Serie TV > Provaci ancora prof
Segui la storia  |       
Autore: ImmaEFP    24/03/2016    3 recensioni
'Continuava a pensare a quanto fosse stato crudele con loro il destino. Era sempre stato dalla loro parte per un decennio e poi li aveva separati in pochi secondi.'
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccoci alla seconda parte di questa specie,chiamiamola così,di One Shot (in mega ritardissimo). Per chi non riceve le notifiche lo dico anche qui. E'stata un'impresa faticosissima metterlo giù,visto che dopo averlo scritto quasi tutto,l'ho perso. Doveva essere sul sito due giorni dopo la prima parte,ma cavolo,ho avuto un blocco post perdita (non so se si può dire,ma visto che anche petaloso è stato accettato,mi permetto il lusso di dire qualcosa anche io). Comunque,volevo dividerlo in due parti,perchè mi è venuto il doppio,oltre che completamente diverso da quello scritto precedentemente. Ma credo di avervi fatto già aspettare abbastanza. Visto che è chilometrico,decidete voi se leggerlo tutto o meno,perchè non voglio annoiarvi. Non so neanche se nonostante tutto,mi sia riuscita questa bizzarra impresa di vedere Camilla morire. Non sono mai stata all'altezza di scivere cose drammatiche,ma se mi chiedete di scrivere qualcosa di romantico sono la prima,quindi,spero soltanto di non aver fatto una cosa assurda,e in parte di potervi trasmettere qualcosina anche qui. Ci tengo a sapere cosa ne pensate per capire se gettare queste idee oppure continuare,e soprattutto ditemi come è venuta questa parte,se avete capito tutto,o se qualche passaggio vi sembra inconcepibile oltre che incomprensibile.
Basta chiacchiere e buona lettura! (Almeno spero)

 


Si alzò rapidamente dal letto. Ormai era inutile tentare di dormire.
Ogni volta che chiudeva gli occhi,puntualmente li riapriva.
Negli ultimi tempi il ritmo delle sue giornate era calato notevolmente.
Non faceva più le solite cose.
Andava in ufficio devastato dalle notti precedenti che ormai passava insonne.Ma quel pensiero,messo assieme alle altre cose non faceva che tormentarlo.

La notte sembrava essere diventata la sua inestimabile nemica. Per quanto Torino fosse spenta,lui sentiva continuamente delle voci,forse solo la sua coscenza. Doveva assolutamente capire cosa ancora non quadrava,perchè dopo venti giorni ancora non c'era una pista da seguire. La sua esistenza dipendeva esclusivamente da quel caso. Aveva tra le mani qualcosa che doveva proteggere più della sua stessa vita. Non poteva permettersi il lusso di restarsene tranquillo,mentre dall'altra parte c'era qualcosa che doveva essere risolto quanto prima possibile. Faceva a pugni con i suoi pensieri ogni volta che entrava in commissariato. Portare ordine nella sua testa era difficilissimo.

Anche lui,fisicamente,non era migliorato. Anzi,da quando una serie di eventi aveva stravolto la sua vita,anche lui,nello stesso momento era cambiato. Non aveva più quell'autostima,quella fiducia verso se stesso. Sembrava prendere una strada che non portava mai a un'uscita. Voleva mollare,affidare il caso a qualcun altro. Ma stavolta sentiva,a prescindere,di non potercela fare. Era stanco certo,ma forse più di tutto sentiva una mancanza,un vuoto.

Come tutte le mattine si recò in commissariato,dove Torre era già abbastanza in forze per sollevare Gaetano. Ma per quanto fosse l'unica persona su cui contare in quel periodo,non era per nulla stato in grado di dargli la giusta carica.
In quei giorni continuava ad arrivare prestissimo in ufficio,sembarava non fermarsi mai. Ogni secondo,ogni minuto delle sue giornate veniva consumato esclusivamente per trovare delle risposte,per cercare degli indizi,per individuare almeno un sospetto. Torre sapeva benissimo che Gaetano era sempre stato così,nel suo lavoro ci metteva professione,passione,fatica pur di arrivare alla verità,ma aveva anche uno spazio tutto suo. Quel caso,il caso che aveva da una parte stravolto tutti i suoi piani,lo stava privando della sua stessa vita.

