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Autore: Signorina Granger    11/04/2016    11 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
Prima dell'ascesa di Voldemort, i Magonò vennero emarginati e costretti all'esilio su un bellissimo arcipelago nell'Oceano Atlantico, Regalo.
In una di queste isole vivono delle persone, l'Arcana Famiglia. Non sono legati dal sangue, il loro solo vincolo è una carta, uno dei Tarocchi.
Stipulando un patto con una carta si entra nella famiglia e si ha il possesso di straordinari poteri che ai normali Magonó sono estranei... Ma si hanno anche delle responsabilità.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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~~Capitolo 8: Non è un gioco
 

 
Non sapeva perché e se lo chiese a lungo.
Anzi, forse non smise mai realmente di chiederselo.

Lo sapeva, lo sentiva.
Sentiva che qualcosa non andava.

Sapeva che stava per succedere qualcosa…


Elske stava stesa sulla sua branda, fissando il soffitto senza riuscire minimamente a dormire, a differenza dei suoi compagni.
Era inquieta e nervosa, il motivo non lo sapeva bene nemmeno lei.

La ragazza sospirò e chiuse gli occhi, dicendosi di rilassarsi e lasciar perdere qualunque stupido pensiero le stesse attraversando la mente.
 

Stava quasi per riuscirci, stava per convincersi che era solo una notte come un’altra e che non sarebbe successo nulla quando li sentì.

I passi, fuori dalla stanza dov’erano rinchiusi.
Passi pesanti, di qualcuno pieno di fretta e impazienza, qualcuno di robusto.
 

Anche oggi se lo domanda, a volta. Si chiede perché la sua bocca si piegò in quel modo quando vide e sentì il pannello scorrere…

Si chiede ancora perché sorrise, quando vide Winstor sulla soglia e la bacchetta in mano.

Probabilmente fu la "soddisfazione" dell'aver avuto ragione... ma ancora non sapeva cosa sarebbe successo.


                                                                              *


“Ahi!”      Violet sbarrò gli occhi di botto, sentendo chiaramente il dolore alla nuca che l’aveva fatta svegliare.

Ci mise qualche istante a rendersi conto che l’avevano presa per i capelli: ecco il motivo del dolore.
 

“Che accidenti volete adesso? Leach ha intasato il bagno?”    Domandò Noelle in tono nervoso, mentre veniva spinta da un’Auror fuori dalla stanza insieme a Violet, Norah, Isaac e Nicholas, tutti ancora confusi e assonnati.

“No ragazzina, ma vuole che assistiate ad una cosa… poi potrete tornarvene a dormire.”
 

Isaac e Norah si scambiarono uno sguardo confuso e preoccupato allo stesso tempo: non facevano presagire niente di buono, quelle parole.

Violet si trattenne dal prendere a calci l’Auror che la stava spingendo, intimandogli di mollare la presa sui suoi capelli.
Quasi si stupì nel vedere che le obbedì: si era praticamnete dimenticata del suo dono, pulendo tutto il giorno.
 

“Dove ci staranno portando?”   Domandò a mezza voce Nicholas rivolto ad Isaac, che si limitò a scrollare le spalle e rispondere brevemente in tono ovvio:

“Beh, se non lo sai tu non vedo come potrei saperlo io…”


                                                                                        *


Cristian colpì con rabbia la porta, massaggiandosi poi la mano e imprecando a mezza voce mentre Elske rimaneva immobile sulla sua branda, come se stesse ancora metabolizzando lo spettacolo al quale aveva appena assistito.
 

Nemmeno Diana accennava a muoversi, ancora sconvolta dalla fretta in cui era successo tutto: Winstor era piombato nella stanza per poi prendere Kaleb e Romeo, trascinandoseli dietro con la magia.

Sleali e scorretti… loro potevano usare la magia e minacciarli.

“Che cosa gli vorranno fare?”    Domandò a mezza voce Diana, ricevendo uno sguardo eloquente da Drake:
 

“Non voglio mettere il dito nella piaga Diana, ma è abbastanza chiaro…”

“Bene. Allora muovi il culo e vai ad aiutarli.”    Sbottò Cristian rivolgendosi al ragazzo, che lo guardò inarcando un sopracciglio con fare scettico:

“E come dovrei fare, sentiamo.”
 

