Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: piccolo_uragano_    11/04/2016    12 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
----
Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A chi ha il coraggio di partire 
senza più tornare.


Quando Damian aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu che il posto accanto al suo nel letto matrimoniale era vuoto. Rose non c’era. La sua bella Rose non era lì accanto a lui. Mettendosi seduto, si rese conto che probabilmente Rose non aveva nemmeno messo piede in camera loro, visto che la sua parte di letto non era stata disfatta e che un cassetto della cassettiera era rimasto leggermente aperto – Rose odiava i cassetti leggermente aperti. Damian si dimenticava sempre di chiudere bene l’ultimo cassetto della cassettiera, e lei lo chiudeva sempre.
Prima di poter chiamare il suo nome, sentì la sua risata provenire dal piano di sotto. Perché Rose stava ridendo di gusto tra il salotto e la cucina alle cinque e trenta della mattina? Si infilò la felpa e, allarmato, scese le scale di legno a piedi nudi: con chi rideva Rose, nel suo salotto?
Dopo nemmeno un paio di scalini, si rese conto che allarmarsi era stato inutile. Rose era seduta a gambe incrociate sulla sua solita poltrona, e seduti sul divano c’erano due strani soggetti straordinariamente inglesi. Lui era seduto in modo talmente elegante che Damian, senza rendersene conto, si sentì in soggezione. Riusciva a catalogarlo come essere umano solo perché il suo braccio sinistro circondava le spalle di una donna bionda e sorridente, la quale teneva una mano posata sulla pancia tonda di pochi mesi.
Non ebbe bisogno di chiedere nulla, perché quando Rose si girò verso di lui e gli sorrise, a lui fu chiaro che quella era senza dubbio parte della famiglia (inglese) di Rosalie.
“Amore!” lo appellò la primogenita Redfort. “Indovina chi è venuto a trovarci!”
Damian sorrise e arrivò alla fine della scala, mentre Sirius si alzava e gli tendeva la mano.
Damian Francois Lefevre.” Disse. “Immagino che tu sia il cognato di Rose.”
“Sirius Orion Black. Immagino che tu sia l’uomo di Rose.” Rispose Sirius.
“Così pare.” Rispose Rose. “Come mai sei già sveglio?”
“E tu da quanto sei sveglia?” replicò Martha, alzandosi per stringere la mano a Damian. “Tanto piacere, Martha Redfort Black.”
“Ho sentito molto parlare di voi.” Rispose Damian in un inglese leggermente imbarazzato. “Da quanto siete qui?”
“Poco dopo mezzanotte.” Rispose Rose.
“Oh.” Damian si sedette sulla poltrona accanto a quella di Rose. “E come siete arrivati qui? Metropolvere?”
Sirius alzò gli occhi al cielo. “Con la macchina. Vedi, Martha, anche lui dice che sarebbe stato più semplice con la Metropolvere!”
“La mia macchina è ancora fantastica.” Replicò Martha, alzando le spalle.
“Posso offrirvi qualcosa di colazione?” domandò Damian.
“Ho appena mangiato un piatto di pastasciutta.” Disse Martha sorridendo. “Praticamente mi sono spinta fino a qui solo per ricominciare a mangiare ciò che Rose cucina.”
“Beh, è una cuoca fantastica.” Le disse Damian. “Tu non cucini, Martha?”
Sirius e Rose scoppiarono a ridere nello stesso istante.
“Beh” si difese Martha sorridendo “questo significa che Rose non ti ha detto tutto di noi. Altrimenti ti avrebbe detto che i miei figli mi implorano di non cucinare.”
Damian si sforzò di non ridere.
“Sul serio, ragazza, che hai raccontato di mia moglie?” chiese Sirius.
Rose scoppiò a ridere di nuovo e l’alba donò a Parigi un giorno di Natale soleggiato ma freddo. Dopo circa un paio d’ore, un bambino di cinque anni, biondo e con gli occhi chiari esattamente con Damian, fece la sua comparsa in salotto, avvolto in uno splendido pigiama azzurro e strofinandosi un occhio con la mano. “Papa? Rose?” chiese, con un debole francese. “Qu'est-ce qui se passe?” 1
Rose si alzò e andò verso il piccolo Gabriel. Martha non capì bene cosa gli disse, perché il suo francese era diventato fluido e conciso, ma il piccolo sorrise e allargò le braccia. “Oncle Sirius! Tante Martha!” 2
Martha sorrise. “Rose io non ricordo nulla del francese.”
“Oh ma lui sa l’inglese. Non tanto, però.” Sottovoce, gli disse che zia Martha parlava solo inglese. Lui, allora, le augurò buon Natale in un timido inglese e gli occhi di Damian si illuminarono.
“Buon Natale anche a te, piccolo Gabriel.” Rispose Martha avvicinandosi a lui. Il piccolo Gabriel, però, sgranò gli occhi quando notò la pancia di Martha.
Elle est enceinte!” 3 esclamò.
Sirius sorrise e, guardando Rose, si rese conto che probabilmente non l’aveva mai vista così felice.