'Dottò,scusate se mi permetto,ma siete chiuso qui dentro da stamattina. Non avete neanche pranzato. Perchè non andate a casa e vi riposate?' Gaetano aveva gli occhi puntati su quei fogli davanti a sè,e li guardava come se fossero la cosa più bella del mondo.

'Tanto lo stesso non riuscirei a riposare,meglio se resto qui.' Se solo avesse provato a staccare la sua testa da quei fogli,avrebbe ricominciato a sentire qualcosa gridare dentro di lui. Forse il senso di colpa,il senso di responsabilità.

'Capisco,ma non potete dedicarvi solo alle indagini,prendetevi un pò di tempo libero.' più che da ispettore,quello era un consiglio da amico.

'Non ne ho bisogno. Devo assolutamente ricostruire i dettagli di quella giornata. Devo mettere in chiaro delle cose.' nulla poteva fargli cambiare idea.

'Se ci fosse stata lei probabilmente a quest'ora avremmo già risolto.' continuò Torre con un pizzico di orgoglio.

'Lo so,ma come vedi non è possibile.' si riferiva a Camilla,ovvio.

Pensava a lei costantemente. Gli stava sempre intorno nelle indagini,e ora,non averla era come rendere faticoso qualcosa che invece con lei risultava essere quasi divertente. Al suo posto,chiunque l'avrebbe fatta sparire,ma lui non poteva. Forse quando era d'intralcio,quando complicava le cose,ne aveva anche tutta la voglia,ma poi la guardava negli occhi e si sentiva fiero di lei. La lasciava fare perchè si fidava.

'Pensate ancora che vi sarebbe stata utile vero?'

'E'sempre stata utile. Un pò il mio braccio destro. Mi sono sempre fidato di lei,e quando venne a sapere del caso,cominciò a farmi un sacco di domande. Voleva a tutti i costi dimostrare l'innocenza di Ambra. Ma stavolta non può aiutarmi.' Il suo tono era così spento,quasi come se volesse averla lì a dargli la carica giusta.

'Io non vorrei insistere,però avete una faccia stanchissima. Almeno un caffè,o un po di aria.' Eppure stava insistendo e Gaetano non poteva fare altro che sospirare e evitarlo.

'Torre,ci sono cose più importanti del caffè!' il suo tono irritato fece zittire immediatamente l'ispettore che alzò le mani in segno di scuse e girò i tacchi.

Quando fu solo,sembrava andare peggio di qualche minuto prima. In quel caso neanche una tazza di caffè bastava per farlo riprendere.
Erano notti che si ingozzava di camomille e tranquillanti. Camminava avanti e indietro,e quando poi qualche pensiero svaniva e intorno sembrava esserci pace tornava in camera da letto. Tutto era così silenzioso che quasi gli faceva paura. Ma ancora una volta,quella scena si ripeteva davanti ai suoi occhi.
Ogni volta era come ritrovarsi a fare i conti con se stesso. Si addormentava e improvvisamente si ritrovava a sentirla inalare l'ultimo respiro. E tutte le volte,sentiva di perderla. Quelle immagini erano diventate un incubo.
Era devastato.

'Dottore..' alzò lo sguardo e si ritrovò ancora una volta Torre con aria più seria ma mortificata.

'Cosa c'è ancora?' si portò le dita alle tempie per attenuare il mal di testa che invece peggiorava.

'E' appena arrivato il fratello della vittima,lo faccio entrare?'

Era proprio l'ultima cosa che voleva sentire. Ne aveva già abbastanza. E poi con quello che era successo,non riusciva proprio a concentrarsi. Era così avvilito che avrebbe voluto lasciare l'incarico a qualcun altro. Ma dovette prendere tutte le sue forze da terra e rimettersi in sesto.

'Preferisce rimandare?' continuò Torre notando che Gaetano tutto sentiva,tranne che capire.


L'unico suo pensiero era trovare uno straccio di collegamento. Non poteva neppure contare sulla sua investigatrice preferita,dato che,non poteva più. Gaetano rimase inerme,con le mani incrociate a coprirgli la bocca. E fissava il vuoto. Nessuno avrebbe potuto capire se stava pensando o se era stato completamente risucchiato da qualcosa.

'Dottò?' Finalmente attirò l'attenzione del commissario.

'Che cosa?' Per quanto si sforzava,i suoi occhi opponevano resistenza.

'Serra,il fratello della vittima,sta qui..vi ricordate? Mi avevate chiesto di...'

'Ah,si certo! Fallo entrare.' Si rimise in ordie e aspettò di riceverlo.

