò " La dura vita dei pre-adolescenti"

Entrai nel parcheggio della scuola, parcheggiai, ed entrambi uscimmo dall'auto. Salimmo la piccola collina e ci sedemmo sulla sua sommità. Era ancora buio ma i lampioni posizionati accanto alla scuola illuminavano abbastanza da permetterci di vedere.

"Non so nemmeno cosa fare quando lo rivedrò a scuola"

"Ignoralo." rispose lui "Sei migliore di lui, non devi pregarlo di tornare"

"Non ho mai detto di rivolerlo indietro" risposi, facendo correre una mano tra i capelli.

"Bene, non iniziare. Anche se fossi stupido abbastanza da ritornare insieme a lui, cosa lo fermerà dal farlo di nuovo?" chiese Scott.

"Io...non lo so." ammisi "Ma mi manca"

Scott mi diede dei colpetti sul polso con due dita "Ti mancava anche Jake. Ma sei riuscito ad andare avanti"

Guardai le sue dita sul mio polso. Scott non era una persona che amava il contatto fisico, e questa era la stessa cosa di ricevere un suo abbraccio.

"Con Jake era diverso. Avevo capito quanto fosse malsana quella relazione subito dopo la rottura. Con Neo, riesco a vedere solo quanto fosse bella"

Pensieroso, mi diede altri colpetti sul polso prima che facesse restare una volta per tutte le sue dita sulla mia pelle. Alzò lo sguardo per guardare le stelle nel cielo.

"Non era falsa, la vostra relazione." esclamò Scott "Ed è questo quello che non ha senso. Lui sostiene che fosse falsa, ma si comportava troppo genuinamente per farla sembrarla davvero in quel modo"

"E se lo avesse pensato tutto il tempo? Chiaramente aveva deciso che odiarmi era meglio di amarmi"

"Non incominciare a dire di essertelo meritato. Non è così"

"Ha importanza, ormai? Neo pensava che me lo meritassi, è questo quello che conta" risposi.

"Per quel che ne so, Neo non ha il potere di decidere chi merita di essere ferito o no." esclamò Scott "Ha fatto più danno che altro. Adesso tu sei ferito, Donnie è ferito e Neo è ferito. Questo è il problema con la vendetta. è un'esplosione e le persone a cui tieni, incluso te stesso, possono essere coinvolti nell'esplosione se sono troppo vicini"

"Non so come ho superato la rottura con Jake. E non so ancora come superare una rottura" risposi senza speranza.

"Non con i sonniferi, questo di sicuro"

"Ma--" iniziai.

"Ne sei dipendente, l'ho capito. Non puoi dormire senza di loro. Le occhiaie sotto gli occhi lo dimostrano" rispose. Premette nuovamente le dita sul mio polso con fare pensieroso "Col tempo ne verrai fuori. Dovrai pur dormire, prima o poi, con le pillole o senza"

Cademmo in un lungo silenzio, a guardare semplicemente le stelle. Le dita di Scott rimasero sulla mia pelle, ed era veramente confortante.

"Odio questo. Mi sono odiato per così tanto tempo dopo la rottura con Jake. So che non sono inutile, ma non posso evitare di sentirmi come se lo fossi" dissi alla fine.

"Amavi Neo. Hai messo parte del tuo valore sul modo in cui ricambiava i tuoi sentimenti. è questo quello che è successo. Ami e ti fidi delle persone, e incominci a dar loro importanza quando ti ricambiano. E quando non lo fanno, ti fanno sentire inutile" rispose saggiamente Scott.

"I sentimenti fanno schifo"

"Questo è il perchè li evito"

Scott ed io rimanemmo seduti lì in silenzio per un pò. Guardammo il sole sorgere e alzarsi sugli alberi di fronte a noi, bagnando il mondo di colore. Scott continuò a tenere le dita sul mio polso, anche quando si sdraiò leggermente all'indietro, tenendosi fermo con la mano libera. Lasciai che i miei pensieri vagassero, preparandomi per il momento in cui inevitabilmente avrei rivisto Neo.

Scott, alla fine, liberò il polso dal suo tocco e si alzò. Senza dire una parola lo copiai e ci dirigemmo verso l'entrata della scuola.

Dopo un pò, incominciarono ad arrivare altri studenti. Noi due andammo verso i nostri armadietti, aspettando che Bennett si facesse vivo.

"Wow, Scott è arrivato prima di me" esclamo Bennett.

"Non fingerti così sorpreso." rispose Scott "Sono famoso per la mia velocità e tempestività"

"Certo, ed io sono famoso per la mia abilità da ballerino" rispose lui, superandoci e andando verso il suo armadietto. Noi lo seguimmo, guardandolo prendere i libri.

"Sai qualcosa?" chiesi.

"No," rispose "non c'è niente da sapere in questo momento. Nessuna rissa, nessuna conversazione, niente di niente. Tutto quello che so è che adesso nemmeno Clifton parla con lui"

"Quindi è da solo" il mio cuore si restrinse al solo pensiero.

