Capitolo
7- Never let me go
Non
se lo aspettava. Tutto immaginava ma
non quello.
Era così confusa, scioccata, imbarazzata
e…felice.
Non aveva mai pensato a Daryl in quel modo,
o meglio, lo aveva fatto
in diverse circostanze, e sapeva benissimo di
provare sentimenti contrastanti per lui, avrebbe voluto
veramente
confessarglielo e discuterne,ma ogni volta che ci provava qualcosa la
interrompeva o per
mancanza di coraggio
cambiava appositamente discorso.
Si può dire che quando era insieme a
lui, provava una sorta di amore-odio: passavano dalla perfetta sintonia
a
litigare come bambini per poi ripercorrere il
“percorso” ciclicamente.
Poteva provare a detestarlo, a odiare i
suoi modi cinici,ma Beth non ci riusciva.
La sua parte oscura di Daryl veniva
totalmente eclissata dalla bontà che proveniva dal suo
cuore: gli abbracci, le
parole di conforto, la stessa convivenza con un’altra persona
che non fosse il
fratello era una sfida per l’uomo, uno sforzo. Lo sapeva
benissimo ed erano
proprio questi gesti che l’avevano portata fantasticare.
Non lo aveva previsto: Dio, Daryl mi ha
baciato!
Le si era avvicinato con uno scatto
felino, aveva cinto i suoi fianchi con una delicatezza tale da stupirla
e
l’aveva baciata. Era stato un bacio dolce, casto, senza
secondi fini. E
ovviamente da togliere il fiato.
Il sangue ribolliva nelle sue vene,
stava impazzendo, aveva milioni di domande per la testa ma
l’unica cosa che
riusciva a fare era guardarlo.
Sfavillando quel suo dolce sorriso, l’arma
che usava per sciogliere la corazza dell’uomo, gli
accarezzava la guancia un
po’ ruvida a causa della barba, perdendosi in quei
meravigliosi occhi blu
cobalto.
E dopo avergli sfiorato delicatamente le
labbra aveva appoggiato la testa sul suo possente petto, continuando a
sorridere,abbracciandolo,facendosi cullare, assaporando ogni secondo.
con lei, ma era stufo, stufo di nascondersi e reprimere i suoi
sentimenti.
Era schivo, scontroso, talvolta
rabbioso, e odiava le favolette romantiche.
Non aveva mai ricevuto affetto o amore
quando era un bambino, era stato solo maltrattato, deriso e trascurato.
Dunque
per lui era sempre stato difficile esternare i suoi sentimenti
poiché sempre
costretto a reprimerli.
Datti
una svegliata coglione! Falle capire che tieni a lei!
E
ora l’aveva fatto. E non lo
rimpiangeva.
Poteva morire da un momento all’altro,
se ne era reso conto solo quando aveva incontrato lo sguardo affamato
dell’errante che lo aveva attaccato, poteva diventare carne
putrida, quindi lei doveva sapere
quanto fosse importante.
La stringeva tra le braccia, baciandogli
l’incavo del collo, inalando il profumo che emanava la sul
pelle.
Speranza. Ecco cos’era. Beth era la sua
speranza. E niente gliela avrebbe mai portata via.
“Bene,
bene…cos’abbiamo qui?”
Chi era?
I due si
ritrassero velocemente, rimanendo però fianco a fianco.
Se ne stava in
piedi davanti a loro, era alto e magro, capelli lunghi ,corvini, occhi
inquietanti,
sorriso maligno. La cosa più inquietante però era
la W che si era disegnato
sulla fronte con…del sangue?
Schiarendosi la
voce continuò, con fare pretenzioso:
Lui era tornato
di fianco, cosciente che la ragazza le stava dicendo una
verità ovvia:
“Non
dargli
corda, sta cercando di provocarti!”
Rimase
impassibile, senza mai guardarla ,mostrando solo lo sguardo duro
all’avversario.
Stessi segni distintivi:la
W, le giacche di pelle, l’atteggiamento aggressivo.
Erano come un
branco.