Preferì condurre l'interrogatorio da solo,almeno poteva esserci qualche possibilità che riuscisse a concentrarsi.


Quando scrutò il ragazzo per bene,si rese conto che era un tipo parecchio strano,come non ne aveva mai visti. Aveva un paio di jeans strappati quasi come se un cane gli fosse saltato addosso. Si vedeva tutta la gamba sinistra e quella canotta verde faceva quasi venire il vomito. Era sudaticcio.
Si sedette di fronte a lui,Gaetano resistette al terribile odore e si fece coraggio.
Ci mancava soltanto il cattivo odore ad aumentare il suo mal di testa.

'Allora? Perchè mi avete fatto venire qui? Vi ho già detto che non centro niente con la sua morte.' in effetti il ragazzo si era costruito dall'inizio un alibi di ferro,anche confermato.

'Certo che lo so,volevo solo farle qualche domanda.' Tollerò abbastanza l'aria cagnesca del ragazzo.

'Sentiamo.' meglio se restava seduto,quella situazione stava diventando alquanto imbarazzante.

'Lei conosce questi due ragazzi? Sono stati visti uscire con suo fratello la stessa sera che è stato ucciso.' L'animo della persona seduta di fronte a lui era assolutamente e disgustosamente insensibile. Non provava un briciolo di disperazione per la morte della persona che aveva indubbiamente il suo stesso sangue.

'Non ho idea di chi siano. Io con mio fratello non ho mai avuto niente a che vederci.'

'Ma frequentavate gli stessi posti,anche se due comitive di amici differenti. Forse è vero che non avevate buoni rapporti ma quella sera li avrà visti.' Gaetano era determinato,sicuro di quello che stava dicendo,anche se in gran parte sfinito.

'Sinceramente commissario,io ero al bagno e sicuramente non per svuotare la vescica,quindi di quello che ha fatto mi fratello quando è uscito non so dirle niente,visto che quando è andato via una bella mora mi...'

'Si,si ho capito. Si risparmi i dettagli. Quando ha visto suo fratello andare via non l'ha neanche chiamato per sapere dov'era?' Domande apparentemente banali,ma era sempre più convinto che il tipo nascondeva qualcosa.

'Ma allora non capisce commissario? Non mi frega un cazzo di cosa ha fatto,con chi era,chi si è scopato..' Gaetano non riusciva a reggere tale confronto. Non sapeva se dopo lui avrebbe ottenuto informazioni decenti per risolvere quell'enigma. Colpì la scrivania con le mani in modo prepotente e si alzò di scatto.

'Potrà anche dimenticarsi di suo fratello una volta uscito da qui dentro,ma non voglio che questa storia diventi ancora pù complicata di quanto non lo è gia. Lei lo capisce che se non dice quello che sa,potrebbero esserci altre vittime? E lei lo sa che questa vittima potrebbe essere chiunque?!' cacciò fuori una voce che neanche lui pensava di possedere. Dall'altra parte,il silenzio.
Cadde sulla sedia arreso. Non c'erano modi o versi di far cambiare atteggiamento al ragazzo. Lo guardava con aria disinteressata.

'Torre!..' arrivò subito. 'Porta via il ragazzo,abbiamo finito,ma si tenga a disposizione e non lasci la città.' aggiunse poi rivolgendosi al ragazzo.

Una volta trascinato da lì dentro,spalancò le finestre,facendo passare aria e sopratutto lui,aveva bisogno di riprendersi.
Ancora una volta,dispose i numerosi fogli di carta davanti a sè. Non c'era niente di nuovo,se non la sua confusione che si triplicava.

'Dottò,allora? Siete riuscito a sapere qualcosa?'

'Dice di non sapere nulla,ma sono convinto del contrario. Il punto è che io non mi darò pace fino alla fine!'

'Ma se vi agitate non ci arriverete mai. Dovreste staccare un po. Se continuate a trascorrere giorno e notte qui dentro,non riuscirete mai a trovare nulla.'

'Figurati,tanto a casa neanche riesco a dormire.' Disse in tono decisamente più calmo e proiettato ad accogliere la buona fede del suo amico.

'Io dico che non solo volete fare giustizia come sempre,ma c'è qualcosa che vi turba. Perchè ci tenete così tanto da non riuscire neanche più a dormire?' Non poteva nascondergli nulla. Gaetano si alzò per non lasciarsi sfuggire troppe cose.