"L'ha voluto lui, non provare dispiacere per lui" disse Bennett.

"Parlando del diavolo, eccolo lì" disse Scott.

Sembrava normale ma potevo vedere quanto fosse stanco dalle occhiaie sotto gli occhi. I suoi capelli erano un pò in disordine ma oltre quello, era normale.

"Non guardarlo, non abbassare la testa. Se ti ha fatto a pezzi il cuore, almeno mantieni un pò di dignità" esclamò Bennett.

"Sono autorizzato a mantenere la testa bassa?" chiese Scott.

"Si, Prescott" rispose lui.

"Grazie mamma"

Passammo accanto a Neo e, come Bennett aveva detto, non lo guardai e mi sforzai di mantenere la testa alzata. Non sapevo se mi avesse guardato mentre andavo via, ma la risposta mi importava anche troppo.

"Bennett, prima o poi dovrò parlargli. Lo sai questo, no?" dissi quando già eravamo abbastanza lontani da Neo.

"Certo che lo so. Ma nel frattempo non dargli la soddisfazione di distruggerti" rispose semplicemente lui.

"Hai bisogno di ascoltare 'Over You' dei We The Kings a ripetizione" esclamò Scott.

"Tu e la musica" risposi scuotendo la testa.

La campanella suonò e corremmo in classe. Quando arrivò l'ora di pranzo mi sedetti con i miei amici, lanciando un'occhiata al tavolo di Neo.

Donnie e Clifton erano seduti lì, parlando tra di loro. Donnie indicò la sedia dove solitamente sedeva Neo e disse qualcosa con una faccia disgustata. Clifton annuì e rispose a qualsiasi cosa Donnie avesse detto.

"Vado un attimo in bagno" dissi alzandomi.

Scott e Bennett a malapena prestarono attenzione a me, dato che stavano parlando di quale razza di cane fosse la più carina. Lasciai la mensa e mi guardai un pò intorno, non vedendo Neo da nessuna parte.

Sospirai e camminai lungo il corridoio fino a raggiungere gli spogliatoi. Aprì la porta ed entrai.

"Neo," dissi "sapevo che ti avrei trovato qui"

"Ti ho detto di starmi lontano" rispose lui lanciandomi un'occhiataccia. Era seduto sulla panchina, il suo pranzo a sacco accanto a lui, intatto.

"Ma dobbiamo parlare" risposi.

"No. Ho detto tutto quello che dovevo dire ieri" disse duramente.

"Neo, per favore!" esclamai "Pensavo fossi sincero!"

"Beh, pensavi male fuckboy" ringhiò.

Feci un passo verso di lui e Neo mi mostrò i denti. Sembrava arrabbiato, ma c'era qualcos'altro nascosto nei suoi occhi.

"Non saresti stato capace di mentire per tutta la nostra relazione. Tu mi amavi davvero"

Scosse la testa "è stato solo per vendetta"

"No, anche se lo fosse stato mi avresti amato lo stesso." dissi "Hai tirato avanti con la storia della vendetta"

"Non voglio stare insieme a te." rispose alzandosi. Mi si avvicinò, spostandomi con violenza "Non voglio ritornare con te. Se ho perso i miei amici, beh, almeno te l'ho fatta pagare per tutto quello che hai fatto a così tante persone"

"Come pensi di averli aiutati? Non cambia quello che ho fatto a Donnie o ad un altro ragazzo! Ed ero con te! Non avevo intenzione di spassarmela con qualcun'altro! Ti amo, Neo!" urlai.

"L'amore non corrisposto fa schifo." rispose lui, tornandosi a sedere "Addio, Alexander"

"Non vuoi che me ne vada" dissi risoluto.

"Voglio che te ne vada. Il che spiega perchè continuo a dirti di andartene" rispose.

Mi lanciai verso di lui e lo afferrai, pressando forte le mie labbra sulle sue. Sentì lui incominciare a ricambiare il bacio ma poi i suoi denti affondarono nel mio labbro inferiore ed urlai di dolore.

Mi allontanai dalla sua bocca, sentendo il sapore del sangue nella bocca. Lui si asciugò le labbra con un'espressione disgustata.

"Nauseante." affermò "Non riprovarci mai più. Abbiamo chiuso"

"Non ti penti di nulla?" chiesi a bassa voce.

Incontrò i miei occhi "Solo la parte in cui mi sono innamorato di te"

Feci una smorfia "Mi dispiace"

Mi voltai e lentamente lasciai lo spogliatoio, dandogli il tempo di richiamarmi. Ma non lo fece. E il suono della porta che sbatteva dietro di me fu umiliante.

Ritornai in mensa e mi sedetti al mio tavolo. Bennett mi lanciò un'occhiata e scosse la testa con disapprovazione.

"Sei uno stupido" disse.

"Lo so" mormorai.

Spinsi il pranzo lontano da me, non sentendomi per niente affamato. Mi sentivo vuoto, come quando Jake ruppe con me.

