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Autore: piccolo_uragano_    08/05/2016    9 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
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Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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Per sempre, 
solo per sempre, 
cosa sarà mai porvarvi dentro solo tutto il tempo? 
Per sempre,
solo per sempre, 

c'è un istante che rimane lì piantato eternamente.
(Luciano Ligabue, per sempre)

A mia mamma, Francesca, 
che mi ha insegnato a contare solo su me stessa, 
ma a non sottovalutare gli altri. 
A mia nonna, Maria,
che mi ha insegnato a fidarmi del prossimo, 
e a non sottovalutare me stessa. 
A mia zia, Federica, 
che per il titolo di 'mamma' ha lottato, 
e che ora lo porta come una corona.


 

 
“Mi passi il cacciavito?”
“Il che cosa?”
“Quello per avvitare le cose di metallo che tengono insieme il legno.”
“Mai letto un manuale delle istruzioni, Padfoot?”
Sirius guardò l’amico con un sopracciglio aggrottato. “Per amor di Godric” sbuffò. “io sono un mago.”
“Grazie per l’informazione.” Rise Remus. “Non me ne ero mai accorto.” E gli passò il cacciavite.
Sirius si perse a fissarlo per qualche secondo. “Perché dovrei leggere un manuale delle istruzioni?”
“Per montare la culla come richiesto da tua moglie.” rispose Remus, sedendosi accanto a lui e aiutandolo.
“Ah, beh, se lo dice mia moglie …” sbuffò Sirius. “Che poi, perché a mano? È come se io la costringessi a mangiare le zucchine.”
“Le zucchine?”
“Martha odia le zucchine. Credo morirebbe di fame piuttosto che mangiare mezza zucchina.” Preciso Sirius. “Ma se, senza dire niente a nessuno, ci aiutassimo con qualche incantesimo?”
Remus scosse la testa. “Martha ha detto …”
“Si, si, lo so, l’ho sentita! Ma ora lei è al castello a spassarsela e noi siamo qui.”
“Perché vuole che la montiamo a mano, poi?”
Sirius, finalmente, riuscì ad avvitare insieme due assi di lego che costituivano la base della culla. “Credo abbia a che fare con suo padre. Sai, questa era la culla di Rose e Martha, e la prima cosa che il buon vecchio Robert ha fatto, appena saputo che sarebbe diventato nonno, è stato andare a trovare di nuovo questo aggeggio e montarlo al Quartier Generale per poi portarlo nella casa di Leyton.”
Remus annuì nostalgico. “Grande uomo, Robert.”
Sirius lo guardò con aria nostalgica. “Sì, davvero.” Poi scosse la testa. “La vera domanda, però, è questa.” Si fece serio. “Chi è il cretino che ha smontato questo dannato coso quando Kayla ha smesso di usarlo?”
Remus abbassò la testa. “Avevo ricevuto ordine di farlo, Padfoot.”
Sirius scosse la testa. “Ricordami perché mi sono sposato, Moony.”
Remus scoppiò a ridere. “Non lo so, davvero. Hai sempre fatto tutto di testa tua.”
Sirius rise insieme a lui, e, in quel momento, Rose apparve nella stanza, insieme ad Albus Silente.
“Rose!” esclamò Sirius, mettendosi immediatamente a sedere. “Cosa succede?”
“Martha …. Acque … rotte …. Sei minuti!” disse Rose, senza fiato.
Sirius e Remus si guardarono senza capire, mostrando due espressioni molto più che perplesse.
“Quello che Rose sta cercando di dire” si intromise Silente “è che Martha ha le contrazioni ogni sei minuti e le si sono rotte le acque.”
“Oh, Morgana!” disse Sirius. “Non abbiamo montato la culla in tempo!”
Remus gli tirò un coppino e gli afferrò un braccio, poi, insieme a Silente, con il solito POP si Smaterializzarono.

