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Autore: Just a Shapeshifter    23/03/2016    2 recensioni
Odiava il giorno, odiava la notte.
L'unica cosa che apprezzava? Il crepuscolo, forse, quando giorno e notte si univano, diventando un tutt'uno, per poi sparire.
Ed andava avanti, di giorno in giorno, fumando sigarette, inghiottendo nicotina, giorno dopo giorno, standosene rintanato in casa a giocare a videogiochi il giorno, e girando di locale in locale la notte, per distrarsi.
Ogni notte una donna diversa...
Mai, mai avrebbe pensato di innamorarsi di lui...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Attenzione: visto che siamo oramai sulle 62 recensioni e visto che sono una malata mica male volevo indire una piccola sfida/lotteria/premio per voi.
A partire da ora, il fortunato che effettuerà la 69° recensione If you know what that number means potrà avere in cambio un particolare regalo -che però resterà segreto ancora per un poco, bwahahah. Sarà una sorta di sfida per me e spero un piacere per voi-
Ergo, ora vi lascio alla storia :3

“Trent.” Un sorrisetto fece capolino dalle labbra della Iena. Trent fu sorpreso di trovarselo li, era passata da poco la mezzanotte e mai, mai avrebbe pensato che uno come Scott potesse fargli visita senza un doppio fine ma cercò comunque di essere gentile, infondo gli veniva naturale.
“Posso aiutarti?”
“Non mi fai nemmeno entrare?”
Scott guardò innocentemente Trent, sogghignando nel sentire il “Oh ma certo, entra pure.” del chitarrista.
“Beh, a che cosa devo questa piacevole visita?” Elvis arcuò lievemente le sopracciglia, curioso di sapere il motivo della venuta del rosso, ma sgranò totalmente gli occhi pochi istanti dopo, quando si ritrovò con le spalle al muro ed i polsi bloccati.
“S-Scott?”
“Scott, Scott, Scott... si, so come mi chiamo.”
Una risata acerba risuonò per la stanza, gonfiandosi lungo la trachea e uscendo dalle labbra del rosso. “Piuttosto:” Scott si riprese subito “che ne dici di ripetere ciò avvenuto pochi giorni fa, in vasca? Magari sul tavolo o perché no,” abbassò rapidamente le iridi verso sud per poi rituffarsi negli occhi di Trent. “se su questo pavimento si può addirittura mangiare, perché non una sana scopata?”
Trent era allibito. Davvero Scott stava parlando e usando quei termini? Nel senso; nulla di nuovo, ma di solito era così esplicito dopo un paio di bicchierini, normalmente amava tenere un alone di mistero intorno alla propria persona. “P-Perché?”
“Perché hai un culo che, lasciatelo dire, pochi ragazzi e ragazze hanno.”
La risposta fece ancora di più arrossire il più grande, il quale però non si perse d'animo.
“Se-enti te l'ho detto.” Inghiottì un boccone di coraggio misto a paura e angoscia e lo guardò negli occhi. “Non sarebbe più capitato, ero triste, afflitto e si, anche un tantino brillo. Ti sei approfittato totalmente di me, perciò no, non vedo motivo per co-” Scott felino lo sbatté al muro e cercò di far congiungere le labbra, ma Trent fu più rapido.
Inutile raccontare l'epilogo, semplicemente il rosso si ritrovò in ginocchio con le mani sull'inguine a bestemmiare ogni santo e Trent si chiuse in camera a pregare di non essere ucciso prima del tempo per aver rifiutato la Iena.

