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Autore: Vega Narcissa Malfoy    18/03/2016    5 recensioni
"Malfoy, ancora un bicchiere e andrai in coma etilico"
"Granger, ti manca solo qualche ruga e sarai identica alla McGranitt. Anzi no, tu sei proprio vecchia dentro"
"Mezzosangue, ma non stai più con il tuo Weasleyuccio?"
"E tu Dracuccio? Hai finito di farti gli affaracci miei?"
Glielo dovevano.
"Accetto" dissero all'unisono.
"Come speravo"
Mentre firmavano le carte il sole si alzò e l'orologio a pendolo dell'ufficio di Kingsley suonò le sei del mattino.
Il titolo dice tutto direi, ennesima Dramione, spero vi piaccia.
L'Autrice è ancora qui.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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-KAISERserpeverde prima di urlare "noooo" secondo me sviene...
-GiuliaCqt diglielo!
 
Eccomi qua!!
Ormai vi sarete abituati ai miei ritardi, perciò non ci sarà più una data fissa, ma i capitoli arriveranno piano piano.
Scusatemi.
 
Draco tornò a casa pochi giorni dopo.
Era di pessimo umore.
Judy Baker lo aveva a dir poco abbandonato.
Hermione Granger invece continuava ad assomigliare sempre più a Luna Lovegood. Era spaventoso.
Continuava a sfoggiare vestiti corti come a provocarlo.
Se il ragazzo non fosse stato lui ovviamente avrebbe reagito diversamente, invece Draco essendo lui distoglieva lo sguardo sbuffando.
Lizzie era un continuo sorriso e risate come se quella buffa situazione fosse la normalità...e forse era proprio così. Quella sarebbe sempre stata la loro normalità.
"Non hai mai pensato che tutto questo potrebbe durare per sempre?"
"No Granger. Kingsley ha detto sei mesi".
Il viso della ragazza non s'incupì come pensava il biondo, bensì un dolce sorriso continuò a curvare le labbra rosa di Hermione.
Certo, era un sorriso di rassegnazione.
"Hai ragione..."
"Come scusa?"
"Hai ragione. Kingsley ha detto sei mesi. Ne sono passati due e mezzo. Dopo firmeremo delle carte e la custodia di Lizzie passerà solo a me, così tu potrai tornare a girare per night club. Forse anche migliorare, conquistare Judy e metter su famiglia...lei ti sta iniziando a piacere vero?"
Malfoy la guardò storto, come sempre.
"Oh non guardarmi così, Merlino!"
"Non fare la buona amica con me!"
"Okay okay"
Così la riccia se ne andò portando in camera Lizzie.
"Faccio una doccia, quindi non cercarmi" gli disse poi mentre saliva le scale.
"Sarà un lungo sabato pomeriggio..."
Dopo pochi minuti qualcuno bussò alla porta.
Inarcando un sopracciglio il ragazzo andò ad aprire e due occhi verdi lo colpirono.
L'espressione accigliata e i capelli biondi dietro le orecchie.
"Judy?"
"Dottore" disse lei come per salutare.
Poi entrò senza neanche chiedere permesso.
"Cosa ci fai qui?"
"Sono venuta a parlarti"
"Parlarmi?"
"Sì. Mi è stato regalato un viaggio per da un'amica babbana. Ti andrebbe di venire con me?"
Gli occhi grigi di Draco si illuminarono.
"Hai pensato a me" disse.
Lei roteò gli occhi.
"No. Sei solo la mia ultima spiaggia. A quanto pare nessuno dei miei amici riesce a liberarsi dal lavoro...tu invece non hai impegni per la prossima settimana, ho controllato sulla nostra agenda"
"Troppo efficiente. Saresti un buon medico"
"Risparmia i complimenti Malfoy. Ora. Sì o no? Ah, se intendi dire sì magari prima dillo alla tua amica..."
"Bella collana"
"Non cambiare discorso. Dammi una risposta!"
Il biondo sbatté gli occhi due volte.
La osservò bene.
Aveva un'espressione scocciata piuttosto famigliare.
"Allora?" chiese lei spazientita più che mai.
"Ti stai comportando come una bambina!" 
"Non dirmi come devo comportarmi!"
"Sì. Vado a dirlo alla Granger"
Così dicendo si avviò verso il secondo piano.
"Domani vediamoci all'ospedale, così ne parliamo" disse poi.
La bionda sorrise e se ne andò.
"Perfetto. Non si è accorto di nulla"
Ridacchiò mentre si smaterializzava.
"Povero, povero Draco..."
Intanto all'interno della villa la voce di Draco rompeva il silenzio.
"Granger? Granger?"
Dal bagno uscì di corsa la riccia.
Aveva i capelli ancora bagnati e si era coperta con un asciugamano color salvia in fretta.
"Malfoy? Cosa succede?" chiese allarmata.
"Nulla Granger. Volevo solo parlarti"
"Beh, non vedi che stavo ancora uscendo dalla doccia?"
Il ragazzo la osservò.
"Settimana prossima parto per un viaggio con Judy"
La bocca di Hermione si spalancò in puro stupore.
"Quindi io e Lizzie?" chiese.
"Non morirete per cinque giorni di mia assenza"
La riccia annuì.
"Sì, giusto. Comunque Judy a quanto pare ti ha scusato per qualunque cosa ti dovesse scusare...bene, vuol dire che hai una speranza con lei..."
"Con lei?"
"Sì, te l'ho detto prima. Quando questi sei mesi saranno scaduti non ci sarà motivo che tu resti con noi e Judy mi pare un'alternativa più che adeguata..."
Hermione sospirò e sorrise guardando oltre le spalle di Draco.
"Perché sei diventata così arrendevole sull'argomento?" chiese il biondo.
"Perché ormai ho capito che non posso farti cambiare idea...sai, non sei una persona facilissima..."
La ragazza ridacchiò fra sé stringendosi meglio addosso l'asciugamano.
I capelli gocciolavano sulla moquette del corridoio.
"Quindi vai a divertirti, se è quello che vuoi..."
Così dicendo tornò in bagno lasciando interdetto il ragazzo che si era già preparato a urla e minacce.
Nel bagno Hermione stava maledicendo Pansy Parkinson.
"La Pozione Polisucco era per le emergenze in caso io e Judy avessimo dovuto comparire nello stesso momento, non per organizzare una vacanza!" stava borbottando.
Si vestì e scese nel salone trovando Draco a leggere un libro.
"Vado in studio un attimo"
"È sabato"
"Quindi? Devo parlare con Pansy"
"Okay, bene"
La riccia sbuffò entrando nel camino.
"Studio Granger" esclamò.
La vampata verde fece ricordare a Draco che la bambina era rimasta al secondo piano.
"Maledetta Granger" sibilò.
 
