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Autore: killer_joe    22/04/2016    0 recensioni
Raccolta di song-fic a pairing vario, canzoni varie, tematiche e sentimenti vari.
Per chiunque lo desiderasse, potete "lasciarmi una canzone" e io cercherò di "restituirvi un'emozione".
*1. Say Say Say (Sanji/Zoro)*
*2. Amore che vieni, amore che vai (Nami/Zoro, Nami/Rufy, Nami/Sanji)*
*3. Lontano dagli occhi (Sanji/Bibi)*
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro, Rufy/Nami, Sanji/Nami, Sanji/Zoro
Note: AU, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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LONTANO DAGLI OCCHI

La via era poco illuminata, quella sera, e spirava una brezza leggera che le faceva ondeggiare la gonna e le scompigliava i capelli. Il clima, secco e arido, avrebbe reso il tragitto piacevole a chiunque. La ragazza, però, sentiva freddo. Un gelo innaturale, non dovuto alle condizioni atmosferiche, il Regno di Alabastra era noto per il caldo oltremodo soffocante. Bibi si strinse nel mantello, un brivido a percorrerle le membra e i capelli che le danzavano attorno agli occhi. Alzò lo sguardo sulla via per trovarla innaturalmente vuota. Dov'erano finiti tutti? Ogni sera, fino a tardi, nella sua città, i locali erano aperti e i cittadini, dai più giovani ai più anziani, si riversavano per le strade. Ovunque si potevano vedere capannelli di gente chiacchierare, ridere davanti ad un bicchiere di buon liquore o ballare al ritmo di una musica improvvisata. I bambini giocavano a rincorrersi, oppure a lanciarsi palloni di stoffa. Dov'erano finiti i bambini? Sembrava tutto vuoto senza i loro gridolini gioiosi. Tutto buio e spento, come il suo cuore...
Non capiva, Bibi, tutta quella tristezza che le era presa negli ultimi mesi. Eppure aveva la sua famiglia, i suoi amici, il suo regno... Molti impegni, tante persone che contavano su di lei, il suo ruolo da mantenere. Forse era solo nervosa. La sua casa le piaceva, Alubarna, eppure le mancavano così tanto. Nonostante fosse già passato del tempo da quando si erano divisi, Bibi ancora rifletteva sulla sua scelta. Era sicura di quale fosse il suo posto, era lì, ad Alubarna, accanto a suo padre, ma quella nave chiassosa, sempre felice, quella ciurma di giovani dal cuore d'oro e dai grandi ideali erano un ricordo indelebile. Sospirò.
Tornava a palazzo dopo essere uscita con i suoi amici, quelli che erano stati i ribelli ed i soldati reali; c'erano tutti, il gruppo di sbandati capitanato da Koza, di cui faceva parte la principessa stessa, Chaka e, miracolosamente, Pell, scampato chissà come alla morte. Con loro stava bene, rideva, era sempre stata felice. Ma da quando era tornata... La loro allegria era la stessa, vivida, la ricordava bene. Era lei ad essere cambiata. Lei aveva conosciuto un modo diverso di vivere la vita, con maggiore leggerezza e meno superficialità, strano a dirsi, sembrava un ossimoro. Ma questo a Bibi mancava troppo.

Credeva fosse solo questo, Bibi, finché non le aprirono gli occhi. Igaram le aveva detto che...
"Lontano dagli occhi, lontano dal cuore" aveva commentato, riferendosi ad una vecchia vicenda della storia di Alabastra. E la realizzazione l'aveva colpita in pieno, riempendole gli occhi di lacrime in meno di un secondo. Era scappata via dalla stanza, lasciando dietro di sé un Igaram stranito e un Chaka preoccupato. Si era chiusa nella sua stanza e aveva soffocato i singhiozzi sul cuscino di seta ricamata.

Perché lui era lontano, lontano da lei.

 

Che cos'è?

C'è nell'aria qualcosa di freddo che inverno non è

Che cos'è?

Questa sera i bambini per strada non giocano più

E non so perché

L'allegria degli amici di sempre, no non mi diverte più

Uno mi ha detto che...

