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Autore: eppy    16/05/2016    8 recensioni
Esiste un punto zero, un momento difficilmente definibile e quasi impercettibile, che condiziona la vita di ognuno di noi.
Ovviamente, il mascalzone presenta una fisionomia che lo rende perfettamente simile a tutti i suoi gemelli, ma uguale a nessuno di loro. Il problema è che la differenza in superficie è talmente sottile, che il 99,9% delle volte non viene notata nè dal diretto interessato/a, nè da chi gravita intorno, e lo si attraversa con lo stesso atteggiamento di sempre, senza minimamente sospettare che nasconda il più profondo dei vortici, capace di deviare o addirittura invertire la rotta della nostra esistenza in modo talmente subdolo e al contempo meraviglioso, da non farcene nemmeno accorgere. E' sconvolgente pensare a quanto potere possa custodire un solo, apparentemente banalissimo istante: può condurti verso un porto, una spiaggia sicura, o mandarti alla deriva..e succede in un attimo, inafferrabile e irripetibile.
Jane e Chris, i protagonisti di questa storia, si erano incontrati proprio nei rispettivi punti zero, che per qualche motivo coincidevano a loro insaputa.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Nel momento in cui Jane e Chris si rimisero in piedi, riprese a nevicare.
Il ragazzo le domandò se preferisse tornare a casa, al caldo, ma lei scosse vigorosamente la testa, spiegangogli quanto le piacesse che i fiocchi la imbrattassero da capo a piedi, finendole sui vestiti, sui capelli e sul viso. Gli disse che avrebbe dato un occhio pur di poter assistere ancora una volta a quello spettacolo, al che Chris rise amaramente, stringendole di più la mano.
Non era giusto. Non era giusto che le cose fossero andate in quel modo.
Avrebbe consegnato a sè stesso il premio per l'idiota non solo dell'anno, ma anche di tutti i secoli passati e futuri.
Era solo ed esclusivamente colpa sua se Jane non riusciva più a sorridere come prima, ed era suo dovere quantomeno provare a restutirle la vita di prima.
All'inizio era stato quello il motivo che lo aveva spinto a tutta quella messa in scena: starle accanto per espiare il senso di colpa che lo tormentava per aver fatto involontariamente del male a una persona alla quale teneva, pur non conoscendola così bene. Non a caso, gli incubi sparivano quando si addormentava anche solo nella stessa stanza in cui c'era lei: era accaduto la sera in cui l'aveva riaccompagnata a casa dopo averla salvata da una morta quasi certa, ed era accaduto pure la notte seguente, quando avevano addirittura dormito nello stesso letto.
Ma bastava che si soffermasse a guardarla anche solo per un secondo per rendersi conto che fossero tutte patetiche scuse.
Scuse per non ammettere che Sophie avesse ragione, su tutta la linea, perchè per quanto lui catalogasse come incomprensibile quel sentimento che provava nei confronti di Jane, sapeva bene che in realtà fosse chiaro e limpido come nient'altro al mondo. E maledizione, era proprio amore.
Nulla che avesse provato in precedenza, o almeno mai in modo così impetuoso, ma che per qualche strana ragione aveva riconosciuto nel momento stesso in cui l'aveva baciata sulle labbra, proprio come era accaduto a lei. Anche la prima volta, in aeroporto, quando si erano scambiati quello che in realtà era stato molto di più che un bacio di circostanza, un bacio di Capodanno, come loro stessi avevano creduto.
In quell'esatto istante doveva essere successo qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto definire e comprendere a fondo, ma che li aveva  inconsapevolmente spinti l'uno a far parte della vita dell'altra, a partire dal tardo pomeriggio di quel trentuno dicembre che nessuno dei due avrebbe mai più dimenticato.
Dopo quella nevicata, la vita di entrambi pareva essere andata avanti seguendo linee parallele, che a un certo punto però erano sfuggite alle regole finendo per diventare incidenti, scontrandosi, una seconda volta.
E poi ancora una terza, quando per un preciso disegno del destino, Chris si era ritrovato nel posto giusto al momento giusto.
