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Autore: Signorina Granger    23/03/2016    3 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
Tra il 1930 e il 1940 Cantankerus Nott scrisse "Sacre 28", una lista che comprendeva le 28 famiglie Purosangue che Salazar Serpeverde ritenne degne, al suo tempo.
Oggi alcune di queste sono sparite, ma diverse ci sono ancora, e a molti anni dalla caduta di Voldemort gli eredi delle Sacre 28 si riuniscono per competere.
Chi ne uscirà vincitore?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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~~Capitolo 16: Segreti di famiglia

 


“Che? Fa vedere!”     Charles prese il libro dalle mani di Margaret, guardando con stupore quanto lei le scritte che stavano comparendo velocemente sulla carta.

“E continuano, non è solo una pagina…”   Mormorò Irina osservando il libro sbigottita, mentre Charles girava la pagina: disegni, numeri e frasi erano comparsi anche nelle due pagine dopo.
 

“Beh, almeno ora sappiamo perché era nascosto. Sapevo che c’era qualcosa sotto.”     Sorrise Declan con aria soddisfatta mentre incrociava le braccia al petto, guardando il libro.

Scarlett si sporse per vedere, osservando la calligrafia con aria accigliata:

“Non è stata scritta da Cantankerus, questa parte. La calligrafia è diversa…”
 

“Scarlett ha ragione, anzi. Oserei dire che queste pagine sono state scritte da più persone, non da una sola… ma nessuna calligrafia è come quella del resto del libro: Cantankerus non ha scritto queste pagine, nemmeno una riga.”
 

Alle parole di Irina Charles tornò alle prima pagine del libro, come a voler verificare che le calligrafie fossero realmente differenti.
Quando ebbe avuto la conferma, tornò alle ultime pagine e sorrise appena, alzando lo sguardo sui compagni:

“C’è qualcuno che è bravo a decifrare le calligrafie? Perché io sono penoso in questo.”

“Da qua.”       Sospirò Scarlett prendendogli il libro dalle mani e osservando il titolo della pagina, accigliata:

Estratto di Sodalite… non ne aveva mai sentito parlare in vita sua.

                                                                                                                                 *

Erano entrati nello Studio, lo sapeva per certo… e non erano degli idioti, ormai dovevano aver per forza messo le mani sul libro. Quindi era finalmente arrivato: il momento di entrare in azione sul serio.

Fece scorrere le dita sull’arazzo finemente ricamato, prima di ruotare lo stemma dei Malfoy.   Sorrise nel vedere l’arazzo che si arrotolava su se stesso: suo padre non gli aveva mai dato retta, ma alla fine l’arte dell’osservazione gli era davvero tornata molto utile.
 

Entrò nella galleria del passaggio segreto, camminando in fretta nel buio corridoio tenendo la bacchetta davanti a sé.      Quando arrivò davanti al pianerottolo, si soffermò con lo sguardo sull’apertura nella pietra fino alla porta appoggiata al muro di fronte… dovevano aver fatto saltare tutto per fare in fretta.

Non si avvicinò nemmeno allo studio, non gli serviva. Tutto ciò che voleva era lì, nella stanza del vecchio Scorpius… il libro e i ragazzi.

                                                                                                                           *

Un colpo alla porta.    Sobbalzarono tutti e cinque, voltandosi sincronicamente verso la porta.
 

Nessuno proferì parola né si mosse, aspettando che a parlare o a fare qualcosa fosse chiunque si trovasse a pochi metri da loro, oltre la porta chiusa.

“So che siete qui dentro ragazzi. Apritemi o i vostri amici faranno una brutta fine… tutti i vostri amici.”
 

Declan spostò lo sguardo su Scarlett, che deglutì: tutti… una sottile frecciatina a lei, riferita a Daniel?  Probabile.

Irina si voltò verso Charles, che guardò l’amica a sua volta: che fare?  Avevano solo una manciata di secondi per decidere.
 

“Dovremmo fare come dice ragazzi.” Mormorò Margaret prima di alzarsi, avvicinandosi alla porta mentre guardava gli altri in cerca di una conferma da parte loro.

Charles annuì e la bionda aprì lentamente la porta, permettendo al loro interlocutore di entrare.
 

Spostò leggermente Margaret ed entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi a dessa con la schiena, bloccando l’unica via di fuga che avevano.

Nessuno proferì parola per qualche istante, mentre Scarlett sgranava gli occhi, osservando con orrore la persona che le si trovava davanti.

“Non è possibile.”

