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Autore: Ramo97    02/03/2016    3 recensioni
I Mangiamorte che erano stati catturati con tanta fatica dagli Auror evadono misteriosamente. Toccherà allora a Harry Potter, il Prescelto, ora capo dell'Ufficio Auror a dare loro la caccia.
Mentre Harry tenta di evitare una nuova catastrofe, anche Draco Malfoy si interesserà alla vicenda, trovandosi ben più invischiato di quanto lui credeva di essere.
Ma i Mangiamorte, aiutati da un inquietante personaggio, vogliono tentare l'impresa più pericolosa di tutte: entrare a Hogwarts e prendere qualcosa (o qualcuno) che dicono che gli spetta, proprio nel primo anno di scuola di Teddy Lupin, il figlio orfano di Ninfadora Tonks e Remus Lupin.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ted Lupin'
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Un doloroso ritorno

Teddy aveva avuto paura di quel giorno. Non perché non volesse tornare a Hogwarts, anzi, era felicissimo, ma per Bartemius. Non sapeva come stesse e come avesse reagito all'arresto del suo padrino, ma Teddy credeva che avesse deato la colpa a lui. Harry era il suo padrino, non gli avrebbe dato torto se lui avesse voluto prendersela con lui. Eppure non era stato così.
Teddy era stato uno dei primi ad arrivare al binario 9 e ¾, accompagnato dai suoi nonni e Percy. Bartemius era arrivato tra gli ultimi, scortato da una stravolta Astoria, che tentava di nascondere con un sorriso il dolore che aveva negli occhi. Trovava molte somiglianze tra sua nonna e quella giovane donna. Cercava di essere forte per i suoi bambini, ma Bartemius era Bartemius. Capiva il dolore molto di più di quanto lo capiva Teddy, e si vedeva che non si era bevuto la forza di facciata che mostrava Astoria..
Bartemius aveva salutato tutti con distaccata cordialità e si era seduto nel loro stesso scompartimento. Non parlava tanto, anzi per la maggior parte del tempo finse di dormire. Ciò colpì molto Teddy. Molte persone si sarebbero chiuse da soli in uno scompartimento e non avrebbero voluto vedere nessuno, ma Bartemius no. Era così tanto riservato che non si fidava a far vedere il suo dolore, anche se Teddy lo percepiva benissimo.
Eva e Baston avevano passato tutto il viaggio a parlare del Puddlemere, che attualmente era in testa al campionato, senza degnare della benché minima attenzione gli altri tre ragazzi. Teddy, dopo un'ora a studiare attentamente ogni gesto di Bartemius, si era messo a studiare un libro di Storia della Magia che gli avevano regalato per Natale. Anne invece era restata ferma immobile. Il viso corrucciato e le braccia incrociate. Aveva guardato Bartemius tutto il tempo. Se lui voleva nascondere il suo dolore, con lei non ci era riuscito. Se ne restò zitta e non volle sollevare la questione davanti a tutti ma la sera, davanti al camino della Sala Comune, si sedette di fianco a lui. Baston era andato a infiltrarsi di nascosto nel campo da Quidditch insieme a due del quarto anno per fare due tiri. Erano rimasti solo loro due.
- Che succede? - gli chiese Anne, guardandolo dritto negli occhi.
Teddy chiuse il libro che stava leggendo – Hanno arrestato il padrino di Bartemius.
- Perché?
- Attività Mangiamorte.
Lei si accigliò – E' davvero colpevole?
- Harry crede di no.
- Che c'entra Harry?
- L'ha arrestato lui.
Lei si lasciò scivolare lungo lo schienale – Ce l'avrà con noi?
Teddy scosse la testa – E' questo il problema. E' troppo maturo per avercela con noi. Se ce l'avesse con noi sarebbe più semplice, perché potrebbe dare la colpa a qualcuno. Credo provi qualcosa di ancora peggiore: ha dei dubbi sull'innocenza del suo padrino.
