Cap.5
Friday
“Non
mi piace per niente il nome che
hanno dato a quelli che tentano di fare i vigilantes” si
lamentò Foggy. Salì su
una sedia e montò una tapparella bianca che si era smontata.
Matt
ticchettò con il bastone per
terra, accanto alla sedia.
“A
me non piace ci siano quelli che
vogliono imitare Daredevil” si lamentò.
Ascoltò il corridoio e si deterse le
labbra con la lingua.
<
Speriamo non entri Karen >
rifletté.
La
tapparella era annerita dalla
polvere in più punti.
“Sì,
però adoratori del diavolo
dovrebbe essere più il nome da dare a chi fa parte del tuo
gruppo” brontolò
Foggy.
Il
rumore della plastica della
tapparella che sbatteva contro il vetro risuonava
tutt’intorno.
“Io
non ho un gruppo… E non voglio
che degli uomini inesperti si facciano ammazzare”
sibilò Matt.
L’altro
avvocato sospirò, vedendo
che la tapparella era storta.
“Penso
che io e la tua ex infermiera
saremmo più adatti a quel nome. Anche se ciò non
toglie che sia orribile” si
lamentò. La raddrizzò, sorrise ed
annuì.
“Ti
sei drogato di caffè o c’è un
motivo particolare perché sei così su di
giri?”. S’informò Matt. Foggy
ridacchiò, strofinò le mani tra loro e con un
saltello scese dalla sedia.
“È
venerdì. Voglio godermi il fine
settimana” spiegò.
Matt
roteò gli occhi dietro le lenti
degli occhiali rossi.
“Questa
volta, però, non andare a
ballare. O lunedì sarai di nuovo nervoso” lo
ragguardì.
Foggy
gli diede una pacca sulla
spalla.
“Ci
andrei solo se venissi anche tu,
socio” ribatté.