“Dove”
Non respiro.
“Diamine”
La stanza gira.
“È”
Kayla sta per piangere.
“Sirius?!”
“Tranquilla, mamma.” Le sussurrò Kayla. “Papà arriva, e …”
In quel momento, la McGranitt irruppe nella stanza. “Per amor di Godric, Martha” esclamò. “hai preso il vizio di partorire qui dentro?”
Probabilmente Martha avrebbe voluto rispondere con la sua solita acidità, ma una fitta di dolore la costrinse a contorcersi e ad urlare.
“Prova a respirare, Martha.” Le disse Madama Chips.
“Al diavolo la respirazione!” strillò. “Dove diamine è Sirius?!”
“Sono sicura che stia arrivando, e …”
“Ho già messo al mondo un bambino qui dentro da sola, Poppy” disse Martha, in un sussurro. “non voglio che ricapiti!”
Kayla le accarezzò i capelli, mentre Robert stava seduto sul letto davanti al suo e la fissava senza vederla. George posò una mano sulla spalla dell’amico. “Va tutto bene?” sussurrò. “Vuoi prendere una boccata d’aria?”
Robert scosse la testa. “No, io … voglio esserci, è solo che …”
“Solo che ti ricorda Alex.”concluse George per lui.
“Solo che mi ricorda Alex.” Annuì Robert.
“Beh, buone notizie allora.” Gli disse George. “Martha è tua madre, tu devi scegliere uno dei nomi, tuo padre non c’è, e …”
“E devo smetterla di lasciare che un fantasma rovini i momenti e le cose più importanti della mia vita, vero?”
George annuì, sorridendo, e allora Robert si alzò e, con passo deciso si avvicinò a sua madre. “Ehi, mummy.” Le disse.
Lei, talmente sudata  da avere i capelli attaccati al viso, guardò verso suo figlio più grande e cercò di sorridere. “Ehi, pulce.” Rispose. “Non sei obbligato a stare qui, insomma, non …”
POP. Sirius, Remus, Rose e Silente apparvero nella stanza.
“Martha!” esclamò Padfoot. “Ti sembra questo il momento di partorire?!”
“Ti pare che io lo abbia deciso, sottospecie di idiota che non sei altro?” strillò lei in risposta.
“Okay, sta benissimo.” si tranquillizzò lui, mettendosi accanto a Robert. “Finché mi insulta va tutto bene.”
Vaffanculo!” urlò Martha, contorcendosi di nuovo per il dolore.
“Ecco, appunto.” Confermò Sirius.
“Perché non nasce?”domandò Remus.
“Non è abbastanza dilatata.”
Cosa non è abbas… oh.” Remus si coprì il viso con una mano. “Oh.”
“Non iniziare, Moony.” Lo ammonì Robert. “Se io resto, tu resti.”
“Con Kayla io e te eravamo andati a giocare a Quidditch e …”
“Voglio restare.”disse il Grifondoro. “Se non ce la fai, và pure.”
“Io ce la faccio benissimo.” Replicò Remus, pallido in modo disumano.
Martha, stringendo il braccio di Sirius fino a fermargli la circolazione, urlò dal dolore di nuovo.
“Fai respiri profondi, piccola.” Le disse Sirius, sedendosi dietro di lei.
“Sirius, mi sporchi le lenzuola! Togli almeno le scarpe!” si lamentò Madama Chips.
La risposta poco gentile di Sirius fu prontamente coperta da un altro urlo di Martha.
“Remus” strillò la donna. “Remus, prendi Fred e George e andate a fan …”
“Andate a Diagon Alley a prendere i confetti.” Disse Kayla, per evitare l’ennesimo invito di andare a quel paese.
“Oh, non andrò a …”
“Sicuramente” annaspò Martha. “non starete qui a guardare la mia vagina allargarsi!”
Remus scosse la testa, più imbarazzato che mai, e Kayla fece in tempo a guardare Fred sparire dietro la porta dell’infermeria prima di sentire l’ennesimo urlo, e vedere, per la prima volta, suo padre stare male per la sensazione di totale impotenza.

