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Autore: TheManiae    09/04/2016    4 recensioni
In un regno oscuro e maledetto, tre signori dei demoni si sfidano in un eterno gioco di guerra e potere.
Ora, una nuova pedina scende in campo.
E il suo arrivo, sconvolgerà per sempre quel mondo.
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"AAAAAAHHHHH!"
Un urlo trafisse l'aria, proveniente da una donna che usciva correndo da una casa con in mano un fagotto.
Era una donna circa sui 30 anni, con capelli viola scuro tenuti insieme da una corta coda di cavallo, e sulla nuca spuntavano un paio di piccole corna nere. La pelle era color blu notte, in tema con gli occhi nero pece. Indossava un sari verde smeraldo con disegni d'oro a forma di spirali e onde, con un paio di scarpe di tela marroni ai piedi.
La donna correva terrorizzata in un paesaggio tetro, reggendo con una mano il fagotto di tela bianco. Il terreno era grigio cenere, con alcuni ciuffi d'erba secca che spuntavano tra le pietre, mentre sull'orizzonte si vedevano alberi morti dalla corteccia marrone-grigia, con i rami puntati al cielo come artigli. Il cielo era completamente nero, senza una sola stella  e senza una nuvola, con solo una grossa luna a falce a illuminare la zona.
All'improvviso la porta dell'abitazione di pietra scura e legno si aprì violentemente, e una grossa figura si lanciò all'inseguimento della donna. Era una creatura dall'aspetto rettiloide, con squame arancione tramonto e lunghe zampe con artigli neri col quale scattava rapido. Una lunga coda serpentina schioccava dietro di lui, mentre una testa da lucertola fissava famelica la sua preda con occhi di sangue. Infine, una serie di spine ossee si innalzava per tutta la spina dorsale.
In pochi istanti il rettile raggiunse la donna, saltandole addosso e gettandola a terra. Il fagotto era atterrato un paio di metri più avanti, e il pianto di un neonato invase la radura.
La bestia incombeva sulla vittima, con le fauci piene di zanne affilate aperte e pronte a serrarsi sulla sua testa, quando un piccolo cristallo nero lo colpì in testa.
Voltandosi la creatura vide una figura nera osservarla dal camino dell'abitazione, col mantello nero che sferzava sul profilo della luna bianco latte. L'essere fece passare la lingua biforcuta tra le zanne, osservando affamato la nuova preda più gustosa.
La figura misteriosa e il rettile si fissarono per alcuni secondi, permettendo alla donna di fuggire col fagotto, finché il primo non saltò giù dal camino e si lanciò contro il rettile, che lo imitò ruggendogli contro.
Appena prima di toccarsi a vicenda un'improvviso lampo giallo illuminò la zona per un istante, e l'essere fu lanciato a terra con un grosso taglio dalla spalla destra fino al ventre, dal quale colava una sostanza simile a pietra fusa.
La figura incappucciata impugnava una grossa spada con la mano sinistra. L'elsa era color pece, con al centro un teschio di capra con le corna dipanate ai lati a formare la guardia e con due gemme giallo brillante incastonate negli occhi del teschio. La lama, anch'essa nera, molto lunga e piena di simboli arcani incisi che brillavano di luce gialla. Il lato affilato curvava leggermente verso l'esterno, per poi rientrare verso la punta. Il lato piatto invece seguiva era dritto, con una nicchia rotonda verso l'interno nella quale levitava una piccola sfera, dentro la quale vorticavano inquietanti vapori neri e gialli.
Il rettile si rialzò da terra fissando con odio il misterioso individuo. Lanciò un ruggito potentissimo verso l'alto, mentre una grossa cresta rosso vivo si apriva ai lati della testa.
In lontananza due ruggiti identici risposero al suo, e in pochissimi secondi altre due lucertole sbucarono dalla vegetazione secca della foresta, aprendo le creste e fissando famelici la figura che li fissava immobile. Anche mentre lo circondavano e gli camminavano attorno graffiando il terreno con gli artigli, egli rimase fermo senza nemmeno respirare.
Il primo rettile gli balzò addosso da dietro, ma prima che gli artigli neri lo toccassero la punta della lama dell'incappucciato sporgeva già dalla schiena del mostro, che fu lanciato a folle velocità contro un albero, finendo a terra immobile mentre la sostanza fusa sporcava il terreno.
Le altre due attaccarono in sincronia perfetta, ma mentre la prima veniva quasi tagliata a metà da un fendente della spada, il secondo colpì la figura con una possente artigliata, facendolo cadere a terra.
Prima che potesse rialzarsi, la gola della lucertola si illuminò mentre delle braci incandescenti fuoriuscivano dalla bocca a ogni respiro, e emettendo uno stridulo acuto sparò una vampata di fiamme vive sull'avversario a terra.
L'espressione del mostro divenne confusa, notando che quando il getto era cessato a terra c'era solo il mantello nero che veniva consumato dal fuoco. Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi che la testa venne staccata dal collo da un lampo giallo.
La donna, che durante lo scontro si era nascosta dietro una roccia, uscì lentamente dal nascondiglio camminando verso il suo salvatore. Egli era un ragazzo circa sui 17 anni, con la pelle estremamente pallida e i capelli corvini. Portava un giubbotto di pelle nero senza maniche sopra una maglietta blu scuro, con dei pantaloni neri strappati all'altezza delle ginocchia e non portava scarpe, dati i piedi artigliati. 
Tre cose però colpirono la donna del suo salvatore. La prima era uno strano rigonfiamento sulla schiena, che a volte si muoveva come fosse vivo. il secondo fu un grosso taglio sulla spalla destra, probabilmente provocato dal colpo della lucertola, che si stava riempiendo di una sostanza scura simile a fumo, e in pochi secondi il taglio sparì del tutto, senza lasciare nemmeno una cicatrice. Infine, la terza cosa era anche la più inquietante. Un paio di occhi giallo acceso, molto simili a due eclissi di sole.
Appena vide quelle due fiamme gialle riconobbe colui che le stava davanti, e si inchinò rapidamente.
"Grazie mio signore! La ringrazio di cuore!" disse praticamente urlando e con le lacrime agli occhi. Sentendo una mano toccarle la spalla alzò lo sguardo, e guardò il ragazzo fissarla sorridente.
Lui si voltò senza proferire parola, mentre alcune scie di fumo nero partivano dal collo coprendo la schiena e la testa formando un nuovo mantello nero. Prima che potesse chiamarlo, la donna lo vide sparire nella vegetazione morta, e si alzò dirigendosi verso casa sua.




