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Autore: MaryFangirl    20/05/2016    1 recensioni
Ian Gallagher e Mickey Milkovich fanno sesso e si innamorano l'uno dell'altro con il passare del tempo. La storia parte dalla prima volta in cui i due consumano il rapporto, nella prima stagione, e continua lungo la serie, permettendosi di interpretare il punto di vista dei protagonisti e di descrivere i momenti che la macchina da presa non ha mai mostrato.
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Non sono riuscito a smettere di piangere da quando abbiamo guardato Brokeback Mountain ieri sera. Finalmente avevo convinto Mickey a guardarlo. Ci siamo accoccolati sul divano con un'enorme bacinella di popcorn e una cassetta di birre. Ryan aveva un appuntamento quindi non era in casa, e Mandy era uscita con Kenyatta. Mickey aveva tentato di togliersi dai piedi Svetlana così che potessimo avere un po' di privacy ma lei è rimasta a guardare il film con noi.
Sono raggomitolato contro Mickey, nel letto, e singhiozzo istericamente. Sembra che non riesca a smettere. Ogni volta che penso a come Ennis stringeva la giacca di Jack e l'abbracciava in seguito alla sua morte, piango ulteriormente. Mickey mi accarezza la schiena e mi attira più vicino.
"Mi dispiace" singhiozzo nella maglietta di Mickey.
"No. È okay. Anche io sono rimasto sconvolto. Era un film triste. Quei cowboy erano sexy, comunque"
Sento odore di nicotina. Mickey sta fumando. Mi accarezza la testa e appoggia le labbra sulle mie orecchie. Strattono i suoi boxer e frigno ancora un po' prima di tirare su col naso. Mickey serra nuovamente la presa contro di me.
"Sul serio, sono le undici e siete ancora a letto, abbiamo delle cose da fare" dice Ryan.
"Fottiti" dice Mickey.
"No. Vai, io starò bene" gli dico.
"Non esiste che ti mollo qui così"
"Vai. Hai delle cose da fare con un amico. Non permettere che io ti fermi"
"Wow, che c'è che non va?" chiede Ryan preoccupato. Si siede sul letto e mi accarezza la fronte. Appoggio la testa sulle sue gambe e soffoco un singhiozzo.
"Abbiamo visto Brokeback Mountain ieri sera e a quanto pare Ian ha delle difficoltà ad andare oltre" dice Mickey gentilmente.
"A volte i film ci rimangono dentro" dice Ryan, "Vuoi riprogrammare?"
"No. Andate, ho detto, starò bene" ripeto.
"Perché non vieni?" chiede Ryan.
"Io" faccio, tirando su col naso. Mi metto a sedere e mi asciugo gli occhi. Guardo Mickey, i suoi occhi sono pieni di affetto, preoccupazione, e qualcos'altro. Lo bacio. Mi asciuga le lacrime dalla faccia.
Mi vesto lentamente. Ryan e Mickey mi stanno aspettando. Mickey mi tiene per mano mentre camminiamo. Non ho idea di dove stiamo andando, ma non m'importa molto. Oggi è sufficiente stare fuori casa. Tento di non sentirmi più triste.
"Oh, guardate, un gatto" dico e indico un randagio che si è avvicinato a me. Mi inginocchio per accarezzarlo.
"Non prenderemo un gatto" mi ribadisce Mickey.
"Posso comunque accarezzarlo" scatto io.
I piani di Mickey e Ryan includono la visita di tutti i loro vecchi amici del riformatorio, la maggior parte di loro è uscita. Si incontrano in un parco della zona. La maggior parte di loro ha un'aria davvero, davvero terribile. Un tizio mostra chiaramente segni di metanfetamina. Non può essere molto più vecchio di me, ma sembra che abbia trent'anni.
"Dannazione, Gallagher, ti trovo bene. Perché stai ancora con questo stronzo?" chiede un tizio un po' troppo in confidenza. Riesco ad avvertire la temperatura corporea di Mickey che aumenta. Non è contento. Quando il tizio si avvicina un po' troppo a me, Mickey lo afferra fisicamente per la vita e lo allontana.
"Fottiti, Crosby. Sono serio" dice Mickey.
"Mickey, non sei cambiato affatto, ma il tuo ragazzo sì"
Mi fa l'occhiolino prima di rimettersi a guardarmi. Sorrido.
"Allora, finalmente vi hanno lasciati andare" dice Ryan.
Ci sediamo. Mickey e Ryan iniziano a parlare con i ragazzi. Mickey tenta di coinvolgermi ma non funziona. Non riesco ad adattarmi a questi tipi.
"Mickey, mi allontano un attimo" sussurro. Mi stringe leggermente, ma non mi guarda. È troppo preso dalla conversazione, il che è raro perché Mickey di solito non è un chiacchierone. Si sente a suo agio solo con Ryan e quei tre.
Mi allontano per fumare sull'altalena. Crosby si allontana dalla discussione e si avvicina. Inizia a spingermi sull'altalena, lievemente all'inizio, poi con forza. Quando rallento, ferma l'altalena e mi fissa negli occhi.