Loro
sono quasi
una quindicina, mentre noi siamo in due: non riusciremo mai ad
ucciderli. Beth
non deve farsi del male. L’unico modo è illuderli
di fare ciò che ci hanno
chiesto e poi scappare: spero solo di riuscire a tirarla fuori da
questo
casino.
Aveva pensato la
ragazza e per farsi intendere dal compagno si era girata di scatto
sgranando
gli occhi allarmata.
Lui l’aveva
presa per mano, avvicinandosi a lei. A dirla tutta gli stava stritolando la mano ma Beth era
sconcertata, non riusciva a capire cosa avesse in mente.
“Fidati di me”
si limitò a sillabarle senza emettere un suono.
Con uno scatto
sfilò il coltello dal fodero attaccato alla cintura di Beth
e iniziò a correre,
trascinandosi dietro anche lei, intrappolata nella sua presa.
I Wolves furono
presi di sorpresa, Daryl ripiegò verso destra, conficcando
il coltello nella
gola di uno di loro, aprendosi così un varco per poter
scappare.
Trovarono una
postazione di tiro, essendo quella zona di caccia, praticamente una
piattaforma
coperta, a 3 metri d’altezza, eretta su dei pioli,
raggiungibile solo tramite
una scaletta.
Salirono, e stremati si
distesero sul
pavimento di legno, riprendendo fiato
L’uomo
là
ricambio, con il suo solito sorriso sghembo,tirandosi su e sedendosi
mentre
lei, ancora distesa faceva respiri profondi dopo l’intensa
attività fisica.
“Beth!
Stai
bene, vero? Non ti sei fatta male?” si accertò lui
allarmato
“Si,si,
sto
bene, non preoccuparti…sono solo stanca.”
Ribbatè con tono dolce e
rassicurante “Ehi!
Tu invece stai bene?
Oddio fammi vedere!” scattò poi verso di lui,
esaminandogli le braccia e
toccandogliele delicatamente, senza tralasciare nessun punto.
“Mhh-Mhhh…sto
bene”
Lei,
lo aveva
accarezzato, provocandogli il
solito
irrigamento e dicendogli in modo dolce:
“Lo
so. Sono
stata io a fermarti. Ma devi smetterla di rischiare la vita per me. Non voglio che
tu ti faccia male.”
Ormai il sole
stava calato e la notte incombeva su di loro.
Era pericoloso
aggirarsi per la foresta di notte, dunque avevano deciso di fermarsi li.
Quella giornata
iniziata nel modo più tranquillo possibile si era
trasformata nel giro di pochi
minuti in una corsa contro la morte e oltretutto i due non erano
riusciti a tornare
nel bungalow quindi le uniche cose che erano riusciti a salvare erano
le
balestre e i propri zaini.
La ragazza si
teneva le ginocchia tra le braccia, tremando a causa del vento gelido,
sperando
di disperdere la minor quantità di calore corporeo: aveva
addosso solo un
maglioncino leggero e il freddo la stava consumando.
Stava facendo di
tutto per evitare che Daryl si accorgesse del tremolio ma ogni sforzo
fu vano.
Stava
per rispondergli
con una battuta ma poi l’uomo fece un gesto talmente dolce e
sorprendente che a
stento riusciva a crederci: aveva aperto le braccia, pronta ad
accoglierla, per
riscaldarla.
Beth, che stava
decisamente morendo di freddo, decise di avvicinarsi e di stringerlo.
Appoggiò la
guancia destra sul suo petto ormai familiare, circondandogli il busto
con le
braccia, chiudendo gli occhi. Anche lui a sua volta la
circondò con le braccia,
appoggiando la testa contro la sua.
La ragazza si
strofinò più e più volte contro il
petto dell’uomo cercando di riprendere
sensibilità e estasiata dal tepore che la pelle di Daryl
emanava si ritrovò a
dire ad alta voce
Si
sarebbe
aspettata una reazione negativa, un insulto, ma non l’aveva
fatto: è possibile che Daryl Dixon
fosse veramente
cambiato? Oddio cosa vuole dirmi del bacio? Mi odia? Gli faccio schifo?
