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Autore: KamiNoYume    28/02/2016    0 recensioni
"Jhin...".Lei chiamò il suo nome, quasi imitando il tono del virtuoso. "Ho un obbiettivo, lasciato in sospeso da molto più tempo di quanto tempo di quanto pensi, Ahri”.Si piegò sulle ginocchia, o ciò che parevano gambe ricoperte da una spessa armatura bronzea. Puntò la sua Whispers, fidata pistola e compagna di ogni suo omicidio, alla tempia destra di Ahri, ancora scossa dalla corsa di prima.
“Come hai fatto a trovarmi?”.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Diede uno sguardo veloce fuori la finestra, notando solo una fitta vegetazione e qualche casupola disabitata da chissà quanto, come se il luogo dove si trovasse in quel momento fosse isolato da qualsiasi sguardo e fuori dalle menti di molti.
Balzò fuori dal letto, vestendosi in fretta e furia, guidata da una ribollente rabbia interiore, enfatizzando la sua camminata, quasi facendo tremare il suolo per sfogarsi un po' e uscì,ritrovandosi su un balconcino di marmo bianco.
Una brezza accarezzò la ragazza, quasi per calmare il suo indomito spirito. “Cosa ti trattiene?”. La domanda fu diretta e precisa, come lo sguardo di Jhin verso di lei. “Avresti potuto uccidermi, anche adesso, perché indugi?”. Ahri deglutì, sapendo che quelle parole riflettevano la verità, nuda e cruda e formavano un nodo in gola che difficilmente riusciva a digerire. 
“Non lo so”. Furono l'espressione del suo stato attuale, quasi una liberazione.
“Touche”.
Le nuvole si tinsero di un rosso acceso, quasi purpureo verso le montagne orientali, per sfumare in un timido e tiepido rosa pesca lì, dove i due erano diretti, ad ovest del continente e poco lontano dal lago dove Ahri, anni prima di diventare parte umana, si abbeverava con le sue sorelle alla fonte. 
“Il tuo nome”. Incominciò lui, scendendo dal balconcino e incamminandosi verso una via alberata. Lei lo seguì a ruota, curiosa di cosa avrebbe chiesto. “Lo hai scelto tu?”.”Si”. 
Jhin rise un lievemente, portandosi la mano destra sulla maschera, come se fosse il suo volto. Scesero sempre più giù, attraverso il tortuoso sentiero che si inoltrava, serpeggiando, per paesaggi da lei mai visti prima. “Ascolta, volpe. Non potrò chiamarti per il nome che tu hai scelto, sarebbe troppo rischioso. Quindi per adesso sarai Shadowy”.
Ahri strabuzzò gli occhi, palesemente crucciata da questa strana decisione, ma non lasciò trapelare un solo sussurro.
“Sei d'accordo?”. Tra i due ci fu un minuto di silenzio, solo lo schiarirsi della voce di Jhin la fece annuire. “Non sembra più un soprannome?”. Si fermò un attimo, come se stesse pensando, per poi girarsi e continuare a camminare per quella che pareva una stradina scavata tempo prima da un popolo che ormai aveva lasciato quel luogo per trasferirsi in una delle due capitali.
“Ho sempre detto che Ionia è indietro rispetto al mondo, sai? Così tanto indietro da farsi sopraffare da una nazione come Noxus, idioti”.
In pochi minuti si ritrovarono davanti al tempio, o almeno è quello Ahri credeva, essendosi persa nel fantasticare. La fortuna volle che gli allievi si fossero riuniti per la cena, vista l'ora, dando ai due un ottimo momento per colpire il pilastro di quel luogo, dove, anni prima, sono avvenuti atti che hanno cambiato la storia.
“Dobbiamo percorrere un lungo corridoio, ma per ora-”. Indicò Jhin, con un gesto veloce “Quella finestra è la nostra priorità”.
Era una piccola finestrella non poco lontana dal suolo, da cui si intravedeva un locale pieno di lettini, forse usato in precedenza come infermeria.
Con poca difficoltà si arrampicò tra il marmo ormai consumato e zone dove rampicanti erano cresciuti tanto da ricoprire grandi parti di muro, Ahri lo seguì, cercando di fare meno rumore possibile. “Niente di più semplice”. Sussurrò lui, guardandosi intorno,attento ad ogni minimo suono. “Apri la porta,lentamente”. Ordinò subito dopo, con un tono di voce da lei già sentito prima.
Appena aprì, un vento ululante invase la stanza, quasi per allarmare tutti di quella intrusione,segnalando la loro posizione in quella buia struttura.
In un attimo, dei leggerissimi passi, si udirono in lontananza. I due erano stati scoperti con fin troppa facilità, quasi come se sapessero del piano del virtuoso.
“Veloce, verso la fine del corridoio!”. Corsero come mai prima, se gli avessero catturati non avrebbero avuto scampo, dopotutto il ninja delle ombre non avrebbe compiuto lo stesso errore del suo maestro, ci sarebbe stata l'esecuzione che tanto aveva agognato. 
Una porta socchiusa faceva presagire il peggio, ma senza indugio Jhin la aprì, per constatare l'ovvio. Zed, con uno scatto veloce portò una lama al collo di Ahri, come se sapesse ogni cosa. “Zed, ci hai scoperto, sei noioso”. “Siete anche fin troppo visibili”.
   
 
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