" Lontano dagli occhi... Lontano dal cuore... E tu sei lontano, lontano, da me”

 

Quella sera Bibi aveva pianto fino ad esaurire le lacrime e ad addormentarsi sul cuscino, piombo dal suo pianto. La mattina dopo si era risvegliata sotto alle coperte leggere con la testa appoggiata alla spalla forte di suo padre. Cobra non aveva voluto sapere niente, non l'aveva sottoposta ad interrogatorio, si era limitato a stringerla forte quando la vedeva tremare e a sorreggerla quando la vedeva inciampare. Grazie al Re e ai suoi amici le cose erano migliorate, e Bibi riusciva addirittura a credere alla sua promessa, quella di tornare per lei dopo aver raggiunto il suo sogno. Ci credeva, Bibi, al suo sogno. E credeva al loro amore. Stringeva il ciondolo che le aveva regalato tra le dita, saggiando la forma e la freddezza della pietra, e poi lo guardava, quell'intensità del colore che le ricordava tanto i suoi occhi. Le aveva detto di averglielo regalato perché si sposava bene con colore della sua pelle e dei suoi capelli, ma Bibi ci aveva visto le sue iridi in quel topazio. Per questo l'amava così tanto.
La sua speranza e la sua felicità si erano infrante quando l'aveva scoperto. Un'altra donna, no, quella donna, si era unita alla ciurma di Rufy dal cappello di paglia. Nico Robin, alias Miss All Sunday, che aveva ridotto Alabastra in ginocchio assieme a Crocodile, ora poteva bearsi dell'atmosfera della ciurma, della sua leggerezza, della sua allegria. Poteva immaginarseli, Bibi, i suoi compagni e le loro reazioni, quando Rufy l'aveva accettata nella ciurma (perché era sicura che il capitano avesse fatto di testa sua, come sempre del resto): la faccia terrorizzata di Usopp, scandalizzata di Nami, priva-di-ogni-speranza di Zoro, ingenua di Chopper... E Sanji. Non c'erano dubbi su come avesse reagito Sanji.
Sarebbe stato comico se non fosse stato tragico.
L'avrebbe dimenticata? Sicuro era che, per un istante o anche di più, non avesse visto che il nuovo acquisto della ciurma. Bibi era sicura che flirtasse continuamente; questa, Nami l'aveva avvertita, era la sfortuna di innamorarsi di un Casanova senza speranze. Per un attimo Bibi invidiò profondamente la sua amica dai capelli rossi, lei viveva nella stessa nave con il suo amore, lo guardava massacrarsi di allenamenti tutti i giorni e si addormentava abbracciata a lui la sera. Senza contare che Zoro e il flirting erano su due galassie diverse... Nami non riusciva a capire la sua fortuna!
Ma la domanda che si faceva Bibi aveva una portata ben diversa... L'avrebbe dimenticata? Sarebbe stata messa da parte per una donna più matura, più bella, più misteriosa, più affascinante, più intelligente? Le premesse c'erano tutte, Nico Robin era migliore di lei in tutti i campi, a parte la coscienza... Non ci voleva pensare. Non ci doveva pensare.

 

Per uno che torna... E ti porta una rosa... Mille si sono, scordati, di te...

Lontano dagli occhi... Lontano dal cuore... E tu sei lontano, lontano, da me

 

Non le piaceva, ma le mancava. Non lo sopportava, ma lo rivoleva sulle labbra, quel sapore acre di nicotina che era onnipresente nella bocca del cuoco dei Mugiwara. All'inizio lo odiava... Era amaro e fastidioso, e Sanji se lo portava dietro ovunque, anche se Nami lo redarguiva ogni volta dicendogli che non era carino che tentasse di intossicarle. Era l'unica cosa che Nami gli chiedeva e a cui Sanji non obbediva, lui che si faceva un vanto di mettere le donne e le loro esigenze sempre al primo posto.
Bibi capì che aveva perso quando, invece che infastidirla, l'odore di sigaretta le provocava un brivido di aspettativa. Significava la presenza di Sanji, era il suo profumo perenne, il segnale che era lì, che la osservava, magari da lontano, e che era pronto a proteggerla da tutto e tutti.
Adesso, invece, l'odore di fumo era solo un ricordo, che si attenuava sempre di più con il passare del tempo. Bibi, per rinnovare il pensiero, era arrivata a fumarla una sigaretta, di nascosto, sulla torre più alta del palazzo reale. Tutto, avrebbe fatto di tutto pur di riavere quell'amaro sulle labbra... Ma non era la stessa cosa.