“Okay” disse Madama Chips dieci minuti dopo. “il bambino è pronto, tu sei pronta, eppure non respiri nel modo giusto, Martha, non …”
“Poppy, ti prego, ti prego, fai smettere tutto questo dolore, fai che smetta!” Martha piangeva senza rendersene conto.
Madama Chips si fermò a guardarla per un secondo. “Farà male, Martha.” Disse, senza perdere la calma. “Senza contare che io non sono specializzata in …”
“C’è un modo per accelerare la cosa?” domandò Martha, con un luce negli occhi.
“Sì” rispose di nuovo lei “ma farà male.”
Martha si mostrò preoccupata per un secondo ancora, poi annuì. “Fallo.  Qualsiasi cosa sia, fallo.”
Madama Chips annuì e osservò le persone più vicine a lei. “Okay, Robert” disse, indicando il ragazzo. “davanti a lei, pronto a prenderlo quando esce. Devi essere molto delicato, aiutandolo afferrando la testa ma non tirando, per Tosca, non tirare per nessuna ragione al mondo, o gli spezzerai il collo.”
Robert spalancò gli occhi, terrorizzato, e Martha trovò le forze per richiamare Madama Chips con un sono “Per amor di Merlino, Poppy!”
Madama Chips si scusò e posizionò Robert, ancora pallido, davanti al letto. “Questo” e gli diede delle forbici mediche “è per tagliare il cordone.” Robert annuì e si permise di guardare tra le gambe della donna che, ad ogni modo, era sua madre.
“Oh, Godric!” esclamò. “Quella è la sua testa?!”
Madama Chips annuì, preoccupata, e si posizionò sul lato destro del letto, trovandosi davanti la pancia di Martha e Harry, parecchio spaventato. “Harry, ragazzo mio” gli disse, con tono calmo. “senza tremare, e senza avere paura, afferrami il polso.”
Harry si mostrò molto titubante, ma dopo aver ricevuto uno sguardo serio da Sirius, mosse un passo avanti – lasciando la mano di Rose, che teneva con forza – e afferrò il polso di Madama Chips, che a sua volta afferrò il suo.
“Uno, due …”
Sirius fece appena in tempo a capire cosa avrebbero fatto, vedendo quelle due mani legate sopra la pancia, e senza pensarci due volte, mise la mani sulla bocca di Martha.
“ … tre!”
Le mani di Harry e Poppy, legate strette, premettero sulla pancia gonfia e Martha, senza capire, provò solo un dolore immenso, trovando quello provato per le due ore precedenti una passeggiata. Senza rendersene conto morse la mano di Sirius il quale si limitò ad una smorfia di dolore quando, pochi secondi dopo, nacque un gigantesco livido e, sotto i canini della moglie, qualche goccia di sangue bagnò la sua pelle.
Ma, di nuovo, non fece in tempo a rendersene conto, perché lo sguardo di Robert diceva tutto. Era spaventato ma meravigliato, e Rose, accanto a lui, aveva le lacrime agli occhi.
“Non piange” esclamò Martha. “perché diamine non piange?”
“Hai pianto abbastanza per entrambe, mamma.” Sorrise Robert, mentre lei, al di là delle sue gambe, vide una manina alzarsi al cielo. Rose afferrò le forbici e tagliò laddove indicato da Madama Chips, che poi avvolse la creatura in una salvietta e la porse a Robert.
E Harry, per la prima volta, vide suo fratello piangere di gioia.
“Ciao, principessina.” Sussurrò Robert. “Ce ne hai messo di tempo, eh?”
Martha lasciò cadere la testa sul petto di Sirius, senza distogliere lo sguardo da Robert. “È una bambina.” Sospirò.
“È una bambina!” ripeté Sirius. Rose, intanto, accarezzava la testa di Robert, e Kayla era talmente emozionata da essersi pietrificata.
“Robert” lo chiamò Martha con un filo di voce. “Pulce, il primo nome.”
Robert ci mise mezzo secondo a distogliere lo sguardo dalla piccola. “No, il primo lo ha scelto Kayla.”
Martha voltò la testa verso Kayla. “Allora, principessa?”
Anastasia.” Rispose, con voce tremante.
Elizabeth.” Aggiunse Harry.
Helen.” Concluse Robert. “Benvenuta al mondo.”
Martha allungò le braccia con evidente fatica. “Pulce, portala qui.”
Robert, guardandola negli occhi e facendo qualche smorfia stupida, mosse qualche passo verso la madre e le porse il fagottino, rivolgendo uno sguardo complice a suo padre.
“Non sto piangendo.” Specificò Sirius, con voce rotta. “Mi sono entrate mezzo miliardo di emozioni nell’occhio.”
Robert sorrise, afferrando la mano del padre e recuperando un paio di fasce sterili per bendarla.
“Ciao, mostriciattolo.” Sussurrò Martha. “Merlino, chissà quanto sei sveglia se sei nata con gli occhi aperti.” Sorrise, guardando gli occhi grigi e attenti della bambina.
“Quando Kayla è nata” disse Robert “le hai cantato una canzone.”
Martha alzò lo sguardo verso Robert. “Lo feci perché convinta che tu stessi dormendo.” Robert scosse la testa e Martha gli sorrise. “Vuoi che la canticchi di nuovo?”
Robert fece cenno di sì, insieme a Kayla e Harry. Sirius continuava a baciare i capelli di Martha, ancora seduto dietro di lei, e Rose osservò la sorella perplessa. “Una canzone?”
“Era una poesia di mamma che io e papà avevamo reso una ninnananna.”  Specificò Martha, tornando a guardare la bambina. “Allora, mia piccola Anastasia Elizabeth Helen, che nomi importanti che hai!” strofinò il naso contro il suo e poi si schiarì la voce.
Benvenuta nel giro di questa realtà, tra pareti di bambole e felicità. Benvenuta nel gioco dei mille perché, dove ogni risposta è dentro di te. Benvenuta alla scuola di belle teorie, nel giardino ingiallito di foglie e bugie. Con la voglia di crescere in fretta che avrai, benvenuta fra noi! A inseguire la vita nei compleanni, che si accendono di commozione ogni volta di più. Benvenuta alla cassa dell’ingenuità, negli amori assaggiati e lasciati a metà, benvenuta alla corte di maghi e di re, dove perderai sempre un pezzetto di te. Benvenuta nel circo di questa follia, dove sogni e carezze si buttano via. Con la voglia di credere all’uomo che avrai, benvenuta fra noi. A inseguire la vita nei Capodanni che cancellano dentro ai ricordi ogni macchia di buio. Nell’alba infinita dei tuoi programmi che promettono grandi traguardi a un’incognita in più. Benvenuta al tramonto della libertà, con il sugo sul fuoco e i bambini di là, benvenuta alla giostra di dubbi e di idee, nelle lunghe domeniche sola con te. Benvenuta agli avanzi di quell’allegria, che fa battere il cuore di malinconia. Con la voglia di andartene altrove che avrai, benvenuta tra noi. a inseguire la vita quando il copro cadrà alle sue voglie e non sarai più tu, in quell’aria smarrita dai troppi inganni che consumano l’ambra dei giorni a ogni lacrima in più. Benvenuta nel giro di questa realtà, per adesso apri gli occhi che poi si vedrà!

