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Autore: _Giuls17_    18/04/2016    2 recensioni
[the dark world, the same enemy but that's another story]
Hermione aveva provato sulla sua pelle il dolore vero e da quel momento aveva preso la decisione più importante della sua vita, una decisione che aveva richiesto un sacrifico che lei aveva eseguito senza indugio; ma in un mondo in cui Lord Voldemort ha preso il potere e Harry Potter cerca ancora di contrastarlo, non tutto andrà per il verso giusto.
C6: -Vorrei tanto che non fossi una stronza Serpeverde con zero capacità di amare.-
C7: “Cercavamo un amore travolgente, e l’abbiamo sempre avuto davanti, è sempre stata lei ad attirare la tua attenzione"
C8: -L’amore ci rende fragili ed io vivo in una famiglia in cui non posso permettermi questo genere di debolezza.-
C13: Ti prego non lo dire, se non lo dici non è vero e se tu non lo dici posso dimenticare, posso dimenticarti.
C19: -Io ti ho aspettato per tutta la vita.-
C23: Abbiamo deciso di distruggerci.
C44: A prescindere dal fatto che li amasse entrambi.
C48: Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.
C49: Hermione è una persona fatta di amore di rimpianti...
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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Questa non è proprio la mia fascia orario XD
Buon pomeriggio a tutti e dopo una settimana immensa
di lavori a casa, dove hanno rivoltato tutto, sono tornata operativa ^^
Insomma, tralasciando l'esame di procedura civile che mi mette una gran fifa, 
eccomi tutta per voi !!
Come dicevo nel vecchio capitolo adesso vedremo un pò di azione, 
scontri e qualche momento di pura disperazione!!
Si concluderà anche il quinto anno, 
(eh direi, forse ho anche esagerato XD)
e percepiremo un pò cosa aspetta alla nostra Hermione.
Grazie come sempre per la vostra pazienza <3

If only
 
-Forza, nell’ascensore!- urlò Hermione, spingendo dentro Ginny e chiudendo velocemente le porte.
-Confringo!-
Le porte si chiusero e nonostante non seppe se l’incantesimo avesse centrato il bersaglio, fece un sospiro di sollievo e solo in quel momento si permise di guardarli.
Ginevra teneva gli occhi spalancati, rendendosi conto che non si sarebbe mai aspettata niente del genere, Ron era sconvolto quanto lei, mentre lesse in quelli di Harry rabbia, stupore e incredulità, l’unico che la guardò invece fu Draco.
Si ritrovò stretta tra le sue braccia senza rendersene conto e percepì le sue labbra premere contro le sue, la baciò in quel momento di estremo pericolo, ma una parte di lei capì che aveva fatta la cosa giusta.
-Sei venuta.-
-Vi avevo detto di non venire e dovevo pur salvarvi il culo, in qualche modo.-
Aprì le porte dell’ascensore che si erano fermate e uscì velocemente.
-Dobbiamo muoverci, abbiamo un vantaggio minimo.-
S’incamminò verso destra, purtroppo però avevano scelto il piano sbagliato per la fuga, l’Ufficio Misteri non era né il posto giusto per lavorarci né per farci una scampagnata.
-Vi ho condannato tutti.- disse Harry, fermandosi.
-Se continui così San Potter sì, ci condannerai tutti, se mi segui, forse avremo una possibilità.-
-Hermione, l’ascensore.-
Si sporse e percepì il rumore che la sua amica aveva sentito, erano arrivati e non aveva idea di che cosa fare, il sangue le si gelò nelle vene e li guardò, cercando di calmarsi.
-Correte, non allontanatevi, questo piano è del tutto imprevedibile.-
Li trascinò il più velocemente possibile, avanzando verso il corridoio, mentre cercava di ripassare mentalmente la strada migliore per tornare ai camini, soprattutto senza interruzioni, solo che il passo dei loro inseguitori non le dava la possibilità di concentrarsi.
 
-RON!-
Vide Ginny fermarsi di colpo e si accorse che il rosso aveva imboccato una strada totalmente diversa, senza neanche fermarsi.
-Draco, portali via, andate dritto, ci sarà un incrocio, va’ a sinistra.-
-E tu?- chiese fermandola.
-A riprende Weasley.- sussurrò andandogli dietro.
 