Ecco come tutto ebbe inizio. La noia, l'andare a letto con chiunque, i numerosi fidanzati, la relazione con Donnie. E tutto mi aveva portato a Neo. E chi sapeva a cosa mi avrebbe portato questa rottura. Mal di testa più forti? Altre inutili relazioni?

Ero mai stato annoiato? O cercavo forse di riempire il vuoto che Jake mi aveva lasciato? Mi ero sempre sentito al comando nelle relazioni, ma forse non avevo mai avuto il controllo di nulla.

"Smettila di pensare troppo alle cose con lo stomaco vuoto." esclamò Scott, avvicinando il piatto nella mia direzione "Mangia prima che lo faccia io"

"è tutto tuo" risposi.

"Oh, dacci un taglio. Hai bisogno di mangiare, Alexander" disse Scott.

"Scott ha ragione. Non dare ai tuoi genitori un altro motivo per cui essere preoccupati" continuò Bennett, e il suo tono di voce era disinvolto ma la minaccia era chiaramente presente.

Lo guardai di traverso ma iniziai a mangiare. Mi diede un leggero cenno di approvazione prima di tornare a mangiare il suo pranzo.

La campanella suonò e tornammo in classe. Quando suonò anche l'ultima campana mi alzai frettolosamente dalla mia sedia e corsi verso Donnie.

"Donnie" lo chiamai.

"Cosa?" si voltò verso di me, sembrando del tutto esausto "Cos'altro vuoi da me, Alexander?"

"So che sei arrabbiato con lui, ma non lasciarlo da solo" dissi.

"Non hai nessun diritto di chiedermi una cosa del genere." rispose "Il mio migliore amico si è scopato il mio ex fidanzato. Ti ha frequentato alle mie spalle. Mi ha mentito. Come posso perdonarlo per una cosa del genere? Non posso perdonare te per avermi gettato via come se non valessi nulla, e non posso perdonare Neo per avermi pugnalato alle spalle in questo modo. Non l'ha fatto per me. Lui ti amava"

"Non puoi lasciarlo completamente da solo. Non ha nessuno" la mia mente estrasse il ricordo di lui nello spogliatoio, un'ora prima.

"L'ha voluto lui." rispose Donnie, il suo sguardo cadde ai suoi piedi "Perdoneresti il tuo migliore amico se ti facesse una cosa del genere?"

Provai ad immaginare Scott o Bennett fare la stessa cosa con Jake e non potei proprio immaginarmelo. Non solo perchè Bennett era troppo paranoico per una relazione e Scott non frequentava mai nessuno, ma perchè sapevo che non mi avrebbero mai fatto una cosa del genere. Avrebbero saputo che il male prevaleva sempre sul buono.

"Non ti sto chiedendo di perdonarlo. Ti sto solo chiedendo di assicurarti che non faccia niente di stupido" risposi.

Donnie scosse la testa "Sei incredibile. Vai a chiederlo a qualcun'altro"

"A nessuno importa di lui tanto quanto a te" risposi.

Strinse i pugni al suo fianco "Dannazione, Alexander. Stai ancora recitando?!" gridò furiosamente "Non continuare a coinvolgerlo! Hai già fatto abbastanza!"

"Non sto recitando! Mi importa di lui!" risposi.

La rabbia abbandonò il suo viso, lasciando spazio nuovamente alla stanchezza "Si, lo so. Non importa. Non lo terrò d'occhio per te. Non gli lascerò fare niente di troppo stupido, ma Neo è incline alle risse e alle pessime idee"

"Grazie" risposi"

"Non lo sto facendo per te." rispose mettendosi le mani in tasca "Pensa, ho sprecato mesi della mia vita frequentandoti, amandoti, piangendo per te e cercando disperatamente di convincerti a rimetterci insieme. E poi Neo ti corre dietro con l'intento di ferirti e tu ti innamori perdutamente di lui." scosse la testa "Il più grande errore della mia vita"

Si mise la borsa sulla spalla e lasciò la stanza senza dirmi un'altra parola. Mi appoggiai contro uno dei banchi. Neo mi mancava così tanto. Ci doveva essere qualcosa che potevo fare per riaverlo indietro.

 

 

 

__________________

Alexander sta mostrando il suo cuore tenero, non è adorabile?

Ammetto che all'inizio ho pensato che se lo meritasse ma dai, dopo tutto quello che ha passato, dopo quella relazione, ci sono rimasta male.

Ma solo a me è piaciuta questa piccola conversazione tra Alexander e Donnie? Non so, mi è sembrata gradevole e in un certo senso anche  più ""intima"", boh.

Cosa pensate succederà adesso? Ricordo che ci saranno altri due capitoli e poi-- udite, udite!- un seguito! Ovviamente tradurrò anche quello perchè non voglio lasciare le cose a metà, basta che abbiate la pazienza di aspettare i miei aggiornamenti (so che molti di voi ancora non mi hanno perdonato, i feel you).

Spero abbiate gradito il capitolo, lasciate una piccola recensione perchè in fondo-- ma proprio in fondo-- mi volete bene dai AHAHA

  
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