Era lontano, sempre più lontano. La ciurma guidata dal capitano più pazzo della Grand Line si avvicinava, isola dopo isola, verso il Nuovo Mondo. Lei rimaneva indietro, conoscendo solo attraverso le notizie, sempre troppo poche, che riportavano i giornali. Aveva appreso della folle dichiarazione di guerra al Governo mondiale, avevano per caso perso ogni briciolo di ragione (se lo chiedeva di Nami, più che altro, con tutti gli altri si era ormai rassegnata)? Poi aveva visto i nuovi avvisi di taglia e la povera approssimazione del volto di Sanji: era rimasta indecisa se indignarsi o sbellicarsi dalle risate, ma vinse la seconda opzione e rise talmente tanto da avere le lacrime agli occhi e i crampi alla pancia. Povero il suo amore... Doveva essere stato un colpo al cuore, per uno che ci tiene così tanto allo stile.

Qualcosa le mancava. Era sempre più preoccupata perché ormai i ricordi si facevano sempre più rari, ma il suo cervello le faceva dei brutti scherzi: ricordava ogni cosa del capitano, Rufy, della cara Nami, del piccolo Chopper, di Usopp il bugiardo, del rude Zoro... Ogni smorfia, risata, sguardo di sottecchi, espressione di determinazione, ogni sorriso. Di Sanji, invece, non riusciva a ricordare il sorriso. E non riusciva nemmeno ad immaginare il suo sorriso e i suoi occhi ridenti. Non senza di lei.

 

Ora so

Che cos'è questo amaro sapore che resta di te

Quando tu... Sei lontano e non so dove sei, cosa fai dove vai

E non so perché

Non so più immaginare il sorriso che c'è, negli occhi tuoi

Quando non sei con me

 

Le arrivò una lettera. Era stata spedita un po' di tempo prima, secondo la data prima ancora dell'arcipelago Sabaody e della disfatta della ciurma. Non diceva poi molto, solo "Non ti ho dimenticata. Ma non posso essere sicuro di ritornare".

La lettera diceva molte altre cose. Raccontava di posto sconosciuti, di splendide avventure, di popoli lontani e città misteriose. Parlava di scoperte sensazionali, dell'esistenza di un’isola nel cielo e di una isola-nave popolata di zombie. Parlava di due nuovi compagni, del fratello di Rufy nei guai, di una nuova arma del governo che aveva messo in difficoltà Zoro e di molto altro. Ma Bibi riusciva a vedere solo quelle due frasi, minuscole e insignificanti nell'oceano di tutte le parole che le aveva scritto. Frasi fondamentali per lei.

Sanji non aveva specificato se si era reso conto che l'avventura che stava vivendo era più pericolosa di quanto immaginasse o se aveva scoperto che al mondo esistevano donne migliori di lei. Bibi capiva entrambe le ragioni.

Doveva imparare a non vivere nell'attesa. Doveva vivere e basta.

 

"Lontano dagli occhi... Lontano dal cuore... E tu sei lontano, lontano, da me"







Buonasera (-notte ^.^")! Eccomi qui ad aggiornare questa raccolta (a cui tengo un sacco, nonostante sembri averla messa in naftalina assieme al resto delle mie long...)

Non divaghiamo! Sarò breve...
Se avete delle canzoni che vi piacciono, e che abbinereste bene ad un pairing, e che vi piacerebbe venissero trasformate in fiction... Scrivetemi!
(I  love Ace 30, non temere, non mi sono dimenticata della tua richiesta... arriverà con calma, ma sarà lunga e bellissima (spero))!

La canzone di questa fiction è "Lontano dagli occhi" di Luigi Tenco, nella versione cantata dalla Nannini (ve la consiglio, è meravigliosa :D)

Alla prossima e grazie a chiunque leggerà ed apprezzerà!

killer_joe





























   
 
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