Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Cloe87    31/03/2016    5 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

QUANDO RESIDENT EVIL SI FA UN PO’ TROPPO REALISTICO, GLI SPECTER SI DIVERTONO…

...O ALMENO QUASI TUTTI!

 

“Ma come diamine ha fatto Atena a non congelare ad Asgard con quel cavolo di vestitino bianco che indossa sempre! Afrodite maiala se fa freddo!”

Questo era l’unico pensiero che Chrys aveva in testa, stringendosi nel giaccone termico (fregato in un negozio mentre si recava al Polo Nord), mentre Hilda di Polaris si cimentava in una prolissa e altisonante leccata di culo, per ringraziarla di aver salvato il suo popolo dall’orda di cadaveri putrescenti che li aveva attaccati.

«…. quindi non esitate a contattarci in caso di bisogno, perché saremo onorati di poter estinguere il nostro debito nei vostri confronti e porre così le basi per una collaborazione amichevole per la salvaguardia del mondo» concluse finalmente Hilda  con un sorriso e Chrys emise un sospiro di sollievo. La dea della morte infatti odiava quei generi di convenevoli, dove ci si riempiva solo la bocca di belle parole, ma purtroppo sarebbe stato scortese non accettare almeno i ringraziamenti dell’officiante di Odino, nonostante le stesse facendo perdere un mucchio di tempo. Chrys aveva infatti pianificato un “vado, spacco i culi ai morti e poi passo in rassegna l’operato degli Specter”, dopo aver finito di risistemare le barriere dell’Ade. Quindi un incontro diplomatico era ben lungi dall’essere nei suoi programmi, ma come si diceva in questi casi: meglio non offendere i padroni di casa. Odino infatti non era un rompicoglioni, ma  mai dire mai!

«Vi ringrazio per la cortesia e mi rendo disponibile per eventuali collaborazioni future, ma purtroppo devo rinviare ad un altro momento i convenevoli in quanto ho un incarico che mi attende. Quindi perdonate la mia scortesia, ma non posso trattenermi oltre» dovette quindi scusarsi Chrys, porgendo la mano a Hilda in segno di congedo.

«Comprendo perfettamente. Il popolo di Asgard pregherà per voi» e l’officiante di Odino ricambiò la stretta di mano, per poi osservare Chrys che svaniva in un varco spazio-dimensionale.

«A quanto pare la nuova dea dei morti dell’Olimpo è molto più  disposta al dialogo che il suo predecessore, anche se onestamente non mi sembra particolarmente potente» commentò quindi Alcor che aveva affiancato Hilda, in veste di guardia del corpo, durante il dialogo con la nuova divinità infernale greca.

«Non giudicare mai un libro dalla copertina. Girano infatti voci che sia stata lei a sigillare quella dea folle. Comunque sia, per ora siamo in mano sua. E non possiamo far altro di sperare che faccia del suo meglio» commentò però Hilda, osservando la neve cadere sulle terre di Asgard.

Nel frattempo in una città imprecisata del Messico, Minosse stava portando avanti la sua campagna di disinfestazione con la sua armata… annoiandosi a morte. Infatti, all’inizio, dilettarsi a giocare alle marionette con quei cadaveri putrescenti era stato divertente, peccato che essendo già morti, non c’era alcuna soddisfazione nel torturarli. Minosse quindi si era stancato ben presto della novità, portando così avanti il suo incarico senza troppo entusiasmo.

«Che rottura. Non c’è paragone con i vivi che si contorcono e urlano dal dolore implorando pietà!» si ritrovò infatti a commentare il Grifone contrariato, dopo aver ripulito una via tramite il suo Cosmic Marionation.

«Avete perfettamente ragione, vostra eccellenza Minosse, sono solo fastidiosi» concordò il suo vice sul campo, Byaku del Negromante, dopo averne rispediti a casa una ventina, in un sol colpo.

«Allora perché non facciamo un gioco?»