'Niente Torre,solo che...' Stava per confessare tutto,voleva cambiare discorso ma poi cedette 'Non voglio che questo caso coinvolga altre persone,soprattutto chi potrebbe infiltrarsi senza dirmi nulla. Non ci dovranno essere altre vittime.'

'Ma,state parlando della prof,dottò?' Lo guardò per qualche istante senza rispondere alla sua domanda. Torre quasi si spaventò. Purtroppo aveva il difetto di non pensare mai prima di parlare.

'Certo che non ti si può nascondere nulla eh Torre?' abbozzò una risata,coinvolgendo immediatamente Torre che si sentì sollevato.

'Dottò ma chi l'ammazza la prof?' disse Torre orgoglioso,ricordando le mitiche imprese di Camilla,anche solo per strappargli qualche novità sul caso.

'Fino ad ora nessuno' si alzò dalla sedia e stirò i muscoli contratti. 'Però si dice che i sogni sono premonitori.'- aggiunse in fine accennando un sorriso.


                                                                                                        ***

Erano settimane che non riusciva più a dormire. E in più,quella scena continuava a ripetersi davanti ai suoi occhi. E ogni volta,era come perderla per la prima. Quell'immagine ritornava a tormentare le sue notti,lui che l'avvolgeva in un abbraccio,mentre inalava l'ultimo respiro. Gli ultimi minuti della sua vita,che gli stavano strappando via tutto,per riviverla. Quando si risvegliava da quello che ormai era diventato un incubo sembrava aver perso dieci anni della sua vita. Sobbalzò dal letto matido di sudore. Il pigiama gli si era attaccato addosso,sentiva la bocca secca. Il suo respiro era irregolare.

Si portò una mano sul petto e percepì che il ritmo del suo cuore diminuiva ogni secondo. Ogni respiro che faceva gli stava togliendo un battito. Gli sembrava così vero che sarebbe potuto scoppiare in lacrime.  
Rapidamente si voltò dall'altra parte del letto. Voleva rassicurare a se stesso che era stato solo un brutto sogno.

Lei era lì,che dormiva tranquillamente. Impulsivamente sentì di volerla stringere forte,di tenersela stretta tutto il tempo. Quanto gli era mancata. Temeva di non poterla più sfiorare.
Nello stesso momento pensò a quanto sarebbe stato difficile affrontare il destino se quell'incubo fosse diventato la sua realtà.
Gli sarebbe mancato tutto di lei. A partire dai suoi occhi,così profondi. Quel nocciola che si incastrava perfettamente con il suo azzurro che si illuminava quando erano insieme. Il suo collo irresistibile che forse era la cosa che più lo attirava quando erano uno di fronte all'altro. Il profumo della sua pelle di cui si riempiva quando facevano l'amore. Era meraviglioso sentirselo addosso anche il giorno dopo. Si era quasi incastrato,stampato su di lui. Non avrebbe fatto nulla per levarselo. Non sarebbe riuscito a fare a meno neppure di lei quando si arrabbiava,quando era insicura. Soltanto perdendola in quel modo aveva capito quanto era stato niente 'perdendola' nel momento in cui lei gli aveva detto esplicitamente che voleva stare da sola. Gli avrebbe fatto sicuramente meno male. Avrebbe potuto anche accettare di vivere senza di lei,se solo avesse saputo di doverla perdere per sempre.


Camilla non era morta,Camilla era sdraiata accanto a lui,coperta fortuitamente dal lenzuolo bianco.
Si avvicinò a lei lentamente,lasciandole un bacio sul collo.
 
Cercò di non svegliarla,ma anche lei,quella notte aveva dormito pochissimo. E non perchè aveva avuto una giornata faticosa,visto che da qualche mese aveva smesso di insegnare,ma perchè era stata colta improvvisamente da un forte mal di stomaco.

'Scusa non volevo svegliarti.' le disse quando la sentì muoversi.

'Hei,ma che ore sono?' gli chiese quando notò che in camera era ancora leggermente buoio.

'In effetti è presto,sono le cinque.' si avvicinò posandole un bacio casto sulle labbra.

'E sei già sveglio?'

'Non riuscivo a dormire..e poi volevo assicurarmi tu stessi bene.'