Percepiva i polmoni bruciargli per lo sforzo, non aveva mai corso così tanto nella sua vita e in cuor suo sapeva che non le sarebbe successo un’altra volta.
Si guardò alle spalle, sperò vivamente che la stessero seguendo, avrebbe dato un maggiore vantaggio a Draco e gli altri e forse avrebbe trovato pure il modo di liberarsi da loro.
 
“Tanto hai già decretato la tua fine.
La nostra fine.”
Non posso pensarci, non ora, non adesso, li devo salvare.
 
-FERMATI!- gli urlò quando lo vide entrare nella porta sbagliata.
Entrò anche lei e lo tirò per il maglione, fermandolo prima che fosse troppo tardi, avvertì la tensione in tutto il corpo e solo in quel momento lui si voltò a guardarla.
-Io… Io non me ne sono reso conto.-
-Dobbiamo attraversare la stanza, velocemente, non avvicinarti al vetro.-
-Cosa sono?-
-Cervelli.- sussurrò Hermione, si tirò dietro il ragazzo, allontanandosi dalla vasca posizionata in mezzo alla stanza.
-Perché sono lì?-
-Non lo vuoi sapere veramente.-
-Eccoli!-
-Corri.- lo tirò ancora e tenne stretta la bacchetta con la mano libera.
Vide gli uomini di Voldemort avvicinarsi, troppo, doveva agire o non avrebbe avuto nessuna possibilità di uscirne vivi.
-Bombarda!- lanciò l’incantesimo quando li vide vicino alla vasca, la colpì in pieno e il vetro esplose in tante piccole schegge, cacciò via l’urlo di dolore di quegli uomini e si precipitò fuori dalla porta.
Si appoggiò ad essa e provò a calmare il suo cuore, li aveva sistemati, forse ne sarebbero arrivati altri ma su quelli Voldemort non avrebbe più potuto fare affidamento.
 
-Cosa ti è saltato in testa, Ronald!-
Ginevra corse verso il fratello e l’abbracciò.
-Andiamo.-
-Stai bene?-
Draco le si affiancò e annuì, ma in cuor suo sapeva che era una bugia, anche se aveva fatto la sua scelta, le conseguenze delle sue azioni non sarebbero tardate ad arrivare.
-Sei venuta.- gli disse nuovamente lui, non riuscendo ancora a crederci.
-Sì.- rispose semplicemente, li condusse su un altro corridoio per uscire dall’Ufficio Misteri, cercando di evitare altre sorprese.
-Perché?-
Si bloccò senza volerlo e lo guardò, vide anche gli altri fermarsi e fare lo stesso, percepì un nodo all’altezza della gola, e il cuore troppo pesante, Silente aveva ragione: aveva vissuto troppe cose per la sua tenera età, eppure era corsa ad aiutarlo, eppure aveva scelto lui.
-Ho scelto te.- disse semplicemente, come se quelle poche parole spiegassero il suo gesto.
-Mi hai sempre detto che se lo avessero saputo, tu saresti finita nei guai. Mi hai mentito?-
-No.- asserì, calma.
-Allora perché sei venuta, lui ti ha visto, Granger.-
Lei percepì la sua rabbia, non la chiamava mai per cognome, non l’aveva più fatto da quando si erano messi assieme.
-Lo so che mi ha visto, so che cosa ho scelto e mi sta bene. Non mi importa di quello che dovrò subire, se posso salvare te, allora pagherò anche il prezzo più alto.-
-Non sarei mai dovuto venire.- ammise lui.
-No, nessuno di voi lo avrebbe dovuto fare, ma andremo via da qui.-
-La colpa è la mia, tu mi avevi detto di non farlo e io credevo che fosse l’ennesimo dispetto, credevo che fosse qualcosa contro di me.-
-Potter tutto quello che faccio o dico è contro di te, ma avresti dovuto avere un po’ di buon senso! Secondo te che cosa ci avrei guadagnato nel mandarti dritto nella tana del lupo? Hai visto come la sua amichetta mi ha torturato? Credi davvero che voglia vedere altre persone ridotte come me? No, passo per questa volta.-
-Hermione, andiamo via da qui.-
-Dobbiamo tornare all’Atrio, per andare via, useremo i camini, ma dobbiamo essere veloci se ci fermiamo Voldemort non ci permetterà di scappare.-
-Forza su.-
 
Li osservò e senza aggiungere altro si avviò con decisione per i vari corridoio, riuscì a risalire abbastanza velocemente i piani, conosceva quel posto come le sue tasche, aveva accompagnato così tante volte suo padre che lo avrebbe potuto percorrere anche ad occhi chiusi e per una volta, una dannatissima volta, gli avrebbe dovuto dire grazie.
Senza quelle visite non li avrebbe potuti aiutare.
 