La voce della neo regina degli Inferi, apparsa da un varco spazio dimensionale alle loro spalle, fece sobbalzare dallo spavento Byaku, che si guadagnò così un’occhiata canzonatoria dal suo comandante.

«Di che si tratta, mia signora?» chiese invece Minosse, visibilmente interessato, mentre Chrys scaricava ai piedi dei due spectre una cassa contenente pistole e fucili, per poi togliersi il giaccone termico.

«Pensavo ad una gara. Chi ne accoppa di più vince. Ma dato che usando il cosmo sarebbe stata una sfida impari, ho preso in “prestito” un po’ di armi da fuoco da dei contrabbandieri, mentre venivo qui. Allora che ne dite? Una mezzo’ora di svago ce la prendiamo?» chiese la dea con un sorriso sornione, ricambiato da uno decisamente accondiscendente di Minosse:

«D’altronde chi sono io per oppormi al volere della mia dea?» fu infatti la risposta del Giudice, mentre afferrava due pistole, per poi rivolgersi al suo vice con un’espressione euforica: «Byaku, raduna gli uomini. Abbiano nuove disposizioni!»

Fu così che per una mezz’oretta la città fu trasformata in un gioco di sparatutto dal vivo con gli zombie.

«Mino giù!»

Il Grifone ebbe appena il tempo di buttarsi a terra, che i non morti alle sue spalle vennero stesi da una raffica di pallottole da Chrys.

«Però, gran bella mira!» commentò Minosse, ritrovandosi schiena contro schiena con la sua dea.

«Grazie! Comunque anche tu non te la cavi male!» costatò Chrysanthe vedendo che lo spectre era riuscito a stenderne un paio con un colpo alla testa, per poi però posare lo sguardo su Byaku: «Il tuo vice invece è proprio negato…»

Infatti il povero Negromante con le armi da fuoco non si trovava molto a suo agio ed aveva finito per farsi assalire da un drappello di non-morti.

«Ehi, Byaku! Guarda che se sei nella merda il cosmo lo puoi usare!» gli urlò quindi Chrys.

«G… grazie!» sputacchiò quindi lo spectre da sotto gli zombie, per poi liberarsi facilmente di loro con l’uso del cosmo.

«Diamine se puzzano!» fu la conseguente considerazione di Byaku, intento a pulire alla belle meglio la surplice dai resti di cadavere.

«Sai com’è, sono corpi in decomposizione…» gli rispose ironica Chrys, per poi buttare l’occhio all’orologio: «Mamma mia com’è tardi! E devo ancora passare in rassegna gli altri Giganti! Ragazzi è stato un piacere, ma io devo scappare e voi dovete tornare al vostro lavoro. Il tempo di giocare è finito. Quindi mi raccomando fate piazza pulita, intesi?» disse infatti la dea per poi svanire in un varco spazio-dimensionale, così com’era venuta, lasciando i due spettri in mezzo alla città ormai ripulita:

«Che dea singolare» fu il commento di Byaku, mentre Minosse sfoderava un sorrisetto soddisfatto:

«Già, è fuori come un balcone, ma spara da dio! Lo sapevo che con lei c’era da divertirsi!»

Intanto in India, Eaco del Garuda stava osservando l’operato dei suoi uomini, capitanati da Violante, dall’alto di un edificio e non riusciva a fare a meno di pensare a come fossero insignificanti tutti quegli esseri umani che scappavano terrorizzati; ignari che presto o tardi anche loro sarebbero diventati come quegli zombie che ora li stavano assalendo, non appena avessero messo piede in Ade. Inutili vermi che strisciavano a terra aggrappandosi disperatamente ad una vita effimera.