Tre ore dopo, Martha riuscì a sedersi sul letto, lasciando Sirius libero e ordinando ai ragazzi di andare a dormire, i quali si rifiutarono, facendo a gara per coccolare ‘Anya’.
“Ecco.” Si lamentò Martha. “Nemmeno dodici ore e già le avete dato un soprannome.”
“La cosa bella di avere tre nomi” specificò Robert “è che potrà scegliere lei quale usare.”
“E potrà anche avere un sacco di soprannomi!” esclamò Harry, facendo una smorfia alla piccola che teneva in braccio. “Non è vero, Anya? Liz? Ellie? Liza?”
“Oh, per Godric” lo bloccò Sirius. “l’ultimo non si può sentire.”
Martha sorrise. “Allora, madrina o padrino?”
“Beh, è una femmina” rispose Sirius “serve un padrino, non potrò ammazzare tutti i pretendenti da solo.”
“Allora le serve una madrina che la protegga da te, papà.” Scherzò Kayla, accarezzandole il naso.
In  quel momento, la porta si spalancò e Remus, Fred, George  e Silente entrarono nella stanza.
“Felicitazioni, Martha!” esclamò Silente. “Sono davvero immensamente felice per voi, e …” Silente fu momentaneamente distratto dalle smorfie che Remus stava facendo alla neonata. “Oh, la nascita di una nuova creatura porta sempre immense novità!”
Martha gli sorrise. “Grazie, Preside. Ce ne andremo quanto prima.”
Sirius, intanto, si perse ad osservare un curioso quadretto: Kayla teneva in braccio Anastasia, mentre Remus faceva un discorso degno di Moony alla piccola e Fred accarezzava i ricci di Kayla.
“No, vi prego di restare il più possibile. Vi farò preparare una stanza accanto al mio ufficio, così che possiate avere il tempo per preparare la casa e …”
“La casa è pronta.” Disse immediatamente Martha. “Voglio dire, la culla è stata montata e la camera è pronta … non è vero, Padfoot?”
La domanda nacque dopo uno sguardo degno di una madre severa.
“Veramente, piccola” si giustificò lui “io e Remus avevamo appena iniziato a capirci qualcosa quando Silente e Rose sono arrivati e …”
“Non hai montato la culla.” Concluse lei.
“Non è andata esattamente così, voglio dire, ho …”
“Non hai montato la culla!” esclamò di nuovo lei.
“Ehi, tu hai partorito nel momento sbagliato!”
Martha gli tirò un cuscino e tutti scoppiarono a ridere.