“Loro riusciranno ad aiutare te quando tornerai a casa?”
No. Sarò sola.
“Non siamo pronte per quello, Hermione. Ci distruggerà.”
Lo so.
 
Avvertì il brivido lungo la schiena, suo padre gliel’avrebbe fatta pagare cara, salata, con tutti gli interessi per il suo comportamento e lo avrebbe fatto anche Voldemort.
-Eccoci.-
Si avvicinò alla porta e vide Voldemort e Silente lottare, rimase per un momento catturata da quella situazione, non aveva mai visto così tanta magia in giro che per un momento percepì l’elettricità sulla sua pelle e ne rimase affascinata.
Stregata.
-Come ci muoviamo?-
La sua voce la riportò al presente e scosse la testa, esaminò l’Atrio e cercò di escogitare un piano.
-Andate avanti, io lo distraggo.-
-Ci sta già pensando Silente, non trovi?-
-Sì, ma se si concentra su di me non vedrà voi correre là, non credi? Ciò che gli preme è distruggermi e poterlo fare sarà un invito abbastanza allettante.-
-Ma…-
-Io verrò con voi, ma forza!- li spronò ad avanzare e vide Harry trascinarsi Ginny lungo la parete, silenziosi e veloci, Ron li seguì subito dopo ma Draco rimase con lei.
-Vai.-
-Resto con te.-
-No.-
-Ti ho messo in pericolo facendoti venire qua, non posso rischiare che quel pazzo di faccia qualcosa, avrei dovuto darti retta.-
-Non sarà lui il maggiore dei miei problemi e sono venuta qua perché lasciarti andare, perderti non sarebbe mai rientrato nelle mie prerogative, mi hai capito?! Adesso smettila, va da loro, devi riportarli a scuola Draco, okay?-
-Raggiungimi, Hermione. Ti amo.-
Rimase un secondo immobile, credendo che non l’avrebbe più sentito dire quelle parole che avevano cambiato il resto della sua vita.
-Anche io.- rispose, sentendo il proprio cuore andare in pezzi.
Si alzò e corse verso il Preside della scuola, strinse la bacchetta fino a far diventare le nocche bianche ma non si voltò a guardarlo, non poteva permetterselo.
 
-Cosa fai qui? Porta via gli altri!-
-Sono al sicuro!- urlò preparandosi al duello.
Voldemort la guardò e sorrise, provò repulsione verso quel viso consumato dalla Magia Nera, verso la persona che aveva distrutto la sua famiglia e poi la sua vita, era colpa sua, era sempre stata colpa sua tutto quello che aveva passato. L’aveva costretta ad attraversare l’inferno e a restarci, come se fosse un animale da sacrificare.
-Hermione Granger sei sempre stata una delle più grandi sfide che la vita mi ha messo davanti.- lo vide abbassare la bacchetta e girargli attorno.
-Quando ti ho visto la prima volta ho capito quanto talento tu avessi, non vedevo una giovane strega così promettente da quando ero piccolo e plagiarti, corromperti è sempre stato uno dei miei principali obiettivi, ma, ahimè, il tuo carattere ci ha impedito di comunicare.-
-Un vero peccato.- rispose piccata e lo guardò intensamente.
-Sì, a quest’ora saresti diventata più forte, più capace.-
-Già lo sono, sono la migliore strega di tutta la scuola.-
-Allora com’è che non ti sei accorta che i tuoi amici sono in difficoltà?- lo vide sorriderle e solo in quel momento notò i Dissennatori poco lontani da loro.
Li avevano circondanti, e nonostante i loro Patronus non erano riusciti a scacciarli.
 
