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Autore: k_Gio_    05/03/2016    4 recensioni
Era tardi, a quell'ora doveva esserci pochissima gente, e infatti era così . Uno strano incontro con un ragazzino sbucato fuori dal nulla che si è perso.
< Ehi ragazzino, guarda dove corri, potevi farti male. Tutto bene?! > Killian lo guardò ma il ragazzino non accennava ad alzare lo sguardo.
Buona lettura
Aggiunto #Special
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo #9





 

«Perchè Killian non vien più a trovarci?» Henry era comparso all'improvviso alle sue spalle, lei intenta a leggere al computer dei file che David le aveva mandato per un nuovo caso, niente di impegnativo, negli ultimi giorni solo furti da parte di qualche ragazzino scapestrato, normale amministrazione. Niente di eccitante...niente per impegnarla mentalmente e distrarla da quel grande casino che era la sua vita.
«Te l'ho detto Henry, Killian ha la sua vita, non può stare sempre con noi e vale la stessa cosa per noi.» quanto le faceva male quella verità, si rese conto che non avrebbe mai voluto dire parole del genere.
«Ma io pensavo che voi due...» sembrava davvero deluso «ok ,non fa niente» mogio mogio stava per tornarsene in camera sua con i disegni che teneva  in mano.
Il cuore di Emma non poteva sopportare di vedere suo figlio così triste, e per colpa sua poi. Gli aveva dato false speranze e le aveva date anche a se stessa.
Non lo aveva più sentito ed erano passati ben quattro giorni, anche lui però non si era fatto vivo...Si diede della stupida, era ovvio che non l'avesse più cercata, dopo che lei gli aveva dato quella risposta cosa si aspettava?!
Lei però era stata cercata da qualcun altro. Neal l'aveva chiamata più volte in quei giorni chiedendole di vedersi ma lei aveva sempre declinato, pensare di incontrarlo la faceva sentire in colpa, come se tradisse...Killian.
«Henry usciamo,ti porto a conoscere un mio...vecchio amico, ha detto che gli farebbe piacere conoscerti» sorrise,un sorriso colpevole ma Henry non vi badò.
«D'accordo» acconsentì, anche non era particolarmente entusiasta.
Emma non perse tempo e inviò il messaggio a Neal. Il messaggio di risposta non tardò ad arrivare.
Si sarebbero incontrati tra un'ora al parco, meglio non chiudersi in qualche locale.
Far incontrare Henry e Neal la rendeva irrequieta, la cosa poteva finire davvero male, non ci voleva nemmeno pensare. Perchè le era venuta quell'idea suicida?
Avrebbe voluto parlare con Killian. Voleva sentirsi rassicurata, voleva sentire la sua voce che le diceva che sarebbe andato tutto bene. Che razza di presuntuosa egoista! Non lo aveva nemmeno richiamato per chiedergli se stesse bene, anche se immaginava che dopo quello che gli aveva detto forse neanche le avrebbe risposto. Era precipitato tutto in una frazione di secondo, non se ne era quasi accorta.
Aveva il cellulare in mano. La mano le tremava. Voleva scrivergli. Voleva sentire la sua voce. Ma il pensiero di un rifiuto da parte di lui le faceva troppo male.
«Dai mamma andiamo, prima di andare dal tuo amico devo comprare un altro album da disegno» disse Henry infilandosi il cappotto.
«Ma te l'ho comprato una settimana fa!» obbiettò lei.
«L'ho finito, ho disegnato i progetti per  lo yacht insieme a...lasciamo stare» scosse la testa e voltò lo sguardo verso la finestra.
Le si strinse un'altra volta il cuore. Era una madre orribile.
«D'accordo andiamo»
Il viaggio fu pervaso da un pesante silenzio. Scesero dall'auto per comprare l'album per poi tornare e dirigersi al luogo dell'incontro.
Il sole di quel pomeriggio riscaldava la giornata invernale che ormai stava per volgere al termine, poco più di due ore e si sarebbe fatto buio ma lo spiazzo verde era ancora pieno di famiglie.
