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Autore: SaruzzaPower    27/03/2016    1 recensioni
Come sapete il mio cervello è sempre in pieno movimento, così ho deciso di accettare una sfida che metta alla prova musica e parole.
Le regole della 10 Songs Challenge sono semplicissime:
1. - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom (nel mio caso sceglierò tutte le ship dei ragazzi)
2. - Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. - Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando.
Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l'inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4. - Scrivine 10, poi pubblicale.
E' un ottimo allenamento per la mente e per diventare pazzi! CREDETEMI è molto, ma molto più complicato di quello che sembra.
E alla fine ti trovi con 10 incipit per 10 possibili storie nuove (FOLLIA)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10.Songs.Challenge

 


- LARRY -


1. Charlie Puth - One Call Away


Si sa, se Harry prende un aereo per Los Angeles, magicamente qualche ora più tardi usciranno foto di Louis all’aeroporto di Londra.
Sembra una strana magica legge dell’assurdo, qualche proprietà commutativa per cui cambiando la posizione dei due nel mondo il risultato non deve cambiare: DEVONO STARE DIVISI.
Però poi a volte il sistema ultra collaudato ha una piccola falla ed eccoli lì, entrambi nella stessa città.
Louis appena fuori dall’aeroporto di Lax si porta il telefono all’orecchio e lo lascia squillare.
- Hei - la voce calda e profonda di Harry lo fa sorridere.
- Hei - dice solo, non può ancora credere stia riuscendo ad andare da lui.
C’è un attimo di silenzio e poi continua - Sto arrivando - 
Harry avverte quell’emozione, conosce a menadito quel ragazzo dall’aria scherzosa ma dal cuore grande - La porta è aperta. Ti aspetto in camera - non dice altro, sa non essercene bisogno, stanno entrambi morendo dalla voglia di vedersi, di viversi, ma si diverte Harry, Lou ora starà impazzendo, fremendo e bramando lui e lui soltanto.
La porta come promesso si apre subito, la casa è silenziosa e lascia cadere il suo zaino vicino all’entrata senza troppe cerimonie, l’odore di Harry è ovunque, sa di buono, di cuore e d’amore.
Sale le scale piano, lasciando cadere tutte le sue maschere e le sue difese ad ogni scalino, davanti a Harry può essere semplicemente quello che è.
Lo trova nudo, i suoi nuovi occhiali da vista sul naso e un libro fra le mani.
Restano a guardarsi con il cuore gonfio, poi Louis si spoglia velocemente e si lascia cadere accanto al suo ragazzone, fra quelle lenzuola bianche e leggermente troppo fresche.
- Non ce la faccio più Harren - sospira.
- Ma tu sei il mio Superman… - gli sorride liberandosi di libro e occhiali.
- Quello è Liam… - 
- E allora sei… sei il mio tutto Lou, abbracciami! - 
Louis lo fa, quella pelle tatuata e soffice contro la sua.
- Tu sei l’unica cosa che conta davvero Harry, ora siamo qui, sei fra le mie braccia e… - 
- E quando tu non ci sarai? - non c’è bisogno il riccio continui a parlare, lo sanno entrambi, sono più le volte in cui non possono esserci l’uno per l’altro.
- Solo fisicamente Haz, ma tu chiamami quando hai bisogno, perché io ci sarò sempre per te. Oltre ogni distanza -.
 


2. Mike Posner - I Took A Pill In Ibiza 


“Solo a Los Angeles posso essere me stesso, ti guardo passare da una ragazza a un’altra e non capisco, non riesco proprio, perché non vuoi scendere da queste montagne russe Lou?
Forse non ti piaccio veramente, non so se ti fermerai mai, se alla fine verrai da me.
Ormai vivo ascoltando canzoni tristi, mi ritrovo in loro, ci ritrovo te e la nostra storia.
Ci ho provato anche io con le ragazze ma no, non fanno per me. 
Le bugie non fanno per me.