“Beh, tu puoi uscire da qui mi risulta… quindi coraggio, vai ad aiutarli.”

Drake sbuffò prima di alzarsi, parlando un’ultima volta prima di sparire:

“Bene. Ma se ci rimango pure io, rimarrete chiusi qui per un bel po’… a voi la scelta.”
 

Quando la figura del moro sparì dalla penombra della stanza Diana, Cristian ed Elske rimasero in silenzio per qualche attimo, mentre il ragazzo si lasciava cadere sulla sua branda:
 

“E ora che si fa ragazze?”

“Aspettiamo.”


                                                                                      *


“Allora, so che vi starete chiedendo perché vi ho fatto portare qui a quest’ora… diciamo che non volevo farvi aspettare oltre per mostrarvi cosa succede se doveste per caso disobbedirmi.”

Leach rivolse un sorriso ai cinque ragazzi in piedi davanti a lui, tutti con uno sguardo scettico, confuso e carico di odio allo stesso tempo.

In quel momento spuntò Winstor con al seguito Kaleb e Romeo, entrambi svolazzavano a mezz’aria dietro al Capo degli Auror, immobili.
 

Gli occhi di Isaac si dilatarono nel vedere il suo migliore amico e la sua nemesi e fece per fare dei passi avanti, venendo però bloccato dalla presa di Nicholas sul suo braccio.

“Non ti muovere ragazzo, non sei l’unico con il dono di uccidere e sto per dimostrartelo. Procedi pure, Joe.”
 

Il Capo degli Auror fece fermare i due corpi immobili dei ragazzi sul pavimento freddo della sala, alzando lo sguardo sul Ministro:

“Signore?”

I due uomini si guardarono in silenzio, uno con un chiaro ordine negli occhi scuri e l’altro come a volergli dire “devo fare anche questo?”


Politici. Mai una volta in cui si sporcassero le mani…


Drake spuntò all’improvviso in un angolo della sala dietro alla colonna, ma rimase immobile alla scena.

Nicholas lo vide e sgranò gli occhi nella direzione del ragazzo, scuotendo leggermente il capo mentre Winstor alzava la bacchetta, puntandola su Kaleb e Romeo.

Erano in una specie di stato di pietrificazione, ma non erano inermi e vedevano chiaramente la scena anche se non potevano muoversi.

Isaac vide come al rallentatore il fascio di luce verde scaturire dalla bacchetta di Winstor mentre incrociava per l’ultima volta lo sguardo del suo migliore amico.
 

Gli occhi grigi di Kaleb si assottigliarono come se gli stesse rivolgendo un ultimo sorriso rilassato prima di rimanere immobile del tutto.

Isaac sgranò gli occhi nel vedere quelli di Kaleb e Romeo come diventare opachi, senza vita e senza espressione.
Nicholas non accennava a mollare la presa sul ragazzo mentre Norah si portava con orrore una mano alla bocca, gli occhi verdi leggermente lucidi come quelli di Violet.
 

Drake fece per fiondarsi verso il gruppo, ma Nicholas gli fece cenno di andarsene: era la loro unica speranza, se non volevano morire tutti.

Il moro boccheggiò mentre guardava i corpi di Romeo e Kaleb cadere sul pavimento, rimanendo inermi e pallidi… due cadaveri.

Drake contorse la mascella, guardando un’ultima volta il volto affilato di Romeo e quello dall’espressione rilassata, malgrado tutto, di Kaleb prima di sparire, tornando nella soffitta dov’erano rinchiusi Cristian, Elske e Diana.
 

Avrebbe potuto scappare, nascondersi…ma non lo fece.
Per la prima volta nella sua vita Drake non stava pensando a se stesso, ma agli altri.
 


                                                                      *
 

Non sentirono nemmeno il rumore del corpo sul pavimento, troppo concentrati a metabolizzare ciò che avevano appena visto.

Eppure ne fece, di rumore.
Quando Joe Winstor crollò sul pavimento il suono echeggiò nella grande sala, anche se solo Leach lo sentì.
 