“Ah...” Courtney si passò la lingua sulle labbra mentre con lo sguardo accarezzava l'ambiente. “quindi non vivi in un tugurio.”
“Solo il meglio, per questo dannato.”
Il verde le schiacciò l'occhio e sogghignò, facendo spallucce. “So come investire i miei soldi.”
“Scommetto non a prostitute.”
L'ispanica sorrise maliziosa senza farlo notare, sporgendosi di poco in avanti per esaminare le diverse foto su una bassa mensola. No, l'abbigliamento corto e scollato non erano da lei ma, se si devono fare le cose, che si facciano bene.
“Prego?” Duncan cercò di mantenere vivo il discorso, ma le cosce nude e abbronzate e quelle natiche che si intravedevano dalla mini color pervinca non aiutavano il sangue a defluire correttamente nel cervello dell'uomo.
”Sto solo dicendo che hai smesso di andare a prostitute, se no non avresti un appartamento così, mh vediamo... decente?”
“Primo non ci sono mai andato a prostitute, sempre fatto tutto gratis.”
Il Piercing si scrocchiò le nocche e si schiarì la gola, ma le iridi proprio non volevano saperne, di abbandonare quel bel corpicino.
“E?” La Perfettina si sporse ulteriormente per arraffare una delle cornici, girandosi verso di lui ed esaminandola ma stando ben attenta a non coprire la profonda scollatura che la camicetta offriva.
“E si, si giusto. E secondo, a differenza di quel che pensi so come gestire i miei affari.” Sogghignò e distolse volentieri lo sguardo dalle gambe della donna solo per posare quest'ultimo un poco più a nord, sogghignando di poco.
“Comunque: so che vai a letto con Trent. Peccato” La donna delineò con l'indice il contorno della cornice, sbattendo gli occhi onice e puntando le iridi su quelle acquamarina, vedendo il moro passare da uno stato di confusione alla risata più palesemente finta di questo mondo.
“Cosa? Io frocio? Pffffhahaha ma fammi il piacere! Chi è il coglione che ti ha detto sta stronzata, che gli stringo la mano?” L'uomo si teneva la pancia e rideva, rideva come non mai, Courtney notò che simulava perfino le lacrime agli angoli degli occhi. Doveva ammetterlo; come attore se la cavava, quando voleva. “Bella questa.” Con un grande sospiro Duncan si tirò di nuovo in posizione eretta, guardando divertito la donna, la quale sorrise maliziosamente divertita.
“Quindi,” iniziò, procedendo verso di lui e lasciando la cornice contenente la foto su un ripiano a caso, arrivando a massaggiare con le dita il collo dell'altro, scendendo fino al petto. “se ora per puro caso la tua ex avesse voglia di risentirti come ai vecchi tempi...” Duncan si leccò le labbra e sorrise, prendendola per un fianco e tirandola a se. “Sei sempre stata la mia preferita.” I due erano sempre più vicino quando il cellulare del punk iniziò a squillare, interrompendo quasi del tutto quell'atmosfera creatasi.
“Dovresti rispondere.” Soffiò lei.
“Dovrebbero fottersi.” Mormorò lui iniziando a mordicchiarle il collo e prendendola saldamente per i fianchi.
Due trilli annunciarono una rapida serie di messaggi, seguiti a loro volta da una seconda chiamata.
“Ma porco...” Il punk infastidito andò verso il cellulare con l'intenzione di spegnerlo ma, trasalì quando lesse il nome sul display. “Merda.”
“Qualcosa non va?”
Chiese falsamente innocente la ragazza dalla pelle ambrata, lisciandosi pieghe immaginarie della gonna. “No. Beh si... lavoro...” Con la prima scusa che gli venne in mente Duncan sparì in cucina, rispondendo.

“Ti prego, ho fatto una cazzata.” Sussurrò Trent chiuso a chiave in camera, Scott dall'altra parte ci dava dentro eccome, a furia di calci e pugni sul legno di cedro.
“Ma che cazzo sta succedendo?” La roca voce metallica dall'altro capo del telefono rimbombò nella mente di Trent, il quale deglutì e sperò con tutto se stesso che la porta potesse reggere ancora a lungo. “Non lo so, Scott è venuto qui, ha tentato di baciarmi, gli ho tirato un calcio dove, hm... dove non si dovrebbe tirare ed è uscito di testa.” Il Saggio deglutì, spaventato. “Non so a chi altro chiedere aiuto, lo conosci meglio di chiunque altro...”
“Dobbiamo andare.” Duncan parlò con qualcuno a Trent sconosciuto, si morse il labbro e sussurrò un “Fai presto.”