“Ciao Scarlett. Come stai? Non ci si vede da un po’.”

                                                                                                            *

Si erano tutti e quattro voltati a guardarla quando aveva parlato, domandandosi come potesse conoscere il loro killer misterioso.

Charles aveva la sensazione di averlo già visto un paio di volte, ma non ricordava assolutamente come potesse chiamarsi l’uomo che aveva di fronte.

Era alto e ben piazzato, con due occhi chiarissimi e i capelli brizzolati.
 

“Lei chi è? Ci siamo già incontrati.”   Mormorò Charles mentre lo scrutava.   Scarlett annuì, serrando la mascella:

“Certo che l’hai già visto Charles… lui è Jonathan Swan, uno degli Auror più importanti del Paese.”
 

Ecco dove l’aveva visto… a casa sua. A delle feste naturalmente, e anche al Ministero doveva averlo incrociato un paio di volte.

Declan aggrottò le sopracciglia, osservandolo: Swan? Aveva già sentito quel cognome, recentemente.
 

Si voltò a guardare Scarlett, che gli disse qualcosa in labiale come se avesse intuito i suoi pensieri: Daniel.
 

Declan sgranò gli occhi, quando gli tornò in mente il suo incontro con l’amico d’infanzia di Scarlett: ma certo, Daniel Swan.

Ecco perché si conoscevano lui e Scarlett… era amico di suo padre.
 

“Che cosa vuole da noi? Non si è già divertito a far sparire i nostri amici?”

“Non ho fatto loro del male, state tranquilli. Mi servivate solo voi cinque… e ora non più.”

Margaret assottigliò gli occhi, spostando appena lo sguardo sul libro: intendeva quello? Sveva bisogno di loro perché prendessero il libro per lui dallo studio?  Oppure si riferiva alle scritte nascoste nelle ultime pagine?

“Immagino vi sarete resi conto che ci sono pagine sotto incantesimo alla fine del libro… quelle scritte potevano comparire solo grazie ad un membro di una delle vostre famiglie: Lumacorno, Malfoy, Abbott, Nott e Shafiq.”
 

“Perché?”

“Perché sono state scritte da cinque vostri antenati, Abraxas Malfoy, Elizabeth Abbott, Ariadne Shafiq, Ian Nott e Aghata Lumacorno. Erano molto amici e si trovarono qui, sotto lo stesso tetto, negli anni 40. Erano qui a competere sotto la giuria di Cantankerus Nott, che aveva da poco scritto “Sacre 28”. Al termine della competizione, quando si separarono, fecero un incantesimo sulle pagine per far sì che nessuno leggesse la loro opera, eccetto un loro discente. Erano tutti ottimi alchimisti, i loro genitori avevano già iniziato a cercare una formula per un distillato che garantisse eterna fedeltà dagli altri, senza dover usare la Maledizione Imperius.”
 

“Quindi è questo che vuoi zio John. La formula per creare l’Estratto di Sodalite… e hai anche rivoltato Danny contro di me. Complimenti vivissimi.”

Mormorò Scarlett guardando quello che chiamava zio da tutta la vita, non potendo fare a meno di provare un moto di disgusto verso di lui e di profonda delusione: doveva aver fatto un serio lavaggio del cervello a Daniel per metterlo in quel modo contro di lei…
 

“Lei è venuto qui quest’estate per parlare con mio padre, me lo ricordo chiaramente. Mi faccia indovinare, ha sentito qualcosa sull’idea di mio nonno di radunarci qui e ha colto la palla al balzo per avere più possibilità di prendere queste pagine.”

“Esattamente Charles… Ti confesso che mi è dispiaciuto ucciderlo, ma non sarei mai riuscito nel mio intento con lui intorno. La sua mania di nascondere tutto a tutti gli si è ritorta contro, alla fine. E ora, gentilmente, consegnami il libro Scarlett.”

La ragazza quasi rise alle parole dell’uomo, sorridendo:
 

“Non vedo perché dovrei, visto che ci ucciderai comunque… non vorrai permettere che usciamo da qui a dire ai quattro venti che hai ucciso una delle personalità più influenti del mondo magico inglese, dico bene?”

“Pensala come ti pare Scarlett, ma qui dentro la magia non funziona… non potete farmi niente usando la magia e nemmeno io, ma vi ricordo che posso fare quello che voglio dei vostri amici.  All’Accademia ci insegnano a torturare molto bene, sapete?”
 

