Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: Artist_at_Work    27/02/2016    1 recensioni
Per lui: Una lettera arrivata all'improvviso cambierà tutto il suo mondo.
Per lei: Una lettera decisamente imbarazzante scritta per il suo idolo.
Per loro: Una lettera che cambierà le loro vite.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ed Sheeran
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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*Ed Sheeran

\2 mesi dopo

 

“Tesoro ti senti bene?”
La vedo pallida in volto, ogni tanto fa una piccola smorfia di dolore. Sono seduto vicino a lei in giardino, la chitarra in mano, suono per lei.
è accoccolata sulla poltrona di vimini con una coperta su di lei, siamo a metà aprile ma Londra è ancora fredda nonostante il bel tempo.

 

“Sto bene, credo di avere una contrazione ogni tanto. Il dottore dice che è normale a partire da qualche mese prima del parto. Puoi allungarmi una sigaretta?”

 Si è data un contegno ultimamente, non è più così nervosa da quando viviamo insieme, ma ogni tanto dice che le distende i nervi.

 

“Subito.”
Corro in cucina a prenderle, il pacchetto ormai è sgualcito. Penso sia lo stesso da circa 5 mesi, e questo mi rende felice perché se fumasse di più la piccola ne risentirebbe.

 

L’accende, fa un paio di tiri e poi mi guarda.

 

“Lo sai che ti amo vero?”

 

“Cero, tanto quanto ti amo io.”

 

“Sai, devo soltanto dirti grazie. Se non ci fossi stato tu a quest’ora sarei depressa ad affrontare tutto questo da sola.”

 

“Credo che nessuna donna in stato interessante debba sentirsi sola in momenti del genere. Tu sei stata forte comunque, e anche se non ci fossi io saresti forte per te e la bambina.” La guardo negli occhi. Le scende una lacrima sulla guancia, io l’asciugo col palmo della mano.

 

“Ed, davvero, grazie. Mi hai salvata.”

 

*Jolene Martins

 

Butto la sigaretta e mi ritrovo piegata in due dal male. Ed si precipita di fronte a me e mi afferra prontamente, prima che cada a terra. Non lo so, credo sia ora.

 

“Ed, credo ci siamo.”

 

“OMMIODDIO davvero????”

 

“Si, ma stai tranquillo e aiutami a rientrare in casa.”

 

Mi prende in braccio, mi porta dentro e sale le scale ripide fino alla nostra stanza. Tutto è già pronto, le lenzuola pulite ed una pila di asciugamani ai piedi del letto.

 

“Tesoro, chiama il dottor Lawrenson, e digli di avvisare l’ostetrica.”

 

“Davvero non so come tu riesca a stare calma, io non ci riesco!!”

 

Effettivamente era completamente rosso in viso, un filo di sudore gli imperlava la fronte e mentre chiamava il dottore aveva il respiro molto affannato. Sembra quasi che debba partorire lui!

 

 

Dopo circa mezz’ora arrivano il dottore e l’ostetrica, controllano le mie condizioni e decidono che il modo migliore per controllare il dolore sia quello di fare un bagno caldo.

Ed prepara l’acqua, e su consiglio dell’ostetrica si immerge tenendomi tra le sue gambe, in modo che io possa appoggiare la schiena sul suo petto. Riesco a rilassarmi tra una contrazione e l’altra, e gli esercizi per il respiro che ci fa fare l’ostetrica sembrano funzionare sull’evidente stato di agitazione di Ed.

Mi tiene la pancia in un modo così tenero, e si accorge mentre arrivano le contrazioni, così da aiutarmi nel controllare il dolore.

 

Dopo circa un’ora siamo ancora lì, l’ostetrica che aggiunge acqua calda quando quella nella vasca si raffredda.

Sento il dolore continuare a salire, finché non noto che l’acqua si sta tingendo di rosso.

 

“Martha! C’è qualcosa che non va! L’acqua è rossa!!!”

 

“Edward stia calmo, le acque si sono rotte e tra poco Jolene sentirà il bisogno di spingere. Credi di farcela a stare qui con lei fino alla fine? Avrà bisogno di te.”

 

“Ehm…c-c-certo… ci proverò.”

 

Cazzo ma doveva proprio essere impressionabile oltre ogni misura questo ragazzo? 

 

Non faccio nemmeno in tempo a dirgli che se vuole può andare quando un bisogno impellente di spingere mi mozza il fiato.

 

“Jolene, seguimi. Quando non senti dolore, cerca di rilassarti e di respirare. Quando senti arrivare la contrazione cerca di prendere un respiro profondo e concentrati sulla parte bassa della tua pancia. Intesi?”

 

Faccio sì con la testa. Ed mi appoggia il mento sulla spalla e vedo che è bianco come uno straccio.

 

Arriva la contrazione, prendo un respiro e cerco di concentrare tutta la mia forza sul ventre, mentre l’ostetrica mi incita a continuare a spingere e comincia a contare fino a dieci. Mi sfugge un urlo, poi un altro ed un altro ancora. Ed mi sostiene, mormora parole dolcissime al mio orecchio. Dio, quanto lo amo.

 

Dopo circa una decina di spinte la piccola non è ancora uscita, ma io continuo imperterrita con quel ritornello. Rilassati, respira, spingi. Rilassati, respira, spingi.

 

*Ed Sheeran

 

Credo che morirò qui. Io non riesco a guardare, anche se non si vede molto. Riesco solo a percepire il corpo di Jolene tendersi e rilassarsi, mentre io tengo gli occhi chiusi e le sussurro quanto la amo.

 

Sono già tre ore che siamo in acqua, credo di svenire quando sento Jolene urlare disperata e subito dopo un rantolo sommesso. Ci metto circa 5 minuti per accorgermi che Jolene non spinge più ed ha in braccio una piccola creatura.

 

“Edward, puoi aprire gli occhi. Sei diventato papà.”
Sento la voce dell’ostetrica diventare sempre più forte all’orecchio, e la parola papà mi riscuote dalla trance. Apro gli occhi e vedo la mia splendida donna coccolare una splendida bambina appoggiata sul seno. 

 

“Tesoro, Vuoi dirmi i nomi che avevi in mente?”

 

“Io… non so se posso… cioè, è figlia tua, principalmente.”

 

“Certo, ma tu hai scelto di starci vicino, quindi è una decisione che prenderemo insieme.”

 

“Tu a cosa pensavi?”

 

“Io pensavo a Iris, come il mio fiore preferito… oppure…”

 

“Mia.”

 

“Direi che è un nome bellissimo.”

 

Restiamo immobili per minuti interminabili, guardando con stupore questa piccola creatura chiudere i pungenti, sbadigliare e cercare di aprire gli occhi. Quando ci riesce, scorgiamo due bellissimi occhi azzurri, che mi guardano e mi stanno dicendo che sono esattamente al posto giusto, nel momento giusto, e mi confermano quello che ho saputo dal primo momento in cui ho visto questa ragazza. Sarei stato nel posto giusto al momento giusto per sempre, per loro.

   
 
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