'Come mai tutta questa preoccupazione?' Infondo la paura per lei era stata immensa,voleva sentire la sua voce,vedere il suo sorriso,baciare le sue labbra,rubarle l'ultimo respiro e fonderlo con il suo.Ma non poteva certo dirle quello che aveva sognato.

'Perchè non voglio perderti ancora.' effettivamente in quello che diceva c'era dell'altro,ma Camilla non poteva saperlo.

'Amore,ma è passato di tempo. Non mi perderai perchè c'è qualcosa,ora,che ci legherà per sempre' gli sfiorò una guancia abbozzando uno dei suoi sorrisi più belli che lui le rubò a suon di baci.

'Mi sa che ora vado in commissariato,tu però dormi che è presto.'

'Scusa,ma in commissariato a quest'ora? Non ti pare esagerato?'

Come poteva spiegarle che dopo quella notte,avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di proteggerla? Aveva semplicemente paura.
Forse la sua reazione era anche esagerata,perchè non era accaduto niente di quello che aveva sognato. Ma conosceva Camilla meglio di se stesso,sapeva benissimo che testa dura si ritrovava,quanto era ficcanaso,e quanto per lei era difficile tenersi lontano dalle indagini nonostante i richiami. E nonostante la promessa che le aveva fatto,e lo sforzo che lei stava facendo per non intromettersi ancora,lui aveva paura. Perchè si fidava troppo di lei,sapeva che se glielo avrebbe permesso ancora una volta,sarebbero riusciti a risolvere il caso in poco tempo. E nel momento in cui,se la fosse ritrovata nelle indagini,non avrebbe potuto fare più nulla per allontanarla.

'Si,devo sistemare un pò di cose,e poi ti ho fatto una promessa,devo rispettarla,come tu,ovviamente,rispetterai quella che hai fatto a me.'

'Te l'ho promesso Gaetano,me ne sto buona,anche se..' C'aveva una faccia che lui avrebbe riconosciuto fra tante,e gli faceva troppa paura.

'Niente anche se,promettimelo Camilla,devi stare lontana da questa storia.'

'Certo,nonostante il mio desiderio inconscio di volerti aiutare,rispetterò la promessa che ci siamo fatti'

'Inconscio eh?' ribadì con tono malizioso.

'Guarda che i casi non me li cerco io,sono loro che vengono a cercare me.'

'Puordarsi,ma poi spetterebbe a me occuparmene professoressa,non credi?'

Si avvicinò a lei lasciandole un bacio all'angolo della bocca.Lei strinse un lembo della canottiera intima tra le dita e si allungò per lasciargliene uno famelico,caldo,travolgente.

'Adoro quando mi chiami professoressa.'

'Smettila di provocarmi e promettimelo.' Niente,voleva sentirglielo dire ancora una volta,ormai quelle immagini si erano impossessate della sua mente.

'Non so quante altre volto dovrò ripetertelo,te l'ho promesso e non capisco perchè insisti così tanto a volerlo sentire. Che cosa c'è che ti turba così tanto?'

Non poteva lasciarsi scappare altro. Si distese lentamente su di lei,avvolgendo tra le braccia il suo bacino.

'Solo pensieri,professoressa..'

                                                                                                        ***

'Non mi dite che avete sognato la prof che si faceva ammazzare!'

'Ma gli affari tuoi mai eh Torre?' gli disse con aria quasi seria 'E comunque,stavolta non posso darti torto. Da quando siamo tornati insieme,la paura di perderla,in qualsiasi altro modo,mi sta consumando.'

'Ma state insieme,e stavolta per davvero,non ci sono più ostacoli dottò e lo sapete anche voi. Godetevi questo momento,che è il più bello della vostra vita'

'E' proprio questo che mi spaventa,ora che sono sicuro di poter costruire qualcosa con lei,non mi sembra vero. Non so quante ne sono successe. E poi,le ho fatto una promessa,e prima che Camilla prenda assurde decisione,devo risolvere questo caso.'

'Ma anche lei vi ha fatto una promessa,e sono sicuro che stavolta davvero non metterà in pericolo la sua vita.'

'Lei mi ha fatto una promessa,ma la rispetta se io rispetto quella che ho fatto a lei.'

'Troppi giri di parole,non so se ho capito bene..' gli strappò una risata,forse non sarebbe stato chiaro a nessuno,perchè la loro filosofia di vita era personale. Come se fosse un patto di cui a conoscenza ne erano solo loro due.

'Magari quando finisce questa storia,ti faccio un riassunto.'