Si sedettero su una panchina aspettando che arrivasse Neal.
Madre e figlio ancora non si erano rivolti parola. Emma voleva dirgli così tante cose, Henry non aveva voglia di dirle niente.
«Ehi Emma!». I due si voltarono all'unisono verso la voce. Neal che stava quasi quasi correndo, alla vista del bambino, più grande di quanto si era aspettato, si bloccò e quasi incespicò nei suoi passi.
Lo sguardo confuso, un cipiglio che non accennava a stendersi.
Emma sudava freddo, sapeva come sarebbe finita. Purtroppo. «Ciao Neal, questo è mio figlio Henry; Henry questo è il mio amico Neal»
Henry sorrise all'uomo che gli ispirava simpatia.
Neal fece un sorriso che non raggiunse gli occhi,stava pensando a qualcosa «Ciao Henry» guardò Emma e in meno di un secondo gli fu tutto chiaro. Ma voleva una conferma.
«Quanti anni hai Henry?». Ed ecco che tutto iniziava a degenerare.
«Henry vai sull'altalena, ora ti raggiungiamo.» l'ansia nella voce di lei.
«Emma quanti anni ha?!» Neal si stava scaldando, la sensazione a pelle che quel bambino fosse sangue del suo sangue.
Henry non stava capendo nulla, la situazione gli stava sfuggendo di mano. «Mamma che succede?»
«Henry vai, devo parlare con Neal» lo supplicò.
«Dimmi quanti anni ha»
«Ne ho dieci! Mi dite perchè state urlando?»
Attimi di silenzio seguirono alla rivelazione del piccolo.
«E' mio figlio» non era più una domanda, ma una costatazione di fatto.
«Che stai dicendo? Mamma è vero? Mamma ?!» nella testa di Henry solo tanta confusione.
Lo sguardo sconfitto di Emma passò da Neal a suo figlio. Ammise a se stessa che sapeva sarebbe finita in quel modo, lo aveva voluto lei. Era una cosa da fare, prima o poi sarebbe successo ,in un modo o nell'altro.
Alla tacita conferma Henry le rivolse uno sguardo che andò dallo stupore allo smarrimento. Scappò. Corse via. Emma non lo perse di vista finchè non lo vide fermarsi a qualche panchina più in la. Sperò che non avesse preso da lei l'arte della fuga...anzi no, Neal in qualche modo era anche più bravo di lei in quella disciplina. Pregò che suo figlio non fosse un codardo come loro.
«Emma, io...io, lui è mio figlio. Non so cosa dire»
«Non dire niente, non ce n'è bisogno» era arrabbiata con se stessa.
«Se lo avessi saputo...»
«Tu sei sparito, non io» era un dato di fatto «è inutile parlare di ciò che poteva essere»
La guardò cercando di immaginarla da sola con un figlio da crescere. Loro figlio. Si era perso così tanto. Era stato un tale stupido, non si era mai perdonato e se prima aveva intravisto una speranza di essere perdonato da lei ora che era venuto a conoscenza di Henry erano sfumate all'istante.
«Vado da lui» disse Emma ma Neal la bloccò.
«No, vado io» si incamminò verso quel nuovo figlio che aveva appena trovato.

Henry guardava davanti a se, padri che spingevano i figli sulle altalene, che si rincorrevano... lui aveva vissuto quelle esperienze solo con sua madre, e per lui andava bene ,era felice della sua vita, ma ora che si erano trovati voleva recuperare ciò che non avevano vissuto.
Neal gli si sedette vicino «Quindi sono tuo padre e tu sei mio figlio»
«Già»
«Scusami Henry» cercò i suoi occhi «scusa se ci ho messo tanto»
«Non lo sapevi» non era arrabbiato, era contento di poter finalmente dare un volto all'immagine di suo padre che aveva nella testa. Stava solo metabolizzando e assorbendo le nuove novità.
Emma li guardava d lontano. Gli occhi improvvisamente lucidi. Sembravano andare d'accordo ,li raggiunse.
