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Autore: _DeepSound_    05/04/2016    0 recensioni
Ash e i suoi amici sono stati ammessi alla prestigiosa Accademia Pokemon in cui nasceranno nuove amicizie, nuove rivalità e nuovi amori. Ma la vita all'Accademia non sarà tranquilla come pensavano. Charlie, la sorella minore di Ash, ha un'abilità speciale e nasconde un segreto legato alla sua infanzia, un ricordo che l'ha spinta a diventare più forte. Jake, un misterioso allenatore, è a conoscenza dell'abilità della ragazza e la spinge a rivelare i suoi poteri. Anche altri allenatori dell'Accademia hanno delle abilità speciali, anche se in alcuni di loro sono ancora assopite. Quali sono le vere intenzioni di Jake? Cosa si nasconde nel passato del misterioso ragazzo?
Se vi ho incuriosito vi invito a leggere la mia storia :)
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Quando Rocco aprì gli occhi la prima cosa che vide fu la chioma rossa di Fiammetta che dormiva beatamente al suo fianco, la quale iniziò a muoversi e tirare verso di sé le coperte, lasciando scoperto il padrone di casa che rabbrividì a causa del freddo.
Dopo aver indossato qualcosa, l'albino si diresse in cucina per preparare qualcosa da mettere sotto i denti e mentre aspettava che il caffè fosse pronto diede un'occhiata alla sua posta, notando lettera che proveniva da Iridopoli, ma sentendo la caffettiera gorgogliare ed il trillo del timer della cucina la posò per occuparsi della colazione.

 
****

-Dai, come fate a metterci così tanto tempo per questi esercizi? Sono così semplici.- disse Gold dondolando sulla sedia, fissando Paul e Charlie, concentrati su ciò che era scritto sui loro quaderni.
-Giuro che quando arriveremo a storia mi vendicherò tormentandoti finché non hai finito.- borbottò la corvina tormentandosi la ciocca rossa che era sfuggita alla sua coda di cavallo.
-Finito.- annunciò l'allenatore togliendosi gli auricolari dalle orecchie e ricontrollando tutti i passaggi.
-Come hai fatto?- domandò la corvina sporgendosi per sbirciare dal quaderno del fidanzato che le riscrisse le formule che aveva usato, sotto lo sguardo attento di Gold.
Vedendo la spiegazione del compagno, l'allevatore gli tolse la penna dalle mani e scrisse un'altra formula.
-Perché non usare questa invece? Così usa una sola formula invece di due.-
-Questa formula ha calcoli più complessi, mentre queste sono facili e veloci.- affermò Paul, riprendendosi la penna.
-Tu cosa ne pensi?- chiesero i due ragazzi voltandosi verso Charlie, in quel momento intenta a sfogliare un quaderno.
-Per me sono complicati entrambi i metodi.- disse la corvina senza alzare lo sguardo, per poi sorridere e mostrare lo stesso esercizio, ma svolto in maniera diversa. -Questo metodo mi sembra molto più semplice.-
-Dove lo hai preso?- chiese Gold, osservando il quaderno.
-Ho dato a Jakie degli esercizi che ci erano stati assegnati e gli ho chiesto di svolgere i più difficili, segnando le formule che ha usato, così se avessi avuto difficoltà lo avrei consultato. Sapevo che sarebbe stata un'ottima idea.-
-Fai davvero tanto affidamento su Jake.- borbottò Paul, leggermente imbronciato.
-A quanto pare qui qualcuno è geloso.- disse l'allevatore con un sorriso malizioso.
-Non dire sciocchezze.- esclamò stizzito l'allenatore, tornando a concentrarsi sui suoi esercizi.
-Anche perché sarebbe inutile esserlo perché...- iniziò a dire Charlie per poi sussurrare il resto all'orecchio del ragazzo, arrossendo leggermente.
Quando finirono gli esercizi di matematica e stavano decidendo la materia su cui concentrarsi, Iris aprì la porta e si distese prona sul letto libero, nascondendo la testa sotto il cuscino.
-Credo che dobbiate andare.- affermò la corvina, alzandosi dal proprio letto per sedersi su quello dell'amica.
-Allora ci rivediamo domani per studiare.- sussurrò Gold mentre usciva dalla stanza.
Appena l'allevatore uscì, Paul si abbassò per dare un bacio alla propria ragazza per poi andarsene.
-Ora che siamo sole mi dici cos'è successo Iris?- chiese dolcemente Charlie, togliendo il cuscino da sopra la testa della domadraghi ed accarezzarle con dolcezza la nuca.
-Non so perché sto così, dovrei essere felice, ma sono terribilmente spaventata.- rispose Iris con la voce un po' ovatta perché aveva ancora il viso rivolto verso il materasso.
-Come mai?-
Sentendo il bisogno di doversi sfogare unito all'atteggiamento dolce e premuroso della compagna di stanza, Iris si girò nel letto, stendendosi supina, ed iniziò a raccontare il motivo del suo comportamento.

