May
[flowers.]
“One day,
someone will hug you so tight that
all of your broken pieces
will fit back together.”
«Sono sempre stata
pessima con le parole. Scusami.», singhiozza Emma stringendo a sé Killian.
«Mi conosci. Sai quello che provo. Eppure non riesco mai.. mai a dirti ciò che vorrei dirti davvero. Non in modo completo,
intendo. C’è sempre qualcosa o qualcuno che non mi permette di concludere come
vorrei. Prima fra tutti io stessa. Mi dispiace.»
«Swan, va tutto bene.» ricambia l’uomo stringendola a
sua volta al petto, come per paura che se provi ad allontanarsi, lei potrebbe
scivolargli via per sempre.
..Proprio come era accaduto nell’Oltretomba,
quando aveva creduto che il loro tempo era finito davvero.
Le bacia la testa e nel frattempo le accarezza i capelli con l’uncino;
nonostante non riesca a sentir nulla con quell’oggetto di metallo, la
sensazione dei capelli della donna amata fra le sue dita è impressa nella sua
mente, così è come se sentisse davvero la morbidezza di quella lunga chioma bionda
solitamente lasciata sciolta ed in disordine –ora legata stretta in una coda-, al tatto.
«No, non va bene. Quando ti ho perso di nuovo nell’Oltretomba, quando l’ultimo
barlume di speranza che avevo riguardo l’andarcene da quel luogo insieme si è
spento, io.. Sono crollata.
Quella volta ti ho detto che con te non ho bisogno di indossare la mia
armatura. E’ vero. E’ così. Ma non ti ho detto che ti amo, se non sussurrandotelo così piano per paura di
vederti scomparire davanti ai miei occhi. Oltretutto piangevo, quindi dubito
che tu abbia sentito davvero quelle parole.
Non che adesso la situazione sia migliorata, perché insomma–» disse facendo un
breve sospiro per cercare di recuperare il dono della parola, che stava via via
scomparendo insieme alla sua sicurezza.
«Swan..» cercò nuovamente di interromperla lui.
«Fammi finire, Capitano da strapazzo.» lo rimbecca lei accennando ad un sorriso
e asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
Una volta gli avrebbe riferito una frase come ‘Fammi finire o ti lascio morente qui.’, ma adesso non trova quella
battuta più così divertente.
Come potrebbe?
Lui sorride.
«Come desidera, mia signora. Prego, continui pure.» si arrende con una punta di
ironia.
Magari un giorno smetterà di assecondare
quella donna, si ritrova a pensare, ma
sicuramente non accadrà presto.
Probabilmente non accadrà mai.
«Volevo ringraziarti.»
inizia così Emma, continuando subito dopo aver notato il cipiglio curioso che
aveva assunto Hook. «Suppongo che tu mi abbia salvato da me stessa. Avevo
iniziato a non sentire quasi più nulla se non un profondo affetto per Henry e i
miei genitori. Proprio quando ero ad un passo dall’arrendermi e a rendermi
succube della mia stessa armatura verso il mondo esterno, tu hai fatto in modo
di spogliarmi da essa e non farmi sentire più il bisogno di indossarla di
nuovo.
Mi hai insegnato ad amare e soprattutto a
vivere di nuovo. Grazie.»
«Oh, al Diavolo.» sussurra Killian prima di chinarsi
su di lei e baciarla con tutto l’amore che riesce a trasmetterle.
Emma ricambia sorridendo sulle sue labbra. Quell’uomo non sarebbe cambiato mai.
«Grazie a te.» sussurra poi . «Ti amo.»
«Anche io.» dice piano Emma, quasi per paura di interrompere quel momento. «Ti
amo.» gli dice ancora, ridendo e dandogli ulteriori baci sulla guancia proprio
come ha fatto poco prima.
Si stacca poi leggermente da quell’abbraccio per indicargli la tomba.
«Robin.. Robin non ce l’ha fatta. Non riesco a crederci.»
«Neanche io.» le risponde lui allontanandosi leggermente da lei, porgendole
l’uncino.
Coglie poi con la mano un fiore di ciliegio caduto poco più avanti e dirigendosi
verso la bara ancora stretto ad Emma, poggia il fiore con delicatezza.
«Al miglior ladro e amico di sempre. Mi mancherai.» sussurra al cielo mentre la
pioggia inizia a bagnarli.
Un soffio di vento li coglie e segretamente entrambi sperano che in quel soffio
vi sia Robin.
Forse vi è davvero, ma non osano dirlo ad alta voce perché sanno che in realtà
le loro speranze sono vane.
Tutti vogliono continuare a credere che Robin vegli ancora su di loro, seppur
dall’Oltretomba, ma tutti sanno che non
è così.
Robin non c’è più e nessuna magia
esistente potrà salvarlo. Niente potrà riportarlo indietro.
Si abbracciano continuando a guarda tristi la tomba, consapevoli di quanto
siano fortunati ad essere lì, vivi.
Non badano alla pioggia perché intrappolati nei loro pensieri, ma non se ne
farebbero un problema anche se non lo fossero: dopotutto per Killian sentire la pioggia sulla pelle è come sentirsi
di nuovo sempre più vivo, mentre Emma sta bene così com’è. Le è sempre piaciuta
pioggia ed oltretutto sta bene stretta fra le braccia del suo vero amore,
seppur non completamente per via del senso di colpa che la attanaglia per la
morta dell’amico.
«Non è colpa tua.» le dice Hook quasi come se avesse letto i suoi pensieri.
«Forse.» sussurra poco convinta lei e lui non la rimbecca perché sa quanto
testarda può essere.
«Andiamo dagli altri.» le dice invece. «Regina ora ha bisogno di te. Sei l’unica
che può capirla davvero.*»
Emma annuisce continuando a guardare dritta davanti a sé, poi si volta verso di
lui e lo bacia di nuovo.
«Si. Andiamo a casa.»
[869
words.]
***
Angolo autrice.
*Secondo me Emma è l’unica
persona che può capirla davvero perché ha visto il suo amore morire più e più
volte. A differenza di Biancaneve che ha visto Charming
morto solo per pochi minuti, Emma è dovuta correre letteralmente nell’Oltretomba
per salvare Killian.. Non che questo sia servito a
molto, alla fine.
Salve a tutti.
Spero vivamente che vi siate ripresi dallo shock dell’ultima puntata uscita, perché
io ancora non sono riuscita a superare quel momento.
Mi sentivo in dovere di dedicare questo mese anche a questo personaggio:
purtroppo la sua storia, come capita spesso in OUAT, non è stato sfruttato al
meglio e questo mi è dispiaciuto parecchio.
Vedere Regina in quelle condizioni è stato tremendo.
In ogni caso, spero che vi piaccia.
Ci si legge il mese prossimo.
_ Angel _