“Ehi ehi ehi, figlio di puttana, che cosa fai?” Duncan piombò alle spalle di Scott e lo immobilizzò, buttandola sul ridere. “Se Trent non vuole farsi scopare amen, andrai da qualcun altro.” Courtney era sicura che quella chiamata fosse da parte di Trent e non del lavoro, ma nonostante ciò non mancò di schioccare la lingua e stringersi nel lungo cappotto beige, guardando i due.
“Primo, perché siamo qui? E secondo; mica era il lavoro?” Entrambi si ammutolirono e guardarono l'ispanica; Scott sapeva che la prima parte della domanda era indirizzata a lui tanto quanto Duncan era conscio del fatto che la restante porzione era tutta per sé. Deglutirono quasi all'unisono ma l'orgoglio fece da padrone al verde, il quale spintonò Scott verso il muro e ringhiò.
“Già figlio di puttana, sto per scoparmi quel bel bocconcino e tu che fai? Mi fai venire qui?!”
“Io? Ma se nemmeno ti ho chiamato! E' stata la checca di la!”
E giù con un altro spintone di rimando.
“Si, ma se non avessi rotto il cazzo a Trent ora io e lei non saremmo qui, ma sotto le coperte ad ansimare e godere come non mai, idiota!”

Trent sentì ognuna di quelle parole trafiggerlo con la stessa facilità con la quale un coltello ben appuntito taglia una morbida fetta di crescenza. Si lasciò cadere seduto sul letto con lo sguardo perso nel vuoto, non badò alle voci che pian piano scemarono oltre la soglia fino a quando delle nocche non bussarono alla propria porta.
“Tutto bene, Trent?” La voce del moro era tornata calda e protettiva, lui si alzò come un automa e fece girare la chiave nella serratura. Allo schiocco della porta il Marcio entrò, era riuscito a cacciare Courtney e Scott, già si era dimenticato di quella messinscena per non insospettire la donna.
“Ehi, sembra che qualcuno ti abbia appena accoltellato.” Rise spensierato e posò due dita sotto il mento dell'altro, pretendendo un bacio. “Che fine hanno fatto gli ansimi e il godimento?” Sussurrò il Saggio nascondendo miseramente la patina acquosa che già si era formata sulle iridi, bagnando la foresta al suo interno.
“Non penserai davvero...” Duncan era confuso, alzò infatti un sopracciglio e lo guardò.
“Va da lei.” Sussurrò Trent immergendosi tra le coperte e il proprio dolore, singhiozzando e strizzando le palpebre appena sentì la porta chiudersi alle proprie spalle.


M's little nook:

Buongiorgiorno(?) sono le undici e mezza passate ma va beh, è sempre bello salutare con un buongiorgiorno :3
Si, si. Finalmente ho aggiornato *schiva un pomodoro, ride e schiva per un soffio una sedia* Ehi! Se mi ammazzate non saprete mai come andrà a finire!

A meno che qualcuno non frughi nel tuo pc e non veda la storyboard *alza le spalle e sogghigna* Ops, non dovevo dirlo?

*fa un grande respiro* Si da il caso che si chiama storyboard proprio per il fatto che è solo la linea del tempo, con brevi cenni per avere un'idea ma soprattutto un dannato finale!

Uh, aciduccia stasera... che c'è, la quinta ti da troppe responsabilità? *Ride malvagio ma allo schioccare di dita dell'autrice si ritrova con una museruola*

Ah, la pace dei sensi *sospira sollevata e si scrocchia le nocche* comunque si: Tesina, tesina, argomenti per la tesina, metti a posto la tesina, trova il font per la tesina, organizza l'impaginazione della tesina, la copertina. *tira un urlo e sbuffa* Dai M! Solo ancora pochi mesi e poi sarai libera!

Non fe anfrai all'uniferfità!

Vedi, cara Scott(ina) *sogghigna* io non ci andrò *risata malefica* Va beh dai, la pianto qui e vado a fare niente di meno che... beh *sospira affranta* la tesina.

*Scala l'acero il quale sta finalmente riprendendo il suo bel colorito e sparisce tra le fronde, lasciando uno Scott a terra con la museruola e un Vick che ridacchia piano, appeso a un ramo*

~M

  
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