Cap.13
La fuga di Josh e Prim
Josh si guardò intorno,
ansimando, il sudore gli rigava il
viso. Strinse la mano di Primrose, il battito cardiaco gli rimbombava
nelle
orecchie. Una gomitata lo raggiunse allo stomaco, la calca di persone
urlanti
in fuga intorno a lui gli impedivano la visuale e mantenne a fatica la
stretta
sull’arto della piccola. Schivò la testata di una
donna, insieme alla massa
uscì dall’Arena. Spintonando a destra e a sinistra
riuscì a sgattaiolare fuori
dalla gente e, trascinando la piccola con sé,
entrò in un vicolo.
“I Pacificatori non se ne
sono accorti” disse la piccola. Il
giovane annuì e si piegò, inginocchiandosi.
< E’ stato un puro
miracolo > pensò.
“Ora sei mia cugina Violet,
ok?” domandò. La sorella di Katniss
annuì e lui la trascinò con sé in un
bagno pubblico, tenendo il capo chino.
Entrarono insieme nel bagno delle donne e lui si chiuse con lei in un
box.
Estrasse dalla sacca che portava sulle spalle una forbice e
tagliò i capelli
della piccola. Rimise a posto la forbice e ne uscì una tinta
per capelli neri,
la utilizzò sulle capigliature di entrambi, tingendole.
“Dobbiamo arrivare al Due e
trovare tua sorella”. Continuò a
spiegare. Primrose deglutì ed annuì.
“Per favore,
collabora” disse Josh. Si strappò gli ornamenti
che gli decoravano i vestiti e, tirando nuovamente fuori le forbici,
iniziò a
tagliare maniche e gonna del vestito della ragazzina.
“Panem, in capo a
domattina, ci cercherà. Metterti in salvo
è la priorità e lo farò, te lo
prometto”. Aggiunse, mettendo dentro il borsone
gli scampoli di vestiti e le forbici. I piccoli contenitori delle tinte
li fece
andare giù con lo scarico del bagno.
“Chiaro, Violet?”
le chiese, mentre la trascinava fuori dal
bagno. La ragazzina lo seguì docilmente fino
all’esterno, nuovamente nel
vicolo, giocherellando con l’altra mano con le ciocche more.
“Sì…
cuginetto?” domandò con voce tremante.
“Puoi chiamarmi
Kurt” rispose Josh.
< Non voglio fare la stessa
fine di mio fratello Peeta
> pensò.
“Penso che si starebbe bene
una parrucca”. Aggiunse.
< Se parlo in codice, sempre,
Panem non potrà scovarmi
> rifletté.