"Il professore che aveva tenuto l'ultima lezione stava per uscire quando la segretaria del preside entrò in aula osservando i volti dei vari alunni, fissando lo sguardo su Iris.
-Signorina Drazel, il preside vuole vederla.- annunciò la segretaria, indicandole la porta dell'aula.
A quell'affermazione alcuni ragazzi iniziarono ad ipotizzare cosa avesse potuto fare per finire in punizione, ma l'occhiataccia lanciata dalla donna fece zittire tutti all'istante.
Nonostante fosse confusa, Iris seguì la segretaria chiedendole il motivo della sua chiamata, ma non ricevette risposta se non un sorriso accennato che fece rilassare la domadraghi.
Arrivati davanti all'ufficio del preside la segretaria annunciò la presenza di Iris per poi farla entrare.
-Signorina Drazel, si accomodi.- disse il preside indicando la sedia libera di fronte alla scrivania.
Quando si avvicinò al suo posto, Iris notò che nella stanza, vicino alla sedia su cui si stava per sedere, c'era un uomo sulla cinquantina con una lunga chioma rosso-arancio e folte sopracciglia.
-Nardo.- sussurrò Iris sorpresa, per poi sedersi ed osservare i due uomini. -Potrei sapere come mai sono stata convocata?-
-Sono stato io a chiedere al preside di farti venire qui. Sono venuto qui per farti diventare mia allieva, sempre che tu lo voglia.-
-Certo, mi piacerebbe molto essere allenata dal campione di Unima, ma perché vuole farlo?- chiese la domadraghi.
-Sto diventando troppo vecchio per continuare ad essere il campione, così ho deciso che questo sarà l'ultimo anno in cui ricoprirò questo ruolo. Dopo aver sentito di ciò che è accaduto con i leggendari e come sei riuscita a farti ascoltare da Rayquaza ho capito che tu saresti un'ottima campionessa.-
-Aspettate un secondo!- esclamò Iris, alzandosi di scatto dalla sedia, facendola cadere all'in dietro. -Io dovrei diventare la nuova campionessa?-
-Si calmi signorina.- l'ammonì il preside."


-È una splendida opportunità per te, di cosa hai paura?-
-E se nonostante gli allenamenti non ce la facessi? Rischierei di deludere tutti.- pigolò Iris, nascondendo il viso coprendolo con le braccia.
-Non sarebbe peggio rinunciare senza nemmeno provare a fare qualcosa? Potresti rimpiangere l'opportunità persa, mentre se fallisci nessuno ti impedisce di riprovarci.-
-Penso che tu abbia ragione, ma c'è dell'altro.-

"-Sempre che tu riesca a battere i Superquattro ovviamente, devi guadagnartelo quel titolo, per questo voglio allenarti per prepararti alla lotta contro di loro, però...- spiegò Nardo per poi fermarsi.
-Però cosa?-
-Dovresti iniziare i tuoi allenamenti fin da subito, quindi dovresti lasciare l'Accademia.-
-Dato che ha una buona media, è in regola con le verifiche ed a frequentato assiduamente le lezioni non perderebbe nemmeno l'anno.- disse il preside."