Prendi tempo
 

Margaret annuì allo sguardo che le lanciò Scarlett prima di parlare:

“C’è per caso un altro motivo per qui vuoi l’Estratto? E’ solo per i suoi poteri o c’è altro… vendetta, magari.”

Swan non rispose subito, annuendo impercettibilmente:

“Anche la mia famiglia dovrebbe essere tra le Sacre 28, ma il suo nome non compare. In origine erano 29 ma poi Nott ha modificato la lista, togliendo i Swan.”
 

“Perché?”

“Perché secondo il tuo tris-trisavolo Margaret, non eravamo degni di rimanerci… il nome della mia famiglia è stato tolto perché Malfoy scoprì che c’erano delle parentele Babbane nella mia famiglia, così ci hanno escluso.”
 

“Ma anche i Weasley hanno sangue Babbano, eppure Arthur è venuto qui.”     Obbiettò Irina in tono sbrigativo, volendo guadagnare un po’ di tempo: avevano solo un modo per uscire da lì, ed era il contratto.       Sapeva che era lì in quella stanza, doveva solo trovarlo… aveva già frugato nei comodini, ma non aveva guardato nello scrittoio, accanto al quale c’era Declan.
 

“Si è vero, ma a quei tempi erano più bigotti, si vede. Fatto sta che grazie a Malfoy la mia famiglia è stata infangata.”

Swan, Margaret e Scarlett guardarono Charles come a volergli dire “Malfoy-mai-farmi-i-cazzi-vostri” mentre Irina faceva cenni a Declan, indicando lo scrittoio e facendogli capire di frugarci dentro per trovare quel dannato contratto che avevano firmato.
 

“Non guardate me, sono passate cinque generazioni, non sono così!”

“Era questo il contenuto della boccetta di Simone che immagino tu abbia rubato, dico bene? Estratto di Sodalite.”
 

CHE?      Margaret, Irina e Charles guardarono Scarlett con gli occhi sgranati, che invece teneva lo sguardo fisso su Swan che annuì:
 

“Si, speravo che ci fosse riuscita ma non era l’Estratto originale… Sua nonna Josephine è stata famosissima per le sue invenzioni alchemiche e speravo fosse come lei, ma mi sbagliavo. La formula originale è su quel libro e da nessun’altra parte quindi Scarlett… o me lo dai, o me lo prenderò con la forza.”

Declan gettò l’occhio sull’ultimo cassetto che aveva lentamente aperto, trovandolo vuoto come tutti gli altri.
 

Merda

 

“Si? Beh scusa zio John… ma non te lo possiamo permettere.” 
 

Accadde tutto contemporaneamente: Scarlett strappò dal libro le pagine con la formula per l’Estratto di Sodalite, mentre Margaret si accorse di un pezzo di carta che spuntava da un pezzo di Parquet, sul pavimento.

La bionda si chinò di scatto e sollevò l’asse, prendendo con un gran sorriso il foglio di carta.
 

Il contratto, finalmente.   Scorpius doveva averlo appositamente messo leggermente in mostra per far sì che potessero uscire senza problemi e senza morire, soprattutto.

“VIA!”   

Esclamò Margaret mentre strappava in quattro pezzi il contratto prima di Smaterializzarsi, seguita da Irina, Scarlett (che si portò dietro le pagine e anche Sacre 28) e Declan.
 

Charles si sporse in avanti, afferrando la foto di famiglia prima di imitare i compagni, svanendo appena prima che Swan gli mettesse le mani addosso.


                                                                                                                               *


“Scarlett!”                 Hydra abbracciò la sua migliore amica, quasi trattenendo le lacrime nell’atrio del Ministero. 

Declan, Charles, Scarlett, Irina e Margaret si erano Smaterializzati lì e avevano immediatamente cercato aiuto, facendo mandare molti Auror a Malfoy Manor per aiutare i loro amici prima di contattare i loro genitori. Le pagine erano state distrutte sotto il volere collettivo dei ragazzi e il libro erano tornate, come di diritto, a Charles.

Venire serviti e adorati dalla comunità magica? Non interessava minimamente a nessuno di loro, volevano solo tornare a casa dalle loro famiglie in quel momento.
 

“Hydra! Meno male… stai bene?”

“Si, tranquilla stiamo bene… come siete usciti?”

“Il contratto, Margaret l’ha rotto… era Jonathan Swan il nostro killer.”
 

“Swan? Ma non è il padre del tuo amico?”    Domandò Nessie inarcando un sopracciglio prima che Scarlett le sorridesse, annuendo appena:

“Si.”  

