Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: MadogV    25/02/2016    2 recensioni
Una fanfiction che ci porta dietro le quinte del film Frozen, mostrandoci come sono realmente i personaggi che interpretano i benamini del film e che rapporti hanno tra di loro e come Frozen abbia cambiato le loro vite. FANFICTION SOSPESA ALLE CALENDE GRECHE(scherzo, ora ho un po' da fare...ma non vi preoccupate torno)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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~~Ringrazio chi mi legge e chi vorrà recensire. Fino alla prossima settimana niente capitoli, ho altri impegni, buona lettura e fatemi sapere, accetto anche suggerimenti.

Olaf se ne stava tranquillo a fissare il paesaggio con un bicchiere di scotch e il sigaro in bocca, solo nella stanza mentre tutti erano andati in sala doppiaggio, dove aver discusso per un po' sul da farsi.
Stava alla finestra e ricordava come tutto era cominciato.

Cinque anni prima
 “Ciao Elsa,
Come va “mia regina”? Stiamo arrivando io e un grosso affare che ti porterà soldi a palate.
Baci baci
                Punzel.”
Elsa era sbiancata nel leggere quella e-mail che prometteva più che grossi affari, grossi guai (e ahi lei se non sarebbe stato cosi). 
Penso a tutti i mezzi e le bugie che poteva dire per tenere lontano quella “calamità naturale” che era sua cugina, ma il rombo di un motore e le insegne di Corona che scintillavano lungo la fiancata del fuoribordo che spruzzando alti schizzi d’acqua proseguiva a tutta velocità verso il piccolo porto di Arendelle le fecero capire che non c’era scampo.
Richiamo a sé tutte le forze e l’autocontrollo e si avviò verso il molo per accogliere l’ospite, anche perché gli ultimi affari che le aveva proposto erano andati tutti male (prima Rattigan, che era finito in manette a Londra per una faccenda di appalti, poi Claude Frollo, radiato dall’albo dei giudici per un affare di mazzette in un caso di tratta di persone, zingari per l’esattezza, e infine Flynn, finito ammazzato da alcuni creditori che aveva frodato con scommesse truccate.)
Ci mancò poco che il fuoribordo non si schiantasse contro il molo a causa della brusca manovra di arresto.
Ne scese poi una ragazzina dai capelli tinti multicolor (viola, blu e verde) e degli abiti da rocker insieme ad un’altra ragazza con un vestito di cotone azzurro cielo.
Appena scesa la ragazza d’azzurro vestita si presento:” Dronning av Arendelle, mitt navn er Belle (Regina di Arendelle, mi chiamo Belle)”
“Je sais qui vous êtes Miss et quelles sont ses affaires, la question est, sa proposition pourrait cela me affecte?” (so chi siete voi e quali sono i vostri affari, la questione è: la vostra proposta può interessarmi) rispose la regina
“Vamonos, ¿dónde está la hospitalidad de Arendelle y su reina?” (Andiamo dove è l’ospitalità di Arendelle e della sua regina) sbotto Rapunzel
“Si è persa nell’ultimo affare che mi hai propinato.” Rispose di rimando Elsa
Rapunzel si strinse nelle spalle, poi sorrise e corse ad abbracciare la cugina.
“Mi sei mancata tanto tanto tanto.”
“Anche tu, ma gradirei che le tue visite fossero di mero carattere affettivo, non sei tagliata per gli affari.” Taglio corto Elsa
Poi rivolta a Belle:” Mon français est terrible et je ne vais pas me forcer à parler dans une autre langue avec vous, venez au château, dîner et nous allons parler, mais seulement à l'aide d'un interprète. (Il mio francese è pessimo e non ho intenzione di sforzarmi a parlare in un’altra lingua con voi, venite al castello, ceneremo e parleremo, ma solo usando un interprete.)
“E scusa il pranzo?” chiese Punzel
“Devo recarmi a Weselton a parlare con mia sorella, sarò di ritorno per sera. Mostra alla nostra ospite il regno.” Disse di risposta Elsa.
Si diressero quindi verso il castello e una volta arrivate al cortile del medesimo spuntò fuori Olaf.
“Sono Olaf e amo i caldi abbracci.”
Fu solo Punzel ad accorgersi di lui, ma solo per rubargli dispettosamente la naso-carota.
Si volto verso il pupazzo facendogli la linguaccia e simulando di volersi mangiare la carota e poi gliela tirò pero in modo che andando a sbattere andasse in pezzi.
Dopo essersi rimontato si ritirò in un cantuccio tutto mogio, la “mamma” lo aveva ignorato, per fortuna che aveva quelle erbe che Granpà gli aveva passato.
Lesto come poteva esserlo con le sue gambucce si infilo in camera sua, apri uno scomparto segreto e trasse le erbe, poi si rollò una cartina e cominciò il trip: una pioggia di colori rossi, blu, verdi, rosa e gialli.
Frattanto Elsa aveva accompagnato gli ospiti nelle loro stanze, per poi affidarle alla servitù e sparire per tutta la giornata.
Punzel con fare entusiastico disfo le valigie, sistemo gli abiti e poi si diresse verso la camera di Belle, prima si liberava di quella incombenza prima avrebbe potuto dedicarsi alle cose più importanti.
Arendelle era splendida e ora che si era sul finire dell’estate lo era ancora di più, colori, suoni, odori tutto quello poteva attirare e colpire il turista Punzel lo mostrava, anche se con una certa fretta, con profondo orgoglio.