 
****

Emy amava molto leggere in biblioteca, ma per una volta decise di leggere in camera propria, così da essere sicura di avere la propria privacy, peccato solo che incrociò per la strada l'ultima persona che voleva vedere in quel momento.
-Emy com'è andata ieri? Mica mia madre ha detto qualcosa di strano o imbarazzante?- chiese Jake imbarazzato, cosa che avrebbe stupito molto la rossa se non fosse stata nel suo stesso stato ed evitava di incrociare il suo sguardo.
-Nulla, perché avrebbe dovuto?- disse la coordinatrice con la voce leggermente più acuta e con il viso in fiamme.
-Quindi non ti ha detto nulla di...- sussurrò l'albino per poi abbassare talmente tanto la voce che nemmeno Emy, che si trovava poco distante da lui, riuscì a capire cosa avesse detto.
-Detto nulla di...-
Mentre Emy lo incitava a ripetere ciò che aveva detto alzò lo sguardo e si trovò di fronte una scena a cui non aveva mai assistito prima: Jake aveva il viso completamente rosso, una mano davanti alla bocca e lo sguardo puntato verso la sua destra.
A quella vista la rossa non riuscì a trattenere una piccola risata che fece imbarazzare maggiormente il ragazzo che adesso aveva spostato la mano dalla bocca agli occhi, cercando di nascondersi.
-Sono davvero tanto ridicolo?-
-No, è che una volta tanto le parti si sono invertite.- disse Emy allegramente, per poi tornare nuovamente seria. -Ora mi dici cosa hai detto?-
-Nulla d'importante. Se non hai capito vuol dire che non ne ha parlato.- affermò Jake, per poi cercare di andarsene, ma fu bloccato dalla ragazza.
-No, ora non ti lascio andare fin quando non mi dici cosa temevi che mi avesse detto tua madre.- dichiarò con decisione la coordinatrice stringendo saldamente il braccio dell'albino.
-Ok.- sospirò Jake, per poi voltarsi per guardare in viso Emy. -Mia madre è molto...intuitiva quando si tratta di certi argomenti e temevo che te ne avesse parlato.- spiegò con voce tremula, sperando che questo bastasse alla rossa, ma dal suo sguardo capì immediatamente che non era sufficiente, così si avvicinò all'orecchio di Emy per sussurrarle. -Temevo che ti avesse detto che tu mi piaci.-
-Che?- chiese la ragazza col viso e le orecchie in fiamme, credendo di esserselo immaginato.
-Ti supplico: non farmelo ripetere.-
La rossa allora prese il volto di Jake e lo volto in modo da poterlo guardare dritto negli occhi.
-Anche tu mi piaci.-
Prima che l'albino potesse reagire a quella dichiarazione il suo pokégear iniziò a suonare, rompendo quel momento.
-C-credo dovresti rispondere.- sussurrò Emy, facendo un passo indietro e coprendosi la bocca con una mano, cercando di nascondere il lieve rossore che le aveva colorato le guance.
-Si, hai ragione.- disse Jake un po' a disagio, rischiando anche di far cadere il pokégear. -Perché mi sta chiamando?-
 
-Charlie il tuo pokégear sta suonando.- disse Iris, indicando la scrivania.
-Sicura? Posso anche richiamare dopo e cont...-
-Non preoccuparti. Rispondi.-
La corvina, anche se un po' titubante sull'interrompere la loro discussione, prese l'apparecchio e fissò lo schermo con aria confusa per poi rispondere.
-Come mai mi hai chiamato? Per caso è successo qualcosa-
 
-Come mai questa chiamata improvvisa? È successo qualcosa a mamma?- chiese Jake preoccupata.
Nonostante non volesse fare l'impicciona, Emy osservò con attenzione le reazioni del ragazzo, notando che alla risposta del suo interlocutore tirò un sospiro di sollievo, per poi sorridere con dolcezza.
-Cos...Davvero?- esclamò con entusiasmo il ragazzo.
 