"Sei troppo carino per Mickey, tesoro"
Rovescio gli occhi. Sarebbe attraente, suppongo, forse se non stessi con Mickey. Non lo tradirò di nuovo. Non lo farò. Specialmente non con questo ragazzo.
"Se Mickey ti vede, ti prende a calci in culo" gli dico. Potrei farlo io, ma sarebbe più divertente osservare Mickey mentre lo fa. Mi accarezza il viso. Mi scosto.
"Non oppormi resistenza. Penso che tu sia fottutamente fantastico"
"Non mi conosci"
Crosby mi strattona giù dall'altalena tirandomi la maglietta. Gli tiro un pugno ma lui mi afferra le braccia e le blocca dietro con una forza impressionante. Merda. Resisto.
"Ti ho desiderato dalla prima volta in cui ti ho visto al riformatorio"
Mi tira la maglietta con tanta forza da strapparmela. Crosby mi accarezza il petto nudo e risulta soddisfatto dalla visuale. Tento di alzarmi e di prendere la maglietta, ma non riesco. La sua incredibile forza mi blocca. Mi divincolo e mi colpisce.
"Mi-" inizio a gridare ma mi tira una ginocchiata all'inguine.
"Se chiami Mickey ti stuprerò in questo istante" sussurra Crosby.
"Oh, guarda, c'è Mickey" mento. Quando Crosby distoglie lo sguardo, ne approfitto per scappare. Lascio la maglietta dov'era rimasta e torno al tavolo del picnic. Mickey mi dà un'occhiata e si incendia.
"Che cazzo ti è successo? Cristo, Ian, sei rimasto coinvolto in una rissa?"
Non mi chiede se ho scopato con qualcuno. Non gli ci vuole molto per giungere a quella confusione. Mickey mi fa sedere accanto a Ryan che inizia ad esaminare i miei lividi, o quelli che si formeranno da un secondo all'altro a causa di quello stronzo.
"Volto le spalle per un secondo e tu corri via a scopare con qualcun altro"
"Non ci ho scopato. Non volevo fare niente con quello. Stavo fumando sull'altalena e..." non proseguo. I Gallagher non fanno la spia. Ryan mi tocca sulle costole per controllare se c'è qualche frattura. Guarda Mickey.
"Dove cazzo ti ha toccato?"
Non rispondo.
"Mickey" dice Ryan. "Non penso che Ian abbia qualche costola rotta, ma ci sono molti lividi. Così sembra che sia in una relazione abusiva" mi accarezza i capelli e mi dà una pacca sulla spalla. Sussulto a causa del livido che ho lì e Ryan si volta per guardarmi la schiena. "Cazzo, Ian"
"Possiamo andare a casa?"
Crosby torna al tavolo. Mickey gli spara un'occhiata.
"Dove cazzo eri?" chiede il tipo della metanfetamina.
"Stavo pisciando"
"Hai visto chi ha aggredito Gallagher?"
"Possiamo andare a casa?" ripeto, ma Mickey non sta ascoltando. Sta guardando malissimo Crosby. Gli tiro la maglietta. Mi toglie la mano. "Voglio andare via!"
"No. È stato aggredito?" Crosby si comporta esattamente come il tipico stupratore. Nega ogni cosa ma ha addosso una stupida arroganza e guarda dritto verso di me. Io distolgo lo sguardo da lui e noto solo ora che Ryan mi stringe il braccio in maniera protettiva. Gli sorrido.
"Mickey, possiamo andare?" chiedo di nuovo.
"Troverò la tua maglietta, Ian" dice infine Mickey.
"Pensi di poter rimanere qui un minuto?" chiede Ryan. Annuisco. Ryan e gli altri si sparpagliano per aiutare Mickey a trovare la mia maglietta. Rimango da solo. Crosby avanza lentamente e si piega di fronte a me.
"Se lo dici a qualcuno, finirò il lavoro" mi bacia. Allontano la testa da lui. Me l'afferra e mi costringe a guardarlo. "Ryan ti ha mai detto il motivo per cui ero in riformatorio? C'era questo tredicenne carino che viveva vicino a me e l'osservavo tutti i giorni. Beh, è andato a blaterare ai suoi genitori che l'ho costretto a venire con me. Non era affatto bello come te" mi bacia di nuovo, prima di allontanarsi quando vede Ryan che ritorna. Ryan si siede accanto a me e io gli prendo la mano. Lo guardo negli occhi e lui capisce. Mi stringe la mano e si avvicina ulteriormente.
"Non dirlo a Mickey" dico. Ryan non risponde. Non mi arrabbierò se lo dirà a Mickey. Lui lo sa.
"Stai bene?" chiede Mickey piegandosi e togliendomi alcuni legnetti fra i capelli. Mi bacia sul capo.
Voglio dirglielo. Voglio giustizia contro quel figlio di puttana, ma non ci riesco. Penso di avere paura. Non è la prima volta che qualcuno si approfitta di me. Le altre volte ero estremamente pieno di droghe e svenivo prima che succedesse qualcosa.
