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Autore: Schully    15/05/2016    1 recensioni
Capitoli in revisione.
Mi sono messa a pasticciare dopo un finale di metà stagione mooolto deludente... se vi piace sognare forse questa storia fa per voi... premetto che l'ho scritta e pubblicata... non le ho dato il tempo di riposare sono troppo arrabbiata se c'è qualcosa da aggiustare dite son tutta orecchi.
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Carol Peletier, Daryl Dixon, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non c’è limite al peggio… Il necrofilo parte seconda…
 


Quando Glenn non ha saputo rispondermi, immediatamente mi sono precipitato fuori, pensando e sperando di trovarla accanto al falò, magari era uscita da casa senza che la vedessi. Ultimamente la stavo trattando veramente male, e forse finalmente avevo ottenuto quello che volevo, cioè allontanarla del tutto. Non per questo avevo smesso di preoccuparmi.  Mi sembrava di essere finito in un circolo vizioso, in un modo o nell’altro Beth era SEMPRE al centro dei miei pensieri, soprattutto da quando l’avevo sbattuta contro quell’albero.
Ancora non sapevo dare una risposta a cosa mi era preso in quel momento. Sapevo solo che ero infuriato e il lato peggiore di me era uscito allo scoperto. Tuttavia avere il suo giovane corpo a così stretto contatto con il mio mi aveva fatto provare un brivido che era risalito lungo la spina dorsale, facendomi venire un’erezione. Mi detestavo, ero solo uno schifoso pervertito. Cristo, Beth era una ragazzina, non potevo permettermi… non potevo permetterle di farmi vacillare così.

La desideravo e la odiavo con tutto me stesso contemporaneamente.

La notte precedente l’avevo passata insonne, ogni tanto la guardavo, anche lei non aveva dormito molto. La vedevo mentre si agitava nel suo sacco a pelo, e… avrei voluto… Cosa? Cosa avresti voluto, Daryl? Si domanda la mia mente usando nuovamente la sua voce. “Fanculo! Non lo so! Va bene?” Rispondo tra me e me più frustrato che mai. “Fottuta ragazzina, mi hai mandato in pappa i pochi neuroni che mi restano, sei la mia maledizione, vero?” La voce di Merle ride di me, la sento risuonare come se mi fosse accanto. Cristo, se fosse qui me ne direbbe di ogni. 

Una volta uscito, era evidente che lei non fosse nei paraggi, il mio nervosismo non era passato totalmente inosservato: Tyreese mi aveva visto e prima che potessi fare qualsiasi cosa, era salito nuovamente al piano superiore; affacciandosi alla balaustra aveva detto solo queste parole:
«La porta è aperta!»
“Cazzo, ragazzina! Sei capace di metterti nei guai anche nel nulla” penso indispettito. Abbiamo perlustrato questa fottuta casa più volte e anche i dintorni erano puliti, cosa diavolo sta succedendo? Salgo i gradini a due a due senza parlare, entro nella stanza chiusa a chiave, che ora non lo è più, e subito mi rendo conto che chi viveva qui non era a posto mentalmente. I graffiti ricoprono ogni spazio, persino il pavimento. L’unica parola leggibile è Wolves, le altre sono solo scarabocchi. I disegni però sono qualcosa di… di osceno, nemmeno gli amici peggiori di Merle, strafatti di anfetamine, avrebbero concepito un tale orrore. Mi volto guardandomi attorno, la puzza è insopportabile, cadaveri in decomposizione giacciono ovunque, qualcuno è ridotto ad uno scheletro ormai.
La cosa che mi impressiona di più è la quantità di teschi, tutti senza denti, sono inchiodati alle pareti. “Cristo, Beth, in cosa diamine ti sei cacciata?” Penso spaventato. Rick e gli altri mi raggiungono, non gli do il tempo di parlare che entro nel bagno: per un occhio inesperto non ci sarebbe nulla da vedere, ma io vedo come Beth è stata trascinata contro la sua volontà, mi fa male al cuore. Seguo le tracce, Tyreese è alle mie spalle, mi osserva e vedo una domanda muta nei suoi occhi:
«È uno solo, l’ha portata nei boschi, le tracce sono fresche, possiamo raggiungerlo!» Rispondo, lui va a informare gli altri che sono rimasti ad osservare l’orrore, mentre io mi butto all’inseguimento. Noto subito con piacere che la ragazzina ha lottato, ci sono segni che mi fanno capire che ha cercato di rallentarlo. Nello stesso tempo però ho paura, e se la sua ribellione le fosse stata fatale? Cazzo, Daryl, cerca di essere un po’ottimista. Beth è intelligente, avrà trovato sicuramente il modo per cavarsela.
Sento l’eco di alcuni spari, sono lontani e non sembrano arrivare da dov’è Beth, anzi, sembrano giungere dalla direzione opposta, ma ciò non toglie nulla all’urgenza di trovarla.
Ho bisogno di sapere che sta bene.