Esisteva un qualcosa che lo legava profondamente a Jane, che non poteva essere ignorato, e che gli impediva di desiderare qualcosa di diverso dal tenerla stretta a sè e proteggerla con tutte le sue forze.
E non aveva idea dei grovigli che con la sua duplice presenza ( Chris/Harry) stava creando nella mente e nel cuore di lei.
Perchè per quanto volesse fingere di essere un'altra persona, continuava a essere Chris, ad avere il suo senso dell'umorismo, la sua risata, la sua dolcezza, il suo modo di parlare e ogni suo atteggiamento, cose che a Jane non erano sfuggite affatto.
Se lei non lo avesse fermato in tempo l'avrebbe baciata nella neve, perchè lo desiderava con tutto se stesso. 
" A cosa stai pensando?" fu lei a riportarlo alla realtà
" All'ultima volta che ha nevicato" ammise il ragazzo, senza nascondere un sorriso
" Hai dei bei ricordi?" si azzardò a chiedere lei, pensando ai propri
" Veramente è stato un disastro, ma uno di quelli che si presentano come tali, e che in fondo in fondo si rivelano essere esperienze indimenticabili" disse lui
" Sì, capisco perfettamente che intendi!" sorrise la ragazza
" E se ti raccontassi quello che è successo a me-" non le fece nemmeno terminare la frase
" Racconta, sono curioso" quasi la pregò, desideroso di rivivere dalla sua prospettiva quell'insolito Capodanno.
" Va bene, ma ti avviso che è una storia molto lunga e che purtroppo non ha un lieto fine perchè si concude con l'incidente che mi ha reso cieca" disse la verità
" A maggior ragione ti ascolterò. Voglio conoscerti Jane"
E con quelle parole intendeva dire che gli sarebbe piacuto entrare nella sua mente e districare i suoi pensieri in modo tale da capire cosa davvero provasse per Chris.
" Era la vigilia del nuovo anno, e io ero in aeroporto in attesa di salire sull'aereo diretto a Londra, dove avrei trascorso qualche giorno con una mia amica e il mio attuale ragazzo, quando è stato annunciato che il volo sarebbe partito con qualche ora di ritardo a causa di una nevicata che pareva aver messo KO la capitale del Regno Unito.
Inizialmente non mi sono preoccupata, ma quando ha cominciato a nevicare anche a Belfast, le cose hanno iniziato a prendere una piega diversa"
" Che è successo?" domandò lui, nonostante fosse perfettamente a conoscenza dei fatti
" E' successo che ha continuato a nevicare per ore, ed è diventato impossibile per gli aerei prendere il volo con un cielo così" spiegò la ragazza
" Per carità, io l'ho sempre amata la neve e la amo anche adesso, ma quel giorno...dai, mi stava impedendo di andare a Londra, e io ci tenevo veramente tanto a quel viaggio. 
La verità è che a prescindere da Anne e da Jonas, per cui stravedevo, ho sempre avuto un debole per quella città, e la prospettiva di rinuciarci solo ed esclusivamente per colpa della neve, non mi andava proprio giù. Soprattutto considerato quanto avessi sudato per convincere i miei a lasciarmi partire da sola"
" Comunque, il punto è che mentre ero in aeroporto, in attesa di notizie riguardo il volo cancellato, e impossibilitata pure nel tornare a casa, anche se comunque non lo avrei voluto, ho incontrato Chris"
" Sempre lui? Quello per il quale mi hai scambiato all'inizio?" si finse sorpreso
" Già, sempre lui" ammise a quel punto Jane
" E' stato proprio in quella sala d'attesa dell'aeroporto internazionale di Belfast che è iniziato tutto"
" Tutto cosa?" non potè fare a meno di domandarle
" L'ho sentito parlare al telefono con un amico, i nostri sguardi si sono incrociati per mezzo secondo..davvero, è stato mezzo secondo, e un attimo dopo me lo sono ritrovato seduto accanto" raccontò lei, ricordando ogni minimo particolare di quel pomeriggio
" A quel punto ti ha detto che eri bellissima e che era una vera fortuna che i vostri rispettivi aerei non fossero partiti, altrimenti non vi sareste mai incontrati...giusto?"