-No…-
Si voltò, sapeva bene che non gli avrebbe dovuto voltare le spalle ma decise di agire lo stesso.
-Expecto Patronum!-
Osservò la sua tigre diventare corporea e lanciarsi contro i Dissennatori, li vide allontanarsi dai suoi amici e allora anche loro lanciarono l’incantesimo per difendersi; non riuscì ad evitarlo ma sorrise, nonostante sentisse il sudore scorrerle lungo la schiena e incollarsi alla sua camicia, sorrise, perché era riuscita a fare qualcosa di buono nella sua vita.
Di davvero buono.
-Tu pensi.-
La sua voce le sussurrò all’orecchio, ma mantenne la concentrazione, non poteva permetterselo di perderla.
-Hermione tu credi che fare qualcosa di buono ti farà apparire tale ai loro occhi, ai suoi occhi… Ti vedranno sempre e solo in un modo, sei la Regina di Ghiaccio per loro.-
-No.- rispose, sentendo le sue forze venire meno.
Non era come diceva lui.
-Oh, lo sai che ho ragione, tu vuoi che lui ti veda per quello che sei veramente, ma ti sei mai chiesta che cosa sei, Hermione? O chi sei?-
Provò a ingoiare il groppo in gola, cercò di scacciare quella voce ma le era entrata in circolo, come se si muovesse tramite il suo sangue e le risucchiasse la vita, allungò lo sguardo e lo vide.
Draco la stava guardando, il colorito pallido e i capelli tutti scombinati, e lo amava, Dio se l’amava ma qualcosa gli disse che non era sufficiente l’amore.
-No, non lo è, perché anche tu la senti… L’oscurità scorre in te, come in me, non puoi farne a meno, non puoi allontanarla.
Lo so io, lo sai tu, e lo anche lui.
Illuditi finché puoi, ma verrai da me un giorno.-
-NO.- urlò, il suo Patronus svanì, aveva perso la concentrazione e si ritrovò ad ansimare per lo sforzo, appoggiò i palmi delle mani sulle cosce e si piegò, non si era mai sentita così.
-Peccato… !!-
Percepì la forza dello schiantesimo colpirla in pieno petto e lanciarla dall’altro lato della stanza, come se fosse polvere, batté la testa e chiuse gli occhi.
 
*
 
-Hermione!-
Draco cercò di correre verso di lei, ma venne bloccato dai suoi amici, anche se avevano respinto i Dissennatori, non erano al sicuro lì, in quello scontro.
 
Se solo non l’avessi fatta venire.
Se solo fossi rimasto ad Hogwarts, con lei, avremo potuto fare l’amore anche quella notte, dimenticarci del mondo.
Se solo le avessi dato retta, non l’avrei messa in pericolo.
 
-Questa è Hermione Granger, questa è la mia pupilla, bè certo si è un po’ rammollita da quando ti frequenta Silente, ma ti prometto che il prossimo anno tornerà ancora più forte.-
Vide Voldemort avvicinarsi al Preside, la bacchetta era abbassata ed ebbe la sensazione che lo scontro fosse finito, nel vero senso della parola.
Ed ebbe anche la sensazione che loro avessero perso, su tutta la linea, spostò lo sguardo verso di lei, ancora sdraiata a terra, immobile.
 
-Se oserai…-
-Oserò invece, che questo ti serva da lezione Silente, mettiti contro di me e succederà questo…- la guardò, come se lei fosse una cosa, come se non valesse niente, -Questo è colpa tua, questa… Qui è solo un guscio vuoto, è rotta ed io l’aggiusterò.-
-Non ti azzardare a parlare di lei in quel modo!- sbottò Draco, sentendo il sangue ribollire nelle vene, la rabbia circolare come se fosse droga.
-Signor Malfoy… La colpa è anche sua, cerchi di non dimenticarlo.-
 
Un riflesso catturò la sua attenzione e si spostò per guardarla, Hermione aveva appoggiato una mano a terra e stava provando a rialzarsi, la vide sedersi sulle ginocchia e toccarsi la testa, nel punto esatto con cui aveva sbattuto contro il muro, vide il sangue nelle sue mani ma nessuna emozione le attraversò il viso.
Non stava provando niente.
-Neanche cinque minuti, è davvero tenace, ma questo è merito dei nostri allenamenti.-
Hermione si alzò e Draco avrebbe voluto aiutarla, ma la mano di Harry era ancora appoggiata sulla sua spalla e lo stava trattenendo, in tutti i sensi, ma notò che anche Silente la stava osservando, il vecchio mago le si avvicinò ma lei rifiutò la sua mano e camminò da sola, nonostante il passo incerto.
-Ti saluterò i tuoi genitori, saranno felici di sapere dei tuoi ottimi risultati ai G.U.F.O.-
Hermione lo guardò e si fermò, esattamente davanti a Voldemort, una mano ancora poggiata sulla testa e l’altra teneva la bacchetta.
-Se vuoi uccidermi fallo ora. Lo sappiamo entrambi che andrà a finire così, prima o poi.-
-Oh no, assolutamente, allora non hai davvero capito nulla.-
Lui fece un passo avanti e le poggiò una mano sulla spalla, riuscendo quasi a sorridere.
-Io sono fiero di te, Hermione Granger.-
Hermione sbiancò a quell’affermazione e si allontanò, Silente le andò dietro ma non interruppe mai il contatto visivo con Voldemort.
-Non è finita.-
-Lo spero davvero, Albus.-
In pochi secondi il Preside li portò via.
 