                                                                                                  ***

Doveva essere andata così più o meno.
A prendere in mano la situazione in quel modo quasi maniacale era stata la sua paura. Non voleva perdere Camilla ora che poteva finalmente cominciare una vita nuova con lei,ora che finalmente erano diventati una coppia.
Per la prima volta,aveva chiesto a Camilla di smettere,per qualche tempo,di occuparsi di qualcosa che non le competeva affatto.
Ed effettivamente per un pò di tempo,ne era stata fuori,anche se il desiderio di sapere su cosa il suo compagno stesse lavorando era immenso.
In quel momento,Gaetano si sentì libero. Poteva svolgere il suo lavoro con tranquillità,senza pensare costantemente ai rischi che lei correva,impicciandosi di affari pericolosi.
Anche se,era ovvio che le cose diventavano complicate,risolvendole da solo. Ma se non voleva perdere qualcosa che stava cercando da anni,allora doveva accettarlo.
E lei,non si era fatta problemi.
Avrebbe passato il tempo a leggere,respingendo tutte le sue curiosità.
Poi,quel giorno,in commissariato,era giunta una notizia che più che per la storia in sè,a spaventarlo era la conseguente reazione di Camilla.

Prese coraggio,e tentò di dirglielo quanto più chiaramente possibile,sperando che lei capisse.
Stranamente,lei rispettò comunque la precedente richiesta. Solo che,in cambio,voleva essere informata su tutto.
In quel caso,la situazione era assolutamente delicata.
In effetti,Ambra era tra i sospettati,perchè ad uccidere Marco poteva essere stato chiunque,visto che,nell'incubo si era praticamente inventato anche le dinamiche dell'omicidio. Quei tipi che gli avevano ucciso la donna,esistevano solo nei suoi sogni.
Questo lei non l'avrebbe ne accettato,ne condiviso.
Già sentiva di stare per rovinare tutto con quella dichiarazione,ma se lei l'avesse scoperto di per sè,sarebbe stato peggio.

'NON PUOI PENSARE CHE AMBRA SIA IMPLICATA!' era talmente incavolata,che era meglio starle venti passi lontana.

'E' solo un'ipotesi Camilla,ci sono alcune prove contro di lei,tipo che l'ultima chiamata risulta effettuata dal suo cellulare e pare essere l'ultima persona che l'ha visto vivo.'

'E PER QUESTO LA ACCUSI DI OMICIDIO? NON DOVEVI NEANCHE PENSARLO GAETANO! CONOSCO I MIEI ALUNNI PIU' DI QUANTO CONOSCO ME STESSA!'

In quel momento,la voglia di infrangere il patto era talmete ovvio che Gaetano aveva sempre più il presentimento che se non si fosse impegnato per dimostrare la sua innocenza,Camilla avrebbe ricominciato ad agire da sola. Una pistola puntata contro,un coltello alla gola,uno schiaffo,una caduta,gli avrebbero tolto la cosa più bella della sua vita. Non poteva permetterlo.

'Non la sto accusando di omicidio,io voglio sperare che lei non centri,ma Camilla,sai anche tu in questi casi che non si può dimostrare l'innocenza di una persona,senza prove.'

'Non sai quanto vorrei uscire da qui dentro e dimostrartelo io che ho ragione!' il tono sembrava più pacato,ma le parole non mettevano per niente calma.

'Camilla..' si avvicinò a lei tenendola stretta per le braccia. La costrinse a guardarlo negli occhi. 'Ti giuro che tirerò Ambra da questa storia,se tu mi prometti che non ti caccerai in nessun guaio. Soprattutto se abbiamo a che fare con qualche pezzo grosso di Torino,allora questa situazione potrebbe diventare molto pericolosa. Lo capisci che non voglio perderti più? Che senza dite non avrebbe più senso nulla? Ti prego Camilla,promettilo,fallo per nostro figlio,soltanto per lui. Pensa a quanto sia preziosa quella creatura che porti dentro. Se ti dovesse succedere qualcosa,non riuscirei a perdonarmelo,morirei con voi.'

Istintivamente Camilla si posò una mano sul grebo. Stranamente,sentiva quella piccola creatura muoversi,come se volesse dirle qualcosa. Era una sensazione che aveva dimenticato ormai,ma da quando ne aveva saputo l'esistenza,non riusciva a pensare a una vita senza. Non l'avevano cercato,era arrivato e basta. L'avevano accolto nelle loro vite,promettendosi di prendersene cura.
Camilla,mai come questa volta,sembrava aver trovato la risposta giusta.