-È una notizia fantastica. Congratulazioni!- disse Charlie, scattando in piedi, facendo sobbalzare Iris, seduta vicino a lei sul suo letto.
Dopo qualche secondo le sopracciglia della corvina si aggrottarono ed assunse un'espressione leggermente confusa.
-Come mai l'hai detto prima a me? Non avresti dovuto parlarne prima con Jake?-
 
-Quindi sono il primo a saperlo? Quando sarà il grande giorno?- chiese l'albino, per poi sgranare gli occhi. -Tre mesi? Come farai ad organizzare tutto in tre mesi? È assurdo!-
 
-Sei sicuro di riuscire ad essere pronto tra tre mesi?- chiese Charlie, sedendosi nuovamente e dondolando le gambe. -Non credi di essere un po' troppo sicuro di te?-
La risposta fu talmente alta che persino Iris la sentì, anche se non capì cosa avesse detto la persona all'altro capo del telefono, per poi continuare a parlare con un tono di voce più basso.
-Vuoi invitare tutti i ragazzi dell'Accademia?-
 
-Perché vuoi invitarli? Infondo non li conosci nemmeno.- disse Jake confuso. -In così poco tempo vuoi fare anche le cose in grande?-
Emy spostava il peso da una gamba all'altra, non sapendo se doveva andarsene o meno, infondo era una conversazione che non la riguardava.
Prima era incuriosita soprattutto perché temeva che fossero cattive notizie, ma ora si sentiva una maleducata a rimanere lì, però non poteva andarsene così dopo la loro dichiarazione.
Quando stava per andarsene, Jake le strinse con delicatezza il polso, chiedendole tacitamente di restare.
-Fammi sapere quando lo dirai alla mamma, ok? Ciao papà.-
Dopo aver ricevuto i saluti del padre, Jake interruppe la chiamata e posò il pokégear in tasca, senza perdere il sorriso allegro che era apparso sul suo viso durante la chiamata.
-Allora, dove ci eravamo interrotti?- chiese l'albino con un sorriso malizioso.
 
-Mi raccomando chiama Jake e diglielo il prima possibile. Sono sicura che gli farà piacere. Ciao.- disse Charlie interrompendo la chiamata.
-Chi era?- chiese Iris che era rimasta lì ad assistere alla chiamata.
-Rocco Petri.-