Mi rifugio nel lavoro, perché sappiamo entrambi la verità, non posso più aprirmi con qualcuno che non sia tu.
Ho preso l’aereo, sono tornato a Londra, ho guidato fino a Holmes, sperando fosse ancora il mio posto sicuro, solo io, il mio orgoglio e la nostra chitarra.
Non ha funzionato, non è servito, ovunque io vada per tutti ormai sono solo Harry Styles la stella, loro mi guardano e vedono questo, io invece ovunque guardo vedo solo te.
Sono tornato qui ad un passo da te a Los Angeles, e anche se tu non vuoi essere importante per me, anche se cerchi di scappare e ferirmi… io voglio solo te! 
Harry”


3. Meghan Trainor - NO (AU)


Durante la settimana della moda tutto è caos.
All’interno dell’atelier tutto è follia: stoffe, aghi, macchine da cucire che scandiscono il tempo meglio di qualsiasi orologio.
Harry è la stella emergente dell’alta moda, tutti aspettano di vedere la sua collezione, chi per lodarlo e chi, più semplicemente, sperando in un suo fiasco colossale.
Il mondo della moda è crudele e spietato, non tutti credono possa a fare al caso di qualcuno così leale e delicato.
Quello che tutti non sanno è che se Harry ha un sogno o un obiettivo lo inseguirà fino alla fine del tempo.
Giselle, la segretaria dell’atelier, bussa alla sua porta e - Harry ci sono i tuoi modelli, sceglili prima che qualcun altro te li freghi da sotto il naso- .
- Falli entrare - sospira costringendosi a lasciare il pedale della macchina da cucire.
Alza gli occhi e li guarda entrare uno dopo l’altro, alcuni non sono niente di speciale, i soliti modelli troppo magri, alti e dai tratti quasi androgeni, ma tra loro qualche viso particolare spicca.
C’è un moro dalla carnagione ambrata e gli occhi affusolati, un biondo dall’aria divertita e simpatica, e infine eccolo il più divergente, esattamente quello che cercava, il suo modello di punta.
Non è alto, faccia da schiaffi e gli occhi di un azzurro variegato di pagliuzze verdi e grigie… e il suo culo, beh il suo culo parla, pensa Harry.
Lo stilista mostra loro la sua collezione, tutti guardano attenti, tutti sì, tranne quell’unico ragazzo che veramente gli interessa, mantiene la sua aria di sufficienza e disinteresse.
Giselle impaziente si rivolge a Harry - hai già scelto qualcuno? - 
Lui annuisce e indica con il dito, il ragazzo moro, il biondo, un androgeno giusto per far piacere al pubblico più conservatore, e infine faccia da schiaffi.
- NO! Io rifiuto l’ingaggio, scusate - dice quest’ultimo.
- Perché? - la domanda esce dalle labbra di Harry senza che se ne renda conto.
- Sei troppo eccentrico per il mio stile - esce, tutti lo seguono, mentre Harry non riesce a togliersi il suo viso e quei suoi occhi dalla mente, vuole conoscere il suo nome, così cammina veloce verso la scrivania, prende fra le mani i Book lasciati da Giselle e cerca il suo.
Non ha il fisico del modello, ma ha uno strano modo di ostentare sicurezza assoluta, e non sa perché ma ci si rivede.
La porta si spalanca cogliendolo di sorpresa e faccia da schiaffi entra - il mio Book - allunga una mano verso di lui, è quasi un ordine.
Afferra la pila accanto a Harry e inizia a cercare.
- Dimmi almeno come ti chiami - chiede quest’ultimo - No! - risponde secco, ride e afferra il suo, uscendo senza rivolgergli nemmeno uno sguardo.
Qualcun altro lo sceglie nell’atelier e per tutta la settimana i due sono costretti a vedersi, Harry vuole ancora vincere, prova in tutti i modi a conoscere qualcosa di lui - Giselle dimmi almeno come si chiama - supplica aggrappato al bancone della reception.
- Non posso Haz, lo sai… - 
- Dovresti lasciar perdere amico - la sua voce lo fa voltare incontrando quel suo solito sorrisetto furbo. Quanto è bello pensa Harry.
- Siamo amici? -
- No! - sempre la solita risposta ermetica.
Non è assillandolo che lo avrà, lo stilista lo ha capito, quindi cambia tattica, fa in modo di essere sempre ovunque è lui, fingendo noncuranza, e se ti trovi tanto tempo in presenza di Harry Styles non puoi non rimanere incantato da lui. Le sue mani grandi ma delicate, il suo modo di leccarsi le labbra quando è concentrato e soprattutto il suo essere uomo, celato dietro quella delicatezza e quella sua corazza di eccentricità.
- Mi chiamo Louis comunque, ti interessava giusto? - vorrebbe fare lo spavaldo, è stato lui a rivolgergli la parola per primo, ma è troppo eccitato di vederlo fermo davanti alla porta del suo studio.
Continua a infilare spilli qua e là per unire lembi di stoffa blu su un manichino - Veramente no! Non sei più una mia priorità - ripagato con la sua stessa moneta. Louis è stupito da quella risposta, si muove agitato facendo un passo nella stanza, era certo di ricevere una risposta ben diversa.
- Oh non fare così, niente di personale. Avremmo potuto fare grandi cose insieme, e non solo a livello stilistico - sorride malizioso - ma io sono un artista, le cose mi tentano ma se non posso averle passo oltre. Sono volubile - 
- Davvero? - il viso di Louis è incredulo. Forse non ha capito nulla di quel ragazzo, così elimina la distanza che gli separa finendogli davanti.
- No! - non fa in tempo a sentire la sua risata divertita perché Harry afferra il suo viso fra le mani e fa sue quelle labbra impertinenti.
 


