Nice
Shock
I personaggi
di questa one-shot appartengono tutti a J. K. Rowling. Io li ho utilizzati solo
per divertirmi e dilettare tutti quelli che leggeranno questo breve racconto
auto conclusivo. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti nella saga di
Harry Potter.
Questa storia
è stata scritta senza nessuna intenzione di lucro, si
ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato infranto.
AngéleJ
Da un paio di giorni a
questa parte la vita mi sembra più noiosa del solito. La routine quotidiana mi
fa appassire. Se le mie attività potessero essere
rappresentate da una retta, questa sarebbe perfettamente piatta e diritta.
Senza una minima curva o un qualsiasi apice. Perfettamente regolare. Come, in
fondo, mi piace che sia.
Rigiro i miei cereali nelle grande ciotola rossa e fisso con pacatezza di fronte a me.
Un leggero vento, proveniente dalle spaziose finestre della Sala Grande, mi
solletica le gambe facendomi rabbrividire. Il sole di Maggio rallegra quella
giornata che per me avrebbe un solo ed unico aggettivo: piatta, come tutte le
altre.
-Hermione?- la voce di Ginny
mi riscuote, facendomi risvegliare da quel trance
insopportabile in cui cado spesso, rifugiandomi nei miei pensieri che,
puntualmente, confluiscono su una sola ed unica persona.
Le sorrido senza alcuno
slancio di felicità, spostandomi per farle spazio sulla panca.
-Ancora apatica?- mi chiede,
versandosi un abbondante boccale di succo di zucca. Lo sorseggia con
tranquillità, aspettando la mia risposta.
Mi stringo nelle spalle,
mangiando l’ultima cucchiaiata di cereali. –Sì, Gin.- mi tolgo una ciocca
ricciuta, sfuggita dalla mia coda di cavallo, dagli occhi. –Ancora apatica.-
Ridacchia, imburrandosi una
fetta biscottata. –Perché non ti dai una mossa,
allora?- mi guarda con i suoi occhi così terribilmente simili ai suoi. Il suo nasino spruzzato di
lentiggini si arriccia quando cerco ribattere con uno strano rumore, che
assomiglia vagamente ad un:
-Non sono mica pazza!-
Ginny rivolge gli occhi al
cielo, sbruffando. –Oh, ma quanto sei sciocca! Non devi mica dichiarargli il
tuo amore eterno. Devi solo dargli una scossa che a parere mio serve anche a
te.- mi scruta con un sorriso che mi fa arrossire. Ha ragione. Più che a Ron,
la scossa serve a me.
Mi mordo il labbro
inferiore. Non so, in questi casi, non sono una vera
Grifondoro. Vago con i miei occhi scuri per la sala grande alla sua ricerca. Lo
trovo al tavolo dei Tassorosso, con Harry, a parlare del prossimo incontro di Quidditch.
Sbruffo. Alcune volte quei
due sono così noiosi.
-Cosa dovrei
fare?- le chiedo senza accorgermene. Mi giro verso di lei sedendomi a cavalcioni sulla panca. Ginny sorride, bevendo l’ultimo sorso di succo ed alzandosi.
-Beh,-
mi dice caricandosi la borsa sulle spalle. –Potresti baciarlo.-
Il suo consiglio rimane
sospeso a mezz’aria, tra me e lei. Sembra che improvvisamente tutto si sia
fermato. Compreso il mio cuore.
Io. Baciare. Ron.
Le guance si colorano di
porpora, facendomi sentire più stupida che mai. Abbasso lo sguardo, cercando di
recuperare un po’ di ossigeno che ho perso, dopo
quello che ha detto la mia amica. Lei continua
guardarmi, incrociando le braccia sul suo petto, facendo aggrinzire la
camicia bianchissima.
-Ma sei matta?!- esplodo dopo un po’ alzandomi di scatto
dalla panca. Ginny scoppia a ridere,
precedendomi verso l’uscita della sala.
Rido anch’io, dandole un
piccolo buffetto sulla fronte. –Ma che hai in questa testolina?-
Ginny si ripara, continuando
a sorridere. –Beh, era un’idea.-
-Sì, un’idea
irrealizzabile…-
Passiamo accanto al tavolo
dei Tassorosso e Ginny richiama Harry e Ron.
–Zoticoni!-
I due si voltano con un
sopraciglio inarcato. Incrocio gli occhi blue oltremare del mio oggetto dei desideri ed il mio cuore
perde un battito.
-Che vuoi nana
rossa?- chiede alla sorella, incrociando le braccia su quel petto magro ma
ben piantato. Sta mattina i capelli sono molto più
rossi. Li avrà sicuramente lavati.
-Fatti più in là,
mezzosangue!- sento dire prima che qualcuno mi spinga in malo modo. Vengo squilibrata in avanti e se non ci fosse stato lui a bloccare la mia caduta sarei
rovinata vergognosamente al suolo.