Nessie e Haidi si scambiarono un’occhiata confusa, ma Hydra fece segno alle due di non aggiungere altro mentre Margaret abbracciava Simone, che aveva sul volto un sorriso soddisfatto:
 

“Beh, per una volta sono lieta che una mia creazione sia andata male! E complimenti per la tempistica Meg, altrimenti non so se ne saremmo mai usciti vivi.”

“Già, Simone ha ragione… brava Meg.”    Margaret sorrise timidamente alle parole di Will e Simone, mentre il ragazzo le dava una pacca su una spalla.

“Beh, finalmente è finita… i nostri genitori arriveranno a momenti. Tutto bene Charlie?”  
 

Charles annuì alle parole di Declan, osservando la foto della sua famiglia.   Come glie l’avrebbe spiegato, a suo padre, che il nonno era morto?  Non sarebbe stato facile e nemmeno piacevole.
 

Irina mise una spalla sulla mano del biondo, facendo cenno a Declan di spostarsi:

“Vai pure dalla tua ragazza Dec, ci penso io a tirare su di morale il biondo…”
 

“Ma quale ragazza!?”

Irina fece cenno al moro di darsi una mossa con una luce pericolosa negli occhi scurissimi, e Declan decise di darle retta, allontanandosi appena dai due Serpeverde per avvicinarsi al gruppetto Grifondoro, dove Haidi, Nessie e Hydra si stavano facendo raccontare tutto da Scarlett.

“Posso rubarvela per un attimo ragazze? Credo che Irina sarà felice di spiegarvi tutto…”
 

Irina alzò lo sguardo di scatto e lo fulminò con gli occhi: in realtà no, ma va beh…
 

“Certo, non c’è problema.”  Haidi sorrise e, afferrata Nessie sottobraccio, se la trascinò dietro insieme ad Hydra per lasciarli da soli.

“Mi dispiace Scarlett… tutto bene?”

“Certo. Dovresti preoccuparti più per Charles Declan, è lui che ha perso suo nonno dopotutto.”

Il ragazzo annuì mentre Margaret e Irina raccontavano tutto per filo e per segno agli altri alle loro spalle:

“E’ vero, ma credo che non sia stato il massimo trovarsi una persona cara davanti una quella situazione. E’ come se mi fossi trovato a parlare con il padre di Charles come assassino, credo. E non mi avrebbe fatto piacere.”

“Non importa, credo che mio padre ci starà peggio, anche se mi dispiace per Daniel.”
 

A me non è mai piaciuto

Declan avrebbe sinceramente voluto dirle quelle parole, ma si trattene: forse sarebbe stata una bella e buona mancanza di tatto in quel momento.

“Immagino, so che vi conoscevate da molto… ma non restarci troppo male, se si è comportato così non era un vero amico. E poi ci ha perso più lui a chiudere i rapporti con te.”

Scarlett distese le labbra in un sorriso divertito, guardando il ragazzo con il quale, una volta, aveva fatto a guerra di fialette di pozioni nei sotterranei di Hogwarts; aveva predetto la sua morte imminente a Divinazione e lui le aveva pure lanciato sulla veste del letame a Cura delle Creature Magiche.

“Senti senti, da quando mi apprezzi così tanto Declan?”

“Non saprei dire in realtà… bella domanda.  Forse da quando hai cominciato a chiamarmi per nome invece che sempre per cognome.”

“Beh, era anche ora.”    Si lasciò sfuggire Irina interrompendo il racconto di Margaret e facendo voltare tutti verso Scarlett e Declan che, incuranti dei compagni, si stavano baciando nel bel mezzo dell’atrio del Ministero.

Hydra sorrise appena mentre Charles inarcava le sopracciglia in un modo a dir poco assurdo:

“CHE? E da quando?”

“Malfoy… se solo avessi un po’ più spirito di osservazione.”    Sospirò Simone alzando gli occhi al cielo mentre Irina ridacchiava, dando una pacca sulla spalla dell’amico e dicendo qualcosa sul fatto che si sarebbe trovato Scarlett Abbott come cognata.
 

“Beh, scusate tanto se non passo il tempo a vedere coppiette ovunque come fa Irina! E William, smettila di ridere!”

Malgrado le parole del Serpeverde però, William non la smise di ridacchiare mentre Haidi sorrideva con aria rilassata, guardando i compagni:

Finalmente la tranquillità. Ora aveva bisogno solo di un’altra cosa.

“Sono davvero felice di vedervi ragazzi… solo una cosa?”