Gabriel teneva stretta la mano di Rose, in giro per Parigi, mentre Martha sorseggiava una cioccolata da un bicchiere di Starbucks. Erano passati ormai due giorni da quando erano lì, e avevano stretto un insolito legame. Damian vantava un umorismo sottile che faceva a pugni con quello acido e saccente di Sirius, ma il contrasto era gradevole e non era mai detta l’ultima parola. Sirius e Martha si erano regalati un giro romantico per Parigi il giorno di Santo Stefano, e avevano scritto lunghissime lettere a Kayla, Robert e Harry, ma le risposte erano state concise e fredde, soprattutto dai due Black, mentre Harry aveva cercato di far credere che andasse tutto bene.
Quella sera, invece, Gabriel avrebbe dormito dalla mamma di Damian, una strega gentile e molto dolce, per regalare alle sorelle una serata al cinema (“L’ultima volta che sono andata al cinema con te ero appena tornata dal mio primo anno di Hogwarts, insomma!”) e Damian aveva proposto a Sirius di bere una birra babbana in un locale carino poco lontano da lì.
Martha passava sempre qualche minuto ad osservare Damian e Sirius: si stavano simpatici, ma si prendevano con le pinze. Sirius era comunque l’ultimo amico di Remus, e aveva giurato che se fosse successo qualcosa a Rose e Damian il bel francese avrebbe dovuto risponderne direttamente all’ultimo Purosangue.
“Beh” aveva detto Martha in giro per Parigi, mano nella mano con Sirius. “mia sorella si è scelta proprio un bel francese.”
Sirius era sembrato subito indispettito. “Come hai detto?”
“Ho detto che è un bell’uomo.” Aveva risposto Martha, sorridendo.
“Si ma tu hai sposato me, come fai anche solo a dire che quello sia un bell’uomo?”
“L’essere sposata con te non mi impedisce di dire che Rose abbia ancora buon gusto.”
“Si, ma tu ne hai avuto di più, non trovi?”
“Perché, potendo avresti sposato Rose?”
Sirius aveva scosso la testa. “No. Sceglierei te tra mille altre.”
Martha aveva sorriso ribadendo che Damian era un bell’uomo, e Sirius aveva sbuffato.
Ma quella sera Martha e Rose passeggiavano per Parigi dopo aver portato Gabriel dalla nonna, parlavano di Robert, Hermione, Kayla, Draco, Fred, parlavano di Hogwarts, parlavano di quella terra che Rose aveva abbandonato, parlavano di ciò che erano state e di ciò che sarebbero diventate, quando Rose si incupì e chiese ciò che voleva chiedere a sua sorella più o meno da quando si era presentata sulla porta di casa sua.
“Come sta Remus?”
Martha si perse a guardare la città. “Bene, suppongo. Trova qualche lavoretto ogni tanto e a casa con noi non sta molto, ma si tiene in costante contatto con i ragazzi.”
“E … Tonks?”
Martha guardò la sorella. “Ci vorrà ancora un po’ di tempo.” Sospirò. “Poi si troveranno anche loro.”
“Sapete niente di Wormtail, al Ministero?”
Martha fece involontariamente cadere il bicchiere di cioccolata, ormai vuoto, e Rose lo prese al volo, riscoprendo i suoi riflessi da Battitrice.
“Scusa.” Disse la maggiore. “Non volevo chiedere qualcosa che …”
Martha la fermò. “È che me ne ero quasi dimenticata. Voglio dire, stando qui, con te, Sirius e Damian … mi ero quasi dimenticata di lui e di ciò che ha fatto.”
“Vuol dire che sei andata avanti.”
“O che sto perdendo colpi.”
“Beh, mangi come un tacchino, quindi …”
“EHI! Io mangio per due!!”
“Per tre. Con Kayla non mangiavi nulla, ti stai rifacendo.”
“Con Kayla avevo vent’anni e cercavo di liberare mio marito.”
Rose sorrise nostalgica. “Ci hai messo un po’.”  Martha sospirò, e Rose colse la palla al balzo. “Che ne pensi di Damian?”
“Penso che tu abbia trovato il tuo posto, con lui.”