All’improvviso, mentre sto seguendo le sue tracce, vedo del fumo levarsi di fronte a me, qualcuno ha acceso un fuoco bello grosso. Mi metto a correre più preoccupato che mai, mi sembra di essere tornato a quella dannata notte, quando quella fottuta macchina me l’ha portata via.
Finalmente vedo che gli alberi si fanno meno fitti aprendosi in una radura, dove intravedo la luce tremolante delle fiamme. Mentre mi avvicino, sento degli ansiti e dei colpi sordi, ne conto almeno quattro. Non so cosa aspettarmi, ma continuo a muovermi, fin quando non la vedo.

Beth è in piedi di fronte al suo rapitore svenuto, nella mano destra stringe un lungo ciocco di legno insanguinato, mentre con la sinistra sorregge la pistola. Butta il bastone, impugna l’arma con entrambe le mani e la punta alla testa del suo rapitore. Lui si risveglia e pronuncia qualcosa, ma da dove sono il rumore delle fiamme copre la sua voce; credo che stia chiedendo pietà, ma Beth risoluta e fredda non gliela concede, invece prende la mira e fa fuoco. Non so cosa pensare, il mio primo pensiero è:
“Cazzo, sono fiero di lei” mentre il secondo è:
“Dov’è finita la ragazza che trovava del buono in tutti? Che rideva per un cane randagio? Che cantava… per me… Dove sei finita, Beth?” Il suo nome sale alle mie labbra, credevo di averlo solo pensato, invece lei si volta nella mia direzione quasi come se la mia voce fosse una fucilata.
Mi mette a fuoco spaventata e mi corre incontro urlandomi di scappare, quando finalmente afferra la mia mano, vedo anch’io le ombre minacciose che ci stanno assediando. Corro con lei, non mollo la sua mano nemmeno per un secondo, quando sono quasi certo di essere al sicuro, la fermo, tirandomela addosso:
«Si può sapere cosa cazzo sta succedendo?»
«Non abbiamo tempo per queste stronzate, Daryl. Ti spiego dopo, ora dobbiamo trovare gli altri e scappare, era una fottuta trappola!» Risponde agitata continuando a tirare la mia mano, sento l’urgenza nella sua stretta. Alzando gli occhi vedo Rick e gli altri che ci stanno venendo incontro.
«Ci hanno già trovato!» Le rispondo cercando di rassicurarla, lei si volta verso l’ex vicesceriffo e vedo che il suo sguardo passa dal sereno all’agghiacciato in un secondo. Seguo la linea delle sue ciglia e li vedo: erranti, troppi erranti, ci hanno circondato. Impugno saldamente la mia balestra. Pronto a fare fuoco. “Cristo, sono troppi!”
 


∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
 


Dobbiamo scappare, dobbiamo muoverci, penso mentre impugno il mio fedele martello. Colpisco il primo zombie che mi si para davanti, quello stramazza al suolo ed io mi metto a correre verso gli altri. La spada di Michonne sciabola più volte, mentre Rick usa il suo machete. Dobbiamo essere silenziosi, gli spari che ho sentito poco fa probabilmente hanno contribuito a tutto questo, hanno attirato gli erranti.  Mentre corro, mi rendo conto con orrore che non ci sono solo zombie al nostro inseguimento, ma anche degli esseri umani: ne conto una dozzina, li ho notati per come si muovono. Faccio segno a Daryl, mentre rientriamo nel quartiere di Noah, lui mi fa cenno di averli visti a sua volta. Beth, che è poco distante da entrambi, dice:
«Sono loro… i Wolves. Correte!»  I non morti continuano ad avanzare, mentre noi cerchiamo di raggiungere le auto con le quali siamo arrivati.  Dobbiamo scappare da qui…
Dobbiamo metterci in salvo.

Rick è in testa alla fila insieme a Michonne, mentre Glenn sta aiutando Noah ad andare un po’ più veloce. Fortunatamente gli zombie non sono un ostacolo solo per noi, hanno rallentato anche i nostri inseguitori; probabilmente il loro piano gli si è ritorto contro, forse pensavano di trovarci spaesati. Mio malgrado mi trovo a sorridere, non avevano fatto i conti con il nostro gruppo. Soprattutto con Beth, lei è stata la vera sorpresa.
Li sento urlare e sparare alle nostre spalle, forse ce la facciamo, il cancello dal quale siamo entrati dista da noi meno di un miglio.

Siamo quasi arrivati.

Poi rapidamente succedono tre cose: gli spari cessano, mentre noi stiamo correndo lungo le mura dell’edificio che una volta era la sede del consiglio di quartiere; il portone si rompe facendo fuoriuscire un paio di dozzine di erranti; Noah inciampa coinvolgendo anche Glenn in una rovinosa caduta. Beth è la prima ad urlare, è anche la prima a raggiungerli per aiutarli, riesce ad uccidere tre erranti prima di essere quasi sopraffatta. Daryl, urlando il suo nome, si butta a capofitto per salvarla, e io… non so, è come se vedessi la scena al rallentatore.
Rick e Michonne stanno cercando di tornare indietro senza riuscirci; Daryl e Beth sono riusciti a liberare Noah e Glenn ed ora tutti e quattro cercano di respingere l’orda con scarsi risultati.
Impugno il mio martello più saldamente e mi butto nella mischia.
 


∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
 


Quando ho visto Noah inciampare trascinando Glenn con sé, mi è caduto il mondo addosso. Gli zombie che sono usciti dal portone, poi, sono stati la ciliegina sulla torta. Non ho neanche pensato, mi sono solo buttata in avanti nel tentativo di fare qualcosa, accecata dalla rabbia credo di essere riuscita a far fuori un paio di non morti, forse tre. Il quarto piomba alle mie spalle, facendomi cadere il coltello. “Merda” penso arrabbiata.
Estraggo la pistola e faccio fuoco, il vagante cade e io mi chino a cercare la mia arma. Non appena la trovo, continuo a muovermi verso mio cognato, che nel frattempo è riuscito a mettere spazio tra lui, Noah e gli erranti. Sento che Daryl urla il mio nome e, poco dopo, un dardo colpisce un errante che non avevo visto, salvandomi per la milionesima volta la vita. Noah e Glenn si sono posizionati alle spalle del portone e usano le ante come scudo, ma non so per quanto resisteranno. Vedo Rick e Michonne che cercano di raggiungerci, senza riuscirci.
Forse questa è davvero la fine, penso disperata.