4. Drake - Hotline Blink (AU)


Il telefono di Harry squilla, rompendo il silenzio della notte.
- Louis? - 
- Già? - 
Si stropiccia la faccia per svegliarsi un po’, sente in mezzo al petto un misto di stupore e rabbia, non può credere alle sue orecchie - Credevo avessi detto basta, che non mi volessi più. Te ne sei andato e ho sentito cosa dicono di te ora, una donna diversa ogni notte eh? Sei diventato quel tipo d’uomo allora? - 
- Mi manchi Harry - 
- Troppo tardi… - sa benissimo non essere vero, ma deve provare a crederci mentre lo dice, deve farlo credere a lui. È da troppo tempo che lo lascia entrare e uscire dal suo cuore, spaccandolo in troppi piccoli irreparabili pezzi… praticamente tutta la vita.
- L’ultima volta. Ti prego… - lo sente supplicare.
- Eri una brava persona un tempo, eravamo amici io e te, eravamo qualcosa, ma forse era solo quello che pensavo io. Tu ti sei lasciato vincere dalla paura e ora cosa sei diventato? - forse lo vuole ancora, ma è arrabbiato, tanto arrabbiato e dilaniato dal dolore che gli ha fatto da compagno per tutti quegli anni.
- Non voglio più averne, ho sempre bisogno di te, del tuo amore. Anche se sono andato via, anche se ho paura, stanotte ho bisogno di te. Ho bisogno di… - 
Harry sospira, finché è lui a soffrire il dolore è più facile da gestire, ma se sta male Louis…
È inutile, può provare a fare resistenza, ma quello che prova per lui vincerà sempre.
- Mi sto spogliando - sussurra, facendo scendere una mano oltre l’elastico dei boxer.
- Vai avanti… - 
- La tua voce mi ha già risvegliato, la mia mano sta scendendo verso il basso… è la sinistra. Ora inizierò a toccarmi… ci sono solo io qui. Io e te… - sente Louis gemere - Ti prego continua… - 
 