Ed era proprio per questo che Eaco era entrato tra le fila di Ade: per potersi innalzare da tale destino e poter così osservare tutti dall’alto. Perché essere uno spettro, oltre che a servire il proprio signore, significava anche distaccarsi dalla fragilità e dall’evanescenza del mondo umano, per innalzarsi ad un livello superiore, nel quale la linea di passaggio tra vita e morte veniva cancellata; anche se questo significava abbracciare una notte eterna. Ma a volte anche tra le ombre si potevano scorgere delle luci. Ed una di esse era Violante di Behemot: eccellente combattente, seguace devota e, dicendola tutta, anche una gran bella donna. Insomma il Garuda non poteva lamentarsi del suo vice. Negli ultimi giorni aveva però anche lui un tarlo che lo tormentava: ovvero la figlia del suo defunto signore di cui non sapeva bene cosa pensare. Era infatti una dea decisamente fuori dagli schemi, ma non sapeva dire se questo fosse un bene o un male.  Quindi per il momento aveva deciso di sospendere il giudizio sell’argomento per limitarsi ad osservare, in modo da capire se, nonostante l’atteggiamento da cazzona, la loro nuova dea fosse molto più tosta di quello che dava a vedere.

Comunque fosse, per ora il suo compito era quello di portare a termine quella tediosa missione. Eaco si ritrovò così a buttare lo sguardo sulla città sottostante, dove la sua attenzione venne catturata da una bambina urlante che cercava di scappare da un non morto.

“Che essere inutile” fu il suo pensiero, osservando impassibile quella mocciosa, che inciampava da sola sui suoi piedi, per poi rovinare a terra alla mercé dello zombie che la inseguiva; cosa che gli fece pregustare una scena alquanto sanguinolenta. Peccato però che la bimba scomparve dalla sua vista un attimo prima di venire azzannata.

«Ehi, tu! Ok che posso capire che dopo millenni passati a tentare di sterminare il genere umano, sotto il comando di Ade, uno non sia esattamente propenso a fare l’eroe, ma se ti capita di assistere ad una scena del genere, ti chiederei d’intervenire. Anche perché, in caso contrario, le Moire incazzate, per le ennesime vite sfuggite al loro controllo per colpa di sto casino, le mando da te! E fidati che non sono un bello spettacolo!»

La voce severa di Chrysanthe, che si era materializzata di fronte a lui con la mocciosa tremante in spalla, gli fece capire che, nonostante il simbolo della pace stampato sulla sua maglietta, forse la neo regina degli inferi non era proprio completamente “Peace and Love”. Lo sguardo di rimprovero di Chrys infatti non aveva nulla da invidiare al suo predecessore.

«Le chiedo umilmente perdono per la mia mancanza, mia signora» si ritrovò quindi a dire Eaco, inginocchiandosi di fronte allo sguardo severo della dea.

«Diciamo che una “svista” può capitare a tutti, ma che non succeda più, intesi?» gli raccomandò quindi Chrys, invitandolo ad alzarsi.

«Ai suoi ordini» chinò quindi il capo il Garuda, ben conscio che quella non era stata una svista e che la dea ne era ben consapevole.

«Bene. E ora che ci siamo capiti, potresti cortesemente tenermi questo?» gli chiese Chrys, per poi scaricargli la bambina che aveva in spalla.

«Eh? Ma…» riuscì solo a biascicare Eaco, ritrovandosi a tentare invano di far smettere di frignare la marmocchia, spaventata dalla sua surplice alata.

«Però, sai che ti ci vedo bene con un moccioso in braccio?» ironizzò divertita la dea, di fronte al suo sottoposto visibilmente in panne, per poi spostare lo sguardo sulla città: «Comunque, dato che son qui… vediamo di fare qualcosa!»

E detto questo Chrys espanse il suo cosmo, per poi creare un enorme portale, che si aprì ai piedi della città inghiottendo i non morti, scaraventandoli direttamente nell’aldilà.