Violet in un primo momento non capì, ma poi si voltò verso Isaac.
Il biondo aveva gli occhi lucidi e guardava il corpo dell’Auror sul pavimento con odio.

La ragazza si chiese se l’avesse ucciso di proposito oppure se in preda all’ira, ma ciò non ebbe molta importanza sul momento…
 

Nobby Leach guardò l’uomo crollare sul pavimento per un secondo prima di voltarsi verso Noelle, intimandole con lo sguardo ciò che la ragazza avrebbe evitato volentieri.
 

Il Ministro della Magia sorrise, quando vide Isaac voltarsi verso di lui per poi stupirsi nel non vederlo crollare a terra come Kaleb, Romeo o Winstor.

Il ragazzo aggrottò la fronte senza capire, ma poi al sorriso sadico del Ministro si voltò lentamente verso Noelle, che gli rivolse uno sguardo rammaricato con i castani occhi da cerbiatta lucidi e pieni di lacrime.
 

Scusami
 

Isaac lesse chiaramente il labiale della ragazza, senza prendersela minimante con lei. In quel momento avrebbe solo voluto fare più male possibile a Leach… quel gran bastardo del Ministro della Magia.
 

“Grazie Noelle, vedo che con le cattive capisci.”

Noelle abbassò lo sguardo alle parole del Ministro, che si rivolse poi a Nicholas:

“Bene, non c’è altro… tornatevene nella vostra stanza e assicurati che non combinino nulla.”
 

Norah appoggiò una mano sulla spalla di Isaac, che continuò a guardare il Ministro nella speranza che il potere di Noelle cessasse di far effetto e che quel verme morisse, finalmente.
 

Ma non accadde.
Leach sparì e Isaac si ritrovò a salire le scale quasi senza accorgersene, spinto da Norah e Violet per entrambe le braccia.

Noelle sobbalzò al sentirsi toccare la spalla, voltandosi a guardare Nicholas che ritrasse la mano come se si fosse scottato con una fiamma:
 

“Lo sapevi, vero?” 

Nicholas sgranò gli occhi alle parole della ragazza, affrettandosi a rispondere:

“No! Certo che no, non lo sapevo!”

Delusione, rabbia.  Noelle lo guardò con diverse emozioni negli occhi scuri prima di parlare di nuovo, a bassa voce e con rabbia evidente:
 

“Davvero? Beh, in ogni caso puoi dire al tuo amico che io non starò qui ad aspettare che Elske venga uccisa…tu rimani pure qui a leccare il culo a Leach, ma io ho intenzione di andarmene da questo posto Nicholas, e anche in fretta.”

Noelle si voltò e salì in fretta le scale dietro ad Isaac, Violet e Norah mentre Nicholas apriva e richiudeva la bocca, non sapendo come dirle che non sapeva del piano di Leach, che non sapeva nemmeno lui cosa volesse in quel momento.
 

Il parere degli altri non gli era mai interessati molto, eppure ora il suo gli importava e non riusciva a spiegarselo: non gli era mai successo.
Nicholas Blake salì lentamente i gradini di marmo dietro ai suoi compagni, pensando al casino nel quale si era messo per una stupita carta…
 

Tutto ha un prezzo… dopotutto un patto è fatto di compromessi.
Ora Nicholas lo sapeva, mentre si guardava il tatuaggio con la tripla croce sul braccio…

Il sapere ha un prezzo.


                                                                     *


“Drake! Che è successo?”

Alle parole di Diana il ragazzo non rispose, lasciandosi scivolare sulla sua branda e passandosi una mano sul viso.

“Mi dispiace.”


Nella stanza calò improvvisamente il silenzio, mentre Cristian dava un calcio alla parete della stanza e Elske sospirava, cercando di trattenere le lacrime e di non pensare alla scena.
 

Diana invece rimase impassibile come suo solito: non aveva pianto nemmeno alla morte di suo padre e non aveva intenzione di farlo, non per colpa di Leach e dei suoi giochi.

“Bene. Ma ora ha finito di giocare con noi… Presto saremo fuori da cui e nessun altro morirà, ve lo prometto.”


                                                                               *


“Si è addormentato?” 