Cavolo
Beth tu e la tua boccaccia: potevo farlo parlare..magari quello che
aveva da
dirmi non era così
brutto…ohhh..taci..taci…
Sembrava tutto
tranquillo, non aveva sentito rumori di motori o di persone,
perciò
l’agitazione e la rabbia che Daryl aveva nel sangue si
placò leggermente.
Dopo essersi
assicurato di non disturbare Beth, si era alzato più volte,
controllando il
tutto sempre restando sulla piattaforma.
Si era anche
tolto la giacca di pelle per mettergliela addosso dato che tremava lo
stesso
come una foglia e si era seduto ancora al suo fianco.
Gli occhi si
chiudevano da soli, era stanchissimo. Lo stress, la fuga e la corsa lo
avevano
sfinito, cercò di resistere ma
l’oscurità lo circondò.
Si risvegliò
allarmato poche ore dopo, maledicendosi e stiracchiandosi ancora gli
occhi si
stava già scusando con la ragazza:
NO.
Era
lei. Iniziò
a correre, caricando la balestra, verso il luogo da dove provenivano i
rumori.
Se li ritrovo in
men che non si dica davanti: Lei in piedi, che si dimenava, trattenuta
da Jack,
le stava dietro, tenendogli con forza le braccia legate e gli stava
mormorando
delle cose all’orecchio, sfiorandogli la gola con un
coltello. Tutti gli altri
li guardavano ridendo e sghignazzando di gusto.
Lei rimase
immobile senza avvicinarsi a Daryl. Lo aveva guardato in tono
riconoscente,
mostrando anche una certa preoccupazione.
Buio.
Un fetore
assurdo.
La stanza in cui
si trovava aveva un piccola luce che proveniva dal soffitto. Era
fastidiosa. Le
braccia gli facevano malissimo e non riusciva a muoverle.
La testa
pulsava, Dio, se pulsava. Neanche una delle sue peggiori sbronze lo
aveva fatto
stare così male.
Era legato, anzi
immobilizzato dalle catene che lo costringevano a tenere le braccia
dietro alla
schiena. Tirava invano, sperando di staccarle dal muro ma erano
rinforzate ed
era impossibile farlo. Cosa vuole sapere?
“Non
lo so, dopo
che ti hanno picchiato ci hanno caricato su uno dei loro furgoni, ma mi
hanno
messo dietro, al buio e non so dove siamo, ci hanno poi buttati qua
dentro.
Jack
mi ha detto
che sarebbe tornato presto perché voleva controllare che
stessi bene…cazzate!”
Dopo
essersi
scambiati quelle parole rimasero entrambi in silenzio. Erano
terrorizzati. Sembrava
di dover aspettare il diavolo in persona. Nessuno però si
era fatto ancora vivo
da quando erano stati rinchiusi.
Improvvisamente
sentirono uno scatto, come quando apri una porta.
Beth si era già
rassegnata all’idea di essere torturata o toccata da
quell’animale di Jack,
Daryl si aspettava altre botte, ma non si trovarono davanti lui.
Il ragazzo che
si trovarono davanti aveva un aspetto troppo familiare.
Glenn.
Glenn!
Era entrato con
il suo passo felpato, seguito da un altro, faccia da bravo ragazzo,
capelli
corti ricci e delle tronchesi in mano.
Siamo
salvi.
Glenn
cercando
di emettere il minor rumore possibile e disse
A due isolati da
qui abbiamo il furgone. E poi vi portiamo a casa. Ad
Alexandria”
Aaron
aveva già
liberato Beth ed ora si accingeva a liberare Daryl.
Era una corsa
contro il tempo, ma dovevano farcela. Dovevano almeno provarci.
S.A.:
Ciao a
tutti! Tranquilli non sono stata divorata da nessuno ma purtroppo sono
sempre
più impegnata e ho poco tempo per scrivere. Spero che questo
nuovo capitolo vi
piaccia e come al solito vi invito a scrivermi cosa ne pensate tra le
recensioni oppure anche con messaggio privato. Tutto è
accetto anche le
critiche. Con la speranza di avervi intrattenuto come si deve, vi
saluto e vi
aspetto con il prossimo capitolo. Un bacione :-*