«Mamma Neal ha girato quasi tutto il mondo! Ha detto che mi farà vedere le foto dei posti che ha visto1» era contento e poi ancora più felice esclamò « E poi andremo a vederli anche noi con Killian quando l'operazione sarà completata!» ma appena finito di parlare si coprì la bocca come se avesse rivelato troppo.
«Killian? Chi è questo Killian?»
Emma fu vaga, non voleva parlarne, specialmente non con lui e non in quel momento. Non era il caso.
Iniziarono a parlare. Henry gli raccontò della scuola ,dei suoi passatempi e Neal ascoltava rapito, voleva conoscere tutto di suo figlio.
Emma partecipava ogni tanto con qualche aneddoto ma per lo più taceva  e li guardava, avevano perso tanto.
Il tempo era corso via e due ore erano volate ed era ora di tornare a casa.
Si salutarono dopo che Emma ebbe declinato l'invito a cena di lui, un passo alla volta.
I due tornarono alla macchina e una volta seduti ed essere partiti Henry ruppe il silenzio « Mamma posso mandare un messaggio a Killian?» chiese cauto.
«Ok» acconsentì, cercò di capire cosa frullasse per la testa di suo figlio «Henry ,ce l'hai con me?»
Lui prese il telefono andando alla lettera K « No mamma, non ce ne sarebbe il motivo, non è stata colpa tua, ma non ce l'ho nemmeno con Neal, pensava di fare qualcosa di buono anche se non era così».
Suo figlio la stupiva ogni giorno, e pensare che lo aveva cresciuto lei,da sola, la riempiva di orgoglio.
Henry si concentrò sul testo del messaggio da scrivere.
''Ciao Killian, sono Henry :) devo dirti tre cose:
   1) Sto usando il telefono di mamma e lei lo sa! Mi ha dato il permesso x)
   2)Oggi ho comprati un nuovo album da disegno perchè l'altro l'ho riempito di disegni per la nostra missione...perchè tu non hai abbandonato la missione vero?!
   3) Ho trovato mio padre...
Killian quando ci vediamo? Non so cosa sia successo con la mamma ma lei è una femmina, dobbiamo capirla...o cercare di capirla, le femmine combinano sempre guai!!!

Killian in un bar sorrise nel leggere il messaggio, quel ragazzino era troppo in gamba.
Quindi alla fine Emma aveva svelato il segreto ad entrambi. Henry dal messaggio non sembrava troppo turbato...forse il tanto temuto Neal non era un tale mostro...rise sarcasticamente, aveva lasciato Emma senza una spiegazione e ora si ripresentava nella sua vita, si era un mostro. Bevve altro rum.
Quei giorni erano stati relativamente inutili, l'unico momento movimentato era stato quando aveva dovuto chiamare per la faccenda Gold; alla signora French-Gold aveva detto che ci aveva ripensato e che non voleva avere più nulla che fare con loro, o meglio le disse che era una questione puramente personale con il suo capo nonché suo marito nonché l'uomo che gli aveva portato via la sua Milha. A quelle parole lei non seppe cosa rispondere, aveva capito solo metà di ciò che le aveva detto, avrebbe dovuto chiedere a suo marito. Lui la salutò chiedendole quasi scusa e lei farfugliò un debole '' No,mi scusi lei''.
Il resto di quelle giornate erano passate tra ricerche sul computer per forniture ed eventuali clienti; pranzi e cene con quello che trovava in giro per casa perchè di uscire non se ne parlava proprio; film visti a metà  poiché la mente poi cambiava direzione senza avvisarlo e lo trascinava a qualche kilometro di distanza, in un appartamento dove c'erano due  figure, e se li immaginava che cenavano o che guardavano un film come lui.
Davvero deprimente.
Aveva ragione Henry , forse doveva fare lui la prima mossa, come sempre del resto. Buttò giù anche il terzo bicchiere. Mentre aspettava per la quarta volta che il barista gli riempisse il bicchiere un uomo gli si sedette affianco.