“Cioè?”     Domandò Nessie con aria sinceramente curiosa, guardando la migliore amica che sbuffò con aria esasperata:

“Sto morendo di fame! ESIGO un panino con prosciutto e formaggio.”
 

“Se è per questo, anche io avrei fame… per due giorni abbiamo mangiato un bel niente tranne acqua e pane.”

Margaret e Irina scoppiarono a ridere alle parole di William e Haidi: dal canto loro, erano state così preoccupate per tutte quelle sorprese che non avevano pensato troppo alla fame.

“Qualcuno ha parlato di cibo? Perché alla fine non abbiamo nemmeno pranzato, vorrei ricordarvi.”
 

Obbiettò Scarlett con un sorriso avvicinandosi insieme a Declan, mentre Hydra alzava gli occhi al cielo e borbottava qualcosa sul fatto che avesse sempre fame mentre il ragazzo abbracciava Scarlett da dietro, appoggiando il mento sul suo capo.
 

“Beh, anche io avrei un po’ fame… Ed dai Charlie, non guardarmi con quella faccia da funerale.”
 

Scarlett e Nessie risero al vedere l’espressione impassibile di Charles, che guardava l’amico come se l’avesse appena tradito.

“Beh, allora facciamo così, visto che mi pare di capire che abbiamo tutti fame.  Malfoy offre la cena.”

“IO? Ma se siete stati miei ospiti per due settimane? Semmai offrirete voi!”

“Ok, allora offre Will.”

William si voltò a guardare Nessie con aria un po’ contrariata, obbiettando:

“E perché io?”

“Beh, perché offre sempre la parte maschile… quindi tu e Declan dovete tirare fuori il portafoglio.”


“Io appoggio Nessie!”      Decretò Meg alzando una mano, mentre Declan e Will si scambiavano uno sguardo dà ci-hanno-fregato e Charles pareva invece molto soddisfatto.

“Ok, allora va bene… domani sera vo offriremo la cena, ma ora voglio andare a casa mia, nella mia stanza e il mio comodissimo letto… non ne voglio sapere di studi, libri, pozioni, balli e segreti per un pezzo.”

“Io appoggio Will. Ahh, chi sarebbe così gentile da ospitarmi a casa sua per qualche giorno? Gli Auror voglio perquisire il Manor.”

Charles passò in rassegna i volti dei compagni, mentre Hydra osservava con interesse il soffitto dell’atrio, Haidi e Nessie si guardavano le scarpe a vicenda e Scarlett mormorava qualcosa a Declan, toccandogli i capelli e borbottando che doveva smetterla di torturarli per 23 ore al giorno.
Infine, Simone e Margaret erano improvvisamente molto prese in una conversazione con William su dove andare a cenare la sera dopo.
 

A quel punto il biondo guardò Irina, che sorrise e annuì:

“Tranquillo, mia madre è sempre contenta quando vieni a trovarci.”
 

“Grazie Irina, tu sì che sei un’amica. Dec ci ha lasciati, ho idea.”

“Guarda che ti sento, idiota.”


"Emh... Scusate se vi interrompo."

Il gruppo si voltò, trovandosi a guardare il capo degli Auror James:

"Volevo solo comunicarvi che abbiamo preso Swan e suo figlio, ci dispiace per qusnto vi è capitato e confdoglianze per suo nonno, Signor Malfoy. Ora potete andare, per eventuali domande vi contatteremo."


"Bene... finisce così la nostra avventura allora."     Decretò Simone incrociando le braccia al petto mentre l'Auror si allontanava, facendo sorridere Margaret:

"Beh, non è stata un'avventura da poco direi... Ma la vita ci riserverà di certo moltre altre sorprese Simone, non temere."


"Meg ha ragione... mio nonno diceva sempre che nel mondo magico è imnpossibile vivere in pace e tranquillità."

"Beh, tuo nonno avrà anche ragione Haidi, ma in questo momento voglio solo una pizza e il mio letto, al resto ci penserò domani."







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Angolo Autrice:

Buonasera! Presa dall'euforia delle vacanze mi sono messa a scrivere et voilà.  
Spero che vi sia piaciuto, questo è in un certo senso l'ultimo capitolo della storia ma non è ancora finita, intendo scrivere l'Epilogo :)

Non mi dileguo in frasi stappalacrime, saluti o ringraziamenti perchè per quelli c'è spazio nel prossimo capitolo, che arriverà molto presto!

Signorina Granger

   
 
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