'Non farei mai nulla per mettere in pericolo la vita di nostro figlio,però,devi promettermi che farai qualsiasi cosa,qualsiasi perchè Ambra dimostri che non ha ucciso Marco,che non è complice di nessuno,e che al momento del delitto lei non era lì-

Lo lesse nei suoi occhi. Si prese la responsabilità di proteggere se stessa e quel bambino che li avrebbe legati per sempre.
Si sentì sollevato,l'abbracciò d'impulso stringendola forte.

'Te lo prometto.' le sussurrò tra i capelli.

                                              
Ecco,in effetti quella storia divenne più complicata del previsto. Tutto normale,fino a quando poi,sembrava non arrivare niente tra le mani. Ma c'era bisogno di tempo,il doppio. Da quando Camilla non poteva più aiutarlo,doveva sbrigarsela da sola.
Non correva lo stesso nessun pericolo,tanto più passavano i giorni,più Camilla era assente dalla sua vita professionale.
Ma qualcosa,improvvisamente scosse tutti i suoi pensieri.
Quel sogno,Camilla che moriva e lui,che assieme a lei e al loro bambino,si stava distruggendo.

Questo non fece altro che tenerlo inchiodato 24 ore in ufficio,senza permettersi neppure il lusso di un pranzo,di una cena,di una passeggiata,della sua solita routine di fine settimana. Prima ci dedicava il giusto,ma divenne subito dopo una priorità salvarle la vita,anche se forse,quel sogno non significava niente. Solo frutto della sua immaginazione.

                                            ***

'Ora andate a casa,che qui ci penso io. Sono sicuro che la prof rispetterà la vostra promessa. Prendetevi spazio,che il vostro sogno è solo la dimostrazione di quanto amate Camilla. Non le succederà niente,se sarete voi a proteggerla,ma soprattutto se le state vicino. Ha bisogno di voi più di quanto ne ha bisogno questo caso. Anche se ci vorrà qualche settima,qualche mese di più,Camilla ha deciso di darvi un figlio,e porterà a termine questo meraviglioso progetto. Provate a passare tempo con lei,dedivatevi a questo caso come se fosse uno dei tanti,e vedrete come quell'incubo sparirà dalla vostra testa,e le paure lasceranno spazio all'amore.'

Quelle parole commossero Gaetano tanto da stringerlo in un forte abbraccio fino a fargli del male. Scoppiò in lacrime.

'Non sai quanto è stato brutto vedere quella scena per giorni e vivere con la paura che nonostante quello che stiamo costruendo,potrei perderla ancora. Volevo solo evitare che si prolungasse a lungo questa storia,fino a vedere quel sogno prendere vita.Solo che da quando Camilla è incinta,mi sento in dovere di sistemare questa situazione. Lei è la donna della mia vita,e senza di lei...'

'Non ci sapete stare,me lo ricordo. E non ci starete senza di lei,perchè vi ama. So quanto è stato difficile raggiungerla,ma vi sta donando la cosa più grande,è solo questa la realtà.'

'Forse ho esagerato a pensare che se non risolvo questa situazione subito,il destino ci potrebbe allontanare per sempre.'

'Infatti così facendo avete peggiorato la situazione,saranno le prove a cercare voi,è inutile insistere.Andate da Camilla.'



In quel momento sospirò,strappandosi un sorriso che da giorni sembrava essere sparito. Si sentì libero.


____________________________________________________________________________________________________________________________________