Chris si divertiva a prenderla in giro, immaginando che cosa sarebbe successo se davvero le avesse parlato in quel modo
" Completamente errato" rise Jane
" In realtà mi ha chiesto se avessi una sigaretta da prestargli, io gli ho detto di no..e dopo, boh, non so nemmeno come, ma abbiamo iniziato a chiacchierare, e si è fatta mezzanotte"
Già..la sigaretta! La verità era che si stava annoiando da matti in quel maledetto aeroporto e doveva pur trovare una scusa più o meno plausibile per intrattenersi con qualcuno. Non sapeva perchè tra tanta gente avesse scelto proprio lei come ideale compagna di sventura; forse era stato quello scambio di sguardi, o forse, era stato semplicemente il destino.
Adesso cominciava a crederci sul serio a tutte quelle sciocchezze sul famoso, infallibile e impertinentissimo fato.
" E a mezzanotte cosa è successo?"
" Mi ha baciata" continuò lei, sorridendo senza nemmeno rendersene conto
" Sì, lo so che eravamo praticamente due estranei, e di sicuro se la situazione fosse stata diversa non sarebbe successo...però eravamo lì, davanti a quell'albero di Natale gigante e luminoso, fuori continuava a nevicare e in fondo quella neve era così bella, e poi stava iniziando un anno nuovo, e noi ci eravamo fatti compagnia a vicenda nelle ultime ore di quello vecchio e... boh, mi è quasi sembrato naturale, giusto, baciarlo"
" Non so perchè, davvero non riesco a spiegarmelo, è stata una sensazione veramente strana, insolita, assurda, non lo so...ma era come se quel momento di passaggio dall'anno vecchio e quello nuovo non fosse stato completo se non avessi baciato quel ragazzo conosciuto in aeroporto" raccontò apparentemente calma, mentre dentro di lei si stavano scatenando una serie di rezioni a catena dovute al ricordo di quel bacio.
Il suo primo bacio.
" Probabilmente centrava il fatto che fosse il mio primo bacio" aggiunse infatti subito dopo, rischiando quasi di far inciampare Chris per quella rivelazione
" Hai dato il tuo primo bacio a uno sconosciuto?" si accertò, dopo essersi concesso un attimo per recuperare il respiro
" Sì" ammise a quel punto Jane
" Ma in quel momento Chris non mi pareva più nemmeno tale...non lo so, forse ero ubriaca o qualcosa del genere, ma è stato meraviglioso" non potè trattenersi dall'aggiungere
" Quindi lui è stato il tuo primo primo bacio?"
" Ma sei sordo per caso? Ti ho detto di sì" quasi urlò, ma lui non se ne accorse nemmeno tanto era felice di quel semplice dettaglio
Accidenti...era stato proprio lui il suo primo bacio!
Sorrideva come un cretino, pensando che gli sarebbe piaciuto da matti essere anche la sua prima volta.
Non sapeva se fosse già troppo tardi, e di certo non poteva domandarglielo in quel momento, ma cavolo, desiderava davvero saperlo, e sperava con tutto se stesso in un particolare tipo di risposta.
E fu proprio in quel momento, quando si immaginò il corpo di lei nudo e aggrovigliato al proprio, che si rese conto di essere a un punto di non ritorno.
Perchè voleva che accadesse, lo desiderava con una tale intensità che ne era quasi spaventato...non gli era mai capitato prima. Aveva sempre avuto senza il minimo sforzo, e non conosceva nemmeno lontanamente quella sensazione, che tra l'altro si era presentata lì di punto in bianco mentre lei gli stava semplicemente raccontando di un innocente bacio, il loro bacio..aveva sempre avuto, e adesso gli era venuta voglia di dare.
Di dare tutto a lei, a quella ragazza che giorno dopo giorno, ora dopo ora, e persino minuto dopo minuto, si era fatta spazio nel suo cuore, adagiandosi sempre meglio.