Martha, con dipinta sul viso un’espressione furiosa, entrò in un pub dal nome impronunciabile. Dietro di lei, Rose pregava Merlino che la situazione non fosse troppo grave, ma quando si accorse delle tre bionde ventenni sedute al tavolo di Damian e Sirius, persino Rosalie abbandonò la calma e seguì la sorella che, a grandi passi e con i pugni stretti, li stava raggiungendo.
“Via, tutte e tre, lontane!” disse, con tono freddo.
“Ehi, sorella, calmati!” esclamò una di loro, palesemente ubriaca.
“Torna a casa bimba, puzzi ancora di latte.” Replicò Martha.
“Tu ti sei fatta mettere  la pagnotta nel forno, invece?” rispose un’altra delle tre.
“Oh, si, dallo stesso uomo ubriaco che volevi portarti a letto.” Rispose Rose. “Vi ha detto di andarvene, nel caso non l’aveste capito.”
Loro rimasero a guardare quei quattro strani individui troppo cresciuti per quel tipo di pub e quando Martha allargò le braccia e alzò le sopracciglia, quelle corsero via. Solo quando furono sparite però osò girarsi verso Sirius, che la guardava con occhi più che ubriachi. “Mi trovi ancora affascinante?” domandò, sbiascicando.
“Beh, amico, ha allontanato quei tre beeeei ….”
“Damian Francois Lefevre.” Lo richiamò Rose. “Dimmi immediatamente quanto e cosa avete bevuto.”
“Abbiamo iniziato con quella cosa che piace a te, al pub sotto casa vostra.” Rispose Sirius.
“Vodka?” domandò Rose, spalancando la bocca. “Non ne bevo dall’ultimo Capodanno da James, cazzo, è roba per chi ha un fegato di ferro!”
“Beh” rise Damian “Noi non lo abbiamo più!” ed entrambi scoppiarono a ridere.
“Sai è fantastico avere cinque figli.” Disse Martha, a denti stretti. “Uno che fa a botte al Ballo del Ceppo, uno che viene estratto per il Torneo Tremaghi senza essersi proposto, una in crisi d’identità, uno che ancora deve nascere e uno che si ubriaca nei pub francesi per dimostrare che è ancora affascinante!!” Batté il pugno sul tavolo e alcuni curiosi si voltarono per guardarla.
“Secondo me” esordì Sirius, lasciandosi cadere sul tavolo. “quelle bionde ci trovavano più che affascinanti.”
Martha, in mezzo secondo, lo Schiantò.

Sirius si svegliò sentendo solo un gran mal di testa. Aprì un occhio e si rese conto di essere nella piccola stanza degli ospiti di casa di Rose e Damian. Girandosi sul lato, trovò sua moglie Martha, sveglia e vigile, seduta sul letto a fissarne i piedi.
“Che …”
“Ti sei ubriacato.” Rispose lei, prima che lui potesse finire.
“Oh.”
Ed ecco spiegato il mal di testa, si disse.
“Ti sei ubriacato come un ventenne e stavi per portarti a letto una ragazzina.”
“Sono sicuro che ci sia una spiegazione.” Rispose lui, massaggiandosi le tempie.
“E ti ho Schiantato nel bel mezzo di un pub perché da un momento all’altro avresti vomitato.”
“Mi hai Schiantato?” domandò, esterrefatto. “E non ho reagito?”
“La vodka e l’età fanno brutti scherzi, a volte.”
“Vodka?” Sirius si mise seduto. “Merlino, l’ultima volta che ne ho bevuta sarà stato …”
“Dopo i M.A.G.O., prima del matrimonio.” Replicò Martha sicura, alzandosi dal letto. “L’aspirina è sul comodino. Resta a letto per oggi.” E, senza aggiungere altro, uscì dalla stanza.

Rose si sedette davanti alla sorella e ad un tavolino che ospitava due cappucci e due cornetti.  Martha, con addosso una sciarpa verde acqua e i capelli raccolti, guardò la sorella con aria seria.
“Se facessi una scelta sbagliata, tu me lo diresti?”
Rose annuì, perplessa.
“Se, per esempio” continuò Martha “stessi scegliendo di sposare l’uomo sbagliato, tu me lo diresti?”
“Lui non è mai stato l’uomo sbagliato.” Rispose Rose. “Su questo non ho mai avuto dubbi.”
“Forse ho sbagliato io.”
“Martha, non …”
“Forse abbiamo sbagliato tutto.”
“Aspetti un bambino, ne hai altri tre a casa, e …”
“Forse questo bambino è un errore. Forse io e Sirius non abbiamo più nulla da dirci.”
Una lacrima salata rigò il viso di Martha, mentre Rose rimaneva con la bocca spalancata. 





Salve popolo, sono tornata. So di non esservi mancata, ma a me mancavate voi quindi eccomi qui!
Ho usato Google traduttore per il piccolo Gabriel, io non so mezza parola di francese, comunque 

1 : Papà, cosa succede?
2 : zio, zia
3 : è incinta!

In questo capitolo abbiamo un piccolo approfondimento sulla vita di Rose a Parigi con Damiàn, visto che me lo avevate chiesto, spero di non avervi delusi!! E per chi volesse saperlo, il prestavolto di Damiàn è Simon Baker, attore protagonista di una serie tv che ho adorato chiamata 'The Mentalist'. 
Ecco, detto questo, ringrazio Always_Potter per aver concepito con me la parte di Sirius e Damiàn al bar, anche se c'è da dire che non eravamo del tutto in noi quando abbiamo avuto questa idea! Oltre a lei, come sempre il mio cuore di panna vittoriaM20, _werewolf_, Distretto_9_e_34, felpato8 e Kicchan7.

Prometto che nel prossimo capitolo ci avvicineremo alla seconda prova! 
Grazie davvero, vi si ama. 
xx 
   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: piccolo_uragano_