5. Kygo - Stay


Il mio cuore è come intorpidito, non lo sento nemmeno più ed è meglio così, è già difficile dover chiudere gli occhi e non voltarmi indietro mentre provo a correre via.
Non voglio avere bisogno di te, voglio tu lo sappia perché io non posso cambiare e non voglio più farti del male, te ne ho già fatto troppo Harry e non mi perdonerò mai per questo, e il tuo perdono incondizionato, ogni volta mi sporca ancora di più.
Ci sto provando ad allontanarmi, ma ogni volta che ti vedo, quella tua bocca tanto bella da non sembrare vera, così pura, come i tuoi occhi, brillanti e cristallini, loro che non sanno vedere che il bello del Mondo, il bello in me, anche dove non ce n’è, non più.
Per questo mi volto indietro e non posso fare altro alla fine, come ho fatto altre mille volte.
RIMANGO.
Non posso dire no al tuo sguardo, non posso dirti addio, quindi resto. RESTO E BASTA.
E se questa volta sarai tu a non volermi credere perché te ne ho fatte tante, voglio tu sappia che io TI AMO HARRY, quindi respingimi quanto vuoi, io rimango, rimango per sempre, io rimango per te.
 

6. Robin Schulz - Sugar (AU)


Il buio, la notte, luci forti, drink e sigarette.
Louis segue i gesti di Harry mentre balla su quel palco.
Labbra rosse e occhi d’angelo.
Un angelo dannato e irraggiungibile, che si muove senza tempo sotto le luci di quel night club.
È come giocare con il fuoco. Un fuoco che brucia solo me. Pensa Louis portandosi alle labbra l’ennesimo bicchiere, sperando di essere notato dal bel riccio dal corpo statuario.
È l’unico a dargli quella sensazione di eternità, lui che sembra poter volare rendendolo capace di fare altrettanto.
Harry si muove, i suoi occhi vagano fra la folla, sono ovunque per poi tornare finalmente su di lui.
Louis lo vede abbassarsi, piegandosi vergognosamente in avanti - ci provi ma non puoi nasconderti da me - lo fissa malizioso.
- È vero, ma non potrai avermi nemmeno stasera - gli sussurra all’orecchio Harry, leccandosi le labbra e mentre Louis allunga la mano cercando la sua pelle, bramando quell’unico contatto, mentre fa scivolare una banconota dentro i suoi slip.
Harry si allontana ridendo, la testa buttata indietro, i ricci gli si muovono sulle spalle e Louis brucia…
Harry è zucchero dolce e bollente, e Louis è l’alcool puro che avvampa attorno a lui.
 


7. Adele - Hello (AU)


Harry esce di casa, è ancora presto, ha i piedi nudi, percorre il vialetto di casa e ammira il sole caldo riparandosi gli occhi con la mano.
Apre la buchetta delle lettere, fa scorrere le varie buste fra le mani finché una non attira la sua attenzione. Mittente: Louis Tomlinson.
Spalanca gli occhi, è un nome che non ha mai dimenticato, ma gli sa di passato.
Torna in casa e apre la busta piano.

Ciao sono io, Louis…
Lo so, sono passati tanti anni, però mi chiedevo se volessi incontrami.
Ora sono anche io qui, sono in California e mi capita spesso di pensare a noi, a quando da bambini giocavamo insieme e i tuoi sentimenti erano già molto più forti dei miei.
In tutti questi anni ho provato a dimenticare cosa si provava, credevo di esserci riuscito, ce l’ho fatta per tante cose, ma non ho mai dimenticato te.
C’è tanta differenza fra noi, siamo stati lontano per così tanto tempo, ma ora vorrei poterti dire mi dispiace guardandoti negli occhi, Harry.
Credo tu abbia scelto di evitarmi a un certo punto, perché ho provato a chiamarti quando eravamo ancora nella stessa città, ma tu niente.
Così mi rimane solo questo, ho pensato che forse una lettera potrà toccare il tuo animo puro da sognatore. Vivo nella speranza che una cosa del genere possa scalfirti.
Dopo questo tentativo almeno saprò di averle provate tutte.
Non volevo spezzarti il cuore, non me ne sono mai andato veramente da te.
Solo non potevo più stare in quella città dove non succede mai nulla e io non potevo essere chi volevo, ma ora mi capisci vero?
Non hai fatto lo stesso anche tu venendo qui?
Forse mi dirai che non è più tempo per noi, ma io so che non è così.
Siamo entrambi nella città degli angeli, perché non potremmo provare a volare insieme?
Dal lato opposto della persona che sono diventato, c’è e ci sarà sempre quel ragazzino che ha imparato ad amare insieme e grazie a te.
Louis”