"PANSY PARKINSON!"
Il tono alterato di Hermione Granger echeggiò per l'ufficio facendo sobbalzare Theodore Nott e Pansy.
"Hermione! Che piacere veder..."
"Tu! Come hai osato?! La Polisucco era per le emergenze stupida streghetta da due soldi!"
L'ex Serpeverde impallidì.
"Volevo...ehm...farti un favore...così non dovrai continuamente cambiare personalità...sarai solo Judy per un settimana..."
La riccia parve pensarci.
"Mhm...forse..."
Pansy annuì compiaciuta.
"Vedi Herm? In fondo non sono così male le mie idee..."
"No infatti fanno proprio schifo! Ormai quello di me e di Lizzie se frega altamente! Si è infatuato di Judy! Judy Baker! Non di Hermione! Maledetto il giorno in cui ho accettato l'incarico!"
La ragazza si lasciò cadere su una sedia con espressione afflitta.
"Ma Judy Baker sei tu Grang! Come puoi lasciarti abbattere? Tu, Grang, l'eroina del mondo magico, la migliore amica di Potty! Dai Grang, in fondo Judy sei tu! Quindi Malfoy si sta infatuando di te sostanzialmente!"
La voce allegra di Theodore interruppe le due ragazze.
Gli occhi di Hermione brillarono.
Si alzò di scatto e sorrise al giovane.
"Oh Theodore! Hai detto una cosa geniale! Geniale! Però smettila di chiamarmi Grang!"
Il ragazzo la guardò storto.
"Ma Grang...er? Con il tempo i tuoi neuroni sono andati a farsi una vacanza?"
La riccia aprì la bocca per rispondergli con disappunto.
"No. Sta solo entrando troppo nella parte della stupida gioiosa nuova Hermione" la precedette Pansy.
"Ora vai...ci sentiamo"
La Granger ghignò.
"Pansy...dimenticavo quasi...Lizzie la terrai tu...tu e Harry siete perfetti...ricordati le visite dai nonni...a presto cara"
Poi si smaterializzò.
"Ti ha fregata"
"Zitto Theo"
"I neuroni della Grang ci sono ancora tutti..."
 
"Su Lizzie...non piangere..."
Draco sbuffò.
"Se solo sapessi far funzionare quel maledetto coso per la musica..." pensava.
Poi si illuminò.
Il pianoforte.
In una sala al secondo piano c'era un pianoforte.
 
Quando Hermione si smaterializzò sentì una dolce melodia.
Si tolse lentamente il cappotto grigio che indossava e sorrise.
Si tolse i tacchi.
Piano iniziò a salire le scale cercando di non far rumore.
Con passo felpato arrivò nella Sala del Pianoforte come ormai la chiamava e sorprese il biondo cullare la piccola con un braccio e con l'altra mano suonare.
"Pa..papà"
"No...ti prego Lizzie...non sono il tuo papà..."
A Hermione si strinse il cuore.
Il dolore.
Il dolore che ogni volta la colpiva.
Quella DOVEVA essere la loro famiglia.
Entrò.
"A Lizzie piace la musica" disse.
Lui sobbalzò.
"Granger...sembri rinsavita...vestiti di nuovo a posto...non ridacchi più...sei di nuovo tu...sei meno insopportabile..."
Lei sollevò un sopracciglio.
Quel tono ostile.
"Sei mesi Malfoy. Sei mesi. Mai più mi sentirai" dichiarò e se ne andò lasciandolo nel silenzio.
Qualcosa cadde per terra.
Una collana.
Una collana uguale che Judy aveva al collo.
Una collana con il ciondolo a forma di fiamma.
Una fiamma. Il fuoco. Grifondoro.
Hermione Granger.
Una firma.
Le dita affusolate di Draco percorsero tutta la superficie del ciondolo.
"Ho capito. Dannazione ho capito!" esclamò.
"Cosa hai capito?" chiese Hermione riapparsa immediatamente alle sue spalle.
Il ragazzo la guardò.
"Ho capito perché sei così dannatamente gentile con me"
"E...?"
"E...sei innamorata di me!"
La riccia lo fulminò con lo sguardo.
"Vai al diavolo Malfoy!"
Poi tornò sui suoi passi.
Il biondo decise che ne avrebbe parlato con Judy.
Quando sarebbero stati in vacanza.
 
***
 
Ehm...sì.
Bentornati nel mio mondo.
Scusate.
Non so più cosa dire.
||L'Autrice
   
 
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