«Mi dia la cosa più forte che avete per favore»
Killian guardò lo strano tipo che alle sette di sera sembrava messo peggio di lui, un record «Amico devi essere proprio nei casini per volerti tramortire fino a questo punto» Killian aveva fatto diverse amicizie in quel modo, altre volte invece non erano nate amichevoli conversazioni...
L'uomo sorrise stanco guardandosi le mani. Forse parlare ad uno sconosciuto gli avrebbe fatto bene.
«Già è proprio così, ma scoprire dopo dieci anni che hai un figlio da una donna che hai amato e poi abbandonato non ti fa sentire la persona più felice del mondo» e assaggiò il liquido che il barista gli aveva versato nel bicchiere.
Killian quasi si strozzò. Ma cos'era uno scherzo?!
Rise scuotendo la testa, forse era il troppo rum ,forse solo un gioco della sua mente. Poteva essere così sfigato? Si portò le mani sugli occhi e se li strofinò cercando di svegliarsi da quell'incubo.
Prese un respiro. Già che c'era poteva capire con che tipo d'uomo avesse a che fare «Una giornata impegnativa a quanto pare»
«Non immagini quanto. Vedermela davanti con quel bambino...non lo so ,ho subito sentito fosse mio» guardò un punto imprecisato davanti a sé « e io l'ho lasciata facendoglielo crescere da sola, certo non lo sapevo ma...sono un mostro» si coprì il volto.
Killian voleva concordare con quanto detto ma forse era meglio tacere. Poi si voltò con sguardo stralunato verso Killian « e continuerò ad esserlo...io tra poco riparto e li lascerò di nuovo...io non so cosa fare»era devastato.
Killian provò quasi pena, poi da brav'uomo qual'era disse qualcosa di cui sapeva si sarebbe pentito. «Beh perchè non li porti con te? Se...se vi amate ancora il problema non dovrebbe esserci...giusto?» perchè non stava zitto, perchè doveva dargli suggerimenti che andavano contro ciò che voleva li? Ah si, lui amava Emma e avrebbe voluto vederla finalmente felice e libera dai suoi demoni e ...ed era un uomo d'onore ,se Neal avesse voluto riunire la sua famiglia lui si sarebbe fatto da parte. Il suo cuore avrebbe affrontato l'ennesimo colpo ma aveva imparato a sue spese che era bravo a sopravvivere.
Henry se lo meritava, aveva bisogno di entrambi i genitori.
Vide Neal in difficoltà, cosa stava succedendo?
«Beh la cosa è più complicata...». Killian gli rivolse un'occhiata interrogativa.
«Io sto per sposarmi...ero venuto solo per scusarmi con Emma e per chiederle perdono. Io non immaginavo un risvolto del genere ,un figlio accidenti...ma chi se lo aspettava» e si perse in pensieri.
«Oh caz...» questo si che era un colpo di scena, chi lo avrebbe immaginato...forse quel tipo poteva anche iniziare ad essergli simpatico. Forse.
«E glielo hai detto?» ne dubitava .
Scosse la testa .
«E cosa aspetti?!» forse lo aveva detto con troppa foga perchè Neal sobbalzò.
«Lo farò,» balbettò «devo farlo, fra due giorni devo andarmene, ma ho paura di deluderli di nuovo»
«Mi pare scontato che sarà così» disse quasi fra sé e si scolò anche il quarto bicchiere.
«Già, lo so»concordò afflitto lui.
Bevvero un altro po in silenzio ,il chiacchiericcio nel locale come sottofondo.
Preso da una nuova forza, data forse dall'alcool  Neal si alzò di scattò «Hai ragione, devo dirglielo! E lo farò ora. Grazie amico» pagò, gli diede una pacca sulla spalla e uscì correndo.
Che serata ragazzi.
Saper che Neal doveva sposarsi lo fece sentire meglio. Che ragazzaccio che era. Rise sotto i baffi.
Probabilmente Emma avrebbe sofferto.
Probabilmente Henry avrebbe sofferto.
Pagò ed uscì. Forse un giorno si sarebbero rincontrati, e ci sarebbe stato da ridere.

Bussarono alla porta. Emma non aspettava nessuno a quell'ora, stavano per mettersi a tavola.