Le sue mani grandi e callose mi cingono la vita, trattenendomi
con decisione. Finisco con la faccia nell’incavo tra la spalla ed il collo.
Respiro il profumo pungente e fresco della sua pelle e mi sembra di toccare il
cielo con un dito. Lo sento rabbrividire mentre con gentilezza mi allontana da
lui.
-Stai bene, ‘Mione?- i suoi occhi blue oltremare si fissano nei miei,
color nocciola intenso. Mi mantiene dagli avambracci e l’odore del suo shampoo
mi fa salire una strana emozione.
Rimaniamo a fissarci per un
po’ prima che la risatina di Harry non mi riporti alla
realtà.
–Mica è caduta davvero!-
Si scambia un occhiolino con
Ginny mentre Ron mi lascia andare.
–Beh, noi andiamo
a lezione.- riprende la mia amica, trascinandomi via.
Rimango in silenzio per
tutto il tragitto che abbiamo in comune. Un solo pensiero mi vortica nella
mente. Una sola particella rimbalza da un angolo all’altro della mia testa.
Ginny mi dà una gomitata
quando arriviamo all’imboccatura dei sotterranei. Lei è più fortunata. Alla
prima ora ha cura della creature magiche. Io pozioni.
Il solo pensiero di passare sessanta, lunghi minuti, rinchiusa in quel sotterrano scuro e maleodorante, mi fa venire il volta
stomaco.
-Vuoi
riprendere a respirare?!- mi dice
ridacchiando subito dopo.
Le lancio un’occhiata in
tralice. Non la sopporto quando fa così. –Uffa, Ginny!- le ribatto, diventando
rossa. Lei sorride ancora, prima di issarsi sulla punta dei piedi e salutarmi
con il solito bacio sulla guancia. –Stai tranquilla, tesoro.-
mi sistema la frangia con quelle sue manine veloci ed esperte. –Si
sveglierà, prima o poi, e si accorgerà di quanto sia
stato stupido ad aver aspettato così tanto per confessarsi.-
Sospiro, guardandola con
gratitudine. Di nuovo, quel pensierino affiora nella mia mente, facendomi
spuntare un sorriso beato sulle labbra. Osservo la mia amica allontanarsi verso
il portone e prima che possa svanirvi dietro, le grido:
-Sai che quell’idea non è
poi così male?!-
Si volta
giusto un momento per sorridermi, poi scompare, immersa dalla luce di
una bella giornata di Maggio.
Mi giro, scendendo le scale
con rapidità. ”E’ vero” penso, iniziando a sentirmi accaldata. “Baciare Ron non
è affatto una cattiva idea.”
*°*°*°*°*°*°*°
Sono seduta sull’erba nel
parco. Una brezza fresca spira da est, soffiando sul lago e facendo increspare
le sue acque scure. Le nuvole nel cielo limpido e azzurro cambiano forma
continuamente.
Harry e Ron sono sdraiati,
uno alla mia destra e l’altro alla mia sinistra. Le
braccia sotto il capo e gli occhi
semichiusi. Hanno rinunciato allo studio, oggi. Mi appoggio per un
attimo alla superficie del tronco dietro di me e sorrido, sentendomi appagata
per un solo breve secondo. Le pagine del mio libro appoggiato sulle gambe
svolazzano dispettose perdendomi il segno.
-Uffa!- esclamo
precipitandomi a cercarlo, di nuovo. Ron apre un occhio, sorridendo alla mia
goffaggine. Arrossisco sapendo che mi sta guardando.
-Non si ride
delle disgrazie altrui.- lo ammonisco girando quella carta giallognola e
consumata.
-Non rido della tua
disgrazia.- mi risponde, giocherellando
con l’orlo della mia gonna a pieghe, castamente raccolta intono
alle mie gambe. –Sorrido perché quando ti guardo mi sento sempre di buonumore.-
Smetto di cercare il segno tra
le pagine di quel vecchio volume babbano. “La bella addormentata”.
Un romanzo dolcissimo ed estremamente interessante. Mi
volto a guardarlo arrossendo sulle guance.
Lui continua a sorridermi e
mai l’ho trovato così bello. Il sole lambisce i suo capelli
rosso vino donando loro sfumature bionde e amarante. Le
labbra piene rosee e distese, i suoi denti bianchi e diritti.
-Cosa?- gli chiedo, ridendo
nervosa.
Ron si issa
sulla schiena raggiungendo il mio orecchio. –Quando ti guardo mi sento sempre
di buonumore.-
I suoi occhi turchesi dalle
pagliuzze verdi brillano di semplice felicità. Ritorna alla sua altezza e
richiude quelle pozze di cobalto.
Rimango a fissarlo per un
po’. Meditando sulla mia azione. Ginny aveva ragione.
“Baciare Ron non era affatto
una cattiva idea.”
*°*°*°*°*°*°*
Apro gli occhi di scatto. Ho
un indolenzimento lungo il collo e la schiena. Mi guardo intorno; sono ancora
seduta fuori, sull’erba. Il sole sta tramontando.