Violet s’infilò sotto le coperte senza staccare gli occhi da Norah, che annuì mentre si alzava dal letto di Isaac per raggiungere il suo, posto accanto a quello di Violet:
 

“Si, alla fine… non faceva che dire che avrebbe ucciso Leach. Non che mi dispiacerebbe, certo.”

“Forse alla fine sarà solo quella, la soluzione possibile.”   Mormorò Violet prima di appoggiare la testa sul cuscino mentre Norah spegneva la luce, annuendo:
 

“O lui o noi Violet… alla fine qualcuno morirà.”

Norah rivolse un’occhiata al letto vuoto di Nicholas, chiedendosi dove fosse il ragazzo mentre Noelle si era addormentata o non aveva voglia di parlare, più probabilmente… se ne stava coperta fino al naso e raggomitolata su se stessa, i capelli erano l’unica cosa visibile dalle lenzuola del letto.

“Già… qualcuno dovrà pagare, alla fine.”


                                                                           *


Aprì la porta lentamente, sperando che gli altri stessero dormendo.
Quando entrò nella stanza quasi tirò un sospiro di sollievo: le sue preghiere erano state esaudite, se non altro…
 

No, Nicholas non aveva una gran voglia di parlare, non in quel momento.  Raggiunse silenziosamente il suo letto e si levò le scarpe in fretta: voleva dormire e basta, aveva parlato a lungo con Leach di Isaac, Noelle e il Wizengamot… il mal di testa gli stava tornando, non ne poteva più di discorsi e cospirazioni.

Leach aveva fatto uccidere Kaleb e Romeo eprchè, a detta sua, erano quelli che gli sarebbero serviti di meno...anzi, Romeo sarebbe anche potuto diventare pericoloso. Non aveva accennato ai nomi delle prossime vittime e francamente Nicholas non voleva nemmeno saperli: non voleva quel peso sulla coscienza.
 

Gli occhi chiari del ragazzo, sensibili al buio più di quelli scuri, scorsero la figura di Noelle stesa sul letto accanto al suo. 

Nicholas si piegò leggermente in avanti con il busto, avvicinandosi appena alla ragazza prima di parlare con un filo di voce:
 

“Te lo giuro, non lo sapevo… ti prometto che vi uscire da qui senza altre morti.”


Isaac piegò la bocca in un mezzo sorriso, mentre un leggero cigolio gli faceva capire che anche Nicholas si era messo a letto.

Senza altre morti?  Lui non ne era tanto sicuro…
 

Leach sarebbe morto per mano sua, l’aveva promesso a se stesso e a Kaleb… anche a Romeo, in realtà. Non era facile ammetterlo ma gli dispiaceva per quel borioso arrogante, nonostante tutto. Era comunque cresciuti insieme e in fin dei conti sarebbe stato impossibile non soffrire almeno un po’ della morre di una persona che si conosce da anni ed anni…
 

Leach aveva assistito e fatto uccidere i due ragazzi con una leggerezza spaventosa, non reagendo nemmeno alla morte di un suo collaboratore per mano sua… aveva solo pensato ad assicurarsi la salvezza tramite Noelle: il resto non gli importava.
 

Isaac chiuse gli occhi, promettendo al Ministro della Magia che avrebbe avuto la stessa leggerezza quando quello morto sarebbe stato lui.










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Angolo Autrice:

Buonasera! Vi chiedo di non linciarmi per ciò che avete appena letto, è dispiaciuto molto anche a me ed è stato difficile scegliere.
Ho fatto morire quelli che secondo me avrebbe fatto uccidere lo stesso Leach, ragionando come avrebbe fatto una persona come lui in quella situazione.

Ripeto, mi è dispiaciuto molto ed è stato difficile scegliere, non penso di far morire altri OC, comunque.

 Questa storia sta procedendo anche troppo in fretta, nel senso che tra non molto finirà e un po' mi spiace, lo confesso ma con questa trama non la posso esageratamente tirare per le lunghe.

Che dire, spero che non mi odierete e chiedo scusa alle autrici di Romeo e Kaleb, gli OC mi piacevano tutti (non per altro li ho selezionati) quindi mi spiace davvero ma non mi sembrava veritiero tenerli in vita tutti.
Detto ciò mi dileguo, a presto spero!


Signorina Granger


 

 

   
 
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