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Autore: martolix    19/04/2016    1 recensioni
“Caro” Diario,
Premetto che sto scrivendo qui, non per mia volontà, ma perché son stata obbligata da quella sciroccata di mia cugina Rose.
Chiarito questo, innanzi tutto mi presento:
mi chiamo Lily Luna Potter.
(dal primo capitolo)
Hai presente quando ho detto che odio con tutta me stessa Scorpius Malfoy?
Che lo vorrei riempire di schiaffi ogni volta che lo vedo, che vorrei strappargli i capelli e lasciarlo pelato, che vorrei trasformarlo in furetto e infilarlo nei pantaloni di Albus e che vorrei spedirlo ad Azkaban solo per liberare il mondo dalla sua presenza?
Bene, oggi ne ho avuto la prova...
(dal secondo capitolo)
Fanficton sulla vita della nuova generazione dal punto di vista di Lily.
Una Lily/Scorpius dal' odio al' amore.
spero vi piaccia.
vi chiedo solo una cosa : recensite!
recensioni sia positive che negative, purché siano costruttive.
a presto, martolix.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
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Caro diario,
Vuoi sapere quale è stata la punizione assegnatami dalla Strillettera?
Sicuro?
Ok, l’hai voluto tu:
Quegli ingrati dei miei genitori (mamma) mi hanno categoricamente vietato di andare a vedere la partita del Puldermor United che si terrà il mese prossimo.
LA PRIMA PARTITA DI CAMPIONATO!
E per cosa?
Per una piccola disputa con Malfoy Junior.
 
Calma!
 Ma che ti importa?
Tanto avrai metà della famiglia a farti compagnia!
Dirai tu.
Certo, come no, il punto è che tutti i miei cugini/fratelli tifano o per il Puldermor o per la squadra avversaria (i Cannons).
E guarda caso la partita è proprio Puldermor - Cannons.
E quindi, NO!
Non mi calmo per niente!
Ma la cosa che mi fa infuriare è proprio il fatto che questo tipo di punizioni le riservano solo a me.
Mai che a James e ad Albus possa venire assegnata una punizione diversa dal dover lavare i piatti per una settimana.
Neanche quando Albus ha fatto esplodere la serra numero tre.
Nonostante James abbia T in pozioni e divinazione.
Non poter andare ad una partita di Quidditch?
CHE NON SIA MAI!
 
Ora, dato che probabilmente questo diario verrà trovato fra un milione di anni sotto le rovine di quella che un tempo era la Tana…..vorrei raccontarti esattamente com’è andata la scena:
 
come ti ho scritto ieri, io e la mia famiglia (più Alice e Malfoy) eravamo in Infermeria.
L’unico rumore che si poteva sentire era il respiro regolare di tutti i presenti.
Questo fino a quando (ingenuamente) non ho aperto la lettera rossa che si è trasformata in una bocca dentata davanti ai miei occhi ed ha cominciato a strillare con la voce di mia madre:
 
 “LILY LUNA POTTER!!!!
Come hai potuto farti mettere in punizione il primo giorno? IL PRIMO!!!
Io e tuo padre siamo profondamente delusi dal tuo comportamento.
Abbiamo fatto passare tutti i vostri scherzi e le vostre insufficienze, ma ora TU, hai superato il limite.
Ti rendi conto che hai distrutto una cucina e preso a botte “alla babbana” un tuo compagno?
E non mi interessa la sua casa di appartenenza o il suo cognome.
(anche se tuo padre in questo momento sta saltando di gioia)
Siamo costretti a vietarti di venire a vedere la partita del Puldermore.
E non pensare che solo perché si svolgerà tra un mese tu potrai farci cambiare idea. No signorina! NON QUESTA VOLTA! Forse questo servirà a farti rigare dritto!”
 
Poi si è girata verso i miei fratelli, che si erano svegliati di botto e fissavano il mio letto come si può fissare un troll di montagna, e ha detto:
 
“non pensiate che mi sia dimenticata di voi! TU, non avresti neanche dovuto avere quella Caccabomba! E TU, non ti saresti dovuto trovare nel vagone dei Grifondoro! Per punizione non volerete per tre giorni e, appena tornati a casa, laverete i piatti per una settimana!”
 
Ciò detto si è auto-distrutta lasciando un silenzio agghiacciante intorno a noi.
Io mi sono alzata dal letto candido MOLTO lentamente e sono uscita dall’infermeria senza dire una parola.
L’unica cosa che penso tradisse la mia rabbia erano i pugni chiusi come se stessi per tirare un gancio destro contro un pezzo di marmo.
A metà corridoio ho cominciato a correre come se non ci fosse un domani e mi sono ritrovata in camera in meno di un minuto.
Ritrovando un minimo di calma mi sono messa la divisa da Quidditch, ho afferrato da sotto il letto la mia fedele Nimbus 2016 e, uscendo direttamente dalla finestra, ho volato fino al campo.
 