***
 
Hermione osservò le fiamme nel camino dello studio di Silente, il preside li aveva portati lì dopo la loro fuga al Ministero e nessuno se l’era sentita di rientrare ai Dormitori.
Osservò le fiamme mutare davanti ai suoi occhi, certe cose, come l’uso della magia al di fuori degli schemi l’aveva sempre affascinata; aveva studiato sempre di più per quello che le era concesso alla sua età, ma ciò non l’aveva preparata a quello che aveva affrontato quella notte.
-Harry sei stato imprudente.-
Silente stava parlando piano e a malapena lei riusciva a sentirlo, ma su quella scelta avrebbe concordato per tutta la vita, se Potter le avesse dato retta il duello fra Voldemort e Silente sarebbe andato diversamente e lei non avrebbe rischiato così tanto.
-Credevo di poter aiutare, credevo di doverlo fare, per me stesso. Ho sbagliato, dovevo pensare alle conseguenze, dovevo pensare a quello che la Granger mi aveva detto, ma sono stato infantile.-
-Tanto ci hai condannato tutti lo stesso.- disse, senza distogliere gli occhi dal fuoco.
Percepì Draco muoversi accanto a lei, a disagio, odiava quando lei si comportava in quel modo, odiava quando diceva la verità, ma per lei non avrebbe avuto più senso tacere, fare finta che le cose si potessero aggiustare.
-Ne parleremo dopo in privato, signorina Granger.-
-Che senso ha tutto questo?- Hermione tolse lo sguardo dal fuoco e osservò la stanza, e le persone intorno a lei, ma non sentì niente dentro il suo cuore.
-Che senso ha dire che andrà tutto bene? Lo sa bene quanto me, quello che è successo stasera ha fatto sì che diventassimo dei bersagli per i suoi giochi sadici, e barbari. Non scapperemo alla sua ira.-
-Le nostre famiglie…-
-Sì Ginevra, le vostre famiglie vi terranno al sicuro quest’estate, forse saranno loro a essere prese di mira quando torneranno a lavoro, perché loro lavorano tutti per Voldemort, o forse questo passaggio vi era sfuggito?- chiese, muovendo le mani vicino alle orecchie per enfatizzare il concetto.
-Non pensi a cosa succederà a te?-
La mano di Draco tra la sua la riportò al mondo reale; sì, ci aveva pensato e non avrebbe smesso di pensarci finché non avrebbe rimesso piede a Granger Manor, ma sapeva, altrettanto bene, che pensarci non avrebbe cambiato la situazione.
L’avrebbe solo peggiorata.
Si voltò e lo guardò, percepì i muscoli del viso addolcirsi quel poco per cambiare espressione, quel poco per fargli capire che avrebbe accettato tutto, solo per lui.
-Non importa quello che mi succederà, ho fatto quello che ritenevo fosse giusto, quello che il mio cuore riteneva fosse giusto.
Forse nella vita non avrò altre occasioni di fare la cosa giusta, forse questa sarà stata l’unica volta ma dovevo farlo, non solo per te, ma anche per me.
Io non sono come loro.
Preferisco morire, al contrario.-
 
Lo sguardo di Hermione s’incastrò nei suoi occhi, amava tutto di quel ragazzo, ogni singolo aspetto e se nonostante l’avesse portata a scegliere fra la sua salvezza e la propria vita, non avrebbe mai potuto odiarlo, e avrebbe scelto lui tutte le volte.
-Dovreste andare a dormire, domani ci sarà la cerimonia di chiusura dell’anno.-
A quelle parole il suo cuore però perse un battito, domani sera sarebbe rientrata a casa, domani sera sarebbe iniziata la sua lunga agonia.
-Sì.-
Non capì se era stata lei a rispondere o se erano stati gli altri, ma si ritrovò a camminare fuori nei corridoio come se niente fosse, Draco ancora accanto a lei, le stringeva la mano, cercando di rassicurarla.
 