Un indirizzo in fondo alla lettera che Harry si stringe al petto.
Si veste velocemente e cammina per le vie familiari della città altrettanto velocemente.
Alla fine si ferma e digita quel numero che non ha mai dimenticato, portandosi il cellulare all’orecchio.
- Pronto? - da quanto non sentiva quella voce.
- Ciao sono io, sono qui fuori - 
 

8. Lucas Grahan - 7 years (AU)


A 7 anni mia madre mi ha costretto a trovare un amico, secondo lei non potevo stare solo con le mie sorelle. Io però non volevo nessuno.
Poi ho incontrato Harry e tutto è cambiato.
A 11 anni mio padre mi disse di trovarmi una donna, ma io non la volevo, io avevo Harry e lui era l’amico che mia madre voleva per me, e mi bastava.
Così abbiamo iniziato a scrivere canzoni per raccontare storie.
Dicevamo la nostra verità, quella che la gente non voleva sentire.
A 20 anni credevamo di non avere futuro, nessuno badava a noi e alla nostra musica, eravamo solo un cumulo di sogni di gloria che sfumavano nel nulla.
Ma a noi non importava, noi abbiamo viaggiato come vagabondi, finché non sono arrivati i 30 e mentre tutti hanno iniziato a fermarsi, noi abbiamo deciso di avere ancora storie da raccontare e posti da visitare.
Negli occhi verdi di Harry io vedo ancora quella stessa scintilla e i sogni di gloria che so lui può ancora vedere nei miei.
E sì, gli anni passeranno e un giorno arriveranno anche i 60, o i 61 e per allora forse il mondo sarà un luogo freddo e inospitale per i sognatori come noi, ma a me e Harry non importa e non importerà.
Una parte di me avrà sempre 7 anni e vivrà sempre di sogni e amicizia.
 


9. Rihanna - Work (AU)


- Styles tu mi irriti - sbuffa Louis mentre le dita sbattono veloci sulla tastiera.
- Lavora! Tomlinson lavora! Se non finisci quell’articolo è la volta buona che ti butto fuori dal giornale - lo minaccia il ragazzo riccio, il fisico asciutto avvolto in un vestito a giacca nero.
- Lavora. Lavora. Lavora. Non sai dire altro? - gli fa il verso, ma non si ferma, ha un grande rispetto per quel ragazzo sebbene sia più giovane e arrogante di lui.
- Qualcuno deve insegnarti la lezione. Devi imparare a… - 
- Impara? Impara a me? Faccio questo lavoro da quanto tu non sapevi nemmeno pronunciare la parola giornalismo - si sistema il ciuffo di lato e torna al suo lavoro.
- Tzè! Sciocchezze, sono giovane ma non così tanto più giovane di te, mio caro. E poi è un punto a mio vantaggio, dovrebbe darti fastidio no? Più giovane di te e già molto più avanti nella carriera. Ti tratto anche troppo bene oltretutto - sorride lievemente e se ne va.
Tutti i colleghi chiedono a Louis come riesca a sopportare quegli affronti, come possa farsi mettere i piedi in testa da un novellino, quando lui ha un talento da vendere, ma Louis sa il perché…
Lo sa quando il suo dito preme il tasto di chiamata dell’ascensore per scendere di nuovo nel mondo dei comuni mortali, quando la mano di Harry blocca le porte che si chiudono e lo raggiunge dentro quella piccola scatola di metallo, quando lontano da occhi indiscreti lo spinge contro la parete e lo fa suo, assaporando quelle labbra impertinenti di chi è innamorato.
Ritornano composti arrivati nell’atrio, salutano le centraliniste, Harry si ferma a scambiare due parole con il portiere, ma quando esce e fa qualche passo cercando Louis, due braccia lo afferrano e lo sbattono in un vicolo secondario, due labbra lo baciano ancora, una mano scivola in fondo alla sua schiena, stringendogli il sedere con forza.
Arrivano alla loro palazzina, due appartamenti divisi, ma condivisi ormai da mesi e mesi, un amore fatto di segreti e di baci rubati, di parole sussurrate e frecciatine pungenti.
Fanno l’amore senza nemmeno mangiare, si prendono e si riprendono sul divano, sul letto e sì, forse anche nel loro piccolo bagno dalle mattonelle bianche e blu.
Si addormentano poi insieme, abbracciati, stretti l’uno nelle braccia dell’altro, finché non arriverà un nuovo giorno e la recita ripartirà.
 