Non esisteva un momento preciso, esatto, definibile in cui lui se ne fosse innamorato, ma era successo.
Non una sbandata, nè una cotta, perchè i sintomi di quelle li aveva avuti sin dal primo istante, e aveva iniziato a sentirsi confuso come aveva confessato anche a Sophie..in quel momento le aveva detto la verità, non pensava di amarla, amarla davvero, senza mezzi termini e mezze misure; ma poi, standole accanto come Harry, ci aveva perso la testa.
Perchè l'aveva vista fragile, indifesa, arrabbiata, confusa, triste, e al tempo stesso più agguerrita, forte e determinata che mai a lasciar prelavere le risate su tutto il resto. 
Crollava con un niente, ma l'attimo dopo si pentiva di esserci ricaduta e gli permetteva di raccontarle le stronzate più assurde pur di avere una scusa per tornare a ridere di nuovo.
Jane non voleva stare male, ma ciò che Chris non sapeva era che avesse cambiato atteggiamento soltanto dopo che Harry l'avesse salvata dall'insalvabile.
" Non ti aspettavi di rivederlo dopo quel Capodanno, vero?"
" Nel modo più assoluto" ammise lei
" Pensavo che la nostra storia insieme fosse iniziata e si fosse conclusa in quell'aeroporto. Pensavo che avrei avuto un solo e unico ricordo di lui, tutto riassumibile in quella serata"
" E invece un bel giorno di inizio marzo, gli ho rovesciato addosso un'intera scatola di cupcakes" 
Chris rise ricordando quell'episodio, e lei, ancora una volta, si imbarazzò per quel disastro che aveva combinato.
" Quando ci siamo riconosciuti, è stato come se non fosse trascorso un solo istante dal giorno di Capodanno! Abbiamo trascorso buona parte del pomeriggio insieme, e abbiamo riso e scherzato, e siamo stati davvero bene. Poi il giorno dopo ci siamo incontrati all'università, abbiamo scoperto che davano 'Shatter Island' al cinema e che quello fosse pure l'ultimo giorno..non sapevo nemmeno che gli piacesse!"
A quel punto Jane si concesse un respiro profondo.
" Pareva che quel giorno tutti avessero un impegno, e così al cinema ci siamo andati io e lui da soli. 
E' stata una serata perfetta..in macchina abbiamo riso tantissimo e non siamo stati zitti nemmeno per un secondo, il film è stato bellissimo....te l'ho detto, è stata una serata perfetta, quasi fino alla fine"
Lei fece uno sforzo non indiferrente per continuare, e lui per non chiederle scusa in ginocchio svelando la sua vera identità.
" A un certo punto io mi sono avvicinata per dargli un bacio sulla guancia, per ringraziarlo della bella serata, ma Chris si è girato, facendo in modo che ci baciassimo sulle labbra, di nuovo.
Siamo stati fermi a baciarci a quel semaforo rosso per non so quanto tempo...alla luce dei fatti, probabilmente troppo"
" I suoi occhi verdi a distanza ravvicinata, sono stati l'ultima cosa che ho visto...poi il buio più nero"
Jane era a un passo dallo scoppiare in un pianto disperato, e lui non si azzaradava a proferire parola per non correre lo stesso rischio.
" Ma sai qual è la cosa peggiore? Che lui è sparito nel nulla..come se non gliele fosse mai fregato nulla di me.
Come se non avessimo mai condiviso niente, come se quei baci avessero mozzato il respiro solo a me.
E forse è andata proprio così...forse ho immaginato e creduto che potesse nascere qualcosa, quando in realtà non c'erano i presupposti per nulla.
Me ne sono fregata di Jonas, e di tutto il resto del mondo quando Chris mi ha baciata, ma evidentemente per lui non è stato lo stesso...lo ha dimostrato, che non è stato lo stesso"
E paradossalmente, il ragazzo in questione stava facendo esattamente l'opposto: addirittura si era inventato una falsa identità pur di poterle stare accanto. Ma questo lei non poteva nemmeno immaginarlo..