Dentro di se sperò di trovare dall'altra parte due occhi azzurri...
«Neal?!» era confusa, si erano visti qualche ora prima ,cosa era successo? «Che ci fai qui? Come fai a sapere dove abito?» di solito era lei che trovava le persone non il contrario!
«Io, beh è di questo che dovrei parlarti.» aveva il fiatone, doveva aver corso.
«E non potevi aspettare domani?» erano rimasti sulla porta, quello era il suo rifugio e lui era ancora un pericolo.
«No» le rispose implorandola con gli occhi.
«Ok...»si scostò per farlo entrare «stavamo per cenare, ti unisci a noi?» non era entusiasta ma era pur sempre una persona civile.
«No grazie, voglio parti e poi togliere il disturbo.»
«Mamma chi è?! E' Killian?» Henry si era precipitato rimanendo quasi deluso ma non dandolo a vedere.
«Un giorno me lo dovrete far conoscere questo Killian» disse tranquillo, nessuna punta di gelosia.
«Quando mamma gli chiederà scusa e faranno pace ci andremo a prendere un gelato tutti inseme.» ed incrociò le braccia rivolgendo a sua madre un'occhiata di rimprovero.
«Henry parli troppo» Emma era imbarazzata «perchè non ti vai a lavare le mani?»
«No aspetta, io devo parlare ad entrambi» Neal iniziava ad essere nervoso.
«D'accordo» madre e figlio si scambiarono sguardi preoccupati.
Si sedettero sul divano mentre Neal sulla poltrona affianco.
«Io...io devo dirvi una cosa, io sto per sposarmi»
Emma si aspettò di rimanerci male. Non accadde. Anzi provò ad immaginare la reazione di Killian se fosse stato lì ad ascoltare. Avrebbe scosso la testa.
«E' una bella cosa no?» domandò Henry, in fin dei conti lo aveva conosciuto solo qualche ora prima e non lo aveva neanche lontanamente sfiorato l'idea che Neal potesse far parte della loro famiglia nel senso stretto del termine.
Non voleva che sparisse di nuovo, tutto qua.
«Si si, certo, amo Tamara» guardò con occhi colpevoli Emma ma non trovò risentimento o rancore «ma il fatto è che tra due giorni devo partire e tornare da lei. Siamo a due ore di distanza, possiamo continuare a vederci....se vi va»
«Certo che ci va!» esclamò Henry , ora che lo aveva trovato non lo avrebbe fatto scappare. «E siamo invitati al tuo matrimonio?»
«Certo che sì! Non si aspettava tanto entusiasmo in realtà ma meglio così «e potete portare anche il vostro amico Killian». Sorrise ad entrambi. Se questo Killian faceva felice la sua Emma allora era il benvenuto, Emma si meritava un uomo che la rendesse felice e che le rimanesse accanto come lui non era stato in grado di fare.
Emma sembrava serena, né turbata o scossa. Accettava quella verità, se inizialmente rivedendolo aveva provato emozioni contrastanti ora si rendeva conto che erano state frutto di quella ritrovata vicinanza ,le era mancato e tanto e ora era felice di riaverlo nella sua vita e in quella di Henry, tutto qua, la cosa finiva lì.
Suo figlio si meritava due genitori anche se non sarebbero rimasti insieme, l'importante era che lo amassero.
«Forse è meglio che vada, oggi è stata una giornata fin troppo strana»
Mentre Emma lo accompagnava alla porta lo bloccò «Non mi hai detto come hai fatto a trovarmi»
Neal sorrise « Tamara è un poliziotto, non è stato difficile, lavorate nello stesso settore» fece una risatina poi  colto da un'idea le disse «Domani posso stare con Henry, se per lui va bene ovviamente»
«Va bene!» si sentì urlare e poi una testolina castana sbucò dietro Emma.
«Perfetto, ci divertiremo!» Neal era davvero contento,  ritrovarsi padre da un giorno all'altro non era stato tanto male.
«A domani» li salutò e sparì giù per le scale.