Ora ti starai chiedendo:
PERCHÉ DIAVOLO USI LA DIVISA PER UN ALLENAMENTO INDIVIDUALE?!
Ti rispondo subito: c’erano le selezioni per la squadra di Grifondoro.
Che le selezioni sarebbero state solo 2 ore dopo, quello non aveva importanza.
E così, ho passato le due ore seguenti a tirare centinaia di volte sempre la stessa pluffa, sempre negli stessi anelli.
E mi sono annoiata?
No, per niente.
Poi, mentre facevo per l’ennesima volta punto, una voce familiare mi ha chiama da terra.
“LILY!”
Mi sono girata di scatto trovando dieci metri sotto di me Robert Baston in divisa da Quidditch.
Ho sorriso e ho planato fino ad essere a qualche metro da terra.
 
Robert è un'altra delle persone più importanti per me.
È il migliore amico di James (nonchè vice capitano), è alto più o meno uno e ottanta, ha i capelli neri e gli occhi blu. Ma un blu diverso da quello di Jamie, più un azzurro-fondale-marino. È considerato (insieme a i miei fratelli) uno dei ragazzi più fighi della scuola, ma per me è come se fosse un terzo fratello.
Con l’unica differenza  che con lui non ho mai litigato.
 
Comunque, dicevo, sono scesa a qualche metro da terra e ho detto “ciao Rob, se ti serve il campo per le selezioni vado via, ma avvertimi quando è il turno dei cacciatori.”
Lui ha ridacchiato “come siamo simpatiche oggi Lily, eh?”
Io probabilmente sono arrossita e ho risposto “scusa, non è giornata”.
Lui ha annuito comprensivo e ha continuato: “in verità sono venuto per dirti che le selezioni sono state annullate. L’infermiera ha detto che il braccio di Jamie è più grave del previsto e ha preferito lasciarlo a letto”.
In un secondo (e per un secondo) il mondo mi è crollato addosso “cosa vuol dire che è più grave del previsto?” ho chiesto con una preoccupazione quasi palpabile.
Poi, vedendo il moro scoppiare a ridere mi sono tranquillizzata e l’ho sentito dire: “tranquilla! È solo che è una frattura scomposta anzi che normale!”
Ho tirato un sospiro di sollievo e ho detto “per Morgana! Mi hai fatto preoccupare!” e gli ho tirato la pluffa che è stata intercettata dai suoi sensi super sviluppati da portiere.
Si è rigirato la palla tra le mani e, sorridendomi in un modo che è un misto fra sorriso enigmatico e ghigno malandrino, mi ha chiesto “allora Lils, non è che ti serve un portiere?”
 
Due minuti dopo ci trovavamo uno di fronte all’altra ad allenarci.
Io cercavo di sfondare le sue difese e lui cercava di respingere le mie cannonate.
Ad un certo punto, mentre parava una pallonata, ha chiesto: “allora Lils, perché eri arrabbiata?”
Io sono rimasta un secondo basita per poi chiedere “c-come fai…”
Lui ha riso alla vista della mia faccia e ha detto :“andiamo, ti conosco da quando avevi nove anni! Davvero credi non capisca quando ce l’hai con qualcuno?”
Ho aperto e chiuso la bocca un paio di volte cercando le parole e lui ha continuato: “quando sei arrabbiata con nessuno in particolare vai a correre nel parco. Quando vorresti vedere qualcuno morto ti chiudi in camera e lanci fatture contro i muri. Quando sei stressata prendi la scopa e semplicemente voli alla velocità della luce. Quando sei arrabbiata con Jamie o Al, finite sempre per affatturarvi e quando sei arrabbiata con i tuoi genitori vai ad allenarti”.
Ormai un sorriso enorme mi attraversava il viso e, proprio mentre stavo per parlare, lui ha chiesto: “allora, cosa ha fatto Ginny?”
Sono scoppiata a ridere,  probabilmente rossa come un peperone, e ho chiesto: “sono proprio un libro aperto, eh?”
E la giornata è continuata così.
A ridere, scherzare, allenarsi e ad architettare nuovi scherzi.
Direi che il detto “il tempo vola quando ci si diverte” è vero al cento per cento.
Perché abbiamo giocato fino a quando, all’ora di cena, un Gazza furibondo non ci ha ordinato di scendere e non ci ha scortato in sala grande (dove il banchetto era già cominciato),  borbottando cose sui bei tempi i cui si potevano bastonare i ragazzini per molto meno.
 
Beh, direi che, alla fine, questa giornata non è stata un fiasco totale.
O almeno fino a quando non sono tornata in camera con Alice e una strana sbobba verde non ci è scoppiata in faccia.
A quel punto due urla distinte si sono sentite risuonare per il castello:
“ALUBUSSSSSSS”
“MALFOYYYYY”
A domani,
Lils
   
 
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