La McGranitt guardò Martha con gli occhi lucidi ma comunque, sempre seri. “Madrina? Io?”
“I ragazzi sono d’accordo, Minerva.” Le rispose Sirius. “Proteggi Harry con dedizione da questo Torneo, richiami Robert e lo strigli meglio di Martha stessa. E persino Kayla si sente più sicura se sei nei paraggi.”
“E noi saremmo orgogliosi di saperla  madrina di nostra figlia.” Aggiunse Martha.
“Oh, per Godric” rispose la McGranitt. “mi hai appena chiesto di diventare la madrina di tua figlia, Martha, e mi dai ancora del ‘lei’?”
Martha scoppiò a ridere e la Capocasa, intanto, prese la bambina dalla culla e le sorrise. “Beh, a quanto pare dovrai rispondere a me direttamente per ogni guaio, dico bene?”

La mattina dopo, tutti sapevano quanto accaduto, ma nessuno sapeva dove effettivamente i Black si fossero sistemati. Tutti, però, videro Martha dirigersi verso l’ufficio di Moody.
“Alastor!” disse, bussando. “Alastor, sono Martha.” Sentì dei passi dietro la porta e poi un borbottio. “Alastor, per favore, c’è una cosa che mi preoccupa e di cui vorrei davvero parlarti …” sentì altri passi e poi delle serrature scattare. Quando la porta si aprì, Martha fu accolta dallo stesso sguardo sospettoso che lui riservava a chiunque. “Per Godric, sei a Hogwarts: di chi hai paura per chiuderti così?!”
“Vigilanza costante!” esclamò Malocchio, facendo roteare l’occhio magico. “Che ti serve, Redfort?”
“Si tratta di Bartemius Crouch, Alastor.”
 
 
 
 
Prima che mi dimentichi, NdA: 'Leyton', che Sirius menziona, non me lo sono totalmente inventato, ma è una fermata della metro di Londra parecchio lontana dal centro ma vicina a Stratford, dove sono gli Warner Bros Studios of Harry Potter e dove nella mia testolina è collocata anche villa Black.  
Per ciò che riguarda i nomi della bambina, sono stati scelte per assoluta preferenza personale. Anastasia significa rinascita, Elizabeth significa "colei che giura per dio", ma essendo io agnostica lo trasformerei in "colei che giura", e Helen significa splendente. 
Avevo intenzione di pubblicare mercoledì come ormai  faccio da parecchie settimane, ma è la festa della mamma e questo mi sembrava proprio un capitolo da festa della mamma, no?
Ringrazio tutti, come sempre. Vi amo tanto e buona festa della mamma!!

 
 
   
 
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