Harry è sparito mentre Ron è
disteso ancora accanto a me. Mi alzo in piedi, rassettandomi la gonna e
sgranchendomi le gambe. La morte del sole sta tingendo ombre rosse e rosa sul
manto che fino a qualche ora fa ricordo celeste. Come i suoi occhi, ancora
chiusi.
Mi volto e lo guardo
riposare. Sento una stretta allo stomaco di tenerezza e non posso fare a meno
di sorridere. Mi accovaccio al suo fianco a pochi centimetri dalla sua testa.
Mi incanto ad osservare il suo petto che, regolare, si
alza ed abbassa. E’ bello. E’ oggettivamente molto bello.
Mi abbraccio le ginocchia
mentre soffoco, nella stoffa della mia camicia, il desiderio di assaporare
quelle labbra vermiglie.
Seguo il suo profilo con un
dito soffermandomi, come un fiocco di neve leggero, sulla punta del suo naso
lentigginoso.
All’improvviso,
ritiro la mano, come se mi fossi scottata. L’ho sentito il desiderio che scuote il mio cuore. La
voglia pazzesca che mi sta soffocando.
I miei occhi cadono sognanti
su quella bocca perfetta e per me irraggiungibile. Eppure
è così vicina.
Cado in trance,
ascoltando il battito regolare del mio cuore innamorato. Chiudo gli occhi
respirando il profumo di pulito che aleggia intorno a lui.
Lo voglio.
Io voglio baciare Ron
Weasley. Ginny ha ragione: la mia vita ha bisogno di una bella scossa ed io ho
deciso di dargliela.
Apro di nuovo i miei occhi e
guardo il mio amico ancora profondamente addormentato. Il mio cuore inizia a
battere all’impazzata ma ormai ho deciso. Io bacerò Ron. Costi
quel che costi.
Mi chino
leggermente su di lui. I miei capelli ricci scivolano sulla sua camicia bianca in tante
piccole onde marroni. Sorrido pensando al buffo contrasto che fanno le mie chiome con i suoi fili di rame.
Gli accarezzo un guancia, avvertendo il calore che emana la sua pelle
chiara. Mi avvicino ancora, riuscendo a vedere tutte le efelidi chiare sul suo
naso. Riesco quasi a contarle.
Mi inumidisco le labbra e, quando finalmente le
congiungo con le sue, il cuore si ferma
nel mio petto. La sua bocca e soffice sotto la mia, il suo profumo pulito e
pungente mi fa sentire protetta. Continuerei per ore a
stare lì, ma qualcosa nella mia mente mi suona come un
campanello d’allarme.
“Se
si svegliasse?”
Mi distacco bruscamente da
lui, portandomi una mano sulle labbra. Che ho fatto?
Mi chiedo, sentendomi, improvvisamente, euforica. Rido e non posso fare almeno
di sentirmi appagata.
Mi alzo dal prato,
guardandolo ancora. Dorme.
Sento le mie guance andare a
fuoco e, mentre gli ultimi raggi del sole morente svaniscono nel lago nero,
inizio a correre verso il castello.
L’ho fatto: ho baciato Ron!
Corro a perdifiato lungo la
collina fino ad arrivare al portone del castello. Lo spalanco, continuando a
procedere su per le scale, verso la torre dei Grifondoro. Arrivo al ritratto
della Signora Grassa ed incontro Ginny.
Le sorrido, dandole un sonoro bacio sulla guancia.
–GRAZIE!-
Mi guarda confusa ma io non
le lascio il tempo di ribattere. Salgo a due a due le scale del dormitorio
femminile e riprendo fiato solo quando arrivo nella mia stanza.
Il cuore mi batte ancora forte,
ma sono felice. Felice che la retta rappresentante la
mia vita possa finalmente avere una bella curva, contenta di aver realizzato un
mio sogno.
Le mie abitudini hanno avuto
una bella scossa. Fantastica, oserei dire.
Rido, lasciandomi
scivolare seduta sul pavimento. Ho le
guance ancora rosse e il respiro corto per la lunga corsa, ma il batticuore è dovuto ad altro. Mi passo la lingua sulle labbra e sento
il sapore di Ron, del mio amato Ron.
Mi alzo e corro ancora,
verso al finestra della camera, la spalanco e mi
affaccio. Rivolgo il mio sguardo verso la quercia, unica testimone del mio
gesto liberatorio. Mi mordo le labbra,
appoggiandomi al davanzale.
Rido, di nuovo.
Felice ed
appagata come non mi sentivo da tanto.
FINE
Momento, momento. Mettete giù quei pomodori. Questa
one shot l’ho scritta per liberarmi da quell’apatia che mi ha
caratterizzato per un po’ troppo tempo. E’ brevissima come storia ma spero vi sia piaciuta come del resto è piaciuta a me scriverla. Se vi
piacerà posso pure pensare ad un suo seguito.
Vi mando un mondo di baci e a tutti.
Buona
Pasqua.
Angéle^_^