 “Mia cugina ha fatto tanto per questo regno, orfanotrofi, scuole per tutti, vivai bellissimi e negozi che importano e esportano e ristoranti e strade e case e…”
“Ho capito” disse Belle un po' stordita,” ma non si potrebbe rallentare.”
Punzel per non farsi scoprire, fu costretta a rallentare e decise che se voleva sbrigarsi conveniva sfruttare appieno quello che chiamava il pacchetto “guarda e stupisci” che sua cugina usava per gli ospiti indesiderati.
Arrivati alla piazza cittadina Punzel prese la strada che conduceva al molo, svolto per una stretta viuzza che conduceva ad un quadrilatero di palazzi e indico a Belle un negozietto di fiori sotto un palazzo tinto di giallo ambra.
“Vedi quello è Olavsson, il migliore fioraio di Arendelle.”
Belle si avvicino a quella magnifico arcobaleno di colori e di odori, ora acri, ora dolci, ora ancora indefiniti ed esotici. Gli piaceva
Sulla panca esterna sedeva un vecchio dalla faccia rattrappita e con le mani ragnate di rughe e spacchi che stava piantando dei chiodi in alcun vasi di piante.
Squadrò i nuovi arrivati, sputo per terra i resti di tabacco mangiucchiato e chiamo:” kunden kom, Olavsson.”
Dal negozio usci un tipo allampanato calvo e dalla folta barba che inanellando una serie di errori dopo l’altro sciorinò un “benvenuti” in quattro lingue diverse, poi accortosi di non essere compreso si rivolse verso il negozio:” kunden kom, Olavsson.”
Dal negozio usci un terzo uomo, più giovane e coi capelli color del grano tenuti insieme in bizzarro accrocchio:” Clienti, bene bene. Buongiorno io sono Olavsson III, questi sono mio padre e mio nonno, cosa posso fare per voi?” poi si volse verso Punzel:” Ma guarda un po' Miss Rapunzel da quanto tempo, dove è finito il suo aitante accompagnatore.”
Punzel si imporporò tutta e rispose piccata:” Sono in compagnia di un ospite d’onore e di vitale importanza per gli affari di Arendelle.” Indicò Belle e poi prosegui:” Stia al suo posto fioraio e mia dia un mazzolino di scilla verna e d’erica pupurea”
Lesto il fioraio con zack zack di forbici e un fruscio di carta e nastrini servì a Belle un meraviglioso bouquet e poi si rivolse a Punzel:” De gjør 50 kroner, 35 buketten, 15 for stillhet”
Punzel pagò e si allontano in direzione del secondo punto di attrazione.
Dietro di lei Belle, che le chiese:” Perché ha detto 35 corone per il bouquet e 15 per il silenzio.”
Punzel inspirò poi espirò e infine rispose:” Perché ho una relazione con una persona e non vorrei farlo sapere in giro.”
“Ah, e chi se posso chiedere.”
“Hans principe di Weselton, lui è così…lui ecco.” Non sapeva come esprimere i suoi sentimenti.
“Capisco “disse Belle.” Con Gastone, mio marito, è la stessa cosa, lo amo tanto e non so mai come descriverlo agli altri. E comunque facciamo cosi, visto che hai fretta e mi stai facendo fare un giro dei posti più turistici per liberarti di me, andiamo a mangiare, mi porti in una biblioteca e cosi sei libera di dedicare tutto il pomeriggio al tuo principe Hans.”
“Stupida stupida, se ne è accorta, che stupida.” Si maledisse Punzel, ma era comunque meglio così.
Le due donne poi si diressero verso il molo dove si trova il:” Laksen gull”
“Il salomone d’oro è il più rinomato ristorante di Arendelle, e quattro stelle su cinque sul catalogo Renna Verde e nonostante il suo nome serve anche cacciagione.” Spiego Punzel.
Il salomone d’oro era un ristorante davvero particolare costruito sui resti della vecchia rimessa per barche di Bjørnstjerne Den sprø pirat (Bjørnstjerne il pazzo pirata.) era diviso in tavoli a terra e in acqua.
Benché l’edificio fosse una struttura squadrata era snellito da inseriti di edera rampicante e da sgargianti cascate che scintillavano nel sole e di notte erano illuminate da spettacolari giochi di luce.
Entrati il locale aveva la peculiarità di biforcarsi in due percorsi: uno diritto che portava al pontile dove c’erano i tavoli in acqua e uno a sinistra che portava a delle scale in cotto e poi a dei tavoli.
La sala dei tavoli a terra era illuminata non solo dalle ampie vetrate, ma anche da quattro maestosi lampadari in stile rococò.
Invece prendendo il sentiero diritto si proseguiva su di un vecchio pontile che conduceva direttamente a mare e ai lati sei barcacce, tre per lato, fungevano da tavoli, eleganti, raffinati e particolari.
Rapunzel e Belle non trovarono un tavolo libero e furono costretta a recarsi da møkkete Eric (Eric il zozzo) una taverna di mare posta di fianco alla chiesa e da cui si accedeva scendendo delle ripide scale.
L’atmosfera era satura di odori e di fumi.
Trovato un tavolo in cantuccio discreto Punzel si scusò dicendo:” Mi dispiace, ma comunque qui si mangia piuttosto bene ti consiglio di prendere lo Smørrebrød (pane più burro con salmone affumicato) con le Moltebaer.” (bacche artiche)
Belle segui il suo consiglio, mentre lei prese la smalahove. (testa di capra)
Poi cominciarono a chiacchierare del più e del meno.
A un certo punto Belle chiese:” Scusami, ma perché Elsa è andata a Weselton da sua sorella?”
Finisce qui il secondo capitolo……alla prossima.
 
   
 
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