Guardo Ryan. Vuole che lo dica a Mickey. I Gallagher non fanno la spia.
"Sì, sto bene" mento.
Mickey guarda Ryan. Ryan non è impassibile. Ben presto, Mickey viene a saperlo da Ryan. Ma prima che possa agire, gli prendo la mano.
"Possiamo andare, per favore?"
Mickey mi lascia andare e notiamo tutti che Crosby è scomparso. Sì, così dimostri di essere colpevole, stronzo.
Ma Mickey non si ferma. Mi alzo e inizio a camminare. Fanculo a lui. Mi metto la maglietta e mi dirigo verso casa. Ryan tenta di starmi dietro. È senza fiato. Non rallento per lui.
"Ti ama" dice Ryan.
"Mi ha ignorato"
"Sta tentando di proteggerti"
"Voglio solo andarmene" gli dico con calma. Ryan annuisce.
"E' colpa mia. Mickey e io avremmo dovuto incontrarci con i vecchi amici del riformatorio. Nessuno doveva farsi male"
"No, è colpa mia. Io mi sono messo a piagnucolare come una ragazzina stamattina. Mi hai invitato perché Mickey non mi avrebbe lasciato a casa. Non mi lascia da solo mai ultimamente"
"Non è mai colpa della vittima" dice Ryan accarezzandomi il braccio con affetto.
Il mio cellulare squilla. È Mickey. Lo lascio squillare un paio di volte prima di rispondere. Mickey vuole sapere dove sono. Mi fermo a una stazione di servizio così Mickey può raggiungerci. Mi attira in un enorme abbraccio da orso. Sussulto a causa dei lividi.
Prendo una soda da un litro e mi dirigo a pagarla. La ragazza mi guarda; guarda Mickey, e poi me. Si abbassa. "Siete in qualche sorta di guaio?" si guarda attorno e si abbassa ulteriormente. "Potrei chiamare la polizia e far arrestare il tuo ragazzo stronzo e violento"
"Sto bene. Non mi ha colpito"
Si riabbassa finché le nostre facce non sono a pochi centimetri di distanza, "Senti, so che hai paura e che lui è proprio qui, ma posso aiutarti. Il mio ragazzo era violento con me. Ora ho un ordine restrittivo contro di lui"
Pago e mi allontano ma lei continua a osservarmi mentre Mickey e Ryan parlano. Mickey va in bagno. Aspetto vicino a Ryan. Il capo della ragazza si avvicina e mi attira di lato per parlarmi.
"Ho chiamato la polizia. Kelsey ha detto di aver visto il tuo ragazzo che ti colpiva. Ti aiuteremo. Stai bene? Ti farò rimborsare la bibita"
"Il mio ragazzo non mi ha colpito" gli dico con calma.
"Mickey si arrabbierà" dice Ryan quando arriva la polizia.
È tutta colpa mia. Merda.
"Che cazzo sta succedendo?" chiede Mickey.
"Mick, pensano che tu mi abbia picchiato. È un enorme malinteso" gli dico mentre alcuni poliziotti lo afferrano e lo ammanettano. Mickey rovescia gli occhi al cielo ed esce con loro. La cassiera dice quello che pensa sia successo a un agente che rimane dentro.
"Il suo ragazzo l'ha colpita?" mi chiede il poliziotto.
"No. L'ho detto a entrambi"
"Ian, penso che sia meglio se dici quello che è successo per davvero" dice Ryan.
"Lei chi è?"
"E' mio amico" dico.
"Signor Gallagher, la prego di dirmi cos'è successo"
"I Gallagher non fanno la spia"
"Mickey potrebbe andare in prigione" dice Ryan.
Guardo fuori, Mickey viene premuto contro la macchina della polizia e viene perquisito. Tirano fuori un coltello e una pistola. Ma ha il permesso di detenerla.
"Ero al parco con Ryan e Mickey e stavano chiacchierando con dei vecchi amici conosciuti al riformatorio. Mi annoiavo e quindi sono andato a fumare sull'altalena. Uno dei loro amici mi ha aggredito. Voleva stuprarmi. Mi ha detto che l'avrebbe fatto se avessi chiamato Mickey. Tutto questo è un grosso malinteso. Mickey non mi farebbe del male. Posso andare a casa, per favore?"
"Ci dica il nome di chi l'ha aggredito, signor Gallagher"
"Winston Crosby" dice Ryan, "Non è originario del South Side. Viene dalla periferia, come me"
Dopo molti dibattiti e insistenza, mi lasciano andare. Liberano Mickey e ci abbracciamo. Mi stringe forte. Lo bacio sulla guancia. Lui mi bacia sul collo. Mickey mostra il dito medio alla cassiera che ha chiamato la polizia. Ce ne andiamo insieme a Ryan.
"Mi dispiace" dico.
"Stai bene?" chiede Mickey.
"No" gli dico onestamente.
"Non pensavo, cazzo"
"Possiamo andare a casa adesso?"
"Sì, possiamo andare a casa"
Bacio Mickey sulla fronte e camminiamo mano nella mano. Mickey dà a Ryan una pacca sulla schiena.
  
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