Chiusa la porta Emma fece uscire un grosso sospiro. Voleva dormire, solo dormire.
«Mamma io domani vado con Neal ma tu devi far pace con Killian» Henry non ammetteva repliche.
E ovviamente quella giornata non sarebbe finita lì, ovviamente.
«Henry non ti ci mettere, domani divertitevi, io vedrò cosa fare» era così stanca.
«E io non ci vado» la risolutezza su quel visino.
«Cos'è un ricatto?!» ma stavano diventando tutti pazzi?
Lui fece cenno di si con la testa.
«Va bene! Ci  parlerò, sei contento?!»
«Si, e lo sei anche tu, lo so» andò a lavarsi le mani per poi andare finalmente a mettersi a tavola e cenare.
Finita la cena rimasero a guardare la tv per un po' poi andarono ognuno nella sua stanza.
Seduta ai piedi del letto prese il telefono e prese coraggio.
''Ciao Killian, sono Emma. Come stai?'' Lo sapeva che era una domanda inutile ma era per rompere il ghiaccio.
''Oh ma guarda chi si risente! Io sto magnificamente nonostante tu mi abbia spezzato il cuore :'( cos'è successo il tuo principe azzurro si è di nuovo comportato male?''
''Se non vuoi parlare con me basta che tu me lo dica''
''Permalosa u.u Allora Swan ci sei rimasta male?
''Per cosa?''
''Come per cosa?! Il tuo primo amore ti dice che si sposa con un'altra e tu non ci rimani nemmeno un po' male? Hai un cuore di ghiaccio''
Come diamine sapeva di questa storia? Henry non gli aveva detto niente, ne era sicura.
''Come fai a saperlo''
''Non è importante, vuoi che ti chiami?''
''No, preferirei tu fossi qui ma ora come ora voglio solo buttarmi sul letto e dormire''
Il messaggio arrivò dopo qualche minuto.
''Oddio Swan, oddio. Non puoi uscirtene con queste frasi ! Il mio cuore non regge a tanta tenerezza da parte tua!''
'' -.-'''' idiota''
''Ohhh ecco la mia Emma :') ''
''Killian domani Henry passerà la giornata con Neal quindi...''
''Quindi cosa?''
Faceva sul serio?
''Come: quindi cosa?!''
''Voglio che tu lo dica''
''Bene. Killian domani ti andrebbe di passare la giornata con me? Sei contento ?!''
''Con molto piacere Emma''
''Buonanotte Killian''
'''notte Swan''





























Eccoci anche questa volta!!!!!
Cioè non per dire niente ma se non mi sbaglio io sto su questa storia da nove settimane! cioè due mesetti, io mi commuovo, non ci credo ancora che sono arrivata qui >.<
Vi ringrazio tanto, sul serio.
Sembra un po' una sorta di ringraziemento di fine storia, in effetti se tutto procede come sta scritto nella mia testa il prossimo dovrebbe essere l'ultimo capitolo T.T
Spero che anche questo capitolo non vi abbia deluse, questi con Neal sono stati un po' pesanti da scrivere a dir la verità, io volevo fare qualcosa di divertente e invece ecco quello che vi ho rifilato ahahaha
Non ho riletto scusatemi, provvederò a correggere eventuali errori in un prossimo momento.
Io ringrazio chi continua a recensire e a chi lo ha fatto per la prima volta. Davvero grazie :'D
Volevo dire altro ma mi scordo sempre quindi nada.
Spero di sentirvi presto nelle recensioni ;)
Alla prossima
Gio

Ahhhh ecco ,si, è una cavolata ma sono troppo gasata. In America OUAT andrà in onda domenica notte ma noi ,o meglio quelli che come me aspettano i sottotitoli dovrà aspettare lunedì, e questo lunedì sarà il mio compleanno, e sono davvero davvero troppo contenta!!!!! Un regalo migliore per una fan di OUAT non ci può essere ahahahahahh
Ok ho finito ciao e buon fine settimana!!!!!!!!!!!!


 

  
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