'Ora,promettimi una cosa. Controllala,non lasciarla mai sola,Emma. Ci saranno tante cose che un giorno ti racconterò di lei,e nonostante tutto,voglio che tu diventi come. Aveva ragione..un mio amico a dirmi che le paure devono lasciare spazio all'amore. E poi,ricordati che se cerchi una cosa insistendo,non la otterrai mai,devi solo aspettare e goderti le cose belle della vita. Vedi? Alla fine quello che io cercavo,l'ho avuto. Tua madre per esempio,l'ho aspettata per anni,l'ho rincorsa,ma non ho mai insistito. Sono stato lontano,ho cercato di accogliere tutto quello che venica,pure un figlio da un'altra. Poi ci siamo presi,e anche se ci siamo lasciati,ci siamo presi di nuovo. Ho avuto paura di perderla,il pensiero che c'eri tu,e che quella storia avrebbe potuto mettervi in pericolo non mi ha fatto dormire per due settimane.Non volevo perdervi. E non farti condizionare dai tuoi incubi,forse non ti lasceranno dormire in pace,ma non vale la pena rovinare le cose belle,lasciando spazio alla paura. Alla fine non avrei risolto niente passando le mie notti e i miei giorni in ufficio,quando invece avrei dovuto stringerla forte e baciarla. Vedi,non è successo niente,quel sogno è sparito. Ho aspettato che la verità saltasse fuori da sola,mi sono fidato della promessa di mamma e qualche mese dopo,sei nata tu. E ora che quella storia è stata archiviata,ho intenzione di recuperare tutto il tempo perduto.'

'Ma che fai,parli con Emma?' alle sue spalle la voce di Camilla. Si voltò all'istante notando che aveva un sorriso come voler prenderlo in giro.

Si sollevò dal letto e si sitemò,anche se ormai,il suo imbarazzo nessuno l'avrebbe potuto far scomparire come il resto delle cose.

'Da quanto tempo sei lì?' Si preoccupò di sapere se avesse assistito o meno a quella conversazione.

Camilla si scostò dalla porta e rapidamente raggiunse Gaetano,gettandosi con le braccia al collo.

'Abbastanza per dirti quanto ti amo.' Gli sussurrò lasciandogli un bacio sul collo. 'Non devi recuperare niente. Se ho te,ho tutto'

'Ma hai sentito proprio tutto?' la allontanò leggermente per guardarla negli occhi.

'E' importante?'

Gaetano scosse il capo,finendo sulle sue labbra. E fecero attenzione a non schiacciare quel piccolo batuffolo rosa,che dormiva tranquillamente,mentre dall'altra parte del letto,quei due,consumarono in modo appagante.
 


Tutto bene? Mi perdonate vero per questo bluff? Eh si,vi ho fatto pensare,anche se alcuni di voi speravano davvero fosse un sogno, Non so se qualcuno ha creduto alla storia della sua morte,ma comunque è stato un'esplosione di emozioni scrivere. Mi sono commossa un po anche io rileggendo la prima parte,anche se conoscevo i fatto seguenti. Ho pianto quando ho visto quattro ore di lavoro perse,e quando mi rimettevo al pc sperando ricomparisse tutto. Non riuscivo più a capire cosa scrivere,da dove ripartire,non ho dormito tranquilla si può dire xD. Ma una soddisfazione me la sono presa anche io quando,ho fatto ricomparire nella mia testa le parole. Le ho buttate giù ieri e oggi,e finalmente è uscito qualcosa che in parte mi ha riempita di gioia. Vi ripeto,non voglio complimenti perchè forse non li merito neppure,però ditemi qualsiasi cosa. Ora rileggendo non so se sono riuscita a farvi capire una cosa: Il sogno,in realtà non è mai esistito,non si sa come questo ragazzo sia morto. I tipi con il passamontagna non sono mai esistiti,non si sanno le dinamiche dell'omicidio,come sia morto,chi è stato e compagnia bella..xD altrimenti diventava troppo complicato per una One Shot. Qui poteva essere stato chiunque e Ambra era fra i sospettati. Il capitolo precedente è stato tutto un sogno!

Con questo capitolo,volevo soltanto risaltare i sentimenti dei personaggi,specie la paura e l'amore di Gaetano e la maturità,la responsabilità di Camilla,se dovesse presentarsi l'occasione di un baby. (Cosa impossibile per noi direi).
Non volevo assolutamente mettere in scena omicidi,indagini e soluzioni,perchè non sono in grado.
Il fatto che Ambra poteva essere tra i sospettati è stato un ottimo movente per far reagire Camilla e spaventare Gaetano. Doveva capire se era stata lei o meno,visto che non c'erano tracce dell'assassino. Ancora,per chi fosse confuso,i tizi del sogno se li è inventati Berardi! xD
quando ha detto 'potrebbero esserci altre vittime' intendeva proprio paura di vedere Camilla come nel sogno,che si immischiava per dimostrare l innocenza di ambra,finendo cotta come nel incubo. Ma è stato chiaro solo a lui,si è fatto influenzare dal sogno. Xd
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Provaci ancora prof / Vai alla pagina dell'autore: ImmaEFP