10. Justin Bieber - Sorry


- È troppo tardi per chiedere scusa, Harry? - chiede Louis. Sa di averne fatte tante ma sente il bisogno di potersi scusare con lui ora - Mi dispiace davvero. Eleanor, Briana e ora il bambino. Ti ho deluso, lo so.

- Ci sono cosa dalle quali non si torna più indietro, Lou - Harry ha gli occhi un po’ tristi, mentre se ne sta lì in piedi dentro la sua maglietta strappata dei Rolling Stones e i suoi jeans neri.
- Harry, a me manca tutto di te, non solo il tuo corpo. Mi prenderò ogni singolo pezzo di colpa, potrai arrabbiarti ogni volta che vorrai, rinfacciarmi le cose per sempre, ma anche tu hai le tue colpe perché non è solo uno ad essere innocente in un gioco di coppia. Possiamo dimenticare tutto e basta? Possiamo andare avanti? Possiamo tornare ad essere i due ragazzi che si sono incontrati in quel bagno degli studi televisivi? - Oops e Hi - Siamo in pausa ora… - 
- Io me ne andrò e tu farai lo stesso… facciamo sempre così - si tocca i capelli, li scuote fra le dita per buttarli poi indietro.
- No Harry, io ti amo. Ho fatto tanti errori ma… - 
- Errori dai quali non si torna più indietro, te l’ho già detto - 
- Dalla morte non si torna più indietro, per il resto nulla è perduto. Lasciami riscattare. Dammi la possibilità, un’ultima, stasera, lontano dagli occhi di tutti… solo io e te - 
- Hai detto di non volere il mio corpo - fa scivolare la lingua fuori, le labbra si inumidiscono e lo sguardo gli si stringe appena.
- Io voglio tutto di te. Scusa. Scusa. Davvero, io ti chiedo scusa, ma davvero io ti amo e so per certo che questo tu lo sai - 
- Lo so - 
 

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Buona Pasqua!
Sarete tutti dalle vostre famiglie a mangiare, c'è chi sarà a lavorare, chi in giro, ma io no, io sono a casa e faccio giustamente quello che faccio ogni giorno della mia vita: SCRIVO!
ahahah lo so monotonia portami via!
Questa volta è la volta dei larry, la prossima ship saranno i Nouis perché mi sono stati richiesti... poi chi vorreste vedere?
Credo di essermi ambientata un po' in questo gioco e la mia storia preferita e senza ombra di dubbio quella nell'atelier di moda, ma anche quella del giornale mi piace! Li ho immaginati così bene perché i Larry.. boh sono il Larry! XD
Oggi per me è un giorno un po' particolare, anzi forse lo è tutto il periodo, viviamo in un mondo in cui la gente non rispetta gli altri e crede la libertà di opinione si attui nel giudicare quello che crediamo sbagliato. E' questo ad essere SBAGLIATO! 
Ci sarà sempre qualcuno che vi giudicherà strani o sbagliati ma credetemi se state facendo una cosa, perseguendo un obiettivo e questo vi rende felice NON E' SBAGLIATO! MAI! Siate forti e abbiate il coraggio di non arrendervi perché la vita è solo questa e non vale la pena sprecare lacrime per chi non ha nulla di meglio da fare di uccidere i fegati altrui!
Ora la smetto di fare la filosofa,
un bacione
alla prossima ship
SARA
   
 
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