 
****

Spighetto osservava le scale da diversi minuti ormai ed ogni volta che provava a fare un passo avanti per salirle l'ansia lo assaliva, così tornava alla sua posizione iniziale.
-Quanto durerà questo teatrino? Non fa nemmeno più ridere vedere le espressioni stupide che fai.- sospirò Chicco, seduto sul primo gradino.
-E che...non posso farcela. Non so cosa dire ed è colpa tua!- esclamò Spighetto, indicando suo fratello. -Perché ti ho dato ascolto e non mi sono preparato nulla da dire? Non sono mai stato un tipo impulsivo.-
-Durante una dichiarazione bisogna dire ciò che si prova e fare come gli egizi. Capre dier.-
Carpe diem ed è latino.- lo corresse il più grande, per poi passarsi nervosamente una mano tra i capelli. -Perché sto seguendo i consigli del mio fratello minore?-
-Perché ho una ragazza e tu no?-
-Touché.-
-Ragazzi che ci fate sulle scale?-
Sentendo la voce della domadraghi, Spighetto fece un balzo indietro, rischiando di cadere a terra se non si fosse aggrappato alla parete.
-Iris, giusto in tempo!- esclamò Chicco, balzando in piedi e raggiungendo la ragazza in cima alle scale per poi trascinarla fino a portarla di fronte al fratello. -Spighetto deve dirti una cosa.-
-Ah. Anche io dovrei parlarti.- disse la domadraghi, per poi indicare la rampa di scale che portava al piano inferiore. -Ti va di fare una passeggiata fuori?-
-Uuuh.- esclamò il rosso, osservando i due ragazzi con malizia.
-Da soli.- specificò Iris, lanciando un'occhiataccia al terzo in comodo.
-Me ne stavo andando, non preoccuparti.- disse Chicco, dirigendosi verso la sua camera. -Carpe diem.-
A quella frase Iris fissò confusa l'amico, ma questo sospirò e scosse leggermente la testa.
-Andiamo?- chiese Spighetto un po' nervoso.
-Certo.- rispose l'altra, tesa come una corda di violino.
Finché furono nell'edificio del dormitorio nessuno dei due fiatò, entrambi troppo impegnati a rilassarsi e trovare le parole giuste.
Spighetto ringraziò mentalmente il buio della sera che celava, anche se poco, il rossore delle sue gote. Cercando di non farsi notare scosse leggermente la testa per riprendersi, ma appena il suo sguardo cadde sulla figura della domadraghi il suo imbarazzo passò in secondo piano nel notare la sua confusione.
-Iris cos'hai?- chiese preoccupato l'intenditore, poggiando le mani sulle spalle dell'altra.
La ragazza sgranò gli occhi per il gesto inaspettato per poi abbassare la testa.
-Oggi sono stata convocata dal preside e nel suo ufficio c'era Nardo.- disse la domadraghi alzando lentamente lo sguardo, mentre Spighetto la osservava senza interromperla, dandole il tempo di riprendere a parlare quando voleva, così gli raccontò della proposta fatta dal campione di Unima.
-Ma è grandioso Iris, congratulazioni.- esclamò l'intenditore, abbracciandola con entusiasmo, per poi allontanarsi di scatto col viso in fiamme non appena si rese conto del suo gesto. -Aspetta, come mai non sei al settimo cielo? È splendido che Nardo abbia notato il tuo talento.-
-Perché mi ha detto che dovevo iniziarmi ad allenarmi da subito con lui, quindi dovrei lasciare l'Accademia.- spiegò Iris mogia, per poi stringere le mani di Spighetto nelle sue e fissarlo negli occhi. -Non so che fare. So che è una splendida opportunità, ma ho paura di fallire e voglio stare ancora qui con voi.-
-Non volevi diventare un'ottima domadraghi? La proposta che ti ha fatto il campione di Unima dimostra che ci stai riuscendo ed allenarti con lui ti farà raggiungere il tuo scopo, o almeno ti farà avvicinare molto alla sua realizzazione.- affermò l'intenditore, accarezzando con i pollici le mani della ragazza, che ancora stringevano saldamente le sue. -Non posso parlare per gli altri, ma posso assicurarti che non cambierà ciò che tu sei per me, che tu sia qui o dall'altra parte del mondo.-
-Ciò che io sono per te?- ripeté Iris fissando il verdino dritto negli occhi, cercando di capire cosa volesse dire.
Notando ciò che aveva detto, Spighetto cercò una via di fuga, ma la stretta sulle sue mani aumentò, segno che la domadraghi non l'avrebbe lasciato andare se non avesse ricevuto una risposta.
-Cosa sono io per te?- chiese speranzosa la ragazza, avvicinandosi al più grande.
-Sei una persona fidata, la...persona di cui io...sono...- disse Spighetto completamente rosso, interrompendosi spesso ed abbassando sempre più la voce, fino a diventare talmente fievole da essere inudibile.
-Sei?- disse Iris, facendo un altro passo avanti, riducendo al minimo la distanza tra loro.
-Innamorato.- sussurrò Spighetto.
Non appena sentì quell'ultima frase, Iris lasciò le mani dell'intenditore per abbracciarlo, ma a causa del troppo entusiasmo della domadraghi il verdino cadde all'indietro, con la ragazza su di se e le sue labbra quasi sfioravano le sue.
Prima che potesse pensare a ciò la sua fronte si scontrò con quella della più piccola, la quale subito dopo appoggiò il volto sulla sua spalla.
-Sono proprio stupida. Non posso credere di averti colpito invece di baciarti.- borbottò Iris un po' delusa, per poi alzare di nuovo il viso per poi baciarlo.
*
-Hai visto? Non pensi siano carini insieme?- esclamò Chicco indicando la finestra.
-Ho il serio dubbio che tu sia venuto da me solo per spiare tuo fratello.- borbottò contrariata Burgundy, tenendo le braccia incrociate e dandogli le spalle.
-Non dire questo! Sono qui soprattutto per te.- disse il rosso, abbracciandola.
-Soprattutto?- disse l'intenditrice, voltandosi verso il suo ragazzo mostrandogli un broncio.
-Non fare così, sai che adoro stare insieme a te, ma morivo dalla voglia di vedere come finiva tra loro.- spiegò Chicco facendo uno sguardo da Lillipup bastonato.
-Guarda che stavo scherzando, scemo.- disse l'intenditrice facendogli la linguaccia.