Finalmente Chris trovò il coraggio di parlare, dopo essere rimasto a deglutire a vuoto per tutto il tempo.
" E se fosse sparito solo perchè si sente colpevole di tutto?"
" Sarebbe uno sciocco" fu la risposta secca di lei
" Il bacio ce lo siamo dati in due, e sempre in due abbiamo perso la cognizione dello spazio e del tempo nel momento più sbagliato che potesse esistere..ma appunto, abbiamo perso la testa.
O perlomeno per me è stato così. Quindi se davvero c'è da condannare qualcuno per quello che è successo, allora gli imputati sono due. Siamo colpevoli nella stessa e identica maniera"
Chris la guardava, e non riusciva ancora a credere alle proprie orecchie.
Quelle parole, pronunciate da lei, con quella naturalezza e quella semplicità, erano state migliori di qualsiasi altra medicina che gli psicologi gli avevano pescritto per imparare a convivere con quel senso di colpa.
' Se davvero c'è da condannare qualcuno per quello che è successo, allora gli imputati sono due. Siamo colpevoli nella stessa e identica maniera'
Improvvisamente si sentì molto più leggero, come se un macigno pesantissimo gli fosse stato appena tolto dal petto, dal cuore.
Ma a quel punto fu lei a scoppiare in lacrime, esausta.
" Non è giusto! Non è giusto che sia così alto il prezzo da pagare per averlo baciato!
Anche se è stato talmente bello da sembrare irreale e talmente intimo da farmi venire i brividi sulla pelle"
Fu allora, di fronte a quelle lacrime, a quella dolcezza, di fronte a quell'ostinazione nel voler comunque considerare quel momento fatale ancora meraviglioso, nonostante tutte le conseguenze...fu allora che Chris non rispose più delle proprie azioni.
Le prese il viso tra le mani e le baciò la fronte, gli occhi, il naso, le labbra.
Jane  fu presa totalmente alla sprovvista, perchè non pensava che sarebbe arrivato fino alla bocca, e non immaginava nemmeno che lui premesse con una tale urgenza e una tale intensità. 
Come se ne avesse bisogno per continuare a respirare, per continuare a vivere. 
Quel contatto era stato talmente esigente, irruento, quasi violento, spaventosamente disperato, che l'aveva indotta a schiudere le labbra senza nemmeno accorgersene, lasciandosi baciare come se da quello dipendesse la propria vita. Si baciarono con la bocca, la lingua, la saliva, e l'anima.
Come se non avessero atteso altro dal momento stesso in cui erano stati messi al mondo. Come se potessero morire in quell'istante.
Tuttavia, quando Jane prese effettivamente atto della situazione e di quanto quel bacio le ricordasse quelli che aveva appena descritto, si staccò,spaventata.
" Scusami...io" balbettò
" Dio..io non ci sto capendo più niente" ammise, vulnerabile più che mai
" No scusami tu. Mi sono fatto prendere da non so cosa...davvero, perdonami" e Chris si costrinse a dire proprio così, quando in realtà avrebbe solo voluto continuare a baciarla, all'infinito.




BUONSALVEEEE!!!
Fortunatamente anche questa volta sono riuscita a rispettare l'appuntamento del lunedì. Ammetto che fino a sabato non ero sicura di farcela, perchè mercoledì ho un'esame e il tempo è veramente poco, ma mi sono resa conto che scrivere mi rilassa tantissimo, oltre ao cinvolgermi totalmente, e in tempi come questi, dove l'ansia praticamente diventa una mia fedele compagna, non può che farmi bene distrarmi un po' .
Spero con tutto il cuore che abbiate apprezzato il capitolo ;)
Mi racommando, fatemi sapere tutto quello che pensate, che vi passa per la testa, senza alcun freno, perchè come ho detto più volte amo scambiare quattro chiacchiere con voi <3
Grazie per tutto il sostegno, un bacione, e a prestooooooo <3<3<3







  
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