Daryl arriva al mio fianco, spalla contro spalla cerchiamo di contenere l’orda, l’essere silenziosi ormai non conta più. Comincio a sparare e vedo che mio cognato e Noah si sono liberati e ora sono alle nostre spalle, impegnati nel tentativo di contenere la massa di non morti. Tyreese si unisce alla mischia, lo vedo brandire il suo martello e colpire gli erranti come un forsennato. Io intanto continuo a sparare fino a che non esaurisco le munizioni, anche Daryl ha finito i dardi, ma recuperarli ora sarebbe un suicidio. Arretriamo un poco e continuiamo a combattere con tutte le armi che abbiamo: le nostre mani e le nostre gambe, unite alle nostre fedeli lame.
Tyreese ci ha praticamente raggiunti e il suo inseparabile martello è davvero provvidenziale, basta un solo colpo per sfondare il cranio marcio dei non morti. Purtroppo, però, anche lui comincia ad essere stanco. Non so per quanto tempo potremmo resistere ancora. Guardo Daryl disperata ma anche serena, perché penso che morirò accanto a lui, e questo mi basta.
Sono una stupida, lo so.
Non importa, finché io e Daryl stiamo assieme, andrà tutto bene.
 


∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
 


La situazione è più disperata di quanto credessi, la mia balestra ormai è inutile e la posso usare solo come una mazza, ed è quello che faccio per tenere lontani gli erranti. Beth mi sorride fiduciosa, ed io non so che fare, il mio unico pensiero è che lei deve vivere. Non importa a che prezzo, lei deve vivere. Con la coda dell’occhio vedo che Glenn e Noah sono riusciti ad uscire dalla mischia; anche Tyreese è potenzialmente in salvo, solo io e Beth siamo ancora nella merda.
La vedo combattere come un’indemoniata è ricoperta da capo a piedi di sangue, non è da lei…. Non è così che la voglio ricordare, lei è pura.
Un angelo.

Non può sporcarsi così, non per salvare uno stronzo come me. Con uno sforzo disumano la tiro indietro e la spingo oltre le mie spalle, in uno spiazzo che si è aperto tra noi e Tyreese; sono pronto ad affrontare la morte.
“Prendi me, scegli me… lei lasciala vivere” sono stanco, tanto stanco. Credevo di avere tutte le risposte, non è così.
E io... 
Credo ormai di essere arrivato al capolinea, quando con la coda dell’occhio vedo Beth tornare indietro, urlando il mio nome:
«DARYL!!» vedo le lacrime che le velano gli occhi, mentre si butta nuovamente verso di me e la morte. No, Beth, non puoi farmi questo! Penso disperato. Lei è inesorabile e si para tra me e uno zombie che praticamente è come se mi avesse già morso.
La prendo tra le braccia e la volto per proteggerla.
Aspetto il morso ma quello non arriva, perché il braccio di Tyreese si frappone tra me e la bocca dell’errante. Alzo gli occhi e lo guardo confuso non so cosa pensare, figurarsi dire qualcosa.  
Ricominciamo a combattere arretrando, Tyreese perde sangue e si tiene il braccio ferito stretto al petto. Mentre indietreggiamo sempre di più, Rick e Michonne ci coprono le spalle sparando a quanti più erranti possibile. La via di fuga ormai è libera, dobbiamo solo correre, spingo Beth di fronte a me, mentre sostengo l’uomo che mi ha salvato la vita. Si è preso un morso al posto mio e mi domando perché…
Lui sembra leggermi dentro e guardandomi, mentre si sostiene a me, dice:
«Tu la ami… non fare il mio stesso sbaglio… con Karen mi sono imposto di andare piano…. A cosa è servito? Lei è morta ed io… io…» non finisce la frase che sviene. Ha perso molto sangue. Riesco a malapena a trascinarlo oltre il cancello, poi Noah e Glenn chiudono e sprangano le ante. Io adagio il corpo di Tyreese a terra ed esclamo guardando gli altri:
«Mi ha salvato la vita! Ma è stato morso»
«Forse possiamo salvarlo, con Hershel ci siamo riusciti.» Risponde Rick ottimista, guardando verso Michonne e la sua katana.
Lei capisce e senza proferire parola taglia il braccio di Tyreese.
 
Continua…
 
   
 
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