 
****

-Charlotte finalmente! È da oggi pomeriggio che cerco di contattarti. Paul ti ha tenuto molto impegnata?- chiese con malizia Jake incontrando l'amica davanti alla macchinetta.
-Idiota.- borbottò la corvina, sorseggiando il suo caffè. -Perché mi cercavi?-
-Devo darti due notizie eccezionali.- esclamò l'albino sfoggiando un sorriso soddisfatto. -Io e Emy ci siamo messi insieme.-
-Davvero? Ma è fantastico!- disse Charlie felice, dando una pacca sulla spalla all'amico. -Ce ne hai messo di tempo.-
-E non è tutto. Dopo la confessione ho ricevuto una chiamata ed ho saputo che.-
-Lo so, lo ha detto anche a me.- lo interruppe Charlie.
-Non è fantastico? Beh, credo che organizzare un matrimonio in tre mesi sarà un'impresa ardua, ma conoscendo mio padre sono sicuro che ce la farà.-
-Aspe...cosa? Un matrimonio? Di chi?-
-I miei si risposano. Non avevi detto di saperlo?- chiese Jake confuso.
-Credevo che avessi ricevuto un'altra notizia da tuo fratello.- esclamò la corvina, porgendogli il suo pokégear. -Dovresti chiamarlo. È una notizia sensazionale.-

 
****




Lo so, lo so.
È passato un secolo dall'ultimo aggiornamento e mi sento abbastanza in colpa per essere stata breve in questo capitolo, ma è dura scrivere gli ultimi di questa storia, sia perché sono affezionata alla storia e sia perché non sapevo come concludere la storia.
Come spesso accade il titolo lascia molto a desiderare, ma trovare qualcosa che faceva riferimento sia alle telefonate dei Petri, sia all'offerta fatta ad Iris e non ho avuto un'idea migliore (se non si è capito dare titoli non è il mio forte). Penso che ciò che Rocco ha detto a Charlie sia semplice da intuire, soprattutto per l'indizio presente ad inizio capitolo (di certo non ho messo il risveglio dell'ex Campione senza un motivo)
Spero di riuscire ad aggiornarla entro quest'anno a pubblicare quello che probabilmente sarà l'ultimo. Mi rende un po' triste l'idea, ma ci tengo a non lasciarla incompiuta.
Ringrazio tutti quelli che continuano a seguire la storia nonostante ormai io l'aggiorni ad anni alterni, quante ve ne sto facendo passare.

Un abbraccio ;)
   
 
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