«Beh, Garuda, ci si vede alla base! Buon lavoro!» e detto questo Chrys lo salutò con un cenno di mano, per poi svanire nel nulla, mentre una trafelata Violante lo raggiungeva per fare rapporto:

«Nobile Eaco, gli zombie sono stati tutti risucchiati in un portale apparso dal nulla dopo un violento scoppio di cosmo infernale!  Non ditemi che è stata opera di…»

«Sì, Violante. La nostra nuova dea è stata qui» fu la risposta asciutta di Eaco, mentre lo sguardo dello spettro di Behemot cadeva sulla pargola che nel frattempo aveva smesso di frignare e li osservava tra l’intimorito e l’incuriosito:

«E lei?» domandò quindi perplessa lo spettro.

«Lasciamo perdere. È una lunga storia. Prega soltanto che la nostra nuova dea non c’è l’abbia mandata!» bofonchiò quindi il Gigante, per poi ordinarle di rintracciare i genitori della bambina e girare sui tacchi, lasciando parecchio perplessa Violante.

Infine, da qualche parte della penisola Italica, Radamante, da buon soldato ligio al suo ruolo e al suo dovere, stava portando avanti il suo incarico con zelo, insieme al suo vice, Valentino dell’Arpia.

«Non so come ringraziarvi per avermi salvata! Posso solo sapere cosa siete? Un angelo o un supereroe?»

Lo sguardo che la Viverna rivolse alla ragazza che aveva appena salvato, spedendo nell’Ade un manipolo di zombie, fu sufficiente per scoraggiala dall’intraprendere ulteriori approcci nei suoi confronti, per poi rivolgere la sua attenzione ad una delle statue presenti nel parco pubblico in cui si trovava:

«Se avete qualcosa da ridire sul mio operato fatelo direttamente, mia signora. Se rimate nascosta ad osservarmi non mi aiutate a correggere i miei errori» commentò quindi la Viverna con fare cortese, ma allo stesso tempo infastidito, dato che al Giudice non piaceva molto l’essere spiato.

Chrysanthe decise quindi che era ora di uscire dal suo “nascondiglio” palesando la sua presenza fisica allo spettro:

«Certo che se fai così con tutte le ragazze, rimarrai single! E si che quella di poco fa era carina!» lo canzonò quindi la dea, lasciandolo però totalmente indifferente:

«Tutto qui quello che dovete dirmi?» commentò infatti impassibile Radamante, tenendo sott’occhio Chrys, che nel frattempo aveva iniziato a girargli attorno con fare esaminatore.

«Beh, effettivamente, tolto questo, e che dovresti fare un salto da un’estetista per sfoltire un po’ le tue sopraciglia, non ho molto da dirti. È da un po’ che ti osservo e devo dire che sia te, che i tuoi uomini, state facendo un ottimo lavoro. I miei complimenti» fu però costretta ad ammettere Chrys, non avendo trovato nulla da obiettare sul suo operato. La Viverna stava infatti mettendo in pratica le sue disposizioni in modo impeccabile; facendo considerare così a Chrys che, nonostante l’atteggiamento diffidente e polemico che le aveva riservato, il suo lavoro lo sapeva fare.

«Vi ringrazio, mia signora» rispose quindi Radamante, con un lieve inchino, senza lasciare trapelare nessuna emozione.

«Bene. Continua così! Ci si vede questa sera nella sala del trono per il rapporto giornaliero» e detto  questo Chrys tornò nel regno dei morti abbastanza soddisfatta dell’andamento della giornata, mentre Radamante richiamava Valentino per ordinargli di far spostare le truppe in un’altra città e riportargli l’incontro appena conclusosi con la neo dea della morte:

«Beh, mio signore, la nuova regina degli inferi non sarà un’esperta del galateo, ma almeno sa riconoscere un uomo di valore quando lo incontra!» commentò quindi l’Arpia dopo aver ascoltato il resoconto dell’ispezione di Chrys, con l’intento di sollevare l’animo del suo comandante, che da quando era risorto era più truce del solito. Peccato che lo sguardo inceneritore che il povero Valentino si beccò da Radamante, gli fece capire che a volte, la migliore cosa da fare, è tacere!   

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Cloe87