Chiuse gli occhi e si prese di coraggio, anche se quello non sarebbe mai stato una delle sue caratteristiche migliori, però glielo doveva.
Glielo doveva al ragazzo che aveva stravolto la sua vita.
-Ascoltami.- lo fermò, così da far avanzare Ginny e gli altri, senza che fossero sentiti.
-Stai male?-
-No, ma devo dirti una cosa.-
-Cosa?-
-Non so se il prossimo anno mi faranno tornare.-
-Cosa intendi?- lo sguardo di Draco si annuvolò e lei percepì ancora il fremito per quegli occhi che avevano buttato giù il suo muro.
-Loro, forse, non mi faranno tornare… Non sarà così facile, dopo stasera. Devi sapere che non potrò scriverti, non potrò vederti, Draco.-
-Troveremo un modo.-
-Non conosci le misure di sicurezza di casa mia, ma va bene così.-
-Non puoi chiedermi di lasciarti andare, ti aspetterò ogni sabato mattina, per tutta l’estate davanti ai Tre Manici di Scopa, vieni.-
-Non posso promettertelo, non farlo neanche tu. Vivi la tua vita.-
-Mi stai lasciando?-
Hermione abbassò lo sguardo, lo stava facendo? Lo stava veramente lasciando? Non lo sapeva, in fondo non l’avrebbe voluto fare, ma sentiva dentro di sé il bisogno di liberarlo da quel vincolo.
-Ti avevo detto che ti saresti stancato di me, ti avevo detto che starmi dietro ti avrebbe causato solo guai…-
-Non mi sono stancato di te, io ti amo Hermione, e non ti azzardare a troncare con me. Non te lo permetto.-
Alzò lo sguardo e la preoccupazione dei suoi occhi si era tramutata in rabbia.
-Perché no?-
-Perché se credi che io sia quel genere di persona allora non hai capito proprio niente, non mi importa se non ti vedrò, starò male e mi mancherai, ma il prossimo anno ci rivedremo qui e staremo assieme, perché non riesco neanche a pensare cosa voglia dire separarsi da te.-
-Ti mancherò?- chiese, stupita.
Non era mai mancata a nessuno, non era mai stata essenziale per qualcuno, non aveva mai provato niente del genere.
-Certo che mi mancherai.-
Draco la baciò e percepì l’amore in quel bacio, percepì il suo desiderio di salvarla, ma in fondo sapeva di non poterlo fare, lei gli passò una mano in mezzo i capelli, passò l’altra mano per carezzargli il viso, quello stesso viso che aveva toccato con mani insanguinate mesi fa, quel viso che sognava la notte e con la quale aveva imparato a convivere nel buio della sua stanza.
Quel viso che rappresentava Draco Malfoy; cercò di ricordare ogni singolo aspetto, ogni singola emozione per imprimerseli nella mente, quelli sarebbero stati gli unici ricordi al quale si sarebbe aggrappata.
Gli unici ricordi che l’avrebbero strappata dal dolore e dalla nostalgia di quello che avrebbe potuto perdere, e che aveva, solo, momentaneamente salvato.




∞Angolo Autrice: Piaciuto? Insomma, so dato che la storia ha poco e niente in comune con la vera storia, spero comunque che questa alternativa sia stata di vostro gradimento ^^
Quindi Hermione ha davvero un grande potenziale, anche Voldy la vede così ma lei non può accettarlo, farlo vorrebbe dire essere come lui, come i suoi genitori e sa di poterselo permettere: avendo combatutto una vita intera per andare controcorrente.
Quindi cosa succederà adesso? Herm mette in guardia Draco, ma lui non demorde, credo di aver rappresentato in lui l'amore vero, quello sincero e certo, forse un pò troppo per un ragazzo ma alla fine compensa con lei, con la freddezza del cuore di Hermione.
Spero di risentirvi tutti e spero in qualche recensione che mi aiuti sempre ad andare avanti e migliorare, perchè insomma la vostra soddisfazione è la mia gioia :)
Vi lascio allo 
Spoiler:

“Si stancheranno.”
Anche tu sai che è una bugia. Loro non si stancheranno mai, loro giocheranno con noi per tutta l’estate.
“Devi resistere.”
Non ce la faccio più.
“Hermione…”
 

 
   
 
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