Il ragazzo incappucciato camminava lungo un sentiero buio tra gli alberi fitti, procedendo sicuro e per nulla intimorito.
All'improvviso una voce femminile tagliò il silenzio, proveniente dal fianco del ragazzo.
"Era da molto che non assaggiavo sangue di pyrus. Piccante come al solito" disse la voce ridacchiando, mentre i vapori contenuti nella sfera che galleggiava nella spada si calmavano, formando un'occhio felino giallo che fissava il viso nascosto del ragazzo.
"Ne abbiamo uccisi già ieri, oltre ad alcuni necros due giorni fa" rispose lui in tono annoiato.
"Lo sai che sono sanguinaria. Sono pur sempre un'arma" rispose la lama con tono ovvio.
Quel piccolo scambio di battute finì li, e dopo alcuni minuti finalmente i due raggiunsero l'uscita da quel sentiero, illuminata da una luce.
Sbucarono davanti a una piccola radura, con un'edificio di legno e pietra che si ergeva al centro di essa. Alla porta c'erano due grossi bracieri di ferro che ardevano di fiamme rosse, che agitandosi creavano strane ombre sui limiti della radura. Le finestre erano protette da sbarre di metallo, mentre sopra la porta di legno sventolava l'insegna della locanda: Un serpente verde con in bocca un ratto, col corpo sistemato a formare una S, e sotto di esso la scritta Slayrats.
Il ragazzo entrò nella locanda e si diresse verso il bancone. L'odore di alcol gli invase le narici, mentre osservava un paio di ubriachi dormire sulle sedie accanto al fuoco mormorando frasi sconnesse.
Prese una stanza pagando il prezzo per una notte, e si diresse li in fretta salendo le scale e girando nel corridoio. Aprì la porta e la richiuse subito dietro di se, mentre il mantello si dissolveva nell'aria. Sistemò il resto dei vestiti sul tavolo ai piedi del letto e si sedette su di esso, osservando la spada posta accanto al muro.
"Notte Eris" 
"Notte Jack"




Angolo Autore
Salve gente
Ecco la mia prima storia fatta di testa completamente mia.
E si, ho una testa abbastanza strana :3
Beh, spero vi piaccia
Alla prossima

Would to serve in Heaven, or rule in the Hell?
   
 
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