Non sapeva com'era provare una sensazione del genere. Era cresciuto tra persone considerate Eroi di Guerra, insigniti di tutti i titoli onorifici possibili e immaginabili. Gente famosa per la loro assoluta coerenza. La famiglia di Bartemius era più difficile, erano in una zona grigia. Draco Malfoy era un colpevole, un Mangiamorte, un criminale, anche se giovane. Si era sempre mostrato come un pentito, un uomo nuovo, ma non sarebbe stato difficile condannarlo con i suoi trascorsi. Per questo non lo sapeva nessuno. Harry voleva prima delle prove certe prima di fare qualunque cosa, ma si notava, da come ne parlava, che avrebbe fatto di tutto per proscioglierlo da ogni accusa.
Non voleva dirlo a Bartemius per evitare che si arrabbiasse con lui o non so cosa. Voleva prima vedere come si sarebbe comportato.
- Cosa possiamo far per lui? - chiese Anne, sinceramente preoccupata.
- Non lo so, a volte non lo capisco. E' così cupo e addolorato che è difficile anche solo scalfire la sua barriera di potezione.
Lei annuì tristemente. Teneva molto a Bartemius. Anne era stata la prima persona con cui aveva parlato di quel gruppo e forse quella con cui si apriva di più. Ogni tanto litigacchiavano, ma Bartemius teneva sempre in considerazione cosa diceva lei.
- Forse dovresti parlarci, Anne.
- Io? Non è meglio se lo fai tu o Eva?
Teddy scosse la testa – Eva sicuramente lo avrà già fatto o lo starà facendo in questo momento, ma a te da sempre ascolto.
- E che dovrei dirgli?
- Dovesti solo ascoltarlo.
- Mi consideri più importante di quanto sono per lui.
- O forse tu ti consideri meno importante di quanto tu sia in realtà.
Lei sorrise – Va bene, ci proverò. Non garantistico nulla, però.
Teddy si strinse nelle spalle – Sono sicuro che ce la farai.
- Come sono andate le vacanze? - gli chiese lei, dopo un paio di minuti in silenzio.
Teddy si trattenne dallo scoppiare a ridere. Gli era appena venuta in mente la faccia di Victoire quando aveva scoperto l'esistenza di Anne.
- “Movimentata” credo sia il termine adatto per definirlo.
- Perché?
- Ma niente le solite cose: svenimenti, litigi di famiglia, combattimenti con Mangiamorte, stato di sicurezza. Cose simili insomma.
Anne lo guardò stranita. Non doveva sembrare così normale a una Nata Babbana.
- State tutti bene?
Teddy annuì. Nessuno stava male fisicamente. Lui era arrabbiato con Victoire e non le parlava, Ron ed Hermione erano nel bel mezzo di un litigio, Harry era stressato e Fred e James avevano sfruttato l'anarchia per partire con una serie di attacchi a sorpresa che avevano portato perfino George a indispettirsi. Quest'ultimo era strano, non scherzava, ma per la maggior parte del tempo stava zitto a guardare il vuoto.
- Tu invece che hai fatto per Natale?
Anne sospirò divertita – I miei nonni paterni non sapevano cosa dire e fare. Mio papà ha detto loro che sapevo cosa avevano fatto Harry ed erano troppo imbarazzati. Io ogni tanto accennavo alla magia e loro si guardavano intorno disorientati.
Teddy sorrise. Se lo meritavano.
- Mia mamma mi ha detto che aspetta un bambino.
Teddy sorrise. Quando era piccolo aveva invidiato le felicità degli altri bambini mentre aspettavano dei fratelli. Victoire che aspettava Dominique, Fred che aspettava Roxanne, James che aspettava Albus. Poi aveva capito che doveva solo essere felice per loro.
- Si sa già se è un maschio o una femmina?
Lei scosse la testa – Spero sia una femmina. Perché se fosse un maschio potrebbe rischiare di essere stupido anche solo la metà di Baston. Non riuscirei a sopportarlo.
Entrambi scoppiarono a ridere.


*

Bartemius piangeva a dirotto. Le lacrime sgorgavano lungo il suo viso senza tregua e lui non si opponeva. Ormai non singhiozzava neanche più, si era rassegnato. Perché tutte a lui?
Non capiva cosa poteva aver fatto di male per aver avuto una vita così tanto dura. Baston e Anne erano cresciuti felicemente e perfino Eva e Teddy, che non avevano avuto una vita facile, avevano vissuto meno disavventure di lui. Perché tra tutte le persone che potevano arrestare per l'evasione dei Mangiamorte era stato arrestato Draco? Ciò lo distruggeva.
Era innocente? Non lo sapeva dire.
Era colpevole? Non sapeva neanche questo.
Aveva pensato tanto al suo padrino in quegli ultimi terribili giorni e alla fine era giunto a una conclusione: non sapeva quasi niente di lui. Sapeva chi erano i suoi genitori, chi era sua moglie, ma non sapeva che lavoro facesse. Gli aveva detto più volte che non era d'accordo con i Mangiamorte, ma avrebbe potuto tranquillamente mentirgli.
Aveva sempre immaginato che vivere con suo padre, un Mangiamorte, sarebbe stato duro. Pensava che sarebbe stato maltrattato e insultato per ogni minimo errore, ma sarebbe stato davvero così? Magari aveva vissuto con un Mangiamorte per dieci anni e non se n'era accorto, anzi addirittura lo ammirava.
La cosa che gli dava più fastidio, però, era che non gli importava se fosse stato un Mangiamorte o se non lo fosse. L'affetto che provava per lui non sarebbe cambiato. Avrebbe voluto odiarlo, ma non ci riusciva. Non riusciva a fare niente, a parte fingersi normale di giorno e piangere tutta la notte.
- La recita non ti sta riuscendo bene, Barty – disse una voce a poca di stanza da lui.
Riemerse da sotto le coperte e si guardò intorno. Eva lo guardava dal letto di fianco, in un pigiama rosa di flanella e una vestaglia rossa.
Il ragazzo prese il fazzoletto e si asciugò gli occhi.
- Che ci fai qui? - le chiese, cercando di non avere la voce rotta. Non ci riuscì.
- Ero preoccupata per te e volevo vedere come stavi. Credo di aver ottenuto la risposta.
- Non mi sembrava di dare nell'occhio.
- Tu non dai mai nell'occhio, per questo la gente è costretta a osservarti bene per capirti. Ted e Anne lo hanno capito subito. Io l'ho notato perché la biondina ti ha osservato per tutto il viaggio.
Bartemius arrossì. Anne lo aveva osservato per tutto il viaggio.
- E' per il tuo padrino? - chiese lei, guardandolo dritto negli occhi. A volte Bartemius non la sopportava, spariva tutto il giorno e lo ignorava, girava con i più grandi, giocava nei sotterranei con Baston. Ma nel momento del bisogno c'era sempre. Insieme ad Anne era la sua migliore amica. Anne viveva i suoi problemi, Eva li capiva.
Annuì.
- Non credo sia colpevole – gli disse lei, continuando a guardarlo dritto negli occhi – però sappiamo tutti e due che non lo crederai senza prove. Anch'io farei così. Dobbiamo cercare di scoprirlo.
Bartemius sorrise. Avrebbe voluto avere quel genuino ottimismo che Eva aveva.
- E come?
- Roger ha saputo dell'arresto da George Weasley. Gli ha detto che avevano circondato una catapecchia e isolato mezza Hogsmeade. Il nome del tuo patrigno non è apparso sul giornale, ma le foto della maxi-operazione a Hogsmeade sì. Sappiamo qual è la catapecchia e possiamo andare dentro a controllare.
Bartemius la guardò male – Non lo farò mai.
- Allora andrò io con Baston.
- Quello lì farebbe qualsiasi cosa tu voglia. Ti sbava dietro.
Eva si strinse nelle spalle – Lo so, cambierà idea prima o poi, devo solo aspettare. E' un bravo ragazzo.
- Ti prendi gioco di lui?
- No, però ci piacciono le stesse cose, quindi mi piace stare con lui.
- Non è avere una cotta questa?
- Non credo, poi ho undici anni, non devo cercare marito!
Bartemius annuì. Neanche parlare con lei lo faceva stare meglio, ma forse l'idea di Eva non era per niente stupida.

Angolo dell'autore

Eh sì, sono tornato. Ho avuto una simulazione di Terza Prova che mi ha obbligato a stare davanti ai libri per un bel po'. Ho scritto questo capitolo, ma non ne sono troppo contento. E' troppo meccanico, anche se non so perché. Vabbè spero sia solo un mio problema. Ditemi un po' cosa